SANTA MARIA DEGLI ANGELI MENSILE DELL’ UNITA’ PASTORALE SANTA MARIA DEGLI ANGELI – FEBBRAIO 2016
IL DIACONATO Negli Atti degli apostoli c'è un bell'episodio della Chiesa dei primissimi tempi. A Gerusalemme i cristiani di lingua greca si lamentano perché le vedove del loro gruppo vengono trascurate nella distribuzione quotidiana (una specie di mensa Caritas del tempo). Gli apostoli riconoscono che la lamentela è fondata, ma non possono occuparsi loro di tutto, e perciò chiedono alla comunità di scegliere un gruppo di uomini “di buona reputazione, pieni di Spirito e di sapienza” ai quali essi, gli apostoli, affideranno il delicato compito di sovrintendere alla carità verso i poveri. Infatti la comunità propone sette uomini (tra i quali il più famoso è Stefano, il primo martire) e gli apostoli impongono su di loro le mani, per chiedere a Dio che li riempia della potenza del suo Spirito. Tradizionalmente si dice che così sono nati i diaconi. In realtà, la parola “diacono” in questo racconto non c'è, ma l'episodio è ugualmente importante perché insegna una cosa essenziale per la vita della Chiesa: i ministeri nascono perché ci sono bisogni a cui rispondere (come quello della carità, appunto, oppure della predicazione o della missione) ed è vitale che la Chiesa vi risponda, se no non sarebbe più la Chiesa voluta dal Signore. [CONTINUA A PAG. 16 ]
CODEMONDO REGINA PACIS RONCINA SAN BARTOLOMEO SPIRITO SANTO Natale a Codemondo 23 dicembre, l'antivigilia di Natale… la chiesa si trasforma in teatro (e che teatro!), i bambini del catechismo in attori (e che attori!), i genitori in pubblico e… l'alchimia è completa, l'aria è frizzante, piena di emozione, tra l'abbaglio dei fari e le pieghe del sipario anche Gesù, dal crocifisso, sembra farci l'occhiolino. Le luci si spengono, cala il silenzio e si comincia: La Leggenda del quarto Re. Sono i bambini sul palco che raccontano, anzi no… è nonna Ruth con alcuni nipoti che narra la storia di Artabano, un sapiente, deve raggiungere gli altri magi alla ricerca del Re. Ha venduto tutto per comprare i doni da presentargli, ma il suo viaggio è lungo e pieno di persone da aiutare; trova il Re alla fine ma non è quello che si aspettava, è su una croce… sembra fallito, ma è lì che si riaccende quella luce che lo ha guidato in tutto il cammino è lì che capisce tutto: “Artabano hai trovato il tuo Re, perché quello che hai fatto… l'hai fatto a lui!” Il canto è ancora nell'aria quando la scena cambia, non siamo più nella Palestina di Gesù ma nella New York moderna, ora ci sono le ragazze delle medie sul palco: Giuseppe e Maria, immigrati appena atterrati non trovano posto nelle contraddizioni della nostra era, gli hotel sono colmi per gli eventi di fine anno, e l'accesso all'ospedale è negato a chi non ha assicurazione e carta di credito; sta ad Angela guidarli verso un luogo accogliente fuori dalla frenesia del momento. Le luci sfavillanti e l'apparenza ostentata lasciano pian piano spazio alle povertà che anche i più celebrati professori si portano nel cuore. E' lì che oggi nasce il bambino di Giuseppe e Maria. Sipario, applausi e… qualche lacrima! L'entusiasmo dei bambini la loro genuina gioia, il loro timore di affrontare il palco, il calore che ricevono del gruppo, il sorriso che si scioglie all'applauso… questa è la paga di chi ha regalato tempo e passione per questo momento, mettendo i propri talenti a disposizione: da chi ha disegnato e realizzato i costumi, chi ha preparato e guidato le canzoni, chi ha provato e riprovato, chi ha allestito palco, luci, scenografie e microfoni. E questa magia si ripete ogni anno, da tanti anni, è quella cosa che non riusciamo a spiegare ma che ci stacca dall'affanno dei preparativi natalizi, ci fa riscoprire delle relazioni e ne crea delle nuove, ci mette un attimo in pausa e ci ricorda il significato del Natale. Grazie a tutti! Matteo
A San Bartolomeo “Eucarestia e vita” Carissimi genitori, quest'anno abbiamo pensato, insieme a Don Paolo, che l'Eucarestia vada sperimentata come stile di vita e non solamente come un sacramento che si riceve la domenica in chiesa. Scopriremo infatti sulla nostra pelle, tramite esperienze, a vivere la catechesi e non solamente ad ascoltarla. Sarà un modo per fare entrare Cristo nelle nostre giornate e far sì che non ci sia un divario tra quello che si vive all'interno della chiesa e ciò che facciamo nelle nostre vite quotidiane quando siamo con gli amici, al lavoro e in famiglia. Sarà un percorso diverso per fare capire ai bambini che Gesù è in mezzo a noi, ci accompagna nelle esperienze che facciamo e che
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non è solo nascosto in cielo. Gesù vive ed è presente in noi! Scopriremo quindi Gesù attraverso l'Eucarestia e, quest'ultima, attraverso esperienze di vita che Gesù ci invita a compiere come: vivere la missione, l'arte, la famiglia, la comunità che ci circonda, imparare la soddisfazione del servizio per gli altri, il rispondere alle Sue chiamate e impareremo cosa significa rendergli grazie! Di seguito riportiamo il programma e le date. Il sabato non è sostitutivo della domenica, anzi è complementare ed è importante partecipare ad entrambi i momenti e agli incontri! Siete invitati a condividere insieme a noi e ai vostri bambini il percorso itinerante che svolgeremo in un sabato al mese come da programma: SABATO 30 GENNAIO 2016 : "EUCARESTIA E ARTE" Ritrovo ore 14,30 nel piazzale della parrocchia di San Bartolomeo per andare dai Frati Cappuccini di Reggio Emilia dove ci accoglierà Frate Antonello. SABATO 20 FEBBRAIO 2016: " EUCARESTIA E COMUNITA' " In parrocchia a San Bartolomeo dalle ore 15 alle ore 17 incontro con tutti i bambini delle classi 4° dell' Unità Pastorale e classi 4° e 5° della Parrocchia di San Bartolomeo. Contemporaneamente il parroco don Paolo incontrerà i genitori in Chiesa sul tema: "EUCARESTIA COME NON L'HAI MAI VISTA PRIMA" MARZO 2016 ( data da confermare): "EUCARESTIA E CARITA' " APRILE 2016 (data da confermare) : " EUCARESTIA E FAMIGLIA" MAGGIO 2016 (data da confermare) "EUCARESTIA E VOCAZIONE" SABATO 28 MAGGIO 2016 CONFESSIONI BAMBINI PRIMA COMUNIONE DOMENICA 29 MAGGIO CORPUS DOMINI, PRIMA SANTA COMUNIONE BAMBINI DI 4° ELEMENTARE Per qualsiasi informazioni siamo a vostra disposizione, Vi ringraziamo e vi aspettiamo!!! Don Paolo, Enrica e Stefania, catechiste delle classi quarta e quinta.
