Insieme gennaio 2016

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SANTA MARIA DEGLI ANGELI MENSILE DELL’ UNITA’ PASTORALE SANTA MARIA DEGLI ANGELI – GENNAIO 2016

LA COMUNE VOCAZIONE BATTESIMALE La liturgia dei primi giorni dell’anno ci offre due feste veramente importanti e significative: l’Epifania e il Battesimo di Gesù. L’Epifania, è manifestazione di Dio agli uomini, un Dio che non rimane nei cieli a guardarci da spettatore, in modo distaccato, dall’alto della sua natura divina rispetto alla nostra natura umana; non un Dio irraggiungibile ma un Dio che si fa uomo come noi e assume e condivide con noi, in pienezza, la nostra natura e la nostra debolezza di uomini. Nella sua incarnazione Gesù non rimane spettatore in mezzo agli uomini, ma si mette in gioco si fa conoscere e si fa riconoscere come Salvatore, mostrandoci il volto misericordioso del Padre e donandoci la Sua parola di salvezza. Anche lungo il fiume Giordano dove Giovanni battezzava vediamo Gesù che, mescolato con il popolo, riceve il battesimo da Giovanni e qui avviene una seconda epifania ad opera di Dio stesso che ... [CONTINUA A PAG. 12]

Questa chiesta è stata ed è purtroppo ancora identificata specialmente nel Papa, nei Vescovi,


CODEMONDO REGINA PACIS RONCINA SAN BARTOLOMEO SPIRITO SANTO Formazione diocesana catechisti ed educatori E' partito un nuovo anno di catechismo, speciale e con novità, da ripensare, da reinventare e rimodellare, per le nostre 5 parrocchie dell'unità. Con questo spirito siamo partiti, ma prima di tutto FERMANDOCI! Una contraddizione? No, meglio chiamarla OCCASIONE! Un'occasione proposta dalla diocesi, dall'ufficio catechistico e dalla pastorale giovanile, di 4 incontri, i 4 mercoledì di novembre, in cui fermarsi appunto, come catechisti ed educatori, per ripensare al proprio ruolo con occhi nuovi condividendolo anche con altre parrocchie, attraverso interventi e laboratori. La partecipazione è stata elevata così come gli spunti dati dai relatori soprattutto sull'essere catechista oggi, con ruolo vivo, dinamico, in movimento, che non può timbrare il cartellino, che non può fermarsi al “si fa così perché si è sempre fatto così” o al “ci vado perché se no senti tu il don...”, ma che prima di tutto parte dal credere in Cristo e dalla voglia di stare con i ragazzi sotto l'abbraccio di Gesù. Catechista che sa osare e lasciar parlare la Parola più che le sue parole. Che non improvvisa o copia/incolla attività e giochi già fatti e rifatti, ma che sa programmare e progettare situazioni che toccano nel profondo. Ma soprattutto che si rispecchia nella pedagogia di Gesù. Pedagogia estrapolata dalla riflessione sul brano del vangelo sui discepoli di Emmaus, in cui le azioni di Cristo ci indicano ciò che dobbiamo essere con i ragazzi: incontro, gioia, sguardi che si trovano, domande, ascolto calmo e narrazioni vive che ci toccano il cuore. Questi alcuni temi affrontati, discussi condivisi e toccati nel concreto negli incontri, che non hanno voluto chiudere un capitolo, ma aprire cuori e menti alla riflessione. Silvia

Coordinamento Catechesi Unità Pastorale Resoconto di tutte le parrocchie su come sta andando inizio catechesi (sabato 5 dicembre 2015) REGINA PACIS molto bene soprattutto progetto con classi, 5° e prima media costruito insieme a frate Antonello su un tema che porterà poi alla fine dell'anno ad uno spettacolo. Progetto che funziona bene anche per la partecipazione dei genitori alle attività. Molto positivo anche il percorso delle 4 con la catechesi itinerante sul tema dell’Eucarestia. SAN BARTOLOMEO stanno ingranando sul fare catechesi prima della messa anche se i bimbi non sono tanti come l'anno scorso e devono trovare ancora un equilibrio giusto come catechisti. In avvento lavoreranno su delle parole chiave e divisi in gruppi più piccoli. Da gennaio partiranno come Codemondo con percorso sull'eucarestia con bimbi di 4 e 5

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RONCINA Fatica grossa di alcuni catechisti nel cambiamento. Non accettato del tutto. Altri hanno iniziato a proporre catechesi al sabato ogni due settimane e altri alla domenica prima di messa. Durante la messa la 2° elementare ha provato ad uscire per le letture ed omelia. SPIRITO SANTO Nessun cambiamento particolare dall'anno scorso. Durante avvento progetto di alcune classi sulle opere di misericordia con testimonianze concrete. A messa circa 25 bimbi.

Resoconto veloce di com'è andato il corso di formazione diocesano Per tutti un momento importante e di riflessione anche se per alcuni con idee a volte già sentite. Buona la partecipazione di tutte le parrocchie

Nuove idee Da marzo il don vorrà istituire un équipe di persone che si fermino a preparare e studiare un percorso per anno catechistico 2016/2017 da proporre a tutte le 5 parrocchie. Ci siamo ricordati che il 20 febbraio si terrà a San Bartolomeo un incontro per tutti i bimbi che si preparano alla comunione dell'intera unità pastorale dal tema "l'eucarestia come non l'hai mai vista" in cui i bimbi saranno chiamati a partecipare a diversi laboratori tipo grest, mentre i genitori dei bambini saranno chiamati a fermarsi con il don in chiesa per un momento di ascolto e scambio con don Paolo.

Nell’Esodo biblico con i bambini di quinta In un contesto culturale ed ecclesiale come il nostro in cui l’immagine ha preso il sopravvento e il tutto e subito sono la norma… il racconto, l’ascolto, il riproporre quanto udito in modo creativo, non hanno più posto…Ma questo non è il mondo del credente e tanto meno dell’orante e non si ipotizzi nemmeno lontanamente che sia quello della comunità cristiana, tutte realtà hanno bisogno di ascoltare per immaginare (e forse sognare i sogni di Dio), interiorizzare attualizzare e condividere. Queste le motivazioni profonde che stanno alla base del progetto sul libro dell’Esodo che si sta svolgendo a Regina Pacis con i bambini di quinta elementare. Ascoltare un amico che ti racconta la Parola calandotela nel tuo contesto, ricostruirla manualmente insieme a catechisti e genitori per farla diventare rappresentazione teatrale per la comunità intera perché possa crescere e condividere grazie all’apporto dei bambini….questo è catechismo, cioè esperienza di vita. Lo sporcarsi le mani insieme, il mettersi in gioco, confrontare le proprie visioni …e parlare della Parola …questo è catechismo. Ed è questo che i bambini di quinta stanno imparando: da una parte c’è la scuola con tutta la sua importanza ed innegabile valenza educativa, ma dall’altra c’è la vita di tutti i giorni che passa attraverso il sentirsi responsabili di qualcosa e di qualcuno che è importante per noi. Poiché un bambino è nato per noi ci è stato dato un figlio”…Si legge nella prima lettura della notte di Natale … i progetti di catechismo della nostra unità pastorale sono un ottima occasione per imparare a responsabilizzarci come comunità e come singoli verso il Signore Gesù e i più piccoli e poveri che stanno intorno a noi. Buon Natale dal gruppo dei catechisti di quinta elementare di RP

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CODEMONDO REGINA PACIS RONCINA SAN BARTOLOMEO SPIRITO SANTO Progetto Educatore d’ Oratorio Si è pensato di investire dai prossimi mesi su una presenza professionale che coordini e garantisca la presenza educativa e la formazione negli oratori di Regina Pacis e Roncina. Il pacchetto di ore fino all’estate è di 261. Si tratta quindi di 3 pomeriggi alla settimana + coordinamento e formazione. Le caratteristiche dell’educatore professionale sono: continuità, garantisce la presenza; professionalità; è parte di una rete educativa. Di seguito alcune tracce di lavoro del progetto:

Regina Pacis: cosa c’è? Doposcuola (maestre) "Giochiamo insieme" (venerdì)

