Insieme dicembre 2016

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SANTA MARIA DEGLI ANGELI MENSILE – DICEMBRE 2016

EDITORIALE

CAPITOL FORUM

AVVENTO TEMPO DELL’ASCOLTO

IN ARRIVO UNA NUOVA FORMULA

GIOVANI

INCONTRI CON ALTRE CULTURE


Editoriale AVVENTO, TEMPO DELL’ASCOLTO Il tempo liturgico dell’Avvento nel quale siamo entrati, ci permette di rimetterci in ascolto della Parola di Dio, per cogliere il cammino di conversione che il Signore c’invita a realizzare. Avvento come tempo di ascolto, di attenzione, come momento in cui ci viene offerta una nuova possibilità per ascoltare la realtà, per cogliere la profondità della vita che ci è stata donata. Tempo prezioso, allora, come lo è ogni attimo che siamo chiamati a vivere, ma che spesso non riusciamo a valorizzarlo a causa della frenesia della vita quotidiana. L’Unità Pastorale offre in questo tempo di Avvento vari momenti per fermarsi a riflettere sulla propria vita e, soprattutto, per sistemare gli obiettivi del proprio cammino di fede. Le lectio del mercoledì a San Bartolomeo e i ritiri spirituali, oltre chiaramente ai vari momenti liturgici quotidiani, sono tutte opportunità che il Signore ci offre per respirare un po’, per metterci in cammino verso la celebrazione del Natale. Avvento che dovrebbe aiutarci, anche, ad aprire i nostri cuori ai tanti poveri che incontriamo ogni giorno, per imparare a camminare con loro, per farci aiutare a spogliarci, in cammino verso uno stile di vita più sobrio, più evangelico. L’attenzione agli ultimi, infatti, non è una questione di addetti ai lavori, ma un atteggiamento che ogni cristiano deve avere. In un contesto in cui sentiamo tutti i giorni parole di chiusura, che esprimo la paura dell’altro, dello straniero, coloro che credono nel Signore Gesù sono invitati ad accogliere, ad andare incontro, a farsi fratello e sorella con i più poveri, a interessarsi di loro. Contro la cultura dell’odio e dell’indifferenza, noi proclamiamo e ci sforziamo di vivere l’amore preferenziale per i più poveri, così come ha fatto Gesù. Buon cammino di Avvento! Don Paolo

CATECHESI RITIRO CRESIMANDI Il 22 e 23 ottobre siamo stati con i ragazzi che si preparavano alla Cresima nella casa di Villa Albarè della comunità Shalom. Un ritiro speciale in un luogo particolare con persone straordinarie. Dietro a queste vite c'è Suor Rosalina, che non abbiamo potuto conoscere, ma di cui tutti ci hanno parlato: una suora orsolina di 67 anni, che da 30 anni ha deciso di dedicarsi con coraggio a questi ragazzi, fondando una comunità che vive di provvidenza senza chiedere soldi nè allo stato, nè alle famiglie, secondo cui "il superfuo non serve, il necessario abbonda...Tutto il resto non fa crescere". Ci ha colpito particolarmente l'accoglienza che ci è stata riservata. Siamo veramente stati serviti con grande umiltà e riverenza da questi ragazzi che dopo essere entrati nel tunnel della droga, hanno trovato la serenità nei propri cuori e il desiderio di vivere e servire il prossimo, grazie alla luce della fede. Tutto manifestava attenzione e amore: dal tè coi biscotti con cui siamo stati accolti appena scesi dal pullman, dalla tavola apparecchiata, ai segnaposti con scritto buon appetito, al canto pre-pasto a più voci. Quello che abbiamo sentito nel cuore, quello che abbiamo toccato è che cosa può fare l'amore. "Signore mio Dio quanto sei grande...": abbiamo ripetuto questo versetto nella preghiera del mattino, ma è quello che abbiamo visto ora nella vita di questi ragazzi che amano la vita, che hanno negli occhi la gioia di vivere. Questi

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ragazzi ci hanno donato il loro servizio, i loro sorrisi e le loro storie. Si sono raccontati ed hanno risposto a domande "scomode", a volte commossi ma sempre con Speranza e Forza. "Tutto si può aggiustare": questa è stata la frase che dolcemente ci ha ripetuto Franco, quando alcuni dei nostri ragazzi tremendamente dispiaciuti gli hanno detto che avevano rotto un letto. Frase che assume sicuramente un significato più profondo se viene detta da un ragazzo diciannovenne che da anni vive in una comunità di recupero per tossicodipendenti, perchè all'età di 13 anni ha iniziato a drogarsi. "Ricordatevi il rispetto delle cose altrui e delle vostre, non date nulla per scontato. C’è sempre il lavoro di qualcuno dietro le cose". Quanta saggezza e quanta dolcezza nella sua voce. Un abbraccio fraterno a dei ragazzi esuberanti ma buoni! E poi Manuel, che ci ha donato la sua storia dolorosa ma vittoriosa. "L'unica cosa che poteva farmi uscire dalla dipendenza della droga è stata la dipendenza da Dio": questa è una delle tante significative frasi che ci ha donato, quando ci ha raccontato che quello che è successo a lui è un miracolo, poichè solo un miracolo poteva trasformare così la sua vita facendolo rifiorire in "un uomo di lode al Signore". Grazie a chi ci ha guidati attraverso la preghiera e esperienze di condivisone. Grazie Frate Antonello per aver creduto in noi e per averci mostrato la via. Barbara De Vecchi

CRESIME A S. BARTOLOMEO E CODEMONDO Domenica 13 novembre 21 ragazzini di seconda media delle parrocchie di San Bartolomeo e Codemondo hanno ricevuto i doni dello Spirito Santo attraverso il Segno della Cresima. Non potendo essere presente don Paolo, impegnato in un ritiro con le giovani coppie, eravamo un po’ preoccupati per l’organizzazione, anche perché era la prima Cresima senza don Eugenio. Non sapevamo della provvidenziale presenza di don Riccardo, che ci è stato di grande aiuto e conforto nell’affiancare don Pasotti. I ragazzini sono entrati ciascuno con una luce accesa in mano, “segno del fuoco dello Spirito Santo ricevuto nel Battesimo, richiesto per loro dai genitori; ora con il segno della Cresima, sono loro stessi che chiedono di ricevere lo Spirito Santo che come fuoco vivo li riscalda e come vento li spinge”. Le luci sono poi state appoggiate in terra, vicino al cero pasquale, dopodiché i ragazzi si sono seduti disposti a semicerchio intorno all’altare, mentre i loro padrini o madrine erano seduti, in corrispondenza dei propri ragazzi, nei primi banchi. I genitori hanno partecipato alla liturgia in modo molto attivo leggendo le letture, alcune preghiere dei fedeli e portando all’altare i doni dell’offertorio. Abbiamo pensato di offrire il Pane, il Vino e l’Acqua: il pane che diverrà corpo di Gesù, il Vino che diventerà il Suo sangue e l’Acqua, segno della nostra unione con il Padre; la Bibbia perché sia sempre per questi ragazzi, e per tutti noi, una guida sicura; i fiori per allietare la nostra Mensa,

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la candela e l’abito bianco simboli del Battesimo; i doni della terra, frutto di dedizione, cura, tempi dell’attesa, come questi nostri ragazzi. Al termine della Cerimonia don Pasotti si è complimentato per l’attenzione e il raccoglimento dimostrati da tutti i presenti. Il coro, formato da Sanbartolomesi e Codemondesi, è stato, come sempre, all’altezza della situazione rendendo la cerimonia molto più calda e festosa. Al termine abbiamo consegnato ad ogni Cresimando un libro di don Tonino Bello, “La bisaccia del pellegrino” e un Tau. L’augurio che abbiamo scritto noi catechisti sul segnalibro è il messaggio di San Giovanni Paolo II ai giovani: “Non lasciatevi vivere, ma prendete nelle vostre mani la vostra vita e vogliate decidere di farne un autentico e personale capolavoro!”. La raccomandazione fatta a tutti i ragazzini è stata quella di continuare a frequentare gli incontri del dopo cresima con Chiara, Francesca e Agostino perché sono davvero un bel gruppo di ragazzini svegli e interessati, attenti e disponibili all’ascolto, capaci di condividere dubbi e idee, che nell’incontro possono davvero diventare una notevole ricchezza reciproca. Grazie per quello che ci avete insegnato a noi catechisti! Donatella

CRESIME A REGINA PACIS 7 i doni, 7 i simboli, 7 x 7 = 49 49 sono i Cresimati di Regina Pacis! Ci piace giocare con i numeri e soprattutto ci piace giocare con i nostri ragazzi. Erano davvero emozionati e felici, forse un po' stanchi per tutte le attività e i progetti che abbiamo realizzato insieme a loro. Un gruppo di ragazzi molto affiatati, esuberanti e vivaci: decisamente VIVENTI!

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E' stato meraviglioso vedere coinvolti tanti genitori nel coro e nella celebrazione. Abbiamo imparato due canti nuovi grazie a Don Paolo che ci ha stimolato a rinnovare, e a Fabio e Isabel che ci hanno accompagnato, supportato e sopportato ad ogni incontro con i ragazzi. Grazie Vale che hai guidato questo coro indisciplinato e chiaccherone! Come ha scritto una mamma in un messaggio, "questa celebrazione ci ha visti come un unico Cuore pulsante". Nel cammino di preparazione è sempre rimasta costante la partecipazione delle famiglie che ci hanno motivato e dato fiducia; grazie a loro siamo riusciti a fare un bellissimo ritiro di due giorni con i ragazzi e gli educatori. E adesso? E' solo l'inizio! L’ inizio di un cammino sulle orme di Don Tonino, dove i nostri ragazzi cresceranno insieme ai loro educatori: Alex, Chiara, Debby, Rita e Max ora tocca a voi! Noi catechiste vi guarderemo ogni volta col sorriso sulle labbra, ripensando a quante cose pazze abbiamo fatto insieme a voi. Una cosa ė certa, le relazioni che abbiamo che si sono create ci hanno arricchito e ora sta a noi mantenerle vive. Siamo comunità e chiesa, possiamo continuare il nostro cammino insieme!!! Barbara De Vecchi

CRESIME A RONCINA Domenica 6 novembre, nella Parrocchia Sacra Famiglia c’è stata una celebrazione molto partecipata ed emozionante per i 16 adolescenti, accompagnati da padrini e madrine, genitori e parenti numerosi. L 'omelia del Vicario Mons. Landini, seguita con attenzione e profondo silenzio da tutti, ha toccato tra l'altro una riflessione sull'utilizzo responsabile dei cellulari e degli altri apparati tecnologici, coinvolgendo i genitori nell’accorta vigilanza e, direttamente, i fanciulli per l'uso prudente del telefonino, che da mezzo di sostegno e confronto con gli altri rischia di essere uno strumento per gestire abitualmente le relazioni, divenendo un sostituto della "comunicazione reale". A conclusione della Messa, a testimoniare il clima gioioso della cerimonia comunitaria, l'assolo finale del Gospel “Joyful Joyful” cantato brillantemente in inglese da Riccardo, uno dei nostri cresimati, accompagnato alla tastiera dal maestro Andrea. Elisabetta Mainini

TESTIMONIANZA DI UN CAMMINO Il mio punto di vista… Beh! Definire in poche parole, cosa ha significato il percorso catechistico di mio figlio, sarebbe estremamente riduttivo. Sicuramente fra le tante cose che vorrei dire, ci sono dei vocaboli che identificano questo percorso e sono: CONDIVISIONE, RIFLESSIONE, FARE E DONARE. Abbiamo iniziato questo percorso e come sempre, vista l’età dei ragazzi, pensavo di fare da supervisore all’attività di mio figlio, ma non avrei mai pensato invece di condividere un progetto con lui, che avrebbe fatto “crescere” lui e arricchire noi genitori e sua sorella. Si, è proprio così, ricordo un primo incontro con Frate

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Antonello, che ci spiegava il suo progetto, e ricordo i visi di tanti genitori, un po’ increduli, della riuscita di tutto ciò… E Frate Antonello rideva nel vedere tutti noi, e le nostre reazioni! Ma ci abbiamo creduto fin dall’inizio, poi arriva la canzone che noi tutti abbiamo preso alla lettera: “Dove i tuoi sogni diventano realtà con la parola che Qualcuno ti da, dove amor fa rima con povertà ecco Barbiana è tutta qua”.