Eucarestia e chiamata... Sabato 9 gennaio, i bambini di quarta elementare, i quali si stanno avvicinando alla comunione e i loro genitori hanno condiviso un momento insieme ascoltando le idee di una persona che ha consacrato la propria vita a Dio: Suor Paola Torelli. Secondo lei per sentire la propria “chiamata” bisogna avere orecchie aperte, occhi aperti e cuore caldo; qualità che si possono acquisire vivendo a contatto con le persone più povere, osservando il loro modo di vivere e di apprezzare le cose che li circondano. Per riuscire a comprendere meglio il prossimo si deve prima abbattere il “muro dell’egoismo” che rende il nostro cuore freddo e ci fa nascondere la testa sotto la sabbia come lo struzzo. Dal suo discorso, infine, si evince che chiunque, indipendentemente dal suo rapporto con il signore, è chiamato fin dalla sua nascita a compiere la propria missione; per poterlo fare devo riuscire ad ascoltare il mio cuore. Come insegna Gesù il nostro scopo è aiutare il prossimo: Elena Bombonato e Lorenzo Sala
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Che fine hanno fatto i BARBIANESI di Regina Pacis? Dopo la Sagra di Regina Pacis che ci ha visto nuovamente mettere in scena lo spettacolo "BARBIANA dove i sogni diventano realtà", ci siamo presi due o tre settimane di riposo. I ragazzi sono stati entusiasti nel rivedersi dopo l'estate rivivere insieme le emozioni dello spettacolo ci ha fatto capire che "La prima volta non si scorda mai!" Vedere le foto del back stage fatte l'anno scorso ci ha fatto quasi commuovere, i pochi mesi i nostri bimbi sono cresciuti tantissimo. Vederli tutti insieme sul palco per il canto finale è stato davvero forte. Il passaggio alle medie è una momento molto importante nella loro crescita, lasciano le certezze dei 5 anni vissuti insieme e si avventurano in un percorso tutto nuovo. Che gioia vederli felici delle nuove classi (fa un po’ paura non sapere fino a pochi giorni dall'inizio della scuola chi saranno i tuoi amici, compagni di classe per i prossimi tre anni). Il primo frutto di Barbiana è stato la formazione di un grande gruppo di ragazzini che nonostante provenissero da 3 o 4 scuole elementari diverse, si è unito ed ha cominciato un INSIEME un nuovo cammino. Quasi tutti frequentano la M.E.L. (scuola media del quartiere) nella formazione delle 6 sezioni di prima media hanno ritrovato con gioia nelle classi gli amici del catechismo. Questo gruppo ora ha un identità molto forte hanno voglia di stare insieme e di frequentarsi sono molto vivaci e di sicuro la nuova sfida è stata quella di trovare una nuova modalità per lavorare con loro. Anche il coinvolgimento dei genitori continua ad essere molto alto e siamo sicure che appena partiremo con il nuovo progetto ricominceremo a collaborare e a crescere insieme. Le idee ce le abbiamo molto chiare, il nuovo progetto è pronto da mesi lavoreremo con gli ATTI DEGLI APOSTOLI fino alla Cresima. Con Don Paolo e Frate Antonello ci siamo resi conto che prima di iniziarlo era più importante ricreare un clima adatto a lavorare insieme. Sono entrati a far parte della nostra squadra 5 educatori - Alex, Massimo, Rita, Debora e Chiara, saranno loro a seguire i ragazzi dopo la Cresima! Dovevamo conoscerli e farci conoscere...I nostri incontri di catechismo sono ancora 2 al mese al sabato pomeriggio, più altri momenti che varieranno nell' arco dell'anno. Ogni nuova proposta viene accolta con entusiasmo. Il 31 ottobre abbiamo iniziato con un momento di catechesi e poi con un grande gioco a squadre, e un sorteggio li abbiamo suddivisi in 3 gruppi, che rimarranno tali fino alla fine dell'anno, questo ci per mette di lavorare meglio e soprattutto è finalizzato al Nuovo Progetto. Negli incontri di Novembre abbiamo lavorato sulle tre Virtù Teologali "FEDE SPERANZA e CARITA" prima nei tre gruppi e poi insieme. A Dicembre per la prima volta i ragazzi hanno conosciuto le ANTIFONE OH! Un sabato diverso dal solito a parlare dell’ Avvento e del Santo Natale. Proprio perché sono diventati grandi cominceranno a seguire alcuni appuntamenti insieme a tutti i ragazzi delle medie dell'unità pastorale, il primo è stato il Ritiro di Avvento con Don Paolo e gli educatori. Esperienza molto positiva e prossimamente ce ne saranno altri. Barbiana ci ha insegnato davvero tanto soprattutto a noi catechiste, abbiamo superato la paura di cambiare il metodo di fare catechismo e di uscire dagli schemi. Abbiamo imparato a confrontarci a collaborare, a discutere e riappacificarci, perché è bello tirar fuori tutte le emozioni. Ci sono stati alcuni cambiamenti nel nostro gruppo, qualcuno ha lasciato e qualcuno si è unito a noi con gioia ed entusiasmo...OH Cristina! Il nostro motto continua ad essere I CARE! GRAZIE di cuore a chi ci sostiene e a chi ci aiuta e sono davvero tante le persone che lo fanno ma soprattutto GRAZIE ai genitori che continuano ad avere fiducia in noi e nel nostro nuovo modo di fare catechismo. Promettiamo che vi terremo aggiornati! Le catechiste
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Catechesi come progetto Quello che era da principio, quello che noi abbiamo udito, quello che abbiamo veduto con i nostri occhi, quello che contemplammo e che le nostre mani toccarono del Verbo della vita – 2la vita infatti si manifestò, noi l’abbiamo veduta e di ciò diamo testimonianza e vi annunciamo la vita eterna, che era presso il Padre e che si manifestò a noi –, 3 quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunciamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi. 4 Queste cose vi scriviamo, perché la nostra gioia sia piena. (1 Gv 1, 1-4) Nella nostra unità pastorale si aggira una parola che ormai sta diventando un tormentone…”progetto”. Pare essere il toccasana ad ogni problema, ad ogni situazione visibile ed invisibile…Soprattutto la catechesi viene ripensata alla luce di questo vocabolo. Penso che San Giovanni, nel prologo della sua prima lettera (che abbiam meditato nel tempo di Natale), avesse ben chiaro cosa volesse dire lavorare per progetti: udire, vedere, toccare, contemplare, annunciare, essere in comunione, gioia. Son queste le fasi del progettare. La catechesi non è nozionismo, non è studiare un testo, ma è anzitutto ascoltare una parola che si è fatta vedere e toccare attraverso l’incarnazione. Tutti i nostri sensi quindi devono essere coinvolti nella scoperta della Vita e ciò richiede un nostro impegno fattivo ed esistenziale. Ecco da dove nasce la voglia di coinvolgere genitori, ragazzi e catechisti in percorsi formativi sia comuni che personalizzati. Una volta individuato un libro della scrittura su cui vivere si cercherà di capirlo a diversi livelli: con percorsi per genitori sul tema, riunioni di programmazione con catechisti che ovviamente a casa pregano e meditano sulla Parola in questione, modalità operative da attuare con i ragazzi e i genitori nell’intento di comunicare poi la Parola alla comunità diventando in tal modo evangelizzatori e operatori di comunione. E’ in questa ottica che nascono rappresentazioni teatrali, realizzazione di filmati, catechesi itineranti o esperienze insolite dettate dalla fantasia e dalla voglia di crescere. E tutto questo perché il vivere e l’annunciare il vangelo non è qualcosa di solitario, ma un cammino di comunione. E il contemplare? Non è l’essere in estasi o avere locuzioni più o meno interiori …Secondo La prima lettera di Giovanni è tutto quello che ho cercato di esprimere fin ora: crescere nella conoscenza, ma soprattutto nella vita che la Parola fatta Carne ci trasmette.. Cammino facile? Non Sempre….Comodo? Quasi Mai….Fruttuoso? Certamente …. E – parola di chi cerca di viverlo – pieno di gioia, e con questo termine intendo anche le risate e le amicizie concrete che nascono attorno ad ogni famigerato …PROGETTO….Buon cammino Antonello
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CODEMONDO REGINA PACIS RONCINA SAN BARTOLOMEO SPIRITO SANTO Un educatore a disposizione degli oratori dell’UP Mi chiamo Francesco Mi chiamo Francesco, ho 29 anni, abito a Correggio e sono educatore. Per tutti sono “Ciri”. Perché scrivo un articolo sul bollettino dell’u.p. Santa Maria degli Angeli? Bene. Venerdì sera sono stato convocato al coordinamento dell’Oratorio di Regina Pacis come l’educatore professionale che dovrebbe aiutare due delle vostre comunità (RP e Roncina) nel progetto di oratorio che come Chiesa state vivendo a velocità diverse e con carismi differenti. Da scrivere in questo articolo è forse riduttivo ma tanto per dare una o due informazioni e giustificare il mio mandato (che dovrà essere definito per bene strada facendo) è bene sapere che sono un educatore della Cooperativa San Giovanni Bosco che storicamente è a servizio dell’Oratorio don Bosco di via Adua. Nell’anno 2015-16 attraverso la convenzione che lega l’Oratorio Don Bosco alle attività del comune si aprono nuove possibilità per le parrocchie di Sesso, S.Prospero Strinati e Regina Pacis. L’intreccio è complesso e articolato e coinvolge soggetti diversi, per questo avviare un processo di collaborazione delle diverse parti puo’ diventare molto generativo in termini di attività, risorse e crescita. Nella convenzione dell’anno 2015-16 è stato ricavato un pacchetto di ore per avviare una sperimentazione in alcuni oratori della città. Due di questi sono, appunto, gli Oratori di Regina Pacis e Roncina. La convenzione prevede un progetto integrato alle attività dell’Oratorio Don Bosco e coordinato dalla dott.sa Emanuela Gallingani attraverso il mio impiego per circa 15 ore a settimana. Tornando alla sera del coordinamento, era un appuntamento che sentivo molto: volevo (e vorrei) fare bella figura, dare un’immagine genuina di chi sono senza far fraintendere alla comunità che il mio arrivo sia preso male. Avevo il timore di non essere accolto, e invece, altro che stalla che mi è toccata a me a confronto di Gesù. Nel mio presentarmi avevo chiesto ai presenti (e lo chiedo a tutti voi che ora leggete) di accogliermi almeno la metà di come sono stato accolto nelle parrocchie di Santa Croce e San Paolo: vi assicuro che non sarebbe assolutamente poco. Infatti, anche per me (forse ancor di più) è un cambiamento vulnerabile: so cosa lascio e non so a cosa vado incontro. Anche questo è un o degli elementi che mi porta a pensare che questo percorso ce lo sta facendo fare lo Spirito Santo e non sono io, ciri, a governare la faccenda ma la cosa migliore che posso fare è lasciar fare a Dio anche se non si capisce tutto. Beh, l’altra sera quindici di voi sono stati per me come quei pastori che prendono del tempo dalla loro agenda per darmi il benvenuto. Certo, la curiosità avrà giocato un buon ruolo ma mi sono davvero sentito accolto: mi avete già cominciato ad affidare le vostre vulnerabilità in qualità di genitori, volontari, educatori (ed ex educatori…vero diacono?) oltre che desideri per questo oratorio: anzi, diciamo chiamiamo già le cose col proprio nome: ho sentito passione non tanto per l’oratorio quanto per i ragazzi e giovani che vivono (e quelli che vorremmo di fossero e quelli di cui ancora non
