SANTA MARIA DEGLI ANGELI MENSILE – SETTEMBRE 2017
INSIEME… E’ MEGLIO! VERSO IL SINODO
GREST
CAPITOL SPRITZ
Editoriale L’UNITA’ PASTORALE SANTA MARIA DEGLI ANGELI CONVOCATA IN SINODO Annunciare il Vangelo alle giovani generazioni non è mai stato un compito facile. Parlare di Dio nell’epoca della quarta rivoluzione industriale o dell’industria 4.0 è un compito davvero arduo. Se i vescovi di tutto il mondo hanno deciso di dedicare un sinodo apposta sul tema dell’evangelizzazione ai giovani, significa che il problema è urgente. In sintonia, allora, con questo sinodo, anche la nostra Unità Pastorale ha deciso di riunirsi in sinodo nei giorni 30 settembre e domenica 1 ottobre. Sarà il primo sinodo degli oratori della nostra Unità Pastorale. È un progetto che è nato lentamente e che si sta sviluppando anno dopo anno. La scelta maturata di avere un educatore professionale ci ha condotto nel tempo a comprendere che l’azione pastorale negli oratori sarà efficace solamente quando sarà il frutto di un pensiero comune, maturato insieme. Sinodo dice di una modalità che è, allo stesso tempo, uno stile di vita. Sinodo vuole dire decidere insieme, aprire uno spazio per ascoltare tutti, per attivare un cammino che ci aiuti a cogliere i segni dei tempi e giungere a delle scelte il più possibile condivise. Siamo cristiani di cinque parrocchie che hanno storie e cammini diversi. Sono tante le cose che ci uniscono, prima di tutto il battesimo e la nostra fede nel Signore Gesù. Ed è a partire da questi punti di riferimento che desideriamo incontrarci due giorni, dai ragazzi agli adulti, per interrogarci se il cammino intrapreso negli oratori dell’Unità Pastorale ha un senso e confrontarci, così, sulle sfide future. Vorremo che i nostri oratori camminassero nello stile indicato da Francesco, vale a dire, spazi aperti sul territorio, nella direzione di quella scelta missionaria che ogni comunità è chiamata a compiere in virtù del proprio battesimo. Oratori, anche, come tende da campo, che non si preoccupano dell’estetica, ma divengono spazi sempre aperti ad ogni evenienza, soprattutto attenti ai più poveri e ai più piccoli. Scelta missionaria degli oratori significa, non solo apertura e volontà d’interagire tra i cinque oratori dell’Unità Pastorale, ma anche desiderio di annunciare Gesù ai giovani che solitamente non entrano in questi spazi. Slancio missionario degli oratori significa, allora, pensare una progettualità evangelizzatrice che prevede nei percorsi elaborati un pensiero che si dirige altrove, che alzo lo sguardo lontano, che desidera incontrare tutti, in altre parole, un oratorio che non si chiude in se stesso. Mettete in agenda, allora: aspettiamo il tuo significativo e importante contributo.. Don Paolo
ORATORIANDO... Verso il Sinodo sugli Oratori: ultimi passi Buongiorno! Come qualche mese fa scrivevo sul blog degli oratori, sabato 30 settembre e domenica 1 ottobre vivremo un evento forte di Chiesa presso i locali dell'oratorio di Regina Pacis: il Sinodo dell'unità pastorale Santa Maria degli Angeli sugli Oratori. Desideriamo cominciare l'anno pastorale degli oratori con una grande convocazione, invitando tutti i fedeli a partire dai ragazzi delle superiori fino agli ultra-pensionati (nessuno escluso). Quindi non sarà un evento esclusivo per i giovani, e nemmeno un evento esclusivo per la parrocchia di Regina Pacis, ma una chiamata personale a ciascun fedele dell'intera unità pastorale. Vi starete domandando il senso di questo scomodarsi e cosa si intende per sinodo. Bene, il senso quello di una comunità che si scomoda per interrogarsi su come meglio prendersi cura dei ragazzi che
vivono o vivranno gli oratori. Ci aiuta in questo pensare al giorno di Pentecoste quando Pietro, riprendendo le parole del profeta Gioele, dice che grazie all'azione dello Spirito “i vostri figli e le vostre figlie profeteranno, i vostri giovani avranno visioni e i vostri anziani faranno dei sogni”. Ecco il senso del nostro radunarci. Come? Attraverso uno degli strumenti più efficaci che la Chiesa adotta nel governare, nel servire: la sinodalità. La sinodalità, infatti, è la più alta modalità di “governo” della Chiesa, che, attraverso il complesso esercizio di discernimento comunitario, è chiamata a riconoscere l'azione dello Spirito. Sottolineiamo che per “governo” si intende la capacità di amministrare non tanto i beni ma la guida pastorale. Il procedimento del discernimento comunitario è un preciso modo di mettersi in ascolto della volontà di Dio attraverso il confronto e il dialogo con i fratelli. È importante procedere in maniera ordinata, attraverso un metodo, proprio come avviene in un vero sinodo. Le discussioni (che non saranno dibattiti in cui c'è chi vince e c'è chi perde) graviteranno su tre ambiti strettamente legati all'identità di un oratorio: l'evangelizzazione; la comunità e le sue figure educative; le attività e i percorsi di accompagnamento delle giovani generazioni. È un momento tanto alto quanto profondo e tutto sarà svolto dentro uno clima di preghiera e invocazione dello Spirito. Banalizzare questo momento significa soffocare la voce dello Spirito. Prendere sul serio questo invito significa essere strumento nelle mani di Dio, che opera tutto in tutti... tutti coloro che lo chiedono sul serio. Nelle prossime domeniche vi saranno consegnati l'invito con il programma del Sinodo assieme a uno Strumento di lavoro che deve essere letto, riletto e meditato prima del Sinodo in modo tale da arrivare preparati, con le modalità richieste e disponibilità di spirito. Il materiale cartaceo verrà reso disponibile anche sul blog degli oratori dell'unità pastorale. Sei invitato a questo Sinodo: vieni e vedi! Ciri
Alternanza scuola-lavoro: un'esperienza che mi ha cambiato Mi chiamo Ludovico, ho 17 anni. La mia esperienza di alternanza scuola-lavoro presso il grest della parrocchia di Roncina sia stata formativa in riferimento al mio percorso di studi e mi abbia arricchito dal punto di vista personale. Ho, infatti, acquisito più dimestichezza coi bambini stando ogni mattina a stretto contatto con loro e dovendoli coinvolgere nelle attività organizzate. Da questo punto di vista, il maggior cambiamento che ho notato in me è stato che mentre a inizio grest ero molto concentrato su come muovermi, cosa fare e cosa dire, alla fine avevo assunto una certa naturalezza e parlare e giocare con loro era diventato un gesto spontaneo. Questo credo anche perché ho imparato che parlarci può essere piacevole quanto stare con i propri pari e a volte la differenza nella relazione quasi non si nota; di conseguenza sono arrivato spesso a comportarmi come fossero semplicemente miei amici. Altri aspetti positivi dell'esperienza sono che mi ha responsabilizzato e aiutato ad acquisire maggiori capacità tecniche e organizzative. Per concludere voglio specificare come inizialmente venissi a Roncina pensando soprattutto agli aspetti pratici di formazione e copertura delle ore richiestimi dalla scuola, cose che poi ho dimenticato, dal momento che l'esperienza mi ha coinvolto: stare con gli animatori e i bambini è diventato un piacere che, sommato al rendersi utili e disponibili ad aiutare facendo qualcosa di significativo e gratificante (lasciare un segno in colui con cui si viene a contatto), ha fatto sì che gli ultimi giorni andassi al grest per il semplice desiderio di parteciparvi. Ludovico Spattini - Liceo Matilde di Canossa (indirizzo Scienze Umane)
GREST GREST - SPIRITO SANTO Anche quest’anno lo Spirito Santo’s Camp 7.0 si è confermato un grande successo! Animatori e bambini si sono divertiti tantissimo e hanno vissuto appieno questa fantastica esperienza. Due settimane intense ma ricolme di gioia, di condivisione, di nuove e di vecchie amicizie. Con un tema alquanto originale, ossia quello dei VIDEOGIOCHI, i bambini hanno potuto capire, attraverso le catechesi e le riflessioni, come quel mondo virtuale stia diventando sempre più il loro “miglior nemico”, e che al di fuori di questo possono vivere esperienze e avventure interessanti e piene di sorprese. Ma soprattutto ha fatto comprendere ancora meglio il valore dell’amicizia e della condivisione e quanto valga la pena spendere la propria unica vita per e con gli altri. I bambini hanno messo in atto questi valori giorno dopo giorno, dimostrando questa bellezza in tutta la loro semplicità e spontaneità nei gesti e nelle parole. Tra giochi e divertimento, hanno dimostrato capacità, creatività e tenacia nei vari laboratori proposti come art attack, danza, sport, calcio, sopravvivenza, cucina, pittura e trucchi di magia con le carte. Per noi animatori è una grande soddisfazione sentire come a distanza di pochi giorni bambini e genitori ci siano riconoscenti per ciò che abbiamo fatto per loro, e ciò significa che siamo riusciti ad arrivare dritti ai loro cuori lasciando qualcosa di importante. Anche loro ci insegnano sempre qualcosa, anno dopo anno, e noi siamo felici di ascoltarli e metterci al loro servizio. La fiducia che riponiamo in loro è immensa perché sappiamo che sarà ricambiata in qualche modo. Perché con i bambini capirsi è semplice: quando ti prendono per mano hanno già scelto di fidarsi di te. Grazie a tutti i bambini, alle famiglie e a don Mario. Gli animatori
GREST 2.0 – RONCINA Ciao, mi chiamo Giorgia e sono una studentessa del Liceo Matilde di Canossa di Reggio Emilia. Il mio percorso presso la Parrocchia Roncina è nato come progetto di alternanza scuolalavoro. La mia esperienza ha avuto inizio ad Aprile, quando ci siamo incontrati più volte per organizzare il campo estivo. Il tema del Grest 2.0 è stato “Il giro del mondo in 20 giorni”, basato sulla geografia: siamo partiti dall’Africa, abbiamo visitato Asia e Oceania e abbiamo concluso in Europa, passando per l'America.