Doposcuola (volontari superiori)

REGINA PACIS Parco del Gelso (martedì)

Cortile

Laboratori (dopo i compiti)

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- Doposcuola (maestre): solo elementari, doposcuola di “eccellenza” con bambini segnalati dalle scuole. - Doposcuola (volontari superiori): solo elementari, per tutti quelli che vogliono venire. - Cortile - Laboratori: intervengono anche gli scout di Reggio 4 - Parco del Gelso Parco con oratorio: martedì, Tornei al parco: ass.ne “Cuore ai ragazzi di strada” (sito web) - “Giochiamo insieme”: gestito dalle mamme

Cosa manca? - Lavoro formativo per i ragazzi volontari delle

superiori che fanno servizio sia nel doposcuola che nel cortile (circa 60 ragazzi) Accompagnamento al servizio dei volontari delle superiori

Roncina: cosa c’è? -

Non c’è nulla di attività se non il catechismo del sabato pomeriggio Due educatori del Santos per il doposcuola Ragazzo giovane che gioca a basket che conosce tutti i ragazzini e con cui l’anno scorso si era organizzato un torneo di basket Parco vicino: l’anno scorso organizzato un torneo di calcio con circa 200 ragazzi

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Cosa manca? Da pensare ed inventare nuove attività ludico-formative per i ragazzi e i giovani. Il progetto su Roncina ancora non è stato delineato. Nelle prossime settimane verrà definito meglio. Crediamo fermamente che la presenza di un educatore professionale d’oratorio possa aiutare i nostri oratori a crescere, dando nuovo slancio pastorale verso le fasce più giovani delle nostre comunità.

Una proposta per i giovani L’Associazione P.A.C.E. (Polisportiva –dilettante Associazione Cuore Educativo –sociale ) nasce dalla volontà della Presidente Clara Florimo, la quale per sue esperienze di vita, ha sperimentato in prima persona il potere educativo dello sport, in particolare del calcio; ex giocatrice di serie A , è stata atleta nella nazionale ed è tuttora allenatrice FIGC. A partire dal 2008 ha cominciato a collaborare con varie realtà associative e parrocchiali che la chiamavano per operare con gruppi di ragazzi con problematicità varie (economiche, relazionali , comportamentali) e attraverso lo sport li ha aiutati a ritrovare una loro dignità e un adeguato inserimento nella società. Forte di questa esperienza ha costituito un gruppo composto da persone che condividono una progettualità che ritiene che l’educazione possa trovare nello sport uno dei tramiti più validi e che attraverso questa modalità permette al ragazzo di impiegare al meglio le proprie risorse per crescere. Di questo gruppo fanno parte giovani che hanno sperimentato direttamente il valore socio educativo di questa esperienza, che hanno riconquistato la fiducia in loro stessi e nel mondo e intendono dedicare ad essa molte delle loro energie. L’associazione P.A.C.E. intende affrontare i fenomeni sociali di emarginazione nelle loro dimensioni psichiche e personali, oltre che culturali ed economiche, garantendo ai giovani che vivono le problematiche connesse alle fasi di transizione delle figure di riferimento accoglienti e rassicuranti che costruiscono relazioni forti e protettive in uno spazio-tempo che si struttura e si dilata a seconda delle diverse esigenze. La specificità di P.A.C.E è quella di organizzarsi in modo tale da non produrre cesure spaziotemporali tali da compromettere dei cammini L'ASSOCIAZIONE PACE AL LAVORO PER AUTOFINANZIARSI che spesso si strutturano su momenti occasionali, imprevedibili, non definibili in anticipo. Questo progetto prevede anche il recupero delle figure adulte, famigliari e non solo, dei giovani coinvolti, che possono partecipare a seconda delle proprie risorse. L’associazione si riconosce quindi portatrice di una missione che vede al primo posto la tematica valoriale dell’educazione del cittadino alla legalità offrendogli delle opportunità che gli fanno sperimentare direttamente la sua capacità di vivere in modo responsabile l’appartenenza a una comunità.

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Professione di fede in Duomo

Molto significativa è stata la serata di sabato 28 novembre in Duomo. Impressionante è stato vedere il Duomo stracolmo di giovani al sabato sera, ma ancora più impressionante ascoltare la professione di fede di 70 giovani della diocesi. Tra questi c’erano anche 15 giovani dell’Unità Pastorale SANTA MARIA DEGLI ANGELI, per lo più giovani educatori dei gruppi giovani delle nostre parrocchie. Possiamo solo ringraziare il Signore per questo bellissimo dono che ci ha fatto con queste testimonianze, segno concreto della sua presenza in mezzo a noi.

Primo incontro delle medie dell’Unità Pastorale Ben 80 ragazzi di 2^ e 3^ media delle cinque parrocchie della nuova Unità Pastorale Santa Maria degli Angeli, si sono trovati domenica 29 novembre nell'oratorio di Roncina per iniziare il nuovo anno con una mega pizzata. Si, avete capito bene, erano 80 ragazzi e 15 educatori!! ci siamo trovati alle 18.30 e abbiamo aperto la serata con due giochi (il gioco delle carte e quello della cellula) che sono piaciuti tantissimo ai ragazzi! Verso le 20 hanno iniziato ad apparecchiare tutti insieme: i maschi, da veri macho, hanno portato i pesantissimi tavoli mentre le ragazze hanno portato le bibite. Si sono tutti seduti per poi iniziare a mangiare la pizza che, ahimè, è arrivata un po' in ritardo… la fame cresceva sempre più ma che gioia quando sono arrivati i 26 mezzi metri!!! con grande pazienza gli educatori sono riusciti comunque ad intrattenere per tutto questo tempo i ragazzi che hanno finito di mangiare verso le 21.30. I genitori, che erano arrivati a prendere i ragazzi per le 21 come era stato comunicato, sono stati gentilissimi e hanno aspettato (per fortuna non al freddo) i loro ragazzi che si abbuffavano e nel mentre chiacchieravano. Gli educatori, i genitori ma soprattutto i ragazzi sono stati molto soddisfatti della serata passata in compagnia e noi ci auguriamo che questo grande gruppo medie che si è formato possa essere e rimanere saldo negli anni a venire. Ilaria M.

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CODEMONDO REGINA PACIS RONCINA SAN BARTOLOMEO SPIRITO SANTO NATALE DAI NONNI... Venerdì 11 dicembre: portiamo gli auguri di Natale ai nonni de “I Girasoli”. È bello vedere i volti degli anziani emozionarsi davanti a 25 bambini vestiti da angioletti con in mano le loro piccole luci. Con questo gruppo eravamo già andati per la pigiatura dell’uva a settembre. Tornare ora, per fare gli auguri di Natale è stato altrettanto bello e significativo; è una relazione che continua e che continuerà in altri incontri. È bello sapere di essere attesi con gioia, è bello essere accolti con calore. Ad ogni incontro non siamo solo noi che portiamo la nostra allegria contagiosa per far felice qualcun altro, ogni volta che andiamo, portiamo a casa la certezza di essere desiderati e attesi e questo fa sì che l’incontro sia sempre speciale e il grazie diventi reciproco. Le insegnanti

Da ricordare! Sabato 9 gennaio la scuola sarà aperta dalle 9.00 alle 12.00 per le ISCRIZIONI dell’anno scolastico 2016-2017. Sarà possibile visitare la scuola, conoscere il personale e fare domande sul nostro progetto educativo. Fate pubblicità!!!

