SANTA MARIA DEGLI ANGELI MENSILE – DICEMBRE 2017
Dalla Parola cresce la Comunità Catechesi
Vespritz
Casa della Carità
Editoriale LE COMUNITA’ IN ASCOLTO Osservando le diverse iniziative formative messo in atto a diversi livelli nelle comunità dell’Unità Pastorale, si potrebbe sintetizzare ciò che sta avvenendo in questa prima fase dell’anno con una parola: ascolto. In primo luogo, i centri d’ascolto della Parola che si stanno diffondendo nell’Unità Pastorale, dicono di un cammino significativo, vale a dire la possibilità di creare comunità modellate non su ragionamenti umani, ma dall’interiorizzazione della Parola di Dio. Altro momento importante d’ascolto è il martedì sera dove, durante il mese di novembre ci troviamo per ascoltare la spiegazione sul primo articolo del credo: Credo in Dio Padre creatore del mondo. L’ascolto degli insegnamenti della Chiesa avviene anche con i giovani universitari tutti i martedì sera a Codemondo, dove stiamo leggendo il documento preparatorio del Sinodo dei Vescovi del prossimo anno sul tema: giovani e fede. Tutti i lunedì, poi, ci troviamo con gli adulti dell’Unità Pastorale per riflettere sul mistero dell’Eucarestia nel Vangelo di Giovanni. L’ascolto è un atteggiamento interiore che rivela il desiderio di apprendere e la presa di coscienza che siamo sempre in cammino. Quando esiste questa disponibilità all’ascolto, la comunità ha la possibilità di crescere guidata dallo Spirito del Signore e non da logiche egoistiche. Aiutare le persone a mettersi in ascolto della Parola, per divenire tutti annunciatori della Parola: è questo uno dei compiti pastorali principali in questo passaggio epocale della Chiesa. Don Paolo
ORATORIANDO... UN ORATORIO CHE SA DI STRADA Ormai da un mese e mezzo abbiamo ripreso le attività feriali nei diversi oratori. Mi piacerebbe condividere quanto si sta vivendo a Regina Pacis. Ogni settimana incontriamo circa una sessantina ragazzi, una trentina dei quali sono bambini fra la III e la V elementare che passano tre giorni in oratorio tra studio, merenda e giochi; altri quindici stanno frequentando il labOratorio di chitarra; mentre gli altri sono ragazzi delle medie che vengono a giocare da metà pomeriggio in poi. Da quando sono arrivato penso che l'impegno messo da parte di tutti sta dando i suoi frutti. Prima faticavo a percepire un progetto unico, nel quale le diverse attività fossero accomunate da un filo rosso. Oggi invece – e sono gli stessi ragazzi a dircelo – si ha la percezione di una grande casa in cui si è ospiti e protagonisti allo stesso tempo. È bello vedere come in tutti i momenti ci siano occasioni per educare alla vita buona del Vangelo.
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Non che sia tutto rose e fiori, ma il clima che si va creando è sempre migliore. Le fatiche non mancano: sembrerà una banalità ma uno degli aspetti su cui più stiamo lavorando in questo periodo è insegnare ai bambini a fare merenda insieme, in cerchio, con calma, come momento per conoscersi, dialogare e magari scegliere insieme che giochi fare dopo, oppure è il momento per riflettere su una parte del cartone che quest'anno ci accompagna in chiave educativa. Stiamo osservando dei gran bei cambiamenti nelle relazioni fra i ragazzi, nelle dinamiche di aiuto e di rispetto che stanno facendo emergere. I ragazzi, inoltre, manifestano un bell'attaccamento alla comunità dell'oratorio, la quale però va detto che avrebbe bisogno di qualche persona in più: non siamo molti, infatti, a crederci tanto da dare un po' di tempo ai bambini, e basta che qualcuno abbia un impegno, un imprevisto o sia malato che si fatica non poco a tenerli tutti. Concludo pertanto con un appello a tutti coloro che possono dare un contributo affinché l'oratorio sia sempre più casa fra le case del quartiere, aperto ai bisogni (a volte importanti) del territorio e segno di testimonianza credibile di fede e di vita. Ciri
CAPITOLFORUM Domenica 17 Dicembre ritorna il Capitol Forum. Approfittando del periodo natalizio proietteremo Pixels, film per ragazzi degli anni Ottanta, in cui potremo giocare di nuovo con Donkey Kong, PacMan e Galaga!!! Il film sarà una ghiotta occasione per parlare di ragazzi e tecnologia mobile in una conversazione con il professor Matteo De Benedittis che presenterà il suo libro per ragazzi S.M.A.R.F.O., che in questi giorni sta riscuotendo scalpore su molti quotidiani locali e nazionali per la sua proposta di obbligare gli adolescenti a superare un test (stile patentino) per l'utilizzo consapevole e responsabile delle nuove tecnologie, in particolare degli smartphone. Non mancate. Sarebbe un peccato. Lorenzo Sassi
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QUADERNI DEL CAPITOL La sala grande dell'Oratorio Regina Pacis ha respirato per una sera la polvere di stelle del cinema. Tutte le sedie erano occupate e in cabina di proiezione c'era un regista vero. Altri registi erano seduti in sala assieme al pubblico. Ma cosa è successo giovedì 9 novembre? Nell'ambito della rassegna di approfondimento sullo sguardo cinematografico dei "Quaderni del Capitol", abbiamo ospitato una serata del Reggio Film Festival, manifestazione dedicata alla visione di cortometraggi che si tiene nella nostra città da 16 anni. Alessandro Scillitani, quarantaseienne originario di Foggia ma reggiano di adozione, professione regista, nonché organizzatore del festival, ci ha permesso di proiettare nella nostra sala i corti prodotti da registi emiliano-romagnoli. Il pubblico ha potuto quindi apprezzare una forma di cinema che difficilmente è possibile vedere nelle sale o in TV. Quando si parla di corti si intendono film di breve durata (al di sotto della mezz'ora) che per tale motivo sono oggetti complessi da maneggiare, diamanti purissimi all'interno dei quali è possibile vedere tante diverse sfaccettature. E di suggestioni diverse ne abbiamo viste tante giovedì sera. Due micro gioielli di 4 minuti in cui un padre riscopre una figlia mai vista (Ascolta i tuoi occhi) e un ragazzo timido trova (forse) l'anima gemella assai diversa da lui (Il primo caffè non si scorda mai). Salendo di minutaggio abbiamo assistito a una storia lisergica in cui il timore di diventare padre provoca in un giovane uomo un viaggio a ritroso nel tempo sino al momento della propria nascita (Placenta). Abbiamo riso nello scoprire mentre vendiamo una macchina che in fondo c'è sempre qualcuno più a sud di noi (Vendesi). Adavede invece è un corto presentato alla Mostra del Cinema di Venezia, opera sperimentale di grande interesse, che mette al centro il disagio giovanile. I corti più duraturi invece ci hanno parlato di guerra e bicicletta (Io ti salverò), di Cavallo Pazzo il grande capo sioux (A good day to die) e di un naufragio su di un isola solo perché il protagonista ha perso il proprio cellulare (L'isola). Storie diverse. Suggestioni diverse. Se un lungometraggio è paragonabile a un romanzo, il corto è sicuramente una poesia e l'altra sera di poesia ne abbiamo vista tanta. Arrivederci all'anno prossimo, a questo punto (con ulteriori sorprese), per il prosieguo del percorso formativo dei "Quaderni del Capitol"! Lollo
CATECHESI GRANDE FESTA PER LA CRESIMA A CODESAMBA! Una grande festa! Lo Spirito Santo è sceso fra di noi ed è stata una bellissima festa! Questa è la sensazione che abbiamo provato in tanti domenica 5 novembre, nella chiesa di Codemondo, dove i ragazzi di San Bartolomeo e Codemondo hanno ricevuto il sacramento della Cresima, celebrato da don Alessandro Ravazzini.
