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RENT il periodico sulla cultura dell’affitto quadrimestrale in distribuzione gratuita numero 01 - febbraio 2009 Solo Affitti Spa via Tortona 190 - 47020 Cesena (FC)

RENT il periodico sulla cultura dell’affitto

Casa Italia Come si pensa alla casa in un paese che cambia, quando il mercato si apre alla mobilità? Sono più di 4 milioni le abitazioni in affitto. Scopriamo chi ci vive

70,4%

da 2 a 4 persone

3.000.000

2.750.000

2.500.000

2.250.000

2.000.000

1.750.000

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250.000

19,2% da 1 persona

10,4%

da 5 o più persone

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i possibili


toast design gae aulenti Oggetti senza tempo per un vivere contemporaneo. Italian style. Italian design.

4 trabo.it



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il punto

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in viaggio per cambiare

Abitare il mercato della locazione. Uno sguardo nel domani attraverso le parole di Silvia Spronelli, Presidente di di Solo Affitti Spa

osservatorio

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un mondo in affitto

l’importante è partecipare

Eventi che contano, iniziative che coinvolgono. La presenza è un impegno importante. Ma la vera gioia sta nel promuovere

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crisi e opportunità

L’ipennata delle locazioni. In tempi di crisi la domanda supera l’offerta di ben due punti percentuali

diritto e rovescio

pag. 30

casa e famiglia

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casa italia Cambiano i tempi e anche le stagioni. Come si pensa alla casa quando il mercato incontra la mobilità

storia della casa

Potere alla mobilità. Intuizioni, miti e strategie. Come fare di un’idea brillante un franchising di successo

tempo e denaro

Il quartiere Bovisa, nuovo centro della creatività milanese con la seconda sede della Triennale e il campus del Politecnico, sarà il banco di prova per una nuova formula abitativa: il co-housing

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la disciplina delle locazioni

Dal buon padre di famiglia al Codice Civile. Punti, spunti e chiarimenti. Regole e leggi nel mercato delle locazioni affitto sicuro

Quando la proprietà ricerca la certezza. Come garantire l’affitto per l’intera durata del contratto? Oggi si può cauzione

Cos’è? A cosa serve? Com’è versata? Tutto quello che c’è da sapere sulla garanzia più richiesta dalla proprietà

Dalla caverna preistorica a quella ipertecnologica

co-housing Tutti insieme appassionatamente. Mode e modi di abitare la città città e futuro

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università in affitto Dove vanno i luoghi della scienza se la competizione si fa internazionale?

come crescono le città Se la classe creativa và al potere tutto cambia. È il talento a fare le città abitare globale

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ulisse in affitto

l’ esperto risponde

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glossario

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Spirito europeo e arena globale. Il mercato immobiliare oltre la proprietà

elenco affiliati

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mc doners vs mc donald’s


Gli abiti sono come le case, rispecchiano la nostra identità. Più li cambiamo e più cerchiamo chi siamo. Più ci stiamo dentro e più ci affezioniamo

pag. 46

lifestyle

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Si sospende il quotidiano e si parte per l’espe-

rienza: torna la voglia di scoprire

chi gira in limo

quant’è bella l’Italia

pag. 70

Auto allungate per fare come a Hollywood. Tutti i numeri della limo mania

oggi qua domani chissà

RUBRICHE

Come funghi. I nuovi spazi del retail. Per lo shopping è tempo di Pop-up

giornata in affitto

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giro d’italia

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fashion story

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un posto chiamato casa

sopravvivenza urbana 72

Alla ricerca della propria tana

carosello

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videoclub

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interior design

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l’intramontabile fascino dell’oscuro

RENT

Oggetti smarriti nel buio. Quando l’aristrocrazia tech preferisce la rovina portfolio

il periodico sulla cultura dell’affitto numero 01 febbraio 2009

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maurizio montagna Paesaggi senza messaggi. Il silenzio della pubblicità raccontato attraverso gli scatti d’autore di Maurizio Montagna

leonilda prato Memorie e storie di viaggio di una fotografa di strada di cent’anni fa 7


design ferdi giardini


RENT il periodico sulla cultura dell’affitto quadrimestrale in distribuzione gratuita numero 01 - febbraio 2009 Solo Affitti Spa via Tortona 190 - 47020 Cesena (FC)

RENT il periodico sulla cultura dell’affitto

direttore responsabile Silvia Spronelli

contatti redazione@soloaffitti.it

direttore creativo e editoriale Carlotta Petracci

pubblicità adv@soloaffitti.it

art direction Undesign

direzione e amministrazione Solo Affitti Spa via Tortona 190 47020 Cesena (FC) t +39 0547 41 81 01 f +39 0547 41 81 81 info@soloaffitti.it

redazione solo affitti Francesca Cantoni Laura Magnani Isabella Tulipano contributors Davide Barreri Giovanni Capra Antonio Mariosa Tamara Milia Maurizio Montagna Luca Tessuto Massimo Teghille Camilla Wasser Francesco Zanot

stampa tipografia Alzani Sas via Grandi Achille 5 10064 Pinerolo (TO)

in attesa di registrazione presso il tribunale di Forlì distribuzione gratuita

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RENT A RANT AFFITTA UNA PREDICA

testo e foto di Carlotta Petracci Quando Solo Affitti mi ha chiamata proponendomi l’idea di un periodico che parlasse di affitto, ne sono stata entusiasta. Ho subito pensato a questa parola come ad una metafora in grado di interpretare il nostro modo di vivere moderno e sempre più di passaggio. Un modo di abitare a cui siamo stati preparati da generazioni di sognanti viaggiatori e che oggi ci sembra piuttosto normale. Dire però che l’affitto è tutto qui sarebbe un grave errore. Nelle innumerevoli tavole rotonde che ci hanno visto impegnati per far nascere questo progetto ho cominciato a considerare quanto l’idea dello stile di vita in transito fosse solo la patina superficiale, quella più di moda, di un mondo a scatole cinesi. Capire che le tendenze sono ciò che appare di costruzioni e scelte più profonde, mi ha permesso di considerare nuovamente la nostra società. Ho iniziato a vedere le implicazioni economiche e giuridiche che stavano dietro alla mitologia dello spostamento. Il mare di dati attraverso cui si possono leggere le scelte delle perso10

ne e interpretarne le abitudini. I sistemi di relazioni a cui il Diritto cerca di mettere ordine. Dopo tutto questo neppure la mia casa è stata più la stessa. Ovviamente abito in affitto; e ormai da tempo le persone che incontro nei miei viaggi diventano la mia famiglia. Ecco diciamo che Rent parla un po’ di tutto questo. Cerca di riflettere sulle ricadute sociali e antropologiche dello stile di vita nomade: le trasformazioni nel modo di abitare, mangiare, vestirsi, stare insieme, consumare. Ma allo stesso tempo è un modo per supportare e diffondere il sapere di una professione complessa. Non a caso abbiamo scelto la parola cultura per definirlo. Perché dire cultura significa parlare di una spinta alla conoscenza che va al di là dei campi particolari, delle differenze generazionali e delle posizioni sociali. E questo perché Rent è un progetto ambizioso; che vuole comunicare con molte, moltissime persone, con uno sguardo lucido e aperto sul presente, dando la possibilità ad ognuno di trovare, oltre a ciò che più interessa, la propria realtà.

Le città si trasformano. Corrono rapide verso il futuro. Montagne di terra si levano a fianco di nuove costruzioni. Il vecchio scompare, o rimane come ricordo nella nostra memoria. Cominciamo da qui


editoriale

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il punto

ASCOLTA LA LEPRE a cura di Silvia Spronelli Presidente di Solo Affitti Spa

HEAR THE HARE IN VIAGGIO PER CAMBIARE How many roads must a man walk down before you call him a man? Si chiedeva Bob Dylan nella celeberrima Blowin’ in the Wind e noi certo non sappiamo dare una risposta, ma vogliamo provare ad iniziare questo cammino, provare a pensare a quanti modi ci sono di viaggiare, di diventare o sentirsi arrivati, per poi ricominciare, scegliere una nuova meta ed inseguirla Viaggiare è un modo per cambiare. Ho appuntato quasi per sbaglio questa frase sulla mia agenda e la ritrovo per caso durante il ritorno dall’ultimo soggiorno in Spagna. Queste poche parole mi sono sembrate una rivelazione, l’espressione che cercavo per esternare alcune riflessioni che mi giravano da un po’ in testa, delle emozioni che sentivo e che non riuscivo a trasformare nelle giuste parole. Penso che il cambiamento non sia solo un’esigenza ricorrente, una fatalità (sia per le persone che per i mercati) ma sia più che altro un desiderio, innato nell’uomo, di conoscenza, di scoperta, di ampliare il proprio orizzonte. Con questo spirito rifletto sul presente e sul futuro, cogliendone, ora, l’essenza fatta di transitorietà ed insieme di profondità, di fugacità ed eternità. Contraddizioni moderne, dove la tecnologia di massa, i mezzi di trasporto rapidi, la conoscenza multimediale sono riusciti a trasformare la vita e l’abitare, spingendoci in avanti e riportandoci indietro: a quando eravamo nomadi, tribali, a quando la casa non era ancora territorio, stabi12

lità, bensì cellula itinerante o semplice riparo. Passando per grandi invenzioni, sperimentando le più moderne scoperte, abbiamo riacquisito un vecchio modo di essere al mondo, siamo tornati a vivere di passaggio, a consumare tutto in fretta, in continuo movimento. Un modo di vivere che si rispecchia in chi sceglie di abitare in affitto, che è proprio della cultura di chi sceglie l’accesso e non necessariamente la proprietà, che preferisce sempre essere e non semplicemente avere. Sempre meno persone acquistano casa, sempre più la affittano e la condividono. Sempre più altri luoghi diventano la ‘nostra’ casa. Eppure in tutto questo movimento sempre due soggetti si incontrano: chi resta e chi parte; chi ospita e chi viene ospitato; chi affitta e chi vive a tempo determinato la propria permanenza. E ancora ‘chi resta’ si concede vacanze, si sposta per lavoro o ‘affitta altre vite’ lasciandosi aperte innumerevoli possibilità di cambiamento e di ritorno sui propri passi. La preferenza per il consumo, il superamento del concetto di investimento duraturo, si traducono

nel qui e ora, nel temporaneo che diventa l’unità di misura del presente. Rent, nasce proprio da queste riflessioni e dà notizia di questi stili di vita: parole, immagini, suoni e racconti che parlano di vite in movimento, di viaggi, di traffici di pensieri, idee, curiosità, appuntamenti. Parla di noi stessi, del nostro mercato, della cultura che cambia, dello spostamento, dei luoghi fissi e di quelli immaginari, della moda, variabile per eccellenza. Un progetto nuovo, ancora in divenire, che andremo a scoprire insieme, una sfida, che affronta in maniera allargata e da una prospettiva complessiva, a trecentosessanta gradi, il tema dell’abitare contemporaneo. L’abitare come metafora del vivere, dell’essere viaggiatori, turisti ed insieme gelosi custodi e proprietari di una porzione di mondo che delle volte ci sembra infinitamente piccola e altre volte troppo grande. Protagonisti di esperienze che durano pochi minuti o qualche ora, alla continua ricerca di radici, sicurezza, conferme e tradizioni. Una solidità nei valori con cui ribadiamo la nostra identità, per non smarrirci nell’andare.


osservatorio

SOLOAFFITTI franchising immobiliare

UN MONDO IN AFFITTO Il miracolo della creazione affascina da anni filosofi, scienziati e religiosi. Ma se pensassimo solo che il tutto è nato da una grande, geniale idea? Penso a Mark Zuckerberg, l’inventore di Facebook, a quando solo diciannovenne e studente di Harvard pensava ad un sistema per rendere facile ed accessibile la comunicazione tra gli studenti della sua università e di quelle dei dintorni. Un sistema per risolvere una precisa e specifica esigenza di studenti. Come poteva immaginare che il suo Facebook sarebbe diventato nel giro di poco un fenomeno inarrestabile, con oltre 100 milioni di utenti in tutto il mondo e valutato più di 16 miliardi di dollari? Quando abbiamo pensato ad un franchising immobiliare che si occupasse solo di affitti, siamo partiti analizzando il modello di agenzia tradizionale della zona che, nel periodo di boom del settore, era tutta dedita alla compravendita, considerando i clienti delle locazioni con minor impegno. Quello che ne è seguito, però, è un sistema di specializzazione e professionalità in materia di locazione che ci ha permesso di creare la figura di agente esperto nei servizi per la locazione. Una figura professionale di questo livello è confinata e destinata alla sola realtà italiana o può trovare spazio e credibilità anche all’interno di altri paesi? Pensiamo proprio di sì. Siamo partiti, allora, dalla vicina e simile Spagna ‘esportando’ il modello a Valencia e Murcia e presto nelle altri grandi realtà cittadine spagnole. Un modello che ha già suscitato l’interesse di altri paesi europei: Slovenia, Svizzera, Russia. L’Europa, per ora, ma solo come una parte del mondo.

L’IMPORTANTE È PARTECIPARE Ad eventi che contano, ad iniziative che coinvolgono E non tanto nel senso ‘consolatorio’ dato da De Coubertin per sostenere l’importanza dello spirito di correttezza con cui affrontare una gara, piuttosto dal punto di vista di essere partecipi di grandi eventi, di grandi progetti. Partecipi e perché non fautori degli stessi? Cominciando con l’impegno che nel 2009 vogliamo dedicare a progetti di solidarietà. Progetti

concreti, grazie alla collaborazione con Lvia, che potranno permettere il ‘ritorno a casa’ di molti abitanti nei villaggi di una parte del Burkina Faso devastata da tragiche carestie. Progetti di eventi unici, come quello che si terrà il 29 gennaio presso il Circolo della Stampa di Milano durante il quale presenteremo, per la prima volta, uno studio tutto dedicato alle locazioni. Uno studio in collaborazione con Nomisma alla cui presentazione seguirà un’interessante tavola rotonda con importanti relatori che discuteranno sulla situazione abitativa in Italia oggi e sulla locazione come soluzione. Progetti di grandi appuntamenti con quanti vogliano conoscerci più da vicino. Saremo infatti a Roma, insieme ad altri partner, per presentarci, far conoscere da vicino la nostra realtà e metterci a disposizione di chi vuole approfondire il nostro Rent.

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SOLOAFFITTI

236.545

59.972

franchising immobiliare

clienti fra locatori e conduttori

immobili gestiti

canoni mensili vs rate mutui 2008

CRISI E OPPORTUNITÀ

aree metropolitane

Crisi, crisi, crisi. E’ la parola decisamente più di moda di questi tempi. Un tema all’ordine del giorno, che per lo più colpisce e spaventa, perché si porta dietro una certa superficialità di lettura e un’abitudine a considerare in maniera negativa tutto ciò che è instabile, critico, di passaggio. Noi, ovviamente, non la vediamo così. Da buoni viaggiatori, andiamo a scomodare il gigante rosso, per dimostrarvi come, dall’altra parte del mondo, nella lontana Cina, che tanto aveva affascinato Marco Polo, la parola crisi abbia un significato doppio, di pericolo e opportunità. Se diamo uno sguardo all’indagine di Tecnoborsa, del primo semestre del 2008, ci accorgiamo che nel mercato delle locazioni, oggi, la domanda supera l’offerta di ben due punti percentuali, mentre nell’indagine del 2006 il gap era di soli 0,7 punti e nel 2004 addirittura in negativo (-0,5 punti), per cui l’offerta superava di poco la domanda. Rifacendoci a queste ricerche possiamo concludere che il nostro mercato di riferimento sta vivendo un momento positivo, soprattutto se si considera che il segmento delle locazioni è sempre stato caratterizzato da un andamento tendenzialmente stabile, privo di quelle oscillazioni cicliche che invece sono tipiche del mercato delle compravendite. Con dati alla mano ci sembra quindi ragionevole concludere che il trend, per il quale stiamo lavorando da più di dieci anni, si stia trasformando in una nuova forma di stabilità, e che la vita in affitto, da pura e semplice necessità, stia diventando una questione culturale legata al nomadismo e ad una visione meno proiettiva e più orientata al presente.

centro 70 mq

semicentro 100 mq

milano

canone mutuo

980 € 1.140 €

1.400 € 1.680 €

torino

canone mutuo

539€ 756 €

770 € 1.090 €

bologna

canone mutuo

700 € 1.020 €

1.000 € 1.460 €

genova

canone mutuo

574 € 690 €

820 € 900 €

firenze

canone mutuo

868 € 1.130 €

1.240 € 1.600 €

roma

canone mutuo

1.190 € 1.370 €

1.700 € 1.970 €

napoli

canone mutuo

714 € 861 €

1.020 € 1.230 €

bari

canone mutuo

616 € 680 €

880 € 970 €

palermo

canone mutuo

448 € 534 €

640 € 760 €

1989 1991 1993 1995 1997 1999 2001 2003 2005 2007

1998 1991 1993 1995 1997 1999 2001 2003 2005 2007 2009

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008

NOTA: durata del mutuo 15 anni, tasso variabile finanziato al 50% del valore

30%

7 mesi

700.000

20%

6 mesi

600.000

10%

5 mesi

uffici

500.000

0%

4 mesi

negozi

400.000

-10%

3 mesi

case

numero di compravendite di abitazioni

variazioni medie dei prezzi delle abitazioni

14

PREVISIONI

800.000

tempi medi di vendita [fonte: Nomisma]


tempo e denaro

59.132

29.000

richieste di potenziali conduttori

contratti di locazione conclusi nel 2008

variazioni i trimeste 2007 / i trimestre 2008

[fonte: Nomisma]

aumento %

locazioni -0,80 % compravendite -0,70 %

canone di locazione prezzo abitazione

diminuzione %

locazioni -1,25 % compravendite +1,80 %

canone di locazione prezzo abitazione

locazioni -2,30 % compravendite +1,90 %

locazioni +0,65 % compravendite -2,40 %

locazioni -2,55 % compravendite -4,00 %

locazioni +1,60 % compravendite -1,10 %

locazioni -0,10 % compravendite -3,60 %

locazioni +2,15 % compravendite +0,00 %

locazioni +3,40 % compravendite -2,20 %

sostituzione seconda casa

2007

investimento prima casa

28,9 % 10,4 % 11,8 % 48,9 %

sostituzione seconda casa

2008

investimento prima casa

27,8 % 9,3 % 11,8 % 51,1 %

motivazione all’acquisto dell’abitazione nelle maggiori aree urbane italiane [fonte: Nomisma]

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SOLOAFFITTI franchising immobiliare

392/78

È la normativa di riferimento per le locazioni commerciali che prevede un contratto della durata di sei anni più sei di rinnovo

automatico. L’articolo 11 prevede una cauzione per un importo massimo di tre mensilità di canone produttive di interessi legali, dacorrispondersi al termine di ogni anno di locazione.

