Nov - Dic 2015
Anno 4 - n.6 - € 0,01
M A G A Z I N E D I I N F O R M A Z I O N E , C U LT U R A E L I F E S T Y L E
#COMUNIONE
CONTEMPORANEA
MIAMI - PRINCIPATO DI MONACO - MILANO - UMBRIA
Veryposh
ITALIAN HAND MADE DESIGN
I T A L I A N HAND MADE D E S I G N
Info: Email: veryposhdesign@gmail.com Fb: Veryposh
EDITORIALE DIRETTORE RESPONSABILE Mario Timio VICEDIRETTORE Carlo Timio REDAZIONE Alessio Proietti, Giulio Siena, Noemi Furiani, Alessia Mencaroni, Walter Leti, Elisabetta Bardelli, Marilena Badolato, Italo Profice, Claudio Cattuto, Marco Servili HANNO COLLABORATO Alessandro Biscarini, Elisa Giglio, Laura Patricia Barberi, Giuliana Spinelli Batta, Francesco Colamartino, Elana Ciulla, Marinella Cucciardi, Chiara Franzosi, Francesca Fregapane, Marina Sotgiu, Sara Zoppi Margherita Carpinteri (Piemonte) Gaia Righetti (Veneto) Vittoria Melchioni (Emilia-Romagna) Jessica Chia (Liguria) Sara Bernabeo (Abruzzo) Christian Chiarelli (Puglia) Anna Paola Olita (Sardegna) Francesco Famà (Miami) RINGRAZIAMENTI Carlalberto Corneliani, Giuseppe Santoni Fondazione Prada Museo Leonardo EDITORE Ass. Media Eventi REGISTRAZIONE Tribunale di Perugia n. 35 del 9/12/2011 IMPAGINAZIONE E GRAFICA R!style Project STAMPA Tipografia Pontefelcino Perugia
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In vino veritas et salus... ma non solo
PRINCIPATO DI MONACO
APPUNTAMENTI 10 Monte-Carlo Jazz Festival festeggia il suo compleanno 15 Al Monaco Yacht Show le ceramiche Made in Umbria PERSONAGGIO 18 Santoni, l'eccelenza artigianale che sposa l'alto lusso della calzatura
LOMBARDIA
APPUNTAMENTI 22 Il mondo di Leonardo 24 Barbie. The Icon 26 Glocalnews 28 AGENDA NEWS DESIGN 30 Fondazione Prada EXPO 34 Il Magazine Riflesso Luxury POST-EXPO 36 L'eredità dell'Expo Milano 2015 DISCOVERY 38 Serpenti e cinghiali a Milano ARTE E ARCHITETTURA 40 Cappella di Teodolinda
CONTATTI direzione@riflesso.info editore@riflesso.info artdirector@riflesso.info info@riflesso.info SITO WEB www.riflesso.info FACEBOOK Riflesso Magazine DISTRIBUZIONE Miami, Principato di Monaco, Milano, Umbria
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UMBRIA
EVENTI 43 Mercatini natalizi in Umbria 46 L'oro verde 48 AGENDA NEWS ARTE 50 Sulle tracce di Sant'Isacco CASTELLI 53 Il Castello di Procopio 55 BRIEFING CULTURALE
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GIRI DEL GUSTO Il tartufo e il suo segugio ALIMENTAZIONE La Dieta mima-digiuno AMBIENTE Il riscaldamento globale DE LEGIBUS Novità in arrivo per accorciare i tempi delle controversie
ITALIA IN PILLOLE
71 Piemonte 72 Veneto 73 Emilia-Romagna 74 Liguria 75 Abruzzo 76 Puglia 77 Sardegna
#COMUNIONE
CONTEMPORANEA
Mentre l'attuale dibattito è concentrato sull'eredità materiale di EXPO, non si perdono di vista i lasciti immateriali dell'Esposizione Universale. Riflessioni sul tema "Nutrire il Pianeta. Energia per la Vita" che acquisiscono più spessore se oltrepassano i tornelli e diventano concretezza, condivisione e quotidianità. Su questa scia la copertina Riflesso si ispira al progetto IED "Comunione Contemporanea" coordinato da Cinzia Piloni: una rivisitazione concettuale dell’Ultima Cena in cui il cibo condiviso è sapere e conoscenza. Realizzazione Classe di Comunicazione Pubblicitaria, 3° anno 14/15 IED Milano Studenti: Roberta Castorina, Giulia de Chirico, Felicetta Guerriero Coordinamento Didattico IED Elisa Bergamaschino, Marianna Moller, Cinzia Piloni, Fulvio Ravagnani Direzione Artistica Alessio Proietti
FLORIDA MIAMI 78 Il bilinguismo inglese e spagnolo a Miami
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EDITORIALE
IN VINO VERITAS ET SALUS… MA NON SOLO Mario Timio
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Romani avevano capito tutto sul vino, compreso il contenuto dell’aforisma del titolo. Ma anche coloro che sono venuti dopo non scherzavano. Aver inserito un bicchiere di vino per pasto nella dieta mediterranea, la più salutare nel mondo, la dice lunga sul ruolo del nettare degli dei nella vita dell’uomo. La sua espansione senza confini ne è la logica conseguenza. E sappiamo che i vini delle migliori selezioni italiane raggiungono i calici di tutto il pianeta. C’è di più. L’Italia del vino quest’anno supera la Francia nell’annoso derby della produzione: 48.8 milioni d’ettolitri per noi, 46.4 per i cugini (36.6 per la Spagna eterna terza). Nell’altrettanta tradizionale sfida regionale di qualità di vini la Toscana supera il Piemonte per 79 a 75 etichette con il massimo punteggio, nel gergo enologico “tre bicchieri”. Ce lo racconta la guida “Vini d’Italia 2016” del Gambero Rosso (giunta alla 29° edizione) decretando appunto che la regione del Chianti, del Brunello, del Bolgheri è la regione con più “tre bicchieri”. Alla regione del Barolo, del Barbaresco, del Barbera va il secondo posto con “solo” 75 “tre bicchieri”. Seguono in classifica le grandi regioni vinicole del Nord-Est (Veneto, Alto Adige, Friuli Venezia Giulia,Trentino) con complessivi 111 “tre-bicchieri”, di cui 80 verdi, ovvero prodotti da vigneti in coltura biologica o biodinamica. Da