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Dopo un bellissimo cammino fatto insieme, fra esperienze, preghiere, riflessioni e tanti giochi e schiamazzi, è arrivato il giorno della cresima. Ci siamo svegliati con una giornata piuttosto grigia che non prometteva certo il sole. Dopo tanti mesi di sole e secco, il Signore aveva scelto proprio questo giorno per ristorare la terra con la pioggia. Era tanto attesa questa pioggia, ma se avesse atteso qualche ora non ci sarebbe certo dispiaciuto… Eppure nessuno si è demoralizzato, ombrello a portata di mano e la festa poteva iniziare. E così è stato, tanto che alla fine nessuno si è accorto che fuori stava piovendo e tuonando come da mesi e mesi non si sentiva! I colori della festa questi ragazzi e le loro famiglie li hanno portati in chiesa e li hanno diffusi nei cuori di ognuno, li hanno sparsi ovunque fin fuori dalla chiesa e alla fine anche il Signore, come se accennasse ad un sorriso, ha concesso uno spiraglio di sole alla nostra giornata! Ma andiamo con ordine, ed è bene che partiamo da un’importante esperienza fatta qualche settimana prima: questi 24 ragazzi e ragazze di Codemondo e San Bartolomeo, assieme alle loro famiglie, sono arrivati a questo momento dopo aver ricercato un tesoro. Abbiamo fatto una vera e propria caccia al tesoro in giro per i nostri paesi di campagna, dove fra un campo ed un quartiere vivono tante persone che ogni giorno si impegnano in quello che credono ed abbiamo incontrato alcune di esse che ci hanno aiutato a scoprire alcuni doni speciali: i doni dello Spirito Santo. La cosa bellissima che abbiamo vissuto è stato vedere come questi doni, che sono solo alcuni dei tanti talenti che ognuno di noi può avere, non li abbiamo travati in famiglie “speciali” o fra persone “importanti”, ma semplicemente nella vita di persone “normali”, come dire che ognuno di noi ha in sé questi doni e spetta a ognuno di noi impegnarci per renderli utili. Cesare, Alberto, Mara, Silvia, Luigi e Delia ci hanno fatto capire la bellezza di vivere questi doni e alla fine ognuno di loro ci ha lasciato un segno: una striscia colorata, di colori diversi, come diversi sono i doni che ognuno può avere. Tutte queste strisce colorate, messe assieme ci hanno dato l’indizio per trovare il tesoro: lo Spirito Santo che scaturisce dal nostro battesimo. E il bello è stato che se ognuno di noi avesse trattenuto per se, gelosamente, il proprio dono non avrebbe di certo potuto trovare il tesoro, mentre mettendoli tutti assieme, unendoci come una comunità abbiamo scoperto la forza che il battesimo ci dà. E questa forza e questa convinzione ha portato i ragazzi alla cresima, così che la giornata grigia e piovosa è stata colorata dai doni dello Spirito Santo: all’inizio della celebrazione infatti sono state portate all’altare le sette strisce colorate ricevute dalla comunità e questi colori hanno segnato la nostra festa fino alla fine.
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Durante la celebrazione le parole di don Alessandro hanno reso ancora più bella la nostra festa: l’attenzione che ha riservato per ogni ragazzo e per il percorso fatto dal gruppo ci ha portati tutti a godere di questo momento. Facciamo nostro l’augurio che ha rivolto ai ragazzi e a tutti noi di “aumentare” cioè di crescere come persone e come cristiani per diventare persone “splendenti”! E così, pieni di questo Spirito Santo che ha inondato di gioia tutta l’assemblea, i ragazzi si sono rivestiti dei colori dello Spirito, con magliette di colori diversi, come segno dei doni dello Spirito Santo che colorano la nostra vita. Ma un Dono, non può essere tenuto nascosto dentro le nostre chiese: lo Spirito ci spinge a metterli al servizio e a condividerli con tutti i fratelli e le sorelle, vicini e lontani. Per questo i Colori dello Spirito sono stati portati a tutti, anche oltre le mura della chiesa, con fede, speranza e carità: alcuni ragazzi hanno srotolato dei nastri colorati, partendo dall’altare fin oltre il sagrato della chiesa, formando così una sorta di arcobaleno che dalla comunità cristiana arriva al mondo intero, come segno di pace frutto del nostro impegno a mettere in pratica i doni che lo Spirito ha riservato per ognuno di noi! Davvero una bella festa, dove i colori l’hanno fatta da padrone, nonostante la giornata grigia! Ringraziamo quindi tutti quelli che hanno reso possibile e partecipato alla nostra festa: don Paolo, don Alessandro, padre Domenico e il diacono Giorgio che hanno celebrato, i seminaristi che hanno partecipato, il coro che come sempre ha vivacizzato la celebrazione con canti bellissimi, le mamme che hanno pulito ed addobbato la chiesa, la comunità intera che ha collaborato alla preparazione della festa assieme a noi catechisti e alle famiglie. Ringraziamo davvero tanto i ragazzi, le ragazze e le loro famiglie che hanno vissuto questo momento con impegno, ma anche con naturalezza e reso possibile il realizzarsi di questa grande festa. Da sottolineare che, come segno concreto di ringraziamento a Dio, le famiglie e la comunità hanno scelto di sostenere gli studenti universitari provenienti dall’Africa ospitati a Codemondo (4 ragazze) e a San Bartolomeo (7 ragazzi) . Ci auguriamo quindi che questa bellissima giornata possa rimanere per sempre nel cuore e nella mente di questi ragazzi e delle loro famiglie come un ricordo piacevole da cui possa scaturire la forza della fede messa in pratica, che renderà la vita più bella e vivace! Ed ora, con questo gruppo di ragazzi “splendenti” e “colorati”, siamo pronti a continuare il nostro cammino, con impegno, per mettere a frutto quello che abbiamo vissuto insieme. Matteo Casali
47 DISCEPOLI IN USCITA Il 22 Ottobre a Regina Pacis 47 ragazzi di Seconda Media hanno ricevuto il Sacramento della Cresima, impartito da Mons. Gozzi. Nel cammino di preparazione al Sacramento iniziato dopo la Prima Comunione, i ragazzi hanno riflettuto su alcuni temi fondamentali per la nostra fede: la Libertà con Mosé nell’Antico Testamento, la Vocazione con S. Paolo nel Nuovo Testamento, la Carità e l’Accoglienza con Don Tonino Bello. Tema dell’ultima parte del cammino sono stati i Doni dello Spirito Santo, scoperti anche attraverso una gioiosa “Caccia al Tesoro” percorrendo alcune vie cittadine.
