Insieme aprile 2018

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APRILE n. 21 2018

LA LUCE VINCE LE TENEBRE LE assemblee parrocchiali

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GESu’ nel VANGELO DI GIOVANNI a pagina 8


INSIEME APRILE 2018 Mensile

Editoriale LE assemblee parrocchiali di Don Paolo A partire dal mese di aprile e sino a giugno abbiamo messo in programma le assemblee nelle nostre parrocchie. E’ un modo per coinvolgere il più possibile le persone sulla vita della comunità. Quanto più i cristiani sono coinvolti nelle decisioni delle nostre comunità, tanto più crescere lo spirito comunitario e il sentimento di appartenenza. Del resto, ce lo ricorda l’Evangelista Luca che i primi cristiani “erano assidui nell’ascoltare l’insegnamento degli apostoli, nell’unione fraterna, nella frazione del pane e nella preghiera” (Atti 2, 42). La comunità si costruisce insieme, giorno dopo giorno, quando ci si trova per capire come annunciare il Vangelo nei vari contesti in cui ci veniamo a trovare. Ci troviamo in assemblea anche per imparare sempre di più il metodo della Sinodalità, che richiede l’umiltà di ascoltare i fratelli e le sorelle, di mettere da parte le proprie ragioni per fare spazio a quelle dell’altro. Saranno assemblee parrocchiali che realizzeremo alla domenica, dopo la mes-

sa festiva. La scelta non è a caso. Serve per ricordarci che le parrocchie non sono delle associazioni umanitarie, ma che trovano la loro fora e motivazione nell’unico maestro, il Signore Gesù, e cercano accogliendo il suo Spirito, d’intessere relazione umane plasmate dal suo amore. Papa Francesco ci ricorda continuamente che il compito di evangelizzare non è di qualcuno, ma di tutti, perché tutti i battezzati sono corresponsabili nella costruzione della comunità Siamo allora, chiamati a verificare in queste assemblee se le scelte che stiamo facendo sono evangeliche, corrispondono cioè, al progetto di Dio o sono invece frutto di nostre idee. Per questo la presenza di tutti è importante, per evitare anche che vinca la legge del più forte, ma che vinca la logica dell’amore e della fraternità. In queste assemblee, che stiamo preparando nei rispettivi consigli pastorali, avremo come punto iniziale la presentazione di ciò che sta avvenendo nelle singole comunità. L’obiettivo di questo primo passaggio consiste nel condividere il più possibile le scelte fatte per verificare

se sono in sintonia con il Vangelo e con la sensibilità dei fratelli e delle sorelle presenti nella comunità. Partecipare a questi momenti assembleari significa prendersi a cuore il cammino della comunità. Per questo ti aspettiamo, non tanto per assistere ad uno spettacolo, ma per partecipare alla costruzione di un pezzetto di umanità affinché sia il più possibile conforme alla volontà del Signore.

Pastorale giovanile

QUESTI SIAMO NOI Alla nostra età, in cui social, cuffiette e le ultime innovazioni tecnologiche ci catapultano in una dimensione lontana dalla realtà e molto spesso ci portano a isolarci, abbiamo provato a chiederci che cosa ci spinge a frequentare i nostri incontri e a tenere alto l’entusiasmo che mettiamo nelle attività in parrocchia. Ci siamo accorti che non veniamo giudicati come può succedere a scuola ed è in queste occasioni che ognuno può dare il meglio di sé . Nel nostro piccolo proviamo a mettere in pratica la parola di Gesù e forse se tutto il mondo si ispirasse a questa, potremmo vivere in modo migliore. Se l’ascolto della parola di Dio da una parte ci impegna

in momenti di silenzio e riflessione, però abbiamo anche occasioni di svago e divertimento. In particolare durante il grest dove condividiamo tanti momenti di gioco all’aria aperta. Noi giovani d’oggi siamo sempre più spaventati dal giudizio degli altri come ad esempio: andare a messa o fare ancora catechismo. ra che è possibile dimostrarlo con i fatti. Questo è il nostro percorso che stiamo Crediamo che sia una scelta di vita, che vivendo, senza paura dei pregiudizi altrui. non ci possiamo aspettare la compressione Questi siamo noi e questo è il nostro penda parte di tutti. Siamo fieri di dire alla siero ed è quello che vogliamo condividere nostra comunità, che pur essendo ancora con voi. giovani abbiamo trovato a testa vari motivi del perché ci piace andare a messa rifletI ragazzi di seconda e terza media tendo che la messa non è solo una lettura Elisa Gargioni (Codemondo) ma anche un insegnamento, un avventu-

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Unità Pastorale Santa Maria degli Angeli

4a superiore, i mitici 2000

Procede, come per le altre annate giovanili, anche il percorso della 4° superiore, i mitici 2000: un gruppo di ragazzi che per il primo anno vive la dimensione degli incontri con una sola annata, ma a livello di unità pastorale. Sono i ragazzi che si approcciano a diventare maggiorenni proprio quest’anno, e come loro educatori abbiamo ritenuto giusto cercare di offrire loro una proposta che potesse corrispondere a questo “salto” rispetto agli anni precedenti, che a fine anno li vedrà

protagonisti come responsabili dei nostri campi estivi. Nella prima parte dell’anno siamo partiti con incontri sulla diversità e sul tema sessualità/affettività, con l’aiuto di un’esperta che ha prima di tutto ascoltato le loro domande e i loro dubbi. Dopo l’esperienza del campeggio invernale a fine anno, con l’inizio del 2018 abbiamo pensato due cicli di incontri tematici:uno sul silenzio, conclusosi con la preghiera in stile Taizè presso i frati di Scandiano, e l’altro sull’idea di ripartire e dare una svolta alla propria vita. Nell’ultima parte dell’anno le esperienze forti saranno quella del ritiro di quaresima (con gli altri ragazzi delle superiori), della settimana comunitaria e, quest’estate, del grest. In tutte le varie tematiche affrontate abbiamo creato tre momenti: uno di presentazione del tema tramite figure o contenuti del mondo attuale, uno di ascolto e riflessione sulla Parola e uno di carattere più pratico attraverso esperienze particolari. Dopo una prima parte dell’anno in cui la presenza dei ragazzi non era per niente scontata, ora il gruppo sta trovando un certo affiatamento e assiduità. Vediamo in questo gruppo tanto di buono e siamo fiduciosi che questo cammino insieme porterà frutto a tanti di loro. Matteo ed Elisa (educatori 2000)

RITIRO DI QUARESIMA 2018 Il giorno 18 Marzo noi ragazzi di seconda e terza media siamo andati presso la parrocchia di S.Bartolomeo con i nostri educatori per fare un ritiro spirituale in attesa della Pasqua. Dopo la S. Messa, abbiamo pranzato tutti insieme nel salone principale, e, dopo un’oretta di svago, abbiamo iniziato le attività. Abbiamo iniziato con una breve lettura dal Vangelo di Marco e abbiamo riflettuto insieme sull’importanza del numero 40 nella bibbia, ci siamo divisi in tre squadre per iniziare un gioco a tappe, ognuna di esse consisteva in una prova a

tema simboli della Quaresima. Nella prima prova il tema erano gli occhi e la verità, qui ognuno di noi ha scritto su un foglio tre frasi che lo caratterizzavano, una vera e due false e il resto della squadra doveva indovinare quella vera. Nella seconda, il tema, era la guida della nostra vita e la prova consisteva nel trovare oggetti sparsi nell’oratorio necessari a scalare una montagna, dopo un attimo di riflessione abbiamo capito che l’oggetto più importante era la guida. La terza e ultima tappa riguardava il cuore e le persone su cui di

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solito facciamo più affidamento, gli educatori ci hanno chiesto di dire la prima parola che ci veniva in mente riguardante la pasqua e di pensare a chi ci siamo affidati in un momento brutto della nostra vita. Finito il gioco ci siamo riuniti di nuovo nel salone e dopo un’ultima riflessione Alex, l’educatore delle terze, ci ha posto alcune domande a cui avremmo dovuto rispondere a casa.


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Percorso dei 10 comandamenti “Noi non fissiamo lo sguardo sulle cose visibili, ma su quelle invisibili, perché le cose visibili sono di un momento, quelle invisibili invece sono eterne” (2Cor 4,18). Questo versetto, del nuovo testamento, mi ha colpito molto e credo che sia il sottofondo di tutto il percorso: non fissare lo sguardo verso gli uomini, ma verso Dio. Nel mese di gennaio 2017 presso il cinema “Cristallo” ha avuto inizio il terzo ciclo del percorso dei 10 comandamenti, o meglio, delle 10 parole. Esso è gestito dai frati cappuccini di Reggio Emilia, in modo particolare da frate Giacomo Franchini e da frate Antonello Ferretti. Le 10 parole sono un modello di catechesi ideato nel 1993 da un sacerdote romano, don Fabio Rosini, responsabile per l’ufficio vocazioni del vicariato di Roma e rivolte inizialmente ai giovani, successivamente aperte anche agli adulti. Questo percorso ha una durata di un anno e mezzo circa, nel quale ogni lunedì sera alle 21 ha luogo una catechesi della durata di un’ora. Gli incontri sono veramente, in senso letterale, “ascolto”. Frate Giacomo e frate Antonello, a turno, gestiscono la serata: commentano il singolo comandamento, conducono la riflessione senza dibattito, senza domande, senza discussioni. Queste sono lasciate alla condivisione che avviene durante i ritiri, due nel corso dell’anno, e nel “ritirone” finale. La catechesi trascorre veloce: i primi minuti sono dedicati a riprendere il filo degli incontri precedenti, poi ci si addentra tra episodi evangelici, riflessioni, esperienze personali, esempi di vita concreta. È proprio qui il segreto: vedere che la parola di Dio non è qualcosa di antico e posta al di fuori di noi, ma è incredibilmente viva e applicabile quotidianamente alla nostra vita. Per ogni comandamento è

previsto un momento di approfondimento particolare: la scrutatio. Scrutare significa iniziare ad avvicinarsi alla Parola, chiedendosi cosa serve nella mia vita quello che sto leggendo. È importante capire che la parola di Dio si comprende meglio quando si trova un altro brano della Parola che parla dello stesso argomento: in questo modo è possibile vedere la stessa situazione in un’altra ottica. La scrutatio ha l’obiettivo di insegnare la parte di preghiera più difficile da fare: l’ascolto di Dio che parla. Così facendo è possibile capire come mettere in pratica nella nostra vita il comandamento affrontato. Ci si potrebbe chiedere come mai questo percorso è seguito da così tante persone, anche se è un impegno notevole. È stata la stessa domanda che mi sono posto prima di iniziare questo cammino: “ma non è pesante incontrarsi tutti i lunedì sera per quasi 2 anni? Come farò a seguire un impegno del genere?” In realtà, entrando nel vivo del percorso, ho capito che il lunedì sera sarebbe stato una parte fondamentale

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della settimana, una parte in cui mi sentivo chiamato dal Signore. Spesso mi è capitato di arrivare al lunedì sera con molte domande sulle scelte che dovevo compiere nella mia vita, e in ogni catechesi trovavo delle risposte. Qualcuno le chiama coincidenze, qualcun altro divina provvidenza. I 10 comandamenti non sono degli obblighi morali imposti da Dio, sono piuttosto dei doni, strumenti donati all’uomo affinché egli arrivi alla piena libertà, la libertà di un Padre che è amore. Questo è allora un percorso di liberazione: Dio ci prende per mano e ci mostra come vivere una vita piena, insegnandoci a fare delle scelte, a saper dire tanti “no”, per arrivare a dire un “sì” ancora più grande. Questo è un esodo, un viaggio dentro se stessi, ma anche da se stessi, per riallacciarsi alla fede come esperienza che libera, che rigenera, che ricostruisce la persona. Luca Verdini


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Oh quant’è bello e quanto è soave che i fratelli abitino insieme Con questo versetto inizia il libro che abbiamo iniziato a leggere in comunità da metà gennaio a questa parte! Ogni martedì (dalle 18 alle 19) noi ragazzi della Missione Km 0 ci siamo incontrati, qui a Codemondo, insieme a Don Paolo e a Ciri per leggere e commentare insieme “Vita comune”: un libro scritto nel 1939 da Dietrich Bonhoffer, un famoso teologo luterano tedesco vissuto negli anni della Germania Nazista; questi fu un membro molto attivo della resistenza, tanto che fu coinvolto nell’organizzazione dell’attentato a Hitler. Venne giustiziato il 9 aprile 1945, all’età di 39 anni proprio a causa di questo fatto. Un personaggio dal pensiero profondo e degno di lunghe riflessioni, autore di una teologia della vita in comune che, oltre ad aver predicato, ha vissuto in prima persona! Anche per questo motivo, oltre che per consiglio di Don Paolo, abbiamo iniziato questa lettura. Finora ha offerto spunti molto interessanti riguardanti l’importanza della vicinanza all’altro e a Dio, la necessità di dover scindere qualsiasi ideale umano per permettere l’autentica realizzazione della comunità cristiana e, tra gli altri,

la distinzione e interazione tra amore psichico e amore spirituale (temi che ovviamente non possiamo approfondire in questo articolo). Nelle ultime settimane, seguendo le riflessioni di Bonhoffer, abbiamo inoltre analizzato l’importanza dei momenti comuni vissuti insieme, concentrandoci in particolare sulle lodi mattutine e su come viverle al meglio! A questo proposito, già da alcuni giorni, ci stiamo infatti interrogando sul fatto se sia giusto apportare alcune modifiche sul nostro modo di pregare assieme. Vi terremo aggiornati sugli sviluppi che ci saranno.