Ogni settimana rappresentavamo un continente diverso e allestivamo l’Oratorio per far sentire i bambini realmente nel paese che man mano stavano scoprendo. Il 3 luglio 2017 abbiamo accolto per la prima volta i bambini e abbiamo iniziato insieme il nostro percorso conoscendoci. Ci siamo divisi in quattro squadre, le quali venivano usate per i giochi e per i laboratori. Io e i miei bambini abbiamo scelto insieme il nome: “The Globe” mentre le altre squadre erano: “I Conquistadores”; “Le Bussole d’oro” e “I Rinoceronti Attivi”. Le nostre mattinate iniziavano con l‘accoglienza, seguita da un momento collettivo di preghiera e riflessione e poi da laboratori, giochi e compiti. A metà mattinata offrivamo ai bambini la merenda e facevamo un momento di pausa. Sono state organizzate tre gite giornaliere: al Parco Natura Viva di Pastrengo (VR), in piscina a Cavriago e in piscina a Montecavolo. In quattro settimane ho instaurato rapporti molto belli sia con i bambini che con gli educatori e gli animatori. E’ stato da un lato impegnativo poiché ho dovuto prendermi delle responsabilità ma dall’altro ho sempre ricevuto conforto e aiuto dagli altri educatori. I bambini mi hanno dato molto in quanto dimostravano di essere grati e di essersi affezionati a me: tutto questo mi ha reso felice e contenta di dare il massimo tutti i giorni. Il 28 luglio abbiamo organizzato la serata finale con le famiglie dove sono stati mostrati i lavori che avevamo preparato (un cartellone per ciascun Paese studiato...oltre 60) e messo in scena lo spettacolo organizzato da noi. L’ultima settimana abbiamo accolto 14 bambini del Saharawi e ritengo che sia stata un’esperienza bellissima anche se impegnativa perché non conoscevano la lingua. Ritengo che la mia esperienza sia stata molto positiva in quanto ho instaurato nuove amicizie e mi sono sentita responsabile nei confronti dei bambini i quali mi hanno dimostrato affetto. Giorgia Caiumi
GREST CODEMONDO - REGINA PACIS: I SOGNI VOLANO ALTI Anche quest’anno, durante la seconda e la terza settimana di giugno, noi giovani di Regina Pacis e Codemondo ci siamo buttati nell’esperienza del Grest. Le mattinate iniziavano con la messa animata da noi, e proseguivano con i bans, grazie a cui sia i bimbi che noi animatori ci caricavamo come delle molle. Iniziavano poi i laboratori, ogni bambino faceva quello che preferiva, dagli sport come calcio basket o atletica alla cucina o alle attività più femminili come fashion style o danza. Non è mancato per loro il momento di riflessione insieme a noi, ovvero la catechesi, reso interattivo grazie a scenette prese dal film e canzoni. Abbiamo cercato di trasmettere loro alcuni valori come amicizia, condivisione, o l’importanza dei sogni. “Cercate le cose di lassù, la dov’è il tuo tesoro sarà anche il tuo cuore” e “ricordatevi che i sogni volano
alti” sono state le due frasi che ci hanno accompagnato per tutto il periodo del Grest, e che speriamo ci accompagnino ora. Verso la fine della mattina iniziavano i giochi a squadre e appena c’era l’occasione per noi “grandi” di giocare, tornavamo subito un po’ bambini. Non sono mancate gite, film e giochi d’acqua, e ogni mattinata non poteva finire senza balli e gioco libero! Queste due settimane sono state solo la parte finale di un percorso di formazione e lavoro iniziato questo inverno, che ha dato i suoi frutti e si è trasformato in un’esperienza indimenticabile. E’ stato un Grest sudato, non privo di fatica, ci siamo messi in gioco e con coraggio abbiamo cercato di vivere ogni attimo con passione, sia nello stare con i bambini, che nell’interagire fra di noi. Ci portiamo a casa molta stanchezza, ma anche un cuore pieno di gioia, anche la felicità, l’agitazione, la responsabilità, la condivisione e lo spirito di improvvisazione, e tutte quelle emozioni che forse solo al Grest siamo riusciti a provare. Elisabetta Conforti
CAMPEGGI “Più rispetto la natura più rispetto me stesso” Il tema che noi ragazzi di seconda e terza media abbiamo affrontato durante il campeggio estivo a Piolo di Ligonchio dal 29 luglio al 4 agosto, è stato il rispetto per l’ambiente. Don Paolo e gli educatori ci hanno aiutato a riflettere su questo argomento perché riguarda molto da vicino anche noi ragazzi, e provando ad adottare uno stile di vita sostenibile, anche nel nostro piccolo, possiamo fare la differenza. Durante un incontro abbiamo riflettuto sulla condizione ambientale secondo l’enciclica di Papa Francesco “Laudato Sì”, toccando importanti temi di cui ultimamente si parla molto come il surriscaldamento globale, la condizione dell’acqua, la perdita della biodiversità, l’iniquità planetaria e lo smaltimento dei rifiuti. Un altro argomento su cui ci siamo soffermati è la differenza tra il rapporto di noi occidentali rispetto agli indigeni con il creato. Questi ultimi vedono la Terra come una madre da amare e non come una risorsa da sfruttare, infatti venerano la divinità Pachamama, la Madre Terra. La visione indigena non colloca l’uomo al centro dell’universo, ma lo mette alla pari delle altre creature, perché secondo questa cultura non è la Terra che appartiene all’uomo, ma bensì l’uomo che appartiene alla Terra. L’esperienza del campeggio ci ha permesso di trascorre momenti piacevoli e divertenti ma anche formativi e di riflessione tra noi ragazzi, in compagnia dei nostri educatori. Inoltre,ci ha dato la possibilità di stare a stretto contatto con la natura, specialmente durante la bella gita fatta sull’Appennino fino al Rifugio Bargetana, vivendo e apprezzando a pieno le bellezze uniche del creato. Beatrice Marconi e Lara Testi
CAMPO SCOUT ESTIVO Ciao a tutti, siamo il gruppo scout Reggio Emilia 4. Oggi vi racconteremo di come si è svolto il campo estivo a Cinque Cerri di Ligonchio. Siamo partiti il 27 luglio dalla chiesa di Regina Pacis. Perché? Per vivere a stretto contatto con la natura e dimenticarci per un po' di tutte le cose superflue che ci sono al giorno d'oggi. I primi giorni vengono impiegati nelle costruzioni. Vedere l'impegno che è stato messo nel fare ciò e la perseveranza con cui si è ripartiti anche dopo aver sbagliato qualcosa è veramente straordinario nonché una bella lezione di vita che noi teniamo sempre a mente. Per alcuni ragazzi è stato il primo campo e perciò hanno dovuto imparare il più possibile. E' stato bello riuscire a passare le proprie competenze ai più piccoli. Bisogna saper fare la legna, i nodi e tante altre cose che possono servire. Il campo inizia ufficialmente quando tutte le costruzioni sono terminate, è un momento molto soddisfacente. Il secondo giorno abbiamo partecipato alla messa e siccome non avevamo un altare lo abbiamo creato noi con alcuni bambù. La cosa più interessante è stata la
riflessione alle domande di Don Paolo. Lui, infatti ci ha invitato a pensare al perché celebriamo la messa e alle emozione che secondo noi avremmo provato durante quei giorni. Condivisione, altro punto fondamentale della vita scout. Abbiamo passato un pomeriggio con il gruppo scout Albinea 3 giocando a squadre miste per conoscerci. Un'altra parola importante è Responsabilità che abbiamo avuto modo di provare in uscita di squadriglia. Alcuni di noi sono stati fortunati trovando ospitalità per la notte in alcune canoniche, mentre altri sono stati costretti a costruirsi un piccolo rifugio dove dormire. Questo però non è stato indice di sfortuna ma ci ha fatto riflettere, e poi non è stato per niente brutto addormentarsi guardando le stelle. Camminando per raggiungere le mete abbiamo capito che si fa meno fatica INSIEME. Un giorno molto importante è stato quello in cui i capi-squadriglia, quindi l'ultima annata, sono stati via per riflettere sul loro percorso. Trovandoci di conseguenza senza una persona abbiamo dovuto fare tante cose che ci hanno fatto più che bene; ci hanno fatto crescere e responsabilizzarci perché alla fine è questo il senso generale degli scout. Abbiamo ballato, riso, cantato e scherzato intorno al fuoco. Abbiamo condiviso di tutto, dalle cose materiali a quelle più astratte. Dobbiamo purtroppo raccontarvi anche del giorno in cui siamo tornati, tanti abbracci, baci e qualche lacrima di tristezza più che giustificata. Ultimi saluti e poi a casa dove ci aspettavano tutte le comodità. Rimane però un piccolo ma grande vuoto, subito non capisci cos'è, solo poi ti rendi conto che quel posto è stato occupato da tutti, tutti coloro che sono gli amici veri che solo agli scout puoi conoscere, le persone migliori che si possano conoscere.