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conosciamo il volto) l’oratorio. Cosa verrò a fare? Servire. Come in concreto? Lo capiremo insieme. Chi vengo a sostituire? Nessuno (anche perché nessuno è sostituibile). Sarà un fallimento? Può essere. Sarà difficile? Probabile. Sarà una pagina del cammino di Chiesa, di questa comunità che vuol testimoniare Cristo come la vera buona notizia nella vita dell’uomo (in questo caso del piccolo-uomo)? Senz’altro. Come dicevo, mentre sto scrivendo non ho bene in mente cosa scrivere. Sarebbe più facile se vi conoscessi e se conoscessi esattamente quale sarà concretamente il mio ruolo in mezzo a voi: per questo occorre soprattutto tempo e disponibilità. Per il momento credo sia sufficiente la pazienza che avete avuto a leggere fin qui. Vi ringrazio in anticipo e ringrazio chi mi ha accolto oltre don Paolo. Vi auguro di vivere (nel senso più appassionato del termine) al meglio questo Natale, lasciando agire il Signore che è vivo e regna nella nostra vita quotidiana. Come Maria e Giuseppe siamo chiamati a essere collaboratori per la costruzione del Regno dei cieli che è simile a un granello di senapa e a una misura di lievito. Ciri
Cortile e integrazione Continua con successo l’esperienza del cortile dell’oratorio di Regina Pacis aperta a tutti. Due progetti soprattutto stiamo accompagnando da diversi mesi. L’esperienza del martedì pomeriggio nel quale gli animatori dell’associazione P.A.C.E. si rendo disponibili per giocare con i ragazzini, per la maggior parte stranieri, che arrivano sul cortile dell’oratorio. La presenza di questi animatori permette uno stile di accoglienza. Spesso e volentieri, infatti, negli oratori gli spazi vengono lasciati aperti senza nessuno che accolga. E allora, quello che dovrebbe essere un segnale di apertura si trasforma in uno spazio nel quale avviene di tutto arrivando in vari casi alla distruzione fisica dello spazio. Oltre al gioco guidato dalla presenza degli animatori spesso c’è anche il momento della merenda, che aiuta a distendere i nervi che spesso si tendono durante il gioco. L’esperienza è faticosa ma molto gratificante: Si vedono in fatti, i segnali di una migliore qualità nella presenza sul campo dei bambini, oltre ad un processo naturale d’integrazione dei ragazzini di varie nazionalità. Anche al venerdì il cortile dell’oratorio è aperto per il gioco. In questo caso sono alcune mamme della parrocchia a rendersi disponibili per l’accoglienza. Oltre al gioco del calcio queste mamme organizzano giochi alternativi adatti anche alle bambine. Anche qui c’è il momento della merenda fatta spesso a torte preparate dalle stesse mamme. Chiesa in uscita non è solo un movimento di andata. E’ anche un atteggiamento, uno stile di chiesa che si apre, che rimane aperta alla presenza di chiunque. L’importante è che ci sia qualcuno che accolga, che saluti, che dia la mano, che inviti ad entrare. d. Paolo
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Campeggio delle medie dell’Unità Pastorale Noi ragazzi di seconda e terza media (gruppi 2002 e 2003) siamo stati in campeggio a Minozzo dal 2 al 5 gennaio insieme a don Paolo e ai nostri educatori. La giornata cominciava facendo le lodi dopo la colazione succedute da un’attività mattutina: il secondo giorno abbiamo fatto una camminata fino a Villa Minozzo per partecipare alla messa di paese celebrata da don Alessandro, mentre il giorno dopo abbiamo seguito la catechesi di don Paolo sul tema della festa, tema del campeggio, anche in relazione agli spazi comunitari del nuovo oratorio di Regina Pacis. Dopo pranzo e un po’ di tempo libero riempito da partite a Bang! e a Lupi e Contadini, il primo giorno abbiamo svolto attività di conoscenza, il secondo giorno abbiamo approfittato della camminata per fare a palle (quelle del don erano piuttosto sassate) di neve per le strade di Villa Minozzo, mentre il terzo giorno abbiamo avuto la caccia al tesoro in giro a Minozzo. Le attività serali sono state la cena con delitto, la visione del film “School of rock” e, l’ultima sera, la festa organizzata da noi ragazzi. Per noi è stata una bella esperienza, utile per conoscerci meglio e divertirci insieme, crescendo anche dal punto di vista spirituale. Simone Montanari e Matteo Gabbi
Campeggio invernale superiori Unità Pastorale "Ma perché andarci? Quattro giorni con gente che non conosciamo neanche... E c'è anche capodanno!" Questi sono stati i dubbi e i pensieri condivisi da tutti prima di partire, ma non è tirandosi indietro che si arriva a costruire un gruppo UP. Così abbiamo deciso di affrontare questa esperienza, quattro giorni, parrocchie diverse, età diverse, trascorsi di campeggi differenti, ma tanta voglia di fare e di divertirsi insieme. Alla fine del campeggio il bilancio è più che positivo; le insicurezze iniziali sono state rimpiazzate da memorabili momenti di condivisione e risate, arricchiti da nuove amicizie. Anche le attività meno coinvolgenti come i turni di pulizia e cucina si sono rivelate ben organizzate grazie alla coesione creatasi dentro al gruppo. Dopo aver inaugurato con entusiasmo e tanta musica il nuovo anno, siamo determinati a continuare la nostra crescita insieme e vivere altre esperienze come queste, nonostante i pregiudizi iniziali, infatti: "Vediamo quello che ci aspettiamo di vedere, non necessariamente quello che c'è in realtà". Giulia Montecchi parrocchia dello Spirito Santo
Circolo Anspi “Papa Francesco” Fondato nel Novembre 2013, inaugurato nel maggio 2014 e nel 2015 abbiamo finalmente potuto capire i frutti che ci ha portato questo circolo. La costituzione del circolo stesso viene a regolamentare gli aspetti fiscali ,che vengono a crearsi con movimentazioni economiche non inerenti prettamente alle attività spirituali. Così via , via si intraprendono attività aggregative, che sino ad ora non venivano prese in considerazione. Con l’aiuto di battage pubblicitari importanti, ma soprattutto grazie all’impegno dei vari parrocchiani , i quali si assumevano col tempo e con serietà vari ed interessanti incarichi. Il circolo “Papa Francesco” svolge le sue numerose attività venendo ricevuti in primis da un accogliente bar, che per nostalgia di un rinomato passato cinematografico, ha mantenuto il nome dell’ex cinema “CAPITOL”, per poi entrare nella Sala Polivalente, ovvero nella pancia del circolo stesso .Nella sala (veramente polivalente) si svolgono attività di ritrovo dei giovani della nostra parrocchia , bambini di catechismo delle elementari, medie, educatori giovani ed adulti. Quest’anno i bambini di catechismo
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hanno recitato una commedia, sulla vita di Don Milani, riscuotendo un bellissimo successo in occasione della Sagra Parrocchiale. Inoltre con cadenze prestabilite si susseguono proiezioni con denominazioni a tema: CAPITOL SPRITZ (con possibilità di cena prima della proiezione), CAPITOL FORUM (interessantissimi per il forum che si fa dopo la proiezione, avvalendoci sempre di personaggi a tema e competenti), COMMEDIE DIALETTALI divertentissime, incontri su varie problematiche della nostra società, corsi comprensione della pittura religiosa, giochi di pinnacolo, tombola ecc. Quindi ,possiamo ritenere che l’aspetto aggregativo , di formazione e ludico all’interno di questo nostro circolo , che ha dato ottimi risultati, grazie al supporto dei nostri Don Riccardo e Don Paolo e di tutti i parrocchiani che a vario titolo hanno contribuito al successo del nostro circolo. Grazie. Pia Colgo l’occasione per ricordare che sabato 30 GENNAIO’16 – h. 20,30 verrà portata in scena la commedia dialettale di Antonio GUIDETTI che titola “TUTTI A LETTO……ARIVA AL DOTOR” – Mentre sabato 27 FEBBRAIO ’16 sempre alle ore 20,30 si svolgerà un commedia dialettale della compagnia del “SURBET” dal titolo “L’EREDITE’ DLA SUNTA”. Nel ricordarvi la validità degli spettacoli, gli introiti hanno sempre valore pro-oratorio.
Studiando insieme Si sa che studiare non è facile e richiede un certo sforzo fisico e mentale. Per questo gli educatori delle superiori di San Bartolomeo hanno pensato di lanciare una proposta: perché non studiamo insieme? Una proposta emersa tre mesi fa è andata in porto mercoledì 13 gennaio. Alcuni giovani si sono trovati con alcuni educatori studenti universitari, anche loro armati di libri e quaderni, per studiare insieme. Come in tutte le case, alla fine ci vuole la merenda e anche noi ci siamo fatti thé e biscotti. E’ bello riscoprire il gusto dello stare insieme in parrocchia. Basta poco. Basta un pretesto. Chi vuole aggregarsi a noi ci troviamo tutti i mercoledì a partire dalle 16 nella sala della casa parrocchiale. A presto.
