Riflesso Magazine Marzo-Aprile 2015

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EDITORIALE

DIRETTORE RESPONSABILE

Mario Timio

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SCIENZA E UMANESIMO

MOntecarlo

VICEDIRETTORE

Carlo Timio REDAZIONE

Alessio Proietti, Giulio Siena, Noemi Furiani, Alessia Mencaroni, Walter Leti, Elisabetta Bardelli, Marilena Badolato, Italo Profice, Claudio Cattuto, Marco Servili HANNO COLLABORATO

Alessandro Biscarini, Elisa Giglio, Giuliana Spinelli Batta, Ilaria Zannettino Francesco Colamartino, Marinella Cucciardi, Francesca Fregapane, Marina Manuela Sotgiu, Sara Zoppi, Margherita Carpinteri (Piemonte), Gaia Righetti (Veneto), Vittoria Melchioni (Emilia-Romagna), Sara Bernabeo (Abruzzo), Christian Chiarelli (Puglia), Francesco Famà (Miami) FOTO

Marco Agabitini, Matteo Carassale Danila D’Amico, Chancha Ulloa RINGRAZIAMENTI

Antonio Morabito EDITORE

Ass. Media Eventi REGISTRAZIONE

Tribunale di Perugia n. 35 del 9/12/2011 PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE

R!style Project

STAMPA Tipografia Pontefelcino (Pg)

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LETTERa dell’ ambasciatore d’ italia MONACO YACHT CLUB

CANTINE D’AUTORE

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TEMPLI DI-VINI

LOMBARDIA APPUNTAMENTI

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ALIMENTA LA MENTE MAGISTRETTI VIAGGI E PROGETTI FOODIES CHALLENGE 2015

FOTOGRAFIA

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ROBERT CAPA E L’ ITALIA IN GUERRA

DISCOVERY

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L’ ENIGMA DI SANT’ AMBROGIO

DIMORE STORICHE

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isola bella sul lago maggiore

GREEN ECONOMY

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LA CASA PASSIVA DIVENTA ATTIVA

CONTATTI direzione@riflesso.info editore@riflesso.info artdirector@riflesso.info info@riflesso.info SITO WEB www.riflesso.info FACEBOOK Riflesso Magazine DISTRIBUZIONE

Miami / Principato di Monaco / Milano / Umbria

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UMBRIA EVENTI

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FESTIVAL DEL GIORNALISMO “AROUND” SPETTACOLO TEATRALE HIP-HOP AGENDA NEWS

CASTELLI

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LA ROCCA DI UMBERTIDE

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RAFFAELLO E IL MAESTRO PERUGINO

HI-TECH

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TECNOLOGIA E DIFESA DELL’ AMBIENTE

GIRI DEL GUSTO

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PER UN PERFETTO DETOX

Anno 4 - n. 2

ARTE

Designed by Alessio Proietti

MARZO / APRILE

Curiosità

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IL CAVALLO ALBINO UNICO IN ITALIA

BRIEFING CULTURALE

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OMAGGIO AL MAESTRO RONCONI NUMISMATICA ROMANA A FOLIGNO LA ROCCA DI GUALDO CATTANEO

DE LEGIBUS

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PAST EVENT

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PIEMONTE - EMILIA ROMAGNA VENETO -ABRUZZO - PUGLIA

BIT PITTI IMMAGINE 87

florida

italia in pillole

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RIFORMA COSTITUZIONALE

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IT’S SO MIAMI !

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EDITORIALE

SCIENZA E UMANESIMO: ALLA RICERCA DI UN PONTE UNIFICANTE Mario Timio

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’è un legame tra scienza e umanesimo? Forse possiamo trarre una risposta anche dal meeting che si svolge a Foligno nel mese di aprile su Scienza e Filosofia. Quello folignate è un inedito appuntamento annuale che coinvolge scienziati ed umanisti alla ricerca di un quid che potrebbe interessarli nell’attività di studio, di diffusione, di applicazione. Se mai esiste un quid. Scopriamolo mettendo a confronto, seppure a distanza, due noti personaggi: uno scienziato, Roberto Cingolani, e l’altro, filosofo, Dario Antiseri. Il primo, milanese di nascita, è il direttore dell’Istituto italiano di Tecnologia (Iit) con sede a Genova, con 1200 ricercatori provenienti da tutto il mondo. In tre anni l’Iit ha sfornato 169 brevetti che vengono venduti ad aziende interessate a tradurli in operatività. Ma brevetti di cosa? Ce lo spiega il recente libro di Cingolani: “Il mondo è piccolo come un’arancia”. Piccolo come la nanotecnologia che sta cambiando la nostra vita con la rivoluzione dell’invisibile. Ed allora robot, nanostrutture, micropresidi medici, advice sportivi, strumenti aerospaziali e nautici. Cingolani sta poi trasferendo la nanotecnologia sui sistemi umani e umanoidi. Sua è la realizzazione del robot iCub che può sostituire l’uomo in molte attività umane fisiche. Insomma Cingolani è un campione dell’innovazione tecnologica italiana. Che non mette però la cultura umanistica all’angolo. Anzi la ravviva quotidianamente convinto come è che la scienza ha bisogno di un continuo supporto intellettuale, anche di ordine filosofico. Ciò può apparire un lusso che pochi si permettono, ma è un lus-

so necessario. Anzi è una sfida. Una sfida che l’altro personaggio, il filosofo Dario Antiseri, folignate di nascita, già docente di epistemologia alla LUISS di Roma, ha raccolto scrivendo (insieme a Giovanni Reale recentemente scomparso) “Cento anni di filosofia. Da Nietzsche ai nostri giorni”. Antiseri, uno dei massimi esponenti della filosofia italiana, non è nuovo a tali imprese. Questa opera è la documentazione dell’immane lavoro che il pensiero umano ha compiuto nel mondo durante il “secolo breve”. É un lavoro sterminato in cui si privilegiano giustamente i grandi filosofi, quali Freud, Husserl, Croce, Heidegger, Wittegenstain, Popper, ma che offre largo spazio anche alla scienza, al pensiero scientifico e ai temi che l’affiancano: epistemologia, neuroscienza, bioetica, biopolitica. É affascinante il capitolo sulle scoperte mediche, sulla metodologia del lavoro degli scienziati, sull’interconnessione tra i vari settori del sapere umano. L’opera offre largo spazio alla filosofia italiana, ne mostra il nesso con il resto del mondo, del cui pensiero speculativo l’Italia non è una minuscola propaggine, come qualcuno pensa. Antiseri fa propria l’asserzione per cui la filosofia al giorno d’oggi è quanto mai viva. Tutte le grandi domande sull’uomo, sull’universo scaturiscono da una prospettiva filosofica. E una volta “visto” cosa è l’uomo, si può studiare come sopravvive nell’ambiente che occupa, gestendo tutti i rischi che presenta il mondo, sfruttando tutte le opportunità che la scienza offre all’uomo. Come la robotica e la nanotecnologia che Cingolani inventa per l’uomo, come ponte tra scienza e umanesimo.

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PRINCIPATO di monaco


YACHT CLUB U DI MONACO,

DESIGN E INNOVAZIONE PER VIVERE AL MEGLIO IL MARE TRA I SOCI SPICCA UN FORTE SPIRITO DI SQUADRA, SOLIDARIETÀ E SALVAGUARDIA DELL’ AMBIENTE PER PROMUOVERE IL PRINCIPATO A CAPITALE MONDIALE DELLO YACHTING

a cura della Redazione

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na grande nave si erge dal nuovo porto di Montecarlo. Si tratta dello Yacht Club di Monaco, un’architettura imponente firmata dall’inglese Lord Norman Foster e inaugurata il 20 giugno scorso da SAS il Principe Alberto II circondato da tutta la famiglia principesca e le autorità monegasche. Un momento storico per i 3.000 ospiti e i partecipanti alla Giraglia Rolex Cup, che per la prima volta nella storia della famosa regata, ha fatto tappa a Monaco. Lo Yacht Club occupa un posto unico all’interno del mondo dello yachting e nautica internazionale, riunendo sotto la sua ala i più prestigiosi yacht privati del pianeta. Una grande vetrina che simboleggia Monaco nel terzo millennio e quindi rafforza la posizione del Principato come la capitale mondiale dello Yachting. La struttura, edificata in collaborazione con l’architetto monegasco Alexandre Giraldi, è slanciata ed elegante, si armonizza in pieno con il territorio circostante ed è stata costruita secondo i più elevati standard di tutela ambientale. Gli interni, dove predominano i toni caldi del legno, sono stati progettati da Jacques Grange, e l’arredamento anche per gli esterni è una raccolta di grandi brand internazionali, che svolgono una funzione di partner, tra cui Maserati, Rolex, Riva, Moët & Chandon, Brooks Brothers e altri ancora. Un posto per gli amanti del mare ma non solo, le sue terrazze-pontili sono un punto d’osservazione super privilegiato per chi assiste al Grand Prix di Formula 1, che si svolge nella città monegasca. La struttura comprende un bar, un ristorante, una sala da ballo, la piscina, una biblioteca, la sala fitness, spazi per eventi e stanze/cabine per i soci ospiti, locali commerciali al piano terra aperti sul porto, una scuola nautica e un circolo di canottaggio. Fondato nel 1953 dal principe Ranieri III di Monaco e presieduto dal 1984 da SAS il Principe Alberto II, lo Yacht Club annovera 1200 membri, provenienti da 60 paesi. La storia del club risale però al XIX secolo. Nel 1862 si disputarono le prime regate a Monaco, mentre nel 1888 il Principe Carlo III e suo figlio il Principe Alberto istituirono la “Société des Régates”, da cui è stato successivamente creato lo Yacht Club di Monaco. Per aderirci ci vuole impegno. Bisogna conservare una certa etica sia a terra che in mare, garantendo il rispetto dell’etichetta navale e la salvaguardia dell’ambiente. La filosofia del Monaco Yacht Club si basa sulla necessità di mantenere, ma anche di trasmettere, un patrimonio ereditato dagli antenati, affinché rimanga un luogo di vita e di scambio. Per diventare un membro bisogna applicare e diffondere uno “spirito club”, basato sulla fedeltà a certe regole e principi. Incoraggiare le iniziative di tutti, promuovere il dialogo tra i suoi membri, difendere i valori di solidarietà e di mutuo soccorso marittimi, garantendo nel contempo la promozione dello yachting di un Principato sempre in movimento. Queste sono le mission dei membri dello Yacht Club Monaco, che ogni giorno perpetuano questa particolare arte di vivere il mare.


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cantine d’autore

Templi di-Vini Alessio Proietti


Noti produttori di vino commissionano cantine d’autore. Architettura e cultura enologica si fondono in una formula vincente

I

n un efficace rito propiziatorio che prevede la fusione dell’architettura con la cultura enologica, sorgono i luoghi di culto del dio Bacco. Sono cantine d’autore, opere architettoniche-simbolo, commissionate da noti produttori di vino. Identità del luogo e contemporaneità, processi produttivi all’avanguardia e sostenibilità ambientale, diventano le leve strategiche per la competitività delle imprese vitivinicole sul mercato internazionale. Le cantine, intese come luogo e oggetto fisico, ne rappresentano la sintesi e l’emblema. Molte delle recenti realizzazioni presentano una potente espressività linguistica e riescono al contempo a dialogare armoniosamente con le componenti paesaggistiche. In alcuni casi rappresentano dei veri e propri landmark integrati nel territorio, in altri si mimetizzano con l’ambiente circostante svelando all’interno la propria forza espressiva. Talvolta il filo conduttore del progetto è rappresentato dall’efficienza energetica e da un corredo impiantistico innovativo, svelati attraverso un “design Hi-Tech”. Quello che è certo, è che il binomio architettura e vino rappresenta una formula vincente che negli ultimi anni ha visto un’evidente metamorfosi del ruolo della cantina. Non più semplice edificio per la produzione, ma anche luogo di attrazione. Sistema simbiotico perfetto che mette in relazione gli spazi per la lavorazione, per la vendita, per le visite, e non di rado per le rappresentazioni artistiche. In Italia sono molti gli architetti che si sono confrontati su questo tema; se ne citano alcuni. Renzo Piano per la Tenuta Rocca di Frassinello in Maremma, una “fabbrica nobilissima” trasparente e leggera in vetro ed acciaio inox a pochi chilometri da Punta Ala. Mario Botta a Suvereto (Livorno), con la sua cantina in laterizio, denominata “Petra”. Ancora in provincia di Livorno, a Bibbiena, la Tenuta di Campo di Sasso di Gae Aulenti. A San Casciano Val di Pesa (Firenze) il progetto ipogeo dello studio Archea. Nelle terre del Morellino, in provincia di Grosseto, lo studio Sartogo concepisce l’aerodinamica cantina della Tenuta dell’Ammiraglia. A Bevagna (Perugia) il Carapace di Arnaldo Pomodoro si armonizza sulla Strada del Sagrantino. Nei pressi del Lago di Iseo (Brescia), Gasparotti progetta la cantina ecocompatibile come “luogo di produzione sos-

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arch. Santiago Calatrava - Laguardia (Álava) - spagna

tenibile”. A Termeno (Bolzano), troviamo l’architettura scultorea di Werner Tscholl. Il tema è molto sentito anche all’estero, dove tra i protagonisti di spicco troviamo: Santiago Calatrava in Spagna, a Laguardia (Álava) col suo gesto sinusoidale; sempre in Spagna, nella zona del Ribera del Duero, è presente l’opera di Norman Foster, che attraverso un design “a trifoglio” dell’edificio vuole rappresentare le tre fasi principali della produzione: la fermentazione in tini di acciaio, l’invecchiamento in botti di rovere e, infine, l’invecchiamento in bottiglia. A Napa Valley (California), troviamo la winery di Herzog e De Meuron, con un involucro costituito da pietre basaltiche del luogo ingabbiate; internamente, la luce che penetra attraverso gli interstizi fra le pietre, genera un gioco suggestivo e imprevedibile di luci e ombre. Ce n’è dunque in ogni luogo, di differenti tipologie e colori; architetture e vini dalla struttura robusta, dall’aspetto fine, dal gusto intenso e talvolta amabile.