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notare che il 26% dei “tre bicchieri” sono sotto i 15 euro a bottiglia. Nel sud svetta la Campania con 21 etichette, la Puglia con 13 vini d’eccellenza. Nelle isole guida la classifica la Sicilia con 33 “tre bicchieri” che supera la Sardegna ferma a 13. Al centro, oltre alla vincitrice Toscana, si pone in evidenza l’Umbria con 10 “tre bicchieri” di cui ben sette conferiti al Sagrantino di Montefalco. Su questo vino è stato presentato alla EXPO un libro dal titolo molto accattivante: “Gli aspetti salutistici del Sagrantino”, ove sono stati confermati con dati scientifici le esperienze empiriche che i Romani, e poi altri, avevano accumulato nei secoli. In sintesi nel Sagrantino c’è Salus in termini di protezione del cuore e delle arterie e di mortalità cardiovascolare, per il più elevato contenuto nel mondo di polifenoli e antociani che la scienza medica indica come preventivi delle malattie cardiache. Studi in tale direzione sono stati confermati dalle indagini cliniche sperimentali attivate sul Sagrantino dal patron di Rossobastardo Luciano Cesarini. Un commento a questi dati statistici e clinici si impone con una domanda. Perché tanto interesse per il vino? Perché va inserito nel più ampio interesse per i campi, un tempo lasciati al loro destino ma oggi rivalutati nella consapevolezza che la terra può dare all’uomo una ricca e salutare alimentazione, un argomento centrato anche da EXPO 2015.
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La Redazione di Riflesso ringrazia i collaboratori, i sostenitori e i lettori
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Carlo Timio
Alessio Proietti
Mario Timio
Alessia Mencaroni
Elisa Giglio
Claudio Cattuto
Alessandro Biscarini
Elisabetta Bardelli
Francesca Fregapane
Marina Sotgiu
Marinella Cucciardi
Chiara Franzosi
Marilena Badolato
Giuliana Spinelli Batta
Anna Olita
Gaia Righetti
ed augura a tutti di trascorrere un felice Natale ed uno straordinario 2016!
Margherita Carpinteri
Noemi Furiani
Giulio Siena
Walter Leti
Vittoria Melchioni
Costanza Banti
Jessica Chia
Francesco Colamartino
Francesco FamĂ
Sara Zoppi
Laura Patricia Barberi
ClaudiaPiccoli
Sara Bernabeo
Christian Chiarelli
Marco Servili
Italo Profice 9
APPUNTAMENTI
Principato di Monaco
Monte-Carlo Jazz Festival festeggia il suo decimo compleanno Marinella Cucciardi
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al 2006, quando è stata inaugurata la prima edizione del Monte-Carlo Jazz Festival patrocinata dal principe Alberto II, questa manifestazione si svolge puntualmente nel mese di novembre. Quest’anno il Festival prenderà forma tra il 23 novembre e il 6 dicembre, permettendo di immergerci in uno splendido contesto ascoltando note di jazz dei migliori jazzisti contemporanei e tra i più famosi solisti a livello internazionale. Il cartellone 2015 è incentrato sui tre cardini che rappresentano l’essenza del jazz; la vita, la gioia, il divertimento. La kermesse musicale si tiene in una cornice meravigliosa, tempio della musica e della creatività da oltre un secolo. Vale a dire nella maestosa cornice della Salle Garnier dell’Opéra di Monte-Carlo che deve il suo nome al celebre architetto francese
Nella splendida cornice della Salle Garnier dell’Opéra apre i battenti l’importante kermesse del jazz che quest’anno lascia spazio anche ai giovani talenti Charles Garnier il quale la progettò e realizzò anche il famoso teatro dell’Opéra di Parigi. Inaugurata nel 1879, la Salle Garnier è situata nel Casinò di Monte-Carlo, per dar maggior lustro ed eleganza al Casinò. La Société des Bains de Mer monegasca decise di dotare tale struttura di una prestigiosa
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APPUNTAMENTI
sala da concerto, affidando a Gustave Eiffel il disegno delle travi in ferro. Tantissime le star che si sono esibite in tutti questi anni. Tra queste ricordiamo Plácido Domingo, Luciano Pavarotti, Lionel Richie e Prince. Circa dieci anni fa la sala è stata completamente ristrutturata e ci sono voluti due anni di lavori per renderla maestosa e ripristinare tutti gli addobbi e arredi originali. E pensare che bastarono solo otto mesi all’architetto Charles Garnier per costruirla. Quest’anno in occasione della decima edizione del Jazz Festival saranno presenti grandi musicisti del jazz come Joshua Redman e Selah Sue. Una kermesse di otto giorni, un’opportunità da non perdere per gli amanti del jazz per ascoltare artisti di fama mondiale e musicisti di diverse nazionalità con generi musicali distinti come il soul, blues, funk e swing. E per questa decima edizione si prevedono grandi novità: Avishai Cohen suonerà insieme all’Orchestra Filarmonica di Monte-Carlo, per un indimenticabile concerto. Inoltre, per la prima volta, si darà un’opportunità unica ai giovani talenti del jazz di salire sul palco per una ventata di esibizioni. Tra questi spiccano i nomi di Richard Manetti, Thomas Enhco, i GoGo Penguin e Cory Henry, che rappresentano una nuova generazione di jazzisti. E tra le novità, Marcus Miller presenterà il suo ultimo album, “Afrodeezia”, con numerosi musicisti africani e gnawa.