Giovani e Bibbia: I ’96-’97 dell’UP in ascolto della Parola di Dio Martedì 12 gennaio si è svolto presso i locali dell’oratorio di Regina Pacis il primo incontro con i giovani ’96-97 dell’Unità Pastorale sulla Bibbia. L’incontro è stato richiesto da loro stessi, con l’obiettivo di dare continuità ai percorsi formativi realizzati negli anni precedenti e affrontare in modo più approfondito la Parola di Dio. Che cosa la bibbia può dire a dei giovani?
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E’ questo l’interrogativo che ci siamo posti. Già nel primo incontro ci siamo accorti che uno dei problemi maggiori consiste nell’interpretazione del testo sacro. E allora la domanda è stata questa: come s’interpreta un brano della Bibbia? Ci sono dei criteri? In che modo la Chiesa Cattolica interpreta la Parola di Dio? Questi interrogativi ci hanno portato alla decisione di continuare il nostro percorso leggendo e commentando insieme il documento che il Concilio Vaticano II aveva elaborato proprio sul tema della Parola di Dio: Dei Verbum (si trova anche in Internet). Ci troviamo la prossima volta martedì 2 febbraio alle ore 21 in Oratorio a Regina Pacis. A presto.
Raccolta alimentari con i giovani Da qualche mese, ormai, anche in parrocchia a Roncina si è dato il via a un progetto della Caritas, in collaborazione con l’Unità Pastorale, che coinvolge alcuni parrocchiani nella raccolta e distribuzione di generi alimentari. Alcuni di loro hanno chiesto anche a noi giovani di partecipare attivamente a questa iniziativa con i gruppi delle medie e delle superiori portandoli il sabato pomeriggio al supermercato Conad le Querce. Qui educatori e ragazzi hanno partecipato turnandosi nel pomeriggio del 28 novembre 2015 nel distribuire volantini e borsine spiegando ai clienti del centro commerciale come poter partecipare alla raccolta, e nel raccogliere gli alimenti offerti. Essenziale è stata la direzione di alcuni volontari che già operano in Caritas e che ringraziamo per l’opportunità offerta a noi e ai ragazzi. I ragazzi ci hanno riferito di essersi divertiti, nonostante il freddo e sorpresi che qualcuno non accettasse di partecipare sorridevano comunque a tutti gli sguardi sorpresi dei clienti. Hanno capito, però, che ognuno con qualche piccolo gesto può cambiare le cose visto che ognuno con una piccola borsina contenente qualche genere alimentare ha permesso di raccogliere un gran numero di scatoloni di cibo usati poi per la Caritas. Questa esperienza speriamo possa averli aiutati a comprendere che vale la pena di spendersi per chi ha meno di noi in modo gratuito. Ringraziamo tutti coloro che ci hanno proposto questa esperienza e chi ha partecipato con noi. Arianna
Verbale del coordinamento giovani UP di Lunedi 11 gennaio Ci siamo ritrovati lunedì 11 gennaio 2016 presso l’oratorio di Regina Pacis per verificare il cammino che stiamo intraprendendo con i giovani delle parrocchie dell’unità pastorale. Sono stati verificati positivamente i due campeggi realizzati quello delle superiori e quello delle medie. Anche le feste fatte al ritorno dei campeggi sono state vissute con molta partecipazione. I due campeggi e le relative feste avevano come obiettivo quello di permettere ai giovani delle parrocchie della nuova unità pastorale di conoscersi e di interagire tra loro. Ed è proprio questo che è avvenuto. Ci si rammarica dell’assenza dei giovani di Codemondo e San Bartolomeo: speriamo montino su presto al nostro cammino. Gli obiettivi per i prossimi mesi sono il Giubileo dei Ragazzi a Roma (23-25 aprile) e la Giornata Mondiale della Gioventù a Cracovia (19.29 luglio). Durante il coordinamento abbiamo cercato di confrontarci sulle iniziative da mettere in atto sia per continuare il cammino di conoscenza
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reciproco e di crescita spirituale, sia per organizzare iniziative per raccogliere fondi e abbassare i costi. Ci siamo così orientati sulle seguenti iniziative: 1. Lotteria da concludersi con una cena (sabato 16 aprile?) durante la quale verranno estratti i vincitori 2. Triduo pasquale insieme Il prossimo incontro del Coordinamento giovani sarà lunedì 15 febbraio alle 21 all’oratorio RP Il Coordinamento
Pastorale giovanile UP Santa Maria degli angeli A partire da Ottobre 2015, l'Unità Pastorale di Santa Maria degli Angeli ci ha affidato la guida della pastorale giovanile. Siamo tre giovani coppie sposate, tutti ex educatori parrocchiali o scout. Quello che ci è stato chiesto è un affiancamento ai giovani educatori dei ragazzi delle superiori di tutta l'unità pastorale. Al momento stiamo approfondendo la conoscenza e la relazione con gli educatori stessi, rendendoci disponibili per un supporto nella preparazione d’incontri e campeggi; ci stiamo inoltre confrontando rispetto ad alcune problematiche che emergono nei vari gruppi e, in una prospettiva di lungo periodo, stiamo cercando di lavorare per un futuro di unità pastorale coesa e collaborante, provando ad essere presenti per qualsiasi cosa possa loro essere utile. In tutto ciò, a nostra volta, ci confrontiamo e scegliamo una linea comune col parroco dell'unità pastorale, don Paolo Cugini. Questa esperienza è nuova per tutti, soprattutto per noi che non abbiamo mai lavorato direttamente con gli educatori dell’intera unità pastorale; vogliamo procedere un passo alla volta e, date le numerose differenze tra le singole parrocchie, cercare d’impostare una linea comune per i prossimi anni. In questo ruolo non siamo educatori, non ci vogliamo né dobbiamo sostituire a loro; abbiamo solo alcuni anni in più e un po' d’esperienza “sul campo”, mettiamo a disposizione un po' del nostro tempo per accompagnarli su questa strada impegnativa ed emozionante alla quale il Signore li ha chiamati. In adolescenza è fondamentale creare un gruppo ed un luogo dove i giovani possano essere davvero loro stessi, vivere amicizie profonde, incontrare Dio: questo è possibile anche grazie al lavoro ed alla presenza degli educatori; sono figure importanti ed essenziali nella crescita e maturazione dei ragazzi; cerchiamo di rendere il “lavoro” degli educatori più possibile agevole e fruttuoso, questo è il nostro obbiettivo! MB, LB, KDB, ES, CS, GF
INTERNO 20: Giovani studenti africani studiano la Bibbia Da anni sul nostro territorio son presenti giovani africani provenienti soprattutto dal Camerun, Togo e Congo, venuti a Reggio Emilia per studiare. Sono giovani universitari arrivati in Italia con il desiderio di assimilare quelle conoscenze che permetteranno loro di costruirsi un futuro migliore o di tornare al loro paese per contribuire al suo sviluppo. Una visita realizzata all’inizio dello scorso anno agli appartamenti di via Zandonai dove vivono, avevano condotto alla constatazione che molti di loro sono cattolici e nei loro paesi di origine frequentavano la chiesa e, alcuni di loro, erano attivi nei gruppi giovani. Il dialogo è continuato durante tutto l’anno anche attraverso l’operato dell’ASNOCRE, che è la loro associazione che si riunisce tutti i mesi proprio nell’oratorio di Regina Paics. Alcuni di loro hanno dato la disponibilità nel progetto dopo-scuola dell’Oratorio. Qualche tempo fa una studentessa mi ha cercato per chiedermi se era possibile iniziare un percorso biblico con gli studenti interessati di via Zandonai. Detto fatto. Ci siamo trovati martedì 12 al pomeriggio all’interno 20 con la Bibbia in mano confrontandoci sulla Parola di Dio. Molte le domande ed è emerso il desiderio di approfondire il discorso. Abbiamo deciso di trovarci ogni quindici giorni iniziando lo studio del documento Dei Verbum per comprendere in che modo la chiesa interpreta la Bibbia. Prossimo incontro martedì 26 gennaio ore 15,30. Chi passa di lì può entrare e unirsi a noi. d. Paolo
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CODEMONDO REGINA PACIS RONCINA SAN BARTOLOMEO SPIRITO SANTO Vacanze di Branco Esistono due cose certe nella vita, due cose che comunque esisteranno, cascasse il mondo: le tasse.....e le Vacanze di Branco. Per tutti coloro che non sono avvezzi all'astruso gergo scout, le vacanze di Branco sono i campi invernali o estivi cui partecipano i lupetti, bimbi scout dagli 8 agli 11 anni. Nel nostro caso specifico stiamo parlando delle VdB invernali 2015, cui hanno partecipato 30 lupetti, ammansiti e controllati a vista da 4 sventurati adulti (i capi, o Vecchi Lupi) e 2 giovani virgulti che prestano il loro servizio dandoci una mano a gestire la mandria....pardon, il branco. La location scelta è quanto di più esotico ci si possa aspettare....la Chiesa Vecchia di Albinea!!! Scherzi a parte, abbiamo scelto un posto vicino per venire incontro ai parecchi bimbi nuovi che compongono il nostro branco e che erano alla loro prima uscita scout (per molti, la prima volta in assoluto lontano da casa), la prossima volta non gli andrà così bene!!! Il primo aspetto positivo di questo campo è che sono partiti in 30 e sono tornati a casa...in 30!!! Siamo riusciti a non perderne nessuno, ottimo risultato da non sottovalutare. Le altre cose positive sono state il divertimento e l'allegria che trenta bambini hanno manifestato e testimoniato per i tre giorni del campo. Abbiamo cucinato biscotti, abbiamo esplorato le buie cantine della casa, non ci siamo fatti mancare nemmeno la cena con delitto. Una tipicità dei campi scout è che hanno tutti un'ambientazione di fantasia, sempre diversa. Ecco quindi i bambini impersonare il loro personaggio letterario preferito travestendosi da Harry Potter, principesse varie e ... Darth Fener (vabbeh, quel bimbo avrà letto i fumetti). Ma le Vacanze di Branco non sono solo divertimento, qualcuno deve pur tenere dietro alla casa ed evitare che diventi