Arch. Norman Foster - Ribera del Duero - Spagna

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Arch. Santiago Calatrava - Laguardia (Ă lava) - spagna

arch. Werner Tscholl - Termeno (Bolzano)

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L OM BA R DIA

APPUNTAMENTI

ALIMENTA LA MENTE! QUANDO IL PANE È ARTE IL PROGETTO, LEGATO AI TEMI ALIMENTARI DELL’EXPO 2015, HA UNA MISSIONE: DAR VOCE AD ARTISTI, DESIGNER E FOTOGRAFI

A

Sara Zoppi

limenta la mente! è un progetto culturale all’interno di Non di solo pane, il ciclo di attività legate al tema dell’Expo 2015 Nutrire il pianeta, energia per la vita. Il progetto è stato avviato nel 2011 da SBLU_spazioalbello, uno spazio espositivo senza finalità di lucro, a Milano, che parte dal principio che la bellezza è il cibo della mente. Obiettivo dell’iniziativa è affrontare i temi dell’alimentazione dal punto di vista dell’arte, nel tentativo di infondere nuova cultura nella contemporaneità e una maggior consapevolezza dei tempi in cui viviamo. SBLU_spazioalbello è stato infatti ideato con lo scopo di promuovere le produzioni di artisti, designer e fotografi impegnati nella ricerca del bello. Alimenta la mente!, alias il design del pane, è in mostra alla Mediateca di Santa Teresa dal 14 aprile al 31 maggio 2015. Il pane viene mostrato sotto un nuovo e insolito punto di vista, quello artistico e culturale. Se paragonato ad altre preparazioni culinarie, risulta semplice, realizzato con l’utilizzo di pochi ingredienti e facile da preparare. Eppure il piacere che suscita l’odore del pane appena sfornato non lo si ritrova in nessun altro

alimento. Ciò lo rende unico e speciale e proprio per questo non può mai mancare sulle tavole, soprattutto quelle degli italiani. Il pane ha inoltre un elevato valore nutritivo, infatti è spesso considerato come alimento di “soccorso” per tutti quei popoli che si trovano in condizioni di disagio alimentare. Già solo per questo motivo merita la più alta considerazione, in quanto alimento nobile, economico e nutritivo. Il pane è il cibo più antico, ma non è possibile stabilire con certezza quando è stato utilizzato per la prima volta. Sembra che le sue origini risalgano al periodo di affermazione della cerealicoltura preistorica nella fase di passaggio dal Paleolitico al Neolitico, in un periodo anteriore al 7.000 - 8.000 a.C. Alimenta la mente! è un’occasione da non perdere, perché mangiare non significa più soltanto alimentarsi per sostenersi, ma anche capire, apprendere e arricchirsi. Gli appuntamenti da non perdere dall’8 aprile al 30 agosto 2015 sono Alimenta la mente. Design del pane e tradizione sarda; Concorso ADI e Aiap; Alimenta la mente Design del pane Call Non di solo pane; Alimenta la mente Pane della fotografia e Pane come cibo del corpo; tutti nella Mediateca Santa Teresa.


FEED YOUR MIND! WHEN BREAD BECOMES ART THE PROJECT, LINKED TO THE EXPO 2015 FOOD TOPICS, HAS A MISSION: TO GIVE A VOICE TO ARTISTS, DESIGNERS AND PHOTOGRAPHERS

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eed the mind! is a cultural project within Not by bread alone, a series of activities related to the theme of Expo 2015 “Feeding the Planet, Energy for Life”. The project was started in 2011 by SBLU_spazioalbello, a non-profit exhibition area, in Milan, which stemmed from the principle that beauty is the feeds of the minds. The purpose of this initiative is to address the issues of food from the point of view of art, in an attempt to instill new inputs in the contemporary world and a greater awareness of the world where we live in. Indeed, SBLU_spazioalbello was primarily conceived with the aim of promoting the works of artists, designers and photographers searching for beauty. Feed the mind!, alias the bread’s design, will be on display at the Santa Teresa’s Mediateca from April 14th through May 31st 2015. The bread is shown under a new and unusual point of view, via the art and cultural spectrum. When compared to other culinary products, it is characterized by a great simplicity, made with a few ingredients and easy to prepare. However, the pleasure that the smell of freshly baked bread arouses cannot be found in any

by David Wojnarowicz

other food. This makes it unique and special and that’s why it can never be missing from the tables, especially those of the Italian. Bread also has a high nutritional value since it is often considered a “rescue food/staple” for all those around the world who suffer food shortages. For this reason it deserves the highest consideration, as a noble, inexpensive and nutritious food. Bread is an extremely ancient food, but it is not possible to determine with certainty when it was used for the first time. It seems that its origins date back to the prehistoric period when cereals eventually entered into man’s diet during the transition from the Paleolithic to the Neolithic period, before 7000-8000 BC. Feed the mind! is an opportunity that cannot be missed, because eating does not just mean feeding yourself, but also understanding, learning and enriching yourself. The events that cannot be missed: Alimenta la mente. Design del pane e tradizione sarda; Concorso ADI e Aiap; Alimenta la mente Design del pane Call Non di solo pane; Alimenta la mente Pane della fotografia e Pane come cibo del corpo; from April 8th through August 30th at Santa Teresa’s Mediateca.


“…HO GIRATO IL MONDO”

MAGISTRETTI

VIAGGI E PROGETTI

FOTO DI MAtteo carassale

a cura della Redazione


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el centro di Milano, a pochi passi da piazza San Babila, si trova la Fondazione studio museo Vico Magistretti, architetto e designer milanese conosciuto in tutto il mondo. La Fondazione nasce nel 2010 nello studio dove Magistretti ha lavorato per più di sessant’anni, dopo un lungo lavoro di riordino dell’archivio e della sala che è stata adibita a spazio espositivo. Tra i soci fondatori spiccano la Triennale Design Museum e le aziende che tutt’ora producono gli oggetti disegnati da Magistretti ossia Artemide, De Padova, Flou, Schiffini e Oluce. Scopo principale della Fondazione è la tutela e la valorizzazione dell’archivio e del patrimonio lasciato dal lavoro di Vico Magistretti, promuovendolo a livello nazionale e internazionale. Oltre a mostre di design e architettura partendo sempre dal suo lavoro, la Fondazione propone visite guidate, conversazioni e incontri sugli stessi temi nonché laboratori e attività educative per gli studenti delle scuole primarie e secondarie. Dopo il successo delle ultime iniziative, per Expo 2015 la nuova mostra che inaugurerà il 25 marzo “…Ho girato il mondo” - Magistretti viaggi e progetti, vuole raccontare quanto il mondo abbia influito sulla sua creatività e lavoro. Si svilupperà infatti su due temi: Magistretti viaggiatore e turista dal 1947 al 1960 attraverso fotografie inedite dagli album di famiglia; Magistretti architetto e designer con tre progetti realizzati tra il 1959 e il 1987 in Argentina, Francia, Giappone. La mostra è a cura di Rosanna Pavoni, direttore scientifico della Fondazione, l’allestimento porta invece la firma del designer toscano Paolo Ulian, i video di Francesca Molteni, le ricerche d’archivio e relazioni con archivi e centri di ricerca a cura di Margherita Pellino (assistente responsabile della Fondazione), le schede dei progetti sono a cura di Manuela Leoni e la grafica e gestione del sito a cura di Bunker.

Fondazione studio museo Vico Magistretti

Via Conservatorio 20, Milano +39 02 76002964

fondazione@vicomagistretti.it www.vicomagistretti.it 21


FOODIES CHALLENGE 2015:

LA SFIDA ALLA RICERCA DI NUOVE FORME DEL CIBO L’ ITALIA DELLE ECCELLENZE E LO SPETTACOLO DELLA CREATIVITÀ UNITI DA UNO SPIRITO DI COLLABORAZIONE

Marinella Cucciardi

S

i è da poco aperta a Milano la prima edizione di Foodies’ Challenge, iniziativa ideata e promossa da Nicola Sardano di Expo Synergy, il quale nel corso del primo appuntamento ha svelato il progetto ed i protagonisti. “É una stimolante sfida a squadre, capitanate da uno chef e da un progettista, che interagiranno per realizzare nuovi imprevedibili food concepts. Per Expo proponiamo un progetto articolato: non cerchiamo nuovi talenti secondo formati stranieri, stimoliamo la nascita di nuovi progetti che testimonino il grande potenziale della creatività italiana. Per farlo proponiamo una interazione tra diverse eccellenze l’arte, l’architettura, il design, la moda insieme alla cucina. Grandi professionisti nei loro ambiti chiamati a progettare insieme, per ottenere non solo piatti squisiti, ma veri concetti di cibo”. I team invitati potranno scegliere tra le categorie della prima edizione: finger food; main dishes; cult food; cake; street food. Durante la serata sono state anticipate alcune delle squadre il cui elenco completo sarà presto disponibile. Dagli interventi dei Team sono emersi i diversi approcci e la comune passione per progettare; questo ha aumentato la curiosità del pubblico per i loro lavori, che saranno visibili dal 14 Aprile. Il lavoro dei team verrà raccontato da video visionabili da tutti mentre i piatti e le nuove creazioni, potranno essere gustati nei ristoranti degli chef invitati, per un itinerario gastronomico italiano unico ed imperdibile. I vari team sceglieranno associazioni di beneficenza a cui devolvere parte del ricavato della vendita dei piatti. Il pubblico internazionale potrà vedere tutti i video e scoprire le nuove pro-

poste della creatività italiana attraverso il sito www.exposynergy. it e la Cosmopolitan App Extramilano. I video potranno essere votati a partire dal 1 Maggio fino al 31 ottobre 2015: tutti coloro che esprimeranno una preferenza nelle varie categorie, sostenendo i propri piatti preferiti, potranno scaricare gratuitamente Expo Grand Tour, la speciale pubblicazione in più lingue, che raccoglierà tutti i progetti, i team ed i segreti dei Foodies: un tesoro di preziose informazioni, per un viaggio con molte soste, tra territori, tradizioni, cultura e sapori italiani. I patrocini di importanti Consorzi di tutela delle eccellenze dell’enogastronomia italiana daranno un contributo di competenza specifica, ed insieme a tutte le squadre saranno schierati a difendere l’Italia dei soli prodotti autentici.


FOODIES CHALLENGE 2015:

THE CHALLENGE OF LOOKING FOR NEW KINDS OF FOODS ITALIAN ExCELLENCes AND THE SHOW OF CREATIVITY UNITED IN A SPIRIT OF COLLABORATION

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t is getting started in Milan the first edition of Foodies Challenge: it is an initiative conceived and promoted by Nicola Sardano (Expo Synergy group). “It’s an exciting team challenge, led by a chef and a designer, who will interact to create unpredictable new food concepts. For the Expo, we propose a complex project: we do not seek new foreign talent, we rather stimulate the creation of new ideas that testify to the great potential of Italian creativity. In order to get this goal, we propose an interaction between different professionals in fields such as art, architecture, design, fashion, and, of course, food. Top specialists in their respective fields will be called to plan and come up with new concepts of delicious foods. The teams will be invited to choose between the categories of the first edition: finger food; main dishes; cult food; cake; street food. During the evening some of the teams will be unveiled, although the complete list will be available shortly after. Each team will show a different approach to design, but their work will not be shown until April 14th. Their creations will be explained in detail by videos while their dishes and new creations will be available in those restaurants whose chefs will be invited. This will take only place in an Italian gastronomic route of unique and unmissable beauty. The teams will choose charities to donate part of the funds raised from the sales of their dishes and new creations. The international audience will be able to see all the videos and discover

new proposals of Italian creativity on the following link www.exposynergy.it and the Cosmopolitan App Extramilano. The videos can be rated from May 1st to October 31st, 2015: all those who express a preference in the various categories, supporting their favorite dishes, can download the “Expo Grand Tour” for free. This represents a special publication in multiple languages, which will collect all of the projects, teams and secrets of the Foodies Challenge. This treasure valuable information will represent a trip with many points of interest, including Italian territories, traditions, culture and flavors. The patronage of important Consortia of Italian gourmet foods will contribute with their expertise, and together with all the teams that will join the initiative, to defend the authentic Italian products.