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CORNELIANI.COM
APPUNTAMENTI
Al Monaco YACHT SHOW le ceramiche Made in Umbria conquistano gli armatori a cura della Redazione
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A sinistra Arch. Laura Sessa, al centro armatrice Yacht Madame Kate, a destra il Principe Alberto II di Monaco
ella splendida cornice del Monaco Yacht Show, la manifestazione più prestigiosa al mondo dedicata alla nautica di diporto e incentrata sull’esposizione di superyacht e megayacht, si tiene ormai da diversi anni una competizione tra barche che si contendono cinque premi nel rispetto di parametri selezionati tra i quali ecosostenibilità e design. Quest’anno, il primo posto del Mys/Rina Award è andato allo yacht Madame Kate, disegnato dall’architetto Laura Sessa e realizzato dal cantiere navale Amels. E nella premiazione, che è stata celebrata in una serata di Gala nella affascinante cornice della Salle des étoiles dello Sporting MonteCarlo, anche l’Umbria ha giocato il suo ruolo da protagonista. Il premio donato all’armatore,
che è risultato il primo in questa importante competizione, ha radici umbre. Si tratta di un vaso bianco in ceramica di Deruta, con una forma molto sinuosa ed elegante, su cui sono state disegnate delicate strisce orizzontali con applicazioni in oro, realizzato appositamente dall’Azienda Ceramiche Sambuco che nel Principato di Monaco ormai è di casa, partecipando già da svariati anni a numerose esposizioni e manifestazioni istituzionali, e riscuotendo un notevole successo. Insomma, in un contesto internazionale di alta gamma in cui la clientela esclusiva e amante dello yachting di lusso celebra la magnificenza e lo splendore di mega yacht innovativi e lussuosi, riesce a ritagliarsi uno spazio di prestigio anche l’eccellenza artigianale umbra di elevata qualità e raffinatezza.
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Info: Email: veryposhdesign@gmail.com Fb: Veryposh
Equilibrio
IL nuovo brand DI DESIGN CHE CONIUGA UNA SANA CREATIVITÁ ALL’ARTIGIANALITÁ ESCLUSIVA È appena nato e già sta facendo parlare molto di sé. É il nuovo brand di Design Veryposh. Si tratta di complementi di arredo creati dalla fantasia di un immaginatore e da artigiani di elevata qualità e affidabilità. I materiali utilizzati sono dei più variegati e spaziano dalla ceramica al legno, dalla pelle al vetro, dal plexiglass ai tessuti pregiati. Il progetto ha preso forma grazie a un’intuizione del suo fondatore Carlo Timio e si è concretizzata con il supporto del designer Daniele Buschi. L’idea di fondo è quella di creare delle linee a tema, su cui poi si sviluppano dei prototipi, che una volta affinati passano allo step successivo della produzione. Dalla mente alle mani, dall’immaginazione al tatto, dalla fantasia alla realizzazione. È questa la procedura che ha spinto il fondatore ad attivare tutti quei meccanismi che, in un breve arco temporale, hanno consentito di mettere sul mercato un marchio di Design, esclusivo e originale. La rete di aziende, già precedentemente testate e selezionate, sono le protagoniste della materializzazione della creatività del designer, che ha portato alla nascita dei primi tre oggetti. La prima linea è stata dedicata all’Esposizione Universale e all’Albero della vita, un simbolo della natura e dell’essere che si sposa perfettamente con il genio dell’uomo. I primi complementi di arredo hanno preso corpo grazie alla dedizione, l’elevata professionalità e la precisione artigianale. Il vaso “Il Re Dorato” è stato realizzato dell’azienda Ceramiche Sambuco di Deruta, che ha dato forma a un’idea del tutto innovativa ed inedita nel campo della ceramica. Si tratta di un vaso che rimanda ai rami di un albero per realizzare il quale è stato necessario sfrangiare la ceramica fino
Ph: Metalli Photodesignstudio Il Posto Giusto