Successivamente abbiamo iniziato questo percorso, sempre più convinti, sempre più uniti: i ragazzi a poco a poco, chi per troppa timidezza chi il contrario, comunque non riuscivano ad aprirsi al gruppo, ma lavorandoci su, prima uno, poi l’altro, si sono accorti che anche i loro amici avevano gli stessi pensieri, e riflessioni, che loro tenevano gelosamente nascoste in fondo al cuore. Quindi sono iniziate a nascere relazioni di fiducia reciproca e sempre più strette (“sai al mondo non ci sei solo tu”) fino a contagiare anche noi genitori, che ci siamo messi in gioco, improvvisandoci chi scenografo, chi attore, chi semplice aiutante, ma ognuno indispensabile in quello che era il grande “spettacolo”: sì, la storia di Don Milani, ma stava nascendo lo spettacolo nello spettacolo, la nascita di un enorme gruppo, che ormai non distingueva più età, ma solo collaborazione, condivisione, che ci ha arricchiti e portati a Barbiana. Non solo una gita, un paradiso, è vero, Frate Antonello aveva ragione: Barbiana è speciale, è un nulla in cui tutto c’è! Abbiamo ritrovato la pace e la tranquillità, molto lontana dai nostri giorni. I ragazzi hanno scoperto che la scuola non è solo un luogo noioso, ma è un posto speciale dove si possono imparare tante cose, e soprattutto FARE tante cose... Ovviamente solo se lo si vuole in fondo al cuore. Ecco la parola chiave, da questo momento, il nostro gruppo ha lavorato sempre e solo mettendoci il “CUORE”. Una Santa Messa celebrata all’aperto, immersi nella silenzio della natura, ci ha dato modo, di pregare, cantare e riflettere sulla liturgia. “Tutti”, anche i più piccoli”, in modo profondo. Il percorso è continuato con tantissime iniziative. Don Paolo e Frate Antonello ci hanno donato altre due canzoni che ci sono entrate nel cuore e come dice la canzone “MANI”, “prendi questo mio cuore e fa che si spalanchi al mondo germogliando per quegli occhi che non sanno pianger più”… persino mia figlia di 7 anni, le canta la mattina mentre andiamo a scuola. Poi momenti di gioco, di lavoro, alternati a riflessioni e cene… fino ad Albarè, il ritiro spirituale. Lorenzo, mio figlio, è tornato cresciuto e arricchito, è stato coinvolto da questa bellissima esperienza, da tutto quello che mi ha raccontato: ora con tanta gioia ed emozione, ora con commozione per le storie toccanti, mi sembra quasi di essere stata la con loro. Penso che ascoltare questi racconti, lo abbia fatto riflettere su tutti gli insegnamenti da noi dati in questi anni. Si è reso conto che mamma e papà mettono in guardia su tante cose, che sembrano molto lontano da noi, perché siamo fortunati, ma non tutti sono fortunati nello stesso modo. Inoltre,

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argomenti così importanti e difficili, accolti dal gruppo, già forte molto unito, ha permesso di acquisire queste informazioni in modo meno drammatico, ma con consapevolezza. Sicuramente tutto ciò, ci ha uniti tutti, ecco perché penso che in chiesa, il giorno della Confermazione, ci siamo sentiti tutta una famiglia, un unico cuore pulsante! Tutti emozionati, ognuno per il proprio figlio/a, ma per tutti in egual misura, dopotutto, partecipando attivamente, ormai ci conosciamo un po’ tutti! L’emozione di vedere i nostri figli, che dopo anni hanno deciso di riconfermare una scelta fatta da noi genitori al momento del Battesimo, è stato molto forte. Questo è un grande passo, che non ha una “scadenza", anzi rappresenta l'inizio di un nuovo viaggio. E se non tutti siamo pronti nello stesso momento a scelte e conferme, abbiamo imparato ad aspettarci ed accoglierci. Riprenderemo il largo con qualsiasi amico e in qualsiasi momento esso si senta pronto a camminare con noi, a scegliere di dire: Sì io confermo la mia fede! Il giorno della Cresima, e'stato meravigliosamente commovente sentire il Vicario del Vescovo esortare i nostri ragazzi ad essere persone VIVENTI: non abbiate paura di essere voi stessi! Non c’è cosa più vera! E come cantiamo in “Prenderemo il largo”, siamo saliti su questa barca anche noi, abbiamo preso il largo, direi a gonfie vele, e navigheremo insieme a te Gesù. Ovviamente, non ringrazierò mai abbastanza Don Paolo e Frate Antonello che con la collaborazione delle catechiste Barbara, Giusy e Cristina, e tutti gli educatori Chiara, Alex, Debbi, Rita e Max, hanno permesso tutto ciò. Penso che è come se fossimo davanti ad un diamante con tante sfaccettature. I nostri ragazzi oggi ne hanno visto solo alcune, hanno visto quello che a oggi possono vedere i loro occhi e non sanno che il futuro mostrerà loro tante altre sfaccettature. L'avanzare dell’età li porterà a rivalutare questa esperienza con occhi diversi, più maturi e a scoprirne ogni aspetto. Spero vedranno la fede e l'affetto che ha spinto tutte queste persone; l'attenzione attraverso un sorriso, un abbraccio e a volte anche con un No o una corsa notturna di punizione! Grazie a tutti!

ORATORIANDO UN POMERIGGIO DI GIUBILO Quando domenica 6 novembre sono iniziati ad arrivare la prima famiglia, il primo animatore e i primi bambini per il pellegrinaggio dalla "porta santa" dell'oratorio alla Porta Santa della Misericordia in Cattedrale ho capito che allora non sarei andato da solo, come don Camillo alla benedizione del fiume che al seguito aveva solo un cane ("così Peppone non potrà dire che alla processione non c'era neanche un cane"). Non eravamo molti ma eravamo Chiesa, e questa era la cosa che contava di più. Abbiamo portato tutti i nostri oratori, con le loro attività, progetti, volti, sorrisi, impegni, compiti, giochi a immergersi nella Misericordia del Padre. Una presenza passata inosservata, specie quando siamo passati di fianco al palazzetto dello sport gremito di tifosi dove poco dopo si sarebbe disputata la partita di basket. Tuttavia una presenza concreta e convinta. Facile convincersi quando si è in molti... ma quando i numeri non aiutano tutto il resto si esalta e tira fuori le tue convinzioni e la tua generosità. I nostri oratori hanno fatto giubileo: ora tocca di vivere questa grazia giorno per giorno, con l'impegno di quanti si sentiranno coinvolti!

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Grazie a chi ha potuto condividere questo pellegrinaggio e anche a coloro che per ragioni di forza maggiore non hanno potuto partecipare, ma che con il pensiero e la preghiera ci hanno accompagnato! Ciri

GENITORI, INCONTRIAMOCI! Nel pensare a un progetto di oratorio e ancora di più di oratori, non si può non cercare l'alleanza fra le figure educative che gravitano intorno alla vita dei ragazzi: insegnanti, allenatori, educatori di diverso tipo, ma soprattutto genitori. Vogliamo partire insieme per poter camminare accanto ai vostri figli, siccome le loro strade, in tempo e modalità differenti, si sono incrociate in oratorio. Pertanto, io e don Paolo abbiamo il vivo desiderio di incontrare i genitori di ciascuno dei ragazzi (elementari e medie) degli oratori dell'unità pastorale di Santa Maria degli Angeli, dove vi sono attività settimanali (Regina Pacis, Roncina e San Bartolomeo) giovedì 24 novembre, dalle 18.30 alle 19.30, presso l'oratorio di Regina Pacis. Sarà un momento in cui vi presenteremo il Progetto Oratori e soprattutto il pensiero che vi sta dietro. Sappiamo che trovare un momento non è sempre facile, ma ci dimostrate ancor di più che per il bene dei vostri figli fate questo e altro. Penso sarà un incontro semplice quanto decisivo, perché come recita un detto africano "per educare un ragazzo occorre un villaggio". Incontriamoci! Ciri

FORMAZIONE ANIMATORI Sabato 12 Novembre, noi ragazzi dell'unità pastorale abbiamo avuto l'occasione di partecipare al primo incontro "Formazione Animatori di Oratorio" con Ciri. L'importanza dell'incontro non è stata attribuita tanto a ciò che l'animatore abbia il compito di fare o al giusto modo in cui si debba comportare. L'attenzione è stata più che altro rivolta al comprendere ciò che l'animatore effettivamente è. Questo ci ha dato modo di pensare a quanto "fare l'animatore" sia qualcosa di tutt'altro che superficiale, che va oltre al "far passare il tempo" ai bambini, con i quali siamo portati a confrontarci. E, probabilmente, è proprio dal confronto, che possiamo trovare il vero significato a ciò per cui ci stiamo formando. Imparare ad ascoltare gli altri ancor prima di noi stessi e donare un piccolo pezzo di ciò che siamo a chiunque ne abbia bisogno, senza paura di rimanere poi vuoti, perché, come dice Ciri, è proprio quando ci decentriamo che troviamo noi stessi. Credo che questa sia la frase che più mi è rimasta impressa dall'incontro scorso: il fatto di non credere che dedicandosi e pensando soltanto alla propria persona ci si possa considerare completi. Tutt'altro. E' mettendoci in gioco che troviamo la vera felicità, ben lontana dalle più immediate comodità della vita. Ed è nel momento in cui ti rendi conto di star toccando concretamente delle realtà che prima avevi soltanto immaginato, che iniziano a non bastarti più soltanto l'avere e il possedere: cominci ad aver bisogno di tendere una mano verso gli altri per arrivare a scoprire ciò che veramente desideri essere. Probabilmente è proprio questo, ciò che ho capito dalla mia breve esperienza di animatrice. E’ donando agli altri che si inizia veramente a costruire sé stessi. Quindi, penso di poter affermare che gli incontri di Formazione Animatori non siano un semplice libretto delle istruzioni, dove troviamo, in ordine alfabetico, i passi da seguire perché i bambini si divertano. Li vedo, più che altro come biografie a più mani, dove ognuno è disposto a cedere un po' di sé. Infatti, è proprio quando pensiamo di stare insegnando qualcosa agli altri, che ci accorgiamo che in realtà sono loro che stanno insegnando qualcosa a noi. Probabilmente è proprio questo ciò che l'animatore è, l'esempio concreto di quanto il tempo condiviso non sia mai sprecato e di quanto sia bello lasciare un'impronta e, che a sua volta, venga lasciata a te. Eleonora