LA DISCIPLINA DELLE LOCAZIONI abitazioni in affitto rispetto al totale delle abitazioni occupate in Italia

italia abitazioni in affitto altre abitazioni

18,8 % 81,2 %

Come si è passati dal buon padre di famiglia al Codice Civile L’abitare è una materia assai complessa. Non è semplicemente una questione di gusti, bisogni, tendenze, stili di vita, benessere, orientamenti socio-economici; bensì è un insieme di pratiche che regolano la vita degli uomini anche da un punto di vista giuridico e finanziario. Se facciamo qualche passo indietro, prendiamo in mano i libri di storia, i manuali di educazione civica, quelli di diritto non possiamo non accorgerci quanto i nostri desideri si accompagnino a liste interminabili di leggi, decreti, sentenze, interpretazioni, che dalla Roma antica alla modernità pongono dei limiti alla confusione, all’anarchia, facendo emergere il principio della libertà. Il pensiero comune fatica a comprendere tutto questo anche se è costretto a confrontarvisi, e vede nei contratti, negli obblighi, negli adempimenti fiscali un groviglio di apparati senza soluzione ultimativa. Eppure questo mare magnum di parole, clausole e postille è il nostro lavoro, il nostro business; è ciò che trasforma e rende concrete le nostre intuizioni e idee, e possibili i vostri sogni e necessità. A partire da queste riflessioni riteniamo perciò opportuno provare a fornire un’informazione che possa realmente essere utile alla vita di tutti i giorni; che spieghi che differenza sussiste tra il generalissimo concetto di abitare e quella che noi invece definiamo: la disciplina della locazioni. La disciplina delle locazioni, in particolar modo di quelle abitative, si è sviluppata in maniera spesso tortuosa nel corso degli ultimi decenni. Per comprendere questo percorso è quindi importante fare riferimento a ciò che puntella le sue origini: le disposizioni del Co16

dice Civile in materia di locazione. Il Codice Civile – negli articoli 1571 e seguenti – fissa alcune regole generali che valgono per tutte le tipologie di contratti di locazione. Termine che sta ad indicare “quel contratto che prevede la cessione in godimento di un bene – improduttivo – dietro pagamento di un corrispettivo – il canone di locazione –”. Il Codice Civile stabilisce gli obblighi reciproci di locatore e conduttore, impegnando quest’ultimo nel pagamento del canone di locazione, nell’utilizzo del bene con la ‘diligenza del buon padre di famiglia’ e alla riconsegna in stato analogo alla ricezione. Il Codice indica inoltre un termine massimo di durata, che non deve essere superiore ai trent’anni. Tutti gli aspetti specifici, come: termini di disdetta, modalità di aggiornamento del canone, entità massima del deposito cauzionale, sono regolati da leggi ordinarie che disciplinano le varie tipologie di contratto. Su questo fronte la spaccatura si innesta nella divisione tra locazioni ad uso abitativo e ad uso diverso da quello abitativo, come: negozi, uffici, capannoni e altro. Le locazioni ad uso abitativo alla fine del 1998 sono state oggetto di una riforma che si prefiggeva come obiettivo quello di ordinare in ambito normativo l’area di vigenza della Legge dell’Equo Canone, datata 1978 e largamente disattesa. Situazione che non era stata risolta neppure dalla Legge del 1992 dei Patti in Deroga. La Legge 431 del 1998, riformando interamente la disciplina delle locazioni abitative, ha introdotto invece due canali di contrattazione: il canale del contratto libero, che consente a locatore e conduttore di fissare liberamente

il canone di locazione, lasciando una certa libertà anche nel definire le altre condizioni contrattuali; eccezione fatta per la durata, che viene sottoposta al limite massimo di quattro anni più quattro di rinnovo automatico; il canale dei contratti tipo: tre più due, transitorio, a studenti universitari fuori sede, che prevede che canone e condizioni contrattuali siano fissate da appositi accordi territoriali, concedendo come contropartita al locatore particolari agevolazioni fiscali. Se il contratto libero disciplina, sia per la durata che per le caratteristiche, quanto già anticipato nei Patti in Deroga, la vera novità introdotta dalla riforma è rappresentata dai contratti del secondo canale; previsti dal legislatore per contenere i canoni di locazione, saliti negli ultimi anni alle stelle in diverse città italiane, determinando gravi difficoltà per varie tipologie di inquilini; per i quali trovare casa compatibilmente alle proprie disponibilità di spesa sta diventando sempre più difficile. L’incentivo per i proprietari ad adottare queste formule contrattuali deriva dalle agevolazioni fiscali: una riduzione del carico fiscale – Irpef, Ici, Imposta di Registro – che dovrebbe determinare un canone di locazione più basso rispetto al libero mercato. Per quanto riguarda invece le locazioni ad uso diverso dall’abitazione, la normativa di riferimento rimane la Legge 392 del 1978, che non ha subito modifiche ad oggi, e che prevede un contratto della durata di sei anni più sei di rinnovo automatico e una serie di pattuizioni – dal diritto di prelazione in caso di vendita all’indennità di avviamento – che hanno lo scopo di tutelare il conduttore e la sua attività.


diritto e rovescio

431/98

È la legge che ha riformato interamente la disciplina delle locazioni abitative introducendo due canali di contrattazione.

Ha inoltre abolito l’equo canone, consentendo ai singoli proprietari di fissare autonomamente il valore del proprio immobile.

AFFITTO SICURO

la rendita in favore di conduttori che offrano maggiori garanzie di solvibilità. A fronte di questi sommovimenti e valutazioni, la competenza specifica nel settore e l’esperienza maturata in dieci anni di attività hanno permesso alla Solo Affitti Spa, grazie all’accordo siglato con il Gruppo Effegi Spa, (importante gruppo che opera da anni nel settore finanziario e assicurativo con le sue sedi di Milano, Cesena e Napoli), di studiare e proporre una nuova soluzione che rafforza l’esclusivo prodotto Affitto Sicuro: un pacchetto di garanzie diventato in breve tempo segno distintivo della professionalità della rete. La principale novità del prodotto è rappresentata dall’emissione di una fidejussione a prima escussione, che garantisce al proprietario dell’immobile il regolare pagamento del canone di locazione per l’intera durata del contratto, fino ad un massimale di dodici mensilità. Ciò significa che, nel momento in cui l’inquilino si dimostra moroso, il proprietario deve comunicare tale condotta alla società finanziaria che eroga la fidejussione, per ottenere da subito il versamento sul proprio conto corrente delle mensilità di canone non ricevute: mese per mese fino alla liberazione dell’immobile. Il procedimento di garanzia è analogo a quello di una fidejussione bancaria con, in più, la caratteristica di essere valida per l’intera

durata del contratto, lasciando all’inquilino il vantaggio di non vedersi immobilizzati titoli o denaro sul proprio conto corrente. Le formule della fidejussione possono essere: fidejussione canoni, di cui si è parlato, e fidejussione canoni più danni, che offre la possibilità di aggiungere, alle garanzie già menzionate, il risarcimento degli eventuali danni arrecati dall’inquilino all’immobile per un massimale compreso fra una e sei mensilità. Questa garanzia, il cui costo è pari circa ad una mensilità del canone di locazione, mette al sicuro il proprietario sotto ogni profilo e consente all’inquilino di evitare il versamento delle tre mensilità di cauzione. Ridotti i tempi di erogazione della garanzia: nell’arco di ventiquattro ore le agenzie Solo Affitti possono concedere la fidejussione e consegnarla al locatore. A queste garanzie si aggiunge poi, per il proprietario, la tutela legale, polizza assicurativa stipulata in accordo con DAS Assicurazioni Spa, che copre eventuali spese legali, giudiziali ed extragiudiziali, sostenute dal proprietario in caso di controversie con l’inquilino. Al quale, per agevolare l’accesso alla locazione, viene offerta la possibilità di rateizzare i costi iniziali attraverso il prodotto Easyrent, stipulato con le principali società finanziarie internazionali come ad esempio: Barkleys, Ducato e Santander.

valido per le locazioni non abitative: relative ad uffici, immobili commerciali, artigianali e industriali. Per le locazioni abitative invece si ritiene valida, per effetto dell’abrogazione dell’articolo 79, superato dall’articolo 14 della Legge di riforma degli affitti 431/98, l’apertura verso le deroghe, concordate tra le parti e per le quali si può stabilire un deposito di cifra superiore e non produttivo di interessi legali. Nel caso in cui gli interessi legali maturati sino al momento del rilascio dell’appartamento non siano stati corrisposti annualmente, devono essere rimborsati insieme al deposito cauzionale. Il deposito cauzionale può essere versato seguendo tre modalità: garanzia fidejussoria bancaria o assicurativa, versamento di contanti, libretto di risparmio bancario o postale al portatore. Il rimborso del deposito e degli interessi non ancora versati può avvenire solo a seguito del rilascio dell’appartamento da parte dell’inquilino, il quale è tenuto al rispetto di tutti i suoi obblighi contrattuali. Nel caso in cui il deposito, o gli interessi relativi, non vengano rimborsati dal proprietario, il conduttore ha dieci anni di tempo – prima che intervenga la

prescrizione – per inviare il decreto ingiuntivo o pretenderne il rimborso. Nei confronti di questo decreto il proprietario può fare a sua volta opposizione, dimostrando il danno e il diritto ad ottenere il rimborso.

Fidarsi è bene, ma non fidarsi è sempre meglio Recenti ricerche pubblicate su diverse testate nazionali hanno dimostrato l’attualità della questione della morosità. Un articolo de Il Sole 24 Ore denuncia l’impossibilità da parte di almeno due inquilini su cento di versare il canone mensile. L’incremento del numero di sfratti per morosità appare entro questo scenario una diretta conseguenza della liberalizzazione dei canoni seguita alla Legge 431/98 di riforma delle locazioni abitative, che, avendo abolito l’equo canone, ha consentito ai singoli proprietari di fissare autonomamente il valore del proprio immobile. La percentuale di sfratti convalidati per morosità è passata infatti dal 1996 a oggi dal 26 % al 75%. Mentre le ultime indagini disponibili indicano un arresto della corsa al rialzo dei canoni di locazione ed una maggiore disponibilità del locatore a rinunciare ad una quota parte del-

CAUZIONE Un ‘magazzino’ della fiducia, a scadenza Il deposito cauzionale, o cauzione, è una garanzia che viene richiesta dal proprietario dell’immobile all’inquilino che lo prende in affitto, al fine di avvallare l’adempimento delle obbligazioni assunte nel contratto di locazione – mantenimento in buono stato degli spazi e pagamento continuativo del canone -. In caso di inadempienza contrattuale la somma a deposito può diventare di proprietà del locatore, secondo l’articolo 11 della Legge 392/78, che stabilisce un importo massimo di tre mensilità di canone produttive di interessi a tasso legale, da corrispondersi al termine di ogni anno di locazione. L’inderogabilità di questa formula è garantita dal presidio di nullità – articolo 79 Legge Equo Canone – ancora

applicazione interessi legali: dal 01 11 1886 dal 21 04 1942 dal 16 12 1990 dal 01 01 1997 dal 01 01 1999 dal 01 01 2001 dal 01 01 2002 dal 01 01 2004 dal 01 01 2008

4,0 % 5,0 % 10,0 % 5,0 % 2,5 % 3,5 % 3,0 % 2,5 % 3,0 % 17


l’esperto risponde

SOLOAFFITTI

“L’esperto di Solo Affitti” risponde a tutte le tue domande su contratti di locazione, adempimenti fiscali e aspetti giuridici. Scrivici a: esperto@soloaffitti.it .

franchising immobiliare

VUOTI DA RIEMPIRE PIENI DA SVUOTARE C’è chi acquista e c’è chi vende. Chi riceve un’eredità e chi è inseguito dai creditori. Chi si trasferisce e chi non vorrebbe affatto. Il mondo è sempre in movimento e anche il nostro mercato. Su questo primo numero abbiamo scelto due casi che hanno fatto parte della nostra storia, nessuna domanda inedita, diciamo piuttosto due situazioni frequenti: da una parte un proprietario con un appartamento vuoto sulle spalle, dall’altra un inquilino con un contratto scaduto e una nuovo tetto da cercare. Due storie tipiche a confronto, due domande da affrontare; in estrema ratio: due persone da far conoscere. Ma seguitiamo.

1 CLAUDIO Quattro anni fa ho affittato una casa

a Roma. Il contratto è in scadenza alla fine di quest’anno. Ma mi è già stato comunicato che me ne devo andare. Via. Altra casa, altra storia. Non ho ancora messo mano ai pensieri, figuriamoci agli annunci. Un piccolo salto indietro. Gennaio 2008: il proprietario mi comunica, con una lettera, che non intende rinnovare il contratto. Cerco tra le righe, ma nulla. Non ci sono motivi, né precisazioni, né insulti. Disperato lo chiamo, vorrei qualche spiegazione; capire se è un problema di condotta, se il mio cane è troppo rumoroso, se ha un bebè in arrivo e serve la casa a qualche figlio. Se una donna l’ha stregato e vorrebbe un nido d’amore. Se la moglie lo ha lasciato e sta cercando un rifugio. Nel qual caso potrei sempre ospitarlo. Per un po’, magari non troppo, la solidarietà tra uomini si sa, è gradita come gli ospiti... Ma niente. Niente di più di quelle temibili parole: “La casa è stata messa in vendita”. Il baratro. Sono ufficialmente un senzatetto. Uno sventurato. Un figlio della Provvidenza. Un caso letterario. Ma soprattutto: è possibile, voglio dire, è regolare tutto ciò? SOLOAFFITTI Caro Amico romano. Io certo non sono un autore, altrimenti mi sarei molto dilettato col tuo simpatico personaggio. Bensì sono un uomo di diritto e quindi ti risponderò 18

2 con dovizie di dettagli legislativi, affinchè la tua storia, assai comune, possa trovare una risoluzione. Va prima di tutto precisato che il locatore di un contratto libero della durata di quattro anni più quattro – stipulato a norma della Legge 431/98 – può esercitare la facoltà di disdetta, alla prima scadenza contrattuale, solo per uno dei motivi previsti dall’art. 3 comma 1 della Legge 431/98. Fra tali motivazioni rientra anche quella di vendita dell’immobile, a condizione che il locatore non disponga di altro immobile di proprietà, oltre a quello eventualmente adibito a sua abitazione principale. Affinchè la disdetta sia valida è tuttavia necessario che il locatore invii lettera raccomandata, con almeno sei mesi di preavviso, indicando la motivazione che giustifica la richiesta di cessazione del contratto. Una lettera di disdetta priva di indicazioni relative alla motivazione è da considerarsi nulla. Inoltre, nel caso in cui entro un anno dal momento in cui hai dovuto lasciare la casa, il proprietario non abbia effettivamente messo in vendita il suo immobile, hai diritto a rientrare in quell’immobile (con risarcimento per le spese di trasloco) o richiedere un risarcimento del danno subito che verrà riconosciuto da un giudice in misura non inferiore a trentasei mensilità.

LUCA Mala e buona sorte si abbattono su di me. Un parente se ne va e mi lascia come ricordo un alloggio nei pressi di Viterbo. Fantastica città, senza dubbio. Peccato che io viva a Brescia, e che l’appartamento, interamente da ristrutturare, sia vuoto. Insomma, una vera e propria grana. E poi cosa sono tutte queste spese condominiali: pulizia scale, luce, manutenzione giardino? Un elenco infinito. Ma le devo sostenere proprio tutte io? Voglio dire, a calci e pugni a malapena sono arrivato ad esser padre di famiglia, non sono proprio pronto per la giardinetta e la casa vacanze. Si accettano consigli. SOLOAFFITTI Caro Luca, certo che gli uomini se non li fa la sorte…ma passiamo oltre, e andiamo a rispondere al tuo problema. Sebbene l’articolo 1118, ultimo comma, del Codice Civile, stabilisca che un condomino può esercitare la facoltà di rinunciare unilateralmente al suo diritto di utilizzare parti comuni dell’edificio, egli tuttavia non può sottrarsi dall’obbligo di contribuire alle spese per la loro manutenzione ed esercizio. Pertanto anche se l’appartamento non viene utilizzato da diverso tempo se ne dovranno sostenere gli oneri condominiali secondo le regole dettate dagli articoli 1123 e seguenti del Codice Civile. Quindi affrettati a trovare un inquilino che paghi le spese oltre al canone di locazione.


glossario Orientarsi nel mondo dell’affitto non è certo una cosa facile. Il primo passo è conoscere e utilizzare le parole giuste e il loro significato esatto

A AGGIORNAMENTO DEL CANONE

Comodato

Ipoteca

Art. 81 equo canone: pubblicazione dei dati Istat nella Gazzetta Ufficiale La variazione dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati accertate dall’Istat sono pubblicate nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana. nota: la pubblicazione del dato Istat mantiene una sua validità per le locazioni ad uso diverso e – per le locazioni abitative – in virtù di quanto disposto dall’Art. 6, comma 6, della nuova legge sulle locazioni abitative.

Concessione a titolo gratuito dell’uso di un bene. In campo immobiliare si applica in genere quando si vuole ufficializzare che una casa di proprietà viene abitata da un familiare, ottenendo in questo modo vantaggi fiscali su Irpef e Ici. Due le differenze fondamentali con la locazione: 1) la gratuità del contratto; 2) la durata, che può essere interrotta non appena il legittimo proprietario intenda utilizzare per sé l’immobile.

Garanzia a fronte della quale viene erogato un prestito. Il creditore si riserva di incamerare il bene ipotecato se il debitore non paga le rate alla scadenza. Sul medesimo bene si possono iscrivere anche più ipoteche per crediti diversi e a ognuno di questi viene assegnato un numero d’ordine (grado di ipoteca). Le banche in genere accendono mutui solo contro ipoteche di primo grado.

Compromesso

asta immobiliare

Contratto che prevede la promessa del venditore a cedere l’immobile al compratore a determinate condizioni

Imposta sui redditi delle persone fisiche. Ai fini Irpef l’abitazione fornisce un reddito pari alla rendita catastale. Se la casa è abitata direttamente dal dichiarante, si ha diritto a una detrazione di pari importo. Se la casa non è abitata direttamente dal proprietario o dai suoi familiari, la rendita è aumentata di un terzo.

Procedimento con cui un creditore mette in vendita un immobile su cui abbia ipoteca quando il proprietario non paghi il suo debito (tipicamente le rate del mutuo).

C Caparra

Somma versata a titolo di anticipo da chi intende acquistare a chi intende vendere, oppure da chi si impegna a locare un immobile. Può essere confirmatoria, e in questo caso se recede dal contratto chi vende deve restituire il doppio a chi voleva comprare, mentre se recede chi voleva comprare la caparra resta in mano al venditore. La parte lesa però può scegliere in opzione se chiedere ugualmente l’esecuzione del contratto oppure chiedere i danni derivanti dalla mancata esecuzione del contratto. Oppure può essere penitenziale: in questo caso il meccanismo è identico a quello della caparra confirmatoria, ma la parte lesa deve accontentarsi dell’incasso della caparra e non può accampare altre pretese. Categoria Catastale

Gli edifici sono suddivisi in alcune grandi tipologie, a seconda del loro utilizzo e cioè A (abitazioni), B (edifici collettivi), C (magazzini, negozi, autorimesse), D (immobili utilizzati a scopo imprenditoria), E (immobili speciali). Nell’ambito di queste categorie sono operate ulteriori distinzioni, a seconda delle caratteristiche di pregio e di utilizzo dei vari tipi di immobile. Ad esempio, fra le abitazioni si distinguono nove categorie: con A1 si identificano gli immobili signorili, con A8 le ville e con A4 le abitazioni popolari. Ogni categoria è poi ulteriormente suddivisa in classi, che identificano la qualità e lo stato dell’immobile.

Contratto di Locazione

Art. 1571 C.C.: la locazione è un contratto con il quale una parte (c. 320) si obbliga a far godere all’altra una cosa mobile o immobile per un dato tempo, versato un determinato corrispettivo (c. 1803; att. c. 180)

D Deposito Cauzionale

Somma versata a garanzia. Nella locazione la versa l’inquilino per garantire la buona conservazione della casa. dia

Documento redatto da un professionista abilitato che descrive i lavori di manutenzione straordinaria da effettuarsi in un immobile.

E

euribor

(Euro Interbank Offered Rate). Costo del denaro per le transazioni interbancarie a breve termine. Indica il tasso a cui le banche regolano le loro transazioni in Euro. E’ di gran lunga il parametro più adoperato per calcolare le variazioni dei tassi dei mutui.

I

Irpef

L

Locatore

Nel linguaggio giuridico identifica il proprietario che dà in locazione il suo immobile. Locazione

Cessione di un immobile per un tempo determinato in cambio di un compenso (canone).

M Mandato

Contratto col quale una parte si obbliga a compiere uno o più atti giuridici per conto dell’altra. Chi conferisce il mandato è il mandante, chi lo riceve è il mandatario. A differenza del mediatore, il mandatario cura solo gli interessi di una parte. Multiproprietà

Acquisto del diritto all’uso di un’abitazione per un determinato periodo dell’anno. Nel sistema giuridico italiano si acquista una porzione di immobile. Nel sistema anglosassone (timesharing) si acquista invece una porzione di tempo e la gestione delle quote viene affidata a un trust.

ICI

Mutuo indicizzato

Imposta comunale sugli immobili. Viene pagata al Comune in cui si trova l’immobile con aliquote che variano, a seconda della destinazione dell’immobile e delle condizioni socio-economiche del proprietario, dal 2 al 9 per mille del ‘valore catastale’.

(o a tasso variabile). Mutuo il cui tasso varia a seconda del variare dei parametri di riferimento. Se ad esempio un mutuo è ancorato all’Euribor le rate saliranno e scenderanno proporzionalmente all’aumento e alla diminuzione del valore del tasso.

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glossario

SOLOAFFITTI franchising immobiliare

N spread

Nuda Proprietà

Quello che resta del diritto di proprietà sull’immobile dopo la cessione dell’usufrutto. Il nudo proprietario non ha alcun diritto sulla casa fino alla scadenza dell’usufrutto.

O Obbligazioni del Conduttore

Art. 1587 c.c.: obbligazioni principali del conduttore. Il conduttore deve: 1. prendere in consegna la cosa e osservare la diligenza del buon padre di famiglia (c. 1176) nel servirsene per l’uso determinato nel contratto o per l’uso che può altrimenti presumersi dalle circostanze; 2. pagare il corrispettivo nei termini convenuti. Obbligazioni del Locatore

Art. 1575 c.c.: obbligazioni principali del locatore. Il locatore deve: 1. consegnare al conduttore la cosa locata in buono stato di manutenzione (c. 1617); 2. mantenerla in stato da servire all’uso convenuto (c. 1576 ss.); 3. garantirne il pacifico godimento durante la locazione (c. 1585 ss.).