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La celebrazione è stata vissuta con molta intensità e partecipazione dai ragazzi e dalle loro famiglie in un clima di raccoglimento e preghiera. E ora? #fuorilecatechiste #dentroglieducatori! Adesso il loro cammino continuerà con gli educatori del gruppo del post Cresima, Filippo, Giovanni, Irene e Camilla. A questi nostri ragazzi, a cui diciamo grazie per averci pungolato in questi anni a dare voce alla nostra testimonianza e ad interrogarci sulla coerenza e messa in pratica di quanto il Vangelo ci chiede, auguriamo buon cammino!!! Antonella, Emanuela, Donatella e Mariarosa
ESERCIZI SPIRITUALI RAGAZZI DI PRIMA MEDIA Il personaggio a cui quest’anno ci siamo ispirati per il percorso di catechismo dell’unità pastorale è il Cardinale Carlo Maria Martini. Per i ragazzi di prima media il percorso è stato diviso in due parti ben distinte, nella seconda parte dell’anno verranno affrontate tematiche che stavano molto a cuore al Cardinale, come il dialogo con i non credenti, i giovani e la Chiesa in missione. La prima parte dell’anno è invece dedicata alla scoperta degli ATTI DEGLI APOSTOLI, e quindi alla nascita e alla diffusione delle prime comunità cristiane. Le attività svolte sono state varie, basate sempre su un’esperienza o un gioco iniziale, seguito dalla lettura del brano e dalla sua contestualizzazione. Abbiamo però introdotto un'attività finora mai provata con bambini: gli esercizi spirituali. Abbiamo iniziato facendoli lavorare in piccoli gruppi, con musica di sottofondo e un foglio con domande guida che li aiutasse nella comprensione del brano e nella riflessione personale. E’ un momento di silenzio e nel quale i ragazzi trovano spazio per fermarsi dalla vita frenetica che li travolge tutti i giorni e gli permette di pensare alla loro vita. Chi è Dio? Perché dovrei credere in lui? Se Dio esiste, perché ci sono le guerre? Perché le persone si ammalano e muoiono? Cosa succede dopo la morte? Esistono paradiso e inferno? Sono tante le domande che i ragazzi si pongono, e non è facile trovare qualche momento per fermarsi e cercare una risposta, chiedersi perché credere in Dio e cosa vuol dire effettivamente farlo. Domandarsi se quello che nella vita facciamo è in linea con lo stile di vita che ci insegna Gesù, se il suo stile ci piace, ci appartiene, oppure è a noi estraneo. E’ un lavoro complicato, ma i ragazzi hanno risposto positivamente all’attività; hanno lavorato con impegno e serietà. Abbiamo concluso l’attività con una condivisione comune, un momento produttivo in cui i ragazzi si sono scambiati idee diverse sull’interpretazione del brano analizzato Atti 3,1-20. I catechisti di prima media di Regina Pacis
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RIUNIONE PER LA PRESENTAZIONE DELLA CATECHESI Don Paolo ci presenta il percorso di catechesi di quest’anno che si ispira alla figura del Card. Carlo Maria Martini. Prendendo spunto dall’Amoris Laetitia, ricorda che le prime comunità cristiane si riunivano nelle case delle singole persone. Semplici case che diventavano chiese. Solo successivamente, con l’aumentare del numero dei fedeli, è nata l’esigenza di costruire luoghi di culto via via più grandi, in modo da poter ospitare tutti. La nostra casa è una piccola chiesa, che contiene al suo interno la presenza di Dio. I genitori sono i primi maestri di fede dei loro figli. La catechesi della parrocchia é un supporto importante, ma si perde se non c’è sinergia con la famiglia. Ecco perché negli ultimi due anni, a Codemondo e a San Bartolomeo su 40 ragazzi che hanno ricevuto la cresima ne sono rimasti solo 2. Don Paolo si appassiona, si rivolge a noi direttamente: “Se voi, padri e madri, non siete motivati, per favore, non costringete vostro figlio ad andare a catechismo. Che senso ha? Se invece volete mettervi in gioco, vostro figlio diventa un DONO, perché vi stimola a riflettere sulla vostra fede. Crescendo vi porrà interrogativi sempre più profondi e difficili sul senso della vita. Cercherà da voi delle risposte. Voi dovrete cercare di dargliele. Crescerete nel cercarle. Le uniche parole giuste che potrete dargli saranno quelle che avete cercato e trovato per voi. Solo se vi metterete in cammino verso il Signore, solo allora sarete credibili nell’indicargli la strada. Solo nel momento in cui sentirete come è straordinario l’amore che Dio ha per voi, solo allora potrete trasmetterlo a vostro figlio, con tutta la forza che avete. Cogliete l’occasione per riscoprire quella dimensione essenziale della vita che è la fede: non siamo solo molecole, non siamo solo materia, siamo molto di più! Nella nostra catechesi è fondamentale la messa della domenica, in cui, come Gesù ci ha insegnato nell’ultima cena, celebriamo l’Eucaristia per: 1) Rivivere la sua PRESENZA ripetendo i gesti che Lui ha fatto. 2) Cercare di ESSERE COME LUI, che è “corpo spezzato e sangue donato” per noi. Facciamo memoria di quella che è la nostra vocazione originaria, che dà senso alla nostra esistenza: l’AMARE. Amare come Gesù ha amato, fino a dare la sua vita per il Padre e per tutti. I primi cristiani dicevano: “Senza l’Eucaristia noi non siamo niente”. Cibarsi del suo corpo, del suo sangue e della sua Parola, “masticarla”, interiorizzarla giorno dopo giorno, perché è la sola che può darci le motivazioni e la forza per diventare capaci di amare, per andare avanti in un mondo così difficile e insidioso: questo è il senso dell’Eucaristia, dell’essere cristiani. Un altro punto fondamentale è diventare COMUNITA’: un insieme di persone che si prendono per mano e, unite dalla stessa fede, si mettono in cammino verso il Signore, cercando la propria identità nell’imitare lo stile di vita di Gesù, proprio come i primi discepoli”. Mi guardo intorno: siamo tutti in ascolto, senza battere ciglio, profondamente coinvolti e colpiti. Nascono spontanee delle condivisioni. Siamo tutti genitori, consapevoli della nostra totale fragilità, del fatto che spesso siamo troppo soli e impreparati davanti ad un mestiere così difficile come quello di educare, di far sì che nostro figlio diventi se stesso, nel cammino verso Dio. Torniamo a casa col cuore pieno, più ricchi, con la certezza che, da oggi, siamo più forti, perché non siamo più soli. Filomena
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PASTORALE GIOVANILE VESPRITZ: PREGHIERA E CONDIVISIONE Dal mese di novembre tutti i martedì, alle ore 19, ci troviamo nella casa degli studenti universitari a Codemondo, che stanno facendo un’esperienza di vita comunitaria e servizio negli oratori. Ci troviamo con tutti i giovani ventenni dell’Unità Pastorale, per un momento di preghiera, i vespri, un momento di condivisione e poi la cena. Stiamo leggendo e commentando il Documento Preparatorio della XV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi sul tema “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”. Questo Documento Preparatorio propone una riflessione articolata in tre passi. Si comincia delineando sommariamente alcune dinamiche sociali e culturali del mondo in cui i giovani crescono e prendono le loro decisioni, per proporne una lettura di fede. Si ripercorrono poi i passaggi fondamentali del processo di discernimento, che è lo strumento principale che la Chiesa sente di offrire ai giovani per scoprire, alla luce della fede, la propria vocazione. Infine, si mettono a tema gli snodi fondamentali di una pastorale giovanile vocazionale. Si tratta quindi non di un documento compiuto, ma di una sorta di mappa che intende favorire una ricerca i cui frutti saranno disponibili solo al termine del cammino sinodale. Leggendolo insieme desideriamo apportare il nostro contributo a questo importante momento della Chiesa. Vi aspettiamo. I giovani della casa di Codemondo