Il Re Dorato alla creazione del pezzo unico, su cui è poi stato applicato l’oro. E la forma finale rimanda alla corona stilizzata di un re. La lampada “Equilibrio” nasce dal modellamento manuale di una trave secolare operato dalla falegnameria d’autore Moriko di Umbertide. Lo svitamento dei blocchi quadrati, incastrati in palle di legno di abete, dà il senso e il significato della lampada, a voler rappresentare la variabilità dei punti di vista con cui si guarda l’oggetto. “Il Posto Giusto” è un altro oggetto di design che rimanda a una sorta di tableau rivisto in chiave moderna. È un segnaposto in pelle, messo a punto da Anna Rita Setti, su cui è stato applicato un tessuto pregiato che facilita il riconoscimento delle postazioni dei commensali intorno a una tavola apparecchiata. I primi oggetti sono già stati esposti in diverse manifestazioni di carattere internazionale. Dopo essersi messi in mostra al Macef a Milano nell’edizione dello scorso settembre, hanno preso la direzione del Principato di Monaco dove hanno fatto la loro prima comparsa ufficiale al Monaco Yacht show. Insomma, l’esclusivo brand Veryposh nella sua prima fase di esposizione al grande pubblico internazionale ha già ottenuto un successo annunciato, venendo apprezzato per la sua eleganza, originalità e raffinatezza. Senza tuttavia perdere la sua semplicità e il sano rapporto con le tradizioni, la storia e la cultura del territorio. L’intuizione e la creatività del progetto, nato in un momento di grande attenzione verso i prodotti creati su misura, sono la testimonianza che oggi sempre più il vero significato del lusso è possedere un oggetto di alto artigianato.
PERSONAGGIO
SANTONI l’eccellenza artigianale che sposa l’alto lusso della calzatura a cura di Carlo Timio
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e il tempo è considerato sempre di più un lusso, allora non si può non rappresentare le calzature Santoni come il vero lusso artigianale. Con una media di 95 giorni per produrre una scarpa fatta su misura, si può ben capire la cura e l’attenzione che vengono trasfusi in ogni manufatto per averlo di elevata qualità. Un elemento questo imprescindibile nella filosofia aziendale di Santoni. Che vanta anche un altro punto di forza: l’attaccamento alle radici, alla terra e al lavoro dell’artigiano che si esprimono in una produzione integralmente marchigiana, anzi addirittura made in Corridonia, dove ha sede l’azienda. E allora cerchiamo di capire meglio qual è la storia di questa straordinaria azienda di calzaturificio ormai divenuta un brand noto in tutto il mondo. Presidente Santoni, com’è nata la passione per le scarpe a tal punto da iniziare a produrle? “È una passione che è cresciuta con me. Sin da piccolino guardavo con grandissima ammirazione al lavoro di mio padre Andrea che nel ’75 dopo anni di esperienze di successo nel settore calzaturiero ha aperto un piccolo laboratorio nei locali adiacenti casa nostra. Il laboratorio è stato il mio campo di gioco, sono cresciuto con i grandi maestri artigiani che mio padre aveva chiamato a lavorare con lui in una impresa che all’epoca era del tutto controcorrente. Tutte le aziende del distretto marchigiano si confrontavano nella
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competizione delle quantità prodotte giornalmente. Andrea Santoni scelse la strada della grande qualità e della massima artigianalità che molte altre aziende stavano abbandonando a fronte della delocalizzazione produttiva. Vedere la passione per l’eccellenza, la ricerca quotidiana nel superare lo standard a cui si era arrivati il giorno prima, la dedizione nel fare un prodotto unico che supera l’artigianalità per arrivare a scarpe che sono più simili ad opere d’arte, le costruzioni e le cuciture a mano, le prove infinite di velatura e i continui esperimenti sul colore sono stati e sono per me una continua emozione. Già da bambino sapevo chiaramente che non avrei voluto fare altro nella mia vita. Per questo i pomeriggi dopo la scuola li trascorrevo in laboratorio e anno dopo anno la Santoni è cresciuta. Formalmente sono entrato nel ’88 per prenderne le redini due anni dopo, ero un giovanissimo amministratore delegato, sempre affiancato da mio padre che ancora oggi tutti i giorni è presente in azienda”. Inizialmente l’azienda nasce solo per scarpe da uomo, quando avete iniziato a fare anche le collezioni femminili? “Dieci anni fa abbiamo iniziato la donna con una piccola collezione, principalmente stivali, stringate e mocassini, la più naturale evoluzione per un’azienda nata e cresciuta con la cultura della