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FOTOGRAFIA

ROBERT CAPA

E L’ITALIA IN GUERRA SPAZIO OBERDAN DEDICA AL FOTOREPORTER UNA MOSTRA SULLE FOTO CON CUI HA RITRATTO IL BELPAESE TRA IL 1943 E IL 1944

Francesca Fregapane 24


R

accontare la guerra è ardua impresa, soprattutto se non la si vive sulla propria pelle, se non la si guarda con i propri occhi. Robert Capa, fotoreporter di guerra tra i più coraggiosi, è riuscito a imprimere e cogliere i volti della guerra come nessuno prima di lui. Spazio Oberdan di Milano, in collaborazione con la Città Metropolitana di Milano, Fratelli Alinari Fondazione per la Storia della Fotografi, il Museo nazionale ungherese e con il patrocinio del Comune di Milano, dedica a questo grande pioniere del fotogiornalismo una mostra in cui vengono esposte 78 fotografie in bianco e nero scattate in Italia tra il 1943 e il 1944. Endre Erno Friedmann, noto con lo pseudonimo di Robert Capa, è stato uno dei fotoreporter di guerra più affermati e stimati al mondo. Nasce a Budapest nel 1913. Di origini ebraiche, si trasferisce giovanissimo a Berlino con l’ambizione di diventare scrittore. Qui l’impiego temporaneo presso uno studio fotografico lo fa avvicinare al mondo della fotografia che mai abbandonerà. Con l’avvento del nazismo è costretto a lasciare la Germania. Si trasferisce in Francia con la compagna Gerda Taro, anche lei fotografa, ma qui incontra non poche difficoltà nel trovare lavoro come fotografo freelance. È in quegli anni che decide di adottare uno pseudonimo. “Avevo un nome che non andava troppo bene. Non ero incosciente, soltanto un po’ più giovane. Non riuscivo a ottenere un incarico. Avevo assolutamente bisogno di un nome nuovo. E così mi inventai che questo Bob Capa fosse un famoso fotografo americano giunto in Europa, uno che non voleva scomodare i redattori francesi che non pagavano abbastanza”. La fama arriva nel 1936 con lo scatto del miliziano colpito a morte, che riproduce il famoso “momento decisivo” che il fotografo sempre insegue. Instancabile Capa testimonia la seconda guerra sino-giapponese e la Seconda Guerra Mondiale. A Parigi, nel 1947, fonda con Cartier-Bresson, Seymour, Rodger e Vandivert l’agenzia fotografica Magnum Photos, che diventerà una delle più prestigiose agenzie al mondo. Nel 1948 riparte e affronta la guerra arabo-israeliana e nel 1954 la prima guerra d’Indocina come inviato di “Life”. Rivolge in modo intenso la sua attenzione a soldati e civili vittime incontrastate della stessa guerra, cogliendo la stanchezza e l’afflizione di un inferno che gli stessi uomini si sono costruiti e in cui lui stesso troverà la morte. Un Robert Capa che emoziona chiunque si fermi a guardare. Sullo sfondo della guerra scene di vita di gente comune in cui ognuno ritrova la sua storia.

Troina Agosto1943

ROBERT CAPA IN ITALIA spazio oberdan - fondazione cineteca milano

Viale vittorio veneto 2, angolo piazza oberdan, Milano 25


DISCOVERY

SANT’AMBROGIO È E L’ENIGMA DELLE SCACCHIERE Francesco Colamartino IN QUESTI SIMBOLI, NASCOSTI NEGLI ANGOLI PIÙ REMOTI DELLA CHIESA, È RACCHIUSO IL MISTERO DEI TEMPLARI A MILANO

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il 1135. Il monaco cistercense Bernardo di Chiaravalle fa il suo ingresso a Milano, ma non è solo: ad accompagnarlo c’è un nutrito gruppo di Templari. Da questo momento in poi la storia di Milano si intreccerà a doppio filo con quella dei monaci guerrieri, talmente tanto che il loro passaggio lascerà la città disseminata di simboli indecifrabili. A partire dalla Basilica di Sant’Ambrogio. La parte alta del nartece (la pre-facciata della chiesa) presenta sulla destra una misteriosa scacchiera ricavata nel cotto del muro, disposta a rombo e sottolineata da tre strisce bianche. È di sette caselle per lato, per un totale di quarantanove. Una volta superato il nartece, sulla facciata vera e propria della chiesa e a destra del portone principale, è possibile notare un’altra scacchiera, mentre all’interno dell’edificio, sul muro a sinistra, ne compaiono altre due. Le ipotesi sono molte, ma secondo alcuni la soluzione dell’enigma va ricercata in Terra Santa, a Gerusalemme. Qui i Templari scelsero come loro sede la Moschea di Al-Aqsa, che si credeva sorgesse sulle antiche rovine del Tempio di Salomone. Proprio dal pavimento del Tempio, che si diceva avesse l’aspetto di un’enorme scacchiera, i monaci guerrieri potrebbero aver preso in prestito il Beauceant, lo stendardo diviso in due parti simmetriche, una bianca ed una nera, simbolo del loro ordine. Ma la scacchiera va ben al di là del gioco venuto dall’Oriente (secondo molti portato in Europa proprio dai Templari), poiché essa rappresenta la lotta tra Bene e Male, Luce e Ombra, al termine della quale sarà l’ordine a trionfare. Proprio come nel gioco degli scacchi. La facciata della Basilica di Sant’Ambrogio su cui ora è possibile osservare due delle quattro scacchiere è stata ricostruita proprio negli anni in cui i Templari soggiornarono nella città. E fu proprio nella chiesa che Bernardo di Chiaravalle, fondatore della Regola dell’ordine templare, scelse di dimorare con i suoi compagni di viaggio durante il soggiorno. Ma, prima di arrivare a Milano, i Templari, a contatto con gli arabi in Terra Santa, avevano appreso l’alchimia, la numerologia e l’astrologia. Le varie combinazioni numeriche ricavabili dalle scacchiere della basilica ambrosiana hanno infatti significati alchemici, come il 3, che rievoca i colori fondamentali della Grande Opera alchemica (nero-bianco-rosso) o astrologici, come il 7, che indica le sfere celesti, e il 21, che rappresenta il giorno in cui cadono solstizi ed equinozi o il numero dei tarocchi.


CURIOSITà. LA COLONNA DEL DIAVOLO All’esterno della Basilica di Sant’Ambrogio c’è una colonna proveniente dalla necropoli paleocristiana su cui sorge la chiesa. La chiamano Colonna del Diavolo, per via di due fori circolari sulla sua superficie. Secondo la leggenda, una notte Sant’Ambrogio ha schivato un assalto del Demonio tentatore, il quale è andato a finire con le corna dritto contro la colonna, lasciandovi i due buchi. Sembra che infilare le dita nei fori porti fortuna e che talvolta si possano sentire l’odore di zolfo e le voci dei dannati promanare da essi.

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DIMORE STORICHE

SONTUOSITÀ E MERAVIGLIA ALL’ISOLA BELLA Si deve a Vitaliano VI Borromeo la trasformazione dello scoglio in un luogo incantevole e magico

Giulio Siena


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mmerse nel blu intenso delle acque del Lago Maggiore, le Isole Borromee costituiscono un prezioso e suggestivo arcipelago. Costituite dalla sontuosa Isola Bella che ospita il seicentesco palazzo Borromeo e i suoi scenografici giardini, dalla pittoresca Isola dei Pescatori e dall’Isola Madre, l’arcipelago meraviglia per la serena armonia di un luogo incantevole. Fino al 1630 l’isola Bella era uno scoglio abitato da pescatori, con due piccole chiese e qualche orto. Fu per volontà di Vitaliano VI della casata Borromeo, di origine toscana, che si concretizzò il progetto affidando ad architetti, stuccatori, pittori ed ebanisti la trasformazione architettonica ed artistica dell’isola in una dimora estiva di delizie. Di gusto barocco, l’imponente edificio e le meraviglie del suo affascinante giardino terrazzato, furono progettate da celebri architetti del tempo; qui lavorarono Carlo Fontana, il Richini, il Vismara e lo Zanoja. Se il palazzo travolge per i suoi ricchi interni, gli arazzi fiamminghi e le

sale sotterranee, concepite come grotte dalle pareti incrostate di conchiglie e decorate da ninfe e marmi, è il giardino, con le sue mirabile vedute a regalare l’emozione più toccante. L’armonia degli spazi sapientemente distribuiti, le vasche-fontane, i colori delle fioriture, le composte geometrie, e l’incontro sorprendente di singolari pavoni bianchi, fagiani dorati e pappagalli la rendono una dolcissima meraviglia. Il giardino all’italiana si sviluppa su parterres e terrazze sovrapposte a formare una piramide mozza ed alterna statue, obelischi, scalinate e piante esotiche che creano un impianto scenografico a dimostrazione del potere e del gusto della casata dei Borromeo, il cui stemma raffigurante un Liocorno domina dall’anfiteatro. Amato da Hemingway, Stendhal, Toscanini e i reali d’Inghilterra, l’isola come una fantastica nave con il palazzo a prua e i giardini a poppa rendono magico questo specchio d’acqua tanto da essere definito dal poeta francese Montesquieu “il posto più bello al mondo”.


GREEN ECONOMY

LA CASA PASSIVA DIVENTA ATTIVA Marina Manuela Sotgiu

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robabilmente negli ultimi anni avete spesso sentito parlare di costruzioni Nearly Zero Energy o Case passive e vi è chiaro che, in edifici simili, i vostri consumi energetici sono molto ridotti. Ma oggi c’è di più. È la Casa attiva, ovvero l’abitazione progettata e realizzata in modo da produrre più energia di quanta ne consumi. Facciamo un passo indietro. Le Case passive sono edifici a basso consumo energetico che rispettano precisi criteri scientificamente analizzati e verificabili, in modo da garantire altissime prestazioni energetiche e possedere un elevato livello di comfort interno. Questi altissimi standard sono raggiunti grazie all’attenzione progettuale per il corretto ombreggiamento dell’abitazione e, so-

prattutto, grazie all’elevata qualità costruttiva dei componenti utilizzati, detti appunto “componenti passivi”. Si tratta di finestre a taglio termico, isolamento di ultima generazione, eliminazione di ponti termici e altro ancora. Per intenderci, una stanza di 20 metri quadri così realizzata si potrebbe riscaldare con solo due lampade a incandescenza da 100 watt. Questo standard costruttivo, che nasce in Germania alla fine degli anni Ottanta ad opera dei fisici Wolfgang Feist e Bo Adamson, si è sviluppato nei climi rigidi europei sotto la supervisione dell’istituto PassivHaus, tutt’oggi l’istituto internazionale di ricerca e di certificazione di riferimento. L’integrazione tra questo standard costruttivo, le certificazioni ambientali e l’utilizzo delle fonti rin-


novabili ha portato negli ultimi anni alla nascita della filosofia della Casa attiva. La Active House può arrivare a generare energia elettrica tanto da annullare i costi energetici per la costruzione stessa in 30 anni. Ha inoltre l’obiettivo di massimizzare il comfort interno degli occupanti e minimizzare l’impatto ambientale in ogni fase, dalla progettazione alla fine vita. Oggi l’eERG (gruppo di ricerca sull’efficienza energetica) del Politecnico di Milano, insieme ad altri poli scientifici del Sud Italia e istituti di certificazione quali CasaClima e PassivHaus, è costantemente impegnato ad affinare il sistema per il clima mediterraneo. Proprio l’eERG, insieme alla Regione Sicilia e alla Provincia di Catania, nell’ambito del progetto europeo PassREg, ha da poco dato il via al monitoraggio di un edificio pilota di Casa attiva a Mascalucia in provincia di Catania, la Casa Botticelli, che reinterpreta in chiave contemporanea la tradizionale casa rurale siciliana. Progettato dallo Studio associato Sapienza & Partners, grazie all’esperienza dell’architetto Eleftheriadis, unisce l’avanguardia tecnologica nel campo dei materiali, dei sistemi di recupero delle acque grigie e della domotica, con una sapiente gestione dei costi di costruzione.



umbria

EVENTI

TAGLIO DEL NASTRO PER LA NONA EDIZIONE DEL FESTIVAL DEL GIORNALISMO A PERUGIA DIVENTATA UNA TAPPA OBBLIGATA PER ESPERTI E ADDETTI AI LAVORI, LA KERMESSE UMBRA ATTRAE ANCHE TANTI GIOVANI INTERESSATI A SCOPRIRE LE NOVITÁ E LE TENDENZE DEL SETTORE