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IL PROGETTO P.A.C.E. CONTINUA A SEMINARE SPERANZA Il progetto P.A.C.E. sta procedendo in modo significativo. È già iniziato il campionato CSI e i ragazzi ce la stanno mettendo tutta. Gli allenamenti settimanali si svolgono a Coviolo e a Roncina. Il progetto non prevede solo calcio, ma anche e soprattutto un cammino di formazione scolastica e umano. La collaborazione con gli oratori Santa Maria degli Angeli coordinati da Ciri sta diventando sempre più fondamentale, anche perché Il progetto è sorto sul campo dell’oratorio di Regina Pacis. Stiamo insegnando ai ragazzi che l’importante non è vincere, ma sentirsi parte di una comunità di amici. Significativo è il fatto che quando è stata consegnata loro la tuta si sono presentati il giorno dopo a scuola con la tuta addosso: segno evidente della gioia di appartenere ad un gruppo di amici. Oggi stanno imparando a stare in comunità, a rispettare gli altri e farsi rispettare. Altro dato importante che vale la pena sottolineare è che la maggior parte di questi ragazzini sono stranieri e musulmani, segno di un atteggiamento di apertura e accoglienza di questo percorso educativo. Il percorso iniziato alcuni anni fa, che aveva come obiettivo l’integrazione dei ragazzini stranieri attraverso lo sport educativo, sta continuando anche con questa nuova generazione. In questo percorso, importanti sono anche gli incontri mensili con i soci dell’associazione. Abbiamo imparato a camminare insieme, a farci aiutare e sostenerci, perché quando si lavora sul sociale, soprattutto su un sociale a volte pesante come il nostro, è facile sentirsi soli e aver la tentazione di desistere. Tra i soci ci sono giovani e anche persone che portano le loro competenze provenienti da altre associazioni locali. Accogliendo ragazzi provenienti da famiglie povere si cerca sempre di venirsi incontro. Questo è uno dei motivi che ha portato l’associazione a pensare modalità di autofinanziamento. E così, quando vedete Clara e i suoi amici che vengono alla domenica davanti alla chiesa a vendere cannellini o marmellate, sapete già il motivo e quindi vi invitiamo a contribuire. Clara Florimo

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Pastorale Giovanile INCONTRO SECONDA-TERZA MEDIA UP: LANCIO DEL CAMPEGGIO INVERNALE MEDIE 2016/17 Domenica 30 ottobre, noi educatori di seconda e terza media dell’unità pastorale abbiamo pensato di fare un incontro speciale per l’inizio del nuovo anno insieme e per il lancio del campeggio invernale 2016/17. Ci siamo trovati nel salone di San Bartolomeo e dopo un breve momento di conoscenza in cui i ragazzi (ben 95!) si sono presentati, abbiamo mostrato loro un video incentrato sul campeggio. Il video conteneva delle interviste di chi ha vissuto tanti anni di campeggio e poteva dare testimonianza della propria esperienza o di chi era ancora alle prime armi e aveva paure o preoccupazioni, e delle scene significative di condivisione estratte da campeggi precedenti. Questo filmato ha avuto un notevole successo, anche da parte dei genitori che lo hanno potuto ammirare durante la riunione per il campeggio, la sera del 3 novembre. La serata è proseguita con una pizzata insieme, in cui abbiamo mangiato tanto e bevuto! La pizza è sempre tanto voluta e amata dai ragazzi. Alla fine della cena abbiamo fatto un grande gioco insieme organizzato da noi educatori: “ti piace il tuo vicino?”. Dopo avere impiegato un po' di tempo per spiegarlo ai ragazzi, l’attività ha riscontrato un successo enorme tale da non volere più smettere. È stato un incontro molto bello, ricco di entusiasmo, in cui i ragazzi si sono divertiti: è stato un modo per conoscere nuove persone con cui faremo un cammino insieme. Purtroppo la serata è finita alle 21.30, quando i genitori sono venuti a prendere i ragazzi… ma ci vedremo tutti in campeggio!!! Gli educatori COSE IMPORTANTI PER CAMPEGGIO INVERNALE: Il campeggio invernale si terrà dal 2 gennaio al 5 gennaio 2017, a Minozzo (RE), rivolto ai ragazzi di seconda e terza media. Le iscrizioni termineranno il 4 dicembre 2016. Prezzo: 105€ + 5€ per tessera ANSPI 2017. Lunedì 02/01/2017

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PARTENZA IN PULLMAN

RIENTRO IN PULLMAN DA MINOZZO

Pranzo al sacco Giovedì 05/01/2017 NB: Gli orari e il luogo di partenza e rientro verranno comunicati al più presto dagli educatori!

CHIARA ROMEI 349 2925080 LUCIA RAINERI 366 3268115 ATTENZIONE: LA QUOTA E I FOGLI COMPILATI DEVONO ESSERE CONSEGNATI AGLI EDUCATORI IN CONTEMPORANEA ENTRO IL 4 DICEMBRE, TERMINE DELLE ISCRIZIONI!

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CAMPEGGIO INVERNALE SUPERIORI 2016 2017 Quest'anno i ragazzi delle superiori dell'intera unità pastorale hanno intrapreso, per la prima volta, un cammino spirituale insieme, generando gruppi di diverse età e diverse parrocchie. Questa unione non vale solo per i ragazzi, ma anche per gli educatori. Già in passato molti di loro avevano lavorato insieme in diverse attività. Ora, però, possiamo parlare di un gruppo educatori unico per tutta l'UP. Tale gruppo ha deciso di proporre ai propri ragazzi (lo avrete dedotto dal titolo) di passare il capodanno insieme in un campeggio invernale. Per alcuni è una novità, per altri è una tradizione, ma per tutti sarà un'esperienza per conoscersi meglio e per consolidare di più l'intero corpo giovani dell'unità pastorale. I campeggi invernali, si sa, non regalano esperienze sconvolgenti, paragonabili ad esempio al Giubileo o alla GMG. Sarà un'occasione per guardare sia dentro al gruppo che dentro se stessi. Si toccheranno temi cari ai ragazzi e temi che magari non considerano tali. Ovviamente ci sarà spazio per il divertimento, per andare sulla neve, per chi vuole sciare o scendere con il bob a tutta velocità. Senza dimenticare la festa di fine anno tutti insieme. Un'alternativa fornita ai ragazzi per evitare magari di partecipare a feste fini a se stesse e per terminare l'anno nel modo migliore. Claudio Melloni

PERCORSO GIOVANI SUPERIORI UNITA’ PASTORALE 2016-2017 Il percorso dei giovani delle superiori è stato ripensato e proposto agli educatori nel giugno di quest’anno. La verifica è stata effettuata assieme alle tre giovani famiglie che da un anno si occupano della formazione degli educatori. La proposta prevede un cammino mensile fatto d’incontri settimanali così suddivisi: due incontri sul tema proposto dalla pastorale giovanile diocesana, un momento di spiritualità chiamato scuola di preghiera e un momento ludico. Oltre a questo, abbiam pensato di accorpare i primi tre anni delle superiori per permettere un miglior cammino di amicizia e di conoscenza reciproca tra i ragazzi. Naturalmente il percorso prevede anche campeggi invernali ed estivi e proposte estive che saranno calibrate sulle diverse età e settimane comunitarie. Durante il cammino formativo è stato proposto ai ragazzi d’impegnarsi in un servizio e, in modo specifico, in oratorio. Per questo, la collaborazione con Ciri, che è l’educatore professionale che sta coordinando il lavoro pastorale nei quattro oratori dell’Unità Pastorale, è molto prezioso. Abbiamo tenuto conto di alcuni dati oggettivi. Il primo consiste nel fatto che la nostra Unità Pastorale è iniziata a due tempi, vale a dire che nei primi due anni hanno iniziato il cammino insieme le parrocchie di Regina Pacis, Roncina e Spirito Santo e solo a partire dallo scorso anno le parrocchie di San Bartolomeo e Codemondo. Altro dato significativo è che la nostra Unità Pastorale presenta in modo evidente due realtà diverse. Da una parte, infatti, abbiamo tre parrocchie della città tutte di recente costruzione (risalgono al dopo-guerra), mentre Codemondo e San Bartolomeo, oltre ad essere parrocchie di campagna hanno alle spalle un cammino di secoli. Abbiamo pensato, allora, di cercare di mantenere viva la specificità dei cammini e, allo stesso, tempo, proporre dei momenti d’incontro. I giovani di San Bartolomeo e Codemondo si uniscono agli altri due volte al mese, vale a dire, alla scuola di preghiera e al momento ludico. L’idea è quella di offrire un percorso il più

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possibile aperto per permettere ai giovani di approfondire il loro rapporto con il Signore e di crescere umanamente nelle relazioni e nell’attenzione agli altri. In ogni modo, non è nulla di definitivo, ma è un progetto in itinere, che verifichiamo continuamente sia con gli educatori che con i ragazzi. Don Paolo

INCONTRI RAGAZZI DELLE SUPERIORI: SAN BARTOLOMEO-CODEMONDO: Martedì o giovedì: ore 20,30-22 REGINA PACIS-RONCINA-SPIRITO ANTO: Domenica: ore 21-22,30

INCONTRI RAGAZZI 2ª-3ª MEDIA: REGINA PACIS-RONCINA-SPIRITO SANTO: Domenica: ore 17,30-19 SAN BARTOLOMEO-CODEMONDO: Giovedì: ore 20-21,30

INCONTRO CON UNA FAMIGLIA DEL BURKINA FASO Questa domenica noi educatori e i ragazzi di seconda e terza media dell’unità pastorale abbiamo passato un po’ di tempo con alcuni ragazzi e famiglie originari di vari stati africani. Divisi in gruppi abbiamo fatto loro alcune domande e ascoltato l’interessante testimonianza di persone che ci hanno offerto un nuovo punto di vista, non solo sul loro paese, ma anche sul nostro. In particolare, il nostro gruppo ha incontrato una famiglia proveniente dal Burkina Faso. Le risposte che ci hanno dato hanno rivelato numerose differenze tra la nostra e la loro cultura; alcune più semplici, come il fatto che si salutano sempre con una stretta di mano, altre molto più profonde, come l’educazione dei ragazzi, i rapporti tra i membri di una famiglia, l’approccio agli altri… I ragazzi, ad esempio, sono rimasti molto colpiti dalla descrizione di un Natale vissuto in modo differente, molto più condiviso, in cui la gente festeggia per le strade e tutti possono bussare alla porta di tutti ed essere accolti con calore. Ne è venuto fuori il ritratto di una popolazione molto diversa dalla nostra e che vive la sua condizione, anche se spesso dura, in modo semplice e generoso. Infatti, alla domanda: “Consigliereste di visitare il vostro paese?”, la risposta unanime è stata affermativa. È stata un esperienza bella e divertente, che ci ha permesso di allargare un pochino i nostri orizzonti.