un campo di battaglia. Chi lo fa? I capi? Certo, ma i bambini stessi danno una mano, ripulendo casa e bagni due volte al giorno e lavando tutti le loro gavette (i piatti metallici che si portano da casa) e le pentole dove si è cucinato (i cosiddetti "Incarichi"), così che pian piano si sviluppi in loro un senso di responsabilità e di autonomia che gli sarà molto utile nel prosieguo della loro vita, scout o no. Certo ci sono stati piccoli inciampi lungo la strada, primo tra tutti la terribile sindrome che tutti i capi scout temono più del periodo degli esami: la MAMMITE, quella tremebonda affezione che fa sì che alcuni lupetti, diabolicamente selezionati, versino calde lacrime di nostalgia al pensiero della casa e degli affetti temporaneamente allontanatisi (chissà perché queste cose succedono sempre verso sera, mah). è stato bello, però, vedere i lupetti più grandicelli ed esperti darci una grossa mano ad arginare lo tsunami lacrimogeno che ogni tanto andava formandosi, consolando i loro fratellini e sorelline (in Branco ci si chiama così) ogni volta che ne percepivano il labbro tremulo. I nostri lupetti dell'ultimo anno sono così carichi che abbiamo deciso di affidare loro la conduzione della prima serata (il momento che in Branco chiamiamo "Fuoco"), ambientata in un ipotetico romanzo fantasy. Con l'opportuna supervisione dei loro carissimi Vecchi Lupi, hanno messo su una serata gradevolissima e divertente, molto apprezzata dal resto del Branco. Nel complesso è stato un bellissimo campo, che ci dà la carica e l'entusiasmo per scappare alle Cayman prima che ci riprendano...noooo, scherziamo, non ci allontaneremmo mai dai nostri pargoli (ma perché un biglietto per la Cayman costa così tanto?). Non ci resta che salutare i nostri lupetti ed augurarci di conoscerne sempre di nuovi anno dopo anno. Grazie a tutti dell'attenzione e, se volete fare un'opera di bene, regalate una vacanza alle Cayman ad un Vecchio Lupo a vostra scelta. Tanto poi torniamo. Davvero!!! Akela, Bagheera, Baloo e Chill
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CODEMONDO REGINA PACIS RONCINA SAN BARTOLOMEO SPIRITO SANTO I prossimi appuntamenti in diocesi... Carissimi, vi scriviamo per ricordarvi alcuni appuntamenti importanti che riguardano la Pastorale familiare, in modo che possiate inserirli nella programmazione dei prossimi giorni: Venerdì 12 febbraio alle 20.45 in Cattedrale ci sarà il Giubileo dei fidanzati con la presenza del Vescovo Massimo. Dopo il giubileo delle famiglie del 27 dicembre, che ha visto la numerosa partecipazione di tante comunità, ora abbiamo preparato, sulla scia della ormai tradizionale Veglia di San Valentino, un momento dedicato ai fidanzati. A questo appuntamento sono invitati tutti quelli che hanno partecipato o stanno partecipando ai percorsi in preparazione al matrimonio e i fidanzati delle nostre parrocchie. Essendo l’anno giubilare della misericordia sarà l’occasione per riflettere su questo tema aiutati dalle parole del Vescovo e dalla testimonianza di alcune coppie. Sabato e domenica 5-6 marzo presso il Centro di Spiritualità di Marola ci sarà il Ritiro spirituale per le famiglie della diocesi guidato da don Matteo Mioni sempre sul tema dell’anno giubilare. Il ritiro inizierà sabato alle 16.00 e terminerà domenica circa allo stesso orario. Quote di partecipazione: € 140,00 per le famiglie con figli, € 100,00 per le coppie di sposi. È previsto un servizio per i bambini. Per ulteriori informazioni e per le iscrizioni fare riferimento al sito www.diocesi.re.it/famiglia. Ricordiamo, infine, che da lunedì 15 febbraio dalle 19.30 alle 21.00 presso il Seminario si terrà all’interno del percorso della STD un corso sul sacramento del matrimonio. Il percorso (16 ore di lezione) è aperto anche agli uditori esterni e può essere un’occasione di formazione per alcune coppie o singoli che collaborano alla pastorale familiare dell’Unità pastorale. Al termine del corso, il 16-17 aprile si terrà un weekend di pastorale sulla preparazione dei battesimi e la formazione dei catechisti battesimali. Per informazioni: 0522 406880 al mattino. Come equipe rinnoviamo la disponibilità ad accompagnare l’impostazione dei percorsi di pastorale familiare nelle vostre comunità. Confidando nel vostro sostegno e ringraziandovi in anticipo, vi salutiamo. don Paolo ed equipe
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CODEMONDO REGINA PACIS RONCINA SAN BARTOLOMEO SPIRITO SANTO CONVEGNO MISSIONARIO DIOCESANO Domenica 7 febbraio 2016 dalle ore 15.00 presso la sala Teatro della Parrocchia del Sacro Cuore (Via Mons. Gilberto Baroni,1) a Reggio Emilia città, si svolgerà il tradizionale Convegno Missionario Diocesano dal titolo: “Siamo persone di dialogo profetico?”. Per la scelta del titolo e degli argomenti da approfondire, come Centro Missionario, ci siamo lasciati guidare dalla riflessione suscitata a partire dal libro: “Dialogo Profetico” uscito da poco (2014) per conto dell’Editrice Missionaria Italiana (EMI). Il libro è stato scritto a quattro mani da due missionari americani: Padre Stephen B. Bevans e Padre Roger P. Schroeder, che sono stati per anni impegnati direttamente sul campo (nelle Filippine il primo e in Papa Nuova Guinea il secondo) ed entrambi oggi docenti Universitari di Missiologia. Questi due studiosi, nel loro libro, si interrogano su quale possa essere la tipologia più adatta per “la forma di missione per il nostro tempo”. Rifletteremo quindi su cosa significa parlare di Dialogo Profetico, un dialogo cioè che si fa Annuncio e mentre fa questo interpella la sfera della Testimonianza proprio perché è proprio grazie ad essa che si diventa più credibili. Queste dimensioni, inoltre, stanno ad indicare il cambiamento in atto di una nuova sensibilità per la riflessione sul come andare in missione al giorno d’oggi: non è più dunque così vera e netta la distinzione tra “missio ad extra” (cioè quella ai lontani) ed “missio ad intra” (quella cioè rivolta ai soli vicini). Oggi il modello che forse incarna meglio la realtà è proprio quello della “missio inter gentes”: partendo dal presupposto che la geografia e i confini non sono più gli stessi da dopo la
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caduta del Muro di Berlino (1989) e, soprattutto, non più così stabili da allora… si preferisce, grazie ai progressi della tecnologia accompagnati dai sempre più frequenti fenomeni migratori, parlare del mondo come di un: “unico grande villaggio-globale” dove tutti siamo “connessi”. Come abitare questo nuovo mondo da credenti? Come essere missionari in situazioni che cambiano in modo sempre più repentino e di difficile lettura? Come affrontare la realtà, visto che è soggetta a frequenti rivoluzioni? Come rispondere di fronte alle nuove sfide che avanzano (ad es. solo 30 anni fa difficilmente si considerava l’ecologia e il nostro stile di vita una sfera che doveva essere presa in considerazione anche della pastorale). E’ l’obiettivo che con il Convegno ci sforzeremo di raggiungere. Ad aiutarci nelle riflessioni abbiamo invitato Padre Mario Menin, saveriano, già missionario in Brasile ed attualmente docente di Missiologia allo Studio Teologico inter-diocesano di Reggio Emilia, nonché direttore della rivista “Missione Oggi”. Abbiamo pensato alla sua figura perché è oggi forse uno dei massimi esperti italiani del pensiero dei due autori sopra citati a cui facciamo riferimento. Oltre a lui abbiamo pensato ad un'altra voce: quella di don Paolo Boschini, docente di Filosofia e Scienze sociali presso la Facoltà Teologica dell’Emilia Romagna. Entrambi dovrebbero farci prendere consapevolezza su che cosa vuol dire fare missione nel Terzo millennio affrontando l’argomento più da un punto di vista esperienziale (Padre Menin) e invece in modo più pedagogico da parte di don Boschini più conoscitore di dinamiche sociali. Ad introdurre il Tema e a fare da moderatrice abbiamo interpellato la scrittrice e giornalista di “Mondo e missione” del PIME (Pontificio Istituto di Missioni Estere, Milano) Anna Pozzi esperta di Missioni sia per i suoi lavori di “reportage” che per gli studi compiuti. Abbiamo pensato a lei sia perché è una voce femminile e sia persona adatta a gestire l’assemblea e il dibattito successivo agli interventi: proprio per facilitare i lavori abbiamo, infatti, pattuito con i due relatori un loro primo intervento di circa mezz’ora l’uno, per poi lasciare un ora di tempo per le domande del pubblico proprio perché ci sembra importante l’aspetto dell’interazione con tutti voi che sarete presenti al Convegno. L’appuntamento è quindi per quella data, sperando di essere numerosi, come è già successo in passato. Da parte del Centro Missionario lo sforzo è massimo per proporre sempre tematiche aggiornate ai cambiamenti in corso: “la missione è appena agli inizi” (diceva Papa Giovanni Paolo II nella sua Lettera Enciclica: “Redemptoris missio”, 1990) e ci interpella continuamente come se fosse sempre un nuovo inizio perché cambiano gli scenari. Così in questo mondo così “frastornato” diventa sempre più urgente proporre la figura di Gesù Cristo come l’unico “mediatore” per la Salvezza universale di tutti gli uomini e costante punto di riferimento per tutte le generazioni che si sono succedute nei tempi. Andrea Bonati
Pranzo con gli ospiti dell’OPG Ogni tanto ci troviamo nell’oratorio di Regina Pacis per condividere un pranzo con gli ospiti dell’OPG. Uno di loro ci ha chiesto di farlo più spesso, per uscire dalle stanze chiuse della prigione. Mentre mangiavamo molte storie pesanti sono emerse, condite anche da molti silenzi. Il calore umano è senza dubbio il maggior balsamo che aiuta a ricomporre le ferite della vita, anche le più dure e profonde.