CAMPO LAVORO AD AMANDOLA NELLE ZONE TERREMOTATE
CATECHESI PRIME EUCARESTIE A REGINA PACIS MAGGIO 2017 Erano 59 i bambini che domenica 21 maggio hanno ricevuto la prima comunione e chiuso l'anno catechistico 2016/2017. Se le catechiste erano gioiose , Don Paolo che ha celebrato la funzione lo era altrettanto, in quanto bambine e bambini tutti particolarmente svegli e ansiosi di ricevere la Prima Comunione si sono avvicendati con disciplina e trepidazione. Così la chiesa di Regina Pacis ha accolto come una madre benevola, bambini, genitori,padrini, madrine , nonni e conoscenti che all'inizio, che appena entrati si facevano sentire con un vociferio forte e vivace, per poi rimanere nel silenzio della solennità di questa funzione che ha visto la commozione di molti e qualche lacrima. Giovedì 18 maggio alle 20,30 c'è stata una veglia di preghiera per i genitori, condotta da Don Paolo, che con linguaggio semplice e diretto alla responsabilità genitoriale, ha creato un tema amichevole, di complicità e innovativo, portando l'attenzione dei genitori al valore di dare spazio nelle nostre case, per far entrare nelle case Gesù nella nostra vita, rispetto alle priorità pratiche di tutti i giorni. Con una bella iniziativa della nostra Chiesa, nei locali della parrocchia genitori, parenti e bambini hanno pranzato tutti insieme, prolungando così questa giornata speciale soprattutto per i nostri bambini che hanno giocato insieme e i genitori che hanno avuto modo di fare aggregazione producendo nuove amicizie. Pia
PERCORSO TERZA MEDIA 2016-2017 Quest'anno nel percorso con il gruppo della terza media UP ci siamo soffermati sul tema del volto facendo riferimento alla figura di don Tonino Bello, personaggio che ha accompagnato la catechesi della nostra Unità pastorale. Volto che significa avere un nome che ci contraddistingue, un'identità che ci rende unici e diversi dagli altri; conoscere dunque se stessi per poter arrivare a conoscere l'altro e soffermarsi sulle relazioni all'interno di un gruppo, quale il nostro. Per concludere questo nostro cammino, per il mese di maggio, noi educatori abbiamo proposto un percorso sull'affettività, diverso però dai soliti progetti che vengono già presentati in altri contesti ai ragazzi. Infatti, potremmo chiamare più appropriatamente questo percorso "Io mi piaccio; nutriamoci di vita", che calza a pennello all'interno del nostro cammino. Questo progetto ha previsto quattro incontri dove, grazie all'intervento di figure esperte, quali una sessuologa, una nutrizionista e due educatrici, sono stati affrontati temi molto vicini e delicati per i ragazzi che stanno vivendo in pieno il periodo adolescenziale. In due incontri ci siamo concentrati sull'importanza del contatto fisico con l'altro, del valore di un abbraccio, di una pacca sulla spalla, di una carezza, tutti gesti che caratterizzano le amicizie e le relazioni, attraverso giochi e l'esecuzione di un balletto a coppie che inevitabilmente richiedeva il contatto tra due persone. In un altro incontro abbiamo affrontato il tema dell'alimentazione arrivando alla conclusione che ognuno è bello così com'è e deve piacersi per quello che è, senza farsi influenzare dagli stereotipi che oggi sempre di più tendono a uniformare le persone e a spingerle verso una perfezione irraggiungibile. Infine, abbiamo riflettuto sul tema della sessualità in riferimento al genere maschile e femminile. Ogni incontro si concludeva con la lettura di un brano del vangelo e una breve riflessione e condivisione. Questo percorso ha riscontrato grande successo da parte dei ragazzi che hanno partecipato con entusiasmo e maturità alle varie attività proposte, mettendosi in gioco e contribuendo a dare un senso e un valore aggiuntivo al progetto. Noi educatori, di conseguenza, non possiamo che essere soddisfatti e augurarci che possa essere il punto di partenza per il proseguimento di questo cammino. Chiara Romei
QUINTE CATECHESI SPIRITO SANTO Quest'anno, come tutte le classi 5° dell'UP, abbiamo impostato la nostra attività catechistica sulla figura di Don Tonino Bello. Nella prima parte dell'anno abbiamo proposto ai ragazzi letture e video al fine di conoscere meglio questa figura, poi con la carta geografica abbiamo visto dove ha vissuto e dove ha lavorato in Italia e all'estero ed abbiamo iniziato ad introdurre il discorso della Caritas, visto che leggendo la sua vita i ragazzi hanno scoperto che a Tricase lui ha proprio istituito un centro Caritas. Nel periodo dell'avvento ci siamo fatti accompagnare dai suoi scritti ed abbiamo prodotto il cartellone giallo che c'è nel salone. Nella seconda parte dell'anno, anche grazie allo stimolo di Don Paolo, abbiamo creato qualche cosa di più concreto. Abbiamo portato avanti due attività in contemporanea: - abbiamo approfondito il discorso della Caritas che è culminato con una splendida visita al centro Madre Teresa di Pieve. Le operatrici ci hanno accolto in modo esemplare ed ai ragazzi è piaciuto così tanto che ci han chiesto di tornarci. - Abbiamo creato un enorme "gioco dell'oca di don Tonino Bello", che funziona esattamente come un gioco dell'oca normale, ma nel nostro, che si gioca divisi in 4 squadre, le pedine sono i bambini stessi (un rappresentante per squadra) e se si finisce nelle caselle col punto di domanda si deve rispondere ad un quesito sulla vita e le opere di Don Tonino. In questo modo ripassiamo ciò che è stato appreso nella prima parte dell'anno attraverso il gioco e il divertimento. Barbara Bigi e Genny Fontani
BOLOGNA: GLI STUDI DI DON TONINO BELLO L’attività conclusiva del percorso su Don Tonino Bello per i bambini di quinta elementare di Regina Pacis è stata una gita di due giorni a Bologna, città dove il parroco pugliese ha effettuato i suoi studi teologici. Il primo giorno abbiamo effettuato due esperienze differenti; al mattino appena arrivati ci siamo recati a vedere l’università di teologia dove Don Tonino aveva studiato. Al nostro arrivo siamo stati accolti da don Valentino Bulgarelli che ci ha illustrato come è fatta l’università e ci ha permesso di visitare e restare all’interno dei giardini del seminario a svolgere diverse attività. Nel primo pomeriggio siamo andati ai giardini Margherita dove abbiamo pranzato insieme e abbiamo incontrato due persone di Pax Christi con le quali abbiamo analizzato ulteriormente alcuni principi fondamentali per Don Tonino. Siamo partiti da un’analisi già svolta a catechismo sulla frase: “Di fronte ai segni del potere bisogna costruire il potere dei segni”. Abbiamo poi svolto tre giochi differenti: -il primo serviva a far comprendere ai bimbi quanto è importante il potere delle scelte di ciascuno di noi.
-il secondo serviva a far capire che, in una società come quella di oggi, dove vengono fatte tante promesse e nessuna viene poi mantenuta, è importante imparare a fidarci delle altre persone. Questa attività ha insegnato ai ragazzi che vincere non vuol dire prevalere su tutti, ma anzi spesso si riesce a vincere solamente quando si collabora e ci si fida delle altre persone. -infine l’ultimo gioco si basava sul brano del vangelo: “Mt 14,22-36”. In questo brano si racconta di come Pietro riesce, anche se per poco, a camminare sulle acque, e di come appena perde la fiducia in Gesù e affonda. Il gioco che hanno pensato serviva a comprendere questo concetto. I bambini dovevano correre, uno per volta, a occhi chiusi verso un punto lontano da loro dove gli altri avevano formato una catena. Si sono resi conto che all’inizio era facile partire veloci, ma che circa a metà strada le certezze svanivano e si iniziava a rallentare per paura di non essere presi o di andare a sbattere. Il secondo giorno abbiamo invece raggiunto la Basilica di San Luca a piedi, attraverso la via dei portici. Abbiamo deciso di visitare questa Basilica in quanto per tutto l’anno il vangelo che ci ha accompagnato nelle varie esperienze di catechesi è stato quello di Luca. I catechisti di quinta
MOSTRA DON TONINO BELLO Domenica 4 agosto nelle stanze dell’oratorio di Regina Pacis si è svolta la mostra conclusiva del progetto dei bambini di quinta elementare. All’accoglienza si trovavano cinque guide, il cui compito era accompagnare i gruppi di visitatori lungo il percorso costituito da sei stanze differenti, e che consegnavano a ogni partecipante una copia del giornalino “ANTENNA” scritto da loro. Nella prima stanza venivano mostrati tre filmati dove i bambini recitavano altrettanti aneddoti della vita di don Tonino. Il primo trattava della nascita del giornale “ANTENNA”, storico settimanale inventato dal prete di Molfetta; il secondo mostrava un aneddoto a testimonianza dell’accoglienza da parte di don Tonino delle famiglie bisognose della diocesi, mentre l’ultima raccontava della sua disponibilità verso chiunque avesse bisogno di lui. Nella seconda stanza ospitava alcuni ragazzi che descrivevano l’esperienza vissuta nella gita a Bologna (città dove don Tonino svolse i suoi studi teologici) e proiettavano un video con le foto scattate nei due giorni. Nella terza stanza era esposto una riproduzione del ciclostile usato dal prete per la stampa del giornale costruito dai bimbi con l’aiuto dei genitori durante l’anno catechistico; alcuni di loro spiegavano inoltre ai visitatori lo scopo della macchina e il relativo funzionamento. Nella quarta stanza erano appese foto della visita alla Casa di Carità di San Giuseppe, con alcuni bambini che raccontavano l’esperienza vissuta e le emozioni da loro provate. Nella quinta stanza vi era un gruppo di 10 ragazzi che ha messo in scena tre differenti scenette per raccontare ulteriori aneddoti della vita di don Tonino; il primo mostrava che il prete non poteva fare a meno di regalare ai bambini poveri quello che aveva, anche se consapevole dell’impossibilità di accontentarli tutti. Il secondo parlava della storia di un carcerato pentito di nome Giuseppe
mentre l’ultimo raccontava degli anni in cui il prete pugliese insegnava latino in un liceo. Nell’ultima stanza erano infine esposte foto e progetti legati alle attività svolte sul tema della carità, mentre i bimbi raccontavano le esperienze vissute tra le quali una giornata di servizio in mensa caritas. Tutti i ragazzi e i catechisti indossavano una maglietta fatta a mano da loro raffigurante il logo del giornale “Antenna”, a simboleggiare il fatto che il gruppo di quinta si è messo in gioco e ha provato a rivivere , attualizzare e ricostruire le esperienze vissute da don Tonino e dai suoi aiutanti. I catechisti di quinta
PASTORALE SOCIALE L’ORTO DI SAN BARTOLOMEO: UN LUOGO D’INCONTRO DELLA COMUNITA’ Perché andare a piantare, annaffiare e diserbare un orto mentre il supermercato offre gli stessi prodotti a prezzi molto bassi? Gli amanti dell’agricoltura non fanno questa domanda, perché il campo è un luogo d’incontro, uno strumento per l’auto-soddisfazione, un esercizio di pazienza e speranza. I pomodori raccolti nell’orto, meno rossi e dalle forme goffe, portano le speranze degli appassionati agricoltori che nonostante il consumismo cercano ancora di confermare la loro identità di persone oltre ai benefici economici. Lavorare in un campo è sporcarsi le mani per mettersi in contatto con la natura ed essere sé stessi. Il risultato non può essere quantificato solo in denaro, ci sono molti vantaggi che non sono economici. Un orto della comunità aiuta a forgiare i legami. Dietro la chiesa di San Bartolomeo è stato coltivato un orto. Sono stati piantati pomodori, zucchine e piante aromatiche. Purtroppo il raccolto è scarso pero ancora quest’autunno il lavoro è in corso. L’esperienza di Marcello che si veglia molto presto la mattina, carica gli attrezzi e guida il suo trattore verso la chiesa di San Bartolomeo per un appuntamento insolito nell’orto; o di Carmen che senza stancarsi organizza alcune delle sue giornate per trovare un buco di una o due ore per precipitarsi nell’orto; o di Cesare che ha già preparato e messo a disposizione le piantine per la stagione autunnale; o ancora di Micheline che si sta buttando ad occhi chiusi dentro un progetto mai provato prima, sono una testimonianza che l’orto di San Bartolomeo è un bene relazionale, che unisce le persone attorno ad un interesse non solo di fede, ma di relazione tra cristiani. Nonostante il sole estivo erano in tre per raccogliere le verdure e preparare il terreno per le nuove piante. Pierpaolo Donati, filosofo italiano, noto per i suoi contributi sulla teoria relazionale della società, definisce quelli relazionali come beni che possono essere solo prodotti e fruiti assieme dai partecipanti ad una determinata azione o ad un determinato evento; beni né strettamente pubblici, né strettamente
privati, che appartengono cioè all’area sociale; beni che non sono frazionabili, né concepiti come somma di beni individuali; beni caratteristici delle reti informali e delle reti associative; beni nel senso di realtà esterne ai soggetti anche se generate da essi, che soddisfano esigenze umane primarie e secondarie di tipo relazionale. Da questa definizione, l’orto di San Bartolomeo è un bene relazionale per eccellenza.