ASSEMBLEA DI APERTURA ANNO SCOUT 2016/2017 Domenica 20 novembre, in oratorio, tutti i capi scout della zona di Reggio Emilia (circa 120) si sono ritrovati a Regina Pacis per dare l’avvio ufficiale all’anno scout 2016-2017 con la tradizionale Assemblea di Zona. Si tratta di un’occasione in cui gli educatori scout si ritrovano insieme per condividere la programmazione e i temi che verranno approfonditi negli incontri tra capi durante l’anno, per fare un momento di formazione e per eleggere alcune cariche interne. In particolare, in questa occasione abbiamo dedicato ampio spazio alla formazione sul tema della catechesi narrativa grazie all’intervento di Marco Tibaldi, professore di religione, scrittore, con all’attivo tante collaborazioni nell’ambito catechesi e formazione.

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E cosa è la catechesi narrativa? E’ un modo di narrare la vita vissuta e rileggerla alla luce della Parola per trasmetterla ai ragazzi e per aiutarli a capire che Dio è vicino a loro e agisce quotidianamente nelle loro vite, nelle loro amicizie, nelle loro esperienze e che lì dentro ci sono anche loro, che parla anche per loro. Questa “metodologia” consiste nel prendere un brano della Bibbia (nel nostro caso 2Re5) ed affrontarlo come se fosse un racconto, cercando di entrare nei dettagli della storia e ponendosi sempre tre domande guida: Cosa pensi? Cosa senti? Cosa fai? Al termine della narrazione si aprono diversi scenari che il narratore può utilizzare per guidare la riflessione dei ragazzi. Questo metodo è molto interessante e coinvolgente, ma certamente non semplice: infatti, richiede al narratore una buona conoscenza dei testi ed una abilità nel saper coinvolgere, raccontare ed evocare immagini. Si tratta sicuramente di una bella sfida perché questo strumento potrebbe aiutarci come educatori ad accompagnare i nostri ragazzi nel loro percorso di fede, aiutandoli ad innamorarsi della Parola e della vita di Gesù. Inoltre in questa assemblea abbiamo eletto Alessandro Reggiani come nuovo Responsabile di zona (coordinatore di tutti i capi) ed Eugenio Oliva come consigliere regionale che rappresenterà la nostra zona scout a livello nazionale. Come sempre non poteva mancare la parte più gastronomica e ludica per cui abbiamo concluso la serata con un po’ di festa e l’immancabile buffet. I capigruppo, Andrea e Monica

CASA DEL GIOVANE A CODEMONDO “Casa del giovane”: “casa” è famiglia, condivisione e pace, mentre “giovane” è chi, pur anziano che sia, entra qui. La casa del giovane era l’appuntamento “domenicale” dei nostri nonni che, la domenica pomeriggio, si trovavano qui con le loro famiglie, per passare del tempo insieme. Per noi la casa del giovane è stato il primo luogo di incontro del catechismo e quest’ anno anche per il primo grest. E’ sempre bello, entrando, rivedere le foto, i disegni e i cartelloni appesi alle pareti che abbiamo realizzato qualche anno fa. Oggi, se venite alla casa del giovane, trovate barattoli di vernice, tempera e pennelli… Ebbene sì, ci stiamo divertendo a renderla più bella e accogliente. Ogni giovedì pomeriggio, dopo i compiti, dedichiamo un po’ di tempo a sistemarla e tinteggiarla. Ogni tanto qualche “anzianio” entra, guarda, controlla e a da’ il suo parere. Beh, speriamo proprio che diventi davvero un po’ più bella e ospitale e… per chi vuole venirci a trovare a Codemondo, luogo di incontro, amicizia e condivisione. Cecilia Neroni

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DOMENICA INSIEME Appena tornati, avevamo speso tante belle parole, ma non potevamo tenerle solo per noi. Per questo abbiamo deciso, durante l'ultimo consiglio pastorale, di organizzare una "Domenica Insieme", il 30 ottobre. Avevamo già vissuto un'esperienza analoga nel 2013, condividendo le emozioni del Cammino di Santiago, e siccome fu molto apprezzata abbiamo pensato di riproporla. La messa domenicale è stata molto partecipata, con un coro formato da numerosi giovani delle parrocchie dell'Unità Pastorale. A seguire ci siamo riuniti nel salone, dove abbiamo pranzato con il cibo che ognuno ha portato da casa. Inoltre alcune gentili signore hanno preparato polenta con salsiccia. Una volta terminato il pranzo, sono cominciate le proiezioni. Abbiamo preferito dividere il programma in 5 video, corrispondenti a 5 parti diverse della GMG. Il primo video racchiudeva la partenza da Reggio, il lungo viaggio in pullman e l'arrivo ad Opole, sede del gemellaggio con la nostra diocesi. Il secondo comprendeva i primi due giorni passati ad Opole (visita alla città e giornata della solidarietà, oltre ad un'adorazione eucaristica molto "rock"), mentre il terzo chiudeva il periodo passato ad Opole raccontando il pellegrinaggio a Sant'Anna e la giornata trascorsa nelle famiglie, che ci hanno ospitato in modo davvero eccezionale. Gli ultimi due video abbracciavano i giorni a Cracovia, con l'arrivo al nostro alloggio, le catechesi e le varie feste vissute insieme ai pellegrini di tutto il mondo. Naturalmente non poteva mancare l'incontro con il Papa negli ultimi due giorni, con la veglia del sabato sera e la Messa della domenica mattina. Dopo ogni video, ciascuno di noi, a turno, ha raccontato i giorni relativi al filmato appena visto, e ha aggiunto alcune considerazioni personali; in questo modo chi stava ascoltando ha potuto comprendere meglio le sequenze di foto. Abbiamo terminato con alcune considerazioni post-rientro. Speriamo di aver trasmesso a chi ci ascoltava la gioia che abbiamo vissuto in quei giorni. Giovanni Benassi, parrocchia Spirito Santo

PASTORALE FAMILIARE FAMIGLIANDO QUA E LÀ Sono Luca Riccò, il diacono di Roncina ordinato in Cattedrale il 25 settembre 2016, incaricato dal vescovo Massimo di coordinare la pastorale familiare dell'UP (o meglio, per usare le parole del Vescovo, incaricato di mettersi a servizio della pastorale familiare) per i prossimi tre anni. Nei prossimi mesi cercherò di contattare i coordinatori delle iniziative presenti nelle varie parrocchie per capire quali possono essere i cammini comuni da percorrere. L'incarico del vescovo non è arrivato a caso, perché con don Paolo abbiamo riscontrato che nell'ambito della pastorale familiare c'è molto da fare nell'UP. Nelle altre realtà c'è già un cammino unitario (il martedì sera per il Vangelo della Domenica, i ritiri, da quest'anno anche gli esercizi spirituali, il cammino per il post-cresima e le superiori, la Caritas, il Banco Alimentare). L'anno scorso si

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sono svolti due incontri nell'oratorio di Roncina e soprattutto c'è stata una due giorni ad Assisi che ha coinvolto con successo molte famiglie con i figli. Per quest'anno il programma prevede due incontri (uno già svolto il 30 ottobre e un altro da pianificare in aprile-maggio) e un weekend fuori città fissato per l’11 e il 12 febbraio in località da definire (inizialmente si era pensato ad Affi, vicino al lago di Garda ma per motivi logistici bisogna trovare un'altra struttura). Ci sono state in passato, e ci sono ancora, delle belle iniziative in corso, ma tutte limitate alla partecipazione delle singole parrocchie. Quest'anno ci siamo trovati Domenica 30 ottobre al pomeriggio nell'oratorio di Roncina per il primo incontro dell'anno delle famiglie dell'UP, mettendo come argomento principale l'esortazione di Papa Francesco "Amoris Laetitia". Questo documento del Papa dimostra una conoscenza dei problemi della famiglia da parte di Francesco che ha stupito tutti. Non presenta uno stereotipo della famiglia cristiana ma ci fornisce un modello esigente non idealizzato, prendendo spunto dalla vita reale. Il matrimonio non è visto come un modello ideale irraggiungibile ma come un progetto di Dio credibile perché non nasconde le difficoltà e le fragilità degli esseri umani. Lo dimostra il fatto che Francesco parla apertamente della sfida della crisi e noi ci siamo soffermati proprio su questo tema che, nell'esperienza di tutti, è estremamente attuale: 232. La storia di una famiglia è solcata da crisi di ogni genere, che sono anche parte della sua drammatica bellezza. Bisogna aiutare a scoprire che una crisi superata non porta ad una relazione meno intensa, ma a migliorare, a sedimentare e a maturare il vino dell’unione. Non si vive insieme per essere sempre meno felici, ma per imparare ad essere felici in modo nuovo, a partire dalle possibilità aperte da una nuova tappa. Ogni crisi implica un apprendistato che permette di incrementare l’intensità della vita condivisa, o almeno di trovare un nuovo senso all’esperienza matrimoniale. In nessun modo bisogna rassegnarsi a una curva discendente, a un deterioramento inevitabile, a una mediocrità da sopportare. Al contrario, quando il matrimonio si assume come un compito, che implica anche superare ostacoli, ogni crisi si percepisce come l’occasione per arrivare a bere insieme il vino migliore. È bene accompagnare i coniugi perché siano in grado di accettare le crisi che possono arrivare [...] Nel corso del lavoro effettuato a gruppi non sono emerse soluzioni immediatamente attuabili. Sicuramente bisogna cambiare la pastorale familiare passando da una pastorale per le famiglie a una pastorale con le famiglie. La sfida da affrontare è proprio quella di coinvolgere le famiglie in questa nuova missione o vocazione sia per essere esse stesse testimonianza credibile (il Vescovo Adriano ci ripeteva "famiglia, diventa ciò che sei") e permettere di aiutare tante situazioni di crisi (divorziati, separati, conviventi) senza farli sentire dei diversi, anzi accogliendoli e includendoli nella comunità. Luca Riccò, diacono

ROSARIO DELLE FAMIGLIE Rosario delle Famiglie allo Spirito Santo. Una bella esperienza che sa di antiche tradizioni… Questo è stato per noi il Rosario che abbiamo recitato allo Spirito Santo sabato 2 ottobre e domenica 6 novembre. Un momento semplice, di intimità e di pace che ci ha permesso di gustare la bellezza dello stare assieme nella preghiera. Già da tempo il gruppo famiglie stava cercando un modo originale per incontrarsi e camminare assieme. E, ad un certo punto, l’intuizione è arrivata: “Perché non ci troviamo tutti assieme a recitare il rosario?!”. L’idea è stata subito accolta con entusiasmo: in effetti è una vera novità, è un modo di pregare poco praticato e molti di noi non lo conoscono nemmeno. I nostri bambini sono stati i veri protagonisti del Rosario: ciascuno di loro, a turno, ha guidato la recitazione delle preghiere, mentre a noi genitori è spettata la recita dei misteri e delle intenzioni. L’atmosfera raccolta e intima è servita sicuramente al raccoglimento e alla meditazione personale, mentre l’entusiasmo dei bambini è stato contagioso: non vediamo l’ora di trovarci nuovamente per rivivere queste belle sensazioni. Al termine, visto l’orario, abbiamo cenato assieme per concludere in convivialità il pomeriggio. Invitiamo tutte le famiglie che vogliono pregare e stare assieme a partecipare al Rosario. Abbiamo pensato di ritrovarci una volta al mese, perciò il prossimo appuntamento è stato fissato per domenica 11 dicembre, alle ore 16. In quell’occasione prepareremo anche il nostro consueto presepe. Vi aspettiamo! Il gruppo famiglie dello Spirito Santo