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CODEMONDO REGINA PACIS RONCINA SAN BARTOLOMEO SPIRITO SANTO [continua dalla prima pagina] Anche la Chiesa dei nostri tempi, soprattutto durante il Concilio di 50 anni fa, si è accorta che i preti e i vescovi non possono fare tutto da soli, che c'è bisogno della compartecipazione e della corresponsabilità di tutto il popolo di Dio nelle cose essenziali della vita della Chiesa. Lo vediamo molto bene anche noi nella unità pastorale appena nata: nei prossimi anni ci saranno comunità cristiane vive, tra il ponte sul Crostolo e San Bartolomeo, solo se molti battezzati si prenderanno delle responsabilità nei campi della liturgia, della carità, della catechesi, della formazione dei giovani, delle famiglie, ecc. Ma oltre a questa partecipazione diffusa alla vita parrocchiale, è bene che ci sia anche chi assume un ministero stabile, pubblico e autorevole, come fu quello di Stefano e dei suoi compagni, all'inizio della Chiesa. Un ministero consacrato dall'imposizione delle mani, come quello dei sacerdoti e dei diaconi. E' proprio del diaconato che voglio parlare qui. Ripristinato dal Concilio Vaticano II, dopo un'assenza di molti secoli, il ministero del diacono è al servizio del vescovo e in aiuto ai preti per tutte le necessità pastorali, ad eccezione della presidenza dell'eucaristia e della assoluzione sacramentale dei peccati. Compito dei diaconi è animare tutta la comunità alla preghiera, alla carità, alla conoscenza e alla pratica della Parola di Dio. Per questo essi leggono il Vangelo a messa, introducono le preghiere dei fedeli, possono predicare, battezzare, celebrare i matrimoni e i funerali. Molti di questi compiti possono essere affidati anche a laici, ma il diacono non se ne incarica per volontariato o se gli piace e ha tempo: il servizio alle varie necessità della Chiesa diventa parte integrante e stabile della sua vita. Nella maggior parte dei casi, i diaconi, oggi, sono sposati e hanno un lavoro civile, e questo rende la loro esperienza di vita simile a quella delle persone comuni e, insieme, pone dei limiti al loro tempo e alle loro energie. Entro questi limiti oggettivi, la comunità cristiana deve poter contare sul loro impegno e sulla loro dedizione a Cristo. Nella rinascita del diaconato, dopo il Concilio, la diocesi di Reggio è stata un punto di riferimento importantissimo per tutta la Chiesa italiana, per impulso dell'indimenticabile don Alberto Altana. I primi diaconi reggiani furono ordinati nel 1978, tra i primi in Italia, e ora sono oltre cento. Nell'unità pastorale Santa Maria degli Angeli ne sono presenti quattro – Roberto, Sergio, Tito e io che scrivo – e altri due – Luca e Alberto, di Roncina – saranno ordinati, a Dio piacendo, il prossimo settembre. Le necessità della nostra unità pastorale sono molte e, tenuto conto che il cammino di formazione dei candidati al diaconato dura almeno quattro anni, è venuto il momento perché in tutte le nostre parrocchie pensiamo a proporre “uomini di buona reputazione, pieni di Spirito e di sapienza”, per il ministero diaconale. Giorgio De Benedittis, diacono
La Moschea blu Quando per la prima volta si entra nella moschea blu non si ha la percezione di entrare in un edificio austero e imponente, tutt'altro, sia ha come l'idea di entrare in un luogo intimo e accogliente. Fin da piccolo a catechismo, mi avevano insegnato che la chiesa è la casa di Dio, e che quindi bisognava portarne rispetto e essere "presentabili" all'incontro con il Signore. Con il tempo mi sono scordato questi insegnamenti, a tal punto di
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entrare in chiesa frettolosamente, senza darmi il tempo di una corretta genuflessione o di contemplare lo spazio in cui mi ritrovo. L'atmosfera che ho ritrovato all'interno della moschea blu, in un certo senso, mi ha obbligato a rallentarmi, respirare profondamente e guardarmi intorno. Il silenzio disturbato dal mormorio delle preghiere e degli anziani che studiano piegati sugli antichi testi sacri, gli schiamazzi dei bambini che scorrazzano scalzi sul grande tappeto rosso, rendono l'ambiente così familiare e umano. Quando si entra in moschea si è obbligati a togliersi le scarpe, perché si sta entrando nella casa di Dio, a prescindere dal nome che utilizziamo per identificarlo. Togliendosi le scarpe che indossiamo, non solo compiamo un gesto di rispetto nei confronti del luogo nel quale ci troviamo, ma accettiamo una condizione che ci rende uguali a tutti quelli presenti. Via le scarpe con i tacchi, le snickers, i sandali o le scarpe firmate. A mio parere, questo gesto, crea anche una maggiore connessione fra noi e la terra. Quante volte durante il giorno ci capita di camminare scalzi? Che sensazione proviamo? È una sensazione di maggiore libertà, perché è una situazione che ci lega alla natura stessa del nostro essere parte di questo mondo. Quando si entra all'interno di una moschea si percepisce maggiormente di trovarsi in un luogo di incontro e accoglienza. I fedeli si ritrovano nelle moschee non solo per pregare, ma anche per incontrarsi, parlare e confrontarsi. Non ci sono banchi su cui sedersi, ma tutti si possono sedere per terra, e anche questo rimanda ad una maggiore connessione con la propria terra, oltre che una condizione paritaria per tutti i presenti. Mi siedo sul soffice tappeto intarsiato di motivi geometrici, che mi riscalda anche dall'aria gelida di Istanbul, e alzando gli occhi verso il cielo contemplo la meravigliosa volta decorata che corona la moschea. Un tripudio di forme, colori e caratteri che crea una trama infinita, simulando quello che a mio parere, potrebbe essere l'universo. Come ben saprete, nella religione musulmana è proibito rappresentare il proprio dio, in quanto essere unico e ultraterreno, impossibile da ricondurre ad una forma finita e già esistente. Per i mussulmani infatti è incorretto rappresentare Dio, attraverso la forma umana, in quanto si considera l'uomo come una creatura perfezionabile. Per questo motivo le moschee si ritrovano decorate con motivi geometrici e pattern, astratti ai nostri occhi. Le chiese invece, come ben sappiamo, si trovano ricche di icone e rimandi a personaggi biblici, rappresentati secondo un modello terreno e dei canoni estetici umani. Mi ricordo le parole di Vittorio Robiati, uno studioso ebreo di Milano prossimo a diventare rabbino. Vittorio in un incontro sul dialogo interreligioso, disse che il motivo per cui la religione cristiana rappresenta Dio attraverso la figura umana, è frutto di una decisione presa durante il concilio di Costantinopoli, nel lontano 381 d.C. Il concilio approvo la rappresentazione di Dio attraverso la figura umana, in quanto Gesù si era fatto uomo per la salvezza dell'umanità. Questo gesto di compassione del Padre Eterno, nei confronti dei suoi figli, né giustificava la rappresentazione umana. Ma al di là delle vicende storiche o dei dogmi religiosi, quello che credo sia importante, è ciò che ci trasmettono i luoghi di culto. Nel contemplare questi infiniti disegni a mio parere ci si sente parte di un grande universo, e allo stesso tempo, infinitamente minuscoli. Credo che le decorazioni all'interno delle moschee proiettino l'uomo in una logica trascendentale, che forse rende meglio la presenza etera di un dio. Credo che i disegni astratti permettano un maggior flusso del pensiero dell'uomo ed una connessione più intima con il proprio dio. L'uomo così non si sente vincolato a venerare una icona, ma può creare