P permuta

Scambio di un bene con un altro, con pagamento in denaro delle differenza a favore di chi cede il bene di maggior valore. Quando lo scambio di abitazioni avviene tra due proprietari si pagano le imposte solo sull’abitazione di maggior valore. pertinenza

Porzione di fabbricato concettualmente legata all’immobile principale a causa della sua funzione accessoria, anche se dotata di autonoma rendita catastale. Ad esempio un box, una cantina o un solaio rispetto all’appartamento situato nello stesso fabbricato. Le pertinenze ai fini Irpef e imposte di trasferimento godono dello stesso trattamento applicato all’immobile principale. Quindi se si acquista un box di pertinenza a una ‘prima casa’ si pagherà l’aliquota ridotta. prelazione

Diritto di vedersi offrire un bene prima di altri e a parità di condizioni. Si applica 20

nelle vendite dei terreni agricoli (e quindi anche dei rustici loro pertinenze): in questo caso chi vende deve dare la preferenza al confinante. E’ prevista anche nelle locazioni commerciali quando il proprietario vende.

R regolamento condominiale

Norma interna al condominio, che regola tutti quegli aspetti dell’utilizzo dei beni comuni che non siano già previsti dal Codice Civile e che in alcuni casi può addirittura derogare dal Codice Civile. Può essere di due tipi: contrattuale, quando è stato predisposto dal costruttore e la cui modifica è possibile solo con l’unanimità dei consensi; assembleare, quando è stato deciso a maggioranza dall’assemblea condominiale. L’acquisto e la locazione di un appartamento comporta l’automatica accettazione del regolamento di condominio. rendita catastale

Valore attribuito dal catasto a una determinata unità immobiliare. E’ la base di calcolo per le imposte che gravano sulla casa. La rendita moltiplicata per 100 diventa la base imponibile sulla quale si pagano le imposte sulla compravendita. Se al fabbricato il Catasto non ha ancora fornito la rendita (ad esempio perché si tratta di una casa nuova) si può ottenere l’assegnazione di una rendita provvisoria, compilando un questionario e presentandolo agli uffici del Catasto stesso. Salvo limitate revisioni le rendite attualmente in vigore sono ancora quelle stabilite all’epoca della loro introduzione nel 1992 e incrementate del 5% dalla Finanziaria 1997.

S

Spese di Registrazione

Art. 8 equo canone: spese di registrazione. Le spese di registrazione del contratto di locazione sono a carico del conduttore e del locatore in parti uguali. Sfratto

Procedura con cui si chiede l’intervento dell’ufficiale giudiziario e della forza pubblica per liberare la casa da un inquilino. Si può chiedere per tre ragioni: necessità, morosità, fine locazione.

Maggiorazione sul parametro di riferimento applicato dalla banca per determinare il tasso di un mutuo variabile.

T tus

(Tasso Ufficiale di Sconto). Il tasso che la Banca d’Italia chiede alle banche per regolare le transazioni a breve termine. Dal 1° gennaio 1999 è uguale al tasso di sconto stabilito dalla Bce per l’Euro. Serve, seppure raramente, come base per il calcolo delle variazioni dei mutui.

U Usufrutto

Diritto reale che consiste nella possibilità di godere di un bene pur non possedendone la proprietà. La sua durata può essere determinata o indeterminata. Quasi sempre però dura fino alla morte dell’usufruttuario, che nel frattempo dovrà pagare tutte le imposte. In campo immobiliare si ricorre spesso, in alternativa all’usufrutto, al diritto di uso e di abitazione che, essendo diritti personali e non reali, non possono essere ceduti a terzi.

V

Valore Catastale

Serve come base per il pagamento di tutte le imposte sulla compravendita (registro, Iva, imposte ipotecarie e catastali) e dell’Ici, l’imposta annuale che si paga ai Comuni. Il valore catastale è costituito dalla rendita catastale moltiplicata per 100. Con due eccezioni: nel caso di negozi (cat. C1) la rendita si moltiplica per 34. Nel caso di uffici (cat. A10) invece si moltiplica per 50. Visura

Ispezione dei documenti. In campo immobiliare si effettua di norma la visura catastale, al Catasto, sulla regolarità urbanistica dell’immobile, e la visura ipotecaria alla Conservatoria del Registro, per controllare che sull’immobile non siano state trascritte ipoteche.


R

affittosicuro 12 mensilità garantite rimbors0 dei danni tutela legale la tua casa in mani sicure

Affittosicuro è l’esclusivo pacchetto di garanzie offerto da Solo Affitti per vivere la locazione in tutta tranquillità. Affittosicuro copre il rimborso fino a 12 mensilità in caso di morosità dell’inquilino e il risarcimento dei possibili danni all’immobile per un importo massimo pari a 3 mensilità, oltre a pagare le eventuali spese legali. L’inquilino d’altra parte, risparmia il deposito cauzionale e può rateizzare tutte le spese iniziali della locazione.

soloaffitti.it

R


Repentini cambiamenti politici, economici e finanziari. Analizziamo gli ultimi vent’anni della storia della locazione per capire il mercato di domani

1992 - 1997

Parentesi recessiva che ha colpito il settore in seguito allo scoppio della bolla speculativa che aveva gonfiato le quotazioni immobiliari all’inizio degli anni ’90.

abitazioni in affitto sul totale delle abitazioni occupate

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[fonte: indagine Censis-Sunia-Cgil, 2007]

22

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casa e famiglia

2002 - 2005

L’ introduzione dell’Euro, la riduzione del costo del denaro, la crisi dell’economia nazionale e degli investimenti azionari hanno favorito gli investimenti immobiliari.

2007

Crisi scoppiata a seguito del fallimento dei mutui sub prime nell’estate, costata circa 945 miliardi di dollari e continuata in una più generalizzata crisi economica.

2009

All’insegna della crescita, sui livelli di 5 anni fa, quando i canoni crescevano dell’8-9% annuo, con un elevato numero di contratti di locazione.

Casa Italia testo di Isabella Tulipano

18,7%

sono le famiglie in affitto in Italia

Come si pensa alla casa in un paese che cambia? Dove le abitudini, i costumi, le tradizioni sono messe a dura prova dalla modernità? Si affitta, si compra, si viaggia. Il mercato si apre alla mobilità

% 16,c5ia gre

I dati relativi alle percentuali delle abitazioni in affitto sul totale delle abitazioni occupate ci distanziano dai paesi europei più sviluppati. In Italia e Spagna, dove il dato percentuale risulta particolarmente basso, è evidente come il mercato della locazione abbia grandi potenzialità di crescita nei prossimi anni

La casa, di proprietà o in affitto, è considerata a tutti gli effetti uno dei principali indicatori sociali, utile a interpretare i nuovi stili di vita della popolazione, e a sottolinearne i lenti cambiamenti o le repentine evoluzioni. L’attuale sistema sociale oscilla tra il tentativo di mettere un ordine ad ogni cosa e la tendenza al perenne movimento. Contraddizione che si rispecchia, anche, nell’abitare dove, se è vero che si vive solitamente nella casa e nel quartiere equivalenti alla propria condizione sociale - corrispondenza tra geografia urbana e geografia sociale - è vero anche che si assiste ad un continuo movimento che porta persone appartenenti a diversi ceti a convivere negli stessi quartieri, a vivere contemporaneamente la situazione di proprietari ed inquilini, a far confinare zone di pregio con quartieri popolari e/o ‘baraccopoli’, ad identificare nei numeri civici la differente ‘classificazione’ di una stessa via. Situazione evolutive dell’abitare che seguono o muovono l’andamento generale del settore

immobiliare che in Italia si è caratterizzato, nell’ultimo decennio, per una cospicua crescita dei valori di riferimento. Esaurita la parentesi recessiva, che aveva colpito il settore tra il 1992 e il 1997 in seguito allo scoppio della bolla speculativa che aveva gonfiato le quotazioni immobiliari all’inizio degli anni ’90, il mercato immobiliare italiano è entrato in una lunga e robusta fase espansiva che, solo oggi, a dieci anni di distanza, ha invertito il segno. Tra i motivi principali che hanno determinato il boom possiamo soffermarci sulla trasformazione del concetto di bene immobiliare, di patrimonio, in quello che in inglese si definisce real estate. La molla del cambiamento è racchiusa nell’idea che l’immobile possa essere non solo bene da abitare o da utilizzare, ma anche e soprattutto fonte di reddito, con conseguente creazione di valore - l’albergo, che un tempo serviva alla gestione dell’ospitalità ora anche in Italia ad esempio comincia ad essere considerato fonte di reddito finanziario - .

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lombardia: la regione che anticipa le tendenze

Il trend nazionale è confermato ancora una volta dall’analisi sulla regione Lombardia, da sempre anticipatrice e guida in fatto di mode, tendenze, status, nonchè della questione abitativa in Italia.

L’ introduzione della moneta unica europea, la riduzione del costo del denaro, la crisi dell’economia nazionale e degli investimenti azionari - i fallimenti di Cirio e Parmalat - hanno favorito il prodotto anticiclico per eccellenza: il mattone; oltre ovviamente all’arrivo di importanti compagnie internazionali di real estate. Se questi sono alcuni dei motivi fondamentali che hanno trascinato il settore in una continua situazione di crescita, è possibile individuare, invece, tra i principali motivi dell’attuale rallentamento: le quotazioni eccessive, che hanno determinato prezzi troppo alti e che difficilmente si può immaginare possano crescere ulteriormente; l’aumento del costo del denaro dovuto ai rialzi decisi dalla BCE (Banca Centrale Europea); oltre che le ristrettezze nella concessione dei mutui da parte degli Istituti Bancari che si ritrovano sempre più spesso a fronteggiare situazioni di non solvibilità (si registrano un aumento del 17% dei pignoramenti nei primi 6 mesi del 2008, con un totale di 21 mila nuove procedure che potrebbero concludersi con la vendita all’asta dell’immobile pignorato). Hanno contribuito alla frenata del settore anche una domanda più orientata alla qualità che vaglia attentamente l’offerta e la sfiducia generalizzata nel settore, conseguenza della crisi scoppiata a seguito del fallimento dei mutui sub prime nell’estate 2007, costata circa 945 miliardi di dollari e continuata in una più generalizzata crisi economica, con allarmismi che si sono presto diffusi dagli Stati Uniti a tutto il mondo. L’incremento dei valori degli immobili non è stato un fenomeno circoscritto al segmento delle compravendite residenziali, ma ha finito per caratterizzare

Il boom delle famiglie è legato all’evoluzione del concetto stesso di famiglia. Un singolo individuo può essere una famiglia

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il mercato immobiliare nel suo complesso, compreso il mercato della locazione, con oscillazioni meno marcate, ma sicuramente rilevanti. L’aumento nel numero di compravendite nel precedente decennio comporta, nel settore delle locazioni, un’offerta cospicua a cui ora risponde una domanda che presenta evidenti segni di ripresa (il 35% dei giudizi degli operatori economici - interpellati da Nomisma in occasione dell’analisi svolta dall’Osservatorio Immobiliare riferita al secondo semestre del 2008 - è all’insegna della crescita, tornando sull’intonazione di 4-5 anni fa, quando i canoni crescevano nell’ordine dell’8-9% annuo) accompagnata da un sostenuto livello del numero di contratti, ma con canoni in lievissima diminuzione (-0,9% rispetto alla scorsa primavera), data l’abbondanza dell’offerta. D’altronde, il più alto costo del denaro, il continuo aumento dei prezzi delle abitazioni, a cui non sono legati relativi aumenti degli stipendi, portano più italiani a trovarsi in una particolare situazione di esigenza abitativa, una questione che diviene sempre più urgente spinta dalla congiuntura di tre fondamentali motivazioni: la crescita dei prezzi che molti non possono più sostenere; la mancanza di una proposta ufficiale dalla fine degli anni ’80 dal punto di vista politico; la presenza di sempre più famiglie, che alimentano l’aumento del fabbisogno abitativo. Il boom delle famiglie è strettamente collegato all’evoluzione del concetto stesso di famiglia. Dal punto di vista demografico, i flussi migratori, la riduzione dei componenti tendente a uno – single, vedovi, separati -, la composizione in ritardo di nuove famiglie da parte dei ‘baby boom’ degli anni ’60, che oggi hanno tra i trenta e trentanove anni, ormai abituati ad allontanarsi sempre più tardi dalla famiglia di origine, contribuisce alla creazione di un numero maggiore di famiglie. Altre motivazioni possono essere individuate dal punto di vista amministrativo: con la regolarizzazione degli extracomunitari ed un nuovo censimento (2001). Tale dato è confermato dallo studio che ha visto la Lombardia protagonista del Primo Rapporto sulle Locazioni, supportato dalla competenza scientifica di Nomisma e presentato con un convegno sul tema La locazione, la soluzione a Milano, presso il Circolo della Stampa ed allegato a prestigiose riviste del settore. Al 31 dicembre 2007 la popolazione lombarda risulta pari a 9.642.406 unità, poco al di so-

9.642.406

Popolazione lombarda pari al 16% di quella nazionale in crescita per effetto, non solo delle migrazioni dall’estero. Ma anche del saldo naturale positivo della popolazione.

Uno spaccato sull’Italia in affitto. La famiglia tipo, composta da 3 persone, mediamente rimane nella stessa abitazione con 3 stanze per un periodo di tempo che oscilla da 6 a 15 anni

identikit degli italiani in affitto anni di residenza nell’abitazione

37,6% da 6 a 15 anni nel 34% sono in affitto da una singola società

[fonte: indagine Censis-Sunia-Cgil, 2007]


casa e famiglia

5,1

Sono i milioni di unità immobiliari destinate ad uso abitativo in Lombardia, come emerso dal Primo Rapporto sulle Locazioni Solo Affitti - Nomisma.

700.000

Ammontare del numero di unità degli immobili destinati all’attività di servizio, commerciali e industriali, dato raccolto dalla competenza scientifica di Nomisma.

27%

Percentuale dello stock in affitto sul totale di abitazioni occupate da residenti, una percentuale più alta rispetto alla media del Bel Paese.

dimensione dell’alloggio in numero di stanze

36,2%

rappresentano il 47,2% dello stock pubblico

rappresentano il 37% dello stock privato

fino a 2 stanze

3 stanze

35,6%

da oltre 16 anni nel 42,4% sono in affitto da un singolo soggetto privato

42,8%

17,1%

26,8%

4 stanze

fino a 5 anni

rappresentano il 22,2% dello stock privato

nel 46,6% sono in affitto da un ente statale

3,9%

più di 4 stanze rappresentano il 18,1% dello stock privato

tipologie di nucleo familiare in affitto

70,4%

da 2 a 4 persone

nel 69,8% sono in affitto da un singolo soggetto privato

10,4%

19,2%

sono monoreddito nel 60,8% dei casi

sono donne nel 58,1% dei casi

da 5 o più persone

pra del 16% del totale nazionale, in crescita rispetto al 2006 per effetto, non solo delle migrazioni dall’estero così come accade su tutto il territorio nazionale, ma anche del saldo naturale positivo della popolazione, al contrario di ciò che avviene nel resto d’Italia. Cresce il numero complessivo delle famiglie: il territorio lombardo fa registrare incrementi superiori al 2% sul 2006 in 5 province, mentre Milano e Sondrio contribuiscono ad abbassare la variazione regionale che si attesta sull’1,5%. Per quanto riguarda il numero medio di componenti per famiglia il dato è rimasto fermo a 2,3 negli ultimi tre anni, mentre a livello nazionale è sceso a 2,4 nel 2007 dopo essere

rimasto stabile dal 2003 al 2006 a 2,5. E se la situazione demografica accomuna l’Italia alla situazione europea, la questione propriamente abitativa segnala come il nostro paese sia più vicino a quelli del Sud, come Spagna e Grecia, dove la percentuale di abitazioni in affitto è ancora più bassa (20%) e lontanissima dai dati dei paesi del Nord, quali Danimarca o Austria. Il trend nazionale è confermato ancora una volta dall’analisi sulla regione Lombardia, da sempre anticipatrice e guida in fatto di mode, tendenze, status, dove lo stock abitativo ammonta a 5,1 milioni di unità nel 2008, mentre raggiunge quasi 700.000 unità quello di immobili destinati alle attività

da 1 persona

di servizio, commerciali e industriali. Al 2008 in Lombardia sono state stimate poco più di 3.200.000 abitazioni di proprietà sul totale di abitazioni occupate da residenti (circa 4,4 milioni di case nel complesso); rimane una quota, pari al 27% dello stock occupato da residenti, in affitto (in Italia sono il 26%). Una percentuale più alta rispetto alla media nazionale, che se confermerà questo ruolo di ‘anticipatore di tendenza’, ci spinge a pensare che nell’annoso dilemma tra affitto e proprietà molti potrebbero scegliere l’affitto, contrapponendo alla certezza ed al possesso la possibilità di adeguare il proprio stile di vita ad un mercato più orientato alla mobilità.

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locazione: che babilonia

È stata dimostrata l’esistenza della locazione in Babilonia e nell’antico Egitto fin dal 2000 a.C. La prima normativa scritta sulla locazione compare nell’Impero Bizantino con il Codice di Giustiniano (550 d.C.), che distingue tra locazione operativa e locazione finanziaria.

Storia della casa testo di Carlotta Petracci

Dalla caverna preistorica a quella ipertecnologica Mentre in Giappone impazza la mania delle cellule abitative, a Rio de Janeiro le favelas sono diventate tecnologiche. Se in Italia ci si sposa meno perché diventa sempre più difficile poter acquistare una comoda abitazione unifamiliare, a Hong Kong la classe dirigente sembra vivere in un mondo capovolto, fatto di camminamenti sopraelevati, grattacieli e jet privati. In India, nonostante i tassi di sviluppo da massimi storici, si nasce e si muore ancora per le strade, e a Ground Zero tra crisi finanziaria e presidenza black, si sta ancora aspettando la Torre della Libertà dell’architetto polacco Daniel Libeskind. A Bali, i residui della cultura neo-hippy hanno lasciato un’infinità di fortezze di lusso, mentre in Nepal e Asia meridionale si trova la popolazione nomadica più numerosa del mondo. In Nuova Guinea ci sono ancora le tribù, veri e propri parchi tematici antropologici, e in Sud Africa i 26

segni dell’apartheid continuano a condizionare lo sviluppo delle città. Siamo diventati globali. Ma che cosa vuol dire esattamente tutto questo? In che modo sono cambiati: la vita, le identità, la maniera di considerare la casa? Beh, senza dubbio sono venute meno le visioni monolitiche, e forse anche un po’ di senso della storia, dal momento in cui l’informazione ci dice che esiste solo il contemporaneo e che l’essere è una questione di scelta a portata di click. Forse si, forse no. A noi in realtà in questo spazio interessa ben poco, perché da bravi europeisti seguiamo i manuali e proviamo a spiegare come si possa costruire un pensiero storico sulla casa, sempre meno riparo e sempre più canale di comunicazione identitaria, a partire da una visione lineare della storia, che poi dovrebbe servirci a interpretare la complessità e simultaneità del presente. Partiamo dunque dalle origini.


casa e famiglia affitto express

Nei tempi moderni, il fenomeno della locazione è apparso per la prima volta in Europa nel XIX secolo, con la firma di contratti di locazione per i vagoni ferroviari in Gran Bretagna.

L’Unité d’Habitation Rappresenta una delle realizzazioni pratiche delle teorie di Le Corbusier sul nuovo modo di costruire la città ed è uno dei punti fondamentali di arrivo del Movimento Moderno nel concepire l’architettura e l’urbanistica. L’Unità di Abitazione, alta 17 piani, è composta da una successione di 337 appartamenti, quasi come se fossero stati costruiti in serie e poi assemblati, dimostrando la sua idea, secondo la quale la casa si sarebbe dovuta trasformare in una ‘macchina per abitare’, adeguandosi al periodo storico rivoluzionato dall’invenzione delle macchine, nel quale possono abitarvi fino a 1500 persone

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nuove caverne

La condizione di vita neonomadica attuale ha dato luogo a una miriade di progetti, tra cui emerge la Koshino House di Tadao Ando, che si sviluppa quasi per metà sottoterra, un ambiente intimo e mistico fatto di luci, ombre e sfumature emozionali.

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la caverna preistorica

la capanna rurale

la casa-città greca

E’ il primo passo che l’uomo primitivo compie alla ricerca della stabilità. Il primo tentativo di andare, senza troppi sforzi creativi, dal nomadismo alla sedentarietà. La caverna funziona come un rifugio. Un riparo dalla natura selvaggia e allo stesso tempo in essa integrato. E’ il primo luogo che l’uomo vuole sentire suo e che altera col proprio vivere. Lo testimoniano i graffiti, che sono racconti che prima di trasferirsi sui libri sono passati dalle pareti, e che prima di diventare arte e quadri sono stati segni condivisi da una piccola comunità, ancora analfabeta e incapace di parlare. La caverna è un mondo caldo, che precede e ricorda il focolare domestico, il nido, ma che a differenza di questi non crea gerarchie tra i viventi.

E’ senza dubbio la prima vera e propria casa. Quella costruzione, di terra e argilla, che và di pari passo con l’esigenza di allevare animali e prole, di cibarsi e di vestirsi. La sua importanza è data dal significato magico che le viene assegnato; la capanna funziona esattamente come la cupola e la volta celeste: mette in relazione l’uomo con qualcosa che lo oltrepassa e gli dà senso. E’ con essa inoltre che nascono i villaggi: le prime forme di aggregazione sociale in pianta stabile. Unità abitative collettive che servono a definire la propria identità a partire dal luogo occupato.