CHIESA COME COMUNITÁ E COMUNITÁ COME CHIESA (Miguel Calmon, 4 agosto 2017) Il quartiere delle Populares nella città di Miguel Calmon, dove vivo io, nel giro di dieci anni è quadruplicato passando da circa 200 famiglie alle attuali 800; da una fila di quattro strade parallele a sette di cui solo due, però, pavimentate. Anche le Chiese pentecostali si sono moltiplicate arrivando, oggi, ad essere presenti con cinque denominazioni diverse. È sorto un piccolo supermercato (mai esistito da dieci anni a questa parte), una Lan House che fa servizio di fotocopie e stampe a colori ed un barbiere, tre case a due piani! Un campetto in cemento per calcetto, pallavolo e pallacanestro (ma con i canestri scomparsi e le travi delle porte rotte). Una piazza verde, squallida, mai curata dalle gestioni municipali che si sono susseguite nel tempo. In compenso alla fine del quartiere si apre un grande recinto che accoglie lo spazio per la “vaccheggiata” che vuol dire, in sostanza, balli, feste, musiche da dove arrivano da tutta la città e dintorni, ma vuol dire anche prostituzione infantile, droga, alcool, teatro di risse e provocazioni. In questo contesto vive e si ritrova la nostra piccola comunità cattolica. I frequentatori della “cappella” di Nostra Signora Aparecida (in italiano sarebbe ricomparsa/riapparsa, ma suona male per cui lo lascio in portoghese) sono pochi. Alla Domenica ci si ritrova alle 10 per celebrare la Parola con la distribuzione dell’Eucarestia. Un momento importante perchè da qui prende vita tutto il servizio che viene fatto nel quartiere. Il Vangelo proclamato ci fa sentire Chiesa nella Comunità, ci porta alle persone che vivono qui, non importa se evangeliche o senza Dio, se analfabete o con una casa propria. La Chiesa diventa Comunità, insieme di persone che si aiutano, si sopportano, si interessano dell’altro, chiunque esso sia. Il Vangelo vissuto ci fa sentire Comunitá nella Chiesa, ci stimola alla preghiera da dove si attinge la forza per aprirsi all’altro, ci fa pregare insieme (riesco a farlo con un pastore dell’Assembela di Dio Madureira. In alcuni incontri lui fa la preghiera di apertura ed io quella conclusiva e viceversa). La Comunità diventa Chiesa, insieme di persone che pregano, che cercano Dio, che desiderano la santità. E l’apologetica, tentazione sempre presente, noi la vogliamo lasciare fuori dal nostro quartiere. Gianluca Guidetti, missionario laico in Brasile
VISITA AGLI STUDENTI CHE STUDIANO FUORI REGGIO BIANCA IN ERASMUS A SIVIGLIA – SPAGNA Bianca Predieri è una ragazza di 20 anni della parrocchia di Roncina, educatrice del gruppo delle medie, che da febbraio studia a Siviglia. Sono esperienze importanti perché si viene a contatto con altre culture, con modi di pensare e di vivere differenti, oltre ad avere la possibilità di apprendere o migliorare un nuovo idioma. Bianca non è nuova a queste esperienze. Due anni fa, infatti, ha trascorso un anno a Costa Rica. Ormai lo spagnolo dovrebbe averlo imparato. Sono stata a trovarla agli inizi di giugno, quando ormai stava facendo le valigie per ritornare. Visibile era sia la gioia per l’esperienza intrapresa, sia la tristezza per qualcosa di bello che stava finendo. Abbiamo parlato insieme dei suoi studi, delle differenze tra l’Università italiana e quella spagnola, delle nuove amicizie fatte e tanto. Certamente per dei giovani studenti universitari, trascorrere sei mesi in una città universitaria significa disponibilità a confrontarsi con qualcosa di diverso, con una pluralità di visioni e di stili di vita che può mettere in crisi le proprie e produrre nuovi cammini. Bianca, neanche quando la incontro a Reggio, non mi è mai sembrata una ragazza che si fa prendere dal panico dinanzi al nuovo. Quando mi rivolgo a Bianca con qualche domanda, parte subito molto positiva. “Siviglia è la città più bella che abbia finora incontrato. Essendo una città universitaria è piena di vita. Anche gli orari sono differenti dai nostri. C’è luce fino alle 22,30 e quindi si pranza e si cena in orari differenti dai nostri, molto più tardi”. Il rischio, per un giovane studente che entra in un’esperienza come questa è di lasciarsi prendere la mano e dimenticarsi dello studio e degli esami. Bianca mi tranquillizza subito dicendomi che sta frequentando regolarmente le lezioni e sta studiando molto, in vista degli esami. Come per Matteo, Morgana e Luca intervistati a Milano il mese scorso, anche per Bianca non è facile mantenere viva la fede nel nuovo contesto. È così tanta la voglia di conoscere i nuovi amici e il nuovo ambiente universitario che si rischia di dimenticarsi dell’essenziale. Bianca stesso me lo diceva che, senza un gruppo giovani di riferimento, a vent’anni non è facile mantenere viva la fede e gli impegni assunti. In fin dei conti a casa come educatrice si è immersi in tutta una serie d’impegni e di situazioni in cui Dio è sempre il punto di riferimento. “In Ogni modo – sottolinea Bianca- anche qui a Siviglia non smetto di pensare al Signore e di cercarlo per cogliere se ciò che sto vivendo è conforme alla sua volontà”. don Paolo Cugini
RIUNITI NELLA COMUNITA’. Riflessioni da un’esperienza Lunedì 18 settembre ci ritroviamo dopo le vacanze estive per pregare insieme. Questo momento ci rammenta le parole di Cristo quando dice “dove due o tre sono riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro” (Mt.18,20) e pongono l’accento sul valore della comunità. La comunità ci dona la forza che ciascuno di noi da solo non possiede di crescere, con la stessa dignità, donataci da Dio, di qualsiasi altro essere umano. E’ nella comunità cristiana che impariamo ad amarci e a operare la carità l’uno nei confronti dell’altro per poi portarla fuori, nel mondo ed essere così dei veri testimoni del Dio - Amore. Il sentirsi liberi di fare questo vuol dire sentirsi a casa, a proprio agio, al sicuro, protetti dalla comunità che ci accoglie senza nessuna condizione o imposizione di sorta, senza giudicare o
condannare ma con la libertà di essere se stessi fino in fondo. Non c'è nessuno migliore o più meritevole di un altro, siamo tutti uguali di fronte a Dio e dobbiamo esserlo anche tra di noi soprattutto all'interno della comunità cristiana. E’ bello che ogni comunità abbia la possibilità di esprimere i tanti carismi che Iddio ci ha donato, tutti diversi ma tutti ugualmente importanti perché è proprio attraverso questa diversità che si esprime la ricchezza e la bellezza dell’infinito amore di Dio.