GIOVANI IN CAMMINO Giovedì sera 16/11 si è tenuta la prima Messa dei giovani dell'Unità Pastorale, nell'ambito della celebrazione eucaristica parrocchiale delle 19 a Codemondo. Inizia qui una sorta di pellegrinaggio di questo appuntamento, che ogni mese si terrà in una parrocchia diversa, con l'intento di condividere e affidare il cammino alle nostre comunità. A seguire una rapida pizza presso la canonica e la riunione di coordinamento con gli educatori delle superiori di tutte le parrocchie. All'ordine del giorno la condivisione dei percorsi dei gruppi e la programmazione dei nuovi appuntamenti, tra cui in particolare la professione di fede di alcuni dei nostri giovani, il 25 novembre in Cattedrale insieme al Vescovo Massimo, il ritiro di Avvento del 3 dicembre, la prossima tappa della Messa dei giovani, il 13 dicembre a San Bartolomeo, il Capitol forum del 17 dicembre e il Campeggio invernale, dal 27 al 30 dicembre a Gisse, in Valle Aurina. Tante sono le idee e la voglia di accompagnare i nostri ragazzi, affrontando le tematiche del gruppo, delle relazioni, delle scelte personali, e del servizio. Cercando uno spazio per incontrare anche i genitori, soprattutto in vista del campeggio invernale, si è deciso di fissare una riunione il 22 novembre a Regina Pacis. Ringraziamo della strada percorsa e continuiamo ad affidarci al Signore e alle preghiere delle nostre comunità. Checco, Lele, Michi, Ciu, Benni e gli educatori
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INCONTRI GRUPPO 2000 In un'età come la nostra, in cui assistiamo a trasformazioni e cambiamenti nel nostro corpo e cerchiamo riposte a diversi dubbi, è importante che le piattaforme di scambio di consigli e pareri non siano solo i nostri coetanei, Internet e, anche se di rado, i nostri genitori, ma anche figure esperte e inserite nell'ambito della sessuologia. È stato molto utile e interessante poter parlare e confrontarsi con la dottoressa Elena Ferrari, sessuologa che assiste adolescenti, coppie e famiglie. Nel corso di due incontri, la dottoressa ha toccato tante realtà diverse, che ai nostri giorni sono molto attuali e noi ragazzi ci siamo sentiti davvero coinvolti. Ringraziamo la dottoressa, don Paolo, Elisa e Matteo per averci dato quest'anno occasione di crescita e confronto. Cecilia Neroni
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INCONTRO ECUMENICO E FESTA CON GLI STUDENTI UNIVERSITARI Domenica 29 ottobre, don Paolo e l’équipe della Pastorale Universitaria hanno invitato gli studenti di Reggio Emilia alla parrocchia di Regina Pacis per un incontro ed una preghiera tra gli studenti, con lo scopo di conoscersi e scambiarsi culture ed abbiamo anche presentato i piatti tipici dei nostri paesi. Infatti, don Paolo ha iniziato con una preghiera di quasi un’ora e prima della preghiera ci siamo presentati tutti per potersi conoscere. Scopo dell'incontro era infatti conoscersi tra noi studenti e di esser uniti tra studenti africani ed europei. Sono state molto positive la condivisione sul Vangelo del giorno e la preghiera dei fedeli. Dopo la preghiera, siamo scesi nella grande sala, dove abbiamo iniziato a mangiare. Innanzitutto, gli studenti di ogni paese hanno cominciato a presentare i piatti tipici e abbiamo ben mangiato insieme. I camerunesi, ad esempio, hanno presentato il piatto indulé con le banane, i congolesi hanno presentato la carne con le patate e la manioca, che è il loro alimento base, i togolesi hanno portato il pollo fatto all'africana e gli italiani hanno fatto dei buoni dolci ed altre cose. È stata una serata emozionante, piena di gioia, e tutti abbiamo ballato la musica di ogni paese fino alle 23. Ci siamo raccontati storie ed è stata davvero una serata indimenticabile, ci siamo davvero fatti tanti amici. Per finire, bisogna dire che l'incontro era ben organizzato ed era piacevole a tutti perché abbiamo imparato a conoscerci e a scambiarci le culture. Speriamo che ci saranno altri incontri e invitiamo anche gli altri studenti ad esserci, perché in Africa si dice: l'unione fa la forza! Prince do Coeur
FORMAZIONE STUDIO BIBLICO PER ADULTI Sono ripresi gli incontri di formazione biblica per adulti, il lunedì dalle 17.30 alle 18.30, condotti da don Paolo presso l'oratorio di Regina Pacis. Il tema dei lunedì di novembre è “L'Eucarestia nel Vangelo di Giovanni”. Nell'incontro di lunedì 13 abbiamo letto e approfondito in particolare il capitolo 13. Don Paolo ci ha ricordato di come, a differenza degli altri evangelisti, Giovanni non racconti l'ultima Cena e l'Istituzione dell'Eucarestia con le parole che ancora oggi ripetiamo durante la Celebrazione eucaristica e questo è dovuto
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anche al fatto che il Vangelo di Giovanni è stato scritto alla fine del primo secolo, quindi è stato scritto dai suoi discepoli che già celebravano l'Eucarestia nelle loro case. Il capitolo 13 racconta la lavanda dei piedi e don Paolo ha sottolineato in particolare alcuni aspetti: come questo gesto sia tipico dei servi più umili, come i piedi rappresentino la fragilità delle persone per cui prendersene cura è prendersi cura delle fragilità; poi di come Gesù si tolga le vesti e compia un gesto opposto a quello di Adamo che vistosi nudo dopo il peccato è stato vestito con pelli, mentre Gesù nuovo Adamo si toglie le vesti. Si è poi soffermato su cosa significhi “purezza” nel Vangelo. Spesso si è dato a questo termine un significato sessuale, mentre per purezza Gesù intende la purezza del cuore e il nostro cuore si purifica se assumiamo sempre più il modo di pensare e sentire di Gesù. Leggendo e meditando quotidianamente il Vangelo, un po' alla volta la Parola agisce in noi e ci purifica, cambia i nostri pensieri e sentimenti egoistici e ci rende aperti e sempre più capaci di amare. Nei versetti 34 e 35 si legge: “Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri”. L'incontro è stato molto partecipato, erano presenti una quarantina di persone quasi tutte donne e di varie età. I prossimi incontri sono previsti per lunedì 20 e 27.
Vincenzo
INCONTRO DEI MINISTRI DELL’EUCARISTIA DELL’UNITA’ PASTORALE DOMENICA 29 OTTOBRE, PARROCCHIA SPIRITO SANTO Don Paolo ha aperto l’incontro di approfondimento sul Mistero dell’Eucaristia richiamando l’attenzione ai Padri della Chiesa, fonte ispiratrice del Concilio Vaticano II, la cui predicazione era basata sulla Parola di Dio col metodo tipologico cioè, a partire dall’evento della Croce, andavano a vedere nell’Antico Testamento tutti gli eventi che anticipavano la venuta di Cristo ovvero il Mistero del Corpo di Cristo, il Mistero Pasquale: Melchisedek (Genesi 14,17-18 / Ebrei 7,26) nell’AT e in Luca 22,19 nel NT. In Luca e in Melchisedek ci sono gli stessi gesti, parole profetiche di ciò che sarà di lì a poco ovvero nell’ultima cena. Figura, evento, sacramento sono i tre modi con cui l’Eucaristia è manifesta nella storia della salvezza: nell’AT l’Eucaristia si manifesta come figura , nel NT si manifesta come evento e in particolare nei Sinottici si identifica nell’ultima Cena mentre Giovanni la interpreta come immolazione dell’Agnello nella Croce. La Chiesa istituisce il terzo modo con cui l’Eucaristia è manifesta: il Sacramento.