Col primo muro comincia l’abitare. Le capanne e i villaggi vengono sostituiti dalle case e dalle città, in linea con la nascita della società; che si differenzia dalla comunità perché al suo interno il principio che regola la formazione delle differenze è quello del lavoro. Come dimostra l’apparizione dei quartieri. I Greci, con la polis, sono i primi a creare una sinergia tra l’urbano e l’umano, facendo cadere le suddivisioni in caste delle arti e dei mestieri e chiamando in causa la ragione come principio organizzativo dello spazio sociale. Con la democrazia stabiliscono l’uguaglianza e con la logica dentro/fuori si pongono per primi il problema di definire chi debba appartenere o essere escluso dalla propria società.

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la domus romana

il castello medievale

il palazzo signorile

L’Impero Romano è una mirabile combinazione di polis e civitas: città e società. Esso nasce dall’esigenza di mettere insieme il modello della casa-città greca con la nuova concezione della domus romana: costruita a partire dai principi di geometria e giustizia. L’architettura domestica del resto ha come scopo l’esaltazione del ceto sociale, al punto che risultano molto diverse, sia da un punto di vista estetico che funzionale, le domus dei ricchi, e le insulae del popolo: case d’affitto a più piani che rappresentano storicamente il primo esempio di case popolari e servono quasi esclusivamente a ripararsi. La relazione tra condizione sociale del proprietario e pianta dell’abitazione costituisce infatti una delle caratteristiche più importanti dell’abitare romano. Al punto che si può ragionevolmente affermare che le domus patriziae siano tra le più belle e maestose abitazioni mai costruite prima: luoghi di incontro di pubblico e privato e di benessere fisico e morale.

Il bello del mondo medievale è che, nonostante la sua complessità, dal punto di vista sociale è alquanto semplice: diviso in classi e gerarchico. La frattura tra padroni e sudditti è ben visible nel modello abitativo del castello e dei suoi scopi: proteggere, dividere, esaltare il sovrano e accogliere i suoi servitori. Tutta la società infatti è racchiusa all’interno delle sue torri perimetrali; al punto che esso può essere considerato un po’ fortezza e un po’ villaggio privato. Evoluzione dell’accampamento ma anche dimora regale. Lo dimostrano la progressiva estensione delle mura verso l’esterno, e la nascita di vere e proprie città fortificate costruite più sulla ricerca di sicurezza e stabilità, che sul principio moderno della libertà. Acclamato quanto accantonato anche nelle grandi metropoli di oggi, dove vertiginosi edifici di acciaio e vetro dividono e segregano le nuove élite da tutti coloro di cui decidono le sorti, richiamando tendenze neomedievali.

Con il Rinascimento è la volta del palazzo privato, il cui obiettivo primario è quello di mostrare la ricchezza, il prestigio politico ed economico del suo possessore, in linea con la mentalità individualistica dell’epoca. Secondo cui povertà è sinonimo di disgrazia e successo di elitarismo. La superiorità è il principio che regola lo stesso stile architettonico, espressione della classe dominante, profondamente distinta da quella popolare. Il palazzo celebra la potenza del ricco borghese e aristocratico e incopora un principio nuovo di monumentalità pedagogica: l’apparente eleganza e la solenne regolarità architettonica devono motivare il cittadino all’ordine e all’obbedienza. La città impone nuovi modi di vivere e comportarsi; comincia la distinzione tra pubblico e privato, visibile nella disposizione delle stanze nei palazzi e degli spazi della collettività. Tutto viene idealizzato: la famiglia, la piazza, l’intimità, l’attività; e ricondotto a un ordine superiore.

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casa e famiglia

Habitat ‘67 È un modello abitato di comunità, costruita a Montréal, lungo le rive del St. Lawrence River, componendo 354 spazi prefabbricati combinati secondo il progetto dell’architetto Moshe Safdie

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la casa borghese

la macchina per abitare

il grattacielo

Se il Rinascimento è stato il secolo della regal privatizzazione, l’Ottocento è il secolo della città moderna; quella fatta di quartieri e distinzioni in classi sociali; di calcolo estremo e assenza di improvvisazione. Di classificazioni, quali: lavoro, consumo, privato; nobile, borghese, operaio. In questo contesto le città come le case sono fabbriche; devono funzionare bene per la salute della società, secondo due soli orientamenti possibili e molto distanti tra loro: borghese e popolare. Essendo però la borghesia la classe trainante della modernità, la tipologia abitativa caratteristica del periodo è la casa privata: quella che riflette il ménage familiare e il bisogno di separazione dal mondo. La distinzione netta tra spazio domestico e lavorativo infatti è tipica della società moderna e dei suoi rigidi ruoli. Il focolare è il luogo deputato all’ozio solitario delle donne; la fabbrica e il salotto quelli dove gli uomini si dividono tra affari, cultura e socialità.

Negli anni Venti a interessarsi delle questioni legate alla casa sono principlamente urbanisti e architetti. Il Movimento Moderno diventa il punto di riferimento, anche per le persone comuni, per la modernizzazione delle abitazioni. L’architettura ha come scopo quello di definire un linguaggio che sappia dare risposte nuove e più razionali alle esigenze legate al progresso della società. In linea con i principi dell’industrializzazione vengono proposte delle soluzioni originali, in grado di funzionare come standard economici di qualità per l’edilizia popolare. Oggetto di discussione è la cellula minima di abitazione: un modello di alloggio economico con dimensioni ridotte e buona abitabilità. Le Corbusier, iniziatore della corrente minimalista in architettura, parla di ‘macchina per abitare’, e pensa ad edifici e quartieri a partire da unità tipologiche predefinite. Il razionalismo inaugura una visione più colta e multidisciplinare del costruire, diretta alle persone.

L’inconfondibile profilo delle città globali è il frutto di un pensiero teso alla verticalità, sviluppatosi con la modernità avanzata. Un’immagine che va di pari passo col sogno americano e che indica la concentrazione di potere in pochi punti del pianeta. In enormi costruzioni che raggiungono il cielo, rese possibili dallo sviluppo ingegneristico e costruttivo, e da nuovi materiali e concezioni estetiche. I grattacieli, nati a Chicago alla fine del 1800, hanno avuto una grande diffusione nella New York degli anni venti e settanta del XX secolo, insieme alle spinte economiche dei traffici marittimi e alle pionieristiche idee dello stile internazionale. Rappresentano il modello ideale della città che sale, ma anche di quella che si diffonde attraverso la comunicazione. E di quella che oltre al potere e all’orgoglio nazionale pensa alla sostenibilità dell’ambiente. Se aumenta la densità abitativa, diminuiscono i consumi, e di conseguenza l’inquinamento.

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politecnico milano

È uno dei poli universitari e di ricerca italiani più famosi in tutta Europa. Oggi composto dalle facoltà d’ingegneria, architettura e design, persegue per tradizione

Cohousing testo di Laura Magnani foto di Carlotta Petracci

Comunità di stile e di pensiero. Nuovi modi di abitare la città Il termine abitare indica sia l’identificazione dello spazio, del luogo fisico in cui si vive, sia la condizione mentale che riconosce a quegli spazi lo status di casa, alloggio, residenza. Heidegger durante una conferenza tenuta il 5 agosto 1951, dal titolo Costruire Abitare Pensare, sottolinea che comunemente si pensa che l’abitare sia il fine del costruire: si costruisce una casa per abitarci dentro. Ma non tutte le costruzioni, dice Heidegger, sono delle abitazioni. Anche l’autostrada è una costruzione; anche il ponte è una costruzione. Ebbene, il camionista è a casa propria sull’autostrada, eppure non vi alloggia. C’è un termine più antico che indica la doppia condizione dell’abitare fisico e mentale ed è wunian a cui corrisponde il duplice significato di ‘abitare’ ed ‘essere contenti’, ovvero di ‘essere salvi e sicuri’. In inglese, ad esempio, c’è un solo termine, living, che indica sia il vivere, che il risiedere, l’abitare. Quanta importanza abbia l’abitare per gli uomini è evidente poi da alcuni meccanismi, per 30

Scenari oltre la ferrovia: ecco lo spaccato della zona del rilancio. Tra spazi aperti e luoghi da recuperare appaiono le prime novità. Insieme, il vecchio e il nuovo volto della città

l’innovazione nel campo scientifico e tecnologico, instaurando alleanze col mondo industriale. Rappresenta una delle principali eccellenze del nostro sistema paese.


casa e famiglia triennale bovisa

Anziché prendere casa in modo autonomo, si può vivere in comunità

A due passi dalla stazione omonima, è la nuova sede della Triennale dedicata all’arte contemporanea e alla contemporaneità. Uno spazio di oltre 1400 mq destinati ad

esposizioni e eventi, innovazione e creatività. Un progetto che è il frutto della volontà e dell’impegno collettivo. Il segno tangibile di una città che cambia.

cui la casa è tra le prime forme che i bambini imparano a disegnare o dal fatto che le tappe dell’evoluzione della civiltà umana si potrebbero rappresentare con le relative tipologie di case abitate. Così se il primo passaggio netto è stato quello da nomadi a stanziali, nel corso del XIX secolo si è passati lentamente dal vivere l’abitazione come un unico agglomerato familiare, senza confine tra la sfera lavorativa e quella strettamente privata (così come non c’erano confini di generazioni) alla casa unifamiliare, all’appartamento privato, incluso in ampi condomini, eppure vissuto come spazio propriamente privato. Un confinamento che oggi sembra stare stretto a molti che vorrebbero vivere in quartieri ‘accoglienti’ e condividere con i vicini non solo ascensore e spese, ma alcuni spazi di socializzazione e momenti di aggregazione. In che modo è possibile vivere i propri spazi privatamente e condividerne altri con i propri vicini? La risposta viene dalla Scandinavia e si chiama co-housing. Ed è la scelta di chi, anziché limitarsi a prendere casa in modo autonomo, decide di andare a vivere in una comunità vera e propria dove, senza perdere il diritto alla privacy, sono messi in compartecipazione spazi comuni. Insomma un’idea nata negli anni sessanta, ma molto diffusa oggi in nord Europa e negli Stati Uniti. Come dire hippy moderni che trasformano in realtà i concetti di: mutuo aiuto, ecosostenibilità, stile di vita collaborativo. Una soluzione in cui non si trascurano i bambini quanto gli anziani; adatta alla città, alla campagna, alla provincia. Una tipica comunità co-housing ha tra 20 e 30 case private lungo una via o attorno ad un grande cortile. Le residenze non sono necessariamente villette

a schiera; più spesso sono edifici ex industriali che nella ristrutturazione vengono adattati alle esigenze della comunità. Ogni famiglia ha il proprio appartamento, ma le zone comuni generalmente ospitano una cucina, una sala per riunioni, cene o feste, una lavanderia, una sala giochi per i bambini; talvolta può essere presente un asilo nido, una piscina, un centro benessere con sauna e idromassaggio, una sala hobby; a volte viene acquistato un furgone utilizzato per le spese o per il trasporto dei bambini. In alcuni casi le residenze vengono progettate da chi le abiterà e quindi è possibile adattarle alle diverse esigenze dei membri della comunità. E in Italia? Da noi il co-housing non è ancora realmente arrivato, anche se capofila è Milano, col progetto Urban Village Bovisa 01, meglio conosciuto come Loftland. A ridosso della sede universitaria del Politecnico, e vicino alla nuova Accademia di Brera, in una delle tante aree di fabbriche dismesse della città, di cui bisogna ripensare la vita. 400 mq di giardino, 140 di locali per servizi e attività, appartamenti da 55 a 140 mq e una piscina di 12 metri, sono i numeri di questo mondo modello. Un intervento a misura di comunità ideale. Ma anche un modo per ispirare nel nostro paese diversi modi di vivere, di fare vacanza. O per diffondere formule abitative che potrebbero risolvere problemi legati alla residenza popolare, vista la vicinanza con le dinamiche della piccola città. In queste comunità si va a turno al supermercato, si condividono le babysitter, e maggiore è il tempo da dedicare allo svago. Perché se è vero che l’unione fa la forza, soprattutto fa risparmiare tempo, costi e rende più desiderabile il vivere in comune.

desiderata sull’abitare: in quale dei seguenti ambienti cittadini si preferirebbe vivere? in un’area poco trafficata e rumorosa ma ben connessa con il centro in un’area piena di vita in cui si creano tante opportunità

casa ideale

in un’area anche periferica, con molto verde in un quartiere ancora vero, con il panettiere, la sua piazza e la sua storia in un’area rigenerata, un po’ high-tech destinata a diventare di moda in un comune dell’hinterland che sia ancora ‘paese’ e dove la gente si saluta

29,4% 16,8% 9,1% 7,5% 4,1% 33,0% 31


In tempi di contestazione e tagli alla ricerca è ancora possibile leggere in maniera ottimista il ruolo futuro delle università? Noi pensiamo di sì Gli interni della Facoltà di Biotecnologie, realizzati su progetto dell’architetto torinese Luciano Pia

Università in affitto testo e foto di Davide Barreri

Come cambiano i luoghi della scienza se la competizione si fa internazionale? Se le amministrazioni pubbliche hanno problemi coi bilanci? Semplice. Il privato costruisce e loca la proprietà. La modernità è una continua ricerca di spazio e soluzioni. Sono soprattutto le attività economiche a intraprendere questa strada, anche se ormai da diverso tempo si sono cominciate a cosiderare l’informazione e la cultura come risorse di rilievo all’interno di un mercato sempre più competitivo e orientato alla conoscenza. In particolare il campo scientifico, insieme a quello tecnologico, sta diventando cruciale per tutte le attività. Una spinta che deve essere assecondata da investimenti di capitale su più fronti, tra cui quello infrastrutturale. Cosa non affatto semplice in Italia, dove lo Stato e le amministrazioni pubbliche sono costrette a far fronte a bilanci sempre meno a portata, sotto la spinta all’europeizzazione e all’adeguamento agli standard e ai trend internazionali. Alla maggiore disponibilità degli altri paesi a ricorrere a soluzioni privatizzate. E dunque che si fa di fronte a questo scenario obbligato? Beh, ovviamente, si affitta. Si cerca una collaborazione fruttuosa tra pubblico e privato. 32

E’ quanto è accaduto alla Facoltà di Biotecnologie dell’Università degli Studi di Torino, che con la sua architettura ultramoderna è stata costruita attraverso una formula particolarmente innovativa di project financing. Grazie a risorse imprenditoriali ed economiche private è stato realizzato uno dei poli universitari di ricerca più importanti del territorio piemontese e una delle architetture più prestigiose della città. Tutto ha inizio nel 2003. Quando nasce la Società di Biotecnologie Spa. Società a capitale quasi interamente privato che riceve l’incarico di realizzare la sede e che facendosi garante del buono stato di conservazione dell’immobile, riceve un canone annuo dall’università di due milioni di euro, per circa vent’anni. A ben pensarci un bel salto nel mondo del terziario avanzato per quella che un tempo era una delle tante fabbriche della Fiat. E che oggi invece si trova in una delle zone di rilancio della città più controverse. Vicino alla ferrovia che la collega


città e futuro

1404

Nascita dell’Università di Torino per iniziativa del principe Ludovico di Acaia, regnante Amedeo VIII, primo Duca di Savoia.

2003

Nasce la Società di Biotecnologie Spa. Società a capitale quasi interamente privato che riceve l’incarico di realizzare la sede della Facoltà di Biotecnologie.

Il blocco centrale ospita una serra con camminamenti che dal piano terra portano ai laboratori sopraelevati

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Milioni di euro, il canone annuo versato dall’Università degli Studi di Torino alla Società di Biotecnologie Spa, garante del buono stato di conservazione dell’immobile.

a Milano, all’area commerciale del Lingotto e a ridosso del quartiere multietnico di San Salvario, questo centro di ricerca si trova in un’asse strategico per le sorti dell’intera città. Segno tangibile dei mutamenti del territorio, e del suo guardare lontano: alle grandi città del mondo, tanto quanto alla mitteleuropa. Dove non solo la società, la cultura, l’istruzione sono evolute quanto a dimensione umana, ma la stessa ricerca architettonica si muove su direttrici più moderne che globali. Orientate alla sostenibilità e alla vivibilità. Lo dimostra l’edificio stesso, progettato dall’architetto Luciano Pia, che nella sua monumentalità non tralascia l’integrazione con l’adiacente Facoltà di Medicina Veterinaria, creando un felice incontro tra vecchio e nuovo. Affacciato su via Nizza, riprende la precedente suddivisione interna, con una corte che funziona da diaframma tra gli spazi didattici dell’università, dove regnano calma e silenzio, e quelli più agitati della città. Che rimane ben visibile attraverso le ampie porzioni vetrate della parte anteriore. Quasi a fondere le due diverse identità, come nel Musèe du Quai Branly, o nella Foundation Cartier progettate da Jean Nouvel. L’impressione che ne deriva è quella di un volume compatto e scultoreo, fatto di pieni e vuoti geometrici, dalla forte carica simbolica, e dall’appeal internazionale. Un’opera monolitica interamente in calcestruzzo che non solo stupisce per la sua bellezza ma che dimostra come in Italia sia ancora possibile fare dell’architettura di qualità attraverso l’impegno e il sostegno di pubblico e privato. Forse qualcosa sta realmente cambiando, forse la città sta tornando a essere per le persone che la vivono e per gli occhi che l’ammirano.

Senza dubbio un bel salto nel mondo del terziario avanzato per quella che un tempo era una delle tante fabbriche della Fiat in attesa di riqualificazione

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Chi è la classe creativa? Sono tutti coloro che hanno un alto livello d’istruzione e svolgono un lavoro intellettuale e connesso con la mobilità

Come crescono le città testo di Francesca Cantoni

Se la classe creativa va al potere tutto cambia. Le città non sono più le stesse, si smaterializzano. Le idee muovono velocemente l’economia. Le società si aprono. Le case si affittano. Sarà vero anche in Italia? Le città hanno cambiato volto. Non sono più fatte solo di case, strade e piazze. Sono diventate luoghi di passaggio e reti di flussi economici globali e locali. Il loro futuro dipende dalla capacità di instaurare relazioni a distanza vantaggiose, dal saper sfruttare la conoscenza per crescere. Il talento, la tecnologia, la tolleranza sono le leve di questo cambiamento tanto quanto della loro competitività. Con queste tendenze si confrontano tutti i paesi avanzati, tra cui c’è anche l’Italia, con la sua cultura, la sua arte, la sua qualità della vita. È il progresso del resto a richiedere delle nuove sfide; a dettare i nuovi obiettivi della classe creativa, quella che oggi traina tutti gli altri. Manager, imprenditori, professionisti del mondo intellettuale, scientifico, dello spettacolo (ricercatori, avvocati, commercialisti, designer, architetti, ingegneri, medici, registi, produttori), la cui presenza sul nostro territorio dagli anni novanta a oggi è aumentata del 128%, sono i responsabili di questo orientamento al temporaneo e a tutto ciò che si fonda sul sapere. Nelle grandi città il mutamento è ben visibile. Là dove il tessuto industriale era più debole è nata e cresciuta la terziarizzazione, e si è 34

cominciato a dare più spazio al talento e al capitale umano. Le prime posizioni in Italia sono occupate da città come Milano, Torino, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Palermo, che, a dispetto delle differenti collocazioni geografiche, dimostrano alti livelli di attrattività. La presenza di un polo universitario ad esempio è tra le motivazioni che spingono le persone a spostarsi, con ricadute territoriali notevoli. Sul fronte economico: il commercio e il mercato degli alloggi ne risentono positivamente perché cambiano i costumi e le abitudini – se si viaggia di più si vive più di passaggio, si compra di meno e si affitta di più –; e su quello socio-culturale fortemente stimolate sono le nuove idee, l’apertura, l’integrazione. Basti pensare a Bologna che è tra le prime cento città nel ranking internazionale. Oltre al talento, altro fatto fattore di crescita è sicuramente la tecnologia, che permette alle persone come alle imprese di esprimere e sviluppare al meglio idee, prodotti, servizi, generando nuova ricchezza. Ricerca, innovazione e comunicazione sono le leve del primato tecnologico di Milano, e di tutto il centro-nord. Per quanto la presenza dell’industria high tech non sia di per


città e futuro

128%

Incremento dagli anni novanta ad oggi della presenza sul nostro territorio della classe creativa, vale a dire manager, imprenditori, professionisti del mondo

intellettuale, scientifico, dello spettacolo: ricercatori, avvocati, commercialisti, designer, architetti, ingegneri, medici, registi, produttori.