Carlo Timio

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iunto al suo nono compleanno, il Festival Internazionale del Giornalismo è ormai una realtà consolidata, entrata di diritto a far parte delle kermesse nazionali e internazionali più in voga e più seguite dal grande pubblico. Il ricordo dell’anno scorso, quando era stata messa in dubbio la sopravvivenza dell’evento per mancanza di fondi, sembra appartenere a un’altra epoca. Con un’appassionante operazione di fund raising si riuscì a raccogliere 115 mila euro per mantenere in vita la manifestazione. E da quest’anno sono tornate in pista anche la Regione e il Comune, sebbene il budget complessivo della manifestazione sia coperto per il 75 per cento da sponsor privati. Del resto, se si analizzano dati e numeri dell’anno passato, come si potrebbe non capire il peso che questa realtà produce anche per il tessuto economico e sociale della città? Con oltre 400 relatori, 50 mila partecipanti, 250 volontari provenienti da 23 differenti paesi, non si può non riconoscere la grandezza e l’internazionalità dell’evento. Divenuto ormai un patrimonio culturale dell’Umbria, un caposaldo tra gli eventi regionali che contribuisce a rendere il Cuore Verde d’Italia noto in tutto il mondo. Indubbiamente i contenuti delle iniziative sono molto attraenti, i relatori di elevata fama e l’organizzazione è impeccabile. Ma con ogni probabilità ciò che rende il Festival ancora più accattivante è la sua venatura

“democratica” rappresentata dall’opportunità che si dà a tutti di partecipare gratuitamente ai numerosi panel, dibattiti e spettacoli che si avvicendano in modo quasi frenetico giorno dopo giorno. In una sorta di modalità: “chi prima arriva, meglio alloggia”, flussi di persone si trascinano da una parte all’altra del centro di Perugia per mettersi pazientemente in fila in attesa dell’apertura dei “cancelli” ed accedere quindi ai primi posti nel luogo dove si tengono tutte le iniziative. La voglia di conoscere, di informarsi, di approfondire gli argomenti più attuali e scottanti del momento, di trovare delle risposte ai propri quesiti e di crearsi una coscienza, spingono folle di partecipanti a vagare in città con il programma del festival in mano alla ricerca del grande personaggio da seguire e da ascoltare. Per apprendere in che direzione si sta spostando la comunicazione, come si sviluppa il giornalismo, il ruolo dei social network, come si elaborano le notizie, e in che modo vengono presentate opinioni e analisi dei fatti. Ma ciò che più di ogni altra cosa identifica il Festival perugino è che per tutta la sua durata scompaiono le barriere e le reverenze verso i grandi nomi del giornalismo, verso gli autori di grande fama, presentatori televisivi e autorevoli penne. In un solo contenitore, tutti sono accomunati da un’unica grande passione, chi ancora per diletto, chi già per professione: l’amore verso il sapere. Da condividere senza ostacoli.

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FOTO DI DANILA D’AMICO


RIBBON CUTTING, THE NINTH EDITION OF THE FESTIVAL OF JOURNALISM IN PERUGIA IS ABOUT TO START IT HAS BECOME A MILESTONE the EXPERTS AND the PROFESSIONALS, ATTRACTING IN UMBRA EVEN MANY YOUNG PEOPLE INTERESTED IN NEWS AND TRENDS OF THE FIELD

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ow in its ninth birthday, the International Festival of Journalism, already well established, has gained the right to be part of national and international most important festival in the communication field and most followed by the audience. The memory of last year, when the survival of the event was called into question due to lack of funds, seems to belong to another era. With an exciting fund raising operation, 115 thousand euro were collected to keep alive the event. And from this year also the Region and the City are back on the track, although the overall budget of the event is covered by 75 percent from private sponsors. Moreover, if we analyze the data and numbers of the past year, as you might not understand the consequence that this initiative produces for the economic and social ground of the city? With more than 400 speakers, 50 000 participants, 250 volunteers from 23 different countries, it is unfair not to recognize the greatness and the internationality of the event. Which has become a cultural heritage of Umbria, a landmark of regional events that helps to make the Green Heart of Italy known worldwide. Undoubtedly the contents of the initiatives are quite attractive, the speakers of high reputation and the organization is flawless. But probably what makes the Festival even

more appealing is its “democratic” vein represented by the opportunity that is given to all to participate for free to a number of panels, debates and shows that alternate in an almost frenetic way day by day. In a sort of way “first come, first served”, flows of people are dragged from one side to the other of the center of Perugia to queue patiently up until the opening of the “gates” and thus access to the first rows where all the initiatives will be held. The keen to know, to learn, to deepen the current topics and burning issues of the moment, to find answers to questions and to create awareness, pushing crowds of participants to wander into town with the festival program in the hand in search of great character to follow and listen. To find out in which direction the communication is moving, how journalism is developing, the role of social network, the process of the news, and the way opinions and analysis of the facts are presented. But what more than anything else identifies the Festival Perugia is that throughout its time, the barriers and reverence to the great names of journalism, to authors of good reputation, television presenters and authoritative writers disappear. In a unique container, all are united by one great passion, that is still a pleasure for some people, and already a job for others: the love of knowledge. To share unhindered.

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“AROUND”:

IL PRIMO SPETTACOLO TEATRALE IN SALSA HIP HOP IL DEBUTTO SULLA SCENA TEATRALE UMBRA DI UNA DELLE CREW PIÙ AMATE DEL MOMENTO: “THE MNAI’S”

Ilaria Zannettino

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n chiusura di stagione, sabato 18 aprile, il Lyrick Theatre di Assisi accoglierà una delle compagnie di danza più innovative e dotate attive sull’odierna scena italiana. Una crew, “The Mnai’s”, composta da 10 ballerini, 7 uomini e 3 donne: impossibile prevedere quello che accadrà. Di certo sarà uno spettacolo difficile da dimenticare. Una valigia smarrita in aeroporto, personificata da un giovane italo-africano; un oggetto destinato a rimbalzare in ogni angolo del mondo, sempre in cerca di nuove emozioni; il contatto diretto con realtà differenti, spesso assai distanti l’una dall’altra. Un viaggio gioioso, ora giocoso poi riflessivo, un percorso pensato per allontanare la paura del diverso e valorizzare la cultura del confronto e del rispetto reciproco. “Around” è il primo spettacolo teatrale in cui una storia viene raccontata con il linguaggio

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hip hop. Sul palcoscenico interagiscono discipline diverse, ciascuna delle quali eseguita magistralmente dal ballerino di riferimento: il poppin’ di Shorty, il brekin’ di Kikko, il tecnicismo di Xu, l’hip hop di Carlos, fondatore della crew con Kira, coreografo e insegnante di breaking, parkour, bartender e floor work. A completare e arricchire la compagnia, Imad, campione di break dance, Sly e il suo freestyle, Monica Vallini, danzatrice specializzata in aerea e silk, Jessica Sala, con alle spalle una lunga esperienza teatrale, e infine Beatrice Restelli, la più giovane del gruppo, proveniente dall’universo della danza classica. Multietnica e multidisciplinare, la crew fa dello stile urban, della street dance e del linguaggio hip hop tanto uno stile di vita, quanto un vero e proprio show capace di coinvolgere lo spettatore in un racconto narrato a passo di danza.


Via del Serraglio, 2 CORCIANO (Pg) Tel. 075 6978946 - Cell 334 7178439 www.ristoranteilconvento.it 37

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a cura di Elisa Giglio

AGENDA NEWS

NORCIA

Nero Norcia 6 - 8 Marzo

BASTIA UMBRA

UmbriaFiere Expo Casa 7 -15 marzo

PALASPORT PALAEVANGELISTI Caparezza - “Museica Tour II - The Exhibition” 7 marzo

Secondo week-end per la più importante rassegna espositiva agroalimentare in Umbria, che tra continuità ed innovazione coniuga sapori e saperi genuini del luogo, facendo scoprire anche le eccellenze gastronomiche di altre regioni italiane. Da quest’anno la kermesse del tartufo ha carattere internazionale, diventando brand italiano d’eccellenza.

Modelli abitativi moderni, capaci di coniugare gusto estetico, comfort e wellness con la sicurezza e la sostenibilità ambientale. Questi sono i principi su cui si fonda il salone nazionale dell’edilizia e dell’arredamento, che ritorna per il suo 33esimo anno nel complesso di Umbriafiere a Bastia Umbra.

Caparezza torna in Italia con un nuovo tour e fa tappa a Perugia. Il “Museica Tour II - The Exhibition” segue la pubblicazione del disco Museica, che ha già conquistato la certificazione di platino, ricevendo anche la prestigiosa Targa Tenco 2014 come Album dell’anno. Ispirato al mondo dell’arte ogni brano prende spunto da un’opera pittorica.

CASTIGLIONE DEL LAGO Strasimeno Ultramaratona del Parco del Trasimeno

PERUGIA Bagliori d’Autore 20 - 29 marzo

BASTIA UMBRA

Con partenza e arrivo nel più grande dei comuni lacustri Castiglione del Lago, la Strasimeno è una corsa podistica di 58 km, che si sviluppa lungo le coste del Lago Trasimeno. Sono previsti anche i traguardi intermedi di 10.2 km a Borghetto, la mezza maratona a Passignano, 34 km a San Feliciano e la maratona a Santarcangelo.

Decima edizione per il Festival Letterario dedicato al poeta e drammaturgo inglese William Shakespeare. Cinema, teatro, tavole rotonde, percorsi letterari, interviste esclusive, letture drammatizzate, concerti. Appassionati di studi umanistici, studenti, lettori e amanti del teatro hanno l’opportunità di seguire gli eventi anche a Civitanova Marche.

E’ l’unico appuntamento in regione dedicato all’elettronica e alle sue applicazioni. La rassegna propone una vasta gamma di prodotti tecnologici nuovi o usati, ma anche radio, dischi e cd d’epoca e da collezione. Certamente fra le fiere di elettronica di consumo e radiantismo è il ritrovo più consolidato e qualificato del Centro Italia.

8 Marzo

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UmbriaFiere ExpoElettronica 21 - 22 marzo


SPOLETO CHIOSTRO DI SAN NICOLO’

PIEDILUCO DI TERNI

PERUGIA

Regata Internazionale di Canottaggio “Memorial Paolo D’Aloya” 10 - 12 aprile

Festival Internazionale del Giornalismo 15 - 19 aprile

Riconosciuto dal Ministero dell’Istruzione come una delle più importanti manifestazioni per la valorizzazione delle eccellenze nel campo artistico, il concorso taglia il traguardo delle 25 candeline. Molte le novità, tra cui una nuova sezione nel concorso dedicata al Musical e la presentazione dello spettacolo Pazzo di te.

La manifestazione giunta alla sua 28esima edizione celebra la figura di Paolo D’Aloya, presidente della Federazione Italiana Canottaggio, che volle la nascita del Centro Nautico di Piediluco. Si tratta di un appuntamento classico nel calendario internazionale dello sport del remo e vede la partecipazione di squadre nazionali di tutto il mondo.

Nono anno per il Festival del Giornalismo, considerato tra i più importanti media event del panorama europeo. Oltre 200 eventi completamente gratuiti, 400 speaker internazionali con workshop, eventi, presentazioni, serate teatrali. Il protagonista di questa edizione è “Charlie Hebdo”, il dialogo tra mondo occidentale e islamico.

CASTIGLIONE DEL LAGO Festa del Tulipano 15 - 19 aprile

NARNI

BASTIA UMBRA

Settimana Internazionale della Danza

22 - 28 marzo

Addobbi floreali alle finestre, sui balconi e con piccoli carri per festeggiare l’arrivo della primavera. L’origine della festa si deve ad alcune famiglie olandesi che avevano scelto, nel dopoguerra, l’amena città di Castiglione come dimora. Gli allestitori si disputano il premio per l’addobbo più bello fatto solo con i tulipani.

Corsa all’Anello

23 aprile - 10 maggio

“Assisi antiquariato” - Mostra Mercato Nazionale dell’Antiquariato 25 aprile - 3maggio

Storia e tradizione per la Corsa all’Anello, che rievoca un’antichissima usanza del XIV secolo. La manifestazione ripropone i momenti salienti in cui, al tempo, ogni giovane narnese proprietario di un cavallo veniva chiamato alla prova per poterne testare la preparazione militare per un’eventuale difesa della città.

I migliori antiquari italiani e stranieri propongono oggetti e pezzi unici di grande valore come mobili, dipinti, cassettoni, tavoli, librerie, sedie, sculture, reperti archeologici, libri, stampe, tappeti, bronzi e porcellane di diverse epoche a partire dal 1400. Un appuntamento da non perdere per collezionisti e appassionati.