I Missionari Km 0: Alex, Arianna, Ilaria

RITIRO SPIRITUALE 2018 Domenica 11 marzo nella chiesa di Dopo la pausa pranzo, alle 14,30 Codemondo si è tenuto il ritiro di è iniziata la seconda parte del ritiquaresima. ro con la preghiera dell’ora media, lettura e meditazione del salmo 27, Nonostante l’inclemenza del temseguite da un tempo di adorazione po tra adulti e giovani ha partecicon il Santissimo esposto. Questo pato un numero notevole di permomento è diventato occasione sone dell’unità pastorale. Il ritiro è per porsi delle domande sul noiniziato alle ore 9 con la preghiestro cammino di fede personale ra delle lodi seguita dalla lettura e e comunitario .Crediamo che la meditazione del salmo 118. Sucparola di Dio sia Luce sul nostro cessivamente c’è stato un tempo di cammino? Gesù è venuto a fondare riflessione personale durato un’ora un mondo nuovo di amore eterno circa e la prima parte della giornata e misericordioso per tutti e tutsi è conclusa con la s. messa vissuta te, senza giudizi,senza preconcetti con calore dai presenti e animata senza esclusioni. Attraverso il condai bambini della prima confessiotatto giornaliero con la Parola di ne. Dio e la preghiera si innesta linfa 5

nuova nelle relazioni tra le persone: familiari, colleghi di lavoro, amici, parrocchiani e si può riconoscere il volto del Signore in chi ci sta accanto. Il ritiro è terminato con la recita dei vespri seguita da un momento di condivisione sulla giornata. Si è ringraziato il Signore e si è evidenziato che solo in Lui si trova forza, liberazione e consolazione nella quotidianità della nostra vita. Valeria


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UNA SETTIMANA IN SEMINARIO li conoscere meglio. Beh, non è stata affatto così. I momenti comuni erano le lodi alle ore 7 con la meditazione personale sul vangelo del giorno, i vespri con la messa alle 19 e i pasti. Il resto della giornata per loro è praticamente scandito in modo identico a quello di un ragazzo della mia età: al mattino seguono i corsi della facoltà teologica e durante il pomeriggio si dedicano allo studio personale o a fare un po’ di attività fisica (il seminario ha anche una piccola palestra). Le sere sono libere, il mercoledì è dedicato alla vita comunitaria dove si organizza qualche attività per stare insieme, mentre durante il fine settimana i seminaristi degli ultimi anni vengono inviati nelle parrocchie della diocesi per aiutare i parroci nel lavoro pastorale. Durante il mercoledì sera della settimana comunitaria, i seminaristi ci hanno raccontato le loro storie e di come è arrivata la decisione di entrare in seminario, mentre il venerdì ci siamo recati in cattedrale per assistere al primo degli incontri quaresimali dedicati ai giovani con il vescovo Massimo. Quello che porto a casa da questa settimana sono sicuramente tanti spunti e idee che posso applicare concretamente alla mia vita quotidiana, ma quello che ho capito davvero è che questi ragazzi non devono essere visti con uno sguardo diverso rispetto a quello con cui si osserverebbe i loro coetanei che hanno deciso di iscriversi all’università, di lavorare o di sposarsi. Non bisognerebbe pensare che abbiano fatto una scelta peggiore o più “vincolante”. Questi ragazzi meri scui si guardano due innamorati che davanti ad un sacerdote decidono di promettersi amore per tutta la vita. Entrambe le scelte derivano dalla decisione di dire sì alla propria vocazione, dire sì alla propria chiamata, di dire sì a Dio. Esatto, Dio in tutto questo dov’è? Dio è in tante cose, ad esempio nella vita comunitaria che vivono. Vi assicuro che mezz’ora di silenzio e di meditazione sulla Parola fatta con qualcuno al tuo fianco è tutta un’altra storia rispetto al farla da soli, anzi aiuta ad ascoltare anche meglio ciò che il Signore vuole dirti. Dio si manifesta soprattutto attraverso la testimonianza di questi ragazzi. La loro è una testimonianza che dimostra che Dio ci ha amati ancora prima che noi lo sapessimo e che aveva già pensato ad un progetto per noi, con il desiderio di renderci felici.

Era un lunedì mattina e stavo conversando con don Alessandro Ravazzini (il rettore del seminario vescovile di Reggio) quando mi fece una proposta. Mi propose di partecipare alla settimana comunitaria organizzata dai seminaristi, che si sarebbe tenuta da lì a pochi giorni, che si tiene una volta l’anno durante il periodo quaresimale proprio in seminario. “Ma io non sto pensando di entrare in seminario!” fu la mia prima reazione. Lui: “Chi ha detto che devi entrare in seminario? Vivendo una settimana con loro però potrai conoscere i seminaristi e avere uno spaccato della vita dei ragazzi che vivono qui!”. Confrontandomi con un amico che aveva già vissuto quest’esperienza alcuni anni fa, decisi di accettare con tanti dubbi, non sapendo bene cosa mi aspettasse ma con in mente un pensiero: se non lo faccio adesso forse me ne pentirò. Allora ho preparato un borsone con il necessario e mi sono recato in viale Timavo 93 la sera del 4 marzo. Venne ad aprirmi Alessandro, un giovane ingegnere meccanico all’anno di propedeutica (possiamo definirlo l’anno zero nel quale i seminaristi vivono in seminario ma non hanno ancora iniziato gli studi teologici) che mi ha condotto subito in camera mia dove mi aspettavano delle caramelle davvero molto buone, che gentili! Chi starà leggendo probabilmente si sarà posto domande del tipo “chi avrà incontrato?” “Cosa si aspettava di fare e cosa ha effettivamente fatto?” “Cosa gli resta di quest’esperienza?”. Come ho già detto ho incontrato don Alessandro, e poi anche il rettore, il suo vice don Matteo, don Emilio il direttore di Radio Pace della diocesi e circa una ventina di seminaristi con età, provenienza e storie molto diverse tra loro. Ragazzi di età tra i 20 e 40 anni circa, studenti delle superiori che dopo la maturità sono subito entrati in seminario e anche ingegneri, medici, giuristi e addirittura un ragazzo ghanese e due ivoriani (quando si dice che la Chiesa di Dio è Universale!). Alcuni li conoscevo già e altri li ho cosciuti durante la settimana. Non pensiate che siano ragazzi introversi, silenziosi, poco socievoli e un po’ bacchettoni, anzi! Sono giovani davvero molto in gamba, con la battuta sempre pronta, anche un po’ chiassosi, che hanno deciso di seguire il Signore e che stanno portando avanti un cammino di verifica della loro vocazione. Ultimi, ma non meno importanti, c’erano anche altri cinque ospiti della settimana, più o meno miei coetanei. Ammetto che mi aspettavo una settimana piena di preghiera, di silenzio, meditazione e poco tempo a disposizione per poter parlare con i ragazzi e poter-

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VISITA A MILANO

Al termine del primo semestre, per farci cambiare area e idee, Don Paolo ci ha proposto di fare un giro a Milano, una delle le più belle città d’Italia. Ed è così che Il 09 marzo scorso tutti contenti e curiosi (per alcuni) di vivere una nuova avventura abbiamo preso la strada per Milano.Siamo usciti di casa presto alle 6 e 40 del mattino per la stazione del treno di Reggio Emilia. Una volta alla stazione abbiamo fatto collazione e dopo collazione siamo andati in edicola a pagare qualche giornale da leggere durante il viaggio. Qualche minuto dopo è arrivato il nostro il treno “Freccia bianca” che ci doveva portare fino alla città turistica, siamo saliti e ci siamo seduti sui rispettivi posti, direzione Milano. Lungo il tragitto, non ci si è sentiti annoiati, perché leggevamo i giornali e facevamo dibattiti a vicenda. Partiti da Reggio alle 8e10 siamo giunti a destinazione alle 9e 45. Arrivati alla stazione centrale di Milano, per la prima tappa della nostra visita abbiamo preso il metro per il Duomo, un’opera simbolica della città che accoglie migliaia di turisti di tutte le nazioni all’anno ed è classificata come la terza cattedrale più grande al mondo. Brulicante dentro e fuori, offre anche una terrazza nella parte superiore che consente di avere una vista a volo d’uccello della città e senza dimenticare i piccioni che fanno la gioia dei turisti nella piazza del Duomo. Lì abbiamo scattato le foto, ci siamo divertiti e per finire siamo andati nel Duomo a pregare, affidando la nostra vita e le nostre difficoltà al Signore. Rodrigue

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Formazione Gesù nel Vangelo di Giovanni TRE conversazioni con don Maurizio MarcheselLI

Gesù è il Messia che viene come uno sposo, e come negli antichi racconti di fidanzamento, cerca moglie fermandosi al pozzo. Gesù è il pane della vita, pane che non si compra a nessun prezzo, ma che può solo discendere dal cielo, dono gratuito di Dio. La Parola di Dio – Logos, Verbo – ha creato tutto ci che esiste, illumina ogni uomo e infine si è fatta carne in Gesù. Questi sono grandi temi, propri del Vangelo di Giovanni, che don Maurizio Marcheselli ha illustrato in tre serate tra gennaio e febbraio, per unità pastorale S. Maria degli Angeli, la nostra, e quella del Padre Misericordioso (Coviolo, Baragalla, Rivalta), come seconda serie dei “Martedì teologici” in programma quest’anno. Don Marcheselli è un biblista bolognese, che ha studiato particolarmente il Vangelo di Giovanni, e quando ne parla sa comunicare a chi ascolta la bellezza della parola evangelica e la gioia che ne proviene. La sala del nuovo centro parrocchiale del Sacro Cuore (Baragalla) era piena e la gente molto attenta, benché il discorso non fosse sempre facile. Il tema del primo martedì è stato “Il Messia viene come sposo”, quello del secondo “Gesù pane della vita (Gv 6)”, del terzo “Gesù, il Logos che si è fatto carne”. Le tre lezioni hanno seguito vari brani di Giovanni, rimanendo strettamente aderenti ai testi. Ne ricorderò solo qualche frammento. 1. Gesù, in tutti i Vangeli, definisce se stesso “lo sposo che viene”, ma in Giovanni questa idea è ripresa con maggior forza che negli altri. Il primo dei segni con cui Gesù manifesta la sua gloria, cioè la sua provenienza divina, è il banchetto nuziale di Cana. Che cosa Gesù ha rivelato di sé, a Cana? Il segno di Cana che parla di Gesù è il vino: buono, abbondante, conservato “fino ad ora”. In questi stessi termini i profeti parlavano del banchetto nuziale dei tempi messianici. Ricco di riferimenti nuziali è anche il dialogo tra Gesù e la Samaritana al pozzo. Come Isacco, Giacobbe e Mosè trovano moglie, in terra straniera, vicino a un pozzo, così Gesù offre il rapporto sponsale di Dio, fuori dalla terra di Israele, ad un popolo escluso dalla salvezza. Non