calzatura uomo di lusso. Sono state le mogli dei nostri clienti internazionali a spingerci in questo business, cercavano un prodotto di altissima qualità, frutto di una grande attenzione allo stile senza però cadere nei trend stagionali e nel ‘fashion’. Da subito abbiamo avuto un ottimo riscontro sul mercato e solo cinque anni fa abbiamo deciso di ampliare la proposta Santoni con una collezione completa con “stiletti”, decolleté, e tutte le proposte strettamente femminili. Oggi la donna è una parte importante del business Santoni in forte crescita su tutti i mercati in modo continuato e continuativo. Una realtà, la donna Santoni, che conta un design team dedicato e un sito produttivo dedicato con più di 120 persone”. Quando avete iniziato a creare gli accessori, la pelletteria? “Ormai sono più di 5 anni che, stagione dopo stagione, la collezione accessori continua a crescere. All’inizio solo le cinture da uomo, poi la piccola pelletteria, fino alla linea travel. Sono prodotti unici, che rispecchiano il massimo dell’artigianalità Santoni, in materiali preziosi come il coccodrillo anticato a mano o semplicemente vitello nei colori più sofisticati da uomo. Molti sono i clienti che amano circondarsi di accessori unici come uniche sono le nostre scarpe. Scarpe, cintura e briefcase abbinati sono un must per molti uomini. I nostri clienti sono amanti dei dettagli e cercano sempre dei prodotti speciali, come chi indossa un IWC con un cinturino in coccodrillo Santoni anticato a mano, e magari richiedono la cintura o la scarpa dello stesso colore del coccodrillo del loro Portofino IWC. La nostra ultima sfida sono le borse e la pelletteria da donna a cui ci stiamo affacciando nelle ultime stagioni con prodotti eccellenti magari in cocco o nelle combinazioni di tessuti Rubelli con cui collaboriamo per una Capsule collection molto interessante”. La sede è nelle Marche, terra di artigianalità e calzaturifici, c’è concorrenza tra le varie aziende di scarpe? “La sede è a Corridonia dove è completamente localizzata la nostra produzione, possiamo dire che siamo un made in Corridonia più che un made in Italy. Il distretto calzaturiero marchigiano oggi non rappresenta per noi né una concorrenza né una opportunità. Lo è stato in passato ma oggi nel distretto non ci sono realtà che producono internamente il livello di qualità che producono
i nostri 550 uomini. Artigiani che lavorano con orgoglio e passione alla creazione di pezzi unici”. Il vostro marchio è sinonimo di lusso e artigianalità, in media quanto impiegate a produrre una scarpa? “Difficile da dire con esattezza, mediamente si calcolano dai 90 ai 100 passaggi, questi ovviamente variano da modello a modello. Forse banale a dirsi, ma i dettagli fanno la differenza e impieghiamo moltissime risorse nella ricerca di quei piccoli particolari, invisibili per lo più a occhio nudo, ma fondamentali per la riuscita di una scarpa di alta qualità. Basti pensare che per terminare una scarpa Santoni si possono impiegare fino a 2 mesi, specialmente se si tratta di un pezzo bespoke, in cui l’artigiano prende le misure del piede del cliente e nasce così una calzatura che è unica nel suo genere. In Santoni non si lavora seguendo principalmente il tempo, ma la qualità e l’artigianalità più vera, per produrre un oggetto di lusso non si può parlare di tempi standard. Si dice spesso che il vero lusso è il tempo, io condivido pienamente, per produrre il lusso serve il tempo e va rispettato il tempo che l’artigiano impiega per completare il lavoro, dopotutto il vero made in Italy è proprio questo. Se siamo la migliore manifattura al mondo per prodotti di lusso lo dobbiamo alla nostra capacità tutta italiana che fonda le sua radici nelle più alte botteghe artigiane rinascimentali”. L’azienda è in grande espansione, sia in Italia che all’estero. Prevedete nuove aperture di show room? E sul settore online invece ci puntate? “Stiamo crescendo con soddisfazione da diversi anni a doppia cifra, stiamo crescendo su tutti i mercati in cui lavoriamo, da US a tutta Europa sino alla Russia e Giappone, anche l’Asia, Emirati e Cina ci stanno dando buone soddisfazioni, oltre ad avere i primi riscontri molto positivi in Sud America. Nelle ultime stagioni abbiamo avviato un nuovo corso di espansione retail che tra le 23 boutique Santoni conta Montenapoleone a Milano, piazza di Spagna Roma, Madison New York e Landmark Honk Kong in attesa di localizzare la prima boutique su Parigi che completa la presenza Santoni a Galleries La Fayette, Printemps e Bon Marché. Il nostro store on line rappresenta già una bella realtà che da quasi due anni cresce molto bene, stiamo investendo oltre che sulle nostre boutique monomarca anche sul nostro store on line dove proponiamo prodotti esclusivi e servizi dedicati per offrire un’esperienza di acquisto assolutamente complementare alle nostre boutique”.