Via dei templari, 2 0522-306886 www.scuolainfanziabarchi.it sibarchi@roncina.it

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CODEMONDO REGINA PACIS RONCINA SAN BARTOLOMEO SPIRITO SANTO Sui sentieri della grande guerra Durante il ponte dell'Immacolata, il Clan Arlecchino si è avventurato sui sentieri della Grande Guerra nella valle del lago di Ledro, a qualche chilometro a Nord-Ovest dal più imponente lago di Garda. Partendo da Varone (TN), abbiamo toccato le località di Biacesa e Pieve di Ledro. La parola chiave di questi giorni assieme è stata STRADA, nel senso più ampio che si possa assegnare a questo vocabolo. Strada, per noi, è quando si cammina con lo zaino sulle spalle e si sceglie di andare in salita per godere della vista che si apre dinnanzi una volta arrivati in cima, ma è anche il percorso interiore che si fa giorno dopo giorno, a volte con passi piccoli e barcollanti, altri col passo sicuro di chi sa dove sta andando, proprio come su quei sentieri. Grazie alla strada abbiamo sudato nelle salite e buttato fuori le nostre paure, ci ha resi consapevoli dei limiti del nostro corpo e ci ha regalato la consapevolezza che possiamo provare a spingerci un po' oltre quelli che pensavamo insormontabili se c'è chi ci tiene per mano nei pezzi più duri. Questa Route invernale è stata occasione di vivere la strada come mezzo per conoscersi tra chiacchiere e risate degli scivoloni fatti sulle foglie secche del sentiero, ma anche di gioire delle cose semplici, come di un pezzo di cioccolata azzannato durante il tragitto o del calore delle stanze parrocchiali che ci hanno accolto per la notte. Camminare assieme ha dato modo ai ragazzi che compongono il Clan, che si è recentemente rimpolpato, di scoprirsi tra loro ma anche di fermarsi e guardare, oltre che il paesaggio, dentro di sè per scoprire a che punto si è arrivati nel proprio percorso. I ragazzi hanno avuto infatti modo di riflettere su temi importanti del loro rapporto con sè stessi, con gli altri, con Dio e col mondo che li circonda. Si sono fissati obiettivi ambiziosi per continuare a camminare verso mete più alte, condividendoli con la comunità che si renderà partecipe alla crescita del singolo sostenendolo nei momenti più critici e gioendo dei suoi successi. In quei giorni ci hanno accompagnato i versi delle Beatitudini, tema che ci seguirà per questa prima parte dell'anno: ci siamo chiesti chi siano i miti, gli afflitti e i poveri di spirito ma anche cosa ci rende felici, come ci vediamo tra dieci anni e quali sono i valori per noi importanti. Si sono toccati tanti argomenti e sono emersi quelli che ci stanno più a cuore che cercheremo di approfondire lungo il nostro cammino nel nuovo anno che è alle porte. Irene Guidetti

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CODEMONDO REGINA PACIS RONCINA SAN BARTOLOMEO SPIRITO SANTO Il presepe dei bimbi Martedì 08 dicembre ci siamo riuniti, come gruppo delle giovani coppie della parrocchia dello Spirito Santo, per preparare, come da tradizione, il “presepe dei bimbi”: un piccolo presepe che si trova vicino all’altare maggiore. Dopo la messa ci siamo ritrovati nel salone parrocchiale per condividere assieme il pranzo e, a seguito, per preparare assieme ai nostri figli le pecorelle con carta, forbici, colori, cotone e tanta fantasia! I bambini si sono divertiti moltissimo a svolgere questa attività! E’ stata una buona occasione non soltanto per stare assieme e passare un pomeriggio in allegria ma anche per riflettere sul significato delle pecorelle: come i pastori le conducono ad adorare il Bambino della grotta, così noi genitori abbiamo la responsabilità di condurre i nostri figli a conoscere Gesù e il suo messaggio di misericordia e

di pace. E’ sempre bello incontrarsi, chiacchierare assieme, fare comunità e riflettere di volta in volta, con i nostri figli, su alcuni aspetti della vita di famiglia e della fede. Alessandro e Valeria

“ Venite in disparte in un luogo solitario e riposatevi un pò ” Un ritiro, la prima domenica d'Avvento, indirizzato agli adulti della nuova unità pastorale Santa Maria degli Angeli. Un momento di pausa e di riflessione per l'inizio dell'Avvento, un'occasione di incontro e di conoscenza tra fedeli di parrocchie diverse che devono imparare a camminare insieme. Un duplice inizio. Un luogo diverso dalle sale conosciute, ma accogliente nella sua semplicità. Un giorno intero lontani dagli impegni, dalle responsabilità, dai figli che con la loro presenza ci ricordano sempre il nostro essere genitori. Un giorno intero, per poter essere per una volta semplicemente figli, figli prediletti di un Padre che gioisce del nostro desiderio di incontrarlo. Il Natale come soggetto della nostra riflessione e il desiderio di liberarlo dalle cose inutili, da quei lustrini e da quelle cianfrusaglie sfavillanti che lo hanno appesantito, per provare a riscoprirne il vero significato, quello di un Dio che si è avvicinato al mondo e che, cosa inaudita, si è fatto uomo come noi. Noi e un Dio che entra nella storia come vuole, attraverso una ragazza sconosciuta che dice il suo sì e che si alza in fretta per

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andare a contemplare nell'anziana parente la potenza del suo Dio, l'opera di un Dio a cui nulla è impossibile. Noi e Giuseppe, l'uomo silenzioso, responsabile, senza la cui ubbidienza nulla sarebbe potuto accadere. Noi e San Francesco che nel suo presepe vivente ha voluto vedere, toccare e gustare la gioia della notte di Natale. Quella gioia che anche ora dovrebbe essere sui nostri volti, nei nostri sorrisi, attendendo il dono che ogni anno si rinnova. Noi e San Francesco che nella mangiatoia del suo presepe ha posto l'Eucarestia, perché il bambino Gesù che è nato a Betlemme è lo stesso che noi ogni domenica ospitiamo nei nostri cuori dopo la comunione. Noi e la domanda alla quale durante il momento di preghiera personale abbiamo cercato di dare una risposta: “Cosa possiamo fare per riscoprire il vero significato del Natale? Perché la nostra società lo riscopra?”. Forse ascoltando più spesso l'invito di Gesù, “Venite in disparte in un luogo solitario e riposatevi un pò ”, forse contemplando il suo volto nell'adorazione e nella Parola, potremmo trovare una risposta e portarla al mondo. Buon cammino d'Avvento a tutti. Daniela

Lectio Divina a San Bartolomeo Lectio Divina d’Avvento di Don Paolo in quel di san Bartolomeo. Una serata di nebbia fitta che non invita certo ad uscire di casa, ma nella sagrestia della chiesa dove si celebra la santa messa, non c’è più posto. Uno vicino all’altro, la celebrazione ci unisce tutti ancora di più. Poi molta più gente si aggiunge nella sala parrocchiale per la lectio divina.

Leggiamo Isaia 7, 1-17. Si parla del re Acaz e di Gerusalemme, capitale del regno del sud, minacciata dalla Samaria, regno del nord. Siamo nel 734 a.C., in un momento storico ben definito. Don Paolo spiega come il testo biblico, in questo caso del profeta Isaia, debba essere contestualizzato per poterlo capire. La Bibbia non è testo astratto, ma la parola di Dio si esprime attraverso una storia che è fatta da uomini reali. La storia e la politica sono temi delle vicende narrate nella sacra scrittura. L’esegesi deve quindi tener conto della comprensione del fatto storico e politico. Isaia sprona il re Acaz, spaziando nel tempo e ricordando ad Acaz di essere discendente di Davide (“Ascoltate, casa di Davide!”) e profetizza la nascita di un bambino che nascerà da una giovane donna e che sarà grande re (“Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio che chiamerà Emmanuele”). Profezia messianica dell’avvento del Cristo. La lettura dell’ Antico Testamento non è sempre facile ma, con la lectio di Don Paolo, abbiamo potuto contestualizzare e comprendere il testo di Isaia. La sala è gremita da fedeli proveniente da tutte le nostre parrocchie. Una bella serata e anche una bella prova di integrazione della nostra nuova unità pastorale. Andiamo avanti così!

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Usciamo dalla sala e rientriamo nella nebbia fitta che ci bagna. Alla prossima lectio, sempre sul profeta Isaia, in preparazione al Natale.