per caso i samaritani, dopo aver conosciuto Gesù esclamano: “Questi è veramente il salvatore del mondo!”. 2. Il capitolo 6 di Giovanni racconta il segno dei pani e dei pesci, seguito da un lungo discorso di Gesù nella sinagoga di Cafarnao. Vedendo la grande folla, Gesù chiede a Filippo: “Da dove potremo compare il pane perché costoro abbiano da mangiare?”. Ma è una domanda “per metterlo alla prova”, infatti quel pane che Gesù sta per distribuire non si trova da nessun fornaio e a nessun prezzo: esso è immagine e simbolo della donazione che Gesù fa di se stesso sulla croce. La morte di Gesù è il segno dell’amore di Dio per noi, e l’umanità ha fame di amore più che di ogni altra cosa. Ecco perché il vivo corpo di Gesù offerto nella morte è “pane”. 3. Il Vangelo di Giovanni si apre con il celebre inno che comincia con le parole “In principio era il Verbo (Lògos, in greco, Parola in italiano)”. Esso è costruito in tre parti, nelle quali il discorso procede, ma come ritornando in parte su se stesso, secondo un procedimento tipico dello stile di Giovanni. Le tre parti – ha detto Don Marcheselli – sono come tre ondate, nelle quali la risacca dell’ondata precedente si mescola ad acqua nuova. La prima onda (primi cinque versetti) parla del Lògos nel suo rapporto con Dio e con il mondo. La seconda (vv. 6-13) tratta del Lògos in rapporto al mondo: la vera luce del Lògos è stata rifiutata da alcuni e accolta da altri. La terza onda (vv. 14-18) riguarda il Lògos per coloro che lo hanno accolto. Questa terza parte comincia con le parole “E il Verbo (Lògos) si fece carne”, e qui non c’è dubbio che l’evangelista sta parlando di Gesù. Ma nelle parti precedenti sembra che Giovanni voglia parlare di come la Parola divina si è manifestata prima dell’incarnazione, all’umanità intera e a Israele. Don Maurizio Marcheselli parla con tono affabile ma intenso, come uno che ama la Parola di Dio che cerca di far gustare agli ascoltatori; per tre serate ci ha immerso in quell’acqua profonda che è la pagina biblica e ce ne ha fatto riemergere stupiti e arricchiti.

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I canti del Servo di JHWH Con DON CARLO PAGLIARI I canti del servo del Signore sono un’ottima preparazione alla Pasqua e un’ottima occasione per entrare dentro la storia e la vita di Gesù. Contesto. Il libro di Isaia è diviso in tre parti, che corrispondo a tre fasi storiche. Nella seconda parte, chiamata il Deutero-Isaia, si trovano i canti del Servo. In questa seconda parte si parla di una consolazione per il ritorno dall’esilio. Questi quattro canti sono sempre stati misteriosi. Parlano di un servo sofferente, ma non si è mai capito di chi stia parlando l’autore quando parla di questo servo sofferente. Qualcuno l’ha identificato con il re Giosia. Però Giosia viene sconfitto in battaglia e non sembra la fine di un santo. Qualcuno, invece, dice che il servo è Ciro, perché è lui che fa riportare il popolo in Esilio verso Gerusalemme. E’ stato nel Nuovo Testamento che la prima comunità cristiana ha identificato questo servo con Gesù. Un passo interessante in questa prospettiva si trova negli Atti degli Apostoli al capitolo 8. In questo brano, Filippo si avvicina ad uno straniero che stava leggendo Is 53, ma non capiva chi era il personaggio citato nel testo. Sarà Filippo che lo aiuterà a comprendere il significato del testo. Isaia Capitolo 42: primo canto del Servo di JHWH. Il canto si apre con parole che gli evangelisti usano per descrivere il battesimo di Gesù. Ci viene presentata una figura che ha su di sé la predilezione di Dio, la sua elezione. La predilezione è un modo di constatare che, in quella persona, risplende in modo particolare la sua esperienza con Dio. Vedendo quella persona si vede in modo trasparente il modo di amare di Dio. Questa è l’elezione. Il concetto di elezione non è mai esclusivo, ma inclusivo. Israele è posto come segno perché anche gli altri possano rendersi conto com’è bello stare con il Signore. Il Servo è un giusto che con le sue scelte risplende la bellezza di Dio. Tutti siamo eletti. Appare sulla scena il servo del Signore: è colui che è sostenuto da Dio, perché cammina insieme. Su di lui c’è lo Spirito del Signore, il suo modo di pensare, di agire, i suoi gusti, i suoi desideri, la sua logica. Quando uno scopre di essere amato da Dio, si scopre anche che cosa si può fare assieme a Lui. Il sì che diciamo al Signore cambia la vita di una persona. L’azione di Dio tutti i giorni è quello di liberare. Quali sono le caratteristiche di questa missione del Servo? Il mondo ha un criterio funzionale, utilitaristico. Il Servo ha armi opposte, usa armi deboli. Le armi del mondo sono la violenza, la forza. Le armi di Dio sono la bontà, la mitezza, il silenzio, la voce bassa, la debolezza. C’è una sproporzione fra i criteri di Dio e quelli del mondo. Il Servo non si spezza, non sarà debole. Come stile il Servo cerca il bene anche più piccolo. Il Signore cerca nel cuore dell’uomo di allearsi anche con un piccolissimo bene. Riconoscere dove c’è bisogno di vita senza farsi ingoiare. Gesù ha salvato

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le canne incrinate senza incrinarsi Lui. La mitezza, la bontà è la capacità di non incrinarsi mettendosi al passo degli incrinati ed esige molta forza. E’ questa l’onnipotenza di Dio. Secondo canto del Servo. Qui il servo parla in prima persona. Sembra simile a Geremia, che infatti ha vissuto il dramma della persecuzione. Il Servo ha la percezione di sentirsi amato e chiamato da sempre. Essere conosciuti per nome: è il massimo dell’amore. Ti chiama per nome chi ti conosce. Questo Servo ha qualcosa da dire a tutte le nazioni. Udite: il Signore mi ha amato. Anche Gesù fece così. La mia bocca è come una spada affilata. La bocca del Servo dice le stesse parole di Dio. Il Servo percepisce di essere strumento del Signore. Ho risposto: ho faticato in vano. Ho consumato invano le mie forze. Vivere pienamente la missione significa fare esperienza dell’inutilità, della vanità, della poca significanza. E’ strutturale alla missione questo sentimento. La missione sembra inutile perché gli strumenti sono deboli. Vivere nel mondo la logica di Dio significa fare esperienza di un’opposizione forte. Dio lo abbiamo davanti agli occhi continuamente in questo suo apparente non reagire, non fare niente. Anche Gesù capisce che il Figlio dell’uomo non farà una bella fine. Chi lo vuole seguire deve prendere la sua croce, vale a dire seguire lo stile del Signore, che è al contrario del modo. Inoltre, i criteri di Dio non sono i nostri. Amare come ama di Dio è un’altra cosa. Per questo sentiamo tutta la nostra fragilità e inadeguatezza. Siamo troppo concentrati a cercare resultati. “La mia ricompensa è presso il mio Dio”. Cfr. Gv 4: qualcuno semina e qualcun altro raccoglie. Il seminatore semina su quattro terreni, ma solo su uno funziona (cfr. Mc 4). Gesù è comunque sereno perché basta che un seme caschi in un terreno, che quel seme può portare frutto cento volte tanto. E’ questa la forza del servo: la forza del suo lavoro è che la ricompensa è in Dio. Il Servo resta sempre con le mani vuote. Seminare rimanendo con le mani vuote. E’ Dio che si prende cura della semente. La missione è di Dio. Il frutto è di Dio ed è Lui a farlo crescere. E’ questa è la ricompensa. Sintesi: Paolo Cugini


INSIEME APRILE 2018 Mensile

I MARTEDi’ TEOLOGICI GLI ARTICOLI DEL CREDO Terza parte: CREDO NELLA CHIESA

10 Aprile: La Chiesa pensata nel Concilio Vaticano II. 17 aprile: La proposta ecclesiale di Papa Francesco. 24 Aprile: Il cammino della Chiesa locale e le Unità Pastorali.

Guiderà gli incontri don Valentino Bulgarelli, preside della Facoltà Teologica dell’Emilia Romagna Sede degli incontri: Salone parrocchiale di Regina Pacis Orario d’inizio degli incontri: ore 20,45

PRESENTANO

Giovannino Guareschi. LE RAGIONI DEL PERDONO Letture recitate Faustino Stigliani. Musiche fisarmonicate Claudio Ughetti composizione testi Casini Maurizio

GIOVEDI 12 APRILE ore 20,45 ex Cinema Capitol Sala polivalente della Parrocchia Regina Pacis in via Gorizia 19

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Unità Pastorale Santa Maria degli Angeli LE UNITA’ PASTORALI PADRE MISERICORDIOSO, SANTA MARIA DEGLI ANGELI, OSCAR ROMERO

propongono

Incontri biblici con

Maria Soave Buscemi Con il metodo della

lettura popolare della Bibbia I libri sapienziali e il Cantico dei Cantici Quando: Sabato 21 aprile, sabato 5 Maggio e sabato 26 maggio 2018 Dove: Centro Sacro Cuore Baragalla Orario: dalle 9 alle 17 (pranziamo insieme) Costo del percorso: 30 euro

Ritiro Spirituale: la comunità del discepolo amato Quando: Sabato 9 Giugno - Domenica 10 Giugno Dove: Chiesa vecchia Albinea Orario: dalle 9 alle 17 (pranziamo insieme) Costo: 10 euro

Iscrizioni: Unità Pastorale Padre Misericordioso: via Gilberto Baroni, 42123 Reggio Emilia RE, Telefono: 0522 280252 Unità Pastorale Santa Maria degli Angeli: Via Gorizia, 19, 42124 Reggio Emilia RE, Telefono: 0522 304258 Unità Pastorale Oscar Romero: Via Domenico Catellani, 1, 42124 Reggio Emilia RE, Telefono: 0522 531701

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Reggio Emilia 4, scout sulla via del discernimento Anno del Signore 2017, i capi supremi dello scoutismo italiano sono subissati dalle richieste e dalle pressioni dei capi scout di tutta l’italica nazione. Il motivo del contendere? La richiesta di una linea d’azione chiara da seguire per gestire tutte le situazioni “spinose” che ogni tanto saltano fuori nella gestione dei gruppi, dalla presenza di capi divorziati a tutto ciò che lo scibile umano possa immaginare. Dopo mesi e mesi di attesa, ecco che l’AGESCI produce un documento che molti capi immaginano già come un prontuario d’azione da seguire pedissequamente, e invece…invece l’AGESCI ribadisce che non esiste una ricetta valida per tutti i casi e per tutti i gruppi, quindi incentra il proprio documento su ciò che dovrebbe aiutare i capi a dipanare le proprie matasse: il discernimento!!! Molto bene, il documento viene diffuso, i gruppi della diocesi di Reggio Emilia chiamano anche l’autore principale del testo perché ne aiuti la comprensione, ma una difficoltà permane a turbare i sonni dei capi del Reggio 4: il documento non è proprio di facile lettura e comprensione, diciamo che se lo avessero scritto in sanscrito non si sarebbe notata alcuna differenza (certo, anche il nostro incredibile acume ci ha messo del suo). Ecco che quindi i nostri impavidi capi si trovano davanti ad una scelta: continuare a sbattere il muso cercando di saltarci fuori da soli o cercare una guida, un qualcuno di per sé abituato a districarsi tra termini astrusi e citazioni da encicliche sparse? Dopo aver inutilmente tentato con il caro, vecchio Google Translate, dopo aver fallito con l’asso nella manica, Wikipedia, ci siamo detti: ma se provassimo a sentire don Paolo? Detto, fatto: ora la CoCa (Comunità Capi) del Reggio 4 ha finalmente iniziato un percorso di catechesi e comprensione sul tema del discernimento, partendo da diverse fonti, come il succitato documento AGESCI, Amoris Laetitia di Papa Francesco e altri….ah sì, anche la Bibbia. Uno dei nostri prossimi incontri verterà proprio sulle Sacre Scritture, durante il quale il don tenterà l’ardua impresa di illuminarci sulle caratteristiche pe-

culiari di questo testo così complesso e spesso così trascurato. Il senso della cosa è: se discernere è immaginare come agirebbe Gesù in determinate situazioni, devo conoscere almeno un po’ il modo di ragionare e di agire di Gesù, e dove posso procurarmi queste informazioni? Dato che anche qui Google e Wiki vacillano, ecco che magari può essere utile rispolverare la Bibbia, che di queste cose dovrebbe parlare, da qualche parte. Sarà un lungo percorso, che di sicuro non si esaurirà nel giro di pochi incontri, ma intanto valeva la pena cominciare, poi si vedrà!