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Don Paolo consiglia poi la lettura dell’introduzione al rito di Papa Paolo VI del Messale Romano che contiene le indicazioni sulla ricerca esegetica dell’Eucaristia; specifica inoltre che “fate questo in memoria di Me” non significa ripetere ma vivere come Gesù e che la differenza tra storia e liturgia consiste nel fatto che la prima rivela come è avvenuto l’evento, mentre la seconda lo celebra, lo partecipa, e partecipa non sterilmente poiché noi diventiamo contemporanei dell’unico evento di salvezza che è stato fatto una volta e per tutti. La catechesi sull’Eucaristia si conclude con un momento silenzioso di riflessione sulle letture richiamate. Al termine dell’incontro don Paolo ci manifesta il desiderio di visitare e conoscere i malati che noi Ministri dell’Eucaristia frequentiamo e ci chiede di facilitarlo predisponendogli le visite in concomitanza delle giornate in cui è già presente nelle parrocchie dell’UP. Non si ferma però a quest’intento e lancia infatti una proposta che sarà accolta dai presenti perché tocca nel vivo la nostra vocazione di Ministri, proponendoci una “esperienza missionaria” da svolgere presso un quartiere che lui ha individuato come particolarmente bisognoso di “Parola di Dio”. Ci spiega che lui stesso nei primi mesi del 2018 si dedicherà alle visite pre-missione per individuare le famiglie disponibili a incontrarci: ci preparerà lui stesso con alcuni incontri formativi per questo percorso. Nelle domeniche individuate per questo servizio, dopo aver recitato tutti insieme l’Ora Media in Chiesa, saremo mandati “a due a due” nelle famiglie disponibili. Qui leggeremo e commenteremo insieme un brano di Vangelo cercando di individuare se e chi nel nucleo familiare frequenta già la Chiesa. L’intento di queste visite è quello di risvegliare nelle e tra le famiglie il desiderio di avvicinarsi alla Parola di Dio e all’Eucaristia. Paolo Reverberi
INCONTRO DEL GRUPPO “PAPA FRANCESCO” SUL TEMA DELLE DISUGUAGLIANZE SOCIALI Dopo i primi incontri sull’Amoris Laetitia, il gruppo “Papa Francesco” si è ritrovato domenica 5 novembre all’Oratorio di Regina Pacis per leggere alcune pagine della Evangelli gaudium e confrontarsi con le Scritture rispetto al tema delle povertà e delle disuguaglianze sociali presenti oggi. In particolare, si è trattata la prima parte del cap. II, dove il Papa, nel fare un discernimento evangelico sulla realtà contemporanea, presenta i “quattro No” nell’affrontare come cristiani le sfide attuali. “No a un’economia dell’esclusione” (nn. 53-54, EG). Siamo immersi in un sistema economico che “uccide” e genera “scarti”, osserva il Papa, dove aumentano vertiginosamente le disuguaglianze sociali. Respiriamo quotidianamente un sistema del profitto malato di individualismo. Prevale la logica della competitività, del più forte che mangia il più debole. Prevale l’idea che le varie guerre nel Sud del mondo siano frutto di tribalismo selvaggio, o che il sottosviluppo dei Paesi fornitori di materie prime sia semplicemente conseguenza della corruzione dei governi locali o di una cultura arretrata… E ci si è chiesti: ma noi assecondiamo questo sistema o lo respingiamo? E in che modo? “No alla nuova idolatria del denaro” (nn. 55-56, EG). L’antico vitello d’oro ha preso le nuove sembianze di una “economia senza volto e senza uno scopo veramente umano” spiega il Papa. L’impero delle multinazionali con i loro appetiti e interessi, i Paesi del Nord con il loro
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benessere, le varie connivenze che si instaurano e i silenzi trascinano ad una situazione degradante per l’umanità di oggi e insostenibile per quella di domani. Aumentano a vari livelli l’evasione fiscale e la corruzione, si divinizza il mercato, si difende la speculazione finanziaria a scapito del bene comune, delle vite umane e dell’ambiente. Si è poi immersi in una cultura consumistica irresponsabile, senza limiti, per la quale “non vi è nulla di necessario che il superfluo” (O. Wilde). E ci si è chiesti: come cristiani, che testimonianza diamo rispetto a questo? “No a un denaro che governa invece di servire” (nn. 57-58, EG). Dietro la brama del potere e dell’avere, dice il Papa, “si nascondono il rifiuto dell’etica e il rifiuto di Dio”. Dio ci chiede di andare oltre le categorie del mercato e l’etica richiama a un ordine sociale dal volto umano. “Il denaro deve servire e non governare”, sottolinea Papa Francesco auspicando “un ritorno dell’economia e della finanza ad un’etica in favore dell’essere umano”, esortando a una solidarietà non episodica, appariscente, ma disinteressata, gratuita, capace di immedesimazione con i bisogni delle persone. E ci si è chiesti: le nostre comunità come vivono il rapporto con il potere e il denaro? “No all’inequità che genera violenza” (n. 59-60 EG). Dal momento che “le condizioni di uno sviluppo sostenibile e pacifico non sono ancora adeguatamente impiantate e realizzate”, si assisterà al perpetuarsi di ingiustizie che potranno sfociare nella violenza. Il Papa osserva che “senza uguaglianza di opportunità, le diverse forme di aggressione e di guerra troveranno un terreno fertile” e la corsa agli armamenti per la repressione violenta non risolverà mai il problema, anzi, creerà maggiori conflitti. E ci si è chiesti: come comunità cristiane, quali opere di giustizia e di pace compiamo? Tante le domande e le riflessioni scaturite durante l’incontro, richiamando diversi passi della Scrittura per far luce sulle situazioni di precarietà, esclusione e disumanità presenti oggi nella nostra società e nel mondo. Inizialmente, è sorto il dubbio se sia un male essere ricchi quando si hanno doti e creatività nel condurre un’attività professionale onesta. A gettare luce sono le parole del Papa e di tanti passi della Scrittura che invita a non accumulare (Es 16, Mt 6, 1921), a condividere quanto si ha con chi è nel bisogno (Lc 16,20-26, Mt 25, 31-46), a mettere in comune i propri beni come facevano le prime comunità cristiane (At 2,42-48). “Il Papa ama tutti, ricchi e poveri – si legge al n. 58 della EG – , ma ha l’obbligo, in nome di Cristo, di ricordare che i ricchi devono aiutare i poveri, rispettarli e promuoverli. Vi esorto alla solidarietà disinteressata e ad un ritorno dell’economia e della finanza ad un’etica in favore dell’essere umano”. Viene in mente l’incontro tra il giovane ricco e Gesù che “fissatolo lo amò” (Mc 10, 17-22), invitandolo a lasciare i suoi beni e a seguirlo. La risposta fu diversa da quella di Zaccheo (Lc 19, 1-10). Gesù ama e chiama tutti, è venuto a riscattare quanti sono poveri e oppressi, a liberarci dalle tante schiavitù, persino quella dell’attaccamento ai beni, della chiusura del proprio cuore rispetto ai fratelli, e invita ad affidarsi a Lui, alla Provvidenza (Mt 6, 25-33). La solidarietà evangelica, pertanto, è frutto di conversione, comporta un “prezzo”, nel concreto, anche pagando di persona, rimettendoci del proprio (Mc 12,38-44), senza pretesa di gratificazione. In un mondo dove prevale la logica del profitto per sé, il cristiano testimonia invece il primato del donare senza pretesa di ricevere. La gratuità diventa così una proposta forte, superando uno stile di vita basato sull’accumulo. La solidarietà
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evangelica porta a condividere la situazione dell’altro e suscita uno stile di vita sobrio, essenziale, solidale, di servizio e preghiera, sia a livello personale che comunitario. Il discorso continuerà al prossimo incontro in programma domenica 3 dicembre, alle 19.30, all’Oratorio di Regina Pacis, per capire quali segni e quali opere mettere in campo come Comunità cristiane. e. a.