Illustrazioni tratte da La gente, di Peter Spier, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1981 Fonte dati: Urban Audit, dati elaborati da Kevin Stolarick, Carnegie Mellon University

sé garanzia di innovazione. Il potenziale tecnologico del resto non è dato solo dalla produzione di hardware e prodotti, ma anche da quella di software e servizi, comunicazione e consulenza. Tutte attività in cui si evidenzia una forte connessione tra talento e tecnologia: cartine tornasole di un mondo che si sta costruendo sempre più intorno ai valori dell’accessibilità e della libertà. La tolleranza è il terzo ed ultimo elemento in grado di determinare lo spostamento di altro capitale umano creativo. Sociologi, urbanisti ed economisti da diverso tempo mettono in relazione apertura culturale, multietnicità e crescita urbana. Le metropoli ancora una volta sembrano essere quelle più inclini ad accogliere diversi tipi di immigrazione. Anche se sono i centri medi, soprattutto dell’area emiliano-romagnola, a segnalare i più alti tassi di integrazione, grazie soprattutto alla qualità della vita e dell’istruzione insieme. Se è vero che il talento straniero si raccoglie prevalentemente nelle principali città, allo stesso tempo, è in quelle più a dimensione umana che si costruisce un vero e proprio melting pot. La vicinanza delle relazioni e l’assenza dei disagi urbani stimola

una crescita più progressiva e condivisa. Rimini ad esempio è la città col miglior posizionamento complessivo sul fronte dei matrimoni misti e della scolarizzazione dei bambini stranieri. Segno che diversità e cultura si accompagnano, e che cambiano gli stili e le preferenze: la visione della famiglia e i modi di abitare, fortemente influenzati dalla spinta alla mobilità. L’economia creativa del resto interessa ogni campo della vita. Dalla casa alle abitudini alimentari, dai vestiti ai consumi intellettuali; i gusti si trasformano e le proposte si moltiplicano.

percentuale classe creativa Stoccolma Auckland Sapporo Amsterdam Montréal Brussels Copenhagen Sydney

Talento, tecnologia e tolleranza sono le leve del cambiamento

Barcellona Milano Lione Lisbona Atene

45,75 % 42,36 % 37,25 % 36,05 % 35,03 % 32,25 % 30,26 % 27,79 % 24,37 % 24,35 % 22,99 % 21,42 % 20,94 % 35


41,1 %

È la percentuale di italiani che, intervistati dal Censis riguardo alla propria casa, sostiene che non la cambierebbe mai.

La mobilità è uno dei fattori chiave del successo. Il vincitore della globalizzazione ha sempre la valigia pronta, e quindi ragiona in termini di affitto

italiani residenti all’estero [fonte dati: Ministero dell’Interno]

Germania

Ulisse in affitto Il termine globalizzazione è relativamente recente, ma il fenomeno che descrive non è nuovo: nei limiti in cui la tecnica lo consentiva, gli uomini più intraprendenti hanno sempre cercato di passare i confini della propria Heimat, il luogo in cui erano nati e cresciuti, spinti dal desiderio di imparare e di arricchirsi. E questa irrefrenabile aspirazione ad andare oltre se stessi ha sempre caratterizzato in modo particolare quella mirabile fusione di filosofia greca, diritto romano e religione ebraico-cristiana che è la civiltà europea. Se dovessimo scegliere un personaggio per rappresentare l’Europa, nessuno sarebbe più adatto di Ulisse: è il suo spirito che guidò i portoghesi in Brasile, i russi al Pacifico e gli inglesi in Australia. La velocità del processo di integrazione, sia economico-finanziaria sia culturale, è direttamente proporzionale all’efficienza dei trasporti e delle comunicazioni, e quindi tende ad aumentare col progresso tecnico. Questo collegamento è noto ormai da tempo, e infatti già Marx ed Engels nel Manifesto (1848) scrivevano: “La grande industria ha prodotto il mercato mondiale che la scoperta dell’America aveva preparato. Il mercato mondiale 36

ha dato al commercio, alla navigazione e alle comunicazioni terrestri un immenso sviluppo. E quest’ultimo ha a sua volta influito sull’espansione dell’industria.” Negli ultimi decenni però l’accelerazione è stata particolarmente rapida, tanto che ormai si può parlare di un processo irreversibile e ‘autocatalitico’, cioè che si accelera da sé. Questo ha provocato cambiamenti profondi nel modo di pensare e di vivere: Adenauer era uscito dalla Germania una sola volta prima di diventare cancelliere, mentre oggi anche una famiglia della classe media può permettersi una settimana a Sharm el Sheik; trent’anni fa un italiano che acquistava una Renault veniva accusato di scarso patriottismo, mentre oggi a nessuno viene in mente di considerare straniero un francese. Dal punto di vista pratico, la globalizzazione consente di produrre beni dove ciò costa meno, e questo è evidentemente positivo per i consumatori. La Daimler può produrre motori in Nord America e assi in Brasile, montare i veicoli commerciali in Vietnam e poi mandare la documentazione da Stoccarda, su carta ceca stampata in Ungheria. Quindi non si parla più di Made in Germany, ma di Made

582.111

Argentina

527.570

Svizzera

500.565

Francia

348.722

Belgio

235.673

Brasile

229.746

Stati Uniti

200.534

Regno Unito

170.927

Canada

131.775

Australia

120.239

testo di Giovanni Capra

Lo spirito europeo nel mercato globale, come cambia il modo di intendere la proprietà immobiliare

by Daimler, non importa dove: al consumatore interessa questo, e se il prezzo è più basso tanto meglio. Anche nell’ambito dei servizi si assiste all’affermazione di attori globali: del Gruppo Generali, ad esempio, fanno parte 148 compagnie di assicurazioni e 97 società finanziarie e immobiliari, con 46 milioni di clienti in tutto il pianeta. Il mercato è un giudice imparziale e incorruttibile delle scelte degli operatori economici: l’inefficienza, sia essa di un individuo, di un’impresa o di uno Stato, viene puntualmente punita; la caccia al bradipo è aperta, e non si fermerà finché non sarà conclusa. Naturalmente il fenomeno ha anche risvolti problematici. Non sempre la competizione avviene ad armi pari, e quindi si verificano varie forme di dumping ai danni dei lavoratori e dell’ambiente. Ma la risposta non può essere ‘meno globalizzazione’, dev’essere ‘più globalizzazione’. Non bisogna smettere di importare magliette dalla Cina, bisogna importare magliette ed esportare diritti. La pressione del mercato, costringendo all’efficienza, aumenta la competizione. E quanto più si compete, tanto maggiore sarà


abitare globale italiani nel mondo

Un tempo con le loro valigie di cartone tentavano di varcare l’Atlantico. Il miraggio era l’America dei sogni e delle opportunità, il prezzo: la lontananza da casa e il ghetto.

359.852

italiani residenti nell’america settentrionale e centrale

E’ passato poco più di mezzo secolo, ma questa storia sembra ancora più lontana. Oggi anche gli italiani sono disseminati in tutto il globo e abitano on line.

2.072.410

italiani residenti in europa

199.339

1.017.776

italiani residenti in asia, africa oceania e antartide

italiani residenti nell’america meridionale

la differenza tra chi vince e chi perde. Oggi nel mondo la forza lavoro è abbondante rispetto alla domanda, mentre l’offerta di capitale è inferiore alla domanda: quindi chi può mettere sul mercato solo il proprio lavoro è penalizzato, mentre chi ha da offrire capitale è avvantaggiato. Dunque, verrebbe da dire, si crea uno spartiacque con i poveri da una parte e i ricchi dall’altra: chi è povero scivola sempre più verso la povertà, chi è ricco scivola sempre più verso la ricchezza. Ma una conclusione del genere sarebbe affrettata e tutto sommato inesatta. Un povero capace può risalire la china e passare lo spartiacque, un ricco incapace può perdere il suo patrimonio e rovinarsi. E, cosa ancora più importante, il capitale non è solo quello finanziario, è anche quello umano: un povero che investe nella propria formazione, magari anche indebitandosi, può acquisire capacità particolarmente richieste dal mercato e diventare uno Humankapitalist, un detentore di capitale umano, e quindi un vincitore della globalizzazione. Per essere uno Humankapitalist, oltre alla formazione, occorre la mobilità: anche una persona preparatissima può restare disoccupata, se non va a prendere il lavoro dove il mercato glielo

offre. Dunque l’aspetto culturale della globalizzazione non riguarda solo le conoscenze, ma anche la mentalità: il mercato punisce l’inefficienza in tutte le sue forme, colpevoli o incolpevoli, compresa l’indisponibilità ai trasferimenti. In questa situazione risulta avvantaggiato anzitutto chi ha conoscenze che valgono ovunque, come il medico, rispetto a chi ha conoscenze che valgono solo dove sono state acquisite, come il giurista (persino negli Stati Uniti, dove un lavoratore cambia Stato mediamente tre volte nella vita, i giuristi sono tendenzialmente stazionari). Poi sono avvantaggiati i poliglotti. E infine è avvantaggiato chi non ha legami troppo forti col territorio, e che quindi, in caso di necessità, si sposta facilmente. Con riferimento all’ultimo punto, la proprietà immobiliare non perde la sua ragion d’essere, ma non deve diventare un ostacolo alla mobilità: se la mia casa mi serve ci abito, altrimenti la affitto e vado ad abitare altrove, magari in affitto anch’io. L’acquisto di un immobile va valutato come investimento, e quindi scelto se rende più di altri possibili investimenti: il luogo da scegliere sarà quello che dà i rendimenti maggiori, specialmente in termini di aumento di valore dell’immobile.

Se il luogo in cui si vive non dà rendimenti adeguati, meglio comprare altrove e vivere in affitto. La mobilità è uno dei fattori chiave del successo. Il vincitore della globalizzazione ha sempre la valigia pronta, e quindi ragiona in termini di affitto. Al limite il locatore e il conduttore sono la stessa persona, cioè affitto a me stesso.

La risposta dev’essere ‘più globalizzazione’ non bisogna smettere di importare magliette dalla Cina, bisogna importare magliette ed esportare diritti

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abitare globale cibo da strada

Con l’idea di città nasce anche quella di cibo di strada (street food) che, servito nei caratteristici chioschi o offerto da venditori ambulanti, costituisce la più

antica ed autentica forma di ristorazione. Semplice nella preparazione, fortemente legato alle tradizioni agroalimentari del territorio a cui appartiene, il cibo di strada è probabilmente la più ‘onesta’ tra le diverse

forme di offerta gastronomica, quella meno soggetta all’influenza di mode passeggere, quella che maggiormente consente di leggere la storia (non solo gastronomica) di una città e dei suoi abitanti.

Mc Doner’s vs Mc Donald’s testo e infografica di Undesign

5,00 euro

5,75 euro

kebab menù comprende: kebab arrotolato da 280 gr, lattina di Coca Cola da 33 cl

big mac menù comprende: big mac, patatine medie, Coca Cola media

Le mode gastronomiche sono in pieno boom dell’etnico. Ma tra hamburger e kebab, cosa preferiranno gli italiani? I single crescono, le famiglie si snelliscono. Si lavora fuori, ci si sposta di più. Si mangia in treno, in aereo, al centro commerciale, in ogni tipo di franchising. Più del 51% della popolazione italiana mangia fuori casa. A pranzo soprattutto si consuma tutto ciò che è fast. E tra le preferenze spunta il mitico spiedone. Le classifiche non mentono: per l’hamburger a stelle e strisce è già crisi. Tra Mc Donald’s e Mc Doner’s gli italiani preferiscono il kebab. Lo attesta il centro-nord con circa un 38

migliaio di chioschi nelle principali regioni. Un’espansione commerciale che sta toccando, non solo gli imprenditori turchi, ma anche, egiziani, serbi, pakistani e persino gli italiani. Del resto se i cibi si modernizzano le attività si tribalizzano, e com’è successo a Napoli sono due italiani i proprietari di un franchising di kebab. Il panino di carne, verdure e gustosissime salse, che in Francia usa la baguette e in Italia la piadina, è il nuovo baluardo della globalizzazione dal basso, come direbbe Na-

omi Klein (Naomi Klein, No Logo. Economia globale e nuova contestazione. Baldini Castoldi Dalai Editore, 2000). Basti pensare che nella sola Lombardia ci sono ben 418 attività, e che ad ogni Mc Donald’s corrispondono 3,4 chioschi di kebab. Numeri significativi per un paese come l’Italia, famoso per la buona cucina e abituato a esportare piatti tipici in tutto il mondo. Cifre che in realtà testimoniano di un cambiamento di abitudini ancora una volta legato al movimento e all’incontro tra culture.


3,4

L’arrosto mediorientale conquista l’Italia, come ai tempi di Annibale sono le regioni subalpine ad incontrarlo per prime.

In Italia per ogni Mc Donald’s ci sono 3,4 chioschi kebab 5 2

valle d’aosta

246

piemonte

34 56

liguria

13 418

lombardia

109

17 2

trentino alto adige

207

veneto

35 44

friuli venezia giulia

7 159

emilia romagna

49 116

1.500

1.477

25

toscana

11 23

marche

65

umbria

7 57

lazio

65 17

1.000

abruzzo

8 1 0

19

campania

25

500

438

0 1 12 13

Mc Doner’s vs Mc Donald’s Il mitico spiedone di carni grigliate della tradizione turco-ottomana ha conquistato un gran numero di consumatori tanto che l’hamburger a stelle e strisce comincia a farne le spese

calabria sicilia

16 5 11

basilicata puglia

3 5 10

0

molise

sardegna

chioschi kebab ristoranti mc donald’s

137

torino la città italiana con più chioschi kebab

50

roma la città italiana con più ristoranti mc donald’s

39


limousine

affitto limo in italia

Configurazione allungata di carrozzeria per autovetture di prestigio. Si dice che il termine derivi dal nome della regione francese del Limosino, per via della lunghezza della vettura, paragonabile a quella dei mantelli un tempo indossati dai pastori locali.

Chi gira in limo

La regione in cui si affittano più limousine è il Lazio, seguito a ruota dalla Lombardia. Terzo il Piemonte, con una quota di mercato sensibilmente minore.

Due Lincoln Limousine. Automobili americane, della tipologia delle berline, così chiamate perchè sottoposte al caratteristico processo di allungamento

testo di Luca Tessuto foto di Davide Barreri

party / tranfert club cerimonie / anniversari

italia

cene aeroporto / transfert affari servizi fotografici / film

60 % 20 % 10 % 5% 5%

Osvaldo Ceglie apre le porte del suo garage di lusso e racconta Per vedere sfilare imponenti davanti ai nostri increduli occhi i nove luccicanti metri di una Limousine Lincoln Town, fino a qualche anno fa dovevi trovarti sulla strada più alla ‘page’ del mondo, la Sunset Boulevard di Beverly Hills o di fronte alle porte dorate dell’Hotel du Paris a Montecarlo, cosa, lasciateci dire, non per tutti e non da tutti i giorni. Negli ultimi dieci anni però le lussuose auto americane hanno cominciato a solcare con sempre più frequenza le strade del nostro Bel Paese, fenomeno letteralmente esploso negli ultimi mesi grazie al proliferare di agenzie di noleggio specializzate. In tutta risposta all’odierna crisi economica sono infatti sempre più numerosi coloro che 40

affidano i propri spostamenti per brevi o lunghe tratte all’automobile che più incarna lo stile di vita opulento delle grandi star hollywoodiane. Ma oltre ad essere diventato uno sfizio modaiolo, apparentemente alla portata di pochi eletti, il servizio di affitto limousine con chaffeur è diventato un vero e proprio business, un segmento di mercato florido e in continua crescita che ha tra i suoi principali artefici Osvaldo Ceglie titolare della Diamond Limousine Service di Torino e maggiore importatore di limousine in Italia. Lo abbiamo incontrato nel suo garage di lusso per farci raccontare retroscena e ragioni dell’esplosione di questo fenomeno.


lifestyle

400

euro è il costo del trasferimento da malpensa a torino

300

euro per una serata di 3 ore spostandosi da un club all’ altro

30

euro per servizio extra con bottiglia di spumante

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1

2 3

Rent: Limousine, un’automobile e uno stile di vita, facciamo un po’ di chiarezza su questo concetto di trasporto. Osvaldo: Limousine è il termine generico con cui si indicano tutte le automobili che hanno subito un allungamento, in gergo tecnico uno stretching rispetto alle dimensioni base fornite dalla casa madre. Si tratta di un tipo di carrozzeria simile a quella delle berline classiche (che sono spesso la base di partenza per arrivare a questo tipo di vetture), ma con passo allungato, spesso di molto rispetto alla base di partenza e votata al massimo lusso e comfort. Tra loro questo tipo di vetture si differenziano infatti, in base agli inch (pollici) di ‘stiramento’, si parte da un minimo di 70 inch passando per i 160 inch, le più comuni, per arrivare alle mastodontiche ‘fuoritaglia’ vere e proprie limousinebilico lunghe anche 30 metri dotate degli snodi articolati degli autobus per riuscire a girare nelle strade americane. Qui in Italia generalmente le limousine non superano i nove metri di lunghezza totale (170 inch) per problemi di circolazione e di licenza di guida, fino al trasporto di 8 persone si guidano tranquillamente con la semplice patente B, mentre per numeri superiori di passeggeri serve la patente C o D. R: Cosa ci fa una limousine di quasi nove metri nella città che ha dato alla luce vetture come la Topolino o la Fiat 500? O: Beh, prima di tutto risponde a una richiesta sempre più costante di esperienze di vita a noleggio. Con soli 100 euro all’ora 8 amici possono affittare una Lincoln Town dotata di tutti

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il giro delle limo 1 2 3

i comfort per un costo paragonabile a quello di un normale taxi cittadino realizzando il sogno di potersi sentire per una volta nella vita un vero Vip. Se poi proprio si vuole esagerare, la nostra flotta comprende anche due Hummer H2 da 15 posti l’uno, allestiti come veri e prorpi discoclub con tanto di luci, strobo e fornitissimo bar, per serate all’insegna del puro divertimento a soli 250 euro l’ora. E poi mi lasci dire: alla fine io importo dagli Stati Uniti limousine da quasi dieci anni, vuole sapere cosa invece gli americani comprano da noi? Proprio le vecchie Fiat 500, ne vanno matti e per averle non badano a spese, quindi direi che la par condicio è assolutamente assicurata.

produzione esclusivamente negli USA immatricolazione in Germania distribuzione negli altri paesi dell’UE

lincoln

town center

hummer

h2


lifestyle

1.500.000

sono i chilometri percorribili prima della rottamazione

1.200 euro il costo

15 euro all’ ora è la tariffa percepita da un autista di limousine

del servizio matrimoni

Gli interni della Limo. Comfort e lusso. Bicchieri di cristallo e bottiglie di champagne

Hammer Limousine H2. Evoluzione, per il mercato civile, del modello H1 prodotto negli Usa per scopi militari. Il marchio, all’origine costruito dall’AM General Corporation, è oggi di General Motors

caratteristiche tecniche

dimensioni

consumi

acquisto

noleggio

cilindrata

potenza

carburante cambio

lunghezza

peso

extraurbano urbano

nuovo

usato

n° posti

affitto ora

4.600 cc

239 cv

benzina

automatic

7,8 m

25 q

8 km / l

4,5 km / l

100.000 €

35.000 €

9

100 €

6000 cc

328 cv

benzina

automatic

8,75 m

49 q

3,5 km / l

2,5 km / l

250.000 €

100.000 €

15

250 €

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In tempi mobili ci vogliono nuove formule di vendita. Per fidelizzare il cliente oggi bisogna stupire: basare le proprie strategie sull’irripetibilità

vacant: il primo temporary shop

È il primo negozio temporaneo, ideato da Russel Miller e Mariko Watanabe a New York, nel febbraio del 2002.

Ribellarsi al mercato e alle sue logiche: espressione vetusta se in bocca a certi ribelli ‘storici’, ma che potrebbe avere significati nuovi se a pronunciarla fossero, ad esempio, le merci dell’abbigliamento di ricerca svincolate dai lacci della stagionalità. A far parlare così le merci ci ha pensato Comme des Garçons, con i suoi Guerrilla Store

Oggi qua domani chissà testo di Antonio Mariosa

A cosa serve un negozio che rimane aperto così poco? Apparentemente può sembrare qualcosa di assurdo e che sfidi le tanto famose leggi di fidelizzazione del cliente. Come si può infatti costruire una solida relazione con il cliente in un periodo di tempo così breve? Non si fa. Almeno non apparentemente Il meccanismo è semplice, anzitutto bisogna attivare una rete di contatti (questa è la parte più difficile, perché occorre conoscere un certo numero di persone significative per il progetto, e riuscire ad incontrarle). Quello che si vuole proporre è un’esperienza unica e irripetibile, basata sul tempo, ma non solo. Il cliente, che sa di essere fortunato perché è venuto a conoscenza del fatto, troverà in quella sede prodotti unici, in linea con le aspettative; sarà accompagnato da un’atmosfera accogliente e non frettolosa; invitato all’acquisto, grazie al principio della scarsità, ma anche dalla presenza di rinfreschi, ospiti importanti, dj set, curiosità d’ogni genere. Al momento sono molte le aziende che hanno deciso di sfruttare 44

l’idea dei Pop-up Store: ossia di tutti quei punti vendita che appaiono e che scompaiono alla velocità della luce. Alcuni di essi sono talmente temporanei che in vetrina hanno anche un countdown che indica il tempo che manca alla chiusura definitiva e alla loro completa sparizione. Principio quest’ultimo che si rifà a uno studio di Cialdini del 1978 sulla persuasione diretta, dove si dimostra come gli oggetti di cui si percepisce la scarsità vengano considerati di maggior valore all’interno di un mercato di massa, dove le persone associano unicità e rarità. Quindi, minore è la reperibilità di un prodotto, più aumenta il desiderio di possederlo. Anche in Italia sono arrivati i Temporary Store e neanche troppo tardi rispetto al resto del mon-


lifestyle “Vacant è stato ‘concepito’ dopo un viaggio a Tokyo - racconta Russel Miller - mi ero incuriosito perché c’erano dei marchi che chiudevano i loro negozi subito dopo aver venduto tutta la merce, finché non arrivava il

nuovo stock. Nel periodo di tempo in cui il negozio restava chiuso i proprietari continuavano a pagare. Così ho pensato: che cosa succederebbe se chiudessimo del tutto e ci spostassimo da un’altra parte?”