GRUPPI BIBLICI RONCINA Roncina da Novembre 2017 sono partiti 4 Gruppi Biblici, ovvero dei gruppi nei quali si legge il Vangelo di Marco e ci si confronta sui temi che lo compongono. Martedì 26 Febbraio, in occasione del periodo quaresimale, si è tenuto il secondo incontro che riuniva tutti i gruppi biblici ed aperto anche alla comunità. La serata è stata molto partecipata ed arricchita dalle riflessioni che le singole persone si sono sentite di esporre e condividere con la comunità presente. Il clima che si respira durante questi incontri è un clima di convivialità in cui non c’è un maestro ed un allievo ma piuttosto un’assemblea di persone con

lo stesso credo e, spesso, gli stessi dubbi e perplessità. Fare questi incontri in cui si riuniscono tutti i vari gruppi biblici è utile per confrontarsi sulle linee guida da seguire e capire come gli altri gruppi stiano percorrendo il cammino di conoscenza della parola di Dio. Inoltre ci si da la possibilità di sentire i punti di vista delle persone che non compongono normalmente il gruppo biblico che si frequenta regolarmente. Sono emersi alcuni spunti interessanti durante la serata come ad esempio Il Pane come simbolo: scelto dal Signore per far comprendere l’effettiva universalità della sua Parola che si rivolge a ogni singolo uomo. Il

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Pane è un nutrimento e in quanto tale sta ad identificare l’atto di “Mangiare”. Mangiare è uno dei bisogni primari dell’uomo. Senza nutrimenti la vita non può andare avanti; ecco che allora la scelta del simbolo del Pane riguarda tutti, nessuno escluso. Un’altra riflessione interessante è stata quella riguardo le modalità e i vari percorsi con i quali ci si avvicina spiritualmente alla Parola; non ne esiste uno delimitato che tutti dobbiamo seguire, ma al contrario ,seppur rimanendo saldi in alcuni principi e valori, ad ognuno è data la possibilità di approcciarsi alla parola di Dio secondo le proprie tempistiche, dinamiche ed esigenze.


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Catechesi

UNA GIORNATA SPECIALE E’ stata una giornata speciale, quella di sabato scorso a Codemondo, una giornata costruita piano piano partendo dalla Parola, da una pecorella che, testarda, non ascolta e si perde ma che, in modo altrettanto ostinato, è cercata dal suo Pastore, lei, importante anche se una fra cento. Poi un giovane spavaldo e spendaccione, con quel fratello che tanto ci assomiglia, e quel Padre che “si comporta diverso dal mio, che mi avrebbe sgridato, e invece fa festa e gli mette l’anello”. Infine l’antipatico Zaccheo che, grazie al racconto di un nonno come Cesare, ci è parso persino simpatico con quel suo arrampicarsi sull’albero per vedere Gesu’, quel suo emozionarsi per un invito a cena e il suo voler restituire addirittura tre volte tanto, “esagerato”. Ma coi bambini, si sa, servono anche i fatti, quel fare con le mani e vedere con gli occhi che rinforza. Allora abbiamo preso delle tegole, piu’ precisamente dei coppi, e abbiamo costruito un lungo canale in cui abbiamo fatto scorrere un bel secchio d’acqua e ci siamo detti: questi siamo noi, le nostre vite sono collegate le une alle altre e l’acqua, l’amore di Dio, scorre lungo il nostro cammino. E se mettessimo degli ostacoli a questo scorrere? Come si comporterà l’acqua? Si fermerà? Cambierà strada? Abbiamo quindi messo una zolla di terra nel canaletto, versato un altro secchio ed osservato il comportamento dell’acqua … non potete immaginare la gioia … l’acqua si è ingrossata acquisendo sempre maggior forza, ha spazzato via la terra ed ha ripreso gagliarda il suo flusso accompagnata dall’applauso liberatorio di tutti i bambini! Sì, abbiamo davvero sperimentato che quando il peccato ostacola lo scorrere della presenza di Dio nella nostra vita, Lui non cambia la sua strada ma aumenta la sua forza, ci libera e noi facciamo festa! Desiderosi dell’abbraccio del perdono, sotto lo sguardo emozionato dei genitori, ci siamo quindi avvicinati alla prima confessione. In silenzio, come in un piccolo deserto, abbiamo fatto un breve esame di coscienza e, guardando il Crocifisso, ci siamo chiesti: come sono state le nostre mani? Sono state aperte, generose? E i nostri piedi? Hanno cercato Gesu’, la sua casa? Le nostre bocche hanno pronunciato parole buone, di amicizia? Non da ultimi, i nostri occhi, lo specchio del nostro cuore, come hanno guardato gli altri? Poi l’ascolto e l’abbraccio di Don Paolo e Don Riccardo. Un lumino acceso, una preghiera di ringraziamento davanti al Crocifisso e, nell’attesa rispettosa del tempo necessario per tutti, un pennellare di colore i nostri coppi per portarli, vestiti a festa, nella Messa della domenica seguente. E’ stata una giornata speciale quella della nostra prima confessione, una giornata di riconciliazione. I catechisti di 3^ e 4^ elementare di Codemondo e S.Bartolomeo.

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COORDINAMENTO CATECHESI UNITA’ PASTORALE Sabato 10 marzo ci siamo trovati a Codemondo, ospitati dalla comunità dei missionari KM zero, per il primo momento di elaborazione dei percorsi formativi del prossimo anno. Ormai è diventata un’abitudine, che dice anche di uno stile, vale a dire lo stile che ci porta a pensare insieme ogni anno i percorsi da mettere in ato nella catechesi. E come ogni anno, anche quest’anno è stato scelto un personaggio guida che orienterà i vari cammini. Il personaggio del prossimo anno sarà: Madeleine Delbrel. Chi è madeleine avremo modo di conoscerla nelle sagre delle nostre parrocchie e la prima sarà a Regina Pacis nel mese di maggio. Nel frattempo ci siamo dati appuntamento a fine aprile, così avremo tempo più di un mese per iniziare a leggere ed approfondire la vita di questa donna francese davvero speciale e che speriamo entusiasmi la fede dei nostri bambini. D. Paolo

CELEBRAZIONE DELLE CENERI CON I BAMBINI A REGINA PACIS Sabato 17 febbraio ore 15,i bambini del catechismo di Regina Pacis si radunano in chiesa attorno all’altare e con don Paolo e le catechiste diamo inizio alla “Celebrazione delle ceneri”. Dopo il canto di inizio, con alla chitarra papà Chicco, sempre disponibile ad aiutarci e mamma Fausta che dirige i canti, entriamo nel vivo della celebrazione.

Una catechista legge la prima lettura della prima domenica di Quaresima: dal libro della Genesi e don Paolo inizia a interloquire con i bambini, a farli ragionare sull’Alleanza fra Dio e l’uomo, sul simbolismo dell’arcobaleno, vediamo tanti colori ma tutto è racchiuso in un unico colore: il bianco! L’arcobaleno affascina i bambini che

colgono perfettamente quello che don Paolo ci dice: dobbiamo affidarci al Signore e creare con Lui la “nostra Alleanza”. Segue l’imposizione delle ceneri sui bambini e sui tanti genitori presenti. Grazie Don sei stato semplice ed efficace, i bambini hanno seguito e prestato attenzione. Sandra

Oratorio LabOratorio della Meccanica reparto biciclette Breve corso di 4 lezioni da 1,30 ore per apprendere “l’ABC dellA BiCi”: concetti base, riparazioni, manutenzione, messa a punto, personalizzazione guidati da Matteo Bertolini, mastro di bottega Dove? Oratorio di San Bartolomeo Quando? sabato 17 e 24 marzo sabato 7 e 14 aprile dalle 16,30 alle 18,00

Età e numero partecipanti? 10-13 anni max 6 iscritti Prezzo? 15 € Munirsi di grembiule scuro e guanti da lavoro Info: Ciri ciri46@hotmail.it 3348593000 Equipe Educatori Oratori UP

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ORARI ORATORIO Regina Pacis Lunedì 14;30-18,00 Mercoledì 14,30-18,00 Govedi 14,30-18,00 Venerdì 16,00-18,00

Roncina Venerdì 14,30-18,00

San Bartolomeo Martedì 16,30-17,30 (materna) Mercoledì 14,30-18,00

Codemondo Martedì 14,30-18,00

Consiglio dell’Oratorio Roncina venerdì 6 aprile 18-19

Progettare non è programmare Spesso si confondono questi due termini ma in realtà c’è differenza nel parlare di programmazione e nel parlare di progettazione. Quest’ultima risponde a domande diverse dalla prima. Nel progettare occorre domandarsi tre cose fondamentali: da dove si parte, dove si desidera arrivare, come viaggiare. In altre parole e chiarirsi le idee sulla realtà dalla quale siamo inseriti, le finalità e gli obiettivi da raggiungere e infine lo stile e il metodo con il quale procedere. Capite come in ambito educativo queste domande diventino basilare per la creazione di un qualsiasi percorso. Programmare invece risponde alla sequenza di domande “chi-facosa”. In altri termini potremmo dire che programmare è la fase introduttiva dell’organizzazione delle attività. Parla un linguaggio molto concreto e ben comprensibile perché è lo slancio per rendere visibile un’azione educativa. Tuttavia si sente spesso parlare di programmazione e poco di progettazione. Si programma tanto, si progetta poco. È come iniziare a ordinare l’arredamento di una casa senza aver scelto dove costruirla, quanto farla grande e quali materiali utilizzare. Capite che è abbastanza imbarazzante la scena: arrivano i camion con la consegna del forno, della lavatrice, del divano, del tavolo… ma non c’è modo di inserirli dentro una casa che non si è pensata. Mi sono chiesto il motivo di questo snobbare la progettualità. Bene, certamente una risposta è dato dal fatto che siamo più abituati a programmare un’agenda che non progettare la vita. Un’altra ragione è data dal fatto che progettare ci chiede di alzare la posta in palio, ci chiede tante energie e di puntare in alto. E qui entra in gioco la paura di sbagliare e di precipitare trasformando il sogno in un’illusione e dunque in una delusione. Oltre a questi due punti penso anche che per progettare occorra una certa predisposizione e preparazione (meno richieste nel programmare): è di grande aiuto una certa professionalità fatta di attenzioni, accorgimenti, osservazioni, ascolti, mediazioni e meditazioni. Eppure progettare non è solo importante è vitale! Se non si progetta i percorsi sono già morti. Progettare è fondare la casa sulle fondamenta e appoggiare una struttura prefabbricata sul suolo, senza andare in profondità, senza poggiare sulla pietra d’angolo. Ecco perché tema di questo Weekend dell’Educazione sarà proprio la progettazione dell’azione educativa e in particolare la presentazione e la consegna del Progetto Oratori dell’UP Santa Maria degli Angeli. Teniamo presente che questi temi sono all’ordine del giorno nei tavoli della Pastorale Giovanile nazionale a Roma e dunque siamo in perfetta sintonia con la Chiesa che ci guida e dal soffio dello Spirito Santo che da vita ad ogni azione. A tutti chiedo di partecipare ai tre incontri del Weekend dell’E-

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ducazione, che si terrà da venerdì 20 a domenica 22 aprile presso gli spazi dell’oratorio di Regina Pacis. Invito tutti coloro con più di 14 anni a partecipare a queste discussioni: è roba vostra! Prendetevene cura altrimenti nessuno lo potrà fare al posto vostro. Non vi è chiesto molto. Vi è chiesto il necessario. Abbiamo asciugato il programma (a proposito) dell’evento proprio per permettere a tutti di esserci con le orecchie, con il cuore, con la mente e con la parola. Vivere il Weekend dell’Educazione sarà l’unica maniera per capire davvero il pensiero che ci sta dietro all’azione educativa degli oratori della vostra UP. Vi aspetto con tanta fiducia! Ciri


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21 FEBBRAIO 2018 - REGGIO EMILIA