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FAMIGLIE IN CAMMINO Siamo alcune famiglie di Codemondo che da qualche anno hanno deciso di camminare insieme per crescere nella relazione di coppia. Ma il nostro cammino, lo scorso anno, ha accusato un po’ di stanchezza e poco entusiasmo. A giugno, allora, ci siamo presi due giorni insieme per fermarci a riflettere sul valore dei nostri incontri e se ci fosse ancora il desiderio di continuare il nostro cammino. Per aiutarci nel discernimento abbiamo chiesto aiuto al consultorio familiare della nostra diocesi: la Provvidenza ha voluto che il consultorio stesse proprio riflettendo sull’aprirsi al sostegno per gruppi di famiglie. È stato come se ci stessimo cercando a vicenda! E così il nostro cammino adesso è supportato dalla figura di Francesco Zappettini (responsabile del consultorio familiare) che già dal primo incontro ha saputo andare a fondo in modo concreto sulla grande diversità di genere tra uomini e donne. Ci ha dato strumenti concreti per capire meglio il linguaggio del sesso opposto, perché se si parla la stessa lingua è più difficile che nascano fraintendimenti e incomprensioni. L’entusiasmo del cammino, che sembrava spento e fiacco, ha ripreso forza e vigore, perciò… CAMMINIAMO! Le famiglie di Codemondo

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PASTORALE SOCIALE CHE CARITA’ SI RESPIRA NELL’UNITA’ PASTORALE SANTA MARIA DEGLI ANGELI? Il 9 ottobre, durante la messa delle 10:30, a Regina Pacis è stato inaugurato il nuovo Centro d’Ascolto Caritas della nostra unità pastorale. Fino ad oggi questo servizio veniva svolto dal Centro d’Ascolto di Pieve Modolena, sia per la zona di Pieve e Cella che per la nostra unità pastorale, ma il territorio era diventato troppo grande e si è ritenuto che fosse opportuno suddividerlo per dare un servizio migliore. Già da un po' di tempo nella nostra unità pastorale avvenivano la distribuzione degli alimenti a Roncina e dei vestiti per i bambini a Regina Pacis; da sabato 8 ottobre, per le persone del territorio della nostra UP anche l’ascolto sarà svolto a Regina Pacis tutti i sabati mattina, dalle 9:30 alle 11:30, nei locali dell’oratorio. I due centri d’ascolto, comunque, continueranno a collaborare mantenendo in comune i momenti di formazione e di preghiera come la messa mensile; momenti che creano comunione, quella comunione che ha contraddistinto tutta l’esperienza di questi anni insieme. Durante la messa di inaugurazione tutti i volontari della Caritas che operano nell’UP hanno recitato insieme una preghiera di affidamento e all’offertorio un rappresentante della Caritas Diocesana ha portato all’altare la croce della staffetta di preghiera, segno della comunione che lega tutte le parrocchie della zona pastorale che comprende, oltre alla nostra, anche quelle di Pieve Modolena e di Cella. La croce è passata da una parrocchia all’altra, unendole tutte attraverso la preghiera, segno di una comunione che nasce dalla consapevolezza che il servizio verso i nostri fratelli in difficoltà è un servizio fatto al Signore Gesù. La comunione è il fondamento della carità; essa non può essere vissuta se non in comunione altrimenti è una carità falsa. Tutto parte dall’eucarestia che è il momento liturgico attraverso il quale Gesù continua a donarsi a noi e a fare comunione con noi. La Caritas ha chiamato “opere segno” tutte le sue attività come i Centri d’Ascolto, i centri di distribuzione, la mensa, il dormitorio, il mercatino “Nuovamente”, proprio perché esse devono essere primariamente segno dell’amore di Dio per gli uomini; questo però non è possibile se manca la comunione. Nella nostra unità pastorale il Centro d’Ascolto Caritas non è che l’ultima nata tra le esperienze caritative; la carità permea infatti la vita di tutte le nostre parrocchie attraverso tantissime iniziative che abbiamo messo in comune in un incontro che abbiamo fatto nell’oratorio di Roncina il 3 novembre scorso. Sono veramente tante e ciascuna con le sue peculiarità, i suoi obiettivi e una sua storia a volte lunga molti anni. Nel già citato Centro d’Ascolto Caritas si incontrano persone e famiglie in difficoltà e, in collaborazione con i servizi sociali del comune e la Caritas diocesana, ci si preoccupa di progettare cammini di accompagnamento per aiutare queste persone a superare le difficoltà di vario tipo che stanno vivendo. In questo momento di grave crisi economica molti hanno perso il lavoro e si trovano in difficoltà a pagare affitti, mutui, utenze e il mantenimento dei figli a scuola. Il sostentamento economico avviene primariamente attraverso la distribuzione di generi alimentari e di vestiario per bambini oppure aiutando a sostenere le spese per la scuola attraverso opportuni progetti. Ma purtroppo non sono solo le difficoltà economiche che gravano su tante famiglie ma anche la malattia, il degrado sociale, la solitudine, l’emarginazione. Quello che si tenta di fare non è assistenzialismo, ma cercare di dare loro quegli strumenti che permettano di rialzarsi per riuscire a camminare da soli evitando che cadano nella rassegnazione.

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Da qualche mese c’è poi un gruppo di persone che una volta alla settimana va a visitare alcune di queste famiglie per cercare di creare una relazione che vada al di là del breve momento dell’ascolto. Sono presenti anche tante altre esperienze di accoglienza: a san Bartolomeo c’è da tempo una casa di accoglienza in canonica che ha ospitato in questi anni ragazzi usciti da progetti di recupero per aiutarli nel cammino di reinserimento e, in questo momento, ospita alcuni studenti del Camerun che frequentano l’università a Reggio. A Codemondo da 6 anni c’è l’accoglienza invernale in collaborazione con la Caritas e il Comune di Reggio. Il Progetto ha lo scopo di non far dormire al freddo nessuno dei senzatetto della nostra città nel periodo che va dal 1 dicembre al 31 marzo. Anche qui vengono attualmente ospitati alcuni studenti del Camerun. Anche allo Spirito Santo c’è un’esperienza di accoglienza che dura da diversi anni e c’è anche qualcuno che mette a disposizione alcune stanze della propria casa per accogliere di volta in volta persone per l’emergenza freddo o persone segnalate dalle varie associazioni che operano nella nostra diocesi. Per l’emergenza freddo, anche a Roncina e a Regina Pacis, si stanno attrezzando dei locali per poter accogliere persone in difficoltà attraverso progetti gestiti dalla Caritas diocesana. Tante poi sono le persone che prestano servizio presso la Casa di Carità Beata Vergine della Ghiara, accanto alla chiesa di San Giuseppe. In essa si vive la dimensione familiare dove tutti, dai bambini agli anziani, possono andare e condividere alcuni momenti della giornata con gli ospiti e dove ciò che si riceve è sempre di più di ciò che si cerca di dare. A San Bartolomeo da una decina di anni c’è anche un mercatino aperto tutti i pomeriggi del mercoledì e del sabato che vende un po’ di tutto a prezzi simbolici; il ricavato è utilizzato per sostenere le varie attività della parrocchia. Il mercatino è diventato anche luogo di ritrovo per le persone della parrocchia. Allo Spirito Santo nel 1993 si è formato un gruppo di famiglie, provenienti da diverse realtà, che si occupa delle cosiddette Adozioni a Distanza e che negli anni ha prestato aiuto in varie parti del mondo in collaborazione con associazioni e missionari. Anche a Regina Pacis da tanti anni c’è un gruppo che mensilmente raccoglie offerte che, per un lungo periodo, sono state destinate ad amici missionari della parrocchia mentre ultimamente si stanno utilizzando per aiutare persone in difficoltà della parrocchia. Contestualmente vengono anche raccolte offerte per il Progetto Gemma che è rivolto alle mamme che sarebbero indotte ad abortire a causa delle difficoltà economiche in cui si trovano al momento della gravidanza e che mira a sostenere economicamente il bambino nei primi 18 mesi di vita. Ma l’elenco non è finito. Infatti abbiamo l’associazione TerraDiAbbracci che si ritrova tutti i martedì sera nei locali dell’oratorio di Regina Pacis e si occupa di aiutare famiglie in crisi, coppie che decidono di separarsi e singoli che vivono l’esperienza della separazione. Poi, nel territorio di Roncina, c’è anche Casa Ester del Centro di Aiuto alla Vita per l’accoglienza delle ragazze madri. Per concludere abbiamo anche l’UNITALSI, che è un’associazione a livello nazionale che nacque con lo scopo di accompagnare i malati a Lourdes e ad altri santuari, ma che nel tempo ha ampliato il campo d’azione organizzando a livello locale momenti di preghiera e di aggregazione anche durante l’anno. In collaborazione con l’ufficio di pastorale giovanile propone un’esperienza di volontariato per aiutare i giovani ad avvicinarsi al mondo della disabilità, perché si facciano poi animatori all’interno della parrocchia dell’accoglienza di questi nostri fratelli che spesso rimangono ai margini della vita della comunità.

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Dobbiamo citare anche i tanti ministri dell’eucarestia che si preoccupano di andare a trovare gli anziani e gli ammalati per portare loro il conforto della comunità che, in comunione con loro, celebra l’eucaristia. Ecco le ricchezze della nostra unità pastorale che abbiamo il compito di sostenere, accompagnare e fare sentire sempre più cosa di tutti e non di un gruppo ristretto. Ogni nostro atto è un atto di carità! Non è forse carità accompagnare i bambini e i giovani nella loro crescita spirituale e umana? Non è forse carità aiutare le coppie di fidanzati a prepararsi a formare famiglie sante? Qualcuno ha affermato che la carità non si impara ma si vive e tutte queste esperienze sono luoghi dove non si impara la carità o, peggio, a fare la carità, ma la si vive e la si testimonia. Diac. Roberto Bonomo