Comme des Garçons ha aperto il suo primo Temporary Shop nel 2004 in un quartiere periferico di Berlino Il negozio, allestito con un budget bassissimo, è stato aperto per meno di un anno

L’idea si sposava bene anche per risolvere il problema del caro affitti a New York. Dove era necessario spendere il corrispettivo di ottomila euro al metro quadro di canone, per uno spazio in una via del centro. do. Il primo è stato aperto a Milano alla fine del 2005 da Levi’s, seguito dal negozio Young Village del gruppo Coin, da Spazio Tokyo nel 2007 e da molti altri un po’ in giro per tutto il paese. La gran parte di questi negozi però viene allestita a Milano, perché la regolamentazione comunale delle altre città non avvantaggia le attività di vendita temporanea; diversamente dal capoluogo lombardo, dove è sufficiente comunicare al settore commercio i tempi, il luogo e le forme della vendita al dettaglio per un periodo limitato. Altrove invece la procedura da seguire e le autocertificazioni da presentare sono le stesse richieste per l’apertura di un tradizionale negozio permanente. Cosa non positiva per gli studi di settore dove rimane traccia di attività commerciali aperte e chiuse in poco tempo. Pessime le conseguenze d’immagine e quelle economiche. Nonostante ciò, per sviluppare e favorire la diffusione delle formule commerciali temporanee è nata a Milano l’Assotemporary: Associazione Italiana dei Temporary Shop, la cui mission è quella di informare, promuovere e svolgere attività sindacale in questo nuovo e redditizio settore, non solo a casa nostra. L’Assotemporary ha stimato infatti circa ottanta, cento possibili aderenti in Italia ipotizzando di estendere l’iniziativa anche all’estero, con il proposito di continuare a promuovere il Made in Italy in linea coi trend internazionali.

Alcuni Pop-up store sono talmente temporanei che in vetrina hanno anche un countdown che indica il tempo che manca alla chiusura definitiva e alla loro completa sparizione. Un modo efficace per persuadere che fa leva sulla rarità

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fashion story trench vintage blu foulard fantasia rosso e blu All Star nere cappelliera vintage foderata in canapa

Un posto chiamato casa foto di Carlotta Petracci

Gli abiti sono come le case, rispecchiano la nostra identità. Più li cambiamo e più cerchiamo chi siamo. Più ci stiamo dentro e più ci affezioniamo Diciamo pure come Lord Chesterfield che “lo stile è l’abito dei pensieri”. E quando si è giovani si sa, se ne hanno tanti. La mente è agile, e non piace stare fermi. La vanità cresce con gli sguardi nello specchio e le compagnie, gli interessi mettono a dura prova la personalità. Anche nella scelta della casa ci sono tante incertezze. Le prime esperienze di vita fuori, lontano dalla famiglia sono motivo di entusiasmo. Al punto che si sopporta con tenacia la fatica di pellegrinare casa dopo casa, perchè è troppo forte il desiderio di un rifugio. Ad ogni modo c’è sempre bisogno di una guida. Talvolta è il passaparola

degli amici, tal’altra un annuncio su una porta. Ma ci sono volte che ci si lascia stupire da qualcosa di più, come dire: di più piccolo e veloce. Ebbene, la ricordate la storia di Alice? Di quella fanciulla che un giorno distesa su un prato lungo un fiume a un certo punto viene distratta da un soffice e agitato coniglio bianco. E in tutta fretta lo segue alla ricerca di quel mondo tutto personale, che aveva i tratti del meraviglioso? Se ricordate Alice, allora capirete anche la storia di Marco. Giovane studente appena arrivato in una nuova città, con la sua lepre fidata alla ricerca di un posto chiamato casa.

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fashion story

sopra: giacca vintage scozzese lana rossa e blu dolce vita nera pantaloni neri sigaretta scarpe uomo nere occhiale Persol macchina fotografica reflex Miranda borsello uomo pelle e feltro marrone Malloni cintura HermĂŠs a lato: pelliccia vintage muccata t-shirt bianca Milton Glaser sneackers nere occhiale Persol borsone Borbonese

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fashion story a lato: trench vintage pelle nero maglia grigia cintura Gucci occhiale Persol borsone Louis Vuitton

sotto: maglia tennis cravatta Gucci logotex Stan Smith Adidas bianche borsone vintage sporty blu con profili bianchi

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trench vintage beige cravatta Roberto Capucci maglia righe orizzontali Missoni borsone vintage pelle bordeaux

a lato: giacca smoking nera cravatta vintage tartan panciotto paillettes scarpe uomo nere valigia rigida vintage beige

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fashion story

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interior design la batcaverna

La Batcaverna si trova nei sotterranei del Castello di Wayne, ed è un regno incontrastato di pipistrelli. Con l’aiuto del fedele e capace maggiordomo inglese, Alfred

Pennyworth, il giovane miliardario costruisce una base all’interno della caverna e la munisce di computer, sistemi di difesa, tecnologie di comunicazione e altri sofisticati strumenti tecnologici.

a lato: fluens mirror, Ilti Luce, lampada a struttura cilindrica in vetro sabbiato. Sedia Cesca di Marcel Breuer, Knoll, litografia Francesco Casolati

l’intramontabile fascino dell’oscuro foto di Carlotta Petracci

Atmosfere notturne, bassifondi, squallide caverne urbane. L’aristocrazia tech preferisce la rovina. Se l’architettura sale, Bruce Wayne, alter ego diurno di Batman, scende. Metri e metri sotto terra, proprio come le megalopoli cinesi. Intere città costruite nel sottosuolo. Esiste qualche differenza? La giornata non basta più. Ci vuole la notte. Il nero per lavorare, il nero per scomparire. Al naturale e al vistoso del giorno, la notte oppone l’oscuro. Quell’amalgama di buio e cemento che ha fatto la fortuna di tanta cinematografia noir. Paesaggi bagnati, luci intermittenti, oggetti abbandonati… 55


sopra: fluxus etanche, Ilti Luce, lampada da esterno, struttura cilindrica in vetro trasparente, litografia Paolo Genovese flexus sily, Ilti Luce, design Studio Metis, lampada da esterno, struttura cilindrica in policarbonato trasparente, olio su legno Romeo Campagnoli a lato: appendiabiti, Ilti Luce, stuttura in alluminio, finitura alluminio anodizzato, camicia Tom Tumb, scarpe Prada

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interior design

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spazi in affitto

La città appare oggi come un immenso contenitore di messaggi. Parlano le persone con gli abiti e gli oggetti, parlano i muri, le strade, le periferie con tutti gli spazi della

pubblicità. I billboards sono parte integrante dei nostri giorni e della nostra vita nomade. In mezzo al traffico urbano sono gli spazi in affitto su cui nascono le mode. Quelli che quando sono vuoti ci fannosentire smarriti.

E se un giorno lo diventassero per davvero? Maurizio Montagna con la sua ricerca prova ad immaginare questa condizione, consegnandoci un lavoro sospeso nel silenzio.

Vuoti urbani testo di Francesco Zanot

Billboards è un lavoro del fotografo milanese Maurizio Montagna sui cartelli per affissioni sui quali non è visibile nessun messaggio pubblicitario. La relazione tra i cartelli svuotati del loro comune uso e il contesto paesaggistico in cui sono collocati, crea un aspetto dissonante e surreale dei luoghi fotografati. Il progetto è composto da immagini in bianco e nero che formano installazioni fotografiche con foto singole, dittici, trittici, polittici Nel costruire le proprie immagini spesso i fotografi fanno uso di ciò che rientra nell’inquadratura per suggerire quello che è stato escluso. Il dettaglio di una ruota è sufficiente per stabilire la presenza di un’automobile, una mano sta per un individuo e una distesa di palle di cannone o un batuffolo di pelo rimasto appeso alla carcassa di un coyote possono prendere il posto di uno scenario di distruzione e morte. Thomas Demand porta alle estreme conseguenze questa evidenza, rimuovendo completamente dalla propria rappresentazione il soggetto originale per sostituirlo con una sua ricostruzione. Maurizio Montagna agisce in modo opposto nella serie Billboards, palesando una mancanza, quella del contenuto dei cartelli pubblicitari, per concentrare l’attenzione su ciò che è presente nelle sue fotografie, dominate da ampie superfici monocrome e strutture geometriche. Montagna si interessa a quello che può vedere, e quello che a lui interessa è incluso nel 58

campo di ripresa (le sue immagini sono centripete, ossia tendono a non espandersi oltre i quattro lati che le delimitano). […] Montagna non abbozza alcuna tassonomia e non individua tipologie. La collezione che mette insieme riguarda le sue stesse immagini e non gli oggetti che vi sono rappresentati. Ogni singolo scatto di questa serie deriva dalla fiducia del fotografo nella possibilità di descrivere (o ricostruire) con il proprio mezzo una certa quantità di bellezza. Il progetto di Maurizio Montagna ha, fra l’altro, un esplicito contenuto politico […] Montagna si propone di riportare alcuni frammenti di verità […] a proposito del territorio geografico e sociale entro cui si è mosso. La sequenza di Billboards, allora, costituisce innanzitutto una documentazione su una particolare categoria di opere di architettura/design e la loro integrazione nel contesto urbano ed extra-urbano […] Allo stesso tempo, ovvero secondo un differente livello d’interpretazione, ci troviamo

di fronte a una categorica testimonianza della pervasività della comunicazione pubblicitaria, paradossalmente segnalata attraverso un silenzio assoluto e surreale che corrisponde alla volontà di sospendere il giudizio. Non si tratta dunque né di un gesto eversivo, quello di rimuovere e sbiancare schiere di messaggi promozionali, né della realizzazione sulla carta di un’utopia, Montagna dal canto suo non risponde ad alcuna domanda, rifugiandosi nell’ambiguità del proprio mezzo. La pubblicità, i manifesti, sono buoni o cattivi? Non è questo che interessa: il fatto è che ci sono, e la loro sola presenza determina una serie di ricadute sugli individui che li incrociano, modificandone i comportamenti, e sullo spazio in cui sono introdotti.

Dal saggio introduttivo Billboards e non oltre, in Maurizio Montagna, Billboards, Damiani Editore, Bologna 2008 (foto sopra)


portfolio

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portfolio

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portfolio

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cronologia della fotografia

1827

1839

Nicéphore Niépce realizza le prime immagini stabili con un procedimento denominato eliografia.

Louis Hippolyte Bayard inventa il procedimento positivo diretto su carta.

Leonilda scoprì la fotografia grazie ad un artigiano di origine austriaca incontrato per caso nel Cantone del Vaud, in Svizzera. Fu lui a regalarle la sua prima macchina e a introdurla ai segreti dell’arte delle immagini

Il viaggio di Leonilda testo di Isabella Tulipano

Obiettivo speciale: negli scatti racconti di vita quotidiana. L’esperienza di strada di una fotografa di cent’anni fa Da Lo sguardo di Leonilda Una fotografa ambulante di cento anni fa, +eventi edizioni 64


portfolio

1839

1851

1895

Louis J. M. Daguerre presenta all’Accademia delle Scienze un nuovo procedimento per fissare le immagini, il daguerrotipo.

Con un lampo elettronico Talbot riesce a fotografare un foglio del Times fissato su una ruota in rapido movimento.

Auguste e Louis Lumière annunciano al mondo la nascita del cinema.

Di ritratto in ritratto la ditta Prato scoprì che la nuova attività rendeva bene: la fama della fotografia si diffondeva e ovunque si presentassero i coniugi erano ben accolti, soprattutto dai bambini, per i quali tutto era un gioco

Case modeste, capanne, ruderi: questi gli sfondi, ingenui e miseri, che incorniciano i volti orgogliosi di contadini, mercanti, ambulanti, bambini, anziani, famiglie complete di intere generazioni. Ritratti locali di vita quotidiana, una vita povera e sofferta di cui le fotografie di Leonilda Prato sono una preziosa e singolare testimonianza. Una testimonianza pazientemente raccolta e conservata che ora è possibile ritrovare nell’Istituto Storico della Resistenza di Cuneo. È qui, a Pamparato, in uno dei tanti paesi del cuneese, che nasce Leonilda, una fotografa per caso e per passione, anticipatrice del mestiere di fotoreporter, anima sensibile e ribelle, donna coraggiosa ed emancipata, artista vera. Nelle sue particolari fotografie ritrae volti che parlano, raccontano un’epoca in cui le stampe fotografiche erano un evento eccezionale per il quale si accorreva dai paesi vicini, si rimaneva fissi per interi minuti aspettando lo scoppio, lo scatto e che il miracolo riprendesse vita. Quelli di Leonilda Prato sono affreschi che colpiscono per la semplicità e l’immediatezza, la sobrietà ed insieme la

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1935

1981

2008

La Kodak commercializza la Kodachrome, la prima pellicola fotografica a colori.

Nascita della fotografia digitale: Sony presenta la prima macchina fotografica che utilizza un supporto magnetico al posto della pellicola.

Polaroid, dopo aver smesso la produzione delle tradizionali fotocamere a sviluppo immediato, termina anche quella delle pellicole.

ricchezza che ci regalano quei volti segnati dalla fatica quotidiana e dai sacrifici necessari per tirare avanti in quegli anni. Gli anni sono quelli tra fine ‘800 ed inizio del 1900, quando l’Italia era ancora un insieme poco omogeneo di regioni/stato, le grandi guerre e la rivoluzione industriale stavano per arrivare ed i mestieri si coniugavano solo al maschile. Gli ambienti sono quelli dei villaggi delle comunità montane piemontesi, lombarde e svizzere, società arretrate e patriarcali, che vivevano in prevalenza di agricoltura. Ma anche paesi dove spesso si doveva scegliere l’emigrazione per sopravvivere . Ed in questo ambiente spicca la figura di Leonilda Prato, giovane donna (aveva solo 21 anni quando lasciava il suo piccolo paese per seguire il marito in un’avventura che avrebbe per sempre cambiato la sua esistenza e anche quella delle tante persone che avrebbe incontrato e fotografato) andata in sposa a Leopoldo Prato, musicista cieco, compagno di infanzia e vicino di casa. Insieme decidono di mettersi in viaggio, di girare per dilettare la triste vita degli abitanti di questi paesi: Leopoldo con la musica e Leonilda, dopo l’incontro fortuito con un fotografo austriaco, con i ritratti, con le prime foto. Il loro arrivo nei villaggi suscitava curiosità e festa, i loro racconti allietavano le giornate di chi viveva isolato nelle proprie comunità. Così Leonilda e Leopoldo diventano artisti itineranti, famosi, attesi e festeggiati come le compagnie di circo, in un’atmosfera che oggi a noi sembra così lontana e quasi incomprensibile. Un altro esempio di chi, alla stabilità di una casa, di un paese, ha preferito il nomadismo, la mobilità, scegliendo una ‘vita in affitto’; la vita di chi si sveglia ogni mese in un letto diverso e di chi ‘affitta’ sogni, immaginazioni. Per questa vocazione alla mobilità le vite di Leonilda e Leopoldo si avvicinano alla vita di oggi. Oggi che le notizie corrono velocemente, che le foto si scattano col telefonino e che i racconti privati possono in un attimo, grazie alla televisione, diventare pubblici in tutto il mondo. In questo scenario, allora, è lecito chiedersi: quali i ritratti che oggi Leonilda potrebbe scattare, quali volti potrebbero catturare la sua attenzione, quali scene vorrebbe catturare e salvare dall’oblio del tempo? Ci sovvengono, quindi, visi moderni, sfuggenti e distratti, personalità complesse e multietniche, sistemate davanti a scenari completamente diversi: grandi palazzi, residenze tecnologiche, colorate dimore e stravaganti mobili. Un modo di concepire la vita differente da quello delle comunità montane

degli anni appena antecedenti e successivi la Resistenza, un modo di spostarsi che sembra lontano molto più di un secolo da quello in cui Leopoldo e Leonilda erano pellegrini, girovaghi con pochi mezzi, ma animati dalla curiosità fondamentale per chi non si limita a vivere nel mondo, ma decide di vivere il mondo, di guardarlo da vicino, di osservarlo con attenzione e fermarsi a comprendere e scrutare con più attenzione i nostri vicini, i coinquilini terrestri. Prendere in affitto i loro sguardi per lo spazio di uno scatto, soffermarsi sui loro volti per il tempo di una focalizzazione in camera, immaginarsi i loro pensieri, i sogni, i desideri, possiamo considerare anche questo un modo di viaggiare, di scoprire e curiosare e soprattutto crediamo sia questa la magia che un bravo fotografo sa creare, oggi come ieri.

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Leonilda e Leopoldo trovarono ben presto il modo di trarre diletto dalle proprie passioni. Mentre lei ritraeva ogni genere di soggetti: donne, bambini, soldati, altri ambulanti, lui si occupava di rallegrarli con la sua musica



GIORNATA IN AFFITTO di Camilla Wasser

LICENZA D’AFFITTO

Il garage di James Qual’è l’auto di James Bond? Ovviamente l’Aston Martin, direbbero i più, forse sbagliando. Ci sono tante auto quanti James Bond: ripercorriamo in quattro tappe la storia delle fuoriserie dell’agente segreto di Sua Maestà.

1964

Aston Martin DB5 Missione Goldfinger con Sean Connery

1977

Lotus Esprit S1 La spia che mi amava con Roger Moore

1995

BMW Z3 Goldeneye con Pierce Brosnan

2006

Aston Martin DBS Casino Royale con Daniel Craig

My name is Bond, James Bond. Quante volte all’uscita del cinema o nella tranquillità della vostra casa vi è girata in testa questa frase sperando di poterla recitare? Quante altre, aggiungerei, vi siete trovati di fronte allo specchio a domandarvi come sarebbe stata la vostra vita, anche solo per un giorno, se la sua trama fosse stata quella di un’affascinante spia internazionale che si veste per uccidere? O il vostro charme pari a quello di tutti gli interpreti della saga? Niente di più noto, poiché il personaggio ideato da Fleming è uno dei prototipi del fascino maschile di sempre. Un tipo che ci piacerebbe avere a fianco o uno di cui non disdegneremmo vestire i panni. Dalle Bahamas alla Jamaica, passando per Londra e la Germania, dalla Svizzera al Principato di Monaco, fermadosi un po’ in Francia e un po’ in Italia prima di raggiungere il Chile o l’Australia o qualsiasi altro luogo esotico sulle tracce di un intrigo, James, col suo ‘dandysmo’ esasperato e il suo snobbismo da globe trotter,

ci fa pensare a quanto saremmo disposti a pagare, a cosa saremmo disposti a dare per vivere qualche minuto di questa luccicante vita. Roba da experience economy, altro che parchi a tema e virtual games. Alberghi sfarzosi, abiti delle migliori sartorie, limousine, jet privati, accompagnatrici con tariffe orarie da capogiro, collezioni delle più ricercate armi da fuoco: cinema, ma anche realtà. Il Bond lifestyle infatti è oggi un vero e proprio stile di vita, non più solo una ricerca spasmodica di oggetti cult da affittare, bensì un puzzle da costruire facendo ricorso a enciclopedie, libri e siti che lo analizzano in modo ossessivamente dettagliato decretandone il successo immaginario e intergenerazionale. In poche parole: una vera e propria guida alla costruzione dell’identità perfetta per una cena a due, comodamente da casa.


giornata in affitto

115:00

50 euro

smoking

louis vuitton affitto borsone1 settimana

o venezia zia a

milano

340 euro

limousine

roma centro - aeroporto

3.500 euro

0:00 20:00

12:00 aston martin

teatro scalaa la scala acolo 1.0 bologna

jet privato

1:00 club

roma - venezia

1.150 euro

aston martin

3:00 firenze

escort

noleggio 1 giorno

1.150 euro

smoking

noleggio 1 giorno

10:30

limousine

11:00

jet privato

10:00

borsone louis vuitton

400 euro

teatro la scala palco per balletto

roma m

1.000 euro club

affitto tavolo nel privé

800 euro escort 2 ore

8.390 euro

costo totale

1 giornata da James Bond

Avete mai pensato a quanto costa esser degli eroi? Tutte quelle fatiche, sempre in pericolo di vita. Se siete nati comodi ma non volete rinunciare a lasciare un segno nella storia, qui troverete la vostra soluzione

Il Bond lifestyle non è più una fantasia. L’affitto di un sogno oggi costa meno di un’utilitaria 69


GIRO D’ITALIA di Luca Tessuto

Tra il ciclismo e la ‘bianchina’ il giro d’Italia s’è fatto in tanti modi. C’è chi l’ha fatto pure a piedi o in mongolfiera, alla scoperta delle meraviglie del Bel Paese

Guida Michelin È una serie di pubblicazioni annuali, rivolte al turismo ed alla gastronomia, edite dall’azienda francese Michelin, e rappresentano il maggiore riferimento mondiale per la valutazione della qualità dei ristoranti ed alberghi a livello nazionale ed internazionale. L’idea originale di una guida utilizzabile dal turista venne ad André Michelin, fondatore col fratello Edouard dell’omonima azienda francese, nel 1896. La prima pubblicazione ufficiale fu nel 1900, limitata al territorio transalpino.

VIAGGIO NEL BEL PAESE Cambiano le stagioni, e anche i modi di viaggiare. Ci si muove di più, si sta fuori di meno. Ma soprattutto, torna la voglia di scoprire quant’è bella l’Italia In fatto di mode il viaggio è sempre il primo della lista. All’aeroporto girano le destinazioni, sulle banchine sbuffano i treni, sulle auto si contano i chilometri. Ogni anno milioni di persone si spostano da una parte all’altra del mondo alla ricerca di riposo, saltando i tempi e pure le stagioni. Per mesi ci si prepara alla partenza. Con cartine e planisferi alla mano si sognano luoghi sconosciuti. Talvolta si va pure on the road alla ricerca dell’inaspettato. Vicino, lontano, poco importa nello spirito freetime. Anche una pocket holiday è pur sempre una vacanza. Così almeno attestano le stime. Il 2008 è stato l’anno delle inversioni di tendenza. Quello dello stupore dietro l’angolo. In cui l’Italia è tornata ad essere la meta preferita dagli italiani, e le brevi distrazioni hanno sostituito i disagi da jet lag. Per sentirsi in vacanza basta poco: un nuovo letto, un’altra tavola. Si sospende il quotidiano e si parte per l’esperienza. Natura, arte, cultura e tanta curiosità per le buone cose di casa. Il turismo del resto per il nostro paese è una

risorsa importante, soprattutto oggi che l’economia privilegia la dimensione immateriale e culturale del consumo. Basti pensare che le città di interesse storico e artistico sono la meta preferita dal 17,1% degli italiani; e che gli istituti museali sono stati visitati da ben trentadue milioni di persone. Cifre che motivano, per grandi e i piccoli centri urbani, sempre maggiori investimenti in comunicazione, spettacolo e rigenerazione delle risorse territoriali. Cifre che in realtà significano anche un cambiamento nei modi di viaggiare e di intendere il soggiorno. Gli italiani per il tempo libero spendono di più e meglio. Il mercato delle seconde case ha un andamento positivo, come quello dell’affitto delle residenze per vacanze. Agli alberghi infatti si preferisce la comodità di una bella casa arredata nei pressi dei centri storici o in mezzo alla natura, per sentirsi più liberi. Un trend che dal 2005, anno in cui Nomisma ha registrato l’incremento, è in continuo aumento, e che testimonia il felice incontro tra comfort e risparmio.

Santa Maria del Fiore è il Duomo di Firenze, la quarta chiesa del mondo per grandezza. La sua cupola è visibile da tutta la piana fiorentina


giro d’ italia

Torre di Pisa è il campanile posto vicino al Duomo di Pisa, nella famosissima Piazza dei Miracoli. La torre, alta 56 metri e costruita interamente in marmo bianco nell’arco di due secoli, è uno dei monumenti più famosi al mondo

Colosseo o Anfiteatro Flavio, è il più importante monumento della Roma antica giunto fino a noi

firenze

pisa

roma

Celebre in tutto il mondo, cuore e linfa vitale del Rinascimento, patria delle belle arti e della letteratura, Firenze è un vero e proprio museo a cielo aperto. I numerosi palazzi storici, le piazze, le boutique caratterizzano il suo spirito. Il senso del bello in questa città si diffonde in ogni dove, dalla Venere di Botticelli al David di Michelangelo, dalla spettacolare cupola del Brunelleschi al campanile di Giotto, dai paradisiaci affreschi di Santa Maria Novella, tra cui riecheggiano le liriche del sommo poeta, al distretto del lusso, dov’è nato il costume italiano. Circondata da verdi colline e attraversata dall’Arno, Firenze è un gioiello nel cuore dell’Italia, meta di chi ama la buona tavola, l’arte, la cultura. Tappa obbligata per tutti i fashion victim tra outlet d’eccezione e vernissage di Pitti Immagine.

É voce diffusa che a Pisa si va per osservare lo straordinario. Al centro della Piazza dei Miracoli, sulla sua ampia distesa erbosa e di bianco marmo di Carrara, svetta protagonista, tra il Duomo e il Battistero, la torre pendente più famosa del mondo. Un’opera capace di smuovere l’immaginazione, una meraviglia architettonica senza pari, che dai tempi di Pisano continua nella sua lenta e prodigiosa inclinazione. A Pisa del resto l’eccezionale è normale. É qui infatti che Napoleone ha voluto la sua famosa sede universitaria, ed è sempre in questo luogo, un tempo paludoso, che il mitico Pelope ha fatto nascere la sua città. Distesa lungo l’Arno, vanta una storia millenaria di traffici e di viaggi, che l’hanno arricchita di numerosi tesori: dai luminosi Lungarni agli stretti vicoli medievali, fino ai capolavori del centro storico.

La chiamano città eterna, caput mundi, perchè Roma è la capitale della storia mondiale, un’enciclopedia vivente, tutta da esplorare. Si parte dal Colosseo, si prosegue camminando lungo i Fori Imperiali, fino a Piazza Venezia. Ci si ferma a mangiare un buon piatto di pasta e si prosegue verso Piazza Navona, si lancia una monetina nella Fontana di Trevi, si scatta qualche foto sulle famose gradinate di Piazza di Spagna per proseguire fino a Piazza del Popolo. Il suo fascino si cela dentro la gigantesca Basilica di San Pietro in Vaticano, regno della Chiesa e custode delle vite dei papi, arriva fin sopra i sette colli, si infila dentro la Bocca della Verità, riposando a Trastevere fra musiche e luci della sera. Roma sembra non finire mai. Perchè come dice un vecchio detto popolare: “Roma non basta una vita”.

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SOPRAVVIVENZA URBANA di Camilla Wasser

La città come una giungla Volete sapere come si fa a vivere con una sterlina al mese? Oppure come si compra casa con una graffetta? O ancora, come soggiornare in nord Europa senza i soldi per l’albergo? In queste pagine troverete tutte le risposte. E molto altro, per vivere in maniera improbabile e non convenzionale la città.

Laundrette in numeri Lavare il proprio bucato in una lavanderia a gettoni richiede un’ora di tempo: al termine del ciclo, che dura all’incirca una mezz’ora, si aggiunge il processo di asciugatura che ha una durata di 20/30 minuti. Le lavatrici consentono un carico di biancheria variabile, in genere di 7 kg o 16 kg. Uno degli aspetti caratteristici delle lavanderie self-service è che hanno orari di apertura molto elastici: orario continuato dalle 7.00 alle 22.30. In media lo spazio richiesto per una lavanderia self-service non è molto ampio: 40/45 mq. La dotazione tecnologica di base comprende, come minimo, quattro lavatrici da 7 kg, due lavatrici da 16 kg e 3 asciugatrici.

LAVA LAVA LA LAUNDRETTE Il bucato degli italiani dopo la rivoluzione candida C’erano una volta gli anni cinquanta, i detersivi e il Carosello. La nuova Italia del miracolo economico e la ‘rivoluzione candida’ (Enrica Asquer, La rivoluzione candida. Storia sociale della lavatrice in Italia, Carrocci, 2007). La storia di un paese in crescita, in cui le trasformazioni sociali vanno di pari passo con la produzione e lo sviluppo degli elettrodomestici. Tra questi la lavatrice è quella che più ha cambiato il senso della domesticità e della vita familiare, modificando profondamente il ruolo della donna. Prima del suo arrivo, lavare i panni era un rituale collettivo, si stava al fiume o nei lavatoi. Ma dopo, tutto cambia. Con la Candy dall’America arriva l’uomo di casa, come diceva la reclame: “A good washer is like a good man” (una buona lavatrice è come un bravo uomo), e i lavori femminili si privatizzano, i tempi si accorciano, le fatiche si riducono. Grazie alla lavatrice le donne cominciano a vivere in maniera più moderna. Basta poco, e siamo già negli anni settanta. La voglia di libertà contagia tutti. Alle mura di casa si sostituisce la scoperta del mondo. Gli elettrodomestici diventano un ricordo. Il viaggio pone le basi per la sua centralità, e la società cambia ancora. Ciò che importa sono l’ugualianza, la democrazia, la diversità. Ideali presto sostituiti dallo ‘yuppismo’ e da un’altra fase di crescita economica. Con un balzo repentino attraverso gli anni ottanta siamo arriviati fino ad oggi. E a questo punto, che fine ha fatto la lavatrice? É ancora lì, a darci risposte dal suo oblò, che gira gira gira dentro una vetrina. Intorno ci sono un sacco di persone: studenti, casalinghe, stranieri, militari, turisti e tanti single. Segno che le cose sono cambiate ancora.

Lo spirito degli anni settanta si è normalizzato e la gente vive quotidianamente in viaggio, abita spazi più piccoli per periodi sempre più brevi. La lavatrice nelle case in affitto non c’è neanche più. O almeno non in tutte. Si preferisce stare fuori, servirsi da sè all’occorrenza, anche per il bucato. Del resto il concetto non è molto diverso: le laundrette (nome con cui vegono definite le lavanderie self-service) sono esperienze di socializzazione in affitto al prezzo di un gettone. Piccoli momenti di sopravvivenza urbana in una società sempre più nomade.


sopravvivenza urbana

MILLE LIRE AL MESE

UNA CASA PER UNA GRAFFETTA

IKEA DOLCE IKEA In uno showroom Ikea come a casa propria, rispondendo a semplici domande. Il tutto rigorosamente gratis

Quando risparmiare può far bene al cuore L’avventura di Kath, 47 anni, inizia in un pub. In compagnia dei suoi amici si lamenta perché con il suo stipendio da insegnante di lingue (14.000 sterline l’anno) non riesce a fare un bel regalo per il matrimonio del fratello. Ne nasce una discussione e poi la sfida: Kath promette che riuscirà a risparmiare per il regalo del fratello vivendo per dodici mesi con una sterlina al giorno. E così ha fatto. Per il cibo l’insegnante ha pensato bene di frequentare le più disparate conferenze all’Università di Bristol che in genere si concludono con un buffet gratuito per tutti i presenti. Anche i vernissage di mostre offrono occasioni culinarie. C’è sempre la possibilità di andare al supermercato in tarda serata quando i prodotti alimentari in scadenza quello stesso giorno sono venduti a prezzi stracciati. Per la frutta basta rivolgersi alla natura e frequentare i boschi. Per l’abbigliamento la scelta low cost ha portato Kath per i mercatini dell’usato, come quelli organizzati dalle chiese. Gli spostamenti tutti rigorosamente a piedi, in bicicletta o in autostop. Ed è proprio in autostop che ha raggiunto la Francia per il matrimonio del fratello. Risparmiare fa bene all’amore. La risparmiosa insegnante di Bristol ha finito addirittura per trovare un nuovo amore quando ha incontrato Bruce Taylor, 38 anni, manager in una fattoria dove ha fatto la volontaria per racimolare gratis frutta e verdura.

Un’enorme graffetta rossa nel giardino di casa. A volte la realtà riesce ancora a sorprenderci Leggende metropolitane a parte, la realtà ha ancora il potere di stupirci. Questa è la storia del giovane Kyle MacDonald, disoccupato canadese che in meno di un anno con una graffetta si compra casa. Incredibile a dirsi, ma tutto parte con un banale annuncio on line su Craigslist, il sito di inserzioni economiche più popolare del Nord America, che recita più o meno così: “Ciao a tutti, mi chiamo Kyle, ho 26 anni, sono disoccupato e voglio una casa in baratto. Offro la graffetta rossa che ho sulla mia scrivania”. Risposta immediata. E la trafila comincia. Due signore di Vancouver scambiano la graffetta con una penna a sfera. Poi è la volta della maniglia di ceramica. Dalla maniglia al barbecue. Dal barbecue al generatore di corrente. Un gatto delle nevi, un terreno, un furgoncino, un globo luminoso dei Kiss. E poi il cinema. Dopo quasi un anno di attenzione pubblica di Cnn e Bbc, arriva lo scambio decisivo. Con un ruolo in un film di Corbin Bersen, Kyle si compra casa a Kipling, e pianta un’enorme graffetta rossa nel suo giardino. Potere della mobilità.

Dal nord arriva una ventata di calore. Avreste mai pensato di usare uno showroom come una camera d’albergo? Nella filosofia Ikea tutto è possibile. L’accoglienza prima di tutto. Nei negozi norvegesi di Oslo, in tempi di viaggi si ripensano le funzioni degli spazi di vendita. Molti visitatori provenienti dalle zone settentrionali, ben novecentomila in estate, includono la visita all’Ikea nella loro vacanza. Allora perché non ospitarli? È così che i magazzini si trasformano in camere arredate. Da quelle più economiche alle suite di lusso. Tutto rigorosamente gratis. Per prenotarsi basta rispondere a pochi e semplici domande. Il coprifuoco è alle 22 e al mattino bisogna lasciare il negozio prima delle 10. In regalo le lenzuola griffate, e una buona dose di ottimismo, sapendo che all’Ikea è proprio tutto come a casa. L’amicizia fidelizza più della pubblicità, e di qualsiasi teoria sull’economia esperienziale. Nello stesso tempo, guardando e provando si impara pure ad arredare casa. E quando sarà il momento di comprare? Chissà dove si andrà.

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di tamara milia CAROSELLO di Tamara Milia

Stiamo andando verso la primavera, anche se addosso è rimasto un po’ di gelo. Reginette dei prossimi mesi saranno le scarpette delle cenerentole della global economy, quelle che con la valigia sempre in mano hanno imparato a scegliere con sobrietà

Tamara Milia stylish globe trotter, appassionata di viaggi, moda e scarpe. Fonda nel 2007, dopo anni di esperienza divisi tra moda e entertainment, la sua piccola boutique: Soho. Un nome di battaglia per l’Italia delle grandi firme. Un richiamo imperdibile per tutti i New York lovers.

C’ERA UNA VOLTA CENERENTOLA case e scarpe per donne in affitto Ho sempre amato viaggiare e amo New York. Forse penserete che quello che sto per dire non c’entri molto. Ma sono nata sotto il segno del sagittario, e questo vuol dire libertà. Sono però anche una donna, e per me le cose veramente importanti sono la casa e le mie scarpe. Anzi per le scarpe proprio impazzisco, e dopo aver fatto un po’ la giramondo ho aperto la mia piccola boutique. Diciamo che l’idea di questa rubrica è nata un po’ così. Quasi per scherzo. Due chiacchiere, un tè e le cose che mi piacciono di più. Quali potevano essere le tendenze più adatte ad una giovane donna come me, sempre con la valigia pronta? Una che vive in affitto per scelta, perché non riesce proprio a mettere radici? Ho pensato che una donna così, non poteva che essere: glamour, romantica e anche un po’ amante della natura. Insomma, ho pensato a quanto mi piacciono le serate mondane, le cene a due e lo svago con stile. Le case e le scarpe sono venute di conseguenza. Per il mood naturale ho scelto un’intramontabile parigina e un decoltè tortora, con la possibilità di accoppiare una ghetta di peluches per i freddi più duri. Immaginando un invito in una moderna baita in mezzo al verde, con appena qualche traccia di neve e un sole luminoso. Atmosfera informale, tanto legno, sedute confortevoli e ampie finestre per recuperare un po’ d’armonia tribale. Sono un’inguaribile romantica. Ma non completamente. Quindi sono passata a fantasticare su una dimora più urbana: legno, cemento armato e qualche tocco di fucsia. Perfetto lo stivale bordeaux o il decoltè viola. Colori caldi, ma anche terribilmente anni ottanta. Con un rapido e nostalgico salto nel passato, sulle note di Ziggy Stardust e del Duca Bianco, eccomi allora al glam rock. Lo stivale in vernice è imprescindibile. Dal naturale si passa al sintetico, come dalle chitarre ai sintetizzatori, dalla pelle alla plastica. Nero profondo e cipria bianca sono il maquillage dell’elezione. Anche per la casa.


carosello

Natural, romantic, glamour. Sono queste le tendenze per la nuova stagione, per tutte coloro che desiderano passare con stile dalle piste da sci, alle domeniche in campagna, con vestitini di volants e cestelli per il pane, molto Rossella O’Hara e country aristocrat, alle serate un po’ più elettroniche e urban chic

natural Tribali con stile. Una moderna baita in mezzo al verde, con un po’ di neve qua e là e un’intramontabile parigina con ghetta di peluches.

219 €

peluches Islo

199 €

parigina tortora Icone (5044)

169 €

decoltè tortora Icone (5041)

romantic Innamorati per passione. Niente cene a lume di candela, ma informali dimore urbane. Legno, cemento e tanto fucsia, con decoltè lilla.

229 €

stivale bordeaux Islo Madras

159 € decoltè viola Islo Rio

glamour Rock a tempo pieno. Sulle tracce del Duca Bianco, tra stivali di vernice e sintetizzatori, per essere star per una notte anche a casa propria.

139 €

stivale nero vernice Looking

109 €

decoltè nero vernice Fornarina

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videoclub

VIDEOCLUB di Massimo Teghille

L’APPARTAMENTO SPAGNOLO

Eravamo quattro amici al bar che volevano cambiare il mondo, destinati a qualche cosa in più, che a una donna ed un impiego in banca Home video in pillole Con la parola home video si intendono in genere quei prodotti che permettono di vedere a casa propria film o altre opere audiovisive, in modo indipendente.

trama: Xavier, giovane studente parigino di economia, decide di aderire al progetto Erasmus di interscambio tra facoltà universitarie europee, trascorrendo così un anno a Barcellona, preparandosi per entrare nel mondo del lavoro. Al suo ritorno qualcosa è cambiato.

regia:

produzione:

Cédric Klapisch

Fra/Spa - 2002

sceneggiatura:

durata: 120’

Cédric Klapisch

1976 vhs

fotografia: Dominique Colin

scenografia: François Emmanuelli

montaggio: Francine Sandberg

costumi: Anne Schotte

1997 dvd

2002 divx 5.0

genere: commedia interpreti: Romain Duris, Cecile De France, Judith Godreche, Audrey Tautou, Kelly Reilly, Xavier De Guillebon, Kevin Bishop, Federico D’Anna, Christian Pagh

Quando s’incontrano i vecchi amici al bar, (o sul moderno Facebook), ognuno sfodera la propria indimenticabile e unica esperienza Erasmus. A molti di questi incontri ha partecipato anche il regista francese Cédric Klapisch e, nel 2002, ne ha tratto il film L’appartamento spagnolo (L’auberge espagnole). Una commedia pura e semplice nella migliore delle accezioni, senza pretenziosità e sensi di colpa nei confronti del cinema d’autore. Sullo sfondo di una

Barcellona gaudiana e gaudente, i protagonisti (una belga, un tedesco, un inglese, un danese, un italiano e una spagnola, ma non c’è lo scaltro napoletano delle barzellette!) intersecano le loro esperienze all’interno di questo appartamento, crocevia di drammi esistenziali e paranoie giovanili. Xavier, brillante studente parigino ma soprattutto, raccomandato per un allettante posto fisso al Ministero delle Finanze, decide di partire per l’Erasmus a Barcellona, come molti di noi. Il distacco dalle abitudini e soprattutto dalla fidanzata non è facile ed è per questo che di solito si parte single o, comunque, lo si diventa poi sul posto. Il buon Xavier si ritrova ospite di una coppia di transalpini, la cui metà femminile si sente inevitabilmente attratta dalla freschezza giovanile del protagonista. Quando Xavier trova finalmente un appartamento da condividere con un gruppo di coetanei di diverse nazionalità, la sua vita e le sue opinioni cominciano a cambiare, cresce e può iniziare a camminare con le sue gambe. La convivenza, sperimentata da alcuni di loro per la prima volta, diventa occasione di scambio culturale ed emotivo (come dividere i lavori di casa? E lo spazio nel frigorifero?) fino al rapporto con il severo padrone di casa. Macchiette e luoghi comuni danzano amabilmente, senza fronzoli e ben orchestrati, con sguardo accondiscendente ed ironico. Per completare la vostra serata ‘divano e plaid’, c’è anche il sequel, meno fortunato, del film, Bambole Russe, dove Xavier inseguirà l’amore in giro per l’Europa.