I BIMBI SAHARAWI TRA NOI Dal 23 al 30 luglio nella Parrocchia di S.Bartolomeo abbiamo ospitato anche quest’anno 14 bimbi Saharawi insieme a 2 accompagnatori. Attraverso l’associazione Jaima Saharawi ogni anno un gruppo di bambini vengono qui in Italia nel periodo estivo, per consentire loro i controlli medici di base, l’opportunità di sperimentare un diverso ambiente naturale poiché vivono in una striscia del deserto algerino in accampamenti fatti di tende e piccole costruzioni di sabbia e nelle stagioni calde le temperature superano anche i 50 gradi rendendo invivibili le tende. Il popolo Saharawi considera come propria terra il Sahara Occidentale e lotta da molti anni per ottenere il riconoscimento della propria identità e l'indipendenza dal Marocco. Ad oggi gli accordi di pace del '90 che prevedono un referendum di autodeterminazione (indipendenza o integrazione) non sono stati attuati ed anzi numerose sono le violazioni dei diritti umani esercitate contro questo popolo. L’associazione Jaima Saharawi si impegna da anni in favore della causa di questo popolo (se ricordate a Pasqua abbiamo venduto uova e colombe per questo progetto). Questi bimbi sono degli ambasciatori di pace e la loro accoglienza ci regala delle preziose occasioni di condivisione e relazione con loro e fra noi. Nella settimana a S. Bartolomeo si sono attivate tante persone: per la cucina, per i trasporti, per le lavatrici, per gli accompagnamenti alle visite mediche, per l’accoglienza in piscina e in biblioteca… Al mattino i bimbi hanno frequentato il Grest di Roncina e alla sera sono stati invece accolti a cena in luoghi diversi: alla sagra di Codemondo, poi in Via Busana, in Via Brichetti, al Centro Sociale di Rubbianino, nell’azienda agricola della fam. Bernard, in Via S. Pantaleone “la Buca” e l’ultima sera in Via Giovanardi da Chiara e Ivan. Nelle vie, borghi e cortili del paese hanno portato la loro allegria, le testimonianze degli adulti, i canti al ritmo frenetico di tamburo, il the verde con il suo affascinante rituale e ci hanno offerto l’opportunità di alzare lo sguardo oltre il nostro, spesso distratto, quotidiano. La loro permanenza in Italia è continuata con l’accoglienza in una colonia al mare e presso altre parrocchie (Sesso, Felina) fino al 18 agosto. Durante una serata qualcuno ha chiesto agli adulti: “cosa possiamo fare per aiutarvi?”. La risposta è stata “Non dimenticateci, pregate per noi e perché riusciamo a non perdere la speranza in una risoluzione pacifica; sogniamo il giorno in cui anche noi potremo ospitarvi nel nostro paese libero”. Mara e Alberto
Tanto impegno, ma anche tanta gioia, l'importante è non farsi spaventare… Soprattutto dal numero! Non avevamo finora ospitato più di sette/otto bambini e quest'anno erano 14 tra gli otto e i dieci anni,7 bimbe e 7 bimbi. Per me che non ho figli avere la lavatrice sempre "in viaggio" ma soprattutto il terrazzo pieno di cose di bimbi molto colorate stese è stato strano, inconsueto...alla consegna delle cose pulite c'era l'assalto, c'erano i loro grazie e i loro sorrisi e un pò di tempo per chiacchierare con Mohamed e Mulay i loro accompagnatori , prima della cena. Che dire dei saluti dell'ultima mattina? Tanta emozione tra i bagagli, gli ultimi giochi nel parco e i giri in bici con Alberto, le ultime fotografie in attesa degli amici da Scandiano e da Sesso per accompagnarli ad altri lidi e per altre avventure... Era la domenica del Vangelo della perla preziosa trovata nel campo, dopo la loro partenza durante la Liturgia della Parola tanti pensieri e preghiere per loro e per tutto il popolo Saharawi; ospitarli una settimana l'anno può sembrare una goccia nel mare ma è buona cosa continuare a farlo. Teresa
UNITALSI: appunti d’estate Ma voi fate un servizio o vi divertite? Vogliamo far iniziare questa estate dalla visita del Papa a Carpi, anche se era solo aprile. Eravamo stati incaricati di gestire i pass per le centinaia di persone disabili della diocesi che volevano partecipare, ed è stata l’occasione per tanti di scoprire dove è la chiesa di Roncina, che ci ospita. Poi è stata solo la gioia dell’incontro col Santo Padre, in una giornata perfetta. Di Papa in Papa, poiché Francesco non nasconde l’ammirazione e l’ispirazione che gli viene da Giovanni XXIII, eccoci in Lombardia in pellegrinaggio a Caravaggio e Sotto il Monte, paese culla del “Papa Buono” o JXXIII come lo si chiama nell’era di internet. Qui sperimentiamo ancora una volta le difficoltà di chi è costretto ad utilizzare la carrozzina per spostarsi: l’ascensore c’è, certo, ma quando arriva, la presentazione è già finita. Ci consoliamo a suon di torte e bottiglie, come d’abitudine. Quei tavoli nel parco pubblico sarebbero l’ideale per il nostro gruppo, ma sono già occupati… Non vi preoccupate: la gente quando ci vede si sposta; gentilezza o imbarazzo? Non pensiamoci, una risata risolve tutto. La routine è noiosa solo quando non c’è passione, e di passione e risate è stata piena la “solita” vacanza in Dolomiti. Per la verità l’inizio con quel ramo che sfonda il parabrezza del pulmino non è stato dei più incoraggianti, ma ci vuole altro per fermarci! Così passiamo dall’ospitalità dei frati di Trento (dove ci aspetta il Vescovo!) e proseguiamo per i sentieri del creato in un luogo che le natura e le persone ci rendono così famigliare ed accogliente (o sarà lo strudel?). Nemmeno chi ama il mare è indifferente a questa fraternità della terra che punta al cielo. Nemmeno chi gestisce la malga in fondo alla valle resiste alla tentazione di uscire da dietro il bancone e mescolarsi a questa bizzarra compagnia, e gli ultimi giri di bicchieri, due ore dopo, li offrono loro. Gli animali insoliti dovrebbero servire a incuriosire i bambini, non a sputare agli unitalsiani! Quella mamma lama è stata davvero maleducata, ma ha regalato un quarto d’ora di divertimento puro. E quel gatto che passeggiava in equilibrio sulla staccionata, quando ha scelto il suo posto ci ha lasciato senza fiato. Ora stiamo partendo per Lourdes, la nostra casa più vera, e ci sono ancora posti a settembre, se volete venire coi vostri cari che sono in condizione di fragilità. E queste non sono che le fragoline sulla torta di una stagione che si è aperta con la disponibilità affettuosa di Roncina ed è stata farcita di tanti appuntamenti locali solenni come la consacrazione della diocesi a Maria o festaioli come i Compi Party. A proposito! Dove adesso c’è quello striscione con scritto a caratteri cubitali GRAZIE, non era lì che era parcheggiata l’auto della nostra volontaria? Mangioni e beoni! Proprio come dicevano del Maestro. Angelo
CAPITOL - UNA GRANDE ANNATA Fuori ci sono ancora 40 gradi ma il collettivo Capitol è al febbrile lavoro per organizzare un'annata cinematografica coi fiocchi. Saranno quattro le rassegne con i quali animeremo la grande sala dell'oratorio di Regina Pacis. Il terzo venerdì del mese, come da tradizione, i 4 appuntamenti con Capitol Spritz che saranno anticipati quest'anno dalla proiezione di Jesus Christ Superstar il 15 Settembre in occasione della sagra. Un musical fondamentale per la storia del cinema che ci serve per introdurre il tema di quest'anno: I migliori anni 70! La scelta di questo periodo storico farà da filo conduttore per alcune proposte presenti nelle altre rassegne e vi permetterà di vedere film recenti ma ambientati all'epoca per riflettere sul terrorismo, di oggi e di allora, dell'evoluzione del costume, della famiglia e dello sport a distanza di poco meno di 50 anni. Gli anni 70 infine sono stati la culla del cinema moderno, periodo nel quale Scorsese, Spielberg, Coppola, Allen e molti altri hanno mosso i primi passi dietro la macchina da presa, diventando maestri e ispiratori di molti cineasti delle generazioni future. Per i titoli scelti vi chiediamo di pazientare fino al 15 settembre: vi sveleremo tutto! Gli appuntamenti con Capitol Forum saranno 4, da dicembre ad aprile, e si terranno, come di consueto, nel pomeriggio della domenica con la formula vincente dello scorso anno. I temi da trattare sono ancora in fase di affinamento ma un paio ve li anticipiamo perchè siamo buoni: parleremo di alternative possibili alla Playstation e allo smartphone e rifletteremo assieme a voi su affinità e divergenze fra il terrorismo anni 70 e quello dei nostri giorni. Per gli altri la vostra pazienza dovrà essere più lunga ma sarà ricompensata perchè i film che abbiamo scelto sono veramente una bomba! Ritorna a grande richiesta Capitol Toon, la rassegna domenicale per bambini e ragazzi che ogni 15 giorni da fine settembre ad aprile affollerà l'oratorio di piccoli cinefili in erba. La novità dell'anno sarà la rassegna I quaderni del CAPITOL, quattro appuntamenti lungo l'anno, il quarto venerdì del mese, per parlare assieme di cinema e imparare qualcosa di più sulle tecniche cinematografiche dai maestri della celluloide. L'iniziativa vuole approfondire l'esperienza dell'unico incontro di maggio dedicato all'educazione allo sguardo e vuole diventare seriale a partire da fine settembre e a marzo. Gli incontri si terranno nella Sala S. Filippo Neri. Abbiamo in serbo infine un'altra sorpresa per la quale però non vogliamo ancora sbilanciarci. Nel mese di novembre, in contemporanea con il Reggio Film Festival, la rassegna sui cortometraggi che da diversi anni anima la nostra città, offriremo il Capitol per alcune serate ad una programmazione off... Tutto ancora top secret... Ma a breve scioglieremo la prognosi. Vi promettiamo che sarà una grande annata di cinema. Spero siate curiosi di partecipare e Vi aspettiamo ancora più numerosi degli anni scorsi. Un saluto. Il collettivo Capitol
PASTORALE FAMILIARE CORSO FIDANZATI Abbiamo cercato di seguire, per quanto possibile, le indicazioni riportate sulla guida che ci è stata data dai diaconi. Diciamo “per quanto possibile” perché ci siamo presi il lusso di fare un incontro speciale sul tema della genitorialità portando le coppie ad un incontro/testimonianza con un gruppo di famiglie che ha scelto di accogliere in casa persone coinvolte in situazioni non facili.