A SAN BARTOLOMEO L’ACCOGLIENZA CONTINUA… Vi avevamo già raccontato dell’accoglienza degli studenti universitari provenienti dal Camerun/Togo che sono stati accolti nella canonica di San Bartolomeo (un paio anche a Codemondo) a metà agosto… ricordate? (vedi articolo nel numero Insieme di ottobre). Si sono iscritti alla nostra Università UNIMORE superando i vari test di ammissione (oltre alla selezioni nel loro Paese) e, in attesa di ottenere l’assegnazione degli alloggi ERGO e i benefici economici previsti, hanno iniziato il percorso universitario spostandosi verso la città con biciclette e autobus. Però qualcosa è andato storto. Dalla metà di ottobre abbiamo saputo con certezza che non potranno usufruire dell’alloggio - studenti di Via Zandonai. Inoltre, per ottenere la borsa di studio è necessario presentare un regolare contratto di affitto. Di fronte alla difficoltà di recuperare un posto letto a costi accessibili, la nostra comunità ha proposto di regolarizzare la posizione dei 6 ragazzi presenti nella nostra Casa di Accoglienza con un contratto di affitto. Ed ora Nora, Freddy, Freshenel, Maurice, Gaetan, Evrad, continueranno a vivere in Parrocchia per tutto il prossimo anno. Solamente a metà gennaio avranno a disposizione la borsa di studio per le spese che devono sostenere; nel frattempo la nostra comunità provvede al loro sostentamento (la Caritas dell’unità pastorale collabora con il pacco alimentare, ma i tempi sono difficili per tutti…): questi ragazzi sono arrivati dai loro Paesi con una piccola disponibilità di denaro raccolta a fatica dalle loro famiglie, destinata alle loro spese per tutti gli anni che saranno qui. Abbiamo sentito questo nuovo progetto come opera concreta di vicinanza nell’accoglienza (ricordando le riflessioni condivise anche durante la sagra legate alla testimonianza di Don Tonino Bello) e allo stesso tempo cercheremo di comprendere e modificare i meccanismi che generano queste “ingiustizie”. Abbiamo bisogno di condividere il pensiero ma anche l’azione concreta: in occasione della Cresima dei nostri ragazzi le famiglie hanno messo a disposizione del “cestino comune” una offerta ma, viste le necessità che continueranno almeno fino all’arrivo della loro borsa di studio, chiediamo il contributo di tutti nei modi e nelle possibilità di ciascuno. Ogni anno in occasione dell’Avvento abbiamo sempre cercato si sostenere un progetto concreto; questo è il nostro progetto: “A San Bartolomeo l’accoglienza continua”. I ragazzi li potete incontrare in canonica e spesso nel nostro sagrato mentre raccolgono le foglie, gestiscono i cassonetti della differenziata, aprono e chiudono la chiesa e si rendono disponibili per i servizi necessari: questo è lo stile che ci hanno detto si usa anche nei loro paesi come segno di riconoscenza e fratellanza. Per contatti potete chiamare:

AnnaMaria, 3341574213 - Donatella, 3392546006 - Alberto, 0522 577704

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TUTTO STA ANDANDO A MERAVIGLIA C’è un intorno vicino a noi nascosto. E’ vicino e dentro la nostra parrocchia, ma non lo conosciamo. Un brulicare di vite e di difficoltà che aprendo bene gli occhi è possibile vedere e per cui spesso siamo impotenti. Persone senza lavoro che giacciono tra montagne di borse di abiti usati. Famiglie che mangiano, dormono, guardano la tv e stendono i panni in 15mq. Bambini che sorridono inconsapevoli e genitori tristi, ma anche anziani senza lavoro e giovani con poche speranze. Ci sono studenti che vengono dall’altra parte del mondo e che vivono attaccati al filo delle proprie forze e responsabilità perchè se perdono il passo dello studio tornano a casa o finiscono in mezzo alla strada. Questo è quello che si vede visitando con Don Paolo e i volontari della Caritas le tante famiglie che vanno a chiedere aiuto. Pensiamo sempre che sia una cosa distante da noi ma lunedì scorso prendendo in mano la lista con nomi e indirizzi abbiamo visto quanti fossero italiani. Queste persone sono i nuovi emarginati. Per etnia, per condizione sociale e percorso di vita sono messe a lato. Possiamo dire che sia colpa dello stato, delle istituzioni e demandare ad altri la risoluzione, ma se non vorrete dire che sia stata anche colpa vostra venite un lunedì a chiacchierare un po’ con loro a fare un sorriso ai bambini. Aprite gli occhi e il cuore un po’ di più. Il tempo della misericordia, come ha detto il nostro caro Francesco, inizia da oggi. Tutto sta andando a meraviglia… potremo dire. Emanuele Sassi

EMERGENZA FREDDO “… Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione”. Questa è la frase del Vangelo che alcuni anni fa ci propose la Caritas per aiutarci a riflettere sul progetto di accoglienza invernale. Vi propongo alcune riflessioni del gruppo: La prima cosa che abbiamo pensato un po’ tutti, riguarda l’accostamento al Samaritano: una figura sicuramente importante nel Vangelo, che risveglia belle virtù e insegnamenti. Noi facciamo ben poco per i nostri ospiti, veniamo semplicemente ad aprire la porta, fare qualche chiacchiera (a volte disturbando pure) e talvolta portando qualche genere di conforto. Noi non siamo in grado di cambiare le cose, di risolvere i problemi dei nostri ospiti, ci limitiamo solamente a percorrere un “poco” di strada con loro. “Invece” e “passandogli accanto”: sono due frasi che ci hanno fatto riflettere sulla nostra attenzione e percezione. Tutti i giorni passiamo accanto a tante persone, ad iniziare dalla nostra casa, nel lavoro, in parrocchia e per la strada; spesso la fretta e la lunga lista delle cose da fare, che tutti abbiamo, ci fanno “andare oltre”. Questa esperienza, prendersi il tempo di passare un’oretta con i nostri ospiti, ascoltare le loro storie, ma anche raccontare a loro le nostre, ci aiuta molto ad essere più attenti, non più bravi, ma solamente a considerare il prossimo un fratello, una persona almeno da ascoltare e rispettare. “Che era in viaggio”: il fatto di essere anche noi in viaggio, di avere le giornate piene (la celebre frase non ho tempo) ci fa riflettere sulla sproporzione del bisogno, che gli ospiti hanno: il freddo, la fame, un posto per dormire, il lavoro e alle volte anche problemi di salute, cose che prese da sole richiederebbero sicuramente il nostro massimo impegno per cercare di risolvere; e la nostra routine quotidiana, che comunque deve essere fatta, anche se all’apparenza meno importante, non possiamo lasciarla lì, non farla; questa sproporzione ci mette un poco in difficoltà sia come uomini che come cristiani. Un altro aspetto, che lascio volutamente alla fine, è che nel Vangelo l’intervento del Samaritano porta a risolvere la situazione di bisogno definitivamente. Noi il 31 marzo ci fermiamo, e spesso lasciamo le cose come erano al 30 di novembre, crediamo che solo l’intervento di “DIO” risolva veramente i problemi (non so se aggiungere o

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cambiare un pochino la visione: “… risolva veramente i problemi”. Noi siamo contenti di aver fatto un po’ di cammino con loro, abbiamo tolto loro un po’ di solitudine e di abbandono). Alla fine o quasi di questa esperienza, bisogna ammettere che gli aiutati, quelli che sicuramente hanno avuto un vantaggio in questo pezzo di strada percorsa assieme, “NOI”, “CARITAS” e “OSPITI”, siamo proprio tutti; ed il gran vantaggio è averlo percorso assieme. Signore grazie molto per questo modo di vivere! Per chi non ha dimestichezza con il problema l’emergenza freddo, è un progetto che la Caritas in collaborazione con vari enti, propone da diversi anni con l’obiettivo di dare un letto caldo in inverno a chi diversamente dormirebbe all’aperto o in ricoveri di fortuna. Noi a Codemondo abbiamo iniziato sei anni fa mettendo a disposizione quattro posti nella canonica dopo aver sistemato un po’ gli ambienti; e in questi anni abbiamo ospitato ed incontrato una ventina di persone. Presto inizierà il progetto di accoglienza per questo inverno, il gruppo è aperto a chiunque fosse interessato: l’impegno è quello di aprire la porta la sera ed accoglierli facendosi compagnia per un poco (circa un’oretta) e chiudere al mattino. Paolo (paolodenti71@gmail.com)

IL MERCATINO DEL RIUSO E NON SOLO A San Bartolomeo nell’area parrocchiale, precisamente vicino al salone-palestra e confinante col campo sportivo, c’è una vecchia casa colonica con ampio parcheggio dedicata al mercatino del riuso. Il mercatino del riuso è aperto il mercoledì pomeriggio e il sabato pomeriggio, con orari nel periodo invernale 15,30-19,00 e in quello estivo 16,00 - 19,00. Il mercatino del riuso è gestito nella vendita e acquisizione articoli da personale volontario. Per questo motivo si cercano in continuazione persone che intendano e/o hanno possibilità nella collaborazione di tale attività. Nel mercatino del riuso si può trovare: abbigliamento bimbo-bimba giocattoli e mobili per la casa (paino terra). Abbigliamento femminile e casalinghi (primo piano). Abbigliamento maschile e attrezzature per l’infanzia (secondo piano). Tutti gli articoli nuovi e/o usati in buone condizioni che sono messi in vendita vengono donati al mercatino da privati o commercianti. Le “ragazze” del mercatino dopo una accurata selezione delle donazioni, mettono in vendita gli articoli a prezzi opportuni per aiutare persone o famiglie bisognose e, di conseguenza, aiutare la parrocchia alla quale va tutto il ricavato. Durante l’anno vengono anche preparati diversi articoli da spedire nei paesi bisognosi. Inoltre, diversi articoli sono messi a disposizione dei carcerati e dei loro familiari. Il mercatino del riuso nel periodo natalizio e precisamente nei giorni festivi 27/11/2016 04/12/2016 08/12/2016 11/12/2016 18/12/2016 dalle ore 15,00 alle 18,30, mette in vendita articoli in tema con le festività: una opportunità che diventa occasione per i vostri regali facendo contemporaneamente beneficenza. L’esposizione viene effettuata nella sala del camino della parrocchia (primo piano vicino alla canonica). Le “ragazze” del mercatino del riuso augurano Buone Festività, vi aspettano anche solo per una visita e un confronto in famiglia.

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16 Novembre 2016: 23° dalla nascita del gruppo adozioni a distanza in Parrocchia dello Spirito Santo Ci siamo ritrovati per il consueto punto della situazione di fine anno, per la raccolta delle donazioni e per definire la destinazione delle ultime offerte raccolte. Abbiamo ricordato che l’iniziativa è partita sulla proposta di alcuni di noi di aiutare i bambini, in varie parti del mondo, soprattutto quelli che vivono in condizioni difficili, aiutandoli a credere nel futuro, farli sentire accompagnati, dando loro una speranza in un futuro migliore, attraverso un modesto, ma costante aiuto economico. Questa idea nata 23 anni fa, sta continuando ad essere un momento di carità per una cinquantina di persone/famiglie non solo della Parrocchia dello Spirito Santo, ma aggregando di continuo nuove persone/famiglie, anche perché purtroppo in questi ultimi due anni sono venuti a mancare alcuni componenti del gruppo. Questa iniziativa è caratterizzata dal fatto di raccogliere con molta libertà, ma d’altra parte con costanza una piccola offerta mensile almeno di 5 €. All’inizio era destinata a vere adozioni a distanza, oggi si è trasformata: - nell’aiuto per la costruzione in Madagascar di scuole tramite il supporto del Centro Missionario diocesano (ne abbiamo già costruite tre) e con un rapporto diretto con Mons. Pietro Ganapini, che di fatto vive in Madagascar. Come dice Mons. Ganapini, “scuole a fianco delle chiese e chiese a fianco delle scuole”. Scuole, supporto per le insegnanti, materiale formativo per i bambini malgasci; - nel supporto poi ad un orfanatrofio in Cile, presso la “CASA MADRE ELEONOIRA GIORGI” a Puerto Aysen, con un rapporto anche in questo caso diretto con Suor Augusta; - in altri contributi per scuole in Brasile tramite Rete Speranza; - stiamo anche aiutando da anni una ragazza albanese con grave patologia e quindi diamo un supporto per l’acquisto di cateteri che le servono giornalmente. Abbiamo poi preso in considerazione, in quest’ultima riunione, la possibilità di destinare un contributo ad un caso veramente particolare di un bambino all’interno dell’Unità Pastorale. Un ringraziamento a tutte le persone che hanno partecipato all’incontro, a tutte le persone che pur non essendo fisicamente presenti erano unite a noi spiritualmente e a tutte le persone che in questi 23 anni hanno sostenuto questa bella iniziativa. Il gruppo è aperto a chiunque voglia “entrare”, perché la carità non deve avere nessun confine né per chi dona e neppure per chi riceve. Stefano - Luciano - Gilberto

CAPITOL 2016-2017: UN ALTRO ANNO DI CINEMA! È passata l’estate e ai primi freschi autunnali ci siamo ritrovati nelle sale del Capitol per i nuovi appuntamenti con l’emozione del cinema, grazie ad una rassegna dedicata alla Cucina, in quanto il cinema… che cos’è se non cibo per l’anima? Direte che è una scelta facile, pure un po’ modaiola, con tutti i programmi dedicati all’alta cucina in tv, ma ci tenevamo a sottolineare l’importanza che la preparazione e rappresentazione del pasto all’interno del cinema ha sempre avuto. Da quello accurato de Il pranzo di Babette con tanto di brodo di tartaruga, alle due frettolose uova fritte per colazione che uno Stanley Tucci assonnato si prepara nella cucina nel film Big Night dopo una serata impegnativa nel suo ristorante.

