2 minute read
Gotta – mangiare bene senza conseguenze
La gotta è un disturbo del metabolismo dell’acido urico che si manifesta con un livello eccessivo di acido urico nel sangue. L’acido urico è un residuo della purina, un elemento cellulare. È presente nelle interiora, nella carne, nel brodo e nella gelatina di carne, nel pesce e, in piccole quantità, anche nei legumi. Un attacco di gotta insorge quando cristalli di acido urico si depositano nelle articolazioni causando una reazione infiammatoria e un conseguente stato doloroso. Peraltro si arriva a subire un attacco di gotta solamente se nel sangue è presente una concentrazione elevata di acido urico per un lungo periodo di tempo. Il trattamento consiste quindi nell’abbassare il livello di acido urico.
Un’alimentazione varia aiuta ad assumere quantità minori di purina.
L’alcool determina una formazione più consistente di acido urico e inibisce l’eliminazione di acido urico per via renale. La birra, anche quella analcolica, contiene inoltre purina. Bevande e succhi di frutta ricchi di fruttosio aumentano il livello di acido urico nel sangue.
La sfida per quanto riguarda la gotta consiste pertanto nel trovare uno stile di alimentazione che sappia rinunciare a carne grassa, interiora, pesce e frutti di mare, senza tuttavia escludere il piacere di mangiare bene. Il consumo di alcool dovrebbe essere molto limitato; in particolare è bene evitare la birra.
Lo scopo è tenere basso costantemente il livello di acido urico. Inoltre conviene ridurre un eventuale sovrappeso.
La soluzione sta in un’alimentazione varia, ricca di fantasia, in grado di coprire il fabbisogno di proteine soprattutto con formaggio, quark, uova, combinazioni vantaggiose di proteine e piccole porzioni di carne e pesce. I latticini (in versione parzialmente scremata in caso di
G OTTA
sovrappeso) si possono trasformare in ghiotte pietanze vegetali e sono anche i prodotti più vantaggiosi per tutte le sostanze che contengono. Dall’insalata greca alle lasagne alle verdure al dessert con quark ai frutti di bosco si riescono a creare i menu più vari.
Provvedimenti concreti ■ Mettere al primo posto verdura e frutta (vedasi capitolo «Consigli pratici in caso di patologie infiammatorie»). ■ Introdurre due giornate vegetariane alla settimane senza carne o pesce (contrariamente alle altre malattie reumatiche, il pesce in questo caso non ha alcun effetto positivo). ■ Nei giorni in cui è ammesso il consumo di carne, mangiare al massimo 100 g di carne o pesce (tralasciare interiora, frutti di mare, sardine, sardelle, pelle di pollame a causa del loro elevato contenuto di purina). ■ Preferire i latticini come fonte di proteine (in caso di sovrappeso scegliere prodotti magri come quark magro, ricotta, cagliata di formaggio fresco, yogurt, formaggio semigrasso). ■ Utilizzare le uova come sostituto della carne. ■ Scegliere combinazioni di proteine di origine vegetale (vedasi capitolo «Consigli pratici in caso di patologie infiammatorie»). ■ In caso di sovrappeso ridurre la quantità di calorie (meno grassi, tralasciare le calorie superflue). ■ Bere assolutamente due o tre litri di acqua o tè (il tè di foglie di betulla, di tarassaco e di ortica stimola l’eliminazione). ■ Limitare o, meglio ancora, evitare l’uso di alcool e il consumo di bevande zuccherate e succhi di frutta.