Ritiro spirituale dei ragazzi delle superiori Domenica 6 dicembre si è tenuto in seminario un ritiro spirituale per i ragazzi delle superiori dell’ unità pastorale guidato da don Paolo. Dopo aver letto il Vangelo di questa domenica (Lc 3), abbiamo riflettuto sul fatto che, pur essendoci persone dal gran potere politico e spirituale, Dio sia sceso proprio su Giovanni Battista: Dio infatti è presente in noi attraverso Gesù e per incontrarlo dobbiamo conoscere le realtà e vivere nel presente. Se però si guarda la realtà, ci si trova sofferenza: le persone scappano quindi dal presente attraverso vizi, giochi d’ azzardo, droga, alcool, sesso, fumo, anche social network. Questi infatti tolgono la possibilità di un incontro, perché con un clic si può cancellare una persona dalla propria giornata, mentre un vero incontro è fatto di sguardi, strette di mano, parole e tanto altro ancora. Il grande peccato è quindi non vivere nel presente, ma stare con la testa fra le nuvole, pensando al domani e al futuro. I cristiani sono coloro che vivono nel presente, a contatto con la realtà, in modo che possa avvenire un incontro. Detto ciò, abbiamo fatto un momento di riflessione personale, leggendo i brani del Vangelo riguardanti l’incontro con Zaccheo (Lc 19), con un cieco dalla nascita (Gv 9) e con una donna adultera (Gv 8) e rispondendo alle seguenti domande: Leggendo questi testi, cosa ti colpisce della relazione che Gesù instaura? Nei personaggi che Gesù incontra, che cosa provoca il cammino di fede? Infine abbiamo condiviso le nostre riflessioni e abbiamo concluso con le preghiere dei fedeli e con un Padre Nostro. Dopodiché ci siamo salutati e siamo tornati a casa. Cristian Casali

Ragazzi in preghiera Molto partecipato e animato la giornata di ritiro spirituale dei ragazzi delle medie. E’ iniziato con la celebrazione della Messa nelle rispettive comunità per poi trovarci tutti insieme per il pranzo al sacco all’oratorio di Regina Pacis. Più di 10 educatori erano in mezzo a circa 90 ragazzi nei campetti per il gioco. Subito dopo momento di preghiera in cappella con don Paolo che ci ha guidato nella riflessione sulla figura di Giovanni Battista. Nei lavori di gruppo è emerso che la domanda delle diverse categorie di persone che si rivolgono a Giovanni Battista chiedendo che cosa devono fare, viene suscitata dalla predicazione della Parola di Dio. Giovanni Battista indica che il cammino per fare spazio al Signore nella nostra vista consiste nel modificare quegli aspetti del vissuto quotidiano che ancora non permettono al Vangelo di penetrare. La merenda e il gioco finale ha concluso la splendida giornata. E’ bello trascorrere una domenica tra tanti amici che cercano la stessa cosa. Gli educatori

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CODEMONDO REGINA PACIS RONCINA SAN BARTOLOMEO SPIRITO SANTO [continua dalla prima pagina] ...fa discendere su di lui lo Spirito Santo e lo riconosce dinnanzi ai presenti come suo figlio: «Tu sei il Figlio mio, l'amato: in te ho posto il mio compiacimento». Il Signore vuole quindi rimanere in mezzo agli uomini di ogni epoca e di ogni tempo e lo fa attraverso la chiesa che, nonostante i suoi peccati e le sue infedeltà continua a testimoniare l’amore di Dio nella storia. Questa chiesta è stata ed è purtroppo ancora identificata specialmente nel Papa, nei Vescovi, nei Sacerdoti e nelle strutture di cui essa si è dotata nei secoli della sua storia, mentre, in forza del nostro battesimo, tutti i battezzati sono membra della chiesa e in essi la chiesa si identifica. Queste due feste ci rimandano quindi prepotentemente alla nostra comune vocazione battesimale: l’una indicandoci il compito che ci è assegnato e cioè continuare a manifestare agli uomini l’amore di Dio incarnato in Gesù Cristo e l’altra, in virtù di che cosa siamo chiamati a dare questa testimonianza e cioè il battesimo. In questo momento storico di crisi di vocazioni Sacerdotali e più in generale di crisi religiosa e di valori a ognuno di noi è rivolta la parola del profeta Isaia che ci invita ad alzare la voce: ” Sali su un alto monte, tu che annunci liete notizie a Sion! Alza la tua voce con forza, tu che annunci liete notizie a Gerusalemme. Alza la voce, non temere; annuncia alle città di Giuda: «Ecco il vostro Dio! Ecco, il Signore Dio viene con potenza, il suo braccio esercita il dominio. Ecco, egli ha con sé il premio e la sua ricompensa lo precede. Come un pastore egli fa pascolare il gregge e con il suo braccio lo raduna; porta gli agnellini sul petto e conduce dolcemente le pecore madri”. Con l’avvento delle unità pastorali siamo posti dinnanzi all’evidenza dell’ineluttabilità di un cambio di rotta da parte della chiesa che deve adattarsi alla nuova realtà per adempiere al compito che Gesù le ha assegnato. Tutti noi, come si afferma nel rito del battesimo “inseriti in Cristo, sacerdote, re e profeta” siamo chiamati ad esercitare il nostro ruolo di sacerdoti, re e profeti. Questo lo possiamo fare solo riscoprendo il nostro battesimo e vivendolo in pienezza. Quando siamo tiepidi, vivendo la nostra fede solo all’interno della comunità cristiana e nascondendola quando siamo al di fuori di essa, sul lavoro, nella scuola e più in generale nella società, non testimoniamo il nostro battesimo che resta semplicemente un rito del quale normalmente non abbiamo nemmeno il ricordo. Diac. Roberto Bonomo

Riflessioni sul Natale... Questo Natale vorrei condividere con voi una lettura che mi ha fatto riflettere sul significato della fede, si tratta di uno stralcio di articolo scritto da Pietro Barcellona dal titolo “politica, utopia e profezia”. Voi mi direte, cos’ha questo a che fare con il Natale e cos’abbiamo noi a che fare con la politica e i pensieri filosofici? Avete ragione: una ci devasta già abbastanza in tutto quello che facciamo e con l’altra invece non si mangia! Ma rimane la fede e anche la leggibilità dello stralcio d’articolo che condivido, perché vicino al sentire comune, a quello, ad esempio, che una qualsiasi mamma potrà osservare nella sua quotidianità. Abbiamo tutti presente l’immagine del bambino che piange al distacco dalla madre finché non capisce che, anche se non presente, rincaserà o verrà a prenderlo a scuola; è un cammino di separazione, abbandono dell’egocentrismo e