PER MILLE STRADE, SIAMO QUI! Anima e azione: l’animazione Domenica 4 marzo si è svolto il primo di tre incontri di formazione animatori in vista dei diversi grest che prenderanno piede in estate. Il percorso è, infatti, indirizzato a tutti i ragazzi delle superiori dell’unità pastorale sotto la guida di Ciri, che ci ha introdotto all’utilizzo dei cinque sensi dell’uomo nel vivere una giornata tipo del campo estivo: cosa vedo al grest, cosa ascolto al grest, che odori sento al grest, con cosa entro in contatto al grest, cosa assaporo al grest. Continuando ci ha fatto ragionare sui valori che un animatore deve avere e che deve trasmettere, aiutandoci ad autovalutarci al fine di migliorarci. In tutto eravamo quasi una cinquantina di ragazzi, accompagnati dai nostri educatori per questi incontri preparativi che tutto sono tranne che scontati e inutili. È vero, come me tanti altri animatori sono anni che si accingono a svolgere questo servizio estivo eppure c’è sempre qualcosa da imparare: forse non cambia il modo di fare gli animatori ma siamo noi a cambiare, a farci domande nuove, ad vedere il mondo da una prospettiva diversa da un anno all’altro. Domenica 15 aprile si terrà il secondo incontro sempre per tutte le parrocchie della UP e sempre dalle 18 alle 20 a Regina Pacis! #VogliaDiGrest Matteo Martinelli

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LabOratorio di 7 lezioni per imparare le prime basi di questo genere di danza hip hop, divertendosi in compagnia di amici e istruttori

Dove? Oratorio di Roncina

Quando? al venerdĂŹ dalle 17 alle 18 dal 6 aprile al 18 maggio

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Prezzo? 30 â‚Ź Info: Ciri ciri46@hotmail.it 3348593000


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Pastorale sociale

DUE ANNI Le linee direttive della Chiesa Brasiliana per l’azione evangelizzatrice, documento ufficiale approvato il 18 di aprile 2015 dalla Conferenza Episcopale del Brasile¹, comprendono un periodo di 5 anni. L’ultimo, a cui faccio riferimento qui, va dal 2015 al 2019. Abbiamo, quindi, ancora due anni nei quali seguire, mettere in pratica e verificare i risultati delle nostre azioni/scelte pastorali; nostre nel senso della Diocesi di Ruy Barbosa. Abbiamo ancora due anni durante i quali il vescovo André guiderà questa Chiesa di Ruy Barbosa. E abbiamo ancora due anni (a poco meno) nei quali la Chiesa di Reggio Emilia riconsegnerà la missione alla Chiesa di Ruy Barbosa per incominciarne un’altra nel territorio amazzonico. È vero che “non si può mai dire mai”, ma dai comunicati ufficiali, dalle considerazioni che si fanno qui tra missionari italiani e brasiliani e dalle parole del vescovo André tutto indica che sia così. Da tempo il nostro vescovo (André), anche in occasioni pubbliche, ha affermato la sua volontà di andare in pensione con l’arrivo dei 75 anni (che compierà il 31.12.2019) e lasciare ad altri la conduzione di questa Chiesa particolare. Facciamo un tuffo, allora, nel Documento 102 per vedere quali precorsi propone e confrontarli con le scelte fatte dalla nostra Diocesi. Il motto scritto sullo stemma del vescovo André dice “Cristum semper”, Cristo sempre. Così il documento 102 inizia a partire da Gesù Cristo facendoci percepire l’estrema importanza di essere una Chiesa fedele al Cristo, che abita la persona del suo Maetro. Una Chiesa formata da discepoli “missionari” che, con altruismo e gratuità, vogliono promuovere, dove passano, giustizia, pace riconciliazione e atteggiamenti fraterni, vogliono annunciare il Regno ai vicini a ai lontani. Un’altra caratteristica di cui parla il Documento è quella di una Chiesa in “uscita” come il Papa Francesco esprime nella Evangelii Gaudium (n 20). Mi vengono in mente le “missioni diocesane”. Un’esperienza bella, di Chiesa che annuncia, porta la Parola, aiuta fratelli e sorelle ad incontrare il Signore. Un’esperienza di questa Diocesi di Ruy Barbosa. Quest’anno dal 9 al 15 di luglio, le Missioni diocesane saranno nella parrocchia di Tapiramutá. Un’attivitá ecclesiale/pastorale che la Diocesi di Ruy Barbosa organizza da molti anni e che, io penso, ha molto a che fare con questa proposta di “chiesa in uscita” e fuori dal tempio. Ma non solo; quanti servizi e azioni pastorali nelle singole parrocchie vengono proposti con la prospettiva di essere “Chiesa in uscita”.

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Il Documento ci presenta, poi, una Chiesa in stato permanete di missione, come casa dell’iniziazione alla vita cristiana, luogo di animazione bibblica della vita e della pastoralità, comunità di comunità e a servizio della vita piena per tutti. La Chiesa brasiliana punta su questi aspetti per un cammino di evangelizzazione e salvezza. Guardando alle priorità diocesane negli anni passati e a quelle di quest’anno, scelte durante l’assembleia diocesana del novembre 2017, troviamo: Iniziazione alla vita cristiana, dimensione biblica, aspetti catequetici e di vita di chiesa (CEB) e una grande preoccupazione con le realtà che necessitano di intervento (salvaguardia del creato, questioni ecologiche, nuove colonizzazioni e schiavitù di oggi, situazione dei giovani). Le Direttrici ci danno la direzione, ci indicano il cammino alla luce delle indicazioni di papa Francesco (EG e Anno Santo della Misericordia-2015), del Documento di Aparecida (V Conferenza Latinoamericana) e dei documenti conciliari (particolarmente DV, LG, GS e AG); noi ci mettiamo sulla strada facendo memoria di questi grandi avvenimenti cha hanno, e continuano tutt’ora, a segnare la vita e la storia della Chiesa di Cristo che è la nostra Chiesa e della quale facciamo parte atttiva. Saranno due anni di ascolto e di intensa attività. Due anni di riflessioni e di scelte con l’intento di arrivare alla fine contenti di quello che si è fatto insieme. Non è ancora tempo di bilanci questo, è tempo di camminare per fare in modo che la convergenza di questi tre momenti (termine del Documento 102, termine della presenza reggiana a Ruy Barbosa e termine del mandato del vescovo André) possano produrre futti di grazia ed essere allo stesso tempo spinta propulsiva per nuovi servizi pastorali e ecclesiali. Miguel Calmon, 28 di febbraio 2018 Gianluca Guidetti ¹ Documento della CNBB nº 102, Direttrici Generali dell’Azione Evangelizzatrice della Chiesa nel Brasile 2015-2019, 2ª Edizione 2016.

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PER UNA TEOLOGIA DEGLI ANIMALI Così come la Chiesa sembra finalmente aver compreso l’esigenza di aprirsi a una teologia delle donne, lo stesso dovrebbe fare per quanto riguarda una teologia… degli animali! Se per le donne il problema è sempre stato l’atavico e tradizionale maschilismo e sessismo della Chiesa, e più in generale quello dell’intera società, per gli animali il problema è l’antropocentrismo, come massiccio dato culturale che da sempre plasma la mentalità di ogni essere umano su questa terra, a loro danno. E così come le donne hanno cominciato a leggere e interpretare la bibbia per farle dire, giustamente, quelle verità di Dio, che essa contiene, afferenti la loro dignità in un senso di emancipazione e di parità di genere (coi maschi), un analogo sforzo andrebbe compiuto per quanto concerne gli animali; i quali sono protagonisti della storia della salvezza tanto quanto gli uomini, le donne, non ultimi i bambini, e senza escludere le piante e tutto ciò che ancora esiste e vive per grazia di Dio. Ma dal momento che noi siamo qui per impegnarci specialmente per la VITA degli animali, ogni tanto ci piacerebbe parlare di questi nostri fratelli più piccoli per come essi sono presenti nelle Scritture. Oggi, ad esempio, avremmo deciso di farlo prendendo spunto da quella utilizzata in oc-

casione del recente incontro di preghiera “LGTB”1 a Regina Pacis, cui molto ci onoriamo di aver partecipato. Questa Scrittura è quella relativa al noto episodio de’ “Il sacrificio di Isacco”, il quale, come tutti forse ricordano, si risolve con l’Angelo del Signore che interviene in extremis a fermare Abramo oramai sul punto di sgozzare il figlio: “L’angelo disse: “Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli alcun male! Ora so che tu temi Dio e non mi hai rifiutato il tuo figlio, il tuo unico figlio”. Allora Abramo alzò gli occhi e vide un ariete impigliato con le corna in un cespuglio. Abramo andò a prendere l’ariete e lo offrì in olocausto in vece del figlio. (Gen 22,11-13)”. Ecco, qui, l’ariete, come appunto non manca di sottolineare la Scrittura (Gen 22,14), assolve a una funzione provvidenziale - di vittima sostitutiva - perché sia fatta salva la vita di Isacco; Isacco che è e rappresenta la discendenza di Abramo secondo la promessa, nella quale anche noi, pur non essendo ebrei, grazie al Vangelo di Gesù siamo potuti confluire per la nostra salvezza. Ora, tuttavia, per quanto sarebbe opportuno, non ci metteremo a meditare su chi o cosa si cela dietro l’ariete (intanto è di per sé evidente), perché ci preme di più far capire come il significato della

presenza degli animali nella bibbia, per quanto essi in genere ricoprano solo ruoli di umili comprimari ai margini delle narrazioni, non di rado sia non poco importante. Invero GRANDE è il significato della presenza degli animali nella bibbia! Per fare un altro significativo esempio, poi concludiamo, si pensi all’episodio di Caino che uccide Abele, che è il primo omicidio che, secondo le Scrittura, la storia dell’umanità conosce. Questa violenza fratricida, a ben vedere, ha già sullo sfondo il sacrificio cruento fatto da Abele a Dio scannando un primogenito del suo gregge, cioè un agnello. …Che la radice di ogni violenza dell’uomo sull’altro uomo venga da quella che commettiamo sugli animali? Amen. Vesprini Dario

RISPOSTA ALLA TEOLOGIA DEGLI ANIMALI Dario, ciao, mi chiamo Cristian e sono un allevatore di S. Bartolomeo. Ti do del tu anche se non ci conosciamo di persona, ma le tue parole mi hanno urtato talmente ed hanno scatenato una serie di pensieri che non voglio in alcun modo placare con una falsa riverenza. Ho letto il tuo articolo più volte e … cavolo, eri partito veramente bene! Bisogna essere sempre critici in ogni situazione e circostanza, non si deve subire nulla passivamente, che venga dalla tradizione, dalla chiesa, dalla politica o… come in questo caso dalle idee “campate per aria” di una persona che prima di parlare non si è ben documentata. Il tuo sistema criminale è quello dei grandi numeri, degli allevamenti Americani per lo più, dei 5000 capi in lattazione, dove la somiglianza al sistema produttivo industriale potrebbe starci. Qui siamo in Italia! L’allevatore che interesse potrà mai avere secondo te nel maltrattare i suoi animali, quelli che permettono a lui ed alla sua famiglia di vivere e di mangiare? Milioni e milioni di euro investiti in una singola azienda agricola per il benessere animale, per dare ad ogni singolo capo il giusto spazio, la corretta quantità di acqua e di foraggio, la giusta temperatura…. Ed in un mondo in cui la collaborazione è sempre, sempre, sempre la carta vincente…la mucca ci ricompensa con il suo latte... latte sottratto ad un povero vitello.. sarà di certo la tua replica….vai a sporcarti un po’ le scarpe nelle nostre stalle, guardati intorno… e guarda come sono trattati i tuoi fratelli più piccoli!!!... L’allevatore ha il solo scopo di gestire un gruppo di animali il meglio possibile…meglio stanno loro, meglio stiamo noi… noi tutti… anche quelli che probabilmente non pensandola come te, (deduco tu sia vegano)

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vanno a comperare la carne dal macellaio o al supermercato… la salute ed il benessere dell’animale è anche il nostro. D’altronde anche Gesu, per sfamare una i sui discepoli e tutte le persone che lo avevano seguito, ha moltiplicato pane e… pesci... non cavoli o insalata. Mi spiace che tu sia figlio di documentari che girano in rete in grande quantità e ti sia limitato a generalizzare idee o immagini non inerenti e coerenti con la nostra realtà ed il nostro pensiero di allevatori. Dove è finita la tua declamata e credo molto corretta critica? È giusto generalizzare e sparare a zero come hai fatto tu, su tutto il settore per la presenza di alcuni pirati che inquinano la coscienza comune?! Non credo regga nemmeno il tuo ragionamento riguardante la benedizione alle stalle. Se come sostieni tu in stalla abbiamo animali ridotti in schiavitù, nostri fratelli più piccoli… non dovrebbe arrivare a loro per primi la parola del Signore (“lasciate che i piccoli vengano a me”)…. E credi che quando il parroco entra nelle nostre case, nella mia, nella tua, in quella del tuo vicino, per benedire… non benedica anche situazioni di schiavitù ed oppressione, anche se solo psicologica talvolta? La Parola deve arrivare ovunque!! Io sarei contento se il parroco un giorno andasse a benedire un cane che indossa il cappottino… non condividerei il modo di trattare un animale che probabilmente, forse, detesta il cappottino… ma so che questo sarebbe il modo di qualcuno di prendersi cura di lui… Critici sempre, … pregiudizi mai… la conoscenza prima di tutto. Spero di conoscerti presto ed eventualmente confrontarmi con te di fronte ad una buona birra! Cristian Massari