Per il resto, gli incontri si sono svolti in modo “classico” ovvero, partendo dalla Parola di Dio, abbiamo cercato di stimolare la discussione con i fidanzati sia da un punto di vista personale che di coppia. In qualche caso abbiamo cercato di utilizzare anche delle modalità dinamiche proponendo alle coppie dei giochi funzionali alla successiva discussione. Speriamo che il nostro piccolo contributo sia stato utile! Alessandro
GIOVANI FAMIGLIE A MONTICELLI Il week-end prima di ferragosto ci siamo ritrovati a Monticelli con il gruppo delle famiglie di Codemondo e San Bartolomeo. A Monticelli c'è una casa della diocesi di Parma "La tenda di Abramo e Sara" attrezzata e strutturata per accogliere le famiglie che hanno desiderio di fermarsi per stare insieme a pregare ma anche semplicemente a staccare un po' la spina. Il nostro intento in questi giorni era sicuramente quello di progettare il nostro cammino di famiglie per il prossimo anno ma anche quello di dare tempo alle chiacchiere e alla relazione che scaturisce sincera in quei momenti di quotidianità come preparare il pranzo e lavare i piatti, e nei momenti in cui si gioca insieme o si fa semplicemente una passeggiata. Crediamo che oggi sia importante dare spazio a questi momenti: la società spinge le nostre famiglie ad isolarsi, ad essere molto autoreferenziali; questo le rende più fragili e soggette a soccombere davanti alle difficoltà. Il tenere viva una relazione vera con altre famiglie è di grande aiuto e sostegno. Di grande aiuto è anche la diversità: tra le coppie che frequentano il nostro gruppo tante sono le diversità, sia dal punto di vista educativo che dal punto di vista della fede. Questo rende più impegnativo il creare un cammino da fare insieme, ma allo stesso tempo lo rende più ricco e aperto al dialogo e al confronto costringendoci sempre a mettere in discussione il nostro pensiero. Per il prossimo anno continueremo il cammino iniziato con Zappettini con la speranza che questo ci arricchisca ancora di più. Le famiglie di Codemondo
MATRIMONI ESTATE 2017 Durante l’estate alcuni amici hanno realizzato il sogno della loro vita sposandosi. L’educatore professionale che da alcuni anni sta lavorando nei nostri oratori, Ciri, si è sposato a Correggio con Elisabetta. A Regina Pacis Luca e Lucia, educatori del gruppo ’98 si sono sposati nel mese di giugno. Tutta l’Unità Pastorale augura vi augura una vita santa ricca di amore, comunione e condivisione.
Matrimonio di Ciri ed Elisabetta a Correggio
Matrimonio di Luca e Lucia a Regina Pacis
FORMAZIONE UNITA’ PASTORALE SANTA MARIA DEGLI ANGELI PERCORSI FORMATIVI PER ADULTI - ANNO PASTORALE 2017-2018 INTRODUZIONE La catechesi agli adulti è una delle sfide più importanti della nuova evangelizzazione. Nel nostro territorio incontriamo diverse tipologie di adulti credenti, molti dei quali non sono raggiunti da una proposta formativa adeguata. Oltre a continuare i nostri sforzi pastorali per evangelizzare le nuove generazioni, vorremmo impegnarci maggiormente per una formazione permanete degli adulti alla fede. Lo facciamo, allora, con una proposta complessa e articolata con l’obiettivo di poter raggiungere il maggior numero di persone. Come ci sta insegnando papa Francesco non possiamo rimanere soddisfatti a condividere il Vangelo solamente con le persone che frequentano i nostri spazi. Occorre pensare cammini di evangelizzazione per fare in modo che l’annuncio del Signore raggiunga il maggior numero di persone.
A. IN ASCOLTO DELLA PAROLA Dopo l’esperienza realizzata lo scorso anno della lectio divina a Roncina per l’Unità Pastorale, quest’anno l’obiettivo emerso con diverse persone delle comunità dell’Unità Pastorale consiste nel rafforzare, dove c’è, e nel rilanciare dove ancora non c’è l’esperienza dei circoli biblici nelle famiglie. È senza dubbio un’iniziativa in linea con le intuizioni di Papa Francesco di dare un volto sempre più missionario alla pastorale. Il diacono Giorgio de Benedictis, responsabile del progetto, dopo la presentazione del libro scelto per l’anno pastorale da leggere e commentare nelle famiglie, sarà disponibile per accompagnare i monitori dei centri d’ascolto della Parola. Domenica 8 ottobre ore 18 a Roncina: presentazione del libro biblico scelto per i centri d’ascolto Coordinatore del percorso: diacono Giorgio de Benedictis
B. GLI INCONTRI DEL LUNEDI’ Da alcuni mesi è attiva la proposta del lunedì alle 17,30 di un percorso di approfondimento biblico per adulti dell’Unità Pastorale. Dopo aver letto e commentato la Dei Verbum e affrontato alcuni temi biblici, i partecipanti di questo cammino hanno deciso che nel prossimo anno verrà approfondito il tema dell’Eucarestia. Dopo alcune riflessioni bibliche ci confronteremo con Sant’Agostino e con il Cardinal Carlo Maria Martini, scelto come personaggio guida dell’Unità Pastorale per il seguente anno Pastorale. MEDITAZIONI SULL’EUCARESTIA PRIMO PERIODO (16 ottobre-27 novembre) L’Eucarestia nel Vangelo di Giovanni e in San Paolo SECONDO PERIODO (15 gennaio-12 febbraio) L’Eucarestia nelle omelie di Sant’Agostino TERZO PERIODO (23 aprile-21 maggio) L’Eucarestia nel magistero del Cardinal Carlo Maria Martini Nota: Gli incontri si terranno al lunedì dalle 17,30 alle 18,30 presso l’Oratorio di Regina Pacis Moderatore degli incontri: don Paolo Cugini
C. I MARTEDI’ TEOLOGICI In collaborazione con l’Unità Pastorale Padre Misericordioso (Baragalla) abbiamo pensato di proporre un percorso permanente di riflessione teologica per gli adulti delle due Unità Pastorali. Il progetto è rivolto non solo agli operatori pastorali delle due Unità Pastorali – catechisti, operatori Caritas, animatori della liturgia, ecc. – ma anche agli adulti che desiderano approfondire i contenuti della propria fede. Per questo abbiamo deciso di iniziare quest’anno con uno studio su alcuni articoli del Credo, per approfondire i fondamenti della fede. In questo percorso ci faremo aiutare da alcuni teologi che da tempo riflettono su questi temi e che, di conseguenza, ci possono aiutare nel nostro cammino. Tutti gli incontri si terranno dalle 20,45 alle 22,30 nei locali indicati. Per facilitare l’organizzazione del corso si devono effettuare le iscrizioni presso le segreterie di Regina Pacis e Baragalla.
PRIMO ANNO: GLI ARTICOLI DEL CREDO Prima parte: CREDO IN DIO PADRE CREATORE Tre serate sul primo articolo del credo commentato da don Bruno Bignami, docente di Teologia Morale presso l’Istituto Teologico di Crema. Gli incontri si terranno presso l’oratorio di Regina Pacis 1. Credo in Dio Creatore. Il Vangelo della creazione (7 novembre) 2. Il Creatore e le creature. Quando la casa comune è sfigurata (14 novembre) 3. La cura del Creatore e gli stili di vita delle creature. Per una spiritualità ecologica (21 novembre)
Seconda parte: CREDO IN GESU CRISTO Gesù nel Vangelo di Giovanni. Ci aiuterà nella riflessione don Maurizio Marcheselli, professore di Esegesi biblica alla Facoltà Teologica dell’Emilia Romagna). Gli incontri si terranno presso il Centro del Sacro Cuore - Baragalla 1. Gesù, il messia che viene come sposo (Gv 2,1-11 e 4,4-26) (16 gennaio ) 2. Gesù pane della vita» (Gv 6) oppure «Gesù luce del mondo (Gv 9) (30 gennaio) 3. Gesù, il Logos che si è fatto carne (Gv 1,1-18) (6 febbraio)
Terza parte: CREDO NELLA CHIESA Tre serate per riflettere sul nostro cammino di Chiesa assieme a don Valentino Bulgarelli, Preside della Facoltà Teologica dell’Emilia Romagna. Gli incontri si terranno presso l’oratorio di Regina Pacis 1. La Chiesa pensata nel Concilio Vaticano II (10 Aprile) 2. La proposta ecclesiale di Papa Francesco (17 aprile) 3. Il cammino della Chiesa locale e le Unità Pastorali (24 aprile) Coordinatrice del corso: Mirella Zironi
D. PERCORSO FORMATIVO PER I GENITORI CHE HANNO I FIGLI NELLA CATECHESI Sono anni che i vescovi italiani chiedono alle comunità di elaborare percorsi di catechesi in grado di coinvolgere i genitori o all’interno dello stesso percorso, o proponendo un materiale specifico. Da alcuni anni ci stiamo provando anche noi e, visto il buon esito del percorso proposto lo scorso anno, vorremmo proporlo anche quest’anno. Dopo un primo incontro di presentazione dei programmi elaborati dai catechisti e dopo un altro incontro di presentazione del personaggio di riferimento dell’anno, vengono proposti due incontri tematici con l’obiettivo di aiutare i genitori dei bambini della catechesi, a comprendere meglio il mondo in cui viviamo per ripensare e rivedere le proprie attitudini educative. 1.