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La Romantica L’amore per la pizza che coniuga le tradizioni con lo spirito imprenditoriale

n cinque anni tre pizzerie: sono questi i numeri di chi è riuscito a conquistare una buona fetta di mercato delle pizzerie a Perugia. La Romantica: questo è il nome che i due fratelli di Salerno, Caio e Graziano Vece, hanno voluto dare al proprio locale. Ma perché questa denominazione? Dietro tale scelta si nasconde una storia emozionante e quasi preveggente che risale a circa quarant’anni fa quando i genitori dei due fratelli si recarono a Londra come viaggio di nozze. Durante una serata trascorsa in una pizzeria italiana, il proprietario offre una bottiglia alla giovane coppia dicendogli che il tappo gli avrebbe portato fortuna se avessero aperto una pizzeria, chiamandola “La Romantica”. Per non contravvenire alla sorte, nel 1978 i due coniugi aprirono a Salerno una pizzeria dandogli proprio questo nome. L’idea di avviare tale attività era quindi insita nel dna anche dei due figli. Tanto che, una volta sbarcati a Perugia per studiare, e conseguita la laurea in Economia e Commercio, Graziano decide, insieme al fratello, di dare avvio a questa avventura per seguire le orme dei genitori. E aprono una pizzeria a Perugia in Borgo XX Giugno con il nome La Romantica. Sin da subito si rendono conto che la pizza era sempre più apprezzata, soprattutto dai perugini abituati alla pizza sottile, mentre la pizza salernitana è più alta. Giorno dopo giorno il numero dei clienti aumentava e così dopo due anni, quando ormai il lavoro si era consolidato, hanno pensato di aprirne un’altra. Dopo un’indagine di mercato, hanno riscontrato che la zona migliore era quella di San Sisto, e così hanno inaugurato la seconda pizzeria. “Già dal primo giorno – afferma Caio –, abbiamo riscontrato che la pizzeria stava crescendo in termini di fatturato e di clienti. Sebbene le numerose critiche, abbiamo capito di aver indovinato la zona giusta per poterci espandere. Abbiamo seguito la nostra strada e alla fine abbiamo azzeccato la previsione. L’incremento di questa pizzeria è stato addirittura superiore rispetto

a quello del centro. Lo spazio è più grande, abbiamo cento coperti dentro e cento all’esterno”. Raggiunto in breve tempo questo traguardo, hanno voluto continuare a investire ulteriormente sul settore perché credono fortemente nel loro prodotto di qualità. “La particolarità della nostra pizza è che teniamo un’ottima lievitazione, le farine vengono prodotte appositamente per noi: la nostra pizza è di alta qualità, grazie all’uso di materie prime di primissima scelta. I prodotti li prendiamo principalmente in Campania, nella zona di Salerno. Il pomodoro, la mozzarella e la bufala ci arrivano tre volte a settimana. La bufala ci arriva direttamente dalla zona di Battipaglia, che ci garantisce il prodotto certificato tutto l’anno. Oltre alla pizza serviamo anche dolci campani che ci vengono spediti da giù: nello specifico abbiamo la pastiera, la ricotta e pere, e tutti i dolci campani di alta qualità”. La gestione è completamente affidata ai due fratelli, dagli ordini agli acquisti, dal personale alla contabilità. “Siamo i primi ad arrivare nella nostra azienda e gli ultimi ad uscire. E a distanza di anni siamo stati premiati. Noi ci crediamo molto su questo nostro business”. Da qui nasce l’idea di aprire un’altra pizzeria a Santa Maria degli Angeli. “Abbiamo trovato un locale – continua Caio – che per noi era piuttosto adatto, è una chicca: posizionato sul fronte strada di fronte agli alberghi, ha anche uno spazio esterno per i tavolini durante l’estate, sta a pochi passi dalla Basilica e ha anche un parcheggio. Ora stiamo per ultimare i lavori per adibire la pizzeria e verso aprile faremo l’inaugurazione. E sarà una bella festa”.

Borgo XX Giugno, 9 - Perugia T. 075.3721406 Via Dottori, 94 - Perugia T. 075.3725918 www.pizzerialaromantica.it



CASTELLI

LADAROCCA DI UMBERTIDE: PRIGIONE A SCRIGNO DI ARTE CONTEMPORANEA Alessia Mencaroni

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a Rocca di Umbertide è da sempre simbolo della città. Mentre le opinioni sono concordi nell´affermare che l´opera nel 1389 era terminata e che il direttore dei lavori fu Alberto Guidalotti e progettista l´architetto Angeluccio di Ceccolo, detto il Trocascio, è invece incerta la data di avvio dei lavori per la sua realizzazione. La fortezza è costituita da una torre quadrata di m. 7,60 di lato e di m.31,60 di altezza di fronte al torrente Reggia. Verso l’interno della città sono uniti alla torre due torrioni circolari più bassi ed un terzo baluardo quadrato. Oggi la Rocca presenta una sola porta nella Piazza Fortebraccio, ma un tempo ne aveva un´altra in direzione della Reggia, detta ”del soccorso”, entrambe munite di ponte levatoio. Nel 1394 nella Rocca fu rinchiuso prigioniero il Comandante di Ventura Braccio Fortebraccio da Montone. Il Papa Leone X, nel 1521, affidò la custodia della Rocca alle persone più ragguardevoli della Fratta (Umbertide) e tale onore fu prorogato da Clemente VII. Con l´avvento del Governo repubblicano francese nel 1798, la sovvenzione perugina fu abolita; ritornato il Papa nello Stato pontificio la Rocca fu destinata al servizio delle pubbliche carceri e tale utilizzazione continuò fino al 1923. Da questa data subì alcune trasformazioni interne e furono coperti i due torrioni circolari per destinare il complesso a civile abitazione. A differenza di molte altre rocche e fortezze, la Rocca di Umbertide fu abitata fino al 1974. E solo nel 1984 l’Amministrazione comunale ha iniziato l´intervento di recupero della struttura restituendola al suo splendore nel maggio del 1986; i lavori di recupero dell’assetto attuale esterno sono invece di recente data. La ristrutturazione dell´antica fortezza è stata concepita in modo tale da consentire il recupero della sua identità storica e la completa utilizzazione dei locali. La novità di maggior rilievo è data dall´entrata creata alla base delle mura del torrione sinistro, per permettere il collegamento della Piazza del Mercato con Piazza Fortebraccio, attraverso un suggestivo percorso in un vasto spazio ricavato eliminando la terra di riporto. Questa nuova entrata consente anche di accedere direttamente dalla Rocca al Teatro dei Riuniti. Il ritrovamento di un’antica scala in muratura nella prima stanza della Rocca, al primo piano, ha permesso poi di ricucire il collegamento verticale all´interno della torre: dai suoi sotterranei alle merlature. Anche la ”segreta” posta nella parte inferiore della torre è stata rinvenuta a lavori iniziati; dopo aver tolto più di un metro e mezzo di terriccio è stata trovata la “botola” attra-

“FORTEZZA DI SUPERBA BELLEZZA CHE IMPRIGIONÓ TRA LE SUE MURA IL CONDOTTIERO BRACCIO FORTEBRACCIO DA MONTONE”

verso la quale si scende nella “segreta” della torre. Alcune modifiche, quali l’eliminazione dei muri divisori nelle celle della torre e la copertura a padiglione della torre medesima, sostituita con un pavimento praticabile, sono risultate varianti che hanno migliorato notevolmente la godibilità degli spazi interni.

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ARTE

RAFFAELLO E IL SUO

MAESTRO PIETRO VANNUCCI… AL VERTICE Claudio Cattuto

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l maestro è Pietro Vannucci, universalmente noto come “Il Perugino”, anche se nato a Città della Pieve intorno al 1446. L’allievo invece è Raffaello Sanzio. Ma il vertice del titolo non si riferisce al punto più alto della loro arte, perché il primo doveva ancora raggiungerlo ed il secondo se lo era lasciato da tempo alle spalle. Il vertice in questione, si riferisce ad un preciso luogo geografico: il punto più alto della città di Perugia dove sorge la chiesa di San Severo; il punto più alto ed anche il più esposto ai gelidi venti di tramontana come ricorda Dante nell’undicesimo canto nella Divina Commedia con due terzine che non c’è eugubino o gualdese o nocerino che non sappia citare a memoria: “Intra Tupino e l’acqua che discende/del colle eletto dal beato Ubaldo/fertile costa d’alto monte pende, onde Perugia sente freddo e caldo/da Porta Sole; e di rietro le piange/per grave giogo Nocera con Gual-

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do”. Le due terzine sono riportate sulla lapide esposta sul muro antistante la Chiesa, nella piccola piazzetta intitolata al pittore urbinate. Raffaello venne chiamato nel 1505 a lavorare in questa chiesa (la data è riportata nell’affresco) quando la sua popolarità era già grande e cominciavano per lui a spalancarsi le porte dei grandi committenti romani (Giulio II sopra tutti gli altri). È probabilmente questa la ragione per cui il pittore eseguì solo la parte superiore dell’affresco raffigurante la Trinità e Santi. I committenti sperarono a lungo che il pittore concludesse l’opera ma queste speranze dovettero naufragare del tutto quando la prematura morte di Raffaello (nel 1520) lo strappò per sempre ad una carriera artistica che tanti capolavori avrebbe potuto ancora elargire all’umanità. “Ille hic est Raphael timuit quo sospite vinci, rerum magna parens et moriente mori. ”Qui giace Raffaello: da lui, quando visse, la na-


IL “DIVIN PITTORE” E “IL PERUGINO” SI AVVICENDANO IN UN’OPERA ESPOSTA NEL CUORE DEL CAPOLUOGO UMBRO

tura temette d’essere vinta, ora che egli è morto, teme di morire”. Così scrisse Pietro Bembo sull’epitaffio che si può leggere sulla sua tomba al Pantheon. A quel punto i committenti furono costretti a cercare un altro pittore che completasse la decorazione della parete e la scelta cadde appunto sul vecchio Pietro Vannucci, ormai ultrasettantenne che sarebbe morto di lì a poco (1523). Il “Divin Pittore”, come lo aveva definito Giovanni Santi padre di Raffaello, completò la decorazione della parete dipingendo una serie di Santi a tutta figura: Scolastica, Girolamo, Giovanni Evangelista sulla sinistra, Gregorio Magno, Bonifacio e Marta a destra; allineati in primo piano, con lo sguardo essenziale e vago, tipico del suo stile. Non basta certo un parapetto scorciato in prospettiva ad aumentare il senso di spazialità. In un gelido pomeriggio invernale decido di andare a visitare questa Cappella con la consapevolezza di aver visto in passato opere migliori sia dell’uno che dell’altro. Mi attira non soltanto l’idea di vedere uno dei pochi dipinti di Raffaello in Umbria, se non l’unico; quanto il vederlo accanto ad una delle ultime opere del suo maestro che in questa chiesa non si è certamente manifestato nelle sue “performances” migliori. Qualcuno ipotizza che il Perugino, allo scoccare del nuovo secolo, non seppe rinnovare il proprio stile. Io guardo con attenzione la parete e comincio a scattare delle foto. Ed all’improvviso mi convinco che il vecchio maestro al ricordo di quel suo promettente allievo non abbia voluto superarlo deliberatamente. Un omaggio a quel figliolo così presto rapito al Cielo, ma soprattutto l’affermazione tangibile di un idea che il sommo Leonardo aveva sintetizzato nell’aforisma: “Triste è quel discepolo che non avanza il suo maestro”.

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HI-TECH

TECNOLOGIA E

DIFESA DELL’AMBIENTE SONO SEMPRE PIÚ NUMEROSE LE INIZIATIVE CHE PROMUOVONO UNA PIÙ STRETTA CONVIVENZA FRA UOMO E NATURA

Walter Leti

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on esiste, ovviamente, una tecnologia intrinsecamente “buona” contrapposta a una “cattiva”. É solo l’uomo a determinarne gli effetti, fin da quando un nostro lontanissimo progenitore scoprì, nel Paleolitico, la tecnica per accendere il fuoco. Con il fuoco ci si riscaldava, si tenevano lontani gli animali predatori, si creavano i primi semplici utensili e, naturalmente, armi più micidiali. Oggi quel lontano dualismo, estremizzato all’infinito, si ripropone sotto mille forme; basti pensare, tanto per banalizzare, all’energia nucleare. Veniamo all’Umbria: sappiamo che è un territorio soggetto a rischio sismico, tutti ricordiamo i terremoti del 1984 e 1997. La regione, quindi, è considerata attiva da un punto di vista tettonico. Nonostante la velocità di deformazione tettonica della catena appenninica sia senz’altro inferiore rispetto ad altre aree sismicamente attive, come il Giappone e la California, l’altissima vulnerabilità del malridotto terri-

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torio umbro, insieme all’alto valore storico e culturale dei suoi antichi paesi, fa sì che anche magnitudo moderate possano scatenare veri e propri disastri, come evidenziato dal terremoto che ha colpito L’Aquila nel 2009. Assume pertanto particolare rilievo la notizia che negli ultimi anni i ricercatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Perugia abbiano realizzato un’infrastruttura tecnologicamente all’avanguardia per il monitoraggio geofisico di dettaglio del territorio dell’Umbria settentrionale. Sono state installate decine di stazioni sismiche e geodetiche, cui si aggiungono anche 3 stazioni sismiche di profondità collocate al fondo di pozzi profondi 250 metri, capaci di migliorare la risoluzione delle osservazioni e quindi di meglio comprendere il comportamento delle strutture geologiche regionali. “Sebbene non sia possibile, allo stato delle attuali conoscenze, prevedere i terremoti – affermano


gli studiosi – saremo capaci in un prossimo futuro di meglio valutare il rischio sismico dell’area e, più in generale, di arricchire le conoscenze scientifiche sulla fisica che è alla base di questo complesso fenomeno naturale”. Si è parlato molto, recentemente, del premio conferito al grattacielo milanese “Il Bosco Verticale” dall’International Highrise Award. Trattasi in realtà di due torri realizzate su progetto dell’architetto Stefano Boeri con la dichiarata ambizione di promuovere una più stretta convivenza fra uomo e natura. Le due torri sono in grado di ospitare una notevole quantità e varietà di piante, arbusti e simili (in omaggio alla biodiversità) su una superficie verde di notevole ampiezza. Secondo i realizzatori la rivoluzionaria struttura dovrebbe raggiungere importanti obiettivi come la riduzione dell’anidride carbonica, un buon isolamento termico e acustico e un quasi totale risparmio energetico grazie anche a un sistema di collettori solari. Il “Bo-

sco Verticale” è stato definito il più bello del mondo in virtù del premio ricevuto e potrebbe costituire, forse, un riferimento per la nostra regione, così attenta al rispetto del verde e, più in generale, dell’ambiente. A onor del vero bisogna anche registrare numerose perplessità in ordine a una concezione tanto rivoluzionaria. I benefici sarebbero più sbandierati che concretamente calcolati e dimostrati, senza contare che i soldi del risparmio energetico sarebbero ampiamente fagocitati dalle continue spese di cura e mantenimento delle piante. Il tutto in un contesto artificioso e innaturale che vede il connubio fra il cemento e una natura comunque sacrificata. Alcuni temono, in sostanza, la realizzazione di una sorta di zoo botanico e auspicano, in alternativa, maggiori investimenti in loco e misure amministrative atte a salvaguardare la natura lì dove è sempre stata. Si tratta di nostalgici ormai superati dal moderno che avanza inesorabile? Forse, ma meritano ascolto e considerazione.

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GIRI DEL GUSTO

PER UN PERFETTO DETOX VERDURE, LEGUMI E CEREALI ANTICHI: UN COCKTAIL DI GENUINITÀ E BIODIVERSITÀ CHE RAPPRESENTA IL PASSAPORTO DELL’UMBRIA PER L’EXPO

Marilena Badolato

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uesto è il momento giusto per attuare sane strategie per un “perfetto detox”. Liberiamoci da tossine, gonfiori, opacità. In una alimentazione sana, abbinata magari ad un sano movimento all’aria aperta, tutti gli ingredienti ingeriti contribuiscono a disintossicare l’organismo. Questo l’imperativo dopo il lungo inverno. E per noi in Umbria non è così difficile, regione verde per eccellenza con tutte le realtà ortive disponibili a km 0, con quella biodiversità che da sempre ci accompagna in tanti piatti dove le insalate di una miriade di


verdure la fanno da padrone. Siamo “biodiversi” per consuetudine e per povertà. Isolati, tagliati fuori dalle grandi direttrici, affascinati da noi così tanto da considerarci autosufficienti per il gusto, abbiamo coccolato, incrementato in coltivazioni e ricette, quello che ci piace da sempre e che da sempre ci offre la natura. E utilizziamo i prodotti della natura in ricette povere legate alla tradizione contadina, ovviamente rivisitate con le conoscenze salutistiche odierne, prodotti che ancor oggi ci identificano come “Cuore verde d’Italia”, vessillo di salubrità. Con i nostri cereali antichi, farro-canapa-orzo, coltivati nelle zone di montagna dove l’altitudine è un antiparassitario naturale e con i nostri legumi quasi dimenticati. Un tempo cibo da sostentamento, oggi ingredienti di tanti piatti amatissimi. Come cicerchia e roveja ricomparse grazie all’amore, al lavoro, alla passione per la propria terra di alcuni coltivatori umbri che ne hanno recuperato i semi, ma anche le piccole lenticchie, veri e propri bottoncini di gusto, o gli ormai rari ceci rossi o le infinite varietà di fagioli, dai classici cannellini alle nuovissime tipologie come i “tramonto di Trebua”,

striature rossastre su fondo bianco grigio o i bianchi fagioli cocco dalla buccia finissima e trasparente, gusto inconfondibile di buono e d’antico o come la fagiolina scomparsa e oggi ritrovata. Per una remise en forme, per conoscere i segreti del detox più completo, affidiamoci alle nostre verdure dell’orto, ai legumi, ai cereali antichi, integrali per natura, hanno proprietà salutari ormai accertate, e in fondo ci piacciono. D’inverno li troviamo in gustose zuppe e ora, se vogliamo, accostiamoli a fresche e variopinte insalate, utilizzando quelle piccole strategie chimico fisiche che tutti i prodotti della natura hanno: condiamole con il limone il cui succo per l’alto contenuto di vitamina C agisce sul sistema immunitario come antiossidante naturale, e uniamo il cetriolo ricco di acqua che rinfresca e depura contrastando la ritenzione idrica, e ancora pezzetti del vitaminico sedano che elimina le scorie del fegato causate da una disordinata alimentazione, la carota, che stimola il linfatico, la cipolla rossa che dona quella salubrità di un vero alimento-farmaco con un utile effetto ipoglicemizzante e le erbe spontanee come il tarassaco, se lo troviamo, che regola il flusso biliare e borragine, pimpinella, ginestrella, crespigno, caccialepre, cicorietta e condiamo il tutto con un olio extra vergine d’oliva del gusto che più amiamo, più o meno intenso, corposo denso, impariamo a conoscerlo e coccoliamoci con il suo sapore nei piatti, e infine usiamo con parsimonia il sale, integrale e marino dove ovviamente il mare manca. Farina di canapa o di ceci o di farro, o in splendido mix, acqua, olio e rosmarino diventano cialde croccanti da accostare alle nostre insalate del giorno, e se vogliamo, possiamo aggiungere qualche pezzetto di noce, quelle naturali dei nostri boschi e non quelle sbiancate ovviamente, per cuore e circolazione in forma ne bastano due o tre al giorno ricche come sono di acidi grassi Omega 3. Legumi e cereali antichi, alcuni di loro importanti fonti di betaglucani oltre che polifenoli, sono considerati ormai le nuove armi contro il colesterolo e, abbinati a un sano stile di vita, ci aiutano a prevenire o ridurre le malattie metaboliche direttamente sulle nostre tavole. Siamo una regione trendy in questo momento, con i nostro orti in città che esistono da sempre, le colline ricche di ulivi, il verde intatto e integro, con le erbe spontanee biodiverse per natura, con le coltivazioni di legumi che gli altri hanno dimenticato e noi sempre coltivato. Tutti insieme, legumi, cereali antichi e olio extra vergine d’oliva, saranno anche il passaporto dell’Umbria per l’Expo 2015. Approfittiamone.

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curiosità

LA “VIA LATTEA”

IL CAVALLO ALBINO UNICO IN ITALIA

FOTO DI MARCO AGABITINI

Giuliana Spinelli Batta


Via Lattea” è il nome della cavallina bianca la ri americani che hanno confermato la sua ipotesi cui nascita, definita un miracolo della natu- ma per esprimersi definitivamente sarà necessara, è avvenuta circa 11 mesi fa ai piedi della rio il sequenziamento della mappa genetica che Basilica di S.Francesco presso l’allevamento richiederà tempi molto lunghi. La particolarità del di Sergio Carfagna che ho incontrato nella sua cavallo albino, cute depigmentata, pelo bianco e scuderia. Egli mi racconta con entusiasmo della occhi chiari, è che la nascita avviene una volta nascita della cavallina e della grande sorpresa di su un milione e questi cavalli sono molto gracili, veder spuntare dapprima due piccole zampe com- fragili e con numerose problematiche riguardo alla pletamente bianche, poi il muso anch’esso bianco salute. Sergio Carfagna, con orgoglio, mi dice che e infine la puledrina in tutto il suo candore. Non “la cavallina ha una vitalità straordinaria e che poteva credere ai suoi occhi considerando che la tra tutti i puledri nati è sicuramente la più vitale, mamma Melodiass e il padre Guccione Jet, en- la più giocherellona e salta in continuazione per trambi assidui frequentatori degli ippodromi, sono cui ho preferito tenerla insieme agli altri puledri neri come la pece. La cavallina bianca è l’ultimo e godere così la sua gioventù come i suoi compa“miracolo” della scuderia di Sergio Carfagna, un gni. Già immagino il momento in cui varcherà le uomo che ha fatto dei cavalli la sua grande pas- soglie di un ippodromo e se quel giorno giungerà sione. Nel giro di circa 30 anni la scuderia si è si potrà parlare di vero ‘miracolo’, di leggenda”. arricchita di ben 21 fattrici, 5 cavalli da corsa e Lei è diversa ed è già famosa , è già scesa in pista sfilando in ippodromi cono12 puledri. Non sono mancate le sciuti, quello di Cesena e quello vittorie a numerose competizioni di San Paolo di Montegiorgio, con cavalli come Iglesias e Irina È NATO AD seguita da flash, selfie e tante tra i più famosi. In questa sua ASSISI L’ESEMPIO carezze, soprattutto di bambini. passione è accompagnato da un L’agenda di “Via Lattea” è densa personaggio particolare, padre ESCLUSIVO DI di impegni tra questi uno è siDanilo Reverberi, ex bancario CAVALLINA BIANCA : curamente il più emozionante. e ora frate francescano a Todi, UN “MIRACOLO” Il 4 Marzo sarà “ simbolicamenil suo migliore amico. Un mirate “ ricevuta da Papa Francesco, colo abbiamo detto l’arrivo di CHE AVVVIENE in udienza papale con una de“Via Lattea” forse dovuto anche UNA VOLTA SU UN legazione della “Scuderia dei alle preghiere di padre Danilo. È Miracoli” cosiddetta dal titolo MILIONE stato proprio lui a scegliere, tra del libro uscito a settembre e tanti, il nome della puledrina, scritto da Marco Vinicio Guaun nome che inizia con la lettera V, come da regolamento dei cavalli da corsa, sticchi e Giorgio Galvani, per sensibilizzare l’oper tutti quelli nati nel 2014.”Via Lattea” come la pinione pubblica sul mondo dell’ippica che sta galassia fatta di stelle luminose, come luminoso morendo, ma che vive, lavora e si appassiona a e bianco è il suo mantello, come luminoso sarà il questi animali. “Via Lattea” rappresenterà i 140 suo futuro. “Via Lattea è una cavalla ‘albina’ – ragazzi dell’Istituto Serafico di Assisi per plucome sostiene il Professor Silvestrelli, ordinario ri-disabili e porterà il loro messaggio in tutto il di Zootecnia generale e miglioramento genetico mondo, sarà la mascotte e dimostrerà al mondo presso la Facoltà di Medicina Veterinaria della che anche la diversità può essere vincente nelle Università di Perugia e direttore del Centro studi sfide della vita. Alla fine della nostra chiacchieradel cavallo sportivo –, la sua nascita è un evento ta Sergio Carfagna salutandomi conclude con le senza precedenti, unico nella razza dei trottatori parole del famoso driver di Varenne, Giampaolo italiani e probabilmente anche europei”. Da qui Minnucci, “sarebbe un sogno poterla guidare per l’esigenza dei ricercatori di capire quale sia stata riportare felicità, bambini e famiglie negli ippola “mutazione” a livello genetico , il Professore dromi” Chissà che “Via Lattea” non sia il sentiero Silvestrelli si è anche confrontato con ricercato- luminoso che possa ridare nuova luce all’ippica?

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BRIEFING CULTURALE

a cura della Redazione

OMAGGIO A RONCONI: L’UMBRIA MUSA ISPIRATRICE DELL’ARTISTA

NUMISMATICA ROMANA A FOLIGNO

LA RINNOVATA ROCCA DI GUALDO CATTANEO

Nato a Susa, in Tunisia, Luca Ronconi si è spento a 82 anni a Milano. Aveva scelto come sua dimora l’Umbria, vivendo nel paese di Santa Cristina, tra Perugia e Gubbio. Le sue spoglie riposano nel minuscolo cimitero del paese ove ha sempre trovato pace e ispirazione. Un grande maestro, un’eccezionale personalità del teatro europeo, noto fin dal 1969 con la messa in scena dell’ ”Orlando Furioso” dell’Ariosto. Direttore del Teatro Stabile di Torino, di Roma, di Milano, è stato la colonna portante del Festival di Spoleto, ove ha allestito 7 spettacoli. A Santa Cristina ha creato la Scuola di Perfezionamento Teatrale per attori e registi. La Regione Lombardia ha espresso “il dolore per la perdita di uno degli artisti più incisivi della scena nazionale”. La Presidente della Regione Umbria, nel sottolineare il vuoto che il maestro lascia, ha dichiarato “un sincero senso di gratitudine per l’amore che ha avuto per la nostra terra”.

Due ripostigli di denari d’argento romani repubblicani sono stati casualmente rinvenuti recentemente a Foligno. Si tratta di un vero “tesoretto” costituito da 3195 monete coniate tra il III secolo e gli anni ’40 a.C. probabilmente nascoste durante le concitate vicende del Bellum Perusinium ed ora collocate all’interno del Palazzo Trinci a Foligno. L’esposizione prevede teche eleganti nel design, nel tipo di materiale usato, nella illuminazione e sicurezza. Si tratta di un’esposizione rivolta al futuro in cui alcune monete sono disposte a gruzzoletto, altre in una olletta in ceramica, così come furono rinvenute, e la maggior parte entro una teca con didascalie singole per ogni moneta argentea, dotata di un moderno sistema di illuminazione a fibre ottiche che permette l’illuminazione di ogni singola moneta. L’esposizione è inoltre dotata di un video che illustra i temi riprodotti sulle monete repubblicane con l’intento di suscitare l’interesse storico e numismatico essenzialmente nei giovani che trovano nel tesoretto di Foligno l’espressione diretta di ciò che studiano sui libri scolastici

É una costruzione rinnovata nel suo splendido iter storico, è un omonimo volume recentemente pubblicato grazie all’impegno della locale Pro-Loco e all’iniziativa del suo ex-presidente Augusto Rinalducci. La Rocca di Gualdo Cattaneo con la sua architettura di difesa tra Medioevo e Rinascimento lascia nel dubbio perfino la committenza della sua costruzione: i Baglioni signori di Perugia, il Papa Alessandro VI dei Borgia, il comune di Foligno. Tutti pronti ad occupare il borgo per motivi difensivi. Ma quando il fattore difesa viene meno la costruzione del XVIXVI secolo perde il suo appealing strategico e chiude con la storia. E così si passa nel degrado, nell’abbandono, nello smantellamento. Il recupero è possibile quando si riconoscerà alla Rocca la sua identità di monumento nazionale e il suo valore di bene culturale da salvaguardare. Allora ecco la fase dei restauri e del risveglio culturale coinvolgenti anche le Istituzioni. A suggello del tutto c’è la recente pubblicazione del volume di Renzo Marconi “La Rocca di Gualdo Cattaneo” volto a sensibilizzare e motivare la comunità locale e nazionale nella ricerca della proprio storia e cultura.

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I TA L IA I N P I L L OL E

PIEMONTE

a cura di Margherita Carpinteri

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IL MUSEO D’ARTE ORIENTALE E LA VIA DELLA SETA

l Museo d’Arte Orientale (Mao) a Torino, in collaborazione con National Geographic Italia inaugura un nuovo grande spazio espositivo con una mostra fotografica dedicata fino al 12 aprile 2015. La mostra è un reportage di viaggio diviso in 3 sezioni geografiche: da Venezia fino alla Cina, la permanenza in Oriente e il ritorno via mare. Accanto alle immagini, alcuni video documentari, inclusi nella lista dei 20 migliori documentari di National Geographic Channel degli ultimi dieci anni, raccontano l’esperienza di Yamashita lungo la Via della Seta, a cura di Marco Cattaneo.

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I PURITANI DI VINCENZO BELLINI AL TEATRO REGIO DI TORINO

opo l’insuccesso della Beatrice di Tenda, Vincenzo Bellini aveva litigato con il suo librettista Felice Romani. Così, per il libretto della nuova opera commissionatagli – anche grazie all’intercessione di Gioachino Rossini – dal Théâtre Italien di Parigi, scelse il conte Carlo Pepoli. «Di già ho scelto l’argomento per la nuova opera di Parigi: è dei tempi di Cromwell dopo che questi fece decapitare Carlo I d’Inghilterra. Io sono entusiasta del soggetto, lo trovo proprio da ispirare e martedì, al più tardi, incomincio a scrivere la musica, sperando che il poeta (il conte Pepoli di Bologna) mi dia dei versi». L’opera debuttò il 24 gennaio 1835 con uno straordinario successo (alla prova generale aveva assistito lo stesso Rossini). Al teatro regio di Torino sarà in scena dal 14 al 26 aprile con interpreti celebri in tutto il mondo come Olga Peretyatko e la direzione di Michele Mariotti.

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IL MONDOVISIONE TOUR DI LIGABUE

Mai visto un musicista comunicare col pubblico come sa fare Luciano». Diceva il grande Fabrizio De Andre’. Infatti non ci fu frase più azzeccata sul cantautore di Correggio capace di detenere il record europeo per il numero di spettatori. Con il Mondovisione tour sarà a Torino il 2 e il 3 aprile 2015 ore 21 al Pala Alpitour (ex palaolimpico) per regalare ai suoi più fedeli sostenitori le emozioni dell’ omonimo album e delle canzoni storiche che lo hanno reso una rock star tutta italiana. Torinesi e non stanno prenotando gli ultimi posti e non si stupirà nessuno se anche questa volta sarà tutto esaurito. Per comprare i biglietti consultare il sito www.ticketone.com.

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EMILIA ROMAGNA

a cura di Vittoria Melchioni

DA CIMABUE A MORANDI. FELSINA PITTRICE A CURA DI VITTORIO SGARBI

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na mostra che ripercorre sette secoli d’arte. 180 opere realizzate da artisti bolognesi o che sono permanentemente esposte a Bologna, da Cimabue a Morandi scelte e rilette da Vittorio Sgarbi, provenienti da collezioni pubbliche e private. Si possono ammirare in un’unica sede espositiva, Palazzo Fava. La mostra è significativamente dedicata allo studioso dell’arte Roberto Longhi. Per richiamarsi non solo ai principi e al metodo dell’illustre studioso, ma anche per ripercorre la storia dell’arte italiana, prima che bolognese, attraverso una serie di significative testimonianze dalla fine del Duecento al Novecento. Biglietti su: www.genusbononiae. it lunedì 12 - 19; martedì, mercoledì, giovedì, domenica 9 - 19; venerdì e sabato 9 – 20 Aperture straordinarie: domenica 5 aprile 9-20 / sabato 25 aprile 9-20 / venerdì 1 maggio 9–20

BOLOGNA CAPITALE DELLA BELLEZZA CON LA 48° EDIZIONE DI COSMOPROF

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a più importante fiera internazionale per il business della cosmetica e del benessere, leader mondiale per l’industria della bellezza professionale a 360° riapre i battenti dal 20 al 23 marzo al polo fieristico di Bologna. 90.000 mq dedicati ai diversi settori del beauty: Profumeria e Cosmesi, Naturale, Packaging e Contoterzismo, Estetica e Spa, Capelli, Unghie. Tanti gli espositori, i visitatori e i buyer esteri che fanno di questa manifestazione, anno dopo anno, un vero e proprio “hub” internazionale dove professionisti e decision maker si incontrano per sviluppare il proprio business, creare nuove partnership ed essere aggiornati su tutto ciò che c’è di nuovo nel mondo beauty. Biglietti ed info www.cosmoprof.it

“ LA ROSA DI FUOCO: LA BARCELLONA DI PICASSO E GAUDÍ “ A FERRARA

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na mostra a cura di Tomàs Llorens e Boye Llorens, organizzata dalla Fondazione Ferrara Arte racconterà gli anni fecondi e inquieti e della colorata, sanguigna fucina di artisti che fu Barcellona e che li animò, lasciando un’impronta profonda nella storia dell’arte del Novecento. Un caleidoscopio di dipinti, opere grafiche, gioielli, sculture, modelli architettonici e teatrali testimonierà come tutte le arti siano state percorse dal medesimo fuoco di rinnovamento. Dal 19 Aprile Aperto tutti i giorni, feriali e festivi, lunedì incluso dalle 9 alle 19 orario continuato. Aperto anche 25 aprile, 1 maggio e 2 giugno. Aperture serali fino alle ore 23: 25 aprile 1 e 22 maggio, 1 giugno, 17, 18 e 19 luglio. Palazzo dei Diamanti Corso Ercole I d’Este, 21 - Ferrara.

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VENETO

a cura di Gaia Righetti

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a quarantanovesima edizione del Vinitaly si aprirà quest’anno con un leggero anticipo, per la gioia dei più golosi. Ecco che uno degli appuntamenti fieristici più attesi dell’anno avrà luogo nella bella Verona, a partire dal 22 marzo. Quattro giorni di eventi e degustazioni tra i colori e i gusti delle regioni italiane dal Trentino, passando per il Lazio, fino alla Sicilia. Vini di qualità, tradizione alimentare e tecnologie innovative: queste sono le parole d’ordine per l’edizione 2015 che vedrà oltre 4 mila espositori e 155 mila visitatori. Anche quest’anno non mancheranno Sol&Agrifood ed Enolitech. Insomma, un’occasione imperdibile per entrare in contatto ancora una volta con la cultura del territorio del nostro Paese.

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l 2015 può essere definito come l’anno della sostenibilità. Non a caso, il 6 e il 7 marzo la laguna di Venezia ospiterà il Green Mobility Show, un vero e proprio evento sulla mobilità sostenibile. Dove? Al terminal 103 del Porto Crociere di Venezia. Perché? Per sensibilizzare le persone su un tema che sta sempre più prendendo piede. Come? Attraverso una mostra congresso volta a valorizzare la capacità di spostamento con mezzi a basso impatto ambientale ed energetico. Ma non solo, il Green Mobility Show sarà anche una vetrina per imprese e operatori che utilizzano tecnologie sempre più innovative per ridurre l’impatto ambientale, puntando l’attenzione sulle vie d’acqua lagunari. Convegni, seminari, test drive e molto altro ancora per far partecipare attivamene tutti i visitatori.

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VINITALY 2015

GREEN MOBILITY SHOW

CARPACCIO

ittore e Benedetto da Venezia all’Istria. Palazzo Sarcinelli, nel cuore del centro trevigiano di Conegliano, ospita così il Carpaccio, uno dei protagonisti della produzione di teleri a Venezia a cavallo tra il 400 e il 500, che con le sue opere è diventato testimone della vita, della società e della cultura della Serenissima in quegli anni. La mostra aprirà i battenti sabato 7 marzo e proseguirà fino al 28 giugno. Ma i protagonisti della mostra saranno due: Vittore con i suoi capolavori dai più noti a quelli meno noti e Benedetto, il figlio; una vera e propria scoperta. Un viaggio quindi tra mondi conosciuti e mondi inaspettati ma non per questo meno attraenti.

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ABRUZZO

a cura di Sara Bernabeo

PESCARA, PICASSO E CHAGALL IN ESPOSIZIONE A VILLA URANIA

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na cornice d’eccezione per due grandi Maestri del Novecento: il museo di Villa Urania, nobile costruzione ottocentesca nel cuore di Pescara, ospita l’esposizione di 64 incisioni originali di Pablo Picasso e Marc Chagall. I due artisti, figurativamente molto distanti tra loro, trovano un punto di contatto nei progetti dell’editore-gallerista Vallard, committente di entrambi i lavori. Le 32 incisioni di Picasso traggono ispirazione da l’Histoire Naturelle di Georg-Louis Leclerc; nell’interpretazione dell’artista spagnolo, gli animali del trattato assumono connotazioni oniriche e immaginative. Dalle Fables di La Fontaine, provengono invece gli animali delle incisioni di Chagall, caratterizzazioni dai toni lievi, malinconici. L’esposizione, curata da Michele Tavola e inaugurata lo scorso 20 dicembre, resterà aperta al pubblico tutti i giorni fino al 3 maggio.

“LA MISTERIOSA SCOMPARSA DI W”: LA PIÈCE DI BENNI AL TEATRO MASSIMO

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na donna qualsiasi, di nome V, interpretata da Ambra Angiolini, è la protagonista dello spettacolo che andrà in scena lunedì 30 marzo al Teatro Massimo di Pescara. In un monologo fantasioso, paradossale, ironico, Stefano Benni condensa il senso della perdita, della ricerca del pezzo eternamente mancante, della solitudine individuale e di quella sociale: così la protagonista, scomparsi il coniglietto Walter e il nonno Wilfredo, persi il fidanzato Wolmer e l’amica Wilma, si trova a fare i conti con l’indifferenza del mondo contemporaneo, con le sue nevrosi, con la mancanza; ad essere solo una parte alla ricerca del suo tutto. Sferzante e dissacrante, comica e dolorosa, la parola di Benni trova nell’interpretazione di Ambra Angiolini e nella regia di Giorgio Gallione la propria realizzazione sul palcoscenico, in uno spettacolo teatrale che fino ad aprile 2015

LA “TRANSIBERIANA D’ITALIA” NEL CUORE DELL’APPENNINO ABRUZZESE

É

una storia lunga, quella della ferrovia Sulmona-Isernia; approvata nel 1885, la realizzazione fu completata nel 1897, quando la tratta, con il suo tragitto complesso che serpeggia lungo l’Appennino, venne inaugurata. Danneggiata durante la Seconda Guerra Mondiale, la ferrovia, chiamata anche “Transiberiana d’Italia” per il suggestivo panorama che offre, rimase chiusa fino al 1960. Nel 2011 la Sulmona-Isernia è stata dismessa, ed è rimasta inutilizzata fino allo scorso anno, quando la Fondazione FS ha deciso di riattivarla come ferrovia storica. L’associazione Le Rotaie le restituisce ora il suo valore organizzando treni turistici lungo la tratta: i prossimi appuntamenti sono quelli dell’8 marzo (Isernia-Sulmona), in occasione dell’VIII Giornata delle Ferrovie dimenticate, e del 25 aprile (Pescara-Roccaraso), con un itinerario tra le più caratteristiche mete della zona: Sulmona, Palena, Campo di Giove e Roccaraso.