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Laccato Legno Cemento
APPUNTAMENTI
Lombardia
Il mondo di LEONARDO l’arte che si mescola con la genialità
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n’occasione unica di scoperta e approfondimento del multiforme genio leonardesco. É ciò che rappresenta la mostra “Leonardo3 - Il Mondo di Leonardo”, fruibile fino al 31 dicembre 2016 nel cuore di Milano in Piazza della Scala, che tra l’altro ospita il monumento a Leonardo da Vinci. Si tratta di un’esposizione con scoperte, anteprime mondiali e stazioni interattive multimediali. Al pubblico viene offerta la possibilità di interagire con la produzione di Leonardo con oltre 200 macchine interattive in 3D e ricostruzioni fisiche funzionanti, spesso inedite e mai realizzate prima. Il Manoscritto B, il Codice del Volo e il Codice Atlantico, che racchiudono la gran parte degli
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a cura della Redazione
Nella mostra dedicata al genio fiorentino, interattività ed esperienze sensoriali guideranno il visitatore in un mondo magico tra macchinari e produzioni artistiche
consente di assemblare le invenzioni leonardesche e stampare il proprio certificato di inventore, e il Ponte Autoportante da assemblare fisicamente a partire dagli elementi lignei. Per quel che riguarda la produzione artistica, il restauro digitale dell’Ultima Cena consente di indagare e scoprire i dettagli e i colori ormai perduti del celebre dipinto murale collocato nel refettorio di Santa Maria delle Grazie a Milano. Un lungo lavoro di ridisegno digitale ha permesso di restituire i particolari della famosa opera che già Vasari, meno di un secolo dopo l’esecuzione, definiva “una macchia abbagliata”
Copyright Leonardo 3 - www.leonardo3.net
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studi leonardeschi con temi tecnologici, scientifici e ingegneristici, sono la fonte storica per il lungo lavoro di ricostruzione dell’operato del grande genio fiorentino. Dall’analisi dei manoscritti sono state ricreate macchine inedite: la Clavi-Viola, il Leone Meccanico, il Sottomarino, la Balestra Veloce, il Grande Nibbio e molte altre. La mostra offre l’opportunità ai visitatori di consultare gli scritti di Leonardo da Vinci in formato digitale e interagire con le sue invenzioni attraverso modalità inedite e coinvolgenti, alcune destinate espressamente ai più piccoli, come il Laboratorio di Leonardo, che
a causa dei complessi problemi conservativi. Le esperienze interattive sono tutte bilingue italianoinglese e, per favorire la fruibilità dei contenuti anche al pubblico internazionale, le audioguide sono disponibili in italiano, inglese, russo, tedesco, francese, spagnolo, portoghese e cinese. La mostra rappresenta l’evento più importante dell’anno, e consente di scoprire il vero Leonardo da Vinci, artista e inventore, grazie a ricostruzioni inedite delle sue macchine e restauri dei suoi dipinti in anteprima mondiale. LEONARDO3 - IL MONDO DI LEONARDO Milano, Italia Piazza della Scala, ingresso Galleria Vittorio Emanuele II
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APPUNTAMENTI
Barbie. The Icon In mostra la “bambola” più conosciuta al mondo Elena Ciulla
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ilano, si sa, è una città ricca di cose da fare. Percorrendo le sue strade, i suoi luoghi più affollati, la nostra vista è continuamente catturata da numerose affissioni che annunciano eventi e programmazioni future. Ma uno tra questi, interamente rosa, balza ai nostri occhi, attirando la nostra attenzione e solleticando maggiormente la nostra curiosità. É proprio Lei: Barbie. Proprio a Lei che il Museo delle Culture di Milano, Mudec, dal 28 ottobre al 13 marzo 2016, dedica una mostra curata da Massimiliano Capella, Barbie. The Icon, prodotta da 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE e promossa dal Comune di Milano-Cultura. Abbiamo chiesto le ragioni di questa mostra ai responsabili dell’Ufficio Stampa del Mudec, i quali ci hanno spiegato che definire Barbie come una bambola sarebbe riduttivo. “Barbie è un’icona globale, che riesce ad abbattere ogni frontiera linguistica, culturale, sociale, antropologica e in 56 anni di vita ha rappresentato 50 nazionalità diverse, intrapreso oltre 150 carriere e molto altro ancora.” Come dare torto a queste affermazioni. Per oltre
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mezzo secolo di storia, Barbie, sia nel bene che nel male, ha sempre fatto parlare di sé, divenendo rappresentante dei mutamenti culturali ed estetici. Simbolo della nostra Era, attraverso di
Lei il mondo ha discusso di argomenti importanti, come il ruolo delle donne nelle società moderne e nelle diverse culture. Ci si potrebbe spingere a considerare Barbie come uno specchio della
società che costringe a riflettere su quali siano le visioni che il mondo adulto trasmette ai più piccoli. Amatissima dai bambini e adorata da collezionisti e non solo, Barbie è un’icona di stile, arte, moda, design. Tanto da essere eternizzata, nel 1985, in un’opera d’arte da Andy Warhol. Dalla sua data di nascita, 9 marzo 1959, Barbie ha indossato 1 miliardo di abiti per 980 milioni di metri di stoffa. La beniamina cambia con il cambiare del tempo e delle mode pur rimanendo sempre al passo con il mondo. Al punto che oggi la scoviamo sul suo profilo social di Instagram, in veste di fashion blogger, pronta a consigliarci sulle nuove tendenze del momento. La mostra sarà articolata in 5 sezioni e preceduta da una sala introduttiva, Whois Barbie, dove si troveranno i 7 pezzi iconici e rappresentativi per decadi dal 1959 ad oggi, oltre la time line, le curiosità, i numeri e il making off globale di Barbie per sapere subito chi è Barbie. MUDEC - Museo delle Culture Via Tortona 56 - Milano