Incontro di presentazione del percorso a. San Bartolomeo – Codemondo giovedì 26 ottobre alle 21 b. Spirito Santo: sabato 28 ottobre ore 16,30 c. Roncina: venerdì 27 ottobre ore 21 d. Regina Pacis: sabato 28 ottobre ore 15
2. Presentazione del personaggio scelto come guida nella catechesi: Cardinal Carlo Maria Martini a. San Bartolomeo – Codemondo: sabato 16 dicembre ore 15 b. Spirito Santo: sabato 25 novembre ore 15 c. Roncina: sabato 9 dicembre ore 15 d. Regina Pacis: sabato 2 dicembre ore 15 3. Conoscere il mondo per conoscere se stessi e gli altri: la cultura post moderna a. San Bartolomeo – Codemondo: sabato 20 gennaio ore 15 b. Spirito Santo: sabato 27 gennaio ore 15 c. Roncina: sabato 3 febbraio ore 15 d. Regina Pacis: sabato 24 febbraio ore 15 4. Le relazioni affettive nel contesto della cultura post moderna a. San Bartolomeo – Codemondo: sabato 17 marzo ore 15 b. Spirito Santo: sabato 24 marzo ore 15 c. Roncina: sabato 7 aprile ore 15 d. Regina Pacis: sabato 14 aprile ore 15 Coordinatore del percorso: don Paolo
E. CAMMINI SPIRITUALI Ormai è divenuta una tradizione iniziare l’anno con alcuni giorni di esercizi spirituali. Con la costituzione dell’Unità Pastorale, abbiamo pensato di prendere come sede la chiesa di Codemondo per permettere a tutti, anche a coloro che hanno degli obblighi imprescindibili (dar da mangiare agli animali), di partecipare. Anche i ritiri dei tempi forti abbiamo deciso di realizzarli a Codemondo. Dopo il primo anno della proposta e visto il buon esito, continuiamo a realizzare questi momenti di spiritualità a Codemondo. a. ESERCIZI SPIRITUALI Codemondo 31 agosto – 3 settembre b. RITIRO SPIRITUALE DI AVVENTO Codemondo domenica 10 dicembre dalle 9 alle 17 c. RITIRO SPIRITUALE DI QUARESIMA a Codemondo domenica 11 marzo dalle 9 alle 17
F. PERCORSO GIOVANI COPPIE Incontro l’ultima domenica del mese dalle 18 in poi all’oratorio di Regina Pacis (ceniamo insieme). L’idea condivisa con alcune giovani coppie dell’Unità Pastorale, consiste nel creare un momento mensile fisso per tutte le giovani coppie, anche per permettere alle coppie recentemente formate, di avere un punto di ritrovo per il proprio cammino formativo e per conoscere le altre coppie giovani. Per coppie giovani solitamente s’intende i primi dieci anni di matrimonio. Che cosa faremo in queste domeniche? Inizieremo con la preghiera dei vespri e una riflessione su alcuni brani scelti dall’Amoris Laetitia commentati insieme a don Paolo, per poi finire con una cena condivisa. Le date sono: 29 0ttobre, 26 novembre, 28 gennaio, 25 febbraio, 25 marzo, 29 aprile.
EVENTI S. Pantaleone di Codemondo in visita a… S. Pantaleone di Crema Se don Daniele Gianotti non fosse diventato vescovo di Crema, in pochi a Codemondo avrebbero pensato che c’è un grande legame che unisce la nostra piccola parrocchia alla Diocesi del nuovo vescovo reggiano: San Pantaleone nostro e loro patrono. Il nostro Consiglio Pastorale ha pensato di effettuare, in una delle domeniche di preparazione alla nostra sagra, una visita a Crema e partecipare, insieme a quella comunità, alla assemblea eucaristica presieduta dal Vescovo Daniele nella sua Cattedrale. La visita si è svolta domenica 16 luglio u. s. e ad essa hanno partecipato24 persone. Alcune di loro ci hanno inviato le loro impressioni:
Siam partiti alle 8:00 del mattino con un grande bel pulmino. Alfredo della banda era il direttore ed ha programmato con amore. All' andata la stanchezza regnava e soltanto Alfredo parlava. Appena arrivati abbiam visto don Daniele che ci ha fatto la messa con piacere.
Ed ecco che vien fuori San Pantaleone accompagnato da una grande e lunga spiegazione. Poi insieme abbiam mangiato, non di certo in mezzo al prato . Mentre gli adulti parlavano dialogando, tre belle ragazze chiacchieravano passeggiando Poi il vescovo ci ha indicato
un bel posto per mangiare il gelato. Altri 2 santuari abbiam visitato che alla fine della gita ci han portato. Sul pullman ci siamo imbarcati per tornare a casa mezzi stremati: insomma il divertimento non è mancato
e una giornata speciale e in comunità abbiamo passato. Margherita (anni 11), Cecilia (anni 10) Francesca (anni 10)
E’ stata, per me, un’occasione per sentire più presente nella storia e nella vita di tutti i giorni s. Pantaleone. Il santo protettore della parrocchia in cui abitavo prima di venire a Codemondo è conosciuto da tanti e riconosciuto da tutti, San Pantaleone non regge il confronto in popolarità. Lo so che i santi sono tutti Santi e, quindi, in un certo senso, tutti uguali ma... In questi anni, ogni tanto, pensavo a come sentirlo vicino e cosa potesse avere a che fare con me. Questa giornata a Crema, grazie alla pazienza del vescovo Daniele e alle conoscenze, all’oratoria e alla fede del suo collaboratore canonico del duomo, ho trovato alcune informazioni e risposte. I cremaschi non festeggiano s. Pantaleone il 27 luglio, come noi nel giorno del suo martirio ma il 10 giugno, perché in quella data, nel medioevo, ai tempi della peste, si riunirono a pregare per chiedere al santo medico di fermare quella terribile epidemia. Ed evidentemente sono stati esauditi! Artisticamente non mi è piaciuta la statua che lo rappresenta, troppo dorata, mentre molto bello è il duomo. Bella accoglienza, clima ventilato, guida eccellente e ottima compagnia hanno completato la piacevole giornata. Rita C. Trovare un vescovo che con semplicità ti accompagna a prendere un gelato, che dice messa senza cerimonieri e che pranza in piedi con sobrietà è di certo bello. Dà l'idea di una chiesa meno pomposa e più vicina alle persone. L'augurio è che mantenga questo stile x tutto il suo mandato! Trovare un sacerdote che con entusiasmo racconta della sua città e che con passione spiega aspetti della vita del cardinal Martini è stato altrettanto bello ma soprattutto molto profondo. Abbiamo tanto da camminare e da dialogare, ma non c'è niente di impossibile. Fare tutto questo coi membri della tua comunità credo che sia impagabile, lascia un segno importante, perciò grazie a chi ha speso tempo per organizzare tutto, grazie a chi ha partecipato e grazie a chi ci ha seguito da casa (con l'augurio che riesca a partecipare la prossima volta!). Mariachiara V.
Don Emilio (parroco) ci ha descritto tutto del Duomo: storia leggende, quadri e statue; in modo particolare quella di S. Pantaleone. Poi visto che ha conosciuto il cardinal Martini e che è un esperto di Terra Santa ci ha raccontato del prezioso dialogo che è intercorso fra il cardinale e il mondo palestinese – arabo – israeliano. Lui definiva Gerusalemme una “città di NON PACE”. Riuscì ad inserire nel piano di studi dell’Università ebraica un corso di studi su “Storia di Gesù di Nazareth”; favorì il dialogo con la cultura, la politica, la società e soprattutto coi terroristi che cercò di fare incontrare coi parenti delle loro vittime. Martini ha lasciato un profondo ricordo tra gli ebrei. Il vescovo Daniele ci ha parlato del cardinale biblista. Lo ha conosciuto da studente ed ha potuto ammirarne la grande fede quando, diventato arcivescovo di Milano nel 1980, scrisse la sua prima lettera pastorale dedicata a “La dimensione contemplativa della vita”. In quanto al dialogo, è stato promotore di “Cattedre per i non credenti” e si è speso in favore della pacifica convivenza fra arabi ebrei e cattolici. A Crema abbiamo incontrato persone che svolgono la loro vita con passione e amore. E hanno reso interessante tutto quello che ci hanno raccontato. Cristina D.
La gita della nostra comunità parrocchiale a Crema che si è svolta domenica 16 luglio, è stata una bella occasione di confronto e di conoscenza con il Vescovo di Crema don Daniele Gianotti. Noi non lo conoscevamo personalmente ma si è dimostrato subito molto disponibile e accogliente nei nostri confronti. Don Emilio, suo collaboratore, dopo la celebrazione della messa ha accompagnato il nostro piccolo ma entusiasta gruppo alla scoperta della storia del Duomo e della città. Abbiamo poi pranzato condividendo ciò che avevamo portato da casa ed è stato un bel momento che ha consentito a tutti di sperimentare la bellezza dello stare insieme; in seguito c’è stato un altro bel momento di ascolto e di conoscenza più approfondita col Vescovo riguardo la diocesi di Crema e con don Emilio che ha conosciuto il Cardinal Martini, ( sarà la figura sulla quale rifletteremo durante il nuovo anno liturgico), ha reso la nostra giornata più ricca di conoscenze sulla vita del Cardinale, dell’amore e della passione che hanno contraddistinto la sua vita. Un grazie di cuore per questa bellissima giornata. Doriana e Daniele
Carissimi, prima di esprimere il mio pensiero, voglio ringraziare chi ha avuto l’idea di organizzare la gita a Crema in ricordo al Patrono S. Pantaleone M. Sotto l’aspetto religioso è stato molto interessante inoltre vanno ringraziati per l’accoglienza che ci hanno fatto il vescovo Daniele e il parroco del Duomo don Emilio (ci ha fatto pure una relazione di grande cultura cristiana e religiosa). Con questa gita abbiamo avuto modo anche di vedere un po’ la città che è molto bella. Penso che queste gite servano molto per stare insieme anche per i giovani così possono valutare come è bella la vita, viverla assieme a noi anziani. Tanti saluti a tutti e grazie di aver condiviso con voi. Nello P.
Dopo aver letto quanto ci hanno scritto, aggiungiamo le nostre impressioni. Abbiamo ritrovato il don Daniele per nulla cambiato. Anche se ora è Vescovo, è sempre il semplice, disponibile, cordiale, dotto e saggio don Daniele che abbiamo avuto come Assistente Ecclesiastico nel gruppo scout e soprattutto nel nostro Clan. Ci ha raccontato della sua piccola diocesi (può girarla in bici), dei suoi sacerdoti che lo interpellano spesso, dei diaconi permanenti che vuole istituire e, soprattutto, di 2 sacerdoti che lui stesso ha ordinato (ci ha colpito molto il fatto che il “nostro” don Daniele abbia ordinato lui dei sacerdoti). Ci ha accolto con gioia alle 10,30 ed è rimasto con noi fino alle 17,00. Ci ha lasciato con dolcezza: il gelato della gelateria campione d’Italia. Preghiamo perché lo Spirito Santo illumini sempre papa Francesco che sta scegliendo vescovi saggi, semplici, sorridenti e disponibili come don Daniele. Alfredo e Rina S.