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graduale costruzione dell’identità che è comune a tutti i bambini nel corso del loro sviluppo. Per analogia possiamo immaginare che questo debba essere anche il nostro cammino di cristiani, capaci di cogliere nel verbo che si esemplifica nella quotidianità, quelle certezze che possono guidare il nostro cammino. E d’altro canto proprio l’autore dell’articolo asserisce che se non lo facciamo pur di abbandonarci all’evidenza dei fatti, accade che “si tradisce la parola tradendone la fede”, si impedisce il realizzarsi dell’evento che salva, si impedisce al Verbo di farsi carne davanti a noi “uomini postmoderni” (così ci definiscono i filosofi). “La parola è la promessa di un ritorno. In questo senso la parola implica anche una fede” e credo allora che in occasione del Natale sia necessario ricordarsi tanto della parola che dice “beati gli ultimi”, come di quella di “non considerare immondo ciò che Dio ha purificato”. Nella nostra quotidianità, ciò significa, a mio avviso, che potremmo avere occhi per le sofferenze del prossimo (colui al quale possiamo approssimarci) per imparare a sentirci, grazie a lui, più prossimi anche alle sofferenze di nostro Signore (siamo figli di un Cristo morto in croce), oppure che potremmo considerare fratelli anche quelli che per diverse tradizioni, religione, modo di pensare, agire e comportarsi, consideriamo invece “immondi” e pertanto da allontanare, considerando la diversità un dato di fatto strutturale insito in una etnia o razza, piuttosto che non un dato culturale sul quale confrontarsi. Tanto la difficoltà nell’approcciarci alla sofferenza, quanto la chiusura verso il diverso sono a mio avviso oggi atteggiamenti consueti, ma anche assai pericolosi: la sofferenza ce la immaginiamo o la codifichiamo e basta? La accettiamo negli altri e in noi stessi a accettiamo di conviverci? E i diversi li rifuggiamo o accettiamo di far apprezzare la nostra cultura e di conoscere la loro costruendo ponti nelle normali situazioni di vita, anche insegnando il rispetto per le regole di convivenza e per le leggi del paese accogliente? Che fatica tutto ciò, lo so… siamo tutti sempre di corsa e il problema diventa riuscire a fermarsi con se stessi e con gli altri oltre le situazioni lavorative o di divertimento. Non fermarsi a guardare in faccia i problemi, non ritenerli di propria competenza, guardarli solo in modo superficiale o allontanarli, quindi, ci aiuta a sopravvivere o aumenta i problemi già di per sé lasciati al loro decorso da una legislazione incompleta, o contraddittoria o carente di strumenti di monitoraggio ed intervento? Non credete che una maggior coesione fra le diverse componenti sociali, benché multicolorate, multiproblematiche e multiculturali potrebbe essere una risposta alla crisi economica, politica, culturale, valoriale della post-modernità? Nella cultura del tutto e subito, della parola-oggetto che si deve materializzare immediatamente rimuovendo situazioni di disagio e incomprensione non c’è posto per la fede e tutto viene volutamente mantenuto su un livello di perfezione formale che non rappresenta la realtà circostante ma la mistifica emarginando sofferenza, diversità. Chi è emarginato costantemente alla meglio prova sensi di colpa per il suo essere inadeguato e finisce per ammalarsi nel suo abbandono, o alla peggio sfoga le sue frustrazioni nella violenza, nell’aggressività, nella rabbia e nel ladrocinio di ciò che vorrebbe… Qualcosa di simile forse accade anche a quegli occidentali che si lasciano lusingare dal potere mediatico del terrorismo islamico! Allora in questo anno della misericordia vorrei provare a lavorare ogni giorno guardando oltre le apparenze e donando la disponibilità a capire ed ascoltare: è un volontariato gratuito e silente che non ha bisogno di enti benefici. Buon Natale. Francesca Tagliavini

Apertura diocesana del Giubileo della Misericordia L'anno del Giubileo straordinario della Misericordia indetto da Papa Francesco, a livello diocesano è iniziato con il primo pellegrinaggio alla Chiesa Cattedrale, domenica 13

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dicembre. Il punto di ritrovo, il santuario mariano della Ghiara, era già gremito prima dell'inizio della celebrazione. Fin dal primo confluire della gente nel santuario, si è avuta la netta sensazione di una partecipazione di massa da tutta la diocesi. L'inno Misericordes sicut Pater ha dato inizio alla liturgia che avrebbe accompagnato la vasta assemblea fino alla piazza della Cattedrale, davanti alla Porta Santa della Misericordia. All'inno iniziale ha fatto seguito l'esortazione del Vescovo Massimo che mirava a comunicare all'assemblea raccolta nel santuario e a quanti stavano seguendo la liturgia davanti al televisore, ciò che stava a cuore a Papa Francesco proponendo, a tutta la Chiesa, quel Giubileo straordinario della misericordia. Dopo la proclamazione della parabola della pecora smarrita, si è levata una delicata voce femminile per la lettura della Bolla di inizio del Giubileo, che così iniziava: Gesù Cristo è il volto della misericordia del Padre. Il diacono ha infine raccomandato: Fratelli e Sorelle, avviamoci nel nome di Cristo, Egli è la via che ci conduce nell'anno di grazia e di misericordia. La processione è stato un altro momento di grande impatto. L'elevatissimo numero di Diaconi e di Preti convenuti da tutta la diocesi, in camice e stola del Giubileo, ha creato un particolare clima di attenzione e raccoglimento lungo tutto il percorso, mentre il coro guidava gli inni Misericordes sicut Pater.....Camminiamo incontro al Signore..... Davanti alla Porta grande della Cattedrale è calato il silenzio di tutta l'assemblea. Il Vescovo appoggiando le mani alla Porta ha alzato la voce: Aprite le porte della Giustizia..... è questa la porta della giustizia, per essa entriamo per ottenere misericordia e perdono. Di seguito il Vescovo, stando sulla soglia della porta spalancata della Cattedrale, tenne elevato il Libro dei Vangeli e il Coro con il Popolo cantava: Io sono la porta, dice il Signore, chi passa per me, sarà salvo entrerà e uscirà e troverà pascolo. La Cattedrale si riempì di popolo che pregava e cantava. L'Anno del Giubileo è iniziato, apriamo le nostre porte alla misericordia del Padre. don Riccardo

Ambiente – Giubileo – Acqua Parigi – la Porta Giubilare – Il Consiglio Comunale di Reggio Emilia Leggendo l’Enciclica “Laudato sii…” mi sono trovato in un mondo di vita. La relazione tra la natura, il prossimo e Dio-Creatore, è relazione d’amore: “la creazione appartiene all’ordine dell’amore” (Laudato sii… 77). Quando la persona umana “esce da se stessa per vivere in comunione con Dio, con gli altri e con tutte le creature” (Laudato sii… 240) si perfeziona, matura, si santifica. Parla di un amore trinitario che scaturisce dalla relazione tra tre soggetti: la natura, il prossimo e Dio. “La Bibbia insegna che ogni essere umano è creato per amore…. I racconti della creazione nel libro della Genesi … suggeriscono che l’esistenza umana si basa su tre relazioni fondamentali strettamente connesse: la relazione con Dio, quella con il prossimo e quella con la terra. Secondo la Bibbia, queste tre relazioni vitali sono rotte, non solo fuori, ma anche dentro di noi. Questa rottura è il peccato. .. oggi il peccato si manifesta con tutta la sua forza di distruzione nelle guerre, nelle diverse forme di violenza e maltrattamento, nell’abbandono dei più fragili, negli attacchi contro la natura.” (Laudato sii… 65 e 66). Noi tutti siamo abituati a riconoscere normale questo rapporto d’amore tra l’uomo e Dio; mentre il creato lo consideriamo oggetto a servizio delle nostre necessità, quindi da sfruttare (benevolmente) per il bene di tutti. Il Papa invece insiste nel dire che è “soggetto”, quindi non sfruttabile; ma con cui è necessario entrare in relazione affettuosa, di rispetto, di amore, altrimenti si distrugge l’amore

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trinitario, si distrugge anche la relazione col prossimo e con Dio. Animato dalle parole del Papa, sogno il Giubileo della Misericordia pieno di gesti e iniziative misericordiose, cioè intente a ristabilire questa relazione trinitaria. Vivere un amore affettuoso verso la natura con la raccolta differenziata, la pulizia dei parchi, la fedeltà biologica e biodianamica nella crescita dei prodotti. Cercare una relazione trasparente e a cuore aperto con il prossimo facendo pace con i vicini; creando rapporti sociali ed economici nella legalità, senza favori e oppressioni mafiose; dando vita a comunità cristiane fraterne, libere dal potere clericale. Liberarci dalla secolare abitudine di un Dio misericordioso da sfruttare per i nostri fini, di una religiosità farisaica, meritocratica e senza amore. A questa ricchezza di vita presentata dal Papa come rispondiamo noi? Ecco tre eventi che possono aiutarci a capire. PARIGI – Tante associazioni presenti a Parigi durante il “Paris Agrement” (COP21), tra cui anche i nostri pellegrini internazionali, che hanno sostato un giorno a Codemondo nel loro cammino da Roma a Parigi, ed anche la presenza di due ragazze di Pax Christi di Reggio, hanno mandato una loro sintesi tentando di rispondere alla domanda: quali sono i contenuti nel nuovo accordo globale?. Stralcio dal ‘preambolo’ queste considerazioni: “Il preambolo ha subito pochi cambiamenti, ma per lo più interessanti: dalla considerazione delle conseguenze delle azioni atte a contrastare il cambiamento climatico, al concetto di “giustizia climatica”. Sono stati mantenuti i riferimenti ai diritti umani, al diritto alla salute, alle comunità locali, ai migranti, ai bambini, alle persone con disabilità, alle persone in situazioni vulnerabili, al diritto allo sviluppo, alla parità di genere, all’empowerment delle donne e all’equità intergenerazionale. Non ha invece trovato posto, come nell’ultima bozza, un paragrafo che esplicitasse le responsabilità storiche.” All’articolo 2 sono posti gli obiettivi: “riconfermato l’obiettivo del mantenimento dell’aumento di temperatura media globale al di sotto dei 2°C, con lo sforzo di raggiungere l’obiettivo più ambizioso di 1.5°C, raccomandato dalla scienza.” La considerazione finale è positiva, anche se con questo obiettivo l’inquinamento aumenterà, la natura continuerà ad essere oggetto di sfruttamento, ed i finanziamenti per raggiungere l’obiettivo sono molto scarsi. Noi nell’anno giubilare avremo più misericordia verso la natura? LA PORTA GIUBILARE - Reggio Emilia, 13 dicembre 2015 - Oltre 3000 persone hanno preso parte all’apertura della Porta Santa della Cattedrale di Reggio oggi pomeriggio. Il Vescovo ha iniziato la sua omelia dicendo: “la Chiesa nella sua storia bimillenaria trae dal suo tesoro cose sempre nuove e nello stesso tempo antiche (cfr. Mt 13,52). Cerca le parole appropriate ad ogni tempo. In questa nostra epoca sentiamo un’urgenza profonda di rinascita, di rifondazione, di riscoperta del centro su cui costruire il nostro presente e il nostro futuro”. Ha accennato solo al rapporto con Dio e con il prossimo: la misericordia di Dio e le nostre opere di misericordia. Non c’è più l’amore trinitario! Mi pongo questi interrogativi: in tanti all’apertura della porta giubilare ed a chiedere la misericordia di Dio, non è forse una misericordia un po’ interessata ed egoistica? E l’amore col prossimo non dovrebbe avere uno spazio più grande delle cosiddette opere di misericordia? E la natura, che non è entrata neppure nell’omelia del vescovo, continuiamo a sfruttarla? Il cambiamento di vita e la conversione li riserviamo solo al sacramento della penitenza ed all’indulgenza plenaria? ACQUA – BENE COMUNE - Reggio Emilia, 15 dicembre 2015 – “Il piano Caia per la gestione del servizio idrico integrato nella nostra provincia ha l’avvallo del consiglio comunale, che ha approvato un ordine del giorno «verso una società mista a controllo pubblico e un partner privato operativo di minoranza». Mentre è stata bocciata la mozione di iniziativa popolare «per un affidamento a un’azienda speciale consortile» proposta dal comitato e

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sostenuta dalle firme di quattromila cittadini. La mozione dei cittadini è stata illustrata dall’esperto europeo sui temi idrici Riccardo Petrella: «Dovete essere molto fieri dei vostri cittadini che con tenacia e competenza stanno combattendo per l’acqua pubblica. Sono un patrimonio sociale e deluderli sarebbe un grave torto». Ma, soprattutto, ha aggiunto Petrella ai consiglieri comunali, «non camminate come i granchi mettendovi in mano a un gestore privato interessato solo al profitto». (Gazzetta di Reggio) Ben pochi dei 4000 cittadini che hanno firmato per l’acqua-bene pubblico erano presenti il lunedì 14 al Consiglio Comunale perché fosse approvata la loro mozione, e quindi è stata bocciata. L’acqua reggiana torna ad essere gestita da un Ente privato, quotato in borsa. In quel momento il Giubileo della Miseridordia è rimasto chiuso nell’individualismo religioso e non ha sortito effetto, ed il peccato, scaturito dall’interesse, ha trionfato. “Mentre la qualità dell’acqua disponibile peggiora costantemente, in alcuni luoghi avanza la tendenza a privatizzare questa risorsa scarsa, trasformata in merce soggetta alle leggi del mercato.” (Laudato sii…30). Scusate per questa mia associazione di eventi con lo stile nostro di cristiani; ma l’amore trinitario di cui parla il Papa nella sua Enciclica mi ha sedotto e non sono riuscito a resistere alle sue provocazioni. Don Eugenio

“Io nutro pensieri di pace, non di sventura” (Geremia 29,11) La parola al Presidente di Pax Christi Giovanni Ricchiuti Stiamo vivendo dei giorni che sono allo stesso tempo drammatici per tutto ciò che si sta vivendo nel mondo e anche però momenti di grande speranza, fiducia, con l’inizio di questo cammino del Giubileo della Misericordia. Un primo pensiero è quello di poter vivere ogni giorno con questo supplemento di fiducia e speranza. Ci avviciniamo al Natale, e l’augurio è che questo tempo natalizio riporti nel cuore dell’umanità una visione del futuro più aperta. Il Natale dei cristiani svela un progetto di pace di Dio sull’umanità. Penso a Geremia 29,11“Io nutro pensieri di pace, non di sventura”. E’ Cristo il nostro progetto di pace. E poi vorrei dire che c’è grande fermento, soprattutto qui in Puglia, per la Marcia della pace del 31 dicembre. C’è un gran far circolare le informazioni su Fb, sui vari siti, sui social, ma anche nelle comunità, nelle scuole ecc. C’è grande attesa per questa marcia della pace preceduta dal nostro Convegno, sempre a Molfetta. E spero che siano in molti a poter prendere parte a questi giorni di riflessione, sul pericolo dell’indifferenza che va vinta per conquistare la pace. Molfetta richiama

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subito il nostro don Tonino Bello. Il pensiero va a 23 anni fa, ad un ricordo di quella marcia del 92, ancora vivo in molta gente. E le giovani generazioni vogliono conoscere la figura di questo vescovo così innamorato di questo sogno della pace. L’invito è di ritrovarci al Convegno e alla marcia, che in particolare quest’anno vuole essere ancora una volta un irriducibile ‘NO’ ad una logica di guerra come soluzione dei problemi. E’ vero che ogni violenza va disarmata, ma è vero anche che noi dobbiamo lasciar cadere qualsiasi forma, verbale o altro, di contrapposizione. Credo che siano un po’ questi i sentimenti che viviamo in questi giorni, e penso che questa Marcia della notte del 31 potrà ancora una volta segnare questa ferma convinzione, che si radica direttamente nella nostra fede, che i giorni della Pace verranno!

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Perché porterei mio figlio al Giubileo dei ragazzi 23-25 aprile 2016 Tra gli eventi dell’Anno della Misericordia, papa Francesco ha invitato tutti i ragazzi del mondo a Roma il 23-25 aprile per il Giubileo. È un evento che ci coinvolge da vicino per la grande accessibilità (Roma è vicina e il 25 aprile in Italia è festa nazionale!) e l’ampiezza dell’invito (insieme ai ragazzi sono chiamati i catechisti/educatori e anche le famiglie). Perché è importante partecipare ad un grande evento per un adolescente? Dobbiamo chiedercelo prima di organizzare incontri e metterci in viaggio per prendervi parte. I ragazzi seguono sui media molti grandi eventi, vedono folle e palchi solcati da grandi personaggi e star della musica o dello sport. Tutto sempre da uno schermo, TV, PC, tablet o telefonino, ma sempre e solo pixel su un piano di vetro. Probabilmente – al di là di un concerto di provincia o una partita allo stadio con il papà – non hanno mai partecipato ad un evento del genere. La Tv e i media ne catturano solo una piccola parte, ciò che si svolge sul palco ( o dietro, nel riservatissimo backstage), tra i grandi personaggi coinvolti: uno spazio che è precluso ai più e dove probabilmente non saliranno mai. Un grande evento invece lo si assapora realmente dal vivo, tra la folla, sentendone le grida, i silenzi, le ansie e gli entusiasmi. Sentendosi un solo corpo con migliaia e migliaia di sconosciuti, in quella fiumana di volti, colori e grida che dagli spalti accompagnano i gesti e le parole della ribalta. Per un adolescente credo significhi percepire di appartenere a qualcuno, a un popolo. Sentire di non essere solo e camminare con altri; di poter diventare una cosa sola con tanti sconosciuti senza rinnegare sé stesso e la propria unicità. Sulla capacità carismatica e coinvolgente di papa Francesco non c’è molto da aggiungere a ciò che già ben conosciamo. Fondamentale però è qui cogliere la sua semplicità nell’indicare strade e percorsi, nel pronunciare parole nuove per interpretare questo tempo, nell’iniettare provocazioni e stimoli per uscire dall’apatia e mettersi in cammino. Porterei mio figlio a un incontro del genere perché non è soltanto uno dei tanti eventi che bucano lo schermo e che incollano le nonne alla TV nella speranza di scorgere la nipotina tra la folla. Questo è un’occasione pensata per loro, in cui le parole e i segni, le musiche e i silenzi sono rivolti a questa generazione che si affaccia alla vita con la innocenza e l’entusiasmo di chi sperimenta ogni cosa per la prima volta. Certamente abbiamo tanti motivi per temere il peggio, in questo tempo in cui le sicurezze vitali sembrano sgretolarsi ad ogni notizia del telegiornale. Abbiamo da temere anzitutto la mancanza di futuro in cui abbiamo richiuso le nuove generazioni. Non si tratta soltanto della magra pensione che li attende tra cinquant’anni (ma anche la nostra non sarà gran che, nel frattempo godiamoci quella dei nostri genitori, baciati da qualche privilegio e soprattutto ancora inclini al risparmio!), ma di una cultura generalizzata che non riesce a intravvedere nel domani gli stimoli positivi per impegnarsi oggi. La mancanza di futuro svuota da dentro i sogni e le proiezioni dei nostri figli trasformando i loro percorsi in vagabondaggi nel presente.