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ACCOGLIENZA INVERNALE RONCINA La parrocchia di Roncina ha accolto la proposta Caritas di aprire la propria Comunità all’accoglienza invernale maschile, lo ha fatto con gioia. Anche quest’anno alcuni locali dell’ex scuola materna sono stati adibiti per accogliere 4 persone, offrire a loro un posto per trascorrere la notte al caldo nei mesi invernali e alla Comunità un’occasione di apertura e confronto con il prossimo, quello proprio vicino a noi e che, proprio perché così vicino, spesso non vediamo neanche. Dal 13 dicembre scorso alcuni volontari chiudono e scambiano un buongiorno mattutino e altri aprono e augurano buona notte alla sera ai 4 uomini che Caritas ha destinato all’accoglienza da noi, accompagnandoci giorno per giorno. Il gruppo dei volontari ha stabilito alcune regole base di buona convivenza e alla cena di inizio esperienza le ha condivise con gli accolti. Sono regole semplici che ci aiutano a trascorrere questi mesi insieme. Ci siamo e ci stiamo ancora conoscendo, ogni volontario con il suo sentire e il suo agire e ogni accolto con il suo. Sì perché il valore aggiunto di queste esperienze è proprio la relazione che si crea tra le persone coinvolte. Ci viene richiesto di

condividere un piccolo pezzettino di vita, piccolo-piccolo ma non per questo di poco valore, anzi! Ci hanno insegnato che accogliere vuol dire stingersi per far posto a qualcun altro, rinunciare ad un po’ del proprio spazio e tempo per qualcuno che nemmeno sappiamo chi è, e questo è il primo piccolo passo. Poi siamo chiamati a conoscere persone che hanno un trascorso di vita diverso dal nostro e del quale possiamo anche non sapere niente, e questo è il secondo piccolo ma grande passo che possiamo fare in un tempo storico in cui la diffidenza sembra necessaria e dimentichiamo spesso quanto ci insegna Gesù: e se fate del bene a coloro che fanno del bene a voi, quale gratitudine vi è dovuta? (Lc 6,

33). In questo sta la bellezza dell’esperienza, nel misurarci nella nostra capacità di guardare e vedere oltre, per capire che diverse sono le situazioni ma tutte sono di fatica e fragilità e tutte portano con sé tanta umanità. E questa è la parte che va valorizzata perché non dobbiamo pensare che le persone accolte escano da un libro di fiabe dove il povero è buono e bravo. Sono persone reali con le loro frustrazioni e la loro rabbia, il loro carattere e le loro esigenze e si inseriscono in Comunità che hanno dei loro equilibri e li smuovono un pochino, ma proprio in questo apparente iniziale disequilibrio, che inevitabilmente si crea quando ci si stringe, c’è la sintesi più alta dell’esperienza umana. La Comunità che accoglie non ha il compito di risolvere le situazioni di ciascuna persona accolta ma solo la possibilità di condividere dei momenti, qualche pranzo o cena, qualche sorriso e qualche muso lungo e, chi riesce, qualche confidenza in più che ci apre reciprocamente all’ascoltare e al raccontarsi e, perché no, alla simpatia e all’antipatia! Sono relazioni umane, nella loro bellezza e completezza e talvolta lasciano dei grandi segni, grandi e sinceri. A volte più che con persone che conosciamo da anni! Gruppo Accoglienza Roncin

Pranziamo insieme? Pranziamo insieme? Queste le parole che tutti noi abbiamo usato per invitare Domenica 18 Febbraio le famiglie che frequentano il Centro d’Ascolto delle povertà “Santa Maria degli Angeli” a pranzare insieme alle famiglie della nostra Unità Pastorale. Seguite da altre parole come : “ Perché non portate, se riuscite, se volete, un piatto tipico della vostra cucina, così da poterci conoscere meglio chiacchierando davanti a nuovi gusti e sapori?”. L’invito rivolto a tutti, preoccupava un po’ le cuoche che non sapevano esattamente se aspettarsi 50, 100 o 200 persone. Nell’ottica dell’accoglienza, infatti, per dare a tutti la possibilità di aderire all’invito anche all’ultimo momento, non abbiamo chiesto alcuna conferma o iscrizione. Il tempo inclemente non ha aiutato la partecipazione.... Alle 12.30, l’ora stabilita per l’inizio, eravamo in pochi, poi, alla spicciolata, senza rispettare troppo gli orari, a causa forse anche di funzioni religiose che la domenica si protraggono nel tempo, gli invitati hanno iniziato ad arrivare. Tante erano le nazionalità, tante le storie, tanti i cammini diversi seduti ai tavoli apparecchiati, riuniti per un pomeriggio insieme, in ascolto gli uni degli altri. C’erano la mamma marocchina che ogni sabato e lunedì viene ad aiutarci al guardaroba bimbi,

che ha portato uno squisito cous cous e l’anziana che vive sola e che era contentissima dell’abbondanza di cibo, della conversazione e dell’atmosfera che regnava tra di noi, così contenta da arrivare a dire che aveva mangiato meglio che a uno sposalizio. C’erano gli studenti africani che hanno trovato accoglienza nelle varie case della nostra Unità Pastorale e gli ospiti che per il periodo invernale sono compagni di cammino delle nostre parrocchie. Anche diverse mamme con bambini hanno accettato il nostro invito e sono venute, più eleganti che mai, a pranzare con noi. In tutto un’ ottantina di persone che hanno reso concreta, anche se solo per poco tempo, la Parola di Dio : “Ecco quanto buono e soave che i fratelli vivano insieme...” Fanno bene queste iniziative! Fanno bene a tutti, non solo a chi è invitato, ma anche e soprattutto a chi invita, perché solo incontrando, ascoltando il fratello, conoscendo le sue storie, le sue difficoltà, si possono cancellare dalla nostra bocca e dalla nostra mente tutti quei pregiudizi, quelle parole di chiusura e di rifiuto che sono di tanti, ma che non possono essere di chi sta facendo un cammino di crescita nella fede e nel servizio. Esperienza da ripetere. Gli operatori del Centro d’ascolto “Santa Maria degli Angeli”

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Unità Pastorale Santa Maria degli Angeli

20180225 capitol forum Je suis...? Madrid. Londra. Parigi. Barcellona. Nizza. Sono tante le location in cui è andata in scena la strategia del terrore. In cui innocenti hanno perso la vita sull’altare di una certa idea di supremazia culturale e religiosa. Per una guerra combattuta nel modo più subdolo. Nelle strade. Nelle stazioni della metropolitana. Nei locali gremiti di ragazzi intenti a ballare le canzoni del gruppo preferito. La dimensione privata di questa guerra è forse quella più inquietante. Non si muore in trincea. Con il fucile in braccio. Ma mentre si cammina per strada in un banale sabato pomeriggio. Il nostro paese ha conosciuto bene questa guerra. Più di quarant’anni fa. I telegiornali all’epoca erano pieni di cronache di manager gambizzati. Magistrati uccisi. Politici rapiti e uccisi. È di questi giorni l’anniversario del nostro personale undici settembre del terrorismo italiano: il rapimento Moro. Un evento talmente deflagrante da scuotere l’opinione pubblica, dando quella sferzata necessaria per sconfiggere il terrorismo. Ma c’è qualche affinità fra quel terrorismo e quello che viviamo oggi? Fra l’odio politico che spingeva a punirne uno per educarne cento, alla violenza integralista capace di abbattere torri ma anche di usare furgoni per investire passanti inermi. Lo abbiamo chiesto sabato 25 febbraio a Marcello Reggiani e Mohamed Sabri nostri graditi ospiti al capitol forum. Marcello, laureato in storia contemporanea a Pisa e ospite fisso della trasmissione Passato e Presente di Paolo Mieli su Rai Storia, ha fatto un rapido excursus sulla storia del terrorismo degli anni 70 spiegando al pubblico in sala, composto anche da ragazzi molto giovani, come esso sia stato paragonabile a una sorta di guerra civile. Interna al paese per combattere un sistema politico incapace di rispondere ai bisogni primari di una parte del paese. Il terrorismo integralista, e il concetto è presente anche nel bel film che ha preceduto il dibattito del quale parleremo dopo, è una guerra contro gli infedeli. Una jihad contro l’oppressore individuato nell’occidentale, nel ricco, in chi sfrutta le risorse del terzo mondo. Soprattutto il petrolio. Mohamed, arrivato da Casablanca nel 1999 con una laurea in giurisprudenza e mediatore culturale presso l’ASL di Reggio Emilia, invece ci ha raccontato la storia del terrorismo integralista, la jihad inserita come sesto pilastro dell’islam in concomitanza dell’invasione sovietica dell’Afghanistan, quando era necessario una chiamata alle armi da parte dei fratelli musulmani per liberare il paese dal giogo russo. Da allora la jihad è entrata nel gergo comune ed è

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considerata una risposta al neo colonialismo occidentale. Soprattutto dopo la I guerra del Golfo. L’approfondimento storico poi si è spinto al ruolo di Nasser, premier filo occidentale d’Egitto, la cui politica e i comportamenti interni hanno spinto i musulmani egiziani a opporsi agli occidentali accolti nel paese. Oppure a Sadat che dopo la disfatta seguita alla guerra dei sei giorni ha acuito ulteriormente l’odio con Israele e gli ebrei in generale. Il dibattito è proseguito con grande interesse del pubblico in sala, con una serie di botta e risposta che non poteva non toccare le differenze in essere fra cristianesimo e islam e che, nonostante abbia sforato nel tempo a disposizione, non è stato purtroppo esaustivo di una tematica molto attuale e che sarebbe importante approfondire in incontri ad hoc, per capire meglio come ciascuno di noi può fare qualcosa per cambiare il proprio modo di pensare e di vedere l’altro. Due parole sul film proiettato. Il fondamentalista riluttante è un film sulla miopia che l’opinione pubblica manifesta spesso nel leggere la realtà. Il protagonista prima dell’undici settembre era un manager rampante, un avvocato inserito pienamente nel tessuto finanziario americano, esperto nel far guadagnare aziende decotte o, viceversa, nel chiuderle quanto prima. Dopo diventa il potenziale fondamentalista. La persona che provenendo dal Pakistan da famiglia musulmana osservante era il nemico, esposto a ogni possibile sospetto. Umiliato alla frontiera ogni volta che rientra negli USA. Progressivamente perde fidanzata e lavoro e la sua risposta però non è mai stata violenta. Ma senza gli occhiali giusti, lo sforzo di mantenere la barra a dritta e la fedeltà ai propri valori di non-violenza è completamente inutile. Ed è con occasioni di questo tipo che riusciamo a calzare le lenti giuste e vedere lontano. Un abbraccio Alessandro Guidot