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Il pubblico affezionato del Capitol ha dimostrato un grande interesse per il nostro menu con due serate da tutto esaurito: un antipasto leggero con lo splendido Le ricette della signora Toku di Naomi Kawase, in cui le frittelline di fagioli rossi che sono al centro della scena diventano la metafora della vita per i protagonisti del film; un primo esuberante e saporito come una moussaka greca con Soul Kitchen di Fatih Akin, in cui si parla di integrazione e difficoltà a trovare una propria via in un paese lontano. Ci auguriamo che il menù continui a piacere così tanto anche per il secondo (Amore, cucina e curry) e per il dolce finale (Chef la ricetta perfetta), ma non abbiamo dubbi vista l’attenzione e la maestria con cui i vostri chef hanno saputo creare con amore i piatti per voi… Domenica 18 Dicembre debutta invece la rassegna parallela dei Capitol Forum con una nuova formula che, crediamo, possa permettere la piena fruibilità del film e dell’approfondimento successivo con l’ospite, rispetto a quanto non siamo stati in grado di garantire negli anni scorsi. Si partirà infatti alle 17.00 con la proiezione, seguita immediatamente dalla chiacchierata con l’ospite, in modo da concludere alle 20.00 con la cena assieme e permettere a tutti di rientrare a casa presto. Su questa nuova formula siamo interessanti a ricevere un feedback da parte del pubblico per capire se stiamo andando per la strada giusta. Quale sarà il primo argomento di Capitol Forum? Si parlerà di disabilità e di come l’evoluzione tecnologica può essere un’opportunità per superare l’handicap. Sarà nostro ospite Luca Spaziani. Citando dal suo profilo twitter: “cieco, sposato, credente, progressista liberal, juventino, aspirante giornalista, appassionato di economia e hi-tech, fan di Springsteen e autore di DigitAbili”. Un ragazzo vulcanico e pieno di curiosità e voglia di fare, che ha all’attivo questo libro in cui descrive come il mondo degli smartphone, dei big data, delle micro-tecnologie può trasformare le nostre città in smartcities, strumenti in grado di colmare gli handicap in maniera assai efficace rispetto al passato. Ce ne parlerà al termine

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della proiezione, disponibile anche alle domande del pubblico. Il film scelto per introdurre il tema è La Famiglia Belier in cui il mondo silenzioso dei sordomuti, handicap che affligge 3 su 4 dei componenti della famigliola della provincia francese, si scontra con la voglia di cantare e il mondo della musica della quarta componente. Come andrà a finire? Venite a scoprirlo il prossimo 18 Dicembre! Per gli altri appuntamenti del 2017 restate sintonizzati su queste frequenze e sulla pagina fb di Regina Pacis. Ne vedremo delle belle… Lorenzo Sassi

NOTTE DI LUCE – 3 DICEMBRE 2016 Il 3 dicembre Reggio Emilia cambia aspetto: illuminata solo da candele, svela una città intima e inaspettata per raccontare simbolicamente la differenza. Negozi aperti, aperitivi a lume di candela, vetrine illuminate di magia, concerti e dj-set per celebrare la “Giornata internazionale per i diritti delle persone con disabilità”. Partecipa anche tu. Puoi venire in centro all’iniziativa con la tua candela o accendere una candela sul davanzale di casa tua. Programma: - ingresso Teatro Valli ore 17.30_avvio del corteo musicale per piccole lanterne – per tutti i bimbi e le loro famiglie -piazza Prampolini ore 18_saluti del Sindaco Luca Vecchi e autorità performance accensione collettiva delle candele ore 18.30_LaBBanda in concerto - atelier via dei Due Gobbi dalle ore 18_installazione partecipata di lanterne - via Ariosto ore 19.45_Via Ariosto Urban Sound. Piccolo concerto per candele, finestre e balconi - piazza Fontanesi ore 20.30_Empatee Du Weiss in concerto Per info: www.cittasenzabarriere.re.it Evento a cura di: Comune di Reggio nell’Emilia, Farmacie Comunali Riunite, Reggio Emilia Città Senza Barriere. In collaborazione con: C’entro Reggio Emilia, Istituzione Nidi e Scuole d’Infanzia, Reggio Children, I Teatri Fondazione Reggio Emilia, Remida Reggio Emilia, Associazione Cinqueminuti, Associazione Quadrilatero, Via Ariosto Urban Renaissance, Red Noise Reggio Emilia.

GAS MEOMONDO E PROGETTO GOEL A San Bartolomeo e Codemondo da qualche anno abbiamo fondato un G.A.S (gruppo di acquisto solidale). Attualmente siamo oltre 40 famiglie. Acquistare in modo solidale significa verificare che dietro ad ogni prodotto che consumiamo ci sia il più possibile la ricerca del rispetto della qualità, della sostenibilità ambientale e sociale e, oltre a questo, un progetto, una storia e delle persone che decidiamo di sostenere. Si sceglie oltre la qualità del prodotto, anche il progetto di qualità che c’è dietro. Quando è possibile, conosciamo personalmente i produttori in modo da creare con loro una relazione, conoscere il loro modo di lavorare e creare una “alleanza etica”, dove nessuno cerca di approfittare dell’altro, ma si condivide uno scambio equo fra le parti; un prodotto buono, di qualità, frutto del lavoro onesto, acquistato al giusto prezzo che non significa al prezzo più basso quando questo comporta lo sfruttamento delle persone e della terra.

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E abbiamo condiviso che anche la relazione fra noi non debba essere di tipo consumistico: cerchiamo di approfittare del giorno settimanale di “consegna prodotti” per incontrarci, scambiarci opinioni, creare legami… Periodicamente ci riuniamo per discutere dei progetti, conoscere nuovi produttori/progetti, formarci con qualche esperto. Prima del GAS però avevamo già iniziato a collaborare al progetto GOEL BIO, perché abbiamo conosciuta la realtà delle cooperative della Locride (i nostri ragazzi hanno fatto vari campi di lavoro estivi) e abbiamo deciso di sostenere questa realtà che si oppone con tutte le forze alle regole della mafia (e ne paga molte conseguenze… come incendi, devastazione di colture poco prima del raccolto, ect.). Quindi da dicembre ad aprile è possibile acquistare diversi prodotti: arance, clementine, limoni, bergamotti (sia a casse che al kg) . Questo progetto, visto il grande quantitativo di prodotti acquistati anche da altre parrocchie, è diventato un progetto pilota in Italia. Proponiamo quindi anche alle altre parrocchie dell’UP la possibilità di acquistare questi prodotti buoni e sani da tutti i punti di vista! Gli agrumi arrivano in un giorno stabilito e devono essere ritirati in brevissimo tempo per favorire la conservazione (non sono trattati). Vi invitiamo perciò a prendere contatti con la Parrocchia di San Bartolomeo al seguente numero 0522577704 per avere i contatti ed essere inseriti nella mailing list. Alberto Mara

DOMINIO DEL DEBITO E NUOVI MODELLI SOCIALI La carta di Genova è il frutto del lavoro dei rappresentanti di 35 città italiane che hanno voluto mettersi insieme per ragionare su qualcosa di drammatico, e cioè il discorso sul debito che, come si riesce a intravedere, se non venisse affrontato in modo adeguato, porterebbe su una strada senza ritorno. Il debito è come una guerra che va ad aggiungersi ai conflitti già in atto, è un modo per asservire i popoli, per espropriarli. Le persone comuni si sentono chiuse in una morsa d' impotenza; come la si può superare? Come si può far sentire la propria voce, prendere posizione in modo concreto? Il nostro Papa ci indica la strada, esortandoci a considerare la solidarietà come modello operativo, non come una virtù a cui aspirare semplicemente. I movimenti che hanno dato vita alla carta di Genova dal canto loro, vogliono capire e far capire come si è formato il debito, se è effettivamente legittimo oppure no, se si può fare qualcosa o perché non si può fare niente per annullarlo. Il filo conduttore di tutto il discorso, poi, è la seguente domanda: qual è il terreno dell'umano? Per capirlo abbiamo bisogno di una sapienza nuova e di un senso del limite diversamente inteso per rimanere ancorati coerentemente sul terreno dell' umano: il debito è una colpa per alcune culture ma, trovandoci di fronte agli indebitati, quando la loro vita è a rischio per il loro debito, cosa si deve privilegiare, secondo noi, la vita o il debito? Se noi siamo quelli che hanno e non quelli che sono, diventiamo canne al vento e abbandoniamo il terreno dell' umano. Anche noi Italiani abbiamo comunque un debito con cui fare i conti e questo debito sta demolendo anche il nostro welfare. Ma questo debito come si è generato e ingigantito? Occorre, lo ribadiamo, capirlo e farlo capire. Il debito è un flagello dietro il quale si nasconde la geografia dei poteri.