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TEL

0547/418101

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SOLOAFFITTI franchising immobiliare

La storia del franchising Solo Affitti nasce dalla brillante intuizione di alcuni imprenditori del settore. Nel 1997 viene aperta la prima agenzia

FILIALI OVUNQUE I professionisti della locazione, gli unici specialisti. Solo Affitti, grazie all’esperienza, la competenza e la professionalità di ciascuna agenzia della rete, è leader del mercato ed il punto di riferimento delle locazioni. La storia del franchising Solo Affitti nasce dalla brillante intuizione di alcuni imprenditori del

settore. Una storia relativamente recente, che data nel 1997 l’apertura della prima agenzia, nata per rispondere alle sole esigenze di inquilini e proprietari, per lo più trascurati nelle ‘tradizionali’ agenzie immobiliari. Il successo riscontrato dalle prime agenzie ha portato allo sviluppo dell’idea ed alla crea-

zione di un vero e proprio franchising, diffusosi rapidamente su tutto il territorio nazionale. Oggi le agenzie Solo Affitti sono oltre 230, con obiettivi di crescita che mirano a raggiungere 600 punti vendita in Italia, ed espandere il mercato all’estero, con l’apertura di agenzie in Spagna, Romania e Argentina.

Biella

Ciriè

Grugliasco

Novara

via Lamarmora 10/G

via Taneschie 6

via Generale Perotti 48

via 23 Marzo 155

t 015 2520055

t 011 9222135

t

t 0321 404489

011 7807551

VALLE D’AOSTA

PIEMONTE

biella@soloaffitti.it

cirie@soloaffitti.it

grugliasco@soloaffitti.it

novara1@soloaffitti.it

Aosta

Arona

Borgomanero

Cuneo

Moncalieri

Omegna

via Festaz 1

via Gramsci 18

via Monte Grappa 6

corso Vittorio Emanuele II 8

via Cavour 66

piazza Beltrami 6

t 0165 610280

t 0322 240496

t 0322 82908

t 0171 605578

t 011 3716572

t 0323 887177

aosta1@soloaffitti.it

arona@soloaffitti.it

borgomanero@soloaffitti.it

cuneo@soloaffitti.it

moncalieri@soloaffitti.it

omegna@soloaffitti.it

Courmayeur

Beinasco

Carmagnola

Domodossola

Nichelino

Piossasco

viale Monte Bianco 10

via Torino 6

piazza IV Martiri 3

via Moneta 64

via XXV Aprile 25

via Torino 93

t 0165 846839

t 011 3989991

t 011 9715886

prossima apertura

t 011 6290645

prossima apertura

courmayeur@soloaffitti.it

beinasco@soloaffitti.it

carmagnola@soloaffitti.it

domodossola@soloaffitti.it

nichelino@soloaffitti.it

piossasco@soloaffitti.it

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elenco affiliati

1997

Nasce Solo Affitti Spa, il primo franchising specializzato nei servizi per la locazione.

2009

Solo Affitti conta oltre 230 agenzie su tutto il territorio nazionale.

Busto Arsizio

Garbagnate Milanese

Milano 3B - San Siro

Rho

corso XX Settembre 57

via Alessandro Manzoni 42

via Rubens 22

via E. De Amicis 38

t 0331 677780

t 02 99020231

t 02 48014327

t 02 93503480

PIEMONTE

LIGURIA

bustoarsizio@soloaffitti.it

garbagnate@soloaffitti.it

milano3b@soloaffitti.it

rho@soloaffitti.it

Rivoli 1

Albenga

Carate Brianza

Lainate

Milano 3C

Saronno

corso Susa 115/A

via dei Mille 139

via Enrico Toti 33

via Litta 4

prossima

piazza Caduti Saronnesi 9

t 011 9534121

t 0182 630134

t 0362 991266

prossima apertura

apertura

t 02 96705492

rivoli1@soloaffitti.it

albenga@soloaffitti.it

caratebrianza@soloaffitti.it

lainate@soloaffitti.it

milano3c@soloaffitti.it

saronno@soloaffitti.it

Saluzzo

Albisola

Cassano d’Adda

Lecco 1

Milano 4A - Moscova

Segrate

via Torino 51/A

corso F. Ferrari 144

via Vittorio Veneto 8

via Amendola 47

via Varese 1

via XXV Aprile 9

t 0175 218710

t 019 489344

t 0363 65692

t 0341 353644

t 02 36560234

prossima apertura

saluzzo@soloaffitti.it

albisola@soloaffitti.it

cassano@soloaffitti.it

lecco1@soloaffitti.it

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segrate@soloaffitti.it

Settimo Torinese 1

Imperia

Cassina de’ Pecchi

Legnano

Milano 4B - Zara

Seregno

via Machiavelli 7

via G. Des Geneys 14

via Roma 31

corso Sempione 110

via Budua 8

via Magenta 36

t 011 8005184

t 0183 766069

t 02 9528157

t 0331 441006

t 02 89077343

t 0362 245274

settimotorinese1@soloaffitti.it

imperia@soloaffitti.it

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Torino 1

La Spezia 1

Cesano Maderno

Limbiate

Milano 4C

Sesto San Giovanni

via Vanchiglia 9/c

viale Italia (ang. via dalmazia) 91

corso della Libertà 68/B

via Turati 33

via Pellegrino Rossi 16

via C. da Sesto 16

t 011 8128648

t 0187 778139

t 0362 522044

t 02 39432755

t 02 66200267

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Torino 2

Loano

Cinisello Balsamo

Lissone

Milano 4D

Somma Lombardo

corso Rosselli 87/D

via Aurelia 326

via Garibaldi 79

via G. Matteotti 36

via Cenisio 55

via E. Fuser 8

t 011 3042934

t 019 4508018

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t 039 8951995

t 02 34931439

t 0331 250049

torino2@soloaffitti.it

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Torino 3

Sanremo

Cologno Monzese

Magenta

Milano 5B

Suzzara

via Madama Cristina 115/D

via Roma 2

viale Emilia 66

via Fratelli Sanchioli 43

piazza Caiazzo 3

piazza Luppi 2

t 011 6696575

t 0184 591975

t 02 2540027

t 02 97020008

t 02 67078454

t 0376 536527

torino3@soloaffitti.it

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Torino 4

Savona

Como

Mantova

Milano 5C

Trezzo sull’Adda

corso Giulio Cesare 116

via Montenotte 98 rosso

via Milano 144

via Principe Amedeo 12

via Casoretto 39

largo Matteotti 3

t 011 2871777

t 019 8489572

t 031 263180

t 0376 367610

prossima apertura

t 02 92273037

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Torino 5

Ventimiglia

Cornaredo

Melzo

Milano 6

Varese 1

corso Unione Sovietica 235

corso Genova 32/B

via Brera 15

via San Martino 27/29

via Bellotti 13

viale dei Mille 41

t 011 6165505

t 0184 998136

t 02 23164255

t

t 02 20240227

t 0332 830876

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Torino 6

Corsico

Merate

Monza

Vigevano 1

corso Monte Cucco 6/A

piazza della Libertà 2

via Don C. Cazzaniga 25

via A. Appiani 25

corso Novara 35

t 011 7499577

t 02 45100932

prossima apertura

t 039 2300019

t 0381 680009

02 95732462

torino6@soloaffitti.it

LOMBARDIA

corsico@soloaffitti.it

merate@soloaffitti.it

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vigevano1@soloaffitti.it

Torino 7

Bergamo 1

Crema

milano 1A

Monza 2

Villasanta

via Chiesa della Salute 84/b

via Borgo Palazzo 56/A

viale De Gasperi 7

via Gian Galeazzo 10

via Cavallotti 104

via G. Garibaldi 16

t 011 2207715

t 035 234492

t 0373 201760

prossima apertura

t 039 2140249

t 039 2912513

torino7@soloaffitti.it

bergamo1@soloaffitti.it

crema@soloaffitti.it

milano1a@soloaffitti.it

monza2@soloaffitti.it

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Torino 8

Bollate

Desenzano del Garda

Milano 1B - Centro

Ospitaletto

Vimercate

via San Donato 5

piazza Martiri della Libertà 9

via Marconi 46

via U. Visconti di Modrone 4

via Domenico Ghidoni 77/A

via Mazzini 59

prossima apertura

t 02 38306571

t 030 9121083

t 02 76011898

t 030 6848224

t 039 6260552

torino8@soloaffitti.it

bollate@soloaffitti.it

desenzano@soloaffitti.it

milano1b@soloaffitti.it

ospitaletto@soloaffitti.it

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Verbania

Bresso

Desio

Milano 1C

Paderno Dugnano

corso Garibaldi 12

via Vittorio Veneto 12

via San Pietro 32

viale Sabotino 12

via G. Rotondi 60

t 0323 407761

t 02 89280625

t 0362 302017

02 58431034

t 02 99042068

verbania@soloaffitti.it

bresso@soloaffitti.it

desio@soloaffitti.it

milano1c@soloaffitti.it

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VENETO

Vercelli

Brugherio

Gallarate

Milano 3A - Fiera

Pavia

Bassano del Grappa

corso Libertà 274

via C.B. Cavour 9

via Borghi 3

via V. Monti 36

corso Strada Nuova 128

salita Brocchi 30

t 0161 503493

t 039 2621300

t 0331 790501

t

t 0382 301936

t 0424 529444

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79


SOLOAFFITTI franchising immobiliare

La forza della rete sta nella sua specializzazione e nella capillarità della sua diffusione sul territorio nazionale

Cattolica

Formigine

Rimini 1

Firenze 2

viale Mazzini 171

via Trento Trieste 83

via XX Settembre 74/76

viale Guidoni 75/G

t 0541 968202

t 059 573845

t 0541 787315

t 055 4288247

VENETO

FRIULI VENEZIA GIULIA

cattolica@soloaffitti.it

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rimini@soloaffitti.it

firenze2@soloaffitti.it

Castelfranco Veneto

Monfalcone

Cento

Fornovo di Taro

Rimini 2

Firenze 3

via Puccini 1

via Duca d’Aosta 55

via Ugo Bassi 30

via Nazionale 18

via Tiberio 18

viale dei Mille 77 Rosso

t 0423 724598

t 0481 413642

t 051 6832236

t 0525 404325

t 0541 709802

t

castelfranco@soloaffitti.it

monfalcone@soloaffitti.it

cento@soloaffitti.it

fornovoditaro@soloaffitti.it

rimini2@soloaffitti.it

firenze3@soloaffitti.it

Padova

Pordenone

Cervia

Imola

Rubiera

Firenze 4

via G. Bruno 8/I

viale Marconi 33

via Parini 15/A

viale A. Costa 1

viale della Resistenza 4

viale F. Talenti 22

t 049 8824785

t 0434 209053

t 0544 973529

t 0542 25598

t 0522 1713931

t 055 700124

padova@soloaffitti.it

pordenone@soloaffitti.it

cervia@soloaffitti.it

imola@soloaffitti.it

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Padova 2

Trieste1

Cesena

Langhirano

S.Giovanni In Persiceto

Firenze 5

via dei Livello 37

via di Tor Bandena 3/B

piazza Almerici 18

via XX Settembre 14/4

via Saati 5

via Poggio Bracciolini 25

t 049 650628

t 040 3498720

t 0547 610802

t 0521 858086

t 051 824445

t

padova2@soloaffitti.it

trieste1@soloaffitti.it

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langhirano@soloaffitti.it

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firenze5@soloaffitti.it

Padova 3

Udine 1

Cesena 2

Lugo

S.Lazzaro di Savena

Grosseto

via Falloppio 28

via Roma 27

via C. Cattaneo, 360

via F. Baracca 88

via Emilia 95

via Scrivia 6

t 049 9668495

t 0432 229788

t 0547 602030

t 0545 288866

t 051 450823

t 0564 416743

padova3@soloaffitti.it

udine@soloaffitti.it

cesena2@soloaffitti.it

lugo@soloaffitti.it

sanlazzaro@soloaffitti.it

grosseto@soloaffitti.it

San Donà di Piave

Cesenatico

Mirandola

Santarcangelo di Romagna

Livorno

via Stefani 12

via Roma 3

via Roma 25

via Ugo Braschi 60

viale Petrarca 182

t 0421333146

t 0547 675194

prossima apertura

t 0541 1831481

t 0586 861173

055 5520646

055 6810430

sandonadipiave@soloaffitti.it

EMILIA ROMAGNA

cesenatico@soloaffitti.it

mirandola@soloaffitti.it

santarcangelo@soloaffitti.it

livorno@soloaffitti.it

S.Giovanni Lupatoto

Bologna 1

Collecchio

Modena 1

Sassuolo

Lucca 1

via Madonnina 5/C

via Malaguti 2/D

piazza Repubblica 7

via Medaglie d’oro 23/C

via Pia 12

via C. Castracani 85

t 045 8753040

t 051 254585

prossima apertura

t 059 3094057

t 0536 1845560

t 0583 396863

sangiovannilupatoto@soloaffitti.it

bologna1@soloaffitti.it

collecchio@soloaffitti.it

modena1@soloaffitti.it

sassuolo@soloaffitti.it

lucca1@soloaffitti.it

Thiene

Bologna 2

Correggio

Parma 1

Savignano sul Rubicone

Montecatini

via Santa Maria Maddalena 8

via Mazzini 113

viale Vittorio Veneto 4D

via della Repubblica 97

corso G. Perticari 54

via Matteotti 148

t 0445 374138

t 051 6360568

t 0522 694825

t 0521 386584

t 0541 941447

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thiene@soloaffitti.it

bologna2@soloaffitti.it

correggio@soloaffitti.it

parma@soloaffitti.it

savignano@soloaffitti.it

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Verona 2

Bologna 3

Faenza

Parma 2

Pisa 1

via Betteloni 2

via A. Costa 67

corso Garibaldi 18

via Gramsci 19/B

via Giusti 20

t 045 532577

t 051 6146859

t 0546 667302

t 0521 940170

verona2@soloaffitti.it

bologna3@soloaffitti.it

faenza@soloaffitti.it

parma2@soloaffitti.it

TOSCANA

pisa1@soloaffitti.it

Verona 3

Bologna 4

Faenza 2

Ravenna 1

Arezzo

Pistoia

via G. Mameli 88

via G. Marconi 28D

corso Mazzini 96

viale Alberti 27

via A. dal Borro 47

corso Fedi 16

t 045 8309494

t 051 6494477

t 0546 24642

t 0544 276000

t 0575 401741

t 0573 976198

verona3@soloaffitti.it

bologna4@soloaffitti.it

faenza2@soloaffitti.it

ravenna@soloaffitti.it

arezzo@soloaffitti.it

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Vicenza 1

Bologna 5

Ferrara

Ravenna 2

Arezzo 2

Prato1

c.so San Felice e Fortunato 259/B

via Toscana 9/D

via Bologna 47

via Maggiore 163/A

via Vittorio Veneto 244

via Roma 62/A

t 0444 1800054/5

t 051 444001

t 0532 792090

t 0544 461197

t 0575 955302

prossima apertura

vicenza1@soloaffitti.it

bologna5@soloaffitti.it

ferrara@soloaffitti.it

ravenna2@soloaffitti.it

arezzo2@soloaffitti.it

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Carpi 1

Ferrara 2

Reggio Emilia 1

Campi Bisenzio

Scandicci

via C. Marx 9

piazza Ariostea 9

piazza XXIV Maggio 1/G

via B. Buozzi 143/a

via Dante 41

t 059 645787

t 0532 247289

t 0522 406304

t 055 890150

t 055 0516103

TRENTINO ALTO ADIGE

carpi1@soloaffitti.it

ferrara2@soloaffitti.it

reggioemilia@soloaffitti.it

campibisenzio@soloaffitti.it

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Riva del Garda

Carpi 2

Forlì

Reggio Emilia 2

Empoli

Sesto Fiorentino

viale Dante 78

corso M. Fanti 63

largo de Calboli 7

viale Regina Elena 10/A

via S. Lavagnini 59

via G. Matteotti 7

t 0464 557616

t 059 657102

t 0543 26398

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rivadelgarda@soloaffitti.it

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reggioemilia2@soloaffitti.it

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Rovereto

Casalecchio di Reno

Forlimpopoli

Riccione

Firenze 1

Siena

corso Bettini 50

via Porrettana 33/4

via Emilia per Cesena 48

viale Ceccarini 211

via Vittorio Emanuele II 34 R

via Vittorio Emanuele II 52

t 0464 486319

t 051 560355

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UMBRIA

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Bastia Umbra

Pesaro 1

Campobasso

Roma 19 - Eur bis

Cosenza

Valledoria

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via Mazzini 144

largo F. Juvarra 15

corso L. Fera 162

corso Europa 108

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t 0874 482542

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t 0984 33861

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Deruta

Porto San Giorgio

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via Tiberina 143

corso G. Garibaldi 189/191

corso Messina 2

t 075 8789852

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deruta@soloaffitti.it

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LAZIO

PUGLIA

crotone@soloaffitti.it

spagna

Gubbio

S.Benedetto del Tronto

Albano Laziale

Bari 1

Montalto Uffugo

Murcia 1

via Perugina 12

via Piemonte 93

via del Collegio Nazareno 15 A/B

piazza Padre de Pergola 69

prossima

calle M. Vergara 2 bajo

t 075 9222659

t 0735 782792

t 06 9324761

t 080 5760035

apertura

t +34 968 934834

gubbio@soloaffitti.it

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Perugia 1

Aprilia

Brindisi1

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Valencia 1

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via G. Matteotti 73

via dé Carpentieri 29

viale della resistenza 152

calle General Urutia 8 bajo

t 075 5733221

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t 0831 563126

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ABRUZZO

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Perugia 2

Alba Adriatica

Nettuno

Gallipoli

via Settevalli 18

viale della Vittoria 62

via Cavour 57/59

via Lecce 75

t 075 5058595

t 0861 753001

t 06 9805958

prossima apertura

perugia2@soloaffitti.it

albadriatica@soloaffitti.it

nettuno@soloaffitti.it

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SICILIA

Chieti

Roma 1

Martinafranca

Catania1

viale Abruzzo 10

via Gregorio VII 164

via Bellini 50/51

via Caronda 72

t 0871 574825

t 06 39370021

t 080 4800499

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MARCHE

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roma1@soloaffitti.it

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Ancona 1

Giulianova

Roma 2 - Parioli

Modugno

Modica

via Marconi 26

via G. Galilei 128

via Po 50/C

piazza Plebiscito 13

via Sacro Cuore 38

t 071 2072367

t 085 4166215

t 06 8541654

t 080 5325543

prossima apertura

ancona@soloaffitti.it

giulianova@soloaffitti.it

roma2@soloaffitti.it

modugno@soloaffitti.it

modica@soloaffitti.it

Ascoli Piceno

Lanciano

Roma 3 - S.Giovanni

Palermo

corso V. Emanuele13/E

via Dalmazia 9

via Gallia 156

via Duca della Verdura 8

t 0736 261243

t 0872 709677

t 06 7004406

ascolipiceno@soloaffitti.it

lanciano@soloaffitti.it

roma3@soloaffitti.it

CAMPANIA

palermo@soloaffitti.it

Civitanova Marche

L’Aquila2

Roma 4

Acerra

Palermo-Villabate

via Indipendenza 158

via XX Settembre 25

circonvallazione Ostiense 179

via Spiniello-Parco ‘Il Novecento’

via Messina Montagne 15

t 0733 781338

t 0862 453111

t 06 97271418

t 081 8850758

t 091 7843077

civitanova@soloaffitti.it

laquila2@soloaffitti.it

roma4@soloaffitti.it

acerra@soloaffitti.it

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Falconara

Pescara 1

Roma 6

Napoli 2

Trapani

via Flaminia 538

viale G. Bovio 166

corso Regina Maria Pia 57

via Card. Guglielmo Sanfelice 12

via Marsala 127

t 071 9160348

t 085 4224546

t 06 56305532

t 081 5528967

t 0923 361339

falconara@soloaffitti.it

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Fano

Pescara 2

Roma 8

Napoli3

via IV Novembre 11

viale della Pineta 14/3

viale degli Scipioni 86

via Diocleziano 65/B

t 0721 824628

t 085 4531281

t 06 39742488

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fano@soloaffitti.it

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roma8@soloaffitti.it

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Jesi

Teramo 1

Roma 9 - Marconi

Cagliari

viale Lavoro 4H

via Crispi 25

via G. Volpato 1

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t 0731 215672

t 0861 410420

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BASILICATA

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Macerata

Vasto

Roma 13

Matera

La Maddalena

corso F.lli Cairoli 12

via Ciccarone 67

via Galla Placidia 13

via Lucana 153 bis

piazza Bambin Gesù 9

t 0733 291368

t 0873 380407

t 06 43597522

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81


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maggio 2009

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Per la lepre si ringrazia Luca Roselli

82

IL NUMERO DELLA PROVINCIA



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