INSIEME APRILE 2018 Mensile

P.A.C.E. P.A.C.E. è un’associazione polisportiva identificata come agenzia sportiva-educativa che usa lo sport per la sua crescente rilevanza come strumento di educazione e formazione con competenze trasversali del ragazzo nella fase adolescenziale con il fine di prevenire la cosiddetta devianza giovanile e l’abbandono precoce dell’attività fisica e sportiva, toccando anche l’aspetto scolastico, famigliare e sociale. Non si limita, dunque, all’aspetto sportivo, ma lavora completando la sfera di vita del ragazzo a 360 gradi anche tramite laboratori culturali, artistici e ricreativi. Il contenuto dell’esperienza del ragazzo,

poi, viene sinergicamente condiviso con figure importanti come i professori, i genitori ed eventuali tutor e servizi sociali insieme all’equipe P.A.C.E. (psicologa, sessuologa, pedagogista, nutrizionista, atelierista ed educatori). VITA & SPORT è progettato per tutti i giovani, anche per quelli in situazione di ribellione: comportamentale, scolastica, emozionale e sociale; la figura dell’educatore sportivo P.A.C.E. accompagna i ragazzi dalla fase iniziale di accoglienza/orientamento fino alla ricerca della crescita della propria identificazione nell’ambito sportivo, scolastico e sociale, rispondendo ad un bisogno pedagogico sia relazionale sia educativo. I nostri allenatori sono educatori sportivi di competenza certificata. Lo sport, il calcio non è un fine ma diventa un mezzo educativo nell’età evolutiva pedagogica del ragazzo, al rispetto della carta dei diritti dei bambini nello sport, e alla prevenzione del “dropout” (l’abbandono dello sport precoce/giovanile) e sotto l’aspetto socio-educativo alla prevenzione del bullismo e della devianza giovanile. L’associazione forma e si identifica con lo sport attraverso il “FAIR PLAY” ed offre ai ragazzi di conoscere il meglio

di se stessi; di fissare e di raggiungere, attraverso la perseveranza e il sacrificio, gli obiettivi prefissati; di ottenere successi personali; di acquisire e migliorare le proprie capacità tecniche e dimostrare abilità; di interagire socialmente, divertirsi e raggiungere un buono stato di salute. Il fair play insegna, in una società in cui il fine giustifica spesso il mezzo, a saper perdere e a considerare anche la sconfitta un insegnamento prezioso per la crescita “umana” e agonista della persona. L’associazione collabora attivamente da parecchi anni con l’oratorio di regina Pacis e Don Paolo Cugini in qualità di parroco dell’Unità Pastorale Santa Maria Degli Angeli e di guida spirituale dell’Associazione P.A.C.E., offre anche un servizio di collaborazione oratoriale autorizzando l’associazione stessa all’uso delle strutture e alla gestione sportiva educativa del cortile di Regina Pacis e Spirito Santo. Per info: Clara Florimo 392 4966111 – info@pacepolisportiva.org – fb: pace polisportiva cuore educativa don Paolo Cugini Clara Florimo

Dalle comunita’ TRE STUDENTI CAMERUNENSI RICEVERANNO IL BATTESIMO Nella casa d’accoglienza di San Bartolomeo sono ospitati 6 studenti del Camerun, matricole che non hanno potuto usufruire degli alloggi del comune. Tre di loro sono cristiani cattolici mentre gli altri fin da subito hanno espresso il desiderio di ricevere il Battesimo. Ognuno di loro aveva già iniziato nel loro paese il percorso di preparazione al catecumenato, ma il cambio frequente di città, o l’incostanza nel frequentare il catechismo o altro ancora non avevano loro permesso di ricevere il sacramento. Don Paolo ha proposto a loro un percorso intenso di preparazione basato sulla lettura integrale del vangelo di Marco, i ragazzi hanno accettato e con impegno e costanza hanno partecipato agli incontri settimanali fin dal mese di settembre. All’inizio della Quaresima don Paolo confronta dosi con don Stefano Borghi responsabile del catecumenato degli adulti in diocesi, non hanno ritenuto

opportuno far seguire loro il percorso consueto con la celebrazione del battesimo la veglia di Pasqua in duomo, ma di legare il sacramento alla comunità che ha accolto e sta accompagnando questi giovani accogliendoli nelle celebrazioni e negli incontri formativi. Per questo si è deciso di celebrare in parrocchia il percorso che li porterà al battesimo, avremo infatti 8 Aprile il rito di ELEZIONE, davanti alla comunità faranno la richiesta di essere ammessi alla famiglia di Dio, dicendo il nome riconosciuto dal Padre e dai fratelli, sarà presente a questa celebrazione don Stefano assie-

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me a don Paolo. La seconda tappa sarà il 15 Aprile con la consegna del Credo e il primo segno con l’unzione con l’olio della forza (olio dei catecumeni) affinché sappiano affrontare le tentazioni. Domenica 22Aprile si avrà la consegna del Padre Nostro e il così detto secondo scrutinio mentre il battesimo sarà domenica 6 maggio, sempre durante la celebrazione domenicale dell’Eucarestia. La catechesi proseguirà anche dopo il Battesimo i ragazzi infatti si sono impegnati a scoprire e meditare sulla vita della prima Comunità Cristiana attraverso la scoperta degli atti degli Apostoli. La comunità di San Bartolomeo vuole essere vicina a questi ragazzi e si impegna ad accompagnarli nella loro crescita nella Fede e non solo, essere cioè dei veri padrini. AnnaMaria e Cesare


Unità Pastorale Santa Maria degli Angeli

ASSOCIAZ. REGINA PACIS ONLUS: 5 X MILLE Regina Pacis O.N.L.U.S. è un’associazione non lucrativa I contributi incassati da 5 x mille e da erogazioni liberali di volontariato, nata da un’idea della Parrocchia di Regi- sono finora stati utilizzati dalla ONLUS per: na Pacis, che si impegna ad assistere persone e famiglie in Fino al 2016: difficoltà, a formare ed educare bambini, giovani, adulti e a • finanziato l’acquisto di quasi 200 sedie e una ventina svolgere attività caritative e ricreative. di tavoli destinati alle strutture Parrocchiali di Regina Ufficialmente si tratta di un ente giuridico autonomo e Pacis, compresa l’aula “Buon Pastore” (circa 8.300 €); quindi diverso dalla Parrocchia, ma che di fatto da qual• finanziato per intero l’allestimento del Parco Giochi che anno collabora attivamente e in via continuativa con la bimbi nell’area della nuova struttura Parrocchiale (circa nostra comunità e con l’intera Unità Pastorale Santa Maria 4.600 €) e gli impianti sportivi per Pallavolo, Calcetto, degli Angeli, con lo scopo di “formalizzare” e ulteriormenCanestro (circa 1.500 €); te promuovere, ampliare e integrare quelle attività svolte dalle Parrocchie di carattere non solo religioso, ma anche • donato alla Parrocchia di Regina Pacis un nuovo letsocio-educativo, ricercando inoltre una più stretta collabotore DVD, un televisore, un proiettore, un amplificatore razione con gli Enti Locali. portatile, un microfono, una stampante, una plastificaLa qualifica di O.N.L.U.S. consente di poter beneficiare di agevolazioni fiscali e contributi che la Legge Finanziaria riconosce alle Organizzazioni Non Lucrative di Utilità Sociale (e non per esempio alle Parrocchie); tra queste:

trice (circa 1.500 €) €);

• acquistato il palco della sala polivalente (circa 5.300

• acquistati scaffali e materiale didattico (circa 300 €) - il 5 x mille: tutti noi, persone fisiche, quando compiliaoltre a materiali per campi da gioco esterni (circa 650 €); mo la dichiarazione dei redditi possiamo firmare il riqua• contribuito alle spese del progetto “Associazione dro “sostegno al volontariato” indicando il codice fiscale Pace” (circa 1.900 €); dell’Associazione Regina Pacis O.n.l.u.s.: 91148950354. Donare il 5 x mille non costa nulla: non è un’alternativa al • contribuito alle spese di trasporto e visita ad una fat8 x mille, ma semplicemente ciascun contribuente decide di toria didattica per i bambini del doposcuola (circa 400 €). destinare una parte delle imposte (che comunque paga) ad una O.N.L.U.S.; è un modo gratuito per sostenere le attivi- Nel 2017, i contributi del 5 per mille incassati dalla O.N.L.U.S. (oltre 6.800 €) sono stati interamente spesi per tà dell’Associazione Regina Pacis. coprire i costi dell’educatore in servizio negli oratori delle - erogazioni liberali: chiunque può, tramite bonifico e/o Parrocchie dell’Unità Pastorale (Cooperativa San Giovanni assegno bancario, sostenere l’Associazione effettuando del- Bosco) e per un corso di formazione degli educatori dell’ le donazioni alla O.N.L.U.S. ed ottenere una ricevuta che “Associazione Pace”, impegnata a trasmettere ai ragazzi, atconsentirà, nei limiti di legge, la detrazione fiscale delle of- traverso lo sport, importanti valori educativi. ferte (Bonifico bancario a: Emil Banca – IBAN: IT 47 E 07072 12802 070240148591 intestato a “Associazione Re- Con parte dei fondi derivanti dalle donazioni si è inoltre acquistato un nuovo lettore DVD e una stampante. gina Pacis O.n.l.u.s.”). Vorremmo ringraziare e dare un ritorno a tutti quelli che Anche nei primi mesi del 2018 l’Associazione Regina Pacredono nell’iniziativa e hanno destinato importanti risorse cis ha già sostenuto parzialmente le Parrocchie dell’Unità alla ONLUS sia con erogazioni liberali che con versamenti Pastorale nei progetti educativi. Inoltre quest’anno vorremdel 5 x mille; a tal proposito, di seguito si riportano i con- mo contribuire alle spese di installazione del nuovo allarme tributi ricevuti, come sono stati spesi e i prossimi progetti. dell’Oratorio, in fase di completamento. Come potete immaginare i progetti di spesa non finiscono Entrate da 5 x mille: mai e vi invitiamo a segnalare iniziative che potrebbero esAd oggi alla Onlus sono stati destinati i contributi da 5 x sere almeno in parte sostenute con il contributo dell’Assomille degli anni fiscali 2010 - 2015 per un totale di qua- ciazione Regina Pacis ONLUS. si 31.000 €, tutti già incassati. Le somme relative al 2016 saranno pubblicate sul sito dell’Agenzia delle Entrate tra Cosa altro aggiungere…. Ricordatevi del 5 x mille all’Asqualche mese (questi sono i tempi dettati dalla normativa). sociazione Regina Pacis ONLUS quando (a breve) preparerete la vostra prossima dichiarazione dei redditi (C.F.: Uscite / Progetti di spesa: 91148950354)

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Varie PARROCCHIA SACRA FAMIGLIA DI RONCINA

Verbale n.3 del

CONSIGLIO PASTORALE

del 2 marzo 2018

Il giorno 2 marzo 2018 alle ore 21 si è riunito il Consiglio Pastorale di Roncina per discutere il seguente o.d.g.: 1. Settimana Santa 2. Preparazione assemblea parrocchiale 3. Sagra 2018 4. Varie Dopo la preghiera iniziale, don Paolo informa i presenti che domenica prossima 4 marzo, in occasione della Giornata Missionaria Diocesana, è prevista una nuova iniziativa: lo scambio di sacerdoti tra parrocchie per creare un’opportunità di incontro e di scambio di esperienze tra le diverse comunità cristiane del nostro territorio. Don Paolo, perciò celebrerà la Santa Messa nelle seguenti Chiese: • alle ore 9 al Preziosissimo Sangue • alle ore 11 a Rivalta, mentre don Antonio dell’U.P. Dio Misericordioso celebrerà la Messa a Regina Pacis alle 10,30. Nella sua missione in uscita don Paolo non andrà da solo, ma sarà accompagnato da alcuni fedeli della nostra U.P. , chiede perciò se tra i presenti c’è qualcuno disponibile ad andare con lui a Rivalta. Bianca e Marinella accolgono la proposta.. 1. Settimana Santa Rispetto agli anni passati è prevista una novità: • il 23 marzo alle ore 21 a Roncina avrà luogo una celebrazione penitenziale, cioè durante una liturgia con lettura, salmi e canti, preparata dal diacono Luca, i fedeli potranno accostarsi al sacramento della Penitenza con don Paolo e don Ennio. Le liturgie del triduo pasquale saranno celebrate da don Ennio, con l’aiuto del diacono Luca, mentre don Paolo celebrerà la Santa Messa delle 11.45 a Roncina la Domenica delle Palme (25 marzo) e il giorno di Pasqua (1 aprile). Don Paolo fornisce quindi alcune indicazioni sull’organizzazione liturgica della S. Messa: • chiede che le preghiere dei fedeli ( che nel periodo quaresimale sono elaborate e lette dai bambini del Catechismo) diventino espressione corale della vita della Comunità, chiamata a partecipare attivamente alla liturgia. Suggerisce, perciò, che i vari gruppi di servizio presenti in Parrocchia elaborino ogni domenica delle preghiere “personalizzate”, predisponendo anche un microfono mobile per raccogliere le intenzioni dei fedeli dai banchi. • Sarà utile preparare anche una introduzione sintetica alla Messa, da leg-