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PUGLIA

a cura di Cristian Chiarelli

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BEPPE FIORELLO DIVENTA MODUGNO

eppe Fiorello è protagonista dello spettacolo teatrale dedicato a Domenico Modugno, “Penso che un sogno così…” scritto dall’attore insieme a Vittorio Moroni per la regia di Giampiero Solari. Sarà a Foggia il 7 e 8 aprile ed il 9 e 10 a San Severo, (FG). Già prodotte, una fiction e un tour teatrale risalente ad un anno fa, entrambi di grande successo. Ospitato nei teatri di Milano, Torino, Firenze, Roma e tante altre. Più che lavoro, in questo caso un sentito e vivo omaggio, parola a Beppe : Sarà un semplice omaggio personale e affettuoso ad un ragazzo del Sud che come me ha inseguito sogni e passioni, il cinema e la musica, ma non sarà soltanto un viaggio nella vita di Mimì, sarà anche l’occasione per raccontare fatti, storie e personaggi di un tempo passato felice. Io, personalmente, non lo perderei.

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BIFEST 2015 CON JOHN TURTURRO

al 21 al 28 marzo andrà in scena il Bari International Film Festival, rassegna cinematografica presieduta da Ettore Scola e diretta da Felice Laudadio. A catturare l’attenzione iniziale non è tanto la qualità del Festival, ovviamente notevole, il film “Tangerines”, premiato al Bifest 2014, è candidato all’oscar straniero 2015, ma soprattutto i temi principali di quest’anno. Protagonisti saranno retrospettive e ricordi riguardo alle opere di Fritz Lang e Francesco Rosi, in anteprima italiana il documentario di Brett Morgen “Cobain: Montage of Heck“, primo documentario autorizzato su Kurt Cobain ed inoltre il film inaugurale sarà “Tempo instabile … con probabili schiarite”, commedia di Marco Pontecorvo interpretata da Luca Zingaretti, Lillo, Carolina Crescentini, con la partecipazione straordinaria di John Turturro, tutti attesi a Bari il 21 marzo per la serata inaugurale del festival al Teatro Petruzzelli.

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CON/DIVISIONI A LECCE

ià dal 27 febbraio ma fortunatamente sino al 18 marzo sei giovani artisti, differenti nelle forme espressive, ma vicini nel dato anagrafico, accomunati dal medesimo cursus studiorum (tutti compagni in Accademia di Belle Arti a Lecce) e da alcuni tratti emblematici (la preferenza accordata alla pittura, l’ambiguità figurativa, il gusto per la contaminazione dei linguaggi e soprattutto l’esperienza di strada, pratica artistica militante condotta a contatto con il pubblico), s’incontrano negli spazi della Galleria Scaramuzza di Lecce esibendo sei differenti modi di procedere nel mondo dell’Arte. “Con/divisione”, dove la variabile presenza dello spazio intraverbale costituisce un vero e proprio salto semantico, ciascuno con la propria visione del presente. Sei personalità racchiuse in un microcosmo di sperimentazioni eteroclite.

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PAST EVENT

IL LUXURY TRAVEL

SPICCA IL VOLO IN ITALIA

DALLA BORSA INTERNAZIONALE DEL TURISMO, IL BEL PAESE SI CONFERMA COME META FAVORITA NEL COMPARTO DEL LUSSO

a cura della Redazione

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l dato è ormai inequivocabile: il settore del lusso in Italia cresce a due cifre e non consoce crisi. Non a caso, da quest’anno, alla Borsa internazionale del Turismo è stato riservato uno spazio anche al comparto del Luxury, inglobato in un padiglione a sé stante. Il segmento top class viaggia quindi a gonfie vele e l’andamento nazionale è in espansione. E i dati parlano chiaro: nel 2005 il Luxury rappresentava il 17,5 per cento del turismo in Italia, mentre nel 2013 ha raggiunto quota 20,8 per cento. Attratti da due fattori trainanti, vale a dire il patrimonio culturale e le bellezze naturalistiche, il turista di alta gamma è anche molto attento alla presenza di boutique, hotel, ristoranti, castelli, resort, centri benessere e antiche ed eleganti dimore. Il tutto all’insegna

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di un’unica parola: l’esclusività. Sorprendere e colpire chi è abituato a vedere tutto, è la mission che si deve prefiggere ogni operatore del settore. Ma chi usufruisce di tanto sfarzo, lusso e servizi di ogni genere non sono solo i vip, ma anche tanti uomini d’affari e nuovi milionari in particolare dei paesi Bric, che ambiscono a un soggiorno unico e indimenticabile sotto la bandiera del Made in Italy. Per i turisti altospendenti le varietà offerte dalle realtà regionali italiane sono illimitate. E non mancano anche soluzioni cucite su misura, con la presenza di personal shopper e local advisor, figure capaci di soddisfare ogni minimo desiderio del turista, coccolandolo alla coperta delle bellezze e delle particolarità artistiche, enogastronomiche e culturali del Bel Paese.


PITTI IMMAGINE 87 BRAND EMERGENTI, NUOVI CORRENTI DI LUXURY E INNOVATIVE TENDENZE DI MODA MASCHILE SONO I PILASTRI DELL’EVENTO FIORENTINO

Italo Profice

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il Pitti Immagine Uomo 87, la manifestazione internazionale di riferimento per la moda maschile e i percorsi di lifestyle contemporaneo, tenutosi di recente a Firenze nella Fortezza da Basso. Molteplici gli ambiti solcati dalle aziende che hanno partecipato: alcuni brand hanno impresso un’evoluzione al concetto di sportswear, altre, con il vento in poppa hanno definito nuovi stili per il menswear senza tralasciare le nuove correnti del luxury underground, grazie ai progetti speciali dei designer internazionali che non mancano mai. Il Pitti s’impone sempre più come una global platform per importanti aziende e gruppi internazionali della moda. L’occasione è propizia anche per i brand emergenti o poco conosciuti, per lanciarsi, finanche rilanciarsi. Non mancano marchi extraeuropei che vogliono farsi

breccia nel mercato europeo e navigare a vele spiegate. In questa 87° edizione si è toccato un record assoluto di partecipazioni: 1.119 marchi di Pitti Uomo a cui si aggiungono le 66 collezioni donna di Pitti W. I compratori sono aumentati del 15%, ben 24.000 totali contro i 20.800 della medesima edizione dell’anno precedente. Tutto ciò è solo la conferma della crescita di fama e fatturato della manifestazione, sempre più piattaforma di lifestyle. Si sottolinea la nuova partnership speciale con MINI e il focus particolare sui progetti dedicati a giovani brand emergenti, Pitti Italics e The Latest Fashion nonché alle tendenze più innovative nella moda maschile contemporanea. Tra gli altri si è distinto il marchio umbro Brunello Cucinelli, che vive all’insegna della continua evoluzione del menswear e delle sue contaminazioni con il design.

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DE LEGIBUS

RIFORMA COSTITUZIONALE:

LE NOVITÀ IN CORSO DI APPROVAZIONE LA CAMERA DEI DEPUTATI E IL SENATO DELLA REPUBBLICA AVRANNO COMPOSIZIONE E FUNZIONI DIFFERENTI

L

’iter legislativo aggravato previsto dall’art. 138 per la modifica della Costituzione è ancora in corso, ma i punti salienti del disegno di legge di riforma sono già ben delineati. Tra le novità più significative è da segnalare il superamento del bicameralismo perfetto in favore dell’introduzione di un bicameralismo differenziato: il Parlamento continuerà ad articolarsi in Camera dei deputati e Senato della Repubblica ma i due organi avranno composizione e funzioni differenti. Il Senato subirà profonde modifiche, diventando un organo rappresentativo delle istituzioni territoriali composto da 100 membri, non più ad elezione diretta: 95 senatori sa-

Elisabetta Bardelli ranno scelti dai Consigli regionali tra i propri componenti ed i Sindaci dei rispettivi Comuni (il mandato coinciderà con la durata degli organi delle istituzioni nelle quali sono stati eletti, senza alcuna indennità ulteriore) e gli altri cinque potranno essere nominati dal Presidente della Repubblica tra i cittadini che si sono distinti in campo sociale, scientifico, artistico o letterario (e rimarranno in carica per sette anni, senza possibilità di essere nuovamente nominati). Alla Camera resterà affidata, oltre alla funzione di indirizzo politico e di controllo dell’operato del Governo, anche la funzione legislativa, fatta eccezione per alcune ipotesi nelle quali sarà esercitata collettivamente; negli al-

tri casi il Senato potrà esaminare i disegni di legge approvati dalla Camera, se ne ha fatto richiesta, entro dieci giorni, tramite un terzo dei suoi componenti, ma la pronuncia definitiva sulle eventuali proposte di modifica spetterà comunque alla Camera. Sarà anche rivisto il riparto di competenza legislativa e regolamentare tra Stato e Regioni, con la soppressione della competenza concorrente ed una redistribuzione delle materie. È inoltre prevista l’abolizione del Cnel e la soppressione delle Provincie. Ad essere modificato sarà anche il quorum per l’elezione del Presidente della Repubblica, che in caso di impedimento verrà sostituito dal Presidente del Camera, e non più del Senato.


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FLORIDA

ecco Miami!

TURISMO IN PILLOLE NELLA CITtà americana

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Francesco Famà (corrispondente da Miami)

l senso comune tende ad associare Miami ad un tipo di turismo concentrato sul divertimento sfrenato e disinibito, capace di inghiottire il viaggiatore in un turbinio di luci, colori, musiche e sapori. In effetti, questa percezione della città non ha basi infondate: negli anni Ottanta Miami divenne il più grande punto di transito della cocaina proveniente dal Sud America, cosa che facilitò un’escalation di crimini violenti, corruzione e pericolosità diffusa. Ancora oggi la “Città del Vizio” sfoggia degli eccessi unici al mondo, soprattutto in zone come South Beach. Eppure Miami è anche una città che ha saputo cambiare così profondamente da reinventare il concetto di intrattenimento a cui era legata. Miglia e miglia di spiagge bianchissime, temperature calde tutto l’anno ed una vita notturna tra le più vibranti al mondo rendono la città una meta prediletta da tutti coloro che hanno bisogno di staccare la spina dalla routine: una passeggiata in Ocean Drive costellata da suoi locali e palme o tra i negozi e ristoranti di Lincoln Road sono un must. Situata tra l’omoni-

mo fiume, la baia di Biscayne, le famose paludi (o Everglades) in cui passare una piacevole giornata nella natura selvaggia e l’Oceano Atlantico, Miami può inoltre vantare un incrocio di culture europee, americane, latine, caraibiche e persino asiatiche che arricchiscono la città di una smodata quantità di cucine. C’è solo l’imbarazzo della scelta. E per gli amanti dello shopping, la città offre diverse soluzioni: dai giganteschi malls, vere e proprie città-negozio (e.g. Aventura Mall o il Dolphin Mall), ai centri commerciali all’aperto come Bayside o l’area di Midtown. Anche l’arte non manca se si considerano le colorate opere di Brito che tappezzano parte della città e quelle pittoresche di strada in Design District / Wynwood durante ogni secondo sabato del mese per l’Art Walk. Inoltre, la possibilità di imbattersi in una maratona, in un concerto all’aperto, in un festival di moda o in serate universitarie, come quelle di Coconut Grove, non manca mai e contribuisce a rendere Miami una città viva tutto l’anno, dove la scelta di quando visitarla è dettata solo dalla propria volontà.


IT’S SO MIAMI! Tourist tips in the American city

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ommon feeling tends to associate Miami to a type of tourism focused on wild and uninhibited fun, able to entangle the traveler in a swirl of lights, colors, music and flavors. Indeed, this perception of the city has a well-founded basis: during the 80’s Miami became the largest corridor for cocaine from South America, which facilitated an escalation of violent crimes, corruption and widespread insecurity. Even today, the “Sin City” shows off many unique and worldly excesses, especially in areas such as South Beach. Yet, Miami has had the ability to deeply transform the concept of entertainment to which it was previously tied. Miles and miles of white sandy beaches, warm temperatures all year long, and one of the most vibrant nightlife in the world make this city a top destination for all those who need to unwind from their routine: a walk along the palm tree-lined corners of Ocean Drive or among the shops and restaurants of Lincoln Road are a “must”. Located between the river that carries its name, Biscayne Bay,

the famous marshes (or Everglades) where one can spend a pleasant day into the wild nature and the Atlantic Ocean, Miami also boasts crossroads of European, American, Latin, Caribbean and even Asian cultures which enrich the city with a countless amount of gastronomic alternatives. You will be spoiled by the wide-array of choices! And for those addicted to shopping, the city offers several options: from gigantic malls, such as Aventura Mall or Dolphin Mall, to outdoor marketplaces like Bayside or the Midtown area. Also, art-related points of interest are numerous if you think of the colourful pieces of world-renowned artist Brito that can be found around the city or the picturesque urban artworks in Design District / Wynwood during every second Saturday of the month for the Art Walk. Furthermore, the possibility of running into a marathon, an outdoor concert, a fashion festival or universities’ nights out, such as those in Coconut Grove, all combine to make Miami a for-all-tastes city, where the choice of when to visit is the only hard part.



ZUP DESIGN

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