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APPUNTAMENTI
Glocalnews per scoprire dove andrà la comunicazione del futuro
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Sara Zoppi
al 19 al 22 Novembre si rinnova, come ogni anno, l’appuntamento con il Festival della comunicazione locale e globale, ovvero Glocalnews, organizzato, ormai da quattro anni, dalla piattaforma digitale VareseNews. Il Festival torna ad animare la città di Varese con panel, workshop, eventi formativi e culturali, spettacoli, che coinvolgono non solo i cittadini ma anche le tante persone che vengono da fuori. Il pubblico è molto vario e comprende ricercatori, politici, imprenditori, artisti e semplici appassionati, interessati al mondo della comunicazione e del giornalismo, che vogliono restare informati sugli sviluppi del settore. I numeri dei partecipanti al Festival sono costantemente in crescita, grazie anche al programma ricco di incontri e di riflessioni sui temi più attuali e coinvolgenti. Infatti la scorsa edizione ha visto la partecipazione di oltre 8 mila persone provenienti da tutto il mondo. Così il programma dell’edizione 2015 si allarga, inaugurando una nuova sezione interamente dedicata al settore “Food” e alla comunicazione in ambito enogastronomico, per tirare le fila di EXPO Milano 2015 e per capire dai professionisti che l’hanno seguita qual è stato il lascito di questa importante esposizione universale. Si parlerà di comunicazione intorno al cibo facendo dialogare esperti, giornalisti, blogger e uffici stampa. I numerosi eventi culturali si terranno in alcuni dei luoghi più belli della città, come Villa Panza – di proprietà del FAI – lussuosa dimora edificata intorno alla metà del XVIII secolo, da cui si gode una delle
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Il Festival della comunicazione locale e globale a Varese da quest’anno apre anche alle tematiche connesse con cibo e alimentazione per proseguire con l’esperienza Expo più belle viste panoramiche sulla città. Vale la pena di partecipare agli incontri in programma solo per la bella atmosfera che si respira, un’ondata di cultura, innovazione e arte, un’informazione al passo con i tempi e molto educativa. Inoltre la città di Varese, come ogni anno durante il Festival, si anima di giornalisti, comunicatori, esperti di tecnologia e digitale, personaggi famosi, influencer, direttori di giornali e riviste, offrendo al pubblico la possibilità di incontrarli e di confrontarsi con loro. Gli organizzatori del Festival promuovono un pubblico attivo, sia fisicamente che sui social, condividendo il più possibile gli eventi in programma sui propri profili (Facebook, Twitter, Instagram). Insomma un’occasione da non perdere per tutti coloro che vogliono restare informati sullo sviluppo del giornalismo e della comunicazione online e offline. Per ulteriori informazioni e approfondimenti visitare il sito del festival: www.festivalglocal.it
Il tetto ventilato con posa a secco conforme alla norma UNI 9460:2008 www.aertetto.it
per coppi
per tegole portoghesi
www.aercoppo.it
www.aertegola.it
AGENDA NEWS
Gauguin
a cura di Chiara Franzosi
Festival delle lanterne cinesi
Fiera autunnale di Codogno
Circa 70 opere provenienti da 12 musei e collezioni private internazionali, insieme ad altre testimonianze dei luoghi visitati dall’artista, permetteranno di riconoscere le fonti figurative dell’arte di Paul Gauguin: dall’arte popolare della Bretagna francese, all’arte dell’antico Egitto, da quella peruviana delle culture Inca passando per la cambogiana e la javanese, fino alla cultura polinesiana. Mostra prodotta da 24 ORE Cultura - Gruppo 24 Ore in collaborazione con il Ny Carlsberg Glyptotek di Copenhagen. www.mudec.it
Ospitata in Inghilterra, Francia e Olanda, per la prima volta in Italia la festa dedicata a una delle arti più antiche e affascinanti al mondo: la fabbricazione delle lanterne. Straordinarie le installazioni di piccole e soprattutto grandi dimensioni - dal drago di 60 metri alla torre di 18 -, realizzate a mano e ricoperte di seta colorata. Numerosi gli spettacoli di compagnie artistiche cinesi. A favorire lo scambio culturale saranno presenti anche un ristorante cinese e uno italiano, un’area meeting e oltre trenta stand di prodotti tipici. www.festivaldellelanterne.cina-italia.it
Una tradizione lunga 225 anni per la più importante rassegna di zootecnia, allevamento del bovino da latte e del suino ai confini tra Lombardia ed Emilia. La fiera ospita ogni anno circa 500 espositori, richiamando imprese e visitatori dall’intero nord Italia. Oltre alle mostre dedicate ai bovini da latte di razza Frisona, non mancheranno occasioni per riflettere sul futuro dell’agricoltura e della zootecnia; in particolare le energie rinnovabili. Protagonisti anche prodotti tipici agro-alimentari e artigianali.