PASTORALE FAMILIARE INCONTRI GIOVANI FAMIGLIE DELL’UP Come accompagnare le famiglie nei primi passi di vita matrimoniale e sostenerle in anni tanto belli quanto delicati? Dal desiderio del parroco e di alcune famiglie è nata la proposta di consolidare un cammino iniziato a Regina Pacis qualche anno fa e di estenderlo a tutta l'Unità Pastorale S. Maria degli Angeli. Domenica 29 ottobre si è svolto il primo di una serie di momenti di preghiera, riflessione e condivisione, per le coppie con meno di 10 anni di matrimonio. A partire da un brano dell’Esortazione Apostolica Amoris Laetitia, dopo la recita dei vespri, si è vissuto un breve momento di confronto guidati da don Paolo. A questo primo incontro hanno partecipato numerose famiglie provenienti dalle varie parrocchie della nostra UP con bimbi al seguito. Dal prossimo ritrovo, che avverrà con cadenza mensile, la condivisione terminerà con un momento conviviale e si cenerà con quanto ognuno avrà portato da casa. Durante gli incontri i bambini parteciperanno ad un momento di catechesi del Buon Pastore, una modalità di primo annuncio della Parola di Dio molto avvincente e amata dai più piccoli. Ecco le date delle prossime tappe di questo cammino che si svolgerà inizialmente a Regina Pacis valutando poi, in seguito, se fare tappa nelle diverse parrocchie: Domenica 26 novembre 2017, ore 18:00 Domenica 28 gennaio 2018, ore 18:00 Domenica 25 febbraio 2018 ore 18:00 Domenica 25 marzo 2018, ore 18:00 Domenica 29 aprile 2018, ore 18:00
Elena
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65 ANNI DI VITA INSIEME Mercoledì 15 Novembre abbiamo festeggiato i 65 anni di Matrimonio dei nostri nonni Luigi e Alice, una festa grande per una lunga vita insieme. Quella sera coi figli, coi nipoti e pronipoti e con gli amici vicini ci siamo ritrovati insieme nella vecchia stalla, da loro costruita, per una messa di ringraziamento celebrata dal nipote. Quanta grazia ricevuta in questi anni e che dono grande per tutti noi questa famiglia benedetta dal Signore. Il nonno felicissimo di averci tutti lì vicini sprizzava gioia da tutti i pori e con la nonna sempre accanto ha gustato la bellezza e la gioia di una giornata ricca di doni e colma di significato. E come in sogno, il più bello dei sogni, si sono avverate quelle parole sentite e ascoltate 65 anni fa nella benedizione nuziale agli sposi. "Ora ti preghiamo Signore affinché questi tuoi figli, Luigi e Alice, rimangano uniti nella fede, fedeli a un solo amore. Siano esempio di integrità di vita, sostenuti dalla forza del Vangelo. Sia feconda la loro unione, diventino genitori saggi e forti e insieme possano vedere i figli dei figli dei loro figli in una vita lunga e serena". Con grande affetto... i figli, i nipoti e pronipoti
PASTORALE SOCIALE GIORNATA MONDIALE DEL POVERO A conclusione del Giubileo della Misericordia, il Santo Padre Francesco ha indetto la Giornata mondiale del Povero che verrà celebrata tutti gli anni nella XXXIII settimana del tempo ordinario e che quest’anno cade nella domenica 19 novembre. Il Papa prende spunto da un brano della prima lettera di Giovanni dove si dice: “Figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma con i fatti e nella verità” (1Gv 3,18) ed afferma che il dono di amore che il Signore ci ha fatto attraverso il dono gratuito del Figlio Suo Gesù Cristo non può rimanere senza risposta. La Sacra Scrittura è piena di riferimenti all’attenzione che Dio riserva ai poveri e la Chiesa da sempre si è contraddistinta per il servizio ai più poveri nelle più diverse accezioni che possiamo dare a questa parola. Quindi non solo poveri economicamente ma anche poveri di salute, poveri di affetti, poveri di relazioni, poveri di possibilità, poveri di libertà, ect…
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Questa attenzione, rileva il Santo Padre, non è però stata sempre corrisposta dal popolo di Dio; è quindi necessario richiamare tutti i cristiani a riempire di senso la propria vita attraverso atti concreti di carità che ci “dovrebbero introdurre ad un vero incontro con i poveri e dare luogo ad una condivisione che diventi stile di vita” (Messaggio di indizione della Giornata del povero). Quindi la nostra carità deve diventare momento di conversione per rendere la nostra vita più conforme all’insegnamento di Gesù, come ci dice sempre il Papa: “Siamo chiamati, pertanto, a tendere la mano ai poveri, a incontrarli, guardarli negli occhi, abbracciarli, per far sentire loro il calore dell’amore che spezza il cerchio della solitudine. La loro mano tesa verso di noi è anche un invito ad uscire dalle nostre certezze e comodità, e a riconoscere il valore che la povertà in sé stessa costituisce.” Questa Giornata non è pensata per festeggiare i poveri, non è rivolta ai poveri, ma è rivolta primariamente a ciascuno di noi affinché i poveri diventino il centro della nostra attenzione tutti i giorni secondo l’invito che il Papa fa nel Messaggio di indizione: “Invito la Chiesa intera e gli uomini e le donne di buona volontà a tenere fisso lo sguardo, in questo giorno, su quanti tendono le loro mani gridando aiuto e chiedendo la nostra solidarietà. Sono nostri fratelli e sorelle, creati e amati dall’unico Padre celeste. Questa Giornata intende stimolare in primo luogo i credenti perché reagiscano alla cultura dello scarto e dello spreco, facendo propria la cultura dell’incontro… I poveri non sono un problema; sono una risorsa a cui attingere per accogliere e vivere l’essenza del Vangelo”. Diac. Roberto Bonomo
UN REGALO DI NATALE Si avvicina il Natale con il suo Spirito di festa. Accogliamo il Signore che viene ancora una volta per abitare con noi e farci capire cosa vale veramente in questa vita terrena. Di solito si è propensi a fare regali ed offerte in questo periodo. Io ti propongo un regalo diverso per una famiglia di 8 persone (4 bambini) che vivono in questa casa che vedi nelle foto, quella con l'albero verde a sinistra. Il quartiere è quello dove viviamo anche noi, le Populares. Abbandonato dal Comune e lasciato perdere dalle politiche sociali municipali. Il regalo per loro è la costruzione di un bagno, un piccolo bagno. Vivono in questa casa da 10 anni e non hanno mai avuto un bagno. Defecano e urinano nel giardino tutti i giorni. Si lavano con secchi di acqua perché non hanno la doccia. L'odore terribile ve lo risparmio... e poi i rischi di infezioni e malattie. Il bagno è del tipo che vedi
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alla sinistra con sopra la cisterna per l'acqua. Molte case sono ancora senza. I costi: un bagno come questo costa 1.000 euro. Materiale e mano d'opera. Noi, come famiglia, entriamo con 200 euro. Aiutami a trovare gli altri 800. Amici, conoscenti, parenti, parrocchiani... vedi tu cosa si può fare. A presto Gianluca Guidetti, missionario laico in Brasile
ASSOCIAZIONE P.A.C.E. L’Associazione P.A.C.E. ha partecipato alla terza edizione di Innòva, l’evento promosso dalla Fondazione Ora! di Reggio Emilia, in collaborazione con il Comune di Reggio Emilia, la Provincia di Reggio Emilia, la Regione Emilia-Romagna, l’Associazione studentesca Unilife, l’Agenzia nazionale per i giovani, Impact Hub Reggio Emilia e PA Social, che tratta il tema dell’innovazione sotto tutti gli aspetti socio culturali. Per l’edizione 2017 si è scelto di porre al centro del confronto il tema dell’educazione, intesa come capacità di attraversare le trasformazioni radicali del nostro tempo. Educazione nella scuola, alla cittadinanza, nello sport, nel lavoro e, appunto, nell’innovazione. Il filo conduttore dell’intera edizione di Innòva è stato quello di proporre una prospettiva formativa per sviluppare competenze innovative. L’incontro si è svolto presso il Centro internazionale Loris Malaguzzi.
IL DONO DELLA CASA DI CARITA’ La Casa della Carità è un dono preziosissimo ed unico fatto alla nostra diocesi e alle nostre comunità. Lo sapevi? E’ una espressione completa della nostra Chiesa e dei doni che ci ha fatto nostro Signore. E’ la manifestazione più autentica e moderna della nostra Chiesa. Ha anticipato il Concilio Vaticano II con largo anticipo nelle sue aperture, nella centralità della Parola, dell’Eucarestia e dei Poveri. E’ casa, famiglia, eucarestia, preghiera, missione, pace, servizio, scuola di sobrietà, fonte ed esercizio alla gioia, ma anche sofferenza, palestra, e tante altre mille cose. Qualche volta impropriamente si pensa sia un luogo di tristezza, di malattia, fatica, abitata da persone sfortunate perché allettate o in carrozzina, tutto ciò che la nostra società non vuole o tenta in ogni modo di scongiurare ed allontanare. Non è così e ne fanno testimonianza quotidiana coloro che l’hanno conosciuta per caso e se ne sono innamorati. E’ un’esperienza d’amore autentico. E’ una famiglia come tutte le altre e nella vita di famiglia, ovvio, ci sono gioie che si mischiano a sofferenze, nuovi arrivi, sorprese, ansie, sfide, ma come in tutte le famiglie sono condivise. Ci sono una mamma e un papà che si fanno carico delle responsabilità più grandi che i figli crescendo assumono e condividono. Chiunque può vivere questa maternità e paternità, anche un consacrato, anche un celibe o nubile. Don Mario, il fondatore delle Case della Carità, le pensò come un dono stabile e permanente per la comunità, la parrocchia in un progetto esteso a tutte. Ecco perché sono nate a fianco di una chiesa: per la comunità. E’ sempre stata pensata come una risorsa per la comunità e la diocesi. Non per offrire un servizio ai bisognosi e più poveri. Ancora oggi, il servizio è per la parrocchia, oggi le nostre unità pastorali, perché tutti i fedeli e non solo abbiano l’opportunità di costruire la “Civiltà dell’Amore”, così cara a Paolo VI, e questa non si esaurisca dentro le mura della Casa della carità, ma si esprima nella sua creatività quotidiana, nella scuola, sul lavoro, nella famiglia tradizionale. E’ un dono per tutti, senza distinzione. Per questo la Casa della Carità è pure missione e ci sono case
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in tutte le missioni della nostra diocesi, dal Brasile al Madagascar, passando attraverso l’India e l’Albania. C’è spazio per tutti, non è elitaria o per pochi. Certamente ha una priorità: mettere al centro i più piccoli, senza gerarchie, senza privilegi e distinzioni di fede, razza, cultura. Recentemente Papa Francesco, per la Giornata mondiale dei Poveri del 17 novembre si rivolge alle nostre comunità con questo invito: “Desidero che le comunità cristiane nella settimana precedente la Giornata Mondiale dei Poveri si impegnino a creare tanti momenti di incontro e di amicizia, di solidarietà e di aiuto concreto. Potranno poi invitare i poveri e i volontari a partecipare insieme all’Eucaristia di questa domenica, in modo tale che risulti ancora più autentica la celebrazione della Solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’universo, la domenica successiva. La regalità di Cristo, infatti, emerge in tutto il suo significato proprio sul Golgota, quando l’Innocente inchiodato sulla croce, povero, nudo e privo di tutto, incarna e rivela la pienezza dell’amore di Dio. Il suo abbandonarsi completamente al Padre, mentre esprime la sua povertà totale, rende evidente la potenza di questo Amore, che lo risuscita a vita nuova nel giorno di Pasqua”. Il Papa sembra ci inviti alla casa della Carità parlando alla nostra diocesi e noi abbiamo la fortuna di vedere concretamente tutto ciò nelle tre mense della preghiera, povertà ed eucarestia su cui è fondata e trae alimento ogni giorno la Casa della carità. Ogni parrocchia della nostra Unità Pastorale ha un referente cui potere rivolgersi per avere maggiori informazioni. Non serve iscriversi, pagare un biglietto o prenotarsi come facciamo al Cup o in una serata a teatro. Basta essere accompagnati da chi già la frequenta se proprio siamo dei timorosi o pensiamo non sia per noi, altrimenti è sufficiente aprire la porta di ingresso e sarete subito accolti. Conoscerete gli ausiliari che la frequentano e fanno famiglia con gli ospiti e i consacrati che vivono in modo permanente la casa. Ma scoprirete che sono gli ospiti ad accogliervi e voi a ricevere più di quanto possiate offrire. La Casa della Carità della Beata Vergine della Ghiara in via Rosselli, che non è la casa della parrocchia di San Giuseppe come molti pensano, ma la casa di tutto il vicariato urbano della nostra diocesi e quindi la casa della nostra Unità Pastorale, è frutto di un desiderio esplicito espresso da Papa Giovanni Paolo II quando visitò la diocesi di Reggio Emilia negli anni ‘80. Il Vescovo di allora (Mons. Baroni), nel mostrargli le cose più belle e distintive della nostra diocesi, decise di portarlo a Cella in una Casa della Carità. Quando verrete in via Rosselli conoscerete persone nuove, di differenti parrocchie, ma non solo, pure di varie origini e con doni diversi. E’ una vera esperienza di Chiesa allargata che ti chiede di contribuire a renderla vera e autentica con la tua presenza. Questa si può esprimere in mille modi diversi. Non esiste una ricetta o un protocollo. Può bastare la tua preghiera: la casa ha molti appuntamenti fissi con la parola, l’eucarestia e l’adorazione; la compagnia che puoi offrire agli ospiti; il servizio alle faccende di casa, che sono le stesse di casa tua (…anche alla Casa di Carità ci sono piatti da lavare e pavimenti da spazzare); il gioco con Chicco e gli altri bambini che vivono nella casa. Chicco fa il primo anno della scuola elementare e nella Casa ha trovato una mamma, anche se è una suora, ovviamente molto speciale, ma ha pure trovato un nonno, anche lui molto speciale, e tanti altri riferimenti importanti che ogni giorno ricolmare con un affetto e amore smisurati. Gli ospiti della Casa della Carità hanno tutte le età così come coloro che la vivono come ausiliari e animatori. Questi sono famiglie intere con i figli di tutte le età, nonni in pensione, giovani e meno giovani, gruppi di scout, gruppi di amici, centri di ascolto della Parola.
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Ricordatevi che la Casa della Carità è stata affidata alla nostra diocesi e quindi a ciascuno di noi, perché è per noi. Non è una struttura per assistere i malati in cerca di volontariato, ma è una Grazia e come tutti i Doni va accolto e chiede reciprocità, fedeltà e responsabilità. C’è spazio per tutti e per questo vi aspettiamo e ci rivolgiamo direttamente a coloro che di voi ancora non la conoscono. Nella locandina qui allegata potete leggere gli orari degli appuntamenti che scandiscono la vita di casa e che ci aspettiamo di condividere con voi come accade nelle altre famiglie. Può bastare anche qualche ora al mese. Un appuntamento certo che ci può offrire un’occasione di vivere la Casa nel suo spirito più autentico è la messa dell’unità pastorale del lunedì sera, ore 19. Non ci saranno altre messe nelle nostre chiese e sarà un appuntamento privilegiato per vivere la comunione fuori dai confini della singola comunità parrocchiale e oltre le mura della singola chiesa. Da fine novembre 2017, il lunedì sarà pure la giornata della settimana che la nostra Unità Pastorale si impegna ad animare e allora saremo mamme, papà, figli, nipoti, malati, compagni di gioco, e tante altro per tutti i fratelli di questa famiglia allargata. Vi aspettiamo! I volontari della CdC