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la propria proiezione divina, slegata da stereotipi e concetti comuni, frutto della propria immaginazione e della propria fede. Ovviamente la mia riflessione va in controtendenza, rispetto alla lunga tradizione iconica del vecchio continente, che vede una successione di Cristo Pantocratore e Madonne con il bambino. Parlando con un amico turco siamo giunti alla conclusione, che l'arte sacra e la rappresentazione iconica, siano state veicolate come strumenti educativi nei confronti delle grandi masse. Agli inizi della Chiesa, il culto avveniva per la maggior parte in forma orale, anche perché pochi conoscevano la scrittura e i testi non erano alla portata di tutti. Le immagini da sempre sono state la forma di comunicazione più diretta, e hanno permesso agli uomini di comunicare tra di loro. I pittogrammi nelle antiche grotte preistoriche, non sono altro che un grande database d'informazione sulla vita quotidiana, sotto forma d'immagine. Non ci si stupisce che in Cappadocia, le prime comunità cristiane, dipinsero sulle pareti delle loro abitazioni scavate nel tufo, la storia di Gesù per immagini. La religione islamica, da quello che ho potuto capire dopo numerosi incontri e chiacchierate durante il mio viaggio, è di natura più riflessiva e introspettiva. Ogni fedele dovrebbe conoscere a memoria il Corano, perché compreso e studiato durante svariati anni, portando così propria fede ad un intimo rapporto con Dio. Le rappresentazioni astratte e geometriche che decorano le moschee, non sono altro che la proiezione della contemplazione intima con Dio, che esclude icone e immagini stereotipate. A mio parere l'arte decorativa islamica porta così l'uomo, ad un livello cognitivo rispetto al proprio credo, più intimo e personale. Credo che sia fondamentale spiegare attraverso gli avvenimenti storici, le differenze culturali e religiose, che attanagliano il nostro mondo. In un periodo storico in cui i mezzi tecnologici ci permettono sempre più una maggiore connettività tra gli esseri umani di questa pianeta, annullando le distanze fisiche e geografiche, le convinzioni religiose talvolta in controtendenza creano una spaccatura culturale e sociale maggiore. Alla luce degli ultimi fatti di cronaca mondiale, molti conoscenti mi sconsigliarono di partire per il mio viaggio in Turchia, ma penso che feci la scelta più corretta. Più si ha paura di qualcosa più lo si fomenta. Se non conosciamo, o costruiamo le nostre convinzioni solo per sentito dire, allora dobbiamo essere coraggiosi e colmare le nostre lacune. L'incontro con l'altro è la miglior arma per sconfiggere le nostre paure e a volte cambiate le nostre convinzioni. Non cerchiamo le risposte nei media, basandoci solo sulla nostra percezione personale, ma nelle esperienze reali e concrete. Spero che queste mie riflessioni non vi abbiano convinto a comprare un biglietto di sola andata per la Turchia, ma a incontrare il prossimo, talvolta il mondo lo scopriamo anche stando comodante seduti e parlando con qualcuno che abbiamo incontrato lungo la nostra strada. Alessandro Mafrica
Ci si può liberare dalla mafia? Nel nostro gruppo di Reggio Emilia “COLORE – cittadini contro le mafie” stanno bollendo in pentola alcune iniziative da svolgere in concomitanza del maxiprocesso di “Aemilia”. E’ già iniziato l’11 gennaio a Bologna per i 70 che hanno scelto il rito abbreviato (tra cui c’è il Grande Aracri di Brescello). Per gli altri 170 (circa), che hanno scelto di seguire il procedimento naturale, inizierà il 23 marzo, e forse si farà a Reggio Emilia. Ci preoccupano molto la scarsa formazione culturale che avvolge tutti noi, gente emiliana, e la conseguente mancanza di anticorpi nei confronti dell’azione mafiosa. Anche l’Osservatorio antimafia di Rimini “VEDO-ASCOLTO-PARLO” sogna una liberazione urgente dall’infiltrazione di tante mafie, non solo quelle italiane. Venne dalla loro
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esigenza di capire meglio l’idea di fare un incontro con il GOEL della Locride e con noi (abbiamo in comune le arance). Per essere più informato lessi il libro su “Aemilia” di Serena Pignedoli, giornalista del Resto del Carlino. Alla fine Serena conclude affermando che l’infiltrazione mafiosa è stata facilitata dal bisogno di soldi, da parte delle industrie emiliano-romagnole afflitte dalla crisi, e dal nostro stile culturale clientelare, in cui i problemi si risolvono con amici e favori. Nell’incontro di Rimini ne scaturì uno spaccato della realtà un po’ diverso da ciò che pensavamo. Cerco di descriverlo in modo abbastanza semplice. Riferendoci alla ‘ndrangheta attuale, agiscono due mondi mafiosi diversi: quello antico, di stile Crotonese, e quello più moderno dei colletti bianchi. La mafia antica è violenta, minaccia, fa i roghi, si serve delle estorsioni, del pizzo, ed è legata in gran parte all’edilizia, ai trasporti, etc.. La mafia moderna agisce direttamente con la direzione delle imprese, delle amministrazioni, con i commercialisti, e indirettamente con le banche (enormi capitali vengono dal commercio internazionale della droga e delle armi). Essa non è violenta, non estorce, anzi offre capitali e si nasconde, quale padrino ignoto di tante imprese in difficoltà. Le inchieste passate e quelle ora in corso riguardano la ‘mafia antica’; ed i processi fanno giustizia e giudicano i vecchi crimini. Le nuove mafie hanno ancora la possibilità di agire, quasi indisturbate. Ad esse si può attribuire il fallimento o il salvataggio di tante imprese; ed economia e lavoro vivono in gran parte la sudditanza ai loro capitali. Abbiamo imparato a resistere alla ‘mafia antica’ con la cultura della legalità e togliendole il consenso popolare (vedi “Libera”, etc…) La nuova mafia la si può affrontare (e questo è il proseguo della nostra riflessione), creando un’altra economia, che sfugga alla dipendenza totale del capitale. Come sarà quest’altra economia? Il GOEL ci ha presentato alcune attività che stanno funzionando: GoelBio con gli agrumi, il tessile con i l’abbigliamento, le cooperative sociali con i servizi,… Vincenzo Linarello, il fondatore del GOEL, ci ha informato sulla aumentata richiesta di produttori, cooperative e piccole imprese per far parte del GRUPPO GOEL, perché il guadagno è maggiore che vivere dipendenti o sovvenzionati dalla mafia. Per sopperire alla necessità di ricorrere a capitali per le eventuali urgenze propone un azionariato solidale. Sembra spontanea la conclusione che ci si può liberare dalla nuova mafia con un modo diverso di lavorare e di fare impresa. Forse sono stato troppo semplice; però sono consapevole di aver sorvolato su problemi che sono abbastanza complicati proviamo a farli diventare preoccupazione e riflessione comune. La sera dopo, al “catòmes tott” di Reggio, ebbi l’opportunità di partecipare in parte alla riunione di Banca Etica. Fu molto interessante! Erano presenti appassionati e vari rappresentanti del mercato alternativo e del volontariato sociale. Lì era presente un capitale alternativo, messo insieme in modo etico dalle piccole forze dell’impresariato sociale; ed erano pure presenti rappresentanti di varie cooperative che hanno un ampio raggio di dipendenti. Forse questa è una delle strade da percorrere per liberarci dalla cultura e dalla infiltrazione mafiosa. Ma la nostra cultura utilitarista e clientelare (sia cattolica che profana) ci permetterà di capire simili scelte? (Eugenio)
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CODEMONDO REGINA PACIS RONCINA SAN BARTOLOMEO SPIRITO SANTO Il nuovo Consiglio Pastorale di Roncina Di seguito i nomi dei partecipanti del nuovo Consiglio Pastorale di Roncina: Luca Riccò (Liturgia, Gruppo Biblico), Alberto Dallari (Gruppo Biblico), Paolo Arduini (Ministri Eucarestia), Marco Casali (Catechismo), Flora Sagonti (Catechismo), Antonio Proscia (Caritas), Alberta Vignali (Caritas), Cinzia Borghi (Segreteria/prenotazioni), Patrizia Specchio (Segreteria/prenotazioni), Francesco Masetti (gestione locali), Alessandro Salsi (gestione locali), Pietro Tondelli (commissione economica), Pierluigi Zini (commissione economica), Anna Ferrari (educatori), Riccardo Codeluppi (educatori), Giorgio De Benedittis (diacono), Paola Bergamo (segretaria).