Continente Africa
Festa del torrone di Cremona
La Sgambeda
Pavia esplora l’arte africana contemporanea attraverso 70 dipinti, sculture, fotografie e installazioni di 35 dei suoi autori più rappresentativi quali Cheri Samba, Lilanga, Ester Mahlangu, Mikidadi Bush, Seni Camara, Paa Joe, e altri, in alcuni casi in mostra per la prima volta, a cura di Giosuè Allegrini e Sarenco. Un viaggio emozionante in una delle frontiere artistiche del nuovo millennio e un’occasione imperdibile per guardare un panorama creativo estremamente complesso e affascinante, fortemente segnato da passato e presente. www.vivipavia.it
Una celebrazione a 360 gradi del dolce più caratteristico della tradizione cremonese, fiore all’occhiello della pasticceria artigianale italiana nel mondo, tra radici storiche e reinterpretazioni moderne. Sono in programma oltre 250 eventi di arte, musica, cultura e laboratori di cinema per bambini. In particolare, una mostra per i 50 anni della rivista Linus, lo showcooking con i maestri internazionali di pasticceria Maurizio Santin e Davide Comaschi, la grande infiorata in omaggio a Ugo Tognazzi e il Torrone d’Oro a Enzo Iacchetti. www.festadeltorronecremona.it
Tre giorni di festa e sport con le gare di sci di fondo dedicate a professionisti e amatori, grandi e piccini. Appuntamento immancabile nella stagione invernale valtellinese, dal 1991 la Sgambeda si svolge sul percorso di 42 chilometri dell’anello della Valle di Livigno che circonda e arriva nel cuore della caratteristica cittadina. Previste anche la MiniSgambeda per i giovanissimi dai 9 ai 17 anni e la gara Classic sui 35 km in tecnica classica con incremento di dislivello dalla zona della Forcola verso l’Alpe Vago. www.lasgambeda.it
RACCONTI DAL PARADISO Milano, Museo delle Culture Dal 28 ottobre
Pavia, Castello Visconteo Fino al 29 novembre 2015
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Monza, viale Sicilia e via Stucchi novembre - dicembre
Cremona 21-29 novembre
Codogno (LO), quartiere fieristico Vezzulli 17-18 novembre
Livigno (SO) 4-6 dicembre 2015
AF
Giovanna D’arco Ludovico Einaudi Milano, Teatro alla Scala L’artigiano in fiera elements 7 dicembre Rho Fiera Milano 5-13 dicembre
Compie vent’anni L’Artigiano in Fiera, un evento unico per il mondo delle piccole imprese artigiane che attira milioni di visitatori durante il periodo natalizio nel polo fieristico di Rho. Un’occasione di incontro che abbraccia le tradizioni e le culture del lavoro di 110 Paesi, in un’atmosfera di festa e di condivisione. Vi si celebrano la passione, l’intelligenza e la creatività dei piccoli imprenditori, vero patrimonio di ogni regione o paese, fra tradizione e innovazione. www.artigianoinfiera.it
Wildlife
photographer of the year
Milano, Fondazione Luciana Matalon Fino al 23 dicembre
Un’edizione della mostra veramente speciale che celebra i cinquant’anni del prestigioso concorso di fotografia naturalistica, istituito nel 1965 dal Natural History Museum di Londra con il Bbc Wildlife Magazine. Le 100 immagini in esposizione, selezionate da una giuria internazionale di esperti tra 42.000 scatti di fotografi provenienti da tutto il mondo, mostrano la bellezza del pianeta in tutte le sue forme, dai paesaggi remoti e incontaminati, al mondo animale, al regno botanico. Previsti incontri con fotografi naturalisti di fama internazionale. www.radicediunopercento.it
Milano, Teatro degli Arcimboldi 8, 9 e 10 dicembre
La prima di Sant’Ambrogio al Teatro della Scala sarà dedicata quest’anno alla Giovanna d’Arco di Giuseppe Verdi. La scelta del nuovo sovrintendente Alexander Pereira e del direttore principale Riccardo Chailly verte su uno dei titoli meno frequentati di Verdi (rappresentato l’ultima volta nel 1865) ma dall’altissima qualità musicale, inaugurando una riscoperta della vastità del repertorio italiano. Regia di Moshe Leiser e Patrice Caurier, con le voci di Anna Netrebko, Francesco Meli e Carlos Álvarez. www.teatroallascala.org
Dopo il successo mondiale di “In A Time Lapse”, Einaudi presenta il suo nuovo album “Elements” (ottobre 2015) dai contorni ancora più trascinanti e decisi. I 12 brani rappresentano per il compositore un percorso di conoscenza attraverso i miti della creazione, la tavola degli elementi, le figure geometriche di Euclide, gli scritti di Kandinsky, i colori e i paesaggi. Il suono è ricco e stratificato e una freschezza d’insieme unisce con sapiente naturalezza suoni acustici, elettrici ed elettronici. www.teatroarcimboldi.it
Slava’s Snowshow Infinito Pinocchio Milano, Piccolo Teatro Strehler 28 dicembre - 10 gennaio
NEL LEGNO L’ANIMA VIVA DEL BURATTINO SENZA FILI Milano, Biblioteca Sormani Fino al 30 dicembre
Torna al Piccolo il grande classico delle feste natalizie, lo spettacolo del clown russo Slava Polunin che continua a stupire ed emozionare il pubblico di tutto il mondo. Gioia, buonumore e un pizzico di malinconia si rincorrono sul palcoscenico con i fiocchi di neve, le bolle di sapone e i palloncini colorati sospinti da un vento di tempesta o fatti rimbalzare tra il palcoscenico e la platea in un gioco che coinvolge i clown e il pubblico. Uno spettacolo per tutti, che alterna comicità esplosiva a momenti di poesia struggente e malinconica. www.piccoloteatro.org
Attraverso le fauci del pescecane (l’allestimento di Mobilitaly all’ingresso) si accede alla mostra dedicata al famoso burattino, a cura di Matteo Luteriani e Luigi Sansