giugno 2015
Acqua N°42
Razionalizzazione delle partecipate locali: un'altra occasione mancata Laboratorio SPL Collana Acqua
Abstract Entro il 31 marzo u.s. gli enti locali erano chiamati ad approvare i Piani di razionalizzazione delle partecipazioni detenute in società. Un banco di prova, cartina di tornasole della reale volontà delle amministrazioni locali di partecipare allo sforzo di risanamento della finanza pubblica e di aggregare le aziende dei servizi pubblici a rete di rilevanza economica per perseguire le economie di costo e finanziarie. Il tempo a disposizione non era molto, è vero. Ma gli indirizzi della revisione della spesa erano noti da tempo. Gli obblighi di redazione del Piano sono stati in diversi casi disattesi, analogamente ai doveri di pubblicazione. Il contenuto dei Piani rivela esiti assai differenziati, in virtù di criteri guida generici e che lasciano spazio a scelte discrezionali. I risparmi, laddove indicati nei Piani di razionalizzazione, sono di natura modesta. Di aggregazioni e consolidamento su area vasta non vi è cenno, con la sola eccezione del Comune di Firenze. Vi è ampio spazio per migliorare: aspettando i decreti delegati della Riforma Madia.
REF Ricerche srl, Via Aurelio Saffi, 12, 20123 - Milano (www.refricerche.it) Il Laboratorio è un'iniziativa sostenuta da (in ordine di adesione): ACEA, Utilitalia-Utilitatis, SMAT, IREN, CO.MO.I. Group, Veolia, Acquedotto Pugliese, HERA, Metropolitana Milanese, Crif Credit Rating Agency, Cassa Conguaglio per il Settore Elettrico e Cassa Depositi e Prestiti Gruppo di lavoro: Donato Berardi, Lucia Quaglino, Samir Traini e-mail: laboratorio@refricerche.it
Gli ultimi contributi n. 41 - Acqua - Tariffa pro capite e opzioni tariffarie: l’articolazione 2.0, maggio 2015 n. 40 - Acqua - Coinvolgimento e partecipazione: la via a sistemi idrici resilienti, maggio 2015 n. 39 - Acqua - La razionalizzazione delle partecipazioni pubbliche: tra risparmi di spesa e decollo industriale dei servizi, aprile 2015 n. 38 - Acqua - Regole, controllo e autonomia: la gestione del servizio idrico 2.0, aprile 2015 n. 37 - Acqua - Remunerazione del capitale e oneri finanziari: alla ricerca di regole coerenti e stabili (Segue), marzo 2015 n. 36 - Acqua - Sviluppi delle tariffe, sostenibilità della spesa e Bonus idrico, marzo 2015 n. 35 - Ambiente - Rifiuti: a quando un 'Autorità indipendente?, marzo 2015 n. 34 - Acqua - Riforma della Costituzione: sull'ambiente decide lo Stato, marzo 2015 n. 33 - Acqua - Servizio idrico integrato: i prossimi passi della regolazione, marzo 2015 n. 32 - Acqua - Diritti degli utenti: da Nord a Sud AEEGSI riafferma l’eguaglianza, febbraio 2015 n. 31 - Acqua - Articolazione tariffaria: un solo strumento per troppi fini, febbraio 2015 Tutti i contributi sono liberamente scaricabili, previa registrazione, dal sito REF Ricerche
La missione
Il Laboratorio Servizi Pubblici Locali è una iniziativa di analisi e discussione che intende riunire selezionati rappresentanti del mondo dell´impresa, delle istituzioni e della finanza al fine di rilanciare il dibattito sul futuro dei Servizi Pubblici Locali. Molteplici tensioni sono presenti nel panorama economico italiano, quali la crisi delle finanze pubbliche nazionali e locali, la spinta comunitaria verso la concorrenza, la riduzione del potere d’acquisto delle famiglie, il rapporto tra amministratori e cittadini, la tutela dell’ambiente. Per esperienza, indipendenza e qualità nella ricerca economica REF Ricerche è il “luogo ideale” sia per condurre il dibattito sui Servizi Pubblici Locali su binari di “razionalità economica”, sia per porlo in relazione con il più ampio quadro delle compatibilità e delle tendenze macroeconomiche del Paese. Donato Berardi Direttore e-mail: dberardi@refricerche.it tel. 02 87078150
Acqua N°42
Razionalizzazione delle partecipate locali: un'altra occasione mancata
La razionalizzazione delle partecipate locali: lo stato dell’arte Il piano di razionalizzazione delle partecipazioni delle amministrazioni locali da realizzare entro il 31 marzo 2015
La Legge di Stabilità 2015 aveva prescritto che entro il 31 marzo 2015 ciascuna amministrazione locale (Regione, Provincia, Comune o altra amministrazione locale) dovesse approvare e pubblicare sul proprio sito internet un Piano di razionalizzazione delle partecipazioni detenute, comprensivo di modalità e tempi di attuazione, nonché dell'esposizione in dettaglio dei risparmi di spesa da conseguire. Il “processo di razionalizzazione e consolidamento” ha l’obiettivo di ridurre il numero delle società e delle partecipazioni societarie, dirette e indirette, delle amministrazioni locali, entro il 31 dicembre 20151.
Il piano di razionalizzazione delle partecipate: una spending review che può portare risparmi importanti
I 5 criteri guida previsti dalla Legge di Stabilità per realizzare la razionalizzazione
Il Piano doveva essere altresì trasmesso alla Corte dei Conti per un controllo formale sulla coerenza delle scelte. Entro il 31 marzo 2016 è altresì previsto l’invio alla Corte dei Conti di una relazione sui risultati e sui risparmi conseguiti.
Dal piano di razionalizzazione delle partecipate locali sono attesi risparmi importanti: il provvedimento si inserisce nel novero delle iniziative di spending review, dal cui esito discendono, in caso di insuccesso, aumenti dell’Iva e tagli lineari alle agevolazioni fiscali per 27,5 miliardi di euro tra il 2016 e il 2018 ( “clausola di salvaguardia” sui conti pubblici). Vale la pena ricordare che nelle valutazioni espresse dal Commissario straordinario per la revisione della Spesa (Cottarelli) nel “Programma di razionalizzazione delle partecipate locali” si attendevano risparmi di spesa nell’ordine dei 2/3 miliardi di euro l’anno. Ai fini della razionalizzazione e della stesura dei Piani, la Legge di Stabilità 2015 indica tra i “criteri guida”:
1. l’eliminazione delle società e delle partecipazioni non indispensabili al perseguimento delle finalità istituzionali degli enti partecipanti; 2. la soppressione delle società composte da soli amministratori o con un numero di amministratori superiore a quello dei dipendenti;
1 Per un approfondimento si rinvia al Contributo n.39, La razionalizzazione delle partecipazioni pubbliche: tra risparmi di spesa e decollo industriale dei servizi, aprile 2015.
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Razionalizzazione delle partecipate locali: un'altra occasione mancata
Acqua N°42 Razionalizzazione delle partecipate locali: un'altra occasione mancata
3. la razionalizzazione anche mediante fusione delle partecipazioni “ridondanti” in società che svolgono attività sovrapponibili a quelle di altre partecipate o di altri enti pubblici strumentali; 4. l’aggregazione delle società dei servizi pubblici locali di rilevanza economica;
Le aggregazioni necessarie a raggiungere la scala territoriale efficiente (ATO)
Le Città metropolitane hanno la funzione di organizzare i servizi di interesse generale
5. contenimento dei costi di funzionamento, attraverso la riduzione del numero dei componenti il consiglio di amministrazione e degli emolumenti.
Nel caso specifico dei servizi pubblici locali, le prescrizioni normative intendono altresì favorire il raggiungimento di una scala territoriale coerente (ambiti territoriali ottimali ed omogenei, ATO), cioè dimensioni tali da consentire un adeguato grado di efficienza gestionale. A tal fine, i piani di razionalizzazione avrebbero dovuto prevedere aggregazioni societarie. Nel caso del servizio idrico, in particolare, il D.L. 133/2014 (c.d. Sblocca Italia), che integrava il Codice dell’Ambiente (D.Lgs. 152/06), specifica che è possibile prevedere bacini di affidamento inferiori all’ATO solo quando il perimetro dell’ATO coincide con l’intero territorio regionale, sancendo che in ogni caso la dimensione minima per l'affidamento rimane quella provinciale o di Città metropolitana (salvo il caso in cui le Regioni abbiano disposto diversamente)2.
Le Città metropolitane, istituite dalla recente Riforma Delrio (L. 56/2014) hanno quale funzione fondamentale l’organizzazione dei servizi di interesse generale, compresi dunque quelli a rete di rilevanza economica.
Sebbene le linee guida del servizio idrico siano applicabili anche ai rifiuti, per questo settore, come già sottolineato nel Programma del Commissario Cottarelli, è possibile organizzare su una scala territoriale diversa i diversi segmenti (raccolta, recupero, smaltimento), con il coordinamento in capo all’Ente di governo d’ambito.
2 La Legge di Stabilità sottolineava che le scelte su organizzazione e affidamento dei servizi, a partire dalla dimensione ottimale di aggregazione, devono essere coerenti con la normativa generale e settoriale, secondo cui, per motivazioni legate alla “tutela della concorrenza e dell’ambiente” e per superare le inefficienze dovute alla frammentazione, l’unità geografica minima di organizzazione dei servizi sono gli ambiti territoriali ottimali e omogenei (ATO), le cui dimensioni, che devono essere tali da consentire “economie di scala e di differenziazione idonee a massimizzare l’efficienza del servizio”, sono di norma di dimensione provinciali. È possibile derogare, ma solo se la scelta di una dimensione inferiore è motivata in “base a criteri di differenziazione territoriale e socio-economica e in base a principi di proporzionalità, adeguatezza ed efficienza rispetto alle caratteristiche del servizio”. Per un approfondimento si rimanda a Invitalia, “Piano operativo di razionalizzazione delle partecipazioni societarie. Linee guida”, marzo 2015.
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Acqua N°42 Razionalizzazione delle partecipate locali: un'altra occasione mancata
Il valore simbolico del piano di razionalizzazione delle partecipazioni
Nel caso del servizio idrico, il Piano avrebbe dunque dovuto indicare le direzioni per il superamento della frammentazione gestionale e il conseguimento di dimensioni coerenti con le economie di scala e finanziarie (ATO o Città metropolitana).
Il successo della razionalizzazione delle partecipazioni degli Enti locali ha anche un valore simbolico, in qualità di cartina di tornasole della reale volontà delle amministrazioni locali di contribuire allo sforzo di risanamento e riforma della pubblica amministrazione e dei servizi pubblici locali. Il presente contributo esamina i Piani di razionalizzazione approvati e elabora una valutazione critica circa la loro idoneità a perseguire gli obiettivi indicati.
I piani di razionalizzazione di Comuni e Città metropolitane Alcune delle principali amministrazioni locali hanno disatteso le prescrizioni di legge
Approvati e pubblicati i piani di 9 Comuni su 13 e di 2 Città metropolitane su 10
La ricognizione operata sui siti internet istituzionali delle principali amministrazioni locali italiane (13 grandi Comuni e 10 Città metropolitane) evidenzia che non in tutti i casi il Piano di razionalizzazione è stato approvato e/o pubblicato sul sito internet e/o inviato per tempo alla Corte dei Conti: vi sono dunque amministrazioni locali, anche di grandi dimensioni, che hanno disatteso le prescrizioni di Legge, a dimostrazione di inerzie e inadempienze che non di rado investono la macchina pubblica. Va detto che alcuni Comuni hanno redatto e approvato il Piano ma non lo hanno pubblicato sul sito internet, a segnalare una scarsa attenzione ai doveri di trasparenza dell’azione amministrativa. In questa sede, sono stati analizzati i piani approvati e pubblicati sui siti istituzionali. Fa eccezione Bari, il cui piano è disponibile sul sito della Fondazione Ifel.
L’insieme dei Comuni analizzati comprende oltre ai grandi comuni sede di Città metropolitana anche i capoluoghi di regione di Sicilia e Sardegna (Palermo e Cagliari, rispettivamente), cui si aggiunge il caso specifico della città di Reggio Emilia, utile a comprendere la direzione del percorso di ripubblicizzazione del servizio idrico in corso. Nel complesso l’istruttoria ha dunque riguardato 13 grandi Comuni e le 10 Città metropolitane.
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Razionalizzazione delle partecipate locali: un'altra occasione mancata
Acqua N°42 Razionalizzazione delle partecipate locali: un'altra occasione mancata Dalla ricognizione operata emerge una situazione abbastanza variegata: risultano approvati e pubblicati i Piani di 9 grandi Comuni (su 13) e quelli di solo 2 Città metropolitane (su 10)3.
Tra i grandi Comuni alcuni risultano inadempienti: Torino, dove la delibera è stata approvata solo il 25 maggio, in ritardo rispetto al termine del 31 marzo (e il Piano non risulta ancora pubblicato al momento in cui scriviamo)4; Bologna, dove la deliberazione non risulta ancora adottata; Napoli e Reggio Calabria, dove a fronte di richiesta inoltrata all’ufficio competente non è pervenuta risposta. Tra le dieci Città metropolitane, solo due – Milano e Genova – risultano aver approvato e pubblicato il Piano. I piani di razionalizzazione delle partecipate dei grandi Comuni e delle Città metropolitane Città metropolitane Firenze Milano Roma Genova Venezia Reggio Calabria Torino Napoli Bologna Bari Grandi centri Firenze Milano Roma Genova Venezia Palermo Bari Cagliari Reggio Emilia Torino Bologna Napoli Reggio Calabria
Approvato No Sì No Sì No No No Sì (comunicato stampa) No No Approvato Sì Sì Sì Sì Sì Sì Sì Sì Sì Sì No No No
Fonte: Laboratorio REF Ricerche su Piani di razionalizzazione delle partecipate locali 3 4
Pubblicato No Sì No Sì No No No No No No Pubblicato Sì Sì Sì Sì Sì Sì Sul sito IFEL ANCI Sì Sì No No No No
La Città metropolitana di Reggio Calabria non è ancora istituita a causa dell’attuale commissariamento del Comune. Al 29 maggio 2015. Ne è stata fatta richiesta anche all’ufficio competente, ma non si è ottenuto alcun riscontro.
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Acqua N°42 Razionalizzazione delle partecipate locali: un'altra occasione mancata Una valutazione dei Piani di razionalizzazione Esiti differenziati dei piani
In casi solo sporadici sono indicati i risparmi attesi e i tempi di realizzazione Sforzi insufficienti sulle partecipazioni indirette
Non è esplicitata la volontà di raggiungere dimensioni minime efficienti
Tutti i piani approvati contengono un riferimento ai criteri guida indicati dalla Legge di Stabilità 2015, si apprezza dunque l'impegno di aver recepito lo spirito del provvedimento, pur con esiti assai differenziati. In generale, si osserva un maggiore sforzo nella semplificazione delle partecipazioni in società non indispensabili; a seguire, la riduzione dei costi di funzionamento, le aggregazioni nei SPL, l’eliminazione delle partecipazioni che presentano un numero di amministratori superiore a quello dei dipendenti, e infine, la liquidazione di società ridondanti. In casi solo sporadici sono indicati i risparmi attesi e i tempi di realizzazione. In considerazione della difficoltà a valutare l’impatto economico delle scelte le amministrazioni allegano i conti economici delle società la cui partecipazione è oggetto di razionalizzazione.
Sulle partecipazioni indirette gli sforzi non sono stati sufficienti: sono dismesse solo in 5 Comuni (Roma, Genova, Palermo, Venezia e Bari); in quelli restanti, o non si danno indicazioni chiare (Firenze, Comune e Città metropolitana di Milano, Città metropolitana di Genova), o si adducono motivazioni che non appaiono coerenti con l’interesse pubblico e con lo spirito del Programma Cottarelli5 (e.g. la difficoltà di applicare le regole laddove la partecipazione indiretta non è di controllo, perché le decisioni non dipenderebbero solo dal Comune, come nel caso di Cagliari e Reggio Emilia). Su questo punto, peraltro, la stessa Legge di Stabilità 2015 è abbastanza chiara, prevedendo la dismissione delle partecipazioni che non rientrano nelle finalità istituzionali: una valutazione “politica” che ricade pienamente ed esclusivamente nella sfera decisionale dell’amministrazione locale titolare della partecipazione. Nello specifico delle aziende dei servizi pubblici locali, idrico e rifiuti in particolare, i piani di razionalizzazione evidenziano perlopiù la volontà di mantenere le partecipazioni nelle aziende, aggregandole o incorporandole, mediante fusione con altri gestori. Tuttavia, ad eccezione del caso di Firenze, non sono presenti argomenti che lascino intravedere la volontà di superare la scala comunale e di raggiungere, con specifico riferimento al servizio idrico, dimensioni provinciali o di Città metropolitana.
5 Il Programma prefigurava precisi limiti alla detenzione di ogni forma di partecipazione indiretta, salvo il caso in cui “la controllata di secondo livello ha un forte legame gestionale con la partecipata diretta che dovrebbe essere motivata dall’ente partecipante, motivazione da sottoporre al vaglio di un ente esterno”.
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Il mancato coordinamento tra Comuni e Città metropolitane
Comune di Firenze: riduzione delle partecipazioni da 20 a 12
Sul punto specifico dell’organizzazione dei servizi pubblici a rete di rilevanza economica, si osserva la mancanza di ogni coordinamento di area vasta, tra i Piani dei Comuni e quelli delle relative Città metropolitane, cui come richiamato pocanzi spetta la funzione fondamentale di organizzazione dei servizi di interesse generale di ambito metropolitano, inclusi quelli a rete di rilevanza economica. Tra i piani esaminati la palma della chiarezza e della coerenza tra contenuti e obiettivi va al Comune di Firenze, che annuncia una riduzione del numero delle partecipate da 20 a 12, grazie soprattutto all’aggregazione delle aziende dei servizi pubblici locali e alla vendita delle partecipazioni in società non indispensabili o ridondanti. Nel caso del servizio idrico, la volontà, resa manifesta, è quella di favorire fusioni con territori limitrofi per costituire operatori di scala regionale: Firenze è, quindi, l’unico comune che palesa l’intenzione di raggiungere una scala dimensionale efficiente, coerente con le normative di settore.
Il Piano di razionalizzazione fiorentino precisa anche i tempi di attuazione e i risparmi da conseguire: ammontano a 2,16 milioni di euro quelli derivanti dalla liquidazione delle società, a cui se ne aggiungono altri, non quantificati, da minori costi di funzionamento (taglio degli emolumenti degli amministratori) e dalla riduzione dei corrispettivi per servizi affidati in house.
Risparmi prospettati non coerenti con gli obiettivi della spending review e mancanza di indicazioni sulle intenzioni in merito alle partecipate indirette
La dimensione dei risparmi prospettata dal Comune di Firenze non appare pur tuttavia coerente con gli ambiziosi obiettivi di risparmio della spending review; sembra ragionevole ritenere che ulteriori risparmi possano essere conseguiti grazie ai guadagni di efficienza e efficacia favoriti dalla crescita delle dimensioni delle aziende e dalla riduzione dell'influenza della politica su queste ultime.
Comune di Milano: contenimento costi e poche alienazioni
Il Comune di Milano ha promosso iniziative di contenimento dei costi, ma alienato o aggregato ben poco. Anche per quanto riguarda i servizi pubblici locali è previsto il mantenimento di quote, con razionalizzazione tramite incorporazioni e aggregazioni al fine di eliminare le società prive di struttura organizzativa e personale, e per ottenere sinergie di tipo economico, organizzativo e logistico. Nulla si dice del futuro assetto delle aziende dei servizi pubblici locali, riguardo in particolare alle prospettive di consolidamento tra Metropolitana Milanese e Cap Holding, realtà in house che serve i Comuni della Provincia ricadenti nel perimetro della Città metropolitana.
Tra le pecche del piano fiorentino vi è, peraltro, la mancata indicazione delle intenzioni in merito alla dismissione delle partecipazioni indirette: si specifica infatti il numero (37) e la ragione sociale delle partecipate indirette, senza chiarire le decisioni a riguardo (ad eccezione di un solo caso).
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Razionalizzazione delle partecipate locali: un'altra occasione mancata
Acqua N°42 Razionalizzazione delle partecipate locali: un'altra occasione mancata Poche informazioni sulle prospettive di consolidamento nei servizi pubblici locali anche nel piano della Città metropolitana di Milano
Città di Roma: la liquidazione di 11 società e una fusione per incorporazione
Comune di Genova: piano ben dettagliato su tempi e risparmi, sebbene di modesta entità
A riguardo, non si rinviene nulla neanche nel piano di razionalizzazione della Città metropolitana: per Cap Holding è infatti prevista l’eliminazione delle partecipazioni non indispensabili; la soppressione di società inattive e l’incorporazione di Idra Milano Srl, ma non ci sono indicazioni in merito all’allargamento del perimetro del servizio alla Città metropolitana. Lo sforzo della Città metropolitana di Milano è stato soprattutto quello di alienare 9 società ritenute non indispensabili. Sia nel caso del Comune che della Città metropolitana, pur non essendo indicati i risparmi conseguibili, vengono allegate le principali informazioni in merito alle società oggetto di razionalizzazione (assemblee, organi amministrativi e di controllo, personale, trasferimenti, capitale sociale e patrimonio netto dell’ultimo triennio). Non sono invece fornite indicazioni adeguate e orientamenti in merito alla dismissione delle partecipazioni indirette. Piuttosto corposo è il piano di dismissioni della Comune di Roma, che dichiara di liquidare 11 società partecipate. Relativamente ai servizi pubblici locali, saranno cedute le partecipazioni in ATAC e AMA, è prevista una fusione per incorporazione (di AMA Soluzioni Integrate in AMA) e sarà ceduta ACEA ATO 2 Spa al socio di maggioranza ACEA Spa. Non sono indicati tempi e risparmi attesi6.
Genova si distingue per il numero di società liquidate in ragione della presenza di un numero di amministratori superiore a quello dei dipendenti (7 su 17): il piano di razionalizzazione è ben dettagliato e spiega sia i tempi che i risparmi attesi, sebbene di modesta entità. I risparmi ammontano infatti a 100.000 euro per la liquidazione di una società (si veda l’Allegato per ulteriori dettagli), cui si aggiunge 1,1 milione di euro rappresentante il valore della quota di una società, la cui liquidazione è però condizionata dall’esito del ricorso al Tar promosso dalla società stessa. Gli altri risparmi, dell’ordine dei 40.000-45.000 euro l’anno, sono relativi a compensi di organi sociali e a costi direttamente connessi all’esistenza della società, mentre sono più consistenti i risparmi derivanti dalle operazioni di razionalizzazione delle partecipazioni indirette, stimati in 346.750 euro. Relativamente ai servizi pubblici locali, si conferma la partecipazione nella società che gestisce i rifiuti (AMIU), dismettendo alcune controllate e prevedendo l’ingresso di un partner industriale, tramite operazioni di aggregazione societaria.
6 Va segnalato che nel Piano di rientro di Roma Capitale del 3 luglio 2014 si stimava che, grazie alla fusione per incorporazione e alla cessione delle partecipate indirette detenute da ATAC e AMA, sarebbero stati conseguiti risparmi per più di 205 milioni nel triennio 2014-16. Tuttavia nella deliberazione relativa al piano di razionalizzazione non si fa alcun riferimento agli impegni presi con detto Piano di rientro.
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Razionalizzazione delle partecipate locali: un'altra occasione mancata
Acqua N°42 Razionalizzazione delle partecipate locali: un'altra occasione mancata Città metropolitana di Genova: dismissioni già realizzate e mantenimento delle partecipazioni nelle 10 società
Comune di Venezia: più che dimezza il numero di società partecipate, da 40 a 19
Comune di Palermo: indica sia tempi che risparmi e si prevede un accorpamento nei servizi pubblici locali
Comune di Bari: cede le partecipazioni indirette, mantiene quelle nelle società di SPL, pubblica il conto economico delle società ma non indica i tempi
La Città metropolitana di Genova, dopo una serie di dismissioni realizzate negli anni passati, possiede oggi 10 società, di cui continuerà a mantenere le partecipazioni, perché rientranti nelle proprie funzioni. Relativamente ai servizi pubblici locali (gruppo ATP), si rimanda ogni decisione all’espletamento della gara. Per tutte le società, si richiede un contenimento dei costi di funzionamento e una conseguente riduzione degli emolumenti degli amministratori. Non si entra nel dettaglio delle intenzioni in merito alle partecipazioni indirette e dei risparmi, ma si propone una riduzione del 5% dei costi gestionali. Apprezzabile è anche lo sforzo di razionalizzazione del Comune di Venezia, che più che dimezza il numero di società partecipate, passando da 40 a 19: in particolare, passerà a 12 il numero di società sottoposte a controllo esclusivo in via diretta ed indiretta (3 in meno) per effetto di una fusione per incorporazione, di una dismissione e della cessazione alla scadenza di un consorzio; scenderanno a 6 le società a controllo congiunto (8 in meno), grazie all’uscita di 7 controllate della multi utility Veritas, con un risparmio di 400.000/600.000 euro all’anno, e all’uscita del Comune da un’altra società; infine, resterà solo 1 società partecipata con una quota di minoranza (10 partecipazioni di minoranza in meno), tramite 6 dismissioni, 3 completamenti di liquidazioni societarie in corso e una liquidazione recentemente completata. Sono poi previsti ulteriori risparmi dal passaggio a organi di governo monocratici (in luogo dei Consigli di amministrazione) e dall’integrazione delle strutture ICT delle società controllate. Palermo, che oggi detiene 12 società, ne alienerà 5 ritenute non indispensabili; è poi previsto un accorpamento nell’ambito dei servizi pubblici locali (l'Acquedotto Consortile Biviere sarà accorpato in AMAP) e la cessione delle partecipate indirette: sono indicati sia i tempi che i risparmi da conseguire (circa 153.000 euro grazie alle operazioni di razionalizzazione delle partecipazioni dirette, cui si aggiungono altri 40.000 euro dalle operazioni relative alle partecipate indirette).
Il Comune di Bari cederà 4 società non indispensabili, sarà ridotto il numero di consiglieri di amministrazione e verranno cedute le partecipazioni indirette. Saranno mantenute le partecipazioni nelle società di servizi pubblici (AMIU, AMTAB, AMGAS e Bari Multiservizi), in quanto ritenute di interesse generale ed essenziali. La relazione è accompagnata dal conto economico delle società oggetto del piano di razionalizzazione, ma non sono indicate le tempistiche.
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Razionalizzazione delle partecipate locali: un'altra occasione mancata
Acqua N°42 Razionalizzazione delle partecipate locali: un'altra occasione mancata Comune di Cagliari: non ritiene necessarie aggregazioni nei SPL; sulle partecipazioni indirette non è incisivo perché non possiede quote di controllo Comune di Reggio Emilia: liquidate due società e effettuata una fusione per incorporazione
Piano dettagliato ma resta vago su partecipate indirette, su azioni correttive e sul destino di 4 società che presentano un numero di amministratori superiore a quello dei dipendenti
Cagliari liquiderà due società non indispensabili (la vendita di una di queste, porterà a 50.000 euro di risparmi) e sarà ridotto il compenso di un Amministratore unico (risparmio di 1.392 euro). Non si ritiene che nei servizi pubblici locali si possano ottenere benefici economici da eventuali aggregazioni (Abbanoa, idrico, e CTM, TPL). Relativamente alle partecipazioni indirette, si intende adottare le procedure volte al rispetto della normativa, ma si sottolinea la difficoltà di applicare le regole laddove la partecipazione indiretta non è di controllo, perché le decisioni non dipenderanno solo dal Comune.
Infine, il caso di Reggio Emilia, dove dal Piano risulta che numerose operazioni di razionalizzazione sono già state condotte in anni passati. Sono previste ulteriori azioni di efficientamento (sinergie, riduzione costi di funzionamento e personale; ricerca di partnership, ampliamento delle attività), tra cui anche eventuali ulteriori fusioni e cessioni, ma da realizzare in futuro e/o da valutare entro la fine del 2015. Tra queste, anche le società dei servizi pubblici locali: si effettuerà infatti uno studio di fattibilità per valutare un accorpamento e/o la realizzazione di sinergie tra AGAC infrastrutture e Piacenza Infrastrutture; si valuteranno possibili accorpamenti mediante fusione tra le diverse Agenzie Locali del trasporto pubblico dell'Emilia Romagna e, relativamente a IREN, si valuterà la possibilità di cedere progressivamente azioni per il sostenimento del piano degli investimenti dell'Ente. Il piano, di fatto, prevede a tutti gli effetti la liquidazione di due società e una fusione per incorporazione. Sebbene si tratti di un piano dettagliato, che specifica anche tempi e, dove possibile, risparmi da conseguire, resta vago sulle partecipate indirette; le intenzioni sono classificate, in modo piuttosto ambiguo, come “azioni correttive e possibili azioni di razionalizzazione da svolgere”; infine, non è chiaro il destino di 4 società che presentano un numero di amministratori superiore a quello dei dipendenti. Va specificato che tale criterio non andava inteso in senso assoluto, infatti si può considerare efficiente al fine del contenimento dei costi avere un unico amministratore privo di compenso (il caso di una delle società) o a cui siano affidate le mansioni operative svolte di norma dai dipendenti, evitando così l’onere di assumere ulteriore personale. Tuttavia, il piano non è chiaro da questo punto di vista: mentre solo in un caso specifica che una precedente fusione ha già consentito di ridurre i costi del personale, in due casi rimanda alle azioni correttive e possibili azioni di razionalizzazione l’ulteriore riduzione di costi e numero di organi di controllo; infine, in un caso, non si chiarisce nulla.
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Criterio guida 2*
I Piani di razionalizzazione delle partecipate dei grandi Comuni e delle Città metropolitane Criterio guida 1*
Criterio guida 3*
Criterio guida 4*
Criterio guida 5*
12 Non risultano interventi
3
Non risultano interventi
1
1
1
3
Non risultano interventi
3
1
Non risultano interventi
1
3
5
10
Non risultano interventi
Non risultano interventi
Non risultano interventi
5
Non risultano interventi
-
2
3
1
1
1
2
Cedute
Cedute
Mantenute (motivazioni non esplicitate)
Cedute
Cedute
Mantenute (motivazioni non esplicitate)
Valutazione rimessa alle partecipate dirette
Mantenute (motivazioni non esplicitate)
Sì
Sì
Sì
No
Sì
No
Sì
Sì
Sì
Sì
No
Sì
Parziale
No
Sì con cronoprogramma
No
Sì
Sì
Sì con cronoprogramma
Tempi
20 Non indicato 9
Non risultano interventi
Non risultano interventi
Non risultano interventi
3
-
Cedute
Sì
Sì
Risparmi
Firenze 16 Non indicato 11
7
Non risultano interventi
1
1
-
Mantenute (motivazioni non esplicitate)
Sì
Cessione partecipazioni indirette
Milano Non indicato Non indicato 2
Non risultano interventi
1
1
2
-
Mantenute (motivazioni non esplicitate)
Decisioni rimandate
Città metropolitana di Milano Non indicato Non indicato
Non risultano interventi
Non risultano interventi
Non risultano interventi
Non risultano interventi
2
10
Contenimento dei costi di funzionamento
Roma 17 Non indicato
12
Non risultano interventi
Non risultano interventi
Non risultano interventi
Non risultano interventi
Aggregazione di SPL di rilevanza economica
Genova 10 19
5
Non risultano interventi
Non risultano interventi
Non risultano interventi
Ridondanti e/o sovrapponibili
Città metropolitana di Genova 40 Non indicato
4
Non risultano interventi
Non risultano interventi
Con n° amministratori > dipendenti
Venezia 12
Non indicato
2
Non risultano interventi
n° partecipate ex-ante n° partecipate ex-post
Palermo Non indicato
Non indicato
3
Comune
Bari
Non indicato
Non indicato
Non indispensabili al perseguimento delle finalità istituzionali
Cagliari
15
*Per ulteriori dettagli si rimanda al testo del Contributo
Reggio Emilia
Fonte: Laboratorio REF Ricerche su Piani di razionalizzazione delle partecipate
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Partecipate nel servizio idrico Comune
Società
% capitale
Firenze
Publiacqua SPA
21,6
Milano
Metropolitana Milanese
100
Milano
Cap Holding
0,4
Città Metropolitana di Cap Holding Milano
7,6
Roma
ACEA ATO2 S.p.A
3,5
Palermo
Amap SPA
100
Cagliari
Abbanoa Spa
9.2
Bari
Reggio Emilia
Autorità Idrica Pugliese
Agac infrastrutture
7.9
55.3
Intendimento dell'ente Mantenimento quota attuale; eventuale fusione con altri gestori della regione per costituzione player regionale entro scadenza concessione (2021)
Mantenimento quota attuale; incorporazione in MM di altre società detenute dal comune
Concambio azioni detenute in Amiacque S.p.A. con azioni in Cap Holding S.p.A. Eliminazione delle partecipazioni non indispensabili; soppressione di società inattive; incorporazione di Idra Milano Srl Cessione entro il 31 dicembre 2015 al socio di maggioranza ACEA S.p.A. con stipula di patti che riservino a Roma Capitale la designazione di un componente del Consiglio di Amministrazione L' Acquedotto Consortile Biviere Società consortile arl sarà accorpata in Amap SPA Mantenimento delle partecipazioni Non si ritiene che si possano ottenere benefici economici da una aggregazione con CTM (TPL) Studio di fattibilità per valutare un accorpamento e/o la realizzazione di sinergie con Piacenza Infrastrutture; rinegoziazione degli strumenti finanziari derivati; riduzione dei costi di funzionamento e degli organi sociali
Fonte: Laboratorio REF Ricerche su Piani di razionalizzazione delle partecipate locali
Partecipate nel settore rifiuti Comune Firenze
Società Quadrifoglio SPA
Città Metropolitana di CEM Ambiente S.p.A. Milano
% capitale 82.28 6.4
Roma
AMA S.p.A.
100
Genova
AMIU S.p.a
93.94
Bari
AMIU Spa
78.13
Bari
Consorzio A.T.O. BA 2
69.22
Intendimento dell'ente Fusione con aziende partner in caso di assegnazione concessione ATO Toscana Centro; in caso di mancata concessione da rivalutare la posizione Partecipazioni dismesse
Fusione per incorporazione in AMA di AMA Soluzioni Integrate e cessione delle partecipazioni indirette
Entro il 31/12/2015, ingresso di un partner industriale in AMIU S.p.A tramite aggregazione societaria; cedute alcune controllate Mantenimento delle partecipazioni In liquidazione dal 30/04/2012
Fonte: Laboratorio REF Ricerche su Piani di razionalizzazione delle partecipate locali
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Razionalizzazione delle partecipate locali: un'altra occasione mancata
Acqua N°42 Razionalizzazione delle partecipate locali: un'altra occasione mancata Conclusioni
Redazione, approvazione e pubblicazione dei Piani: mancanza di partecipazione attiva delle Città metropolitane Tempi generici di realizzazione
Pochi Comuni esplicitano il numero di partecipate che rimarrà in seguito alla razionalizzazione Interventi insufficienti in merito alle società con un numero di amministratori superiore a quello dei dipendenti e alla dismissione di partecipazioni indirette
Nei SPL, sebbene siano previste le aggregazioni, non è esplicitato lo sforzo di raggiungere una dimensione minima
In conclusione, sulla base alle linee guida della Legge di Stabilità 2015, gli esiti dei Piani di razionalizzazione delle partecipazioni locali esaminati possono essere valutati come segue: Redazione, approvazione, pubblicazione dei Piani di razionalizzazione: si tratta evidentemente di un percorso che si sarebbe giovato di una partecipazione attiva delle Città metropolitane, quale elemento primo di convergenza tra amministrazioni locali: obiettivo quest’ultimo che può dirsi senz’altro mancato, una volta considerato che le uniche Città metropolitane ad aver presentato un Piano sono Milano e Genova.
Tempi: nella maggior parte dei casi sono indicati in termini generali, sebbene un crono programma di ciascun intervento è previsto solo in due casi (Firenze e Genova). Nei restanti si assiste a indicazioni generiche, venendo comunque richiamato il termine del 31 dicembre 2015 entro il quale la razionalizzazione dovrà essere ultimata. Riduzione del numero di partecipate: nella generalità dei casi esaminati, i Piani contengono indicazioni coerenti con i criteri prescritti dalla Legge di Stabilità 2015, ma solo due città – Venezia e Firenze – indicano chiaramente il numero di partecipate che rimarranno in capo al Comune in seguito alla razionalizzazione.
Soppressione delle società composte da soli amministratori o con un numero di amministratori superiore a quello dei dipendenti: non risultano significativi interventi in merito a questo criterio guida. Si tratta di un dato non coerente con la ricognizione operata da Cottarelli che aveva stimato in 2.670 il numero delle società partecipate con un numero di amministratori superiore a quello dei dipendenti. Partecipate indirette: le misure adottate sono insufficienti. Solo in 5 casi si evince chiaramente dai Piani la loro cessione.
Servizi pubblici locali a rilevanza economica: vengono perlopiù mantenute tutte le partecipazioni in quanto ritenute indispensabili o essenziali, e sono previste massimamente incorporazioni e fusioni tra realtà che operano nell’ambito del perimetro comunale. Pur tuttavia, negli auspici del programma Cottarelli, e nelle indicazioni contenute nello Sblocca Italia, la ridefinizione del perimetro dell’azione nei servizi pubblici locali avrebbe richiesto un riassetto intorno alla dimensione minima dell’ambito territoriale o della città metropolitana: uno sforzo congiunto di razionalizzazione da parte di tutti i Comuni ivi afferenti. Sforzo e proiezione futura, della quale, con la sola eccezione del Comune di Firenze, non si intravede traccia. Manca inoltre ogni coordinamento tra i grandi Comuni e le corrispondenti Città metropolitane, benché la recente Riforma Delrio abbia affidato a queste ultime le competenze in materia di organizzazione su area vasta.
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Razionalizzazione delle partecipate locali: un'altra occasione mancata
Acqua N°42 Razionalizzazione delle partecipate locali: un'altra occasione mancata
Risparmi non indicati in modo preciso e, dove quantificati, limitati e lontani dalle stime di Cottarelli
Inadempienze, benefici finanziari persi e una governance ancora inadeguata
Il ruolo fondamentale dei decreti delegati della Riforma della PA per conseguire gli obiettivi mancati
Per agevolare il superamento di questi ostacoli, sarebbe utile che le scelta sulla dimensione e sul perimetro delle attività di interesse generale fosse riportata in seno agli Enti di governo d’ambito, così da ridurre l’autoreferenzialità delle pubbliche amministrazioni, pur senza escluderle, e da permettere il processo di aggregazione delle società pubbliche che erogano i servizi pubblici locali di rilevanza economica in un territorio più ampio, come previsto dallo Sblocca Italia. Per il caso del servizio idrico non si tratta di un generico auspicio quanto di adeguarsi a quanto previsto dalle normative di settore. Risparmi: sono quantificati solo per alcune operazioni e non per altre, si preferisce più spesso allegare i conti economici delle società, per offrire una dimensione delle grandezze in gioco. I risparmi, laddove puntualmente quantificati, oscillano tra le poche migliaia di euro e pochi milioni di euro, una cifra che difficilmente si concilia con i 2-3 miliardi di euro l’anno auspicati dal Rapporto Cottarelli. È peraltro plausibile ritenere che i maggiori benefici della razionalizzazione debbano essere favoriti proprio dall’accrescimento delle dimensioni delle aziende, conseguente all’introduzione dei costi standard e dal consolidamento su una area più vasta del territorio comunale, elemento quest’ultimo che è sostanzialmente assente nei Piani presentati, perché va oltre la giurisdizione della singola amministrazione locale. Comuni e Città metropolitane inadempienti: nel caso dei Comuni di Bologna e Torino, la mancata adozione del piano di razionalizzazione configura una opportunità perduta, soprattutto per i benefici di natura finanziaria previsti dalla Legge di Stabilità 2014 e decaduti il 6 maggio scorso (esenzione dall’Ires e dall’Irap delle plusvalenze e deducibilità delle minusvalenze).
Il fatto che quasi nessuna Città metropolitana abbia approvato il Piano di razionalizzazione, sebbene in parte giustificato dalla loro operatività dal 1° gennaio del 2015, evidenzia quanto la governance del settore rappresenti tuttora un ostacolo rilevante per il consolidamento e la crescita dimensionale. È auspicabile che nei decreti delegati della Riforma della PA che vedranno presto luce si specifichino in modo cogente criteri, tempi e obblighi per il conseguimento degli obiettivi sin qui mancati.
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Acqua N°42 Razionalizzazione delle partecipate locali: un'altra occasione mancata ALLEGATO 1: I piani di razionalizzazione7 Firenze: Decreto del Sindaco n°13 del 31/03/2015 SOCIETA' PARTECIPATE DAL COMUNE DI FIRENZE
SOCIETA' CONTROLLATE - S.A.S. - Servizi alla Strada S.p.A. (100,00 %) - Quadrifoglio - Servizi Ambientali Area Fiorentina S.p.A. (82,279 %) - Azienda Trasporti Area Fiorentina - ATAF S.p.A. (82,18 % ordinarie, 100% speciali) - Mercafir S.c.p.A. (59,59 %) - Casa S.p.A. (59,00%) SOCIETA' COLLEGATE - Firenze Parcheggi S.p.A. (49,47 %) - Linea Comune S.p.A. (43,00 %) - Centrale del Latte di Firenze, Pistoia e Livorno S.p.A. (42,858 %) - S.IL.FI Società Illuminazione Firenze S.p.A. (30,00 %) - Publiacqua S.p.A. (21,665 %) - Toscana Energia S.p.A. (20,6302 %) - Farmacie Fiorentine - AFAM S.p.A.(20,00 %) SOCIETA' A PARTECIPAZIONE MINORITARIA - Firenze Fiera S.p.A. (9,22 %) - Bilancino S.r.L.(8,77 %) - L'Isola dei Renai S.p.A. (4,17 %) - Aeroporto di Firenze AdF S.p.A. (2,184 %) - Società Aeroporto Toscano S.A.T. S.p.A. (0,70 %) - Fidi Toscana S.p.A. (0,195 %) - Banca Popolare Etica Soc. Coop. p.a. (0,016 %)
Fonte: sito internet del Comune di Firenze
Grazie al Piano di razionalizzazione delle partecipate il Comune passerà da 20 a 12 partecipate: verranno dismesse tutte le società composte da soli amministratori o da un numero di amministratori superiore a quello dei dipendenti (ad esempio, l’Isola dei Renai); saranno fuse le società che gestiscono servizi che, per la loro affinità, possono essere gestiti da un’unica società (come Silfi, Ataf e Linea Comune, che si occupano della gestione intelligente di alcune funzioni tecnologiche, quali la gestione degli impianti semaforici, dell’illuminazione pubblica, della gestione remota del traffico, delle reti WiFi ecc.); saranno cedute le partecipazioni di Fidi Toscana Spa e Banca Etica Soc. Coop., in quanto considerate marginali e non strategiche, e quelle in AFAM Spa, che ha la concessione della gestione delle 21
7 Va segnalato che nel Piano di rientro di Roma Capitale del 3 luglio 2014 si stimava che, grazie alla fusione per incorporazione e alla cessione delle partecipate indirette detenute da ATAC e AMA, sarebbero stati conseguiti risparmi per più di 205 milioni nel triennio 2014-16. Tuttavia nella deliberazione relativa al piano di razionalizzazione non si fa alcun riferimento agli impegni presi con detto Piano di rientro.
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Razionalizzazione delle partecipate locali: un'altra occasione mancata
Acqua N°42 Razionalizzazione delle partecipate locali: un'altra occasione mancata
farmacie comunali fino all’anno 2030; infine, un altro gruppo di società, tutte in attivo, che si occupa di servizi pubblici locali - Toscana Energia, Publiacqua (idrico), Quadrifoglio (rifiuti) - sarà aggregato con altri gruppi toscani (come accaduto per gli aeroporti di Firenze e Pisa, che sono stati fusi dando luogo a Toscana Aeroporti SpA, in cui il Comune di Firenze deterrà una quota di circa l’1%), tramite la cessione di quote, in modo da perseguire economie di scala e capacità di indebitamento. Per quanto concerne servizio idrico e rifiuti, viene promossa con gli altri Comuni una strategia di aggregazione che vede il pubblico come protagonista, con l’obiettivo di ridurre la frammentazione e raggiungere dimensioni e capacità industriali. In particolare per quanto riguarda Publiacqua, si intende mantenere la quota attuale, prevedendo un’eventuale fusione con altri gestori della regione per costituire un player regionale entro la scadenza della concessione (2021); relativamente a Quadrifoglio, è prevista la fusione con aziende partner in caso di assegnazione della concessione da parte dell’ATO Toscana Centro; in caso di mancata concessione, la posizione andrà rivalutata.
Per alcune società si rimanda ogni decisione a piani futuri: ad esempio, SaS Spa nel 2015 sarà interessata da un consistente piano di razionalizzazione, efficientamento e consolidamento sotto il profilo organizzativo e gestionale, ma solo al termine delle attività di consolidamento, si potrà valutare l’eventualità di un’integrazione con altri soggetti a partecipazione comunale; il Comune di Firenze prende poi in considerazione la possibilità di ridurre la propria partecipazione in Centrale del Latte Spa, in base alle indicazione dei soci, ma soltanto se assicurano la crescita della società. Sarà detenuta la partecipazione in Mercafir S.C.p.A., che ha una concessione fino al 2029 per la gestione del Mercato polivalente di Novoli, anche se andrà individuata una nuova area dove costruire il mercato, e quella in Firenze Fiera Spa, che gestisce le strutture fieristico, anche se la società andrà riposizionata, per assicurare un recupero di redditività.
Relativamente alle partecipate di secondo livello, è stata disposta la cessione tramite procedura ad evidenza pubblica, da concludersi entro l’estate 2015, di Tram Spa (società di costruzione e gestione della tramvia), partecipata indirettamente attraverso ATAF Spa; non vengono date indicazioni in merito alle altre 36 partecipazioni indirette. Tramite il Piano si intendono conseguire risparmi grazie alla riduzione dei costi di funzionamento (al momento non quantificabili); alla riduzione dei corrispettivi per servizi
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Razionalizzazione delle partecipate locali: un'altra occasione mancata
Acqua N°42 Razionalizzazione delle partecipate locali: un'altra occasione mancata affidati in house; all’aumento delle entrate per liquidazione delle quote di capitale delle società a seguito di alienazione (complessivamente, pari a 2,16 milioni di euro).
Si fa riferimento specifico al servizio di illuminazione pubblica, il cui contratto di servizio dell’attuale gestore sta per scadere. Nel valutare la scelta tra la messa a gara del servizio e l’affidamento diretto (in house), si è concluso che quest’ultima forma sia la più vantaggiosa: liquidando il socio privato e riacquisendo la totalità del capitale, si minimizzeranno gli oneri a carico del Comune. Inoltre, sarà assegnato un immobile di proprietà dell’Amministrazione a una sua società strumentale (SaS Spa) e, contestualmente, verranno rilasciati gli immobili in locazione: il differenziale positivo tra potenziale locazione e riduzione dei corrispettivi a carico del Comune per i servizi resi consentirà di risparmiare circa 55.000 € nel 2015. Milano: Atto sindacale
SOCIETA' PARTECIPATE DAL COMUNE DI MILANO A. SOCIETA' CONTROLLATE - AMAT S.r.l. (100%) - ATM S.p.a. (100%) - MM S.p.a. (100%) - So.Ge.M.I. S.p.a. (99,9946%) - Milanosport S.p.a. (100%) - MIR S.r.l. (100%) - Milano Ristorazione S.p.a. (99% + 1% quota detenuta dalla medesima Milano ristorazione) - SEA S.p.a. (54,81%) - SVP Linea M4 S.p.a. (66,67%) B. SOCIETA' COLLEGATE - AREXPO S.p.a. (34,67%) - Expo 2015 S.p.a. (20%) - AFM S.p.a. (20%)
C. SOCIETA' QUOTATE SUL MERCATO TELEMATICO AZIONARIO - A2A S.p.a. D. ALTRE PARTECIPAZIONI MINORITARIE - Navigli S.c.a.r.l. (10%) - CAP Holding S.p.a. (0,440%) - Milano Serravalle S.p.a. (18,60%)
Fonte: Piano di razionalizzazione delle partecipate del Comune di Milano
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Acqua N°42 Razionalizzazione delle partecipate locali: un'altra occasione mancata Il Comune di Milano ad oggi detiene partecipazioni in 16 società, di cui 9 controllate, 3 collegate, 1 quotata, oltre a 3 partecipazioni minoritarie. Il Piano di riorganizzazione delle partecipazioni prevede obiettivi di razionalizzazione per Navigli Scarl mentre sono messe in vendita le quote azionarie (il 20%) di Afm Spa, la società che gestisce le farmacie milanesi, in considerazione del fatto che registra perdite da tre anni (l’ultimo risultato negativo, nel 2013, è stato pari a - €484.124).
Saranno poi modificati gli statuti di Milano Ristorazione Spa (economie organizzative grazie ai minori costi per la segreteria societaria), Milanosport Spa (risparmio di € 109.500 rispetto al costo a consuntivo 2011), So.Ge.Mi. Spa (risparmio di € 51.000 rispetto al costo consuntivo 2011), AFM e Mir Srl (risparmio di € 17.500 rispetto al costo consuntivo 2011), dove sarà nominato un Amministratore Unico, in alternativa al Consiglio di Amministrazione, ottenendo economie organizzative. Inoltre, saranno adottate risorse strumentali comuni in Milano Sport Spa, MM Spa ed AMAT Srl. Saranno dismesse le partecipazioni societarie di Amiacque tramite un concambio di azioni in Cap Holding Spa: il valore della permuta è di € 644.693,42.
Non subiranno modifiche le partecipazioni in Expo 2015 (partecipata al 20%) e Arexpo (34,67%), in quanto società di scopo collegate all'evento Expo in corso di svolgimento. Si rimanda la vendita di quote in Serravalle a quando la Regione avrà trasferito alla nuova Città metropolitana le quote che erano in mano alla vecchia Provincia. Relativamente ai servizi pubblici locali, si manterrà la quota attuale di Metropolitana Milanese, in cui sarà incorporata Mir (Milano immobili e reti), in quanto società priva di un’autonoma struttura amministrativa e gestionale, oltre che di dipendenti. La fusione dovrebbe garantire risparmi pari a circa 92.000 euro. Previste forme di collaborazione e/o di aggregazione anche fra Metropolitana Milanese e Milano Sport, per ottenere sinergie di varia natura: economico – finanziarie, nella gestione di appalti e contratti con la conseguente generazione di economie di scala derivanti da procedure ad evidenza pubblica ed acquisti comuni; nelle attività di manutenzione ordinaria e straordinaria degli immobili ed impianti comunali affidati in gestione; di tipo organizzativo e logistico attraverso l’utilizzo di spazi comuni e nella gestione della comunicazione con l’utenza.
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Acqua N°42 Razionalizzazione delle partecipate locali: un'altra occasione mancata Per quanto riguarda i processi di aggregazione di società indirettamente partecipate, i vertici delle società controllate dovranno comunicare all’Amministrazione processi di razionalizzazione eventualmente avviati o che intendono avviare, così da poter valutare il risultato ottenuto entro il 31 dicembre 2015. Città metropolitana di Milano: Decreto del sindaco metropolitano n. 104/2015 Rep. Gen. del 31/03/2015 SOCIETA' PARTECIPATE DALLA CITTA' METROPOLITANA DI MILANO Società per Azioni ambito STRADE - Milano Serravalle - Milano Tangenziali S.p.a. - A4 Holding S.p.a. - Autorstrade Lombarde S.p.a. - Tangenziali Esterne di Milano S.p.a. (T.E.M. S.p.a.)
Società ambito TRASPORTI - Società Esercizi Aeroportuali S.p.A. (S.E.A. S.p.A.) - Azienda Trasporti Intercomunali Nord-Ovest Milano S.p.A. in liquidazione (A.T.I.N.O.M. S.p.A.) - A.T.I.N.O.M. Viaggi S.r.l. Società ambito ACQUE - IDRA Milano Srl - CAP Holding S.p.A. - Basso Lambro Impianti S.p.A. in liquidazione - Navigli Lombardi S.c.a.r.l. Società ambito SMALTIMENTO RIFIUTI - CEM Ambiente S.p.A.
Altre Società - Agenzia di Sviluppo Milano Metropoli S.p.A. in fallimento - Rete di Sportelli per l'Energia e l'Ambiente Scarl - Arexpo SpA - Expo 2015 SpA - Eurolavoro scarl - La Fucina scarl in fallimento - Euroimpresa scarl - Alintec scarl in liquidazione
Fonte: sito della Città Metropolitana di Milano
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Razionalizzazione delle partecipate locali: un'altra occasione mancata
Acqua N°42 Razionalizzazione delle partecipate locali: un'altra occasione mancata L’ente dismetterà le proprie partecipazioni in 9 società: Autostrade Lombarde Spa, SEA Spa, A4 Holding Spa, Euroimpresa Scarl, Milano Serravalle, Milano Tangenziali Spa, Tangenziali Esterne di Milano Spa, Atinom Viaggi Srl, Navigli Lombardi S.c.a.r.l., cui si aggiunge Cem Ambiente Spa (rifiuti). Provvederà inoltre ad accelerazione il processo di chiusura di 3 società in liquidazione volontaria (A.T.I.N.O.M. Spa, Basso Lambro Impianti Spa, Alintec Scarl).
Relativamente ai servizi pubblici locali, per Cap Holding è prevista l’eliminazione delle partecipazioni non indispensabili (Tasm Romania Srl, Rocca Brivio Sforza Srl, S.I.B. SpA in liquidazione, partecipata indiretta); la soppressione delle società ed enti inattivi (Fondazione LIDA) e l’incorporazione di Idra Milano Srl che sarebbe dovuta avvenire entro il 30 aprile. Eurolavoro scarl sarà mantenuta con l’intento di procedere a una fusione delle diverse agenzie in Afol metropolitana; mantenute anche Expo e Arexpo, benché in perdita da tre anni. Quindi, è prevista la cessione o liquidazione di Rete di Sportelli per l'Energia e l'Ambiente Scarl (servizi energetici integrati) sulla base di uno studio di fattibilità, entro il 30 settembre 2015.
Non sono indicati in dettaglio i risparmi conseguibili, ma nella relazione tecnica vengono allegate le principali informazioni in merito alle società oggetto della razionalizzazione. Non sono esplicitate decisioni in merito alla dismissione delle partecipazioni indirette.
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Acqua N°42 Razionalizzazione delle partecipate locali: un'altra occasione mancata Roma: Deliberazione n. 13 del 23 marzo 2015 SOCIETA' PARTECIPATE DA ROMA CAPITALE SERVIZI PUBBLICI LOCALI - ATAC (100%) - AMA (100%) - Centro Agroalimentare Romano (28,37%) - EUR (10%) - Investimenti (21,76%) - ACEA (51%) - ACEA ATO 2 (3,53%) SERVIZI STRUMENTALI - Servizi Azionista Roma (100%) - Roma Metropolitane (100%) - Risorse per Roma (100%) - Roma Parimonio Srl (100%) - Zètema Progetto Cultura (100%) - Aequa Roma (100%) - Roma Servizi per la Mobilità (100%)
Altre Società, Istituzioni, Aziende Speciali e Mutue Assicuratrici - Centrale del Latte Spa (6,72%) - Agenzia Regionale per la Promozione Turistica del Lazio (19%) - Aeroporti di Roma (1,33%) - Assicurazioni di Roma (74,35%) - Biblioteche di Roma (100%) - Agenzia Comunale per le Tossicodipendenze (100%) - Palaexpo (100%) - Farmacap (100%)
Fonte: Piano di rientro di Roma Capitale
La razionalizzazione delle partecipazioni della città di Roma prevede riorganizzazioni e vendite, soprattutto delle società di secondo livello, create negli anni con vari obiettivi, ma non di interesse pubblico.
In particolare, relativamente ai servizi pubblici locali, sono in corso le liquidazioni di Trambus Open spa e Servizi Azionista Roma Spa di Atac. È poi prevista la fusione per incorporazione di AMA Soluzioni Integrate in AMA, gestore dei servizi di igiene ambientale, e sarà deliberata la dismissione di ACEA ATO2 Spa, mediante cessione al socio di maggioranza ACEA Spa, e di Aeroporti di Roma Spa: in entrambi
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Razionalizzazione delle partecipate locali: un'altra occasione mancata
Acqua N°42 Razionalizzazione delle partecipate locali: un'altra occasione mancata i casi, si dovrà prevedere la stipulazione di patti che conservino in capo a Roma Capitale la facoltà di partecipare alla nomina di un componente del Consiglio di Amministrazione.
Sono in corso le liquidazioni dell’Agenzia Regionale per la Promozione Turistica del Lazio, di Roma Patrimonio S.r.l., di Roma Energia nonché dell’Azienda Comunale Centrale del Latte di Roma. Sarà ceduta la quota detenuta nella Società C.A.R. S.c.p.A., C.I.F. Spa, BCC e Eur Spa. Si delibera poi lo scioglimento di Le Assicurazioni di Roma – Mutua Assicuratrice Romana.
Farmacap sarà ceduta dopo aver avviato un piano di valorizzazione «degli asset patrimoniali e industriali», mentre per il “Sistema delle Biblioteche Centri Culturali” sarà predisposto un piano di contenimento ed efficientamento dei costi. Genova: Provvedimento del Sindaco n. ord. 64 del 30 marzo 2015 SOCIETA' PARTECIPATE DAL COMUNE DI GENOVA SOCIETA' CONTROLLATE - Farmacie Genovesi (100%) - Genova Parcheggi (100%) - Rigenova (74,71%) - ASTER (100%) - ASEF (100%) - AMIU (93,94%) - Bagni Marina (100%) - Porto Antico (51%) - Job Centre (100%) - AMT (100%) - Themis (69,93%) - Sviluppo Genova (48,5% + 2,5% tramite AMIU) - SPEM (100%)
SOCIETA' COLLEGATE - Fiera di Genova S.p.A. (32,26%) - Società per Cornigliano S.p.A. (22,5%) - F.S.U. S.r.l. (50%) - Tunnel di Genova S.p.A. (50%) in liquidazione - Ag. Reg, Per il Trasporto Pubblico Locale (26,29%) ALTRE PARTECIPAZIONI MINORITARIE - Marina Fiera di Genova S.p.A. (18,90%) - S.G.M. scrl (10%) - I.R.E. (2,32%) - Banca Popolare Etica soc. coop.azioni (0,0338%) - F.I.I.S.E. S.p.A. (5,97%) - Liguria Digitale soc. cons per azioni (0,005%) - Sistema turistico locale genovese scrl (17,95%) - Stazioni Marittime (5%)
Fonte: provvedimento del sindaco N. ord-2015-64 data 30/03/2015
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Razionalizzazione delle partecipate locali: un'altra occasione mancata
Acqua N°42 Razionalizzazione delle partecipate locali: un'altra occasione mancata Il piano di razionalizzazione coinvolge 17 società: saranno dismesse le micro partecipazioni e le partecipate che non hanno dipendenti, come Ri.Genova Srl (attività di promozione e attuazione di interventi di recupero edilizio ed urbanistico e di riqualificazione urbana, che verrà estinta tramite scissione totale, con risparmi per 41.500 euro) e Tunnel Srl (progettazione, realizzazione e gestione dell’infrastruttura di collegamento sotterraneo e/o sottomarino fra le zone di ponente e di levante della città di Genova: verrà incorporata in un’altra società del gruppo Comune o, se non fiscalmente oneroso, sarà “interiorizzata” nell’Ente stesso; previsti risparmi per 45.000 euro); Themis Srl (società strumentale che svolge attività di intermediazione nel campo della formazione) sarà liquidata, con risparmi per 100.000 euro. Inoltre saranno liquidate le micropartecipazioni non significative di altre 4 società.
Per quanto riguarda il Gruppo Spim (promozione del patrimonio immobiliare), si manterranno le partecipazioni indirette Tono Srl e Nuova Foce Srl che, benché sia una “scatola vuota”, sarà il veicolo delle riqualificazioni delle aree passate da Fiera di Genova al patrimonio del Comune. Per quanto riguarda Ri.genova, la partecipazione (10 per cento) del Comune sarà conferita in SGM (Società per la Gestione del Mercato ortofrutticolo di Bolzaneto). Sarà invece messa in liquidazione volontaria San Bartolomeo Srl (trasformazione e rivendita dell’ex monastero delle suore domenicane dei Santi Giacomo e Filippo in Genova), in quanto raggiunto l’oggetto sociale o decorso il termine. S.V.I. Srl, che non ha dipendenti , è posta in liquidazione, perché ha terminato la sua missione.
Genova Parcheggi spa alienerà la società indiretta Car sharing Srl per disavanzo non comprimibile, e affiderà il servizio ad un gestore terzo capace di generare le dovute economie di scala e sostenere i necessari investimenti. Si stima un risparmio di 120.000 euro su base annua. Per quanto riguarda il gruppo AMT, verrà sciolto AMT progetti (trasporto pubblico locale e delle attività ad esso associate), essendo sempre stata inattiva.
Fiera di Genova Spa e Porto Antico Spa non sono interessate da interventi di razionalizzazione, ma essendo caratterizzate dallo svolgimento di attività similari dovranno sviluppare sinergie operative propedeutiche ad un’ipotesi di aggregazione societaria da valutare.
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Razionalizzazione delle partecipate locali: un'altra occasione mancata
Acqua N°42 Razionalizzazione delle partecipate locali: un'altra occasione mancata Relativamente ai servizi pubblici locali, entro il 31/12/2015 è previsto l’ingresso di un partner industriale in grado di realizzare gli investimenti necessari in AMIU Spa tramite operazioni di aggregazione societaria, anche infragruppo, che assicurino l’unitarietà gestionale del ciclo dei rifiuti nella società. In liquidazione anche le sue controllate, come Isab, che verrà sciolta e il servizio riassorbito (gestione aree di raccolta rifiuti, risparmi per 1.500 euro) e Liguriambiente già in liquidazione dal 2008, per cui verranno accelerati i tempi di chiusura. Obiettivi simili (liquidazione) anche per Ecolegno Genova (risparmi pari a 136.910 euro), Quattroerre (raccolta differenziata, risparmi pari a quasi 41.000 euro), Cerjac (raccolta, stoccaggio, trattamento e smaltimento di rifiuti urbani, speciali, ecc., risparmi pari a € 3.640,00), Refri (rifiuti e idrico, valore a patrimonio netto al 31/12/2013 stimato a € 43.700,00). La razionalizzazione delle partecipazioni indirette è subordinata al vincolo di mantenere l’unitarietà gestionale, in capo ad AMIU spa, del ciclo dei rifiuti. Città metropolitana di Genova: Determinazione del Sindaco Metropolitano n.60 SOCIETA' PARTECIPATE DALLA CITTA' METROPOLITANA DI GENOVA
SOCIETA' CONTROLLATE (più del 50%) - ATP - Azienda Trasporti Provinciali S.p.A. (66,17%) - Atene - Centro di Eccellenza per Innovazione Formativa SRL a Socio Unico (100%) SOCIETA' COLLEGATE (più del 20%) - Società per Cornigliano SpA (22,50%) - Fiera di Genova SpA (21,00%) - Agenzia di Sviluppo GAL Genovese s.r.l. (31,79%)
SOCIETA' PARTECIPATE (meno del 20%) - Agenzia Regionale per il trasporto pubblico locale S.p.A (8,60%) - Formare - Polo nazionale formazione per lo shipping scarl (5,00%) - STL Portofino SCRL (11,16%) - Finanziaria Ligure per lo Sviluppo Economico - FI.L.S.E. S.p.A (2,28%) - Rete Fidi Liguria SCpA (0,13%) - Banca Popolare Etica SCpA (0,05%) - CO.AR.GE Cooperativa Artigiana di Garanzia della provincia di Genova crl (9,53%)
Fonte: sito internet Città metropolitana di Genova
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Razionalizzazione delle partecipate locali: un'altra occasione mancata
Acqua N°42 Razionalizzazione delle partecipate locali: un'altra occasione mancata In seguito alle 13 dismissioni e 2 trasformazioni di società in fondazioni, la Città metropolitana di Genova ha ereditato, il 1 gennaio 2015, solo 10 società. Di queste, si ritiene che 7 perseguano finalità rientranti nelle funzioni proprie della Città metropolitana (Agenzia di Sviluppo Gal Genovese Srl, Banca Popolare Etica soc.coop. per azioni, Vo.ar.ge. soc.coop. a.r.l., Rete Fidi Liguria S.C.pA., Fiera di Genova Spa, Finanziaria Ligure per lo Sviluppo Economico- Fi.l.s.e. Spa e Società per Cornigliano Spa); sono oggetto di riordino due società che perseguono finalità rientranti nelle funzioni della Città metropolitana: Atene Centro di eccellenza per l’innovazione formativa soc. cons. a.r.l. per cui si attenderà il 31 dicembre 2015 per prendere provvedimenti, data entro la quale saranno presi accordi al fine del suo passaggio alla Regione Liguria; Gruppo ATP (Azienda Trasporti Provinciali Spa e Agenzia Regionale per il trasporto pubblico locale Spa), di cui si manterranno le partecipazioni fino a che non sarà espletata la gara nel Bacino Unico Regionale per il Trasporto (BURT).
Si richiede che in tutte le società siano previste azioni per adeguarsi al criterio guida n. 5 e, relativamente alle partecipazioni indirette, non entra nel dettaglio perché, dove si possiedono quote di controllo (ATP e Atene), non c’è possibilità o esigenza e, dove non si possiedono quote di controllo, ogni operazione può essere realizzata solo in accordo con altri soci. Non sono in grado di quantificare in modo preciso i risparmi, se non a posteriori, ma si stima una riduzione dei costi gestionali del 5%.
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Razionalizzazione delle partecipate locali: un'altra occasione mancata
Acqua N°42 Razionalizzazione delle partecipate locali: un'altra occasione mancata Venezia: Piano di razionalizzazione delle società e delle partecipazioni societarie del Comune di Venezia SOCIETA' PARTECIPATE DAL COMUNE DI VENEZIA
SOCIETA' AMBITO MOBILITA' (controllo diretto e indiretto) - AVM S.p.A. (Comune 100%) - Actv S.p.A. (Avm S.p.A. 76,99%) - PMV S.p.A. (Avm S.p.A.68,015% e Actv S.p.a. 9,09%) - Ve.La. S.p.A. (Avm S.p.A. 88,86% e Comune 11,14%)
SOCIETA' AMBITO CASE DA GIOCO (controllo diretto e indiretto) - CMV S.p.A. (Comune 100%) - Casinò di Venezia Gioco S.p.A. (CMV S.p.A. 100%) - Casinò di Venezia Meeting & Dining Services S.r.l. (CdVG S.p.A. 100%)
SOCIETA' AMBITO IMMOBILIARE (controllo diretto e indiretto) - IVE - La Immobiliare Veneziana S.r.l. (Comune 99,45% - AVM S.p.A. 0,55%) - Marghera Eco Industries S.p.A. (M.E.I.) (IVe S.r.l. 100%) - Vega S.c.a r.l. - Parco Scientifico e Tecnologico di Venezia (IVe S.r.l. 21,16% - Comune 37,331% - Venis S.p.A. 0,645% - M.I.VE. S.r.l. 5,59%) - Consorzio Urban (IVe S.r.l. 51,13%)
ALTRE SOCIETA' CONTROLLATE (controllo diretto e indiretto) - Ames S.p.A. (Comune 100%) - Insula S.p.A. (Comune 72,14% - Veritas S.p.A 24,73% - AVM S.p.A. 2% - IVe S.r.l. 1,13%) - Venezia Spiagge S.p.A. (Comune 51%) - Venis S.p.A. (Comune 75,10% - Actv S.p.A. 5,90% - CMV S.p.A. 5% - Veritas S.p.A. 5% Ames S.p.A. 3% - Ve.La. S.p.A. 3% - Insula S.p.A. 3% )
Fonte: Piano di razionalizzazione delle società e delle partecipazioni societarie del Comune di Venezia
Il piano di razionalizzazione mira a dismettere le società che non svolgono attività indispensabili ai fini dell’attività comunale e coordinare le società che operano nello stesso settore: ad esempio, sarà ceduto il 51% di Venezia Spiagge, previa proroga della sua concessione, in quanto attività imprenditoriale e non di servizio pubblico; inoltre verrà conferita ad Ive - l’Immobiliare veneziana - la quota del Comune in Vega Scarl.
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Acqua N°42 Razionalizzazione delle partecipate locali: un'altra occasione mancata Per contenere i costi di funzionamento, saranno favorite le soluzioni monocratiche di governo delle aziende in luogo dei Consigli di Amministrazione e la realizzazione di un piano di integrazione delle strutture ICT delle società controllate (nell’ultimo biennio già previsto per AMES, IVE, Venis, Vela, PMV, sarà esteso anche a Insula, CMV e Casinò Meeting & Dining Servicesf).
Per quanto riguarda i servizi pubblici locali di rilevanza economica, si mira ad aggregare, tramite fusioni, le partecipazioni detenute in società che svolgono servizi analoghi. A tal fine, sarà incorporata Actv in Avm (mobilità), con conseguente ingresso nel suo capitale della Città metropolitana e dei Comuni ad essa appartenenti, pur restando la maggioranza delle quote in capo al Comune di Venezia. Nel caso delle società che prestano servizi pubblici locali o strumentali all’amministrazione comunale saranno mantenute le partecipazioni in Ames, Insula, Venis e Vela, aprendone il capitale alla Città metropolitana e ai Comuni del suo territorio, così da estendere il perimetro dell’attività e, quindi, raggiungere dimensioni industriali adeguate a garantire miglior redditività ed efficienza. Saranno invece dismesse le società non indispensabili.
Relativamente alla multi-utility Veritas Spa, è stato recepito il Piano di razionalizzazione delle sue partecipazioni, approvato dal Comitato di coordinamento soci, che prevede una sensibile riduzione del numero delle società controllate, che passerà da 21 a 11 (tra quelle che operano nei servizi idrico e rifiuti si annoverano Alisea Spa, Asvo Spa, Sifagest Scarl, Depuracque servizi Srl), con un risparmio di 400.000/600.000 euro all’anno. Saranno poi cedute le micro partecipazioni non indispensabili al perseguimento delle finalità istituzionali del Comune e, relativamente alle partecipate, su cui il Comune non esercita un potere di controllo. Infine, è prevista l’uscita del Comune dal GEIE Marco Polo System, la cui principale attività di gestione del complesso di Forte Marghera viene trasferita alla costituenda Fondazione; programmata la cessazione per dimissione o liquidazione di tutte le residue partecipazioni di minoranza, comprese quella nell’aeroporto Nicelli, ad eccezione solamente della quota simbolica nella Mag Venezia (attività sociali, culturali, civilipolitiche e produttive), rientrante tra le finalità istituzionali.
Al termine del processo sarà più che dimezzato il numero di società (da 40 a 19, tra partecipazioni dirette e indirette).
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Acqua N°42 Razionalizzazione delle partecipate locali: un'altra occasione mancata Bari: Deliberazione della giunta comunale n. 215 del 31 marzo 2015 SOCIETA' PARTECIPATE DAL COMUNE DI BARI
- Aeroporti di Puglia S.p.a. (0,04%) - Azienda Mobilità e Trasporti Bari Servizio SpA (In Sigla A.M.B.T.A.B. Servizio SpA) (100%) - Azienda Municipale Gas Spa (In Sigla A.M.Gas. SpA) (100%)
- Azienda Municipale Igiene Urbana SpA (In Sigla A.M.I.U. SpA) (100%) - Bari Multiservizi SpA (100%) - Centrale Consortile Ortofrutticola di Bari Soc.Coop.A R.L. (45,4%) - Centro Laser - Società Consortile A.R.L. (3,4%) - Mercato Agricolo-Alimentae Bari - Società Consortile A Responsabilità Limitata (In Sigla M.A.A.B. S.C.R.L.) (9,2%) - Patto territoriale Dell'Area Metropolitana di Bari SpA In Liquidazione (30,0%) Fonte: sito internet del Comune di Bari
Per ridurre i costi degli organi amministrati, i CdA di AMGAS Spa e AMGAS Srl (partecipata indiretta al 100% di AMGAS Spa) sono stati ridotti da cinque a tre componenti, con un risparmio annuo di € 33.110 per ciascuna azienda.
Sono state mantenute le partecipazioni in AMIU Spa, AMTAB Spa, AMGAS Spa , AMGAS Srl e Bari Multiservizi Spa in quanto società di servizi pubblici di interesse generale e di servizi strumentali ritenuti essenziali; sono state mantenute anche le partecipazioni in MAAB e Aeroporti di Puglia Spa in quanto relative a servizi di interesse generale.
Relativamente alle partecipazioni minoritarie, sono state dismesse quelle in Centro Laser Srl e Centrale Ortofrutticola di Bari; sono già in liquidazione dal 2012 il Consorzio A.T.O. BA e il Patto Territoriale dell’Area Metropolitana di Bari Spa. Sono invece mantenute quelle in Fondazione Lirico Sinfonica Petruzzelli e Teatri di Bari, Consorzio ASI, Ente Fiera del Levante, Consorzio Teatro Pubblico Pugliese, che si ritiene posseggano i criteri di indispensabilità.
Mantenuta anche la partecipazione in Autorità Idrica Pugliese, che organizza il servizio idrico integrato nell'ambito dell’ATO PUGLIA e provvede alla programmazione ed al controllo della gestione di detto servizio.
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Razionalizzazione delle partecipate locali: un'altra occasione mancata
Acqua N°42 Razionalizzazione delle partecipate locali: un'altra occasione mancata
Per quanto riguarda le società partecipate indirettamente, sono state dismesse le partecipazioni di AMGAS Spa e AMGAS Srl in Energy Trade Spa, Consorzio CESE e Puglienergy Spa.
La liquidazione di Energy Trade Spa e Consorzio CESE è già stata completata, mentre è in fase di chiusura la liquidazione di Puglienergy Spa. Palermo: Determinazione sindacale n. 53/05 del 31/03/2015 SOCIETA' PARTECIPATE DAL COMUNE DI PALERMO OGGETTO DI RAZIONALIZZAZIONE
- Gesip S.p.a. (Partecipata 100% del Comune) - Gesip Servizi S.p.a. (Partecipata 100% di Gesip S.p.a.) - Servizi per l'Occupazione S.r.l. (Partecipata 100% di Gesip S.p.a.) - Palermo Ambiente S.p.a. (Partecipata 100% del Comune ) - Costruzioni Industriali S.r.l. (Partecipata 100% di AMG Energia S.p.A.) - Enercom a r.l. (Partecipata 100% di AMG Ebergia S.p.A.) - AMG Service (Partecipata 51% di AMG Energia S.p.A.) - Acquedotto Consortile Biviere (Partecipata 50% del Comune) - Teatro Al Massimo Stabile Privato di Palermo Soc. Cons. a r.l. (Partecipata 25,83% del Comune) - Patto di Palermo Soc. Cons. a r.l. (Partecipata 25,83% del Comune) - GESAP S.p.a. (Partecipata 31,54% del Comune) - GH Palermo S.p.a. (Partecipata da GESAP S.p.a.)
Fonte: Determinazione sindacale n. 53/05 del 31/03/2015
Il Comune di Palermo ha già in corso (dal 2010) la liquidazione di Gesip Spa e Palermo Ambiente Spa, con risparmi stimati per 40.000 euro a società. L’ Acquedotto Consortile Biviere Società consortile arl sarà accorpato in Amap SPA con risparmi pari a 73.180 euro. Nel 2016, dopo aver chiarito criticità e rilievi, verranno dismesse le quote di Gesap Spa, eccetto l’1%, mentre è già stata perfezionata la dismissione delle quote di GH Palermo Spa.
Sarà poi ceduta entro 12 mesi, perché non indispensabile, la partecipazione in Teatro al Massimo Stabile Privato e sarà modificato lo Statuto di Patto di Palermo per prevedere un Amministratore Unico in luogo dell’attuale CDA.
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Acqua N°42 Razionalizzazione delle partecipate locali: un'altra occasione mancata Relativamente alle partecipate indirette, sono poste in liquidazione, tra le partecipate di AMG Energia, Costruzioni Industriali Srl e AMG Service con risparmi pari a 20.000 euro (10.000 euro per società), mentre Enercom a r.l. è già stata liquidata nel 2014; tra le partecipare di Gesip, saranno liquidate Gesip Servizi Spa e Servizi per l’occupazione Srl, con risparmi pari a 20.000 euro (10.000 euro per società). Cagliari: Piano operativo di razionalizzazione delle società partecipate del Comune di Cagliari SOCIETA' PARTECIPATE DAL COMUNE DI CAGLIARI
PARTECIPAZIONI DIRETTE Società di capitali partecipate - CTM Spa – quota di partecipazione: 67,5 %; - ITS Area vasta Scarl – quota di partecipazione: 35,72 %; - Multiservizi Srl in liquidazione – quota di partecipazione: 100 %; - Società Ippica Srl – quota di partecipazione: 69,57 %; - Abbanoa Spa – quota di partecipazione: 7,51 %; Consorzi - Consorzio Industriale Provinciale di Cagliari (CACIP) – quota di partecipazione: 30 %; - Consorzio del parco regionale naturale Molentargius Saline – quota di partecipazione: 45 %; Enti pubblici - Ente di governo dell'ambito della Sardegna, istituito con L.R. n° 4 del 4 febbraio 2015 (ex ATO Sardegna – data la natura pubblica dell’Ente e la sua recentissima istituzione non verrà preso in considerazione nel pro sieguo del presente documento); Fondazioni - Fondazione Teatro Lirico di Cagliari (data la particolare natura della Fondazione e l’assenza di un potere di controllo riconducibile al Comune la Fondazione non verrà presa in considerazione nel prosieguo del pre sente documento); PARTECIPAZIONI INDIRETTE Ai sensi dell’art. 2359 del codice civile, rubricato “società controllate e collegate”, il Comune di Cagliari detiene le seguenti partecipazioni indirette: tramite la società CTM Spa: - ITS Area vasta Scarl (di cui CTM Spa detiene il 28,66 %); - Technomobility Srl (di cui CTM Spa detiene il 100 %); - Parkar Srl (di cui CTM Spa detiene il 100 %); - Movincom Scarl (di cui CTM Spa detiene il 0,01 % - data la non rilevanza di tale partecipazione, la stessa non verrà presa in considerazione nel prosieguo del presente documento). tramite il Consorzio Industriale provinciale di Cagliari (CACIP): - Porto Industriale Spa (di cui CACIP detiene il 8,00 %); - Tecnocasic Spa (di cui CACIP detiene il 100 %); - Zona Franca di Cagliari Scpa (di cui CACIP detiene il 50 %); - Feeder and Domestic Service Srl (di cui CACIP detiene il 24,90 %) Fonte: Piano operativo di razionalizzazione delle partecipazioni societarie del Comune di Cagliari
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Acqua N°42 Razionalizzazione delle partecipate locali: un'altra occasione mancata Saranno liquidate, in quanto non indispensabili, la Società Ippica Srl e la Multiservizi Srl. Quest’ultima porterà risparmi per circa 50.000 euro.
Sarà poi ridotto del 10% il compenso dell’Amministratore Unico di ITS Area Vasta Scarl, con un risparmio di 1.392 euro; inoltre, sono già stati ridotti del 10% nel 2014 i compensi dei 5 componenti del Consiglio di Amministrazione del CTM Spa, con un risparmio complessivo annuo pari a € 8.594,64. Poiché non si ritiene che svolgano attività simili, le rimanenti partecipazioni dirette in società di capitale, Abbanoa (servizio idrico), CTM (TPL), ITS Area Vasta (realizzazione e gestione del sistema di “Sviluppo integrato della piattaforma telematica di ausilio alla mobilità nell’area vasta di Cagliari”), non saranno né aggregate né internalizzate, perché tali operazioni non apporterebbero benefici economici.
Con riferimento alle partecipazioni indirette, il Comune evidenzia la difficoltà ad applicare la norma nei casi in cui la partecipazione indiretta non è di controllo, come nel caso delle partecipazioni detenute tramite Cacip: in tal caso, le azioni di razionalizzazione non dipenderanno esclusivamente dall’attività del Comune.
Reggio Emilia: Approvazione del piano operativo di razionalizzazione delle partecipazioni societarie ai sensi dell’articolo 1, comma 611 della legge n. 1/190 SOCIETA' PARTECIPATE DAL COMUNE DI REGGIO EMILIA - Aeroporto di Reggio Emilia s.r.l. - Agac Infrastrutture Spa - Agenzia locale per la Mobilità e il Trasporto Pubblico Locale S.r.l - Banca Popolare Etica Spa - Campus Reggio Srl - Cepim Spa - Crpa Spa - Lepida Spa - Mercato ortrofrutticolo MAPRE srl - Piacenza Infrastrutture Spa - Reggio Children Srl - Reggio Emilia Fiere Srl - REI - Reggio Emilia Innovazione - scrl - Stu Reggiane Spa
fonte: sito internet del Comune di Reggio Emilia
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Razionalizzazione delle partecipate locali: un'altra occasione mancata
Acqua N°42 Razionalizzazione delle partecipate locali: un'altra occasione mancata Il Comune di Reggio Emilia attualmente possiede direttamente quote o azioni in 15 società, cui si aggiungono 13 società indirette, in merito alle quali si specifica che nessuna partecipata è in grado di esercitare un’influenza dominante. Va detto che il Comune di Reggio Emilia già da tempo ha realizzato numerose misure per la razionalizzazione delle partecipate, tramite fusioni, scissioni, ecc.
Non stupisce quindi che saranno liquidate solo due società: CE.P.I.M. SPA- Centro Padoano interscambio merci (operazioni immobiliari e finanziarie, dirette alla realizzazione di un centro di interscambio merci) per cui è prevista la dismissione delle quote possedute, già oggi ridottissime (1,31%); e Reggio Emilia Fiere (26,5%, gestione di centri fieristici), per cui è prevista la conclusione delle operazioni di liquidazione del patrimonio aziendale relative al concordato preventivo già in atto. Si procederà poi a una fusione per incorporazione entro giugno 2015 nella Stu Reggiane Spa (riqualificazione, il recupero e la rigenerazione urbana dell'Ambito di Riqualificazione "Centro InterModale (CIM) e ex Officine Reggiane"), in seguito alla quale il Comune passerà dal 100% al 70% delle azioni. Per quanto riguarda le restanti partecipazioni, sono previste ulteriori possibili opere di razionalizzazione, ma per tutte si rimanda a una successiva valutazione. In particolare, si è deciso di mantenere la partecipazione in:
Campus Reggio Srl (società di produzione di beni e servizi strumentali all’attività del Comune e comunque necessaria al perseguimento delle sue finalità istituzionali), dopo che, nel 2013, era stata incorporata Fin Casa Srl, che si occupava di gestire il servizio pubblico abitativo per conto del Comune con un risparmio dei costi del personale e dei costi relativi agli organi sociali quantificabili in 100.000 euro. È comunque previsto uno studio di fattibilità per valutare l'affidamento di ulteriori attività strumentali al fine di realizzare sinergie e razionalizzazioni di attività di natura patrimoniale gestite dal Comune e la riduzione dei costi di funzionamento8.
Mapre Srl (gestione del mercato all'ingrosso dei prodotti ortofrutticoli), poiché nel 2013 era stata realizzata una scissione parziale dell’attività patrimoniale a favore di Campus Reggio, e si prevedono ulteriori azioni di razionalizzazione per aumentare la redditività
8 Relativamente al contenimento dei costi di funzionamento, nel 2015 si è provveduto a definire le seguenti linee di intervento da impartire agli organismi partecipati al fine di razionalizzare i costi gestionali: rispetto dell'equilibrio economico; contenimento delle spese di personale, e delle spese per formazione e missioni; limitazioni all'utilizzo delle auto aziendali; riduzione spese per consulenze, studi e ricerche; contenimento delle spese di promozione, comunicazione, pubblicità, rappresentanza; invito ad aderire alle convenzioni Intercenter Consip per la telefonia cellulare e altre utenze qualora possibili.
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Razionalizzazione delle partecipate locali: un'altra occasione mancata
Acqua N°42 Razionalizzazione delle partecipate locali: un'altra occasione mancata tramite la stipula di ulteriori contratti di concessione degli spazi attualmente non occupati e riduzione dei costi.
Reggio Children (attività educative), per cui si intende procedere a una revisione della governance e alla ricerca di partnership strategiche per migliorare l'efficienza del sistema; riduzione dei costi di funzionamento e riduzione del compenso del collegio dei revisori.
Reggio Emilia innovazione (ricerca scientifica e l’innovazione), per cui si valuterà una ristrutturazione della governance, della mission e del modello organizzativo della società anche in relazione alle funzioni e competenze della Fondazione REI, di proprietà della società; riduzione dei costi di funzionamento o, in alternativa a queste, eventuale cessione delle quote e/o conferimento delle immobilizzazioni nella Fondazione REI o in altre entità.
Aeroporto di Reggio Emilia, con l’ eventuale nomina di un Amministratore unico nel 2017 (prossimo rinnovo Cda) e possibile risparmio del 20%; perseguimento della strada del contenimento dei costi e partecipazione al bando per la concessione totale dell'area aeroportuale da parte di ENAC. Si stima che l’eventuale aggiudicazione porterebbe a un aumento dei ricavi pari al 10-15% del fatturato.
C.R.P.A. – Centro Ricerche Produzioni Animali (conduzione di ricerche, la realizzazione e la gestione di servizi per i produttori agricoli, l'industria agro-alimentare e gli Enti pubblici Competenti), per cui saranno valutate eventuali cessioni di alcune proprietà immobiliari che non fanno parte del core business e del ramo d'azienda (Eurodirect) alla futura fondazione che si occuperà delle relazioni internazionali e della progettazione Europea, per realizzare sinergie e ottimizzazioni tra gli Enti che si occupano di progettazione europea. Si manterrà la società indiretta la cui attività è strumentale alla società stessa.
Per quanto riguarda i servizi pubblici locali, è previsto uno studio di fattibilità tra Agac Infrastrutture (servizio idrico) e Piacenza Infrastrutture (messa a disposizione del gestore del servizio, delle reti, degli impianti, nonché delle dotazioni funzionali all'espletamento dei servizi pubblici locali, ossia reti ed impianti utili per la captazione adduzione e distribuzione acqua ad usi civili, fognatura, depurazione delle acque reflue; l'erogazione di servizi pubblici in genere) al fine di valutare un eventuale accorpamento e/o la realizzazione di sinergie tra le due società (ad esempio, nell’ambito della Customer Satisfaction, potrebbe generare risparmi per 3.500 euro). Inoltre si prevede una rinegoziazione degli strumenti finanziari derivati con effetti positivi sugli oneri finanziari a carico della società, riduzione dei costi di funzionamento e progressiva riduzione dei costi degli organi sociali. L’Agenzia locale per la mobilità e il trasporto pubblico locale, nata da poco, intende promuovere ulteriori forme di cooperazione, oltre a quelle già in essere, nell'ambito del bacino ottimale Reggio Modena per la realizzazione di sinergie tra le Agenzie di Modena e
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Acqua N°42 Razionalizzazione delle partecipate locali: un'altra occasione mancata Reggio Emilia, con possibili risparmi per 20.000 euro.
Saranno valutate eventuali possibili accorpamenti mediante fusione tra le diverse Agenzie Locali dell'Emilia Romagna (è in corso di valutazione una strategia di accorpamento con l'Agenzia Locale del Comune di Modena). Si intendono poi ridurre progressivamente le spese generali. Infine, relativamente a Iren, già nel 2013 è stata fatta la revisione della governance, che ha portato ad una riduzione del numero dei consiglieri ed ad una semplificazione del vertice, con un notevole risparmio di costi. Non saranno quindi implementate ulteriori azioni di razionalizzazione in quanto la società opera sul mercato e produce rilevanti benefici economici a favore del Comune. Si valuterà la possibilità di cedere progressivamente azioni per il sostenimento del piano degli investimenti dell'Ente. Per quanto riguarda Banca Popolare Etica Spa e Lepida Spa (fornitura di servizi di connettività della rete regionale a banda larga delle pubbliche Amministrazioni), non saranno messe in atto misure incisive di razionalizzazione considerata l'esigua entità delle quote o azioni possedute.
Si nota come alcune società siano dotate di uno o più amministratori, ma siano prive di personale, o comunque è inferiore al numero di amministratori. Tra questi: Campus Reggio Srl si è dotata di Amministratore Unico con un compenso lordo annuo di € 12.000, ma è priva di dipendenti; Agac infrastrutture e Piacenza Infrastrutture hanno un Amministratore Unico con un compenso lordo annuo rispettivamente di € 25.000 e € 5.000, ma nessun dipendente; l’Aeroporto ha 3 Amministratori (compenso lordo annuo € 9.000 più € 11.000 per deleghe specifiche) e 2 dipendenti; Stu Reggiane Spa ha un unico amministratore che non riceve compenso e nessun dipendente. Va sottolineato che solo la prima, Campus Reggio Srl, ha sottolineato che, in virtù di una precedente fusione, sono stati ridotti i costi del personale; Piacenza infrastrutture e l’Aeroporto prevedono, tra azioni correttive e possibili azioni di razionalizzazione da svolgere, rispettivamente l’ulteriore riduzione dei costi e il numero degli organi di controllo, mentre non si dice nulla in merito ad Agac infrastrutture.
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