Pellegrinaggio Famiglie e Adulti Roma 4/5/6 Marzo 2016
GIUBILEO DELLA MISERICORDIA Programma (indicativo) Partenza venerdì 4 marzo ore 13.00 dal sagrato di Regina Pacis; arrivo a Roma, cena e pernottamento. Sabato 5 marzo visita alle basiliche giubilari e ad altri siti di notevole interesse. Rientro in albergo alla sera per la cena e il pernottamento. Domenica 6 marzo S. Messa, proseguimento delle visite e Angelus in piazza San Pietro. Nel pomeriggio partenza per il ritorno. Accompagnatore culturale prof. Giorgio De Benedittis. Quote di partecipazione per persona: In camera singola 190 euro, in camera doppia 170 euro, in camera tripla o quadrupla 140 euro. La quota comprende: viaggio, tassa di soggiorno, 2 notti, 2 cene e 2 colazioni in albergo. Riduzioni: bambini fino a 10 anni in camera doppia 150 euro, bambini fino a 10 anni in camera tripla o quadrupla 120 euro. All’iscrizione occorre versare una caparra di 40 euro a persona ed essere in possesso della tessera Anspi 2016. PER CONTATTI E INFO: Mariarosa Miari (349/0865473) ISCRIZIONI PRESSO LA SEGRETERIA
Segreteria parrocchiale REGINA PACIS Che cos’è? :E’ uno spazio di alcune ore settimanali durante le quali un volontario è a disposizione per offrire informazioni e servizi. Quali servizi offre?: prenotazione di S. Messe, certificati di Battesimo e Cresima, attestati di idoneità per padrini e madrine, attestati di partecipazione ai corsi prematrimoniali, informazioni sulla vita parrocchiale, informazioni sul funzionamento della Caritas alle persone bisognose, appuntamenti con don Paolo o don Riccardo, prenotazione sale parrocchiali o del circolo, iscrizioni a pellegrinaggi, cene parrocchiali, ecc In quali orari e giorni è attiva?: Lunedì, mercoledì, giovedì, venerdì e sabato mattina dalle 10.00 alle 12.00, e nei pomeriggi di giovedì e sabato dalle 15.30 alle 17.30. SI PREGANO I PARROCCHIANI DI USUFRUIRE DI QUESTO SERVIZIO VENENDO DI PERSONA IN PARROCCHIA O TELEFONANDO AL 0522 / 304258 - 329 7049005. Grazie!
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Presepe di San Bartolomeo Quest'anno in alcuni ( Paola, Giuseppe, Davide, Marcello ) ci siamo dedicati alla realizzazione del presepe. All'inizio sembrava anche una cosa molto più semplice (sembra tutto scontato ma non è sempre facile mettere assieme punti di vista diversi su dove mettere la capanna o sul tipo di messaggio che si vuole eventualmente dare) ma dopo alcune perplessità sul tipo di presepe da fare, abbiamo deciso di dare anche una nostra interpretazione. Infatti abbiamo pensato di unire alla "tradizione" fatta di statuine, pastori , pecorelle , angeli e stelle anche una parte nuova e purtroppo attuale. In effetti il presepe risulta diviso in due: da una parte abbiamo messo la natività, con il suo messaggio di pace e di forza rivelatrice (anche se di fatto portate da un bambino fragile ed indifeso, che ha bisogno di tutto l'affetto e le cure dei genitori per sopravvivere) e, dall'altra, la forza del potere, (il castello di Erode, apparentemente al sicuro sulla sua montagna e nel suo castello coi suoi bei muri, i
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suoi servi, ruffiani vari, soldati, funzionari ecc), la forza del terrore e delle armi, la forza degli attacchi terroristici contro persone che hanno la sola colpa di non pensarla come loro. Le due "forze" non possono andare d'accordo ed infatti alla fine la forza politica ha cercato di annientare la forza nuova innovativa del messaggio di pace, di tolleranza e verità di Gesù. Tra le due parti abbiamo pensato di mettere un elemento che tutti conosciamo bene (I SOLDI ), anzi un fiume di soldi che nasce in un punto non precisato dietro le montagne di Erode e che divide in modo netto le due parti, che diventa un fiume in piena che un qualche poveretto cerca di oltrepassare senza farsi sommergere e travolgere. Un fiume che divide tutto il nostro mondo in modo netto, divide i popoli e le famiglie senza guardare in faccia nessuno. Buon 2016 a tutti. Marcello Vezzani
Il gruppo biblico di Roncina Il gruppo biblico di Roncina, recentemente istituito che sta riflettendo sulla 1a lettera ai Corinti, si incontrerà:
Venerdì 12 e 26 febbraio alle ore 21:00 a casa di Alberto Dallari, in via Elba 33 a Coviolo. Non mancate!
La presenza di Don Paolo nelle Messe dell’Unità Pastorale
6 Codemondo 13 Regina Pacis 20 Roncina 27 S. Bartolomeo
MARZO
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FEBBRAIO
GENNAIO
7 Regina Pacis 14 Roncina 21 Spirito Santo 28 S. Bartolomeo
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CODEMONDO REGINA PACIS RONCINA SAN BARTOLOMEO SPIRITO SANTO Gli appuntamenti nel periodo di Quaresima... RITIRI SPIRITUALI adulti: domenica 14 febbraio a Montericco (tutto il giorno) superiori: domenica 21 febbraio ore 15 in seminario medie: domenica 28 febbraio ore 15 oratorio Regina Pacis elementari: Sabato 12 marzo ore 15 (da realizzare in ogni parrocchia separatamente) CELEBRAZIONI PENITENZIALI da realizzarsi nelle singole parrocchie CINEFORUM DOMENICA 21 MARZO ORE 18 ORATORIO REGINA PACIS: Carnage di Roman Polański. Tema: rapporto genitori e figli. Seguirà il dibattito con Vincenzo e Giuliana (terra di Abbracci) TRIDUO: E’ previsto un triduo pasquale per i giovani dell’UP. Il programma sarà reso noto nelle prossime settimane.
MOMENTI FORMATIVI Incontri con don Mazza sull’Eucarestia: 5 febbraio e una data da definire in marzo.
PELLEGRINAGGIO GIUBILARE 4-6 marzo a Roma LECTIO Per i giovani: in Duomo con il Vescovo alle ore 20,45 il: 19, 26 febbraio, 4 e 11 marzo. Tema La misericordia in Manzoni Per i ragazzi/e delle superiori dell’UP: a Roncina ore 20,45 Domenica 14 febbraio Adulti e universitari: A LIVELLO ZONALE a Pieve Modolena 17 e 24 febbraio, 2 e 9 marzo
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Calendario UP Santa Maria degli Angeli - Febbraio 2016 VENERDI 5: ore 21 “Perché la messa si chiama Eucarestia?” Don Enrico Mazza all’oratorio di Regina Pacis
SABATO 6: festa di carnevale DOMENICA 7: Convegno Missionario Diocesano ( ORE 15 Centro Sacro Cuore-Baragalla) MERCOLEDI 9: Ceneri GIOVEDI 11: 21,30 inizio percorso biblico con gli educatori di Codemondo e San Bartolomeo (a Codemondo)
VENERDI 12: ore 21 Incontro formatori narratori (Regina Pacis) SABATO 13: 0RE 21 CAPITOL SPRITZ presenta SERATA SU PASOLINI DOMENICA 14: ore 17 III tappa del corso per catechisti battesimali (Regina Pacis) LUNEDI 15: ore 21 Coordinamento giovani UP MERCOLEDI 17: ore 21 Lectio divina di quaresima Zonale (Pieve Modolena) VENERDI 19: ore 20,45 Lectio dei giovani con il Vescovo (in Duomo) SABATO 20: 15,30 Giubileo diocesano dei bambini che si preparano alla prima confessione Ore 20 aperitivo a Roncina per tutta la comunità
DOMENICA 21: ore 15 ritiro spirituale di quaresima delle superiori (in seminario) ore 17,30 CINEFORUM GENITORI E FIGLI – film : CARNAGE di R. POLANSKY
LUNEDI 22: Consiglio Pastorale Regina Pacis MERCOLEDI 24: ore 21 Lectio divina di quaresima Zonale (Pieve Modolena) GIOVEDI 25: ore 21 preparazione al pellegrinaggio giubilare a Roma dell’Unità pastorale con possibilità di confessarsi (RP)
VENERDI 26: Consiglio Pastorale Roncina ore 20,45 Lectio dei giovani con il Vescovo (in Duomo)
SABATO 27: ore 14,45 incontro dei bambini delle parrocchie dell’Unità pastorale che si preparano per la prima eucarestia (a San Bartolomeo)
DOMENICA 28: ore 15 ritiro spirituale delle medie dell’unità pastorale (Oratorio Regina Pacis) ore 15: GIORNATA MISSIONARIA DIOCESANA (Chiesa del Sacro Cuore-Baragalla)
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