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Il denaro dei poveri è invece costituito dai diritti e la fonte principale dei diritti è, nei vari stati, la Costituzione, cioè il fiume che alimenta la democrazia. Ridurre la Costituzione è ciò che serve al potere finanziario per essere più potente e continuare a creare povertà a ritmo incessante. La carta di Genova è, dunque, un inizio, un telaio che ha messo insieme diverse reti che hanno avvertito una grave urgenza, quella di una Costituzione civile per l’Europa ispirata ad un' economia e a una finanza sociale e popolare che mettano al centro la persona e diano opportunità di vita a tutti nel rispetto della Terra, nostra casa comune. Il percorso si è arricchito di altri momenti significativi: il 15 settembre a Roma è stata avviata la costituzione di un comitato per l’abolizione dei debiti illegittimi. Il 5 novembre, papa Francesco ha incontrato a Roma i rappresentanti dei movimenti popolari che si battono per i diritti alla terra, alla casa, al lavoro: li ha chiamati, con una felice immagine, “poeti sociali”. Mi pare opportuno riportare, in conclusione, questo significativo passo del suo discorso: "Voi, i movimenti popolari, siete seminatori di cambiamento, promotori di un processo in cui convergono milioni di piccole e grandi azioni concatenate in modo creativo, come in una poesia; per questo ho voluto chiamarvi “poeti sociali”; e abbiamo anche elencato alcuni compiti imprescindibili per camminare verso un’alternativa umana di fronte alla globalizzazione dell’indifferenza: 1. mettere l’economia al servizio dei popoli; 2. costruire la pace e la giustizia; 3. difendere la Madre Terra". Raffaella Savastano

IL GRUPPO DI REGGIO EMILIA – L’INEFFABILE DELL’ESSERE CRISTIANI La nostra terra, quella emiliana, ci aiuta a convivere con il ciò che è reso poco definito dalla nebbia, per cui ciò che è ineffabile e spesso contorto può comunque essere colto nei suoi bordi poco nitidi, senza avere paura. Essere credenti e omosessuali, avere una vita che si dedichi anche al servizio, richiede una fede attiva che spesso è spaventata dalle apparenti contraddizioni, che ci chiede per andare avanti di ignorare le montagne immense che stanno dinanzi. Ma questo riguarda anche coloro che sono genitori, fratelli, coloro che hanno un legame affettivo più che di parentela con le persone omosessuali, giocato dentro o fuori questo strano mondo che è il contesto cattolico italiano contemporaneo. Per molti la propria fede è stata in passato una storia di solitudine, e così è ancora per molti giovani che sono divisi nell’età delle scelte tra la propria fede e la propria natura. La convivenza tra questi due aspetti è un filo sottilissimo che separa la repressione dal relativismo, il “sono sbagliato” dal “tutto è opinabile in fondo”. Molti ragazzi come me hanno avuto la fortuna di riuscire a crescere nella fede e con la propria identità, a fasi alterne magari e in maniera asimmetrica. Per ciò di cui ho potuto fare tesoro, non sono serviti ingegno, fatica e buoni intenti, piuttosto sono servite le persone che ho incontrato, il desiderio di trovare risposte, e credere che una strada fosse possibile. La mia fede, alla quale ho tentato talvolta di rinunciare nonostante la sua bellezza, poiché spesso troppo ingombrante, per me è stata più che una porta stretta, è stata l’asola di un bottone piuttosto! Al di là di questo voglio rassicurare ogni persona la cui esistenza viene sconvolta da qualcosa di eccezionale: è nell’eccezione che facciamo esperienza di Dio, non nell’ordinario, perché Dio non ha mai avuto

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nulla di ordinario, il suo modo di amare in primis direi da quando si è manifestato, ci ha sempre fatto fare percorsi incredibili, per nulla scontati. Coloro che hanno la sorte di essere omosessuali crescono in un contesto straordinario, poco codificato, oscuro talvolta, i cui esiti non sono affatto prevedibili, ma questo vale per chiunque viva situazioni sconvolgenti credo, di alterità. Concludendo questa sequenza di pensieri sconnessi, ricordo ora di quando parlavo con un sacerdote dell’essere credenti e omosessuali: credevo fosse una pista inedita, un sentiero mai tracciato, e forse non sentendomi come gli altri volevo sentirmi un po’ speciale, diciamolo. Ebbene lui mi disse che ogni vita in realtà è inedita se non vissuta a pieno, ogni strada è da tracciare, e non c’è nessuno che sia esentato da questo compito. Per quanto possa sembrare difficile è un po’ come i ruscelli di montagna, mi diceva, quando piove l’acqua tende ad andare verso valle, e se non trova la strada se la crea da sola senza troppa fatica, c’è poco da fare, la vera fatica risiede nell’amore e non nelle cose da fare. Ora, il neonato gruppo di Reggio si occupa di coloro che si scontrano con il binomio fede-omosessualità, a volte paradossale ma talvolta estremamente interessante. Ma non è solo questo credo, è il capire che al di là di ciò che sono i miei limiti di persona, i muretti che mi sono posto o che mi hanno aiutato a costruire, c’è un fratello che come me, a prescindere dalla sua sessualità, si pone bene o male le stesse domande, o desidera sentirsi a casa all’interno di una Chiesa dove nessuno può restare fuori all’addiaccio. Luca

Notizie in breve RONCINA. La comunità si ritrova ogni tanto a pranzare insieme dopo la messa, per stare un po' insieme e migliorare la nostra amicizia. Il prossimo pranzo comunitario sarà domenica 11 dicembre. SAN BARTOLOMEO. Dopo tante discussioni con l’amministrazione locale, finalmente è stato approvato il progetto di una pista ciclabile che congiunge san Bartolomeo con il Ghiardello. Complimenti a tutti coloro che hanno lottato sino alla fine per questo progetto. RONCINA. Nell’ultimo consiglio pastorale Valerio della Caritas ha spiegato il significato del progetto Emergenza freddo che la comunità intende attivare in una delle sale dell’ex asilo. Il consiglio pastorale, dopo aver approvato l’iniziativa, s’impegna a coinvolgere la comunità per ottenere due reti, due materassi, le lenzuola per l’accoglienza di due persone che dormono all’aperto. REGINA PACIS. Nella stessa serata (21.11) del consiglio pastorale di Roncina, Valerio della Caritas ha visitato il locale dell’oratorio di Regina Pacis (ex aula 4), dove la Caritas locale ha preparato l’accoglienza per due persone senza dimora. Valerio ha dato parere favorevole ed ha giudicato i locali idonei a questo servizio. Per questo motivo è stato convocato un consiglio pastorale straordinario per parlare dell’iniziativa. CODEMONDO. La comunità che da anni è attiva per il progetto Emergenza freddo, si sta preparando per realizzarlo anche quest’anno. Nei locali predisposti della canonica sono disponibili quattro posti letto. UNITA’ PASTORALE. Si è svolto nei giorni 11-13 di novembre, il corso di esercizi spirituali per le giovani famiglie a Marola. Il tema sul quale don Paolo ha realizzato la riflessione è stato il capitolo 17 del Vangelo di Giovanni. Molto apprezzata è stata la presenza del Vescovo Massimo nella celebrazione dell’Eucarestia del sabato.

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REGINA PACIS. Si avvisano le signore che a partire dal 28 novembre in oratorio ci sarà la consueta produzione di capelletti in pro dell’oratorio. Si cercano volontarie. SAN BARTOLOMEO. Ogni quarto mercoledì del mese alle 20,30, dopo la messa, la comunità si trova per discutere sui problemi e sulle necessità della parrocchia. Chi ama la propria comunità è invitato a partecipare. CODEMONDO. I quattro giovani studenti del Camerun, Togo ringraziano dell’ospitalità ricevuta in questi ultimi mesi. Rimane solo lo studente del Congo che sta cercando una sistemazione per lasciare libero il posto per il progetto Emergenza freddo. UNITA’ PASTORALE. Rinnoviamo l’invito a tutti i genitori che hanno figli nella prima eucarestia e nella Cresima (4 elementare e prima media) a mettersi in contatto con don Paolo per il colloquio personale d’inizio d’anno (cell. 331 918 3700). UNITA’ PASTORALE. La pastorale familiare dell’UP sta organizzando un’uscita nei giorni 10-12 febbraio 2017. Il luogo di questo viaggio è ancora da decidere. L’obiettivo è di creare uno spazio e dedicare un tempo prolungato per conoscersi e per progettare meglio il cammino che nell’Unità Pastorale intende compiere con le famiglie. Invitiamo a mettere in agenda le date. CODEMONDO. Le prove dei canti di Avvento e Natale saranno il 1 e il 15 dicembre, mentre la recita di Natale sarà il 23 dicembre, alle 21. CAPITOL SPRITZ. Molto positive le prime due serate dell’anno dell’iniziativa ormai tradizionale del Capitol spritz. Un ringraziamento particolare agli amici di Fogliano che ci hanno deliziato con la loro presenza.

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CALENDARIO PASTORALE UP DICEMBRE 2016 GIOVEDI’ 1 Ore 19: incontro emergenza freddo a Codemondo Ore 21: Veglia penitenziale genitori prima confessione Codemondo VENERDI’ 2 Ore 21: incontro genitori seconda elementare di Regina Pacis SABATO 3 Ore 15: prima confessione a Codemondo DOMENICA 4 Ritiro Spirituale adulti a Codemondo dalle ore 9 alle 17, con Messa alle 11 Ore 21: prove di canto Regina Pacis LUNEDI’ 5 Ore 19,30 momento di preghiera con gli studenti stranieri di via Zandonai MARTEDI’ 6 Ore 20: momento di preghiera con i giovani studenti stranieri di San Bartolomeo MERCOLEDI’ 7 Ore 21: lectio divina di Avvento a San Bartolomeo GIOVEDI’ 8 Ore 21: incontro con le famiglie che lavorano con gli educatori DOMENICA 11 Ore 16: incontro di preghiera con le famiglie del Burkina Faso LUNEDI’ 12 Ore 19: Visita famiglie stranieri

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MARTEDI’ 13 Ore 21: incontro a Baragalla su don Pino Pugliesi MERCOLEDI’ 14 Ore 21: lectio divina di Avvento a San Bartolomeo SABATO 17 Ore 15: incontro genitori Roncina Ore 16,30: Confessione cresimandi San Bartolomeo Ore 18,30: Messa Scout a Regina Pacis DOMENICA 18 Dalle ore 15 alle 17,30 ritiro spirituale per i giovani delle superiori a Codemondo Ore 17: Cineforum a Regina Pacis Ore 21: prove di Canto a Regina Pacis LUNEDI’ 19 Ore 19,30: Incontro di preghiera cristiani lgbt a Regina Pacis MARTEDI’ 20 Ore 19,30: incontro educatori di 2ª-3ª media UP a Roncina MERCOLEDI’ 21 Dalle ore 17 alle 20: confessioni di Natale a San Bartolomeo Ore 21: Lectio divina di Avvento a San Bartolomeo GIOVEDI’ 22 Dalle ore 17 alle 20: confessioni di Natale a Codemondo VENERDI’ 23 Ore 15: Confessioni ragazzi delle superiori UP a Regina Pacis Dalle ore 17 alle 20: Confessioni di Natale a Roncina Ore 21: Spettacolo di Natale a Codemondo

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SABATO 24 Dalle ore 9 alle 19: confessioni di Natale a Regina Pacis Vigilia di Natale

INCONTRI RAGAZZI DELLE SUPERIORI SAN BARTOLOMEO-CODEMONDO: Martedì o giovedì: ore 20,30-22 REGINA PACIS-RONCINA-SPIRITO ANTO: Domenica: ore 21-22,30

INCONTRI RAGAZZI 2ª-3ª MEDIA REGINA PACIS-RONCINA-SPIRITO SANTO: Domenica: ore 17,30-19 SAN BARTOLOMEO-CODEMONDO: Giovedì: ore 20-21,30

CAMPEGGI Superiori: 28 dicembre-1 gennaio 2ª-3ª media: 2-5 gennaio a Minozzo

RITIRI SPIRITUALI DI AVVENTO DOMENICA 27: medie UP a Regina Pacis DOMENICA 4 DICEMBRE: 9-17 Adulti UP (con messa inclusa a Codemondo) DOMENICA 11 DICEMBRE: 14-17, giovani (fascia universitari a Codemodo) DOMENICA 18 DICEMBRE: 15-17,30 giovani (superiori UP a Codemondo)

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