gere ai fedeli per aiutarli a capire meglio i temi e le ricorrenze delle domeniche del calendario liturgico. L’elaborazione potrebbe essere affidata ai centri di ascolto. Parrocchia Sacra Famiglia Roncina Consiglio Pastorale • Il canto d’inizio va cantato tutto e deve accompagnare il celebrante finchè arriva e prende posto sull’altare; • Nella processione dell’Offertorio è bene far ruotare le classi del Catechismo, predisponendo un calendario. 2. Preparazione assemblea parrocchiale L’assemblea parrocchiale avrà luogo il 29 aprile e ha come obiettivo la verifica del percorso di fede e di comunione della nostra comunità. Dopo averne discusso, si è deciso di organizzare la giornata nel seguente modo: • al mattino sarà celebrata la S. Messa, seguita da un pranzo comunitario; • nel pomeriggio si riunirà l’assemblea, alla quale don Paolo proporrà inizialmente una riflessione biblica, seguita dalla presentazione sintetica ( su slide) dei vari gruppi di servizio presenti in Parrocchia con le attività che svolgono, gli esiti raccolti, le eventuali criticità. • Terminato questo momento comune, l’assemblea proseguirà con lavori di gruppo da cui dovrebbero uscire proposte per la crescita della nostra comunità e per una organizzazione più strutturata delle sue iniziative. Per favorire nei gruppi la partecipazione di tutti, si pensa di fornire uno schema con alcune domande; dal dibattito dovranno emergere i contributi positivi, evitando le polemiche. Perché l’assemblea dia buoni frutti, è fondamentale però che sia ben preparata e ben gestita in tutte le sue fasi. Paola interviene osservando che sono tanti i gruppi di servizio presenti a Roncina, ma spesso non passano le informazioni, per cui molti ignorano quanto viene fatto. Ne elenca alcuni: gruppo Distribuzione alimenti, gruppo Catechismo, Accoglienza, Oratorio, Battesimo…Due ragazze della nostra Parrocchia poi sono impegnate in un gruppo dell’U.P. che si dedica all’accoglienza e all’integrazione di studenti africani del Togo, Congo, Camerun, ma a Roncina pochi conoscono le loro iniziative e le difficoltà incontrate.

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Dal dibattito emergono anche alcune proposte: • Paola suggerisce che all’interno di ogni gruppo ci siano 3 referenti: uno che si occupa degli aspetti operativi, uno che cura gli aspetti spirituali e un terzo che si impegna a far circolare le informazioni; • Alessandro propone di riprendere la tradizione, poi interrotta, di celebrare una messa serale una volta al mese(?) aperta ai giovani, al C.P., ai membri dei vari gruppi per creare un’occasione di incontro comune; • dopo aver ascoltato la testimonianza di Bianca, il C.P. decide di celebrare una S. Messa domenicale in maggio invitando gli studenti africani a partecipare e ad animarla con i loro canti. 3. Sagra 2018 La sagra di Roncina quest’anno si svolgerà da venerdì 7 a domenica 9 settembre ed essendo una ricorrenza ecclesiale dovrà far emergere i temi forti che caratterizzano la nostra vita parrocchiale. Sarà proposta come modello di riferimento per la catechesi la figura di Madeleine Delbrel, laica consacrata, che si è dedicata all’assistenza delle fasce sociali più deboli, nella Francia della prima metà del 1900. Don Paolo pensa di invitare don Luppi giovedì 6 settembre a presentare la sua figura. Ci si accorda poi a grandi linee sul programma dei giorni seguenti: • Venerdì 7 settembre: veglia di preghiera sugli aspetti specifici che caratterizzano la vita parrocchiale, quali la sensibilità verso i poveri e gli emarginati, la riflessione sulla Parola, l’attenzione e la preoccupazione verso gli adolescenti e i giovani… • Sabato 8: spettacolo a tema e allestimento della paninoteca • Domenica 9: Messa solenne e pranzo. Per l’allestimento dello spettacolo i presenti esprimono l’intenzione di verificare la possibilità di realizzarlo con risorse e mezzi della Parrocchia, anziché affidarsi a compagnie esterne, perciò, considerando il tempo a disposizione, si impegnano a cercare un canovaccio che possa essere rielaborato e usato a tale scopo. Conclusi gli argomenti previsti, dopo la recita del Padre nostro, la riunione termina alle 22,40. Roberta


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DOMENICA MISSIONARIA Domenica 4 marzo 2018, in occasione della Giornata Missionaria, la nostra Diocesi ha pensato una iniziativa semplice e significativa. I parroci delle nostre Unità Pastorali hanno celebrato la S.Messa della domenica in altre comunità. Don Paolo ha celebrato la Messa alle ore 9.30 al Preziosissimo Sangue e alle ore 11 a Rivalta. Alcuni di noi lo hanno accompagnato come rappresentanti della nostra Unità Pastorale Santa Maria degli Angeli. Soprattutto a Rivalta eravamo davvero in tanti, di tutte le età e provenienze E’ stata una esperienza di apertura e accoglienza della quale le nostre comunità hanno molto bisogno per uscire dagli steccati parrocchiali che dividono i nostri territori e rischiano di chiuderci nelle nostre tradizioni e abitudini. Può bastare un piccolo gesto come questo per farci sentire più Chiesa e fratelli.

ORARI DELLA SETTIMANA SANTA 2018 GIOVEDI 29 INIZIA IL TRIDUO PASQUALE (i giovani dell’UP a San Bartolomeo) Spirito Santo: 21 Roncina: 18,30 Regina Pacis: 18,30 San Bartolomeo: ore 20 (assieme alla comunità di Codemondo) VENERDI 30 ore 15 via Crucis bambini san Bartolomeo Ore 15 preghiera bambini Regina Pacis Celebrazione della passione: Spirito Santo: 21 Roncina: 18,30 Regina Pacis: 18,30 San Bartolomeo: ore 20,30 (partenza dal forno)

SABATO 31 Vigilia pasquale Spirito Santo: 21 Roncina: 21 Regina Pacis: 22,30 Codemondo: ore 20 (assieme alla comunità di San Bartolomeo) DOMENICA 1 APRILE PASQUA DEL SIGNORE Messe festive normali in tutte le parrocchie

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Due passi nel Medioevo, fra le antiche Abbazie toscane Viaggio spirituale 28 -29 aprile 2018

Sabato 28 aprile Ore 6.30 partenza da Regina Pacis per San Galgano. Visita alla grande Abbazia cistercense con un’enorme chiesa senza tetto e all’Eremo di Montesiepi dove, secondo la leggenda, San Galgano si ritirò a vita eremitica . Come simbolo di pace infisse la sua spada nella roccia: la si trova ancora oggi. Pranzo in ristorante. Nel pomeriggio proseguimento per l’Abbazia benedettina di sant’Antimo, la cui fondazione risale all’epoca del Sacro Romano Impero. Arrivo in serata all’Abbazia benedettina di Monte Oliveto Maggiore. Cena in ristorante e pernottamento nella foresteria dell’Abbazia. Domenica 29 aprile Visita all’Abbazia, incontro coi monaci, Santa Messa. Nel pomeriggio eventuale visita a un borgo vicino. Partenza per il ritorno alle ore 18.00. Accompagnatori spirituali don Paolo e don Riccardo. Accompagnatore culturale prof. Giorgio De Benedittis. QUOTE DI PARTECIPAZIONE: adulti 135 euro; bambini fino a 10 anni 100 euro; ragazzi fino a 17 anni 115 euro. Acconto all’iscrizione 40 euro - tessera Anspi 2018 obbligatoria. La quota comprende: bus, pernottamento, 2 pranzi e 1 cena (vino escluso), ingresso san Galgano. Info e iscrizioni: segreteria della parrocchia Regina Pacis (0522 304258)

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CALENDARIO PASTORALE APRILE 2018 DOMENICA 1 PAQUA DEL SIGNORE LUNEDI 2: MESSE come nei giorni festivi

ore 15 incontro con i genitori della catechesi di Regina Pacis

Ore 10 messa a Codemondo (insieme a san Bar- Ore 16,30: confessioni bambini di 5 e prima media di San Bartolomeo tolomeo) MERCOLEDI 4: ore 21 formazione capi scout DOMENICA 15: Assemblea parrocchiale a Regina Pacis (messa, pranzo e assemblea) GIOVEDI 5: ore 19,30 incontro educatori 2-3 MARTEDI 17: ore 20,30 presentazione del promedia UP a Codemondo getto di Pastorale giovanile diocesana (oratorio VENERDI 6: ore 21 Consiglio Pastorale di Ron- cittadino) cina Ore 20,45: i martedì teologici. La proposta ecSABATO 7: ore 15 incontro di formazione con i clesiale di Papa Francesco. Con don Valentino genitori della catrchesi a Roncina Bulgarelli(oratorio Regina Pacis) Ore 16,30: prima confessione a Roncina GIOVEDI 19: ore 20,30 messa e Consiglio Pastorale a Codemondo DOMENICA 8: Weekend formazione Grest 40 ore a Codemondo con vespri guidati da pe VENERDI 20-DOMENICA 22: WEEKEND DELL’EDUCAZIONE UP: pensiamo insieme Volpe il progetto oratorio (guarda il programma all’inLUNEDI 9: ore 10 incontro Zonale Ovest a Pieterno di questo numero di INSIEME ve Ore 21: i Quaderni Capitol Ore 19,30 incontro di preghiera cristiani LGBT SABATO 21: ORE 9-17 i libri sapienziali e il aperto a tutti (oratorio Regina Pacis) Cantico dei Cantici con Maria Soave Buscemi MARTEDI 10. Ore 20,45 Martedì teologici. La Chiesa pensata nel Concilio Vaticano II. Con Ore 15: prima confessione Regina Pacis don Valentino Bulgarelli di Bologna (oratorio DOMENICA 22: WEEKEND DELL’EDURegina Pacis) CAZIONE: conclusione MERCOLEDI 11: ore 20 Messa e consiglio Pa- LUNEDI 23: ore 17,30 Studio biblico per adulti. storale a san Bartolomeo L’Eucarestia nel magistero del Card. Carlo Maria ore 21 incontro del vescovo Massimo con gli assi- Martini (RP) stenti ecclesiastici degli scout a Baragalla MARTEDI 24: ore 20,45 i martedì teologici. Il GIOVEDI 12: ORE 20, 45 Le ragioni del per- cammino della Chiesa locale e le Unità Pastoradono. Lettura di brani di Giovannino Guareschi li. Con Don Valentino Bulgarelli (oratorio Regina Pacis) (oratorio RP) VENERDI 13: ore 21 momento formativo cri- Ore 20,45: ciclo di conferenze La Teologia delle donne. La Bibbia ha una parola d’amore per le stiani LGBT aperto a tutti persone omosessuali? Intervento di Maria Soave SABATO 14: ritiro spirituale della prima comuBuscemi (Hotel Astoria) nione RP a Felina 27


INSIEME APRILE 2018 Mensile

CALENDARIO PASTORALE APRILE 2018 GIOVEDI 26: ore 18,30 Messa Giovani allo Spirito Santo SABATO 28: ore 15 incontro genitori della catechesi di san Bartolomeo e Codemondo (a san Bartolomeo) Ore 18: incontro catechisti UP a Roncina DOMENICA 29: Assemblea della parrocchia di Roncina (Messa, pranzo e assemblea) Ore 15: Formazione GREST UP Ore 18: incontro giovani famiglie UP (Regina Pacis) LUNEDI 30: ore 17,30 studio biblico per adulti (oratorio Regina Pacis)

APPUNTAMENTI SETTIMANALI FISSI LUNEDI’: 9-12,30 don Paolo in segreteria a Regina Pacis (a disposizione dell’UP) Ore 19 messa dell’UP in casa della Carità san Giuseppe MARTEDI’: ore 15: attività per gli anziani (Regina Pacis) Ore 19 VESPRITZ per i giovani 20-30 anni (Codemondo) MERCOLEDI’: ore 16-19 mercatino dell’usato a San Bartolomeo Ore 20 messa a san Bartolomeo GIOVEDI’: ore 19 messa a Codemondo VENERDI’: ore 18,30 messa a Roncina SABATO: ore 9-11,30 centro d’ascolto delle povertà UP (Regina Pacis) 9-11,30: distribuzione alimenti UP (Roncina) 9-12,30 don Paolo in segreteria a Regina Pacis (a disposizione dell’UP) DOMENICA: Messe nelle parrocchie conforme orari prefissati

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