SAGRA REGINA PACIS GIOVEDI 14 18,30: Messa di apertura 21: Veglia di preghiera sul Cardinal Martini VENERDI 15 19,30: cena con gnocco fritto 21: conferenza di presentazione della figura del cardinal Martini. Relatore: don Fernando Borciani SABATO 16 Pomeriggio e sera: mostra interattiva “In figa dalla Siria” Giochi per bambini e tornei 19,30: Cena 21,30: spettacolo di teatro d’improvvisazione DOMENICA 17 10,30: Messa 12,30: pranzo Pomeriggio e sera: mostra interattiva “In figa dalla Siria” Giochi per bambini e tornei 19,30: cena con gnocco fritto e aperitivo CAPITOL SPRITZ 21,30: film JESUS CHRIST SUPERSTAR
SAGRA DI CODEMONDO “Sotto questo capannone non troverete un ristorante…”. Queste le parole che si incontravano appena arrivati alla sagra di Codemondo e che aprivano ad una realtà più grande del semplice mangiare insieme. Aprivano alla ricerca di prodotti locali, dei nostri orti, fatti in casa con la collaborazione di tutti e di tutte le età, nel rispetto e riciclo dell'ambiente. Aprivano al servizio, dato con il sorriso, ognuno regalando un pezzettino del proprio tempo, ma che messo insieme ha formato una bel puzzle di mani. Aprivano alla ricerca di un incontro con l'altro, fatto di giochi scartati e scambiati, di salti, percorsi e visi truccati; di tisane in terrazza e di storie o musiche ascoltate prima della buonanotte; fatte di partite a beach tra un panino alla salsiccia e una birra.
Aprivano, infine, al dialogo e alla riflessione di una comunità in cammino, che si è ritrovata sotto lo stesso capannone e davanti alla stessa mensa della domenica, a ringraziare e a pregare per i passi compiuti e per tutti quelli ancora da fare insieme.
VenerdĂŹ 1 settembre, ore 21, Veglia diocesana per il Creato presso la Chiesa di Rivalta. Presiede don Luca Grassi, missionario in Brasile
Papa Francesco e il Patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo firmano insieme il messaggio in occasione della Giornata di preghiera per la Salvaguardia del creato. La terra ci è stata affidata dal Creatore come un dono mirabile. Ma lo «scenario decadente» che segna la storia del mondo si è manifestato anche nel nostro «insaziabile desiderio di manipolare e controllare le risorse limitate del pianeta», cedendo all’ingordigia per i «profitti senza limiti» promessi dal mercato. Così ci siamo allontanati dal «proposito originario della creazione», e i primi a fare le spese di questo tradimento del disegno di Dio sono «quelli che vivono in povertà in ogni angolo del globo». Per questo serve pregare Dio per ringraziarlo del dono della Creazione, ma anche per chiedere a lui di sostenere l’impegno per la cura e la protezione del Creato. E occorre anche che chi ha responsabilità politiche, economiche e sociali ascolti «il grido della terra» e la supplica dei milioni che implorano «la guarigione della nostra creazione ferita». Non è un semplice manifesto green, ma un vero grido di preghiera il messaggio che Papa Francesco e il Patriarca Bartolomeo I hanno sottoscritto insieme per chiedere a «tutti gli uomini di buona volontà» di dedicare tempo a pregare per l’ambiente venerdì 1° settembre, Giornata mondiale di preghiera per la Cura del Creato. Il testo, che del primo settembre porta anche la data, è stato anticipato oggi in una traduzione italiana curata dall’agenzia Asia News, rilanciata quasi integralmente dall’Ansa. Il Successore di Pietro e il Successore di Andrea invitano a riconoscere che le vicende del mondo si intrecciano col mistero della creazione e col mistero della natura umana, ferita dal peccato originale. E nel contempo – e forse proprio per questo – suggeriscono anche uno sguardo critico originale sul modello di sviluppo trionfante e sulle responsabilità di ha il potere. Un dono tradito La Sacra Scrittura – sottolineano Papa Francesco e il Patriarca Bartolomeo nelle prime righe del loro messaggio - rivela che fin dal principio Dio volle che l’umanità cooperasse con la preservazione e la protezione del creato. «All’inizio, come si legge nella Genesi, “nessun cespuglio campestre era sulla terra e nessuna erba era spuntata, perché il Signore Dio non aveva fatto piovere sulla terra e nessuno lavorava il suolo” (Gn 2,5). La terra ci è stata affidata come un dono sublime e una eredità, per la quale il genere umano è stato chiamato a condividere fino a quando, “alla fine”, tutte le cose del cielo e della terra saranno restaurate in Cristo». Ma a dispetto di questo disegno buono, la storia del mondo ha fatto emergere uno contesto diverso, segnato da «uno scenario moralmente decadente», dove l’attitudine degli uomini verso il creato ha progressivamente oscurato la vocazione degli uomini a essere «cooperatori di Dio». La pulsione a interferire nel «delicato ed equilibrato ecosistema del mondo», l’insaziabile desiderio «di manipolare e controllare le limitate risorse del pianeta, e l’avidità per i “profitti senza limiti nel mercato» ci hanno «alienato dallo scopo originario della creazione». Adesso – proseguono Bartolomeo e Papa Francesco «non rispettiamo più la natura come un dono condiviso. Invece, la consideriamo come un possesso privato». Non ci poniamo in accordo con la natura per sostenerla, invece «spadroneggiamo su di essa per affermare le nostre costruzioni». Pagano i poveri Le conseguenze di questo processo di alienazione sono «tragiche e durature». «L’ambiente umano e l’ambiente naturale si deteriorano insieme, e questo deterioramento del pianeta pesa sui popoli più vulnerabili». L’impatto del cambiamento climatico «colpisce innanzitutto quelli che vivono in povertà in ogni angolo del globo. Il nostro dovere di usare i beni della terra in modo responsabile – scrivono Papa e Patriarca - implica il riconoscimento e il rispetto per tutti i popoli e tutte le creature viventi. La chiamata urgente e la sfida per prendersi cura della creazione sono un invito a tutta l’umanità perchè operi verso uno sviluppo sostenibile e integrale». Il Signore e il cuore dei potenti Davanti allo scenario descritto, i due pastori cristiani, uniti anche «dalla comune cura per la creazione di Dio, e riconoscendo la terra come un bene condiviso», invitano con fervore tutti gli uomini di buona volontà «a dedicare un tempo di preghiera per l’ambiente il primo settembre». Una preghiera per ringraziare il Creatore amorevole per il «nobile dono della Creazione», ma anche per chiedergli di sostenere un rinnovato impegno per la cura e la preservazione del creato: «dopo tutto, sappiamo che lavoriamo invano se il Signore non è a nostro fianco». «Ci appelliamo con urgenza a coloro che sono in posizione di responsabilità di tipo sociale ed economica, o politica e culturale», scrivono i due pastori, «affinché ascoltino il grido della terra e siano attenti ai bisogni dei marginalizzati, ma soprattutto rispondano alla supplica di milioni e sostenere comune impegno del mondo per la guarigione della nostra creazione ferita». «Siamo convinti - aggiungono - che non ci può essere soluzione sincera e durevole alla sfida della crisi ecologica e al cambiamento climatico se la risposta non è concertata e collettiva, se la responsabilità non è condivisa e affidabile, se non da priorità alla solidarietà e al servizio». GIANNI VALENTE (TRATTO DA VATICAN INSIDER)
CODEMONDO REGINA PACIS RONCINA SAN BARTOLOMEO SPIRITO SANTO 30
CALENDARIO PASTORALE SETTEMBRE 2017 VENERDI’ 1: iniziano i COMPIGREST (San Bartolomeo, Spirito Santo, Regina Pacis) SABATO 2: ore 21 - Veglia di preghiera per i giovani dell’Unità Pastorale (Codemondo) DOMENICA 3: ore 11 - Mandato ecclesiale ai 4 universitari che iniziano l’esperienza di vita comunitaria (Codemondo) LUNEDI’ 4: ore 20,30 - Presentazione nuovo anno Pastorale Giovanile Diocesana (Oratorio cittadino) 4-5: due giorni a con i ragazzi del progetto P.A.C.E. GIOVEDI’ 7: inizio sagra Roncina SABATO 9: ore 16 - Matrimonio Manuele e Lisa (San Bartolomeo) DOMENICA 10: ore 10,30 - Matrimonio Luca e Valentina (Spirito Santo) ore 11,45 - Messa sagra Roncina GIOVEDI’ 14: ore 21 - Veglia di preghiera, sagra di Regina Pacis VENERDI’ 15: ore 21 - Incontro di presentazione del personaggio dell’anno pastorale, il Cardinal Carlo Maria Martini (Regina Pacis) DOMENICA 17: ore 10,30 - Messa sagra Regina Pacis LUNEDI’ 18: ore 19 - Messa gruppo persone LGBT MARTEDI’ 19: ore 20,45 - Incontro genitori prima media Regina Pacis MERCOLEDI’ 20: ore 21 - Incontro catechisti San Bartolomeo e Codemondo a San Bartolomeo VENERDI’ 22: ore 19 - Incontro educatori 2-3 media UP a Regina Pacis ore 21 - Incontro catechisti UP a Regina Pacis SABATO 23: due giorni formativi con gli educatori dell’Unità Pastorale Ore 15 - Inizio catechesi per i gruppi che riceveranno la cresima in ottobre Ore 15,30 - Matrimonio Pietro ed Elisa DOMENICA 24: ore 17 - Incontro Caritas UP a San Bartolomeo Ore 19 - Incontro liturgia UP a Roncina LUNEDI’ 25: ore 21 - Incontro con i genitori della cresima di Regina Pacis
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MARTEDI’ 26: ore 21 - Incontro consigli economici delle 5 parrocchie dell’Unità Pastorale (Roncina) MERCOLEDI’ 27: ore 21 - Incontro con i genitori della Cresima San Bartolomeo e Codemondo (a San Bartolomeo) VENERDI’ 28: ore 21 - Incontro con i genitori della Cresima di Roncina SABATO 30: ore 11 - Matrimonio Vincenzo e Cristina Ore 15 - Incontro famiglie Burkina Faso Ore 17: SINODO DEGLI ORATORI DELL’UNITA’ PASTORALE (termina Domenica)
CONSIGLI PASTORALI (OTTOBRE - DICEMBRE 2017) SAN BARTOLOMEO: 11 ottobre, 6 dicembre CODEMONDO: 12 ottobre, 7 dicembre RONCINA: 6 ottobre, 1 dicembre REGINA PACIS: 9 ottobre, 4 dicembre UNITA’ PASTORALE: 6 novembre
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