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VARIE VERBALE DEL CONSIGLIO PASTORALE DELL’UP SANTA MARIA DEGLI ANGELI (Lunedì 6 novembre, Roncina) Il Consiglio ha inizio alle 21 precise ed ha il seguente ordine del giorno: 1. Proposta della Casa di Carità di San Giuseppe per la nostra Unità Pastorale (Suor Laura) 2. Avvento Caritas e proposte d'Avvento (Diacono Bonomo)
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3. Come stanno andando i Centri d'Ascolto della Parola? (Diacono Giorgio) 4. Proposta Pulmino dell'UP (Pietro T.) 5. Varie ed eventuali Come ogni incontro (ogni 3 mesi) fra i membri dei Consigli Pastorali delle 5 parrocchie della nostra Unità Pastorale, si inizia con la lettura del Vangelo della Domenica successiva: ci si è soffermati alcuni minuti sulla frase “Vegliate, non sapete né il giorno né l’ora”. Presenti 25 persone suddivise equamente fra le 5 parrocchie. Suor Laura, della Casa di Carità di San Giuseppe in via f.lli Rosselli, inizia il suo intervento invitando tutti i presenti a divulgare l’informazione della Festa della Casa prevista per il 26 novembre p.v. (Cristo Re), in occasione del 18esimo Anniversario della fondazione di questa bellissima realtà. Da 18 anni ogni parrocchia del vicariato urbano “dona” personale volontario al fine di soddisfare le esigenze della Casa ed i suoi ospiti; da quest’anno e per il futuro si è pensato di aprire la possibilità di fare sevizio alle Unità Pastorali del vicariato urbano. Si è pensato di fissare il giorno di Lunedì di ogni settimana per la nostra Unità pastorale per dare il nostro contributo al fine di soddisfare le esigenze degli ospiti della Casa. A seguire è intervenuto il diacono Roberto, il quale ha aggiornato sulle iniziative CARITAS per l’Avvento, in particolare come ogni anno ci saranno i “lumini” e un biglietto di auguri natalizio da poter donare come gesto affettuoso. Il tema di quest’anno è “IL DONO”. Il diacono Giorgio ha relazionato sul funzionamento dei Centri d’ascolto della nostra Unità Pastorale, quest’anno incentrati sul Vangelo di Marco. Si è concluso l’incontro con la proposta dell’acquisto per l’uso di tutta L’Unità pastorale del Pullmino di Roncina, al fine di dividere le spese e sfruttarlo per le esigenze pastorali e per qualsiasi altra attività per tutta l’Unità pastorale. Luca Lusetti
GITA PELLEGRINAGGIO DEL 14 OTTOBRE “IL MEDIOEVO SOTTO IL MONVISO” Il sagrato di Regina Pacis ci ha visti partire alle ore 6,30 con il buio, ma tutti felici, per la gitapellegrinaggio che ci apprestavamo a fare. I luoghi che avremmo visitato erano due, l’Abbazia di Staffarda e il Castello della Manta, entrambi in provincia di Cuneo e come titolava la locandina veramente sotto il Monviso, in quanto abbiamo potuto vedere il fiumiciattolo del PO, prima che i fiumi tributari lo facessero divenire il nostro grande fiume. A metà percorso e comodamente seduti, abbiamo avuto la fortuna di avere il nostro accompagnatore culturale il prof. Giorgio De Benedittis, il quale ci teneva incollati all’ascolto di quello che avremmo visto, mescolando la vita religiosa e spirituale dei luoghi con competenze storiche veramente interessanti. Anche durante i sopralluoghi lo tempestavamo di domande, alle quali avevamo sempre esaudienti risposte. L’Abbazia di Staffarda, per il contesto e per la conservazione attuale, ci ha riportato veramente a quell’epoca. Il pranzo pieno di convivialità e di cibi tipici ci ha aggregati anche con persone non della nostra parrocchia. Nel pomeriggio visita al Borgo di Revello e S. Messa in una bellissima ed affrescata chiesa. Il pomeriggio accompagnati da guida FAI, abbiamo visitato il Castello della Manta, con un veritiero tuffo nel Medioevo. Il sagrato di Regina Pacis ci ha visto
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di ritorno sempre al buio, ma un po’ più illuminati su luoghi e vicissitudini religiose e politiche, di quando siamo partiti. Ottimi questi pellegrinaggi-gite, che vedono persone diverse anche non della nostra Parrocchia, il modo di acculturarsi e godere dello stare insieme. Pia
UP SANTA MARIA DEGLI ANGELI
Preparando il Natale…
LUNEDI’ 4 DICEMBRE - ORE 21.00 Oratorio Regina Pacis “Crediamo nella Resurrezione perché Gesù si è
incarnato nella nostra storia” Incontro biblico con Maria Soave Buscemi
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CALENDARIO PASTORALE UP NOVEMBRE 2017 VENERDI’ 1:
Ore 21 - Consiglio Pastorale Roncina
SABATO 2:
Ore 8,30 - Incontro diaconi UP (Regina Pacis) Ore 15 - Incontro genitori catechesi Regina Pacis (presentazione figura del Card. Martini)
DOMENICA 3: Ore 15 - Ritiro spirituale di Avvento 2-3 media UP (Regina Pacis) Ore 15 - Ritiro spirituale di aAvvento 2-5 superiore (Codemondo) Ore 17 - Incontro di preghiera famiglie Burkina Faso (Regina Pacis) Ore 19,30 - Incontro gruppo Papa Francesco (Regina Pacis) Ore 21 - Quinte superiori UP sul tema della mafia con don Eugenio Morlini (Regina Pacis) Ore 21 - Incontro prima superiore UP con Frate Antonello (Regina Pacis) LUNEDI’ 4:
Ore 19 - Messa alla Casa della Carità di san Giuseppe (turno UP) Ore 21 - “Crediamo nella Resurrezione perché Gesù si è incarnato nella nostra storia” Incontro biblico con Maria Soave Buscemi (Regina Pacis)
MARTEDI’ 5:
Ore 19 - Vespritz giovani (Codemondo) Ore 21 - Consiglio Pastorale Regina Pacis
MERCOLEDI’ 6: Ore 21 - Incontro educatori UP a San Bartolomeo GIOVEDI’ 7:
Ore 21 - Consiglio Pastorale a Codemondo
VENERDI’ 8:
IMMACOLATA CONCEZIONE- Messe festive in tutte le parrocchie
SABATO 9:
Ore 15 - Incontro genitori della catechesi di Roncina (Presentazione figura Card. Martini)
DOMENICA 10: Ore 9-17 - Ritiro spirituale di Avvento per giovani e adulti dell’UP a Codemondo Ore 16 - Incontro per i 50 anni della missione in Madagascar (Museo diocesano) LUNEDI’ 11:
ore 19 - Messa alla Casa della Carità San Giuseppe (turno UP) Ore 21 - Incontro formativo cristiani LGBT (aperto a tutti)
MARTEDI’ 12: Ore 19 - Vespritz giovani (Codemondo) MERCOLEDI’ 13: Ore 20 - Messa giovani UP a San Bartolomeo SABATO 16:
Ore 15 - Novena di Natale bambini della catechesi RP Ore 15 - Incontro genitori della catechesi S.Bartolomeo e Codemondo (a san Bartolomeo) Ore 18,30 - Messa di Natale Scout Reggio 4 e famiglie (Regina Pacis)
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DOMENICA 17: Ore 17 - CAPITOL FORUM: C’è un’alternativa alla playstation? LUNEDI’ 18:
Ore 19 - Messa alla Casa della carità San Giuseppe (turno UP)
MARTEDI’ 19: Ore 19 - Vespritz di Natale giovani (Codemondo) MERCOLEDI’ 20: Ore 15-19 - Confessioni di Natale (San Bartolomeo) Ore 21 - Incontro catechisti San Bartolomeo e Codemondo (a San Bartolomeo) GIOVEDI’ 21:
Ore 15-18 - Confessioni di Natale (Codemondo) Ore 19 - Messa e cena comunitaria (Codemondo)
VENERDI’ 22: Ore 15-18 - Confessioni di Natale (Roncina) Ore 19,30 - momento di preghiera cristiani LGBT (aperto a tutti) SABATO 23:
Ore 15-18 - Confessioni di Natale (Regina Pacis) Ore 21 - Spettacolo di Natale (Codemondo)
DOMENICA 24: Messe festive normali in tutte le parrocchie Ore 15 - Confessioni di Natale in tutte le parrocchie dell’UP Messe della Vigilia di Natale: Spirito Santo ore 24 Regina Pacis ore 24 Roncina ore 24 San Bartolomeo-Codemondo (a S. Bartolomeo) ore 23,30 LUNEDI’ 25:
NATALE DEL SIGNORE - Messe festive in tutte le parrocchie
MARTEDI’ 26: Santo Stefano - Messe festive in tutte le parrocchie (per Codemondo e S. Bartolomeo Messa ore 10 a Codemondo ) MERCOLEDI’ 27-30: CAMPEGGIO INVERNALE DEI GIOVANI DELLE SUPERIORI DOMENICA 31: PARTECIPAZIONE ALLA MARCIA NAZIONALE PER LA PACE A BERGAMO (iscrizioni pullman presso Centro Missionario o Caritas diocesana)
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