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Abbiamo da temere per la spessa ma fragile corazza affettiva che abbiamo costruito intorno alle loro vite, preoccupandoci di salvaguardarli da ogni sofferenza e frustrazione, e rendendoli così vulnerabili a ogni fallimento che noi non riusciremo a evitare (siamo tanto agguerriti con la prof di matematica che non lo capisce, ma che faremo alla ragazzina di cui sono follemente innamorati e che ritiene di non dover ricambiare?). Abbiamo da temere l’ansia distruttiva di questo tempo, che – a corto di futuro – prende la vita come un videogioco ed è sempre pronto a premere il tasto “reset” per passare a un altro schema. Abbiamo da temere la giostra delle relazioni che ci regala migliaia di amici su Facebook, ma non ci concede nessuno con cui confidarsi, relegandoci in un anonimato chiassoso da cui i ragazzi sperano di emergere con l’esposizione di sé, del proprio corpo, delle proprie stravaganze, a volte scivolando nelle maglie perverse del sexting e dell’esibizionismo. Abbiamo da temere una cultura che fa della sessualità uno strumento di collocazione sociale, delle forme del corpo un ticket per essere accettati dagli altri, rifiutando come scarti i ragazzi che hanno qualche chilo di troppo. Abbiamo da temere la facilità con cui si può accedere alle esperienze distruttive. La spensieratezza con cui si rischia la vita in strada (un terzo dei morti adolescenti perdono la vita in incidenti), nello smarrimento di sé (il suicidio è la seconda causa di morte tra gli adolescenti), nello sballo (l’enorme incremento dell’abuso di alcool e droghe tra i giovanissimi, soprattutto le ragazze). Abbiamo da temere anche il terrorismo? Certamente, forse più per lo squilibrio globale che dal Medio Oriente si propaga al mondo intero che per la minaccia alla incolumità personale nostra e dei nostri figli. Il terrorismo mira a spargere terrore e quindi a inquinare di paure catastrofiche le giornate feriali e le normali attività quotidiane. Forse proprio per questo abbiamo bisogno di un tempo straordinario, in cui aspettarci doni di grazia che nemmeno riusciamo a immaginare. Il Giubileo vuole irrompere nella vita dei ragazzi e dei giovani nel segno di questa imprevedibile gratuità di Dio. Don Giordano Goccini

CONTRASTARE NUOVE MAFIE E TERRORISMO Sintesi: don Paolo Cugini LUCA VECCHI Che cosa le istituzioni pubbliche possono fare? Adoperarsi, un controllo adeguato. Investire in una strategia della legalità, formazione. Portare avanti azioni quotidiane che sia in grado di dare conseguenze. Il lavoro che la comunità deve fare è sulla cultura, riconoscere il fenomeno mafioso per sconfiggerlo. La forza delle istituzioni e la credibilità sono un grande deterrente per le mafie. Idea di una società aperta che si contrappone alla società chiusa nella paura. In questa prospettiva è molto importante l’unità della comunità. La battaglia politica non può impoverire il cammino dell’unità. Centro di documentazione contro le mafie. Sito: reggiocontrolemafie.it

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ROBERTO SCARPINATO, Il ritorno del principe. Dobbiamo liberarci dagli stereotipi. Mafia come criminalità. La mafia si è trasformato in un’agenzia che offre beni di massa. Stupefacenti, prostitute, gioco d’azzardo, ecc. Droga è cresciuta molto il consumo con la nascita della nuova borghesia cinese, indiana. Nei prossimi anni il 15% della popolazione consumerà droga. Il problema è politico perché il capitale in mano alle mafie può diventare così ingente da condizionare l’economia. Il vero nemico sono i vizi dell’uomo normale. E’ la banalità del male il nemico. Oggi sono gli imprenditori che cercano i mafiosi perché riescono ad abbattere i costi. Il fenomeno del rapporto con la mafia è ormai di massa. Gli imprenditori mafiosi sono inseriti nel tessuto sociale e distruggono la concorrenza. La mafia che non fa rumore cambia il rapporto con l’imprenditore. La mafia nuova viene incontro alla tua domanda e interagisce sul territorio con l’economia. Gli strumenti della giustizia che abbiamo è per una mafia violenta e non per la mafia silente, la mafia che non ha bisogno di utilizzare la violenza. Le mafie entrano nel territorio con la corruzione. L’uomo comprato è un complice. GIANCARLO CAPALDO, Responsabile del gruppo antiterrorismo a Roma. Sempre di più nel mondo moderno si afferma l’esigenza della sicurezza, perché senza questa non c’è libertà. Una società debba cercare una via di mediazione frutto dell’equilibrio. Spesso in un clima di esasperazione. Oggi c’è molta tensione. Il momento militare può creare ostacoli. I fatti gravi bisogno anticiparli. Consapevolezza dei cittadini di poter partecipare per vedere che cosa emerge. Ora non sappiamo ancora nulla. Non ci basta la sentenza, ma tanti soggetti che hanno collaborato senza costituire condotte sanzionabili dal punto di vista giuridico. CARLO LUCARELLI Mi sono stupito perché ci siamo stupiti perché probabilmente si erano crogiolati nell’dea di essere diversi e queste cose non succedono da noi. Siamo come tutti. Questo processo deve restare qui perché se viene spostato conferma il pregiudizio che siamo diversi e che queste cose non ci appartengono. Siamo diversi nella pragmaticità. Modalità di radicamento delle mafie La corruzione è un’emergenza criminale superiore alla Mafia. La corruzione ci viene a costare 60 miliardi di euro all’anno, che si prendono dallo stato sociale. Abbiamo una corruzione che sta impoverendo sempre id più il ceto medio. Oggi la corruzione è gratis, non costa nulla. Regime della prescrizione. C’è una forma criminale che distrugge lo stato sociale, che mette in ginocchio il paese. Oggi il nuovo criminale è il mafioso con il colletto bianco. C’è una fetta di capitale dirigente a Roma che non vuole essere controllato. La mafia si muove ormai sul filo della corruzione e qui siamo scoperti.

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CODEMONDO REGINA PACIS RONCINA SAN BARTOLOMEO SPIRITO SANTO II° corso di Lettura popolare della Bibbia CAMMINI DI MISERICORDIA Gli AMICI DELLA LETTURA POPOLARE DELLA BIBBIA DI REGGIO EMILIA organizzano il II° corso di lettura popolare della Bibbia con la partecipazione di MARIA SOAVE BUSCEMI. Di seguito le date del corso e le tematiche: SABATO 14 MAGGIO: il cammino di Misericordia di Dio nel Primo Testamento SABATO 21 MAGGIO: il cammino di Misericordia nella pratica di Gesù SABATO 9 GIUGNO: Il cammino di Misericordia nella pratica delle prime comunità cristiane

LUOGO: CENTRO PASTORALE SACRO CUORE DI BARAGALLA ORARIO: 9-13 Costo: 20 euro (pagamento all’arrivo al corso) Iscrizioni: segreteria parrocchiale di Regina Pacis (aperta tutti i giorni dalle 10 alle 12,30: 0522 304258; email: segreteria@parrocchiareginapacis.net).

Adotta un albero d’arance... Anche quest’anno Sanarancia promuove l’iniziativa "Adotta un albero d'arance rosse di Sicilia" , con la quale si intende incentivare il consumo di arance rosse di Sicilia nell’ambito di un’alimentazione genuina ed equilibrata (nonchè made in Italy) e di un relazione senza intermediazioni tra produttore e consumatore . Riteniamo che la certezza di consumare frutta fresca piuttosto che stoccata a lungo nei magazzini della GDO e la cui provenienza è spesso dubbia accessibilità, costituisca un valore aggiunto da salvaguardare e di cui tenere conto attraverso scelte consapevoli e trasparenti. L'adozione implica infatti l'instaurarsi di un rapporto diretto tra adottante e produttore che terrà informato periodicamente il primo circa gli interventi di coltivazione e manutenzione riguardanti gli alberi adottati, rendendolo partecipe delle tecniche e modalità utilizzate. L’adottante riceverà immediatamente un certificato d’adozione e le foto della pianta adottata durante le varie fasi del processo biologico di crescita. Giunti a maturazione, i frutti verranno inviati al domicilio dell’adottante in quantità non inferiore a 50 Kg/pianta. La quota di partecipazione all’adozione è di 80 euro a pianta comprensivi di

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spedizione a domicilio in una o due tranche. Oltre alle apprezzatissime arance Tarocco che costituiscono il fiore all’occhiello della nostra produzione agrumicola e altresì possibile adottare altre tipologie di agrumi. Di seguito il link alla pagina con la descrizione completa dell’iniziativa e da cui potere richiedere l’adozione: http://www.sanarancia.it/adotta-un-albero-d-arance.html

Mercatino di Natale a S. Bartolomeo...alcuni scatti...

Pellegrinaggio Famiglie e Adulti Roma 4/5/6 Marzo 2016

GIUBILEO DELLA MISERICORDIA Programma (indicativo) Partenza venerdì 4 marzo ore 13.00 dal sagrato di Regina Pacis; arrivo a Roma, cena e pernottamento. Sabato 5 marzo visita alle basiliche giubilari e ad altri siti di notevole interesse. Rientro in albergo alla sera per la cena e il pernottamento. Domenica 6 marzo S. Messa, proseguimento delle visite e Angelus in piazza San Pietro. Nel pomeriggio partenza per il ritorno. Accompagnatore culturale prof. Giorgio De Benedittis. Quote di partecipazione per persona: In camera singola 190 euro, in camera doppia 170 euro, in camera tripla o quadrupla 140 euro. La quota comprende: viaggio, tassa di soggiorno, 2 notti, 2 cene e 2 colazioni in albergo. Riduzioni: bambini fino a 10 anni in camera doppia 150 euro, bambini fino a 10 anni in camera tripla o quadrupla 120 euro. All’iscrizione occorre versare una caparra di 40 euro a persona ed essere in possesso della tessera Anspi 2016. PER CONTATTI E INFO: Mariarosa Miari (349/0865473) ISCRIZIONI PRESSO LA SEGRETERIA

Segreteria parrocchiale REGINA PACIS Che cos’è? :E’ uno spazio di alcune ore settimanali durante le quali un volontario è a disposizione per offrire informazioni e servizi. Quali servizi offre?: prenotazione di S. Messe, certificati di Battesimo e Cresima, attestati di idoneità per padrini e madrine, attestati di partecipazione ai corsi prematrimoniali, informazioni sulla vita parrocchiale, informazioni sul funzionamento della Caritas alle persone bisognose, appuntamenti con don Paolo o don Riccardo, prenotazione sale parrocchiali o del circolo, iscrizioni a pellegrinaggi, cene parrocchiali, ecc In quali orari e giorni è attiva?: Lunedì, mercoledì, giovedì, venerdì e sabato mattina dalle 10.00 alle 12.00, e nei pomeriggi di giovedì e sabato dalle 15.30 alle 17.30. SI PREGANO I PARROCCHIANI DI USUFRUIRE DI QUESTO SERVIZIO VENENDO DI PERSONA IN PARROCCHIA O TELEFONANDO AL 0522 / 304258 - 329 7049005. Grazie!

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La presenza di Don Paolo nelle Messe dell’Unità Pastorale

6 Codemondo 13 Regina Pacis 20 Roncina 27 S. Bartolomeo

MARZO

7 Regina Pacis 14 Roncina 21 Spirito Santo 28 S. Bartolomeo

FEBBRAIO

GENNAIO

10 Roncina 17 Spirito Santo 24 S. Bartolomeo 31 Codemondo

Prossimi incontri giovani famiglie

Terra di Abbracci Il percorso che TerradiAbbracci propone ai suoi associati e a chi voglia partecipare, è per chi è disposto a mettersi in gioco, a uscire dalle proprie convinzioni e ad aprire il cuore ad una intelligenza (capacità di comprendere) più profonda, più vera. Finchè siamo nella dinamica separativa azione-reazione, siamo meccanici, siamo come una macchina che si accende o si spegne schiacciando un tasto, anzi quando gli altri schiacciano un tasto. Quando usciamo da questi condizionamenti possiamo realizzare la nostra piena umanità diventando capaci di empatia e Amore. E siamo finalmente liberi. TerradiAbbracci e le nostre proposte sono aconfessionali, ma noi Cristiani chiamiamo questo percorso Conversione. Giuliana e Vincenzo Per informazioni ci trovate tramite: www.terradiabbracci.it info@terradiabbracci.it cell: 3297271703

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Calendario UP Santa Maria degli Angeli - Gennaio 2016 29 Dicembre - 1 Gennaio: CAMPEGGIO SUPERIORI Sabato 9: festa campeggio in Oratorio Regina Pacis Domenica 10 ore 16 a Roncina Incontro di programmazione del percorso di prep. al Matrimonio nell’Unità Pastorale

Lunedì 11 ore 21 a Regina Pacis Coordinamento Giovani UP

Martedì 12 ore 15,30 Inizio percorso biblico con i giovani africani di Via Zandonai (Interno 20) ore 21 inizio percorso biblico con i ’96-97 Venerdì 15 ore 19,30 a Regina Pacis CAPITOL SPRITZ

Sabato 16 ore 17 inizio corso Caritas per operatori Centri d’ascolto (Oratorio Regina Pacis). ore 17 coordinamento catechesi UP (Roncina) Domenica 17 ore 18,30 a Regina Pacis prima tappa del corso per le coppie che preparano le famiglie al Battesimo dei figli

Lunedì 18 ore 21 Consiglio Pastorale a Regina Pacis

Martedì 19 ore 21 a Regina Pacis

Incontro per i genitori delle quinte elementari dell’Unità Pastorale: Educare alla libertà (Dr. Rompianesi Sandra, presidente della FISM)

Mercoledì 20 ore 21

Giovedì 21 ore 21

Consiglio Pastorale San Bartolomeo

Consiglio Pastorale Codemondo

Venerdì 22 ore 21

Domenica 24 ore 17 a San Bartolomeo

Consiglio Pastorale Roncina

incontro famiglie Unità Pastorale

Lunedì 25 ore 21 a Roncina Martedì 26 ore 21 a Regina Pacis

Consiglio Pastorale dell’Unità Pastorale

incontro di formazione con tutti i genitori delle prime medie dell’Unità Pastorale. Presentazione del libro degli Atti degli Apostoli – don Paolo

Sabato 30-domenica 31 festa degli oratori di Regina Pacis e Roncina

Ore 17 secondo incontro del corso Caritas (Oratorio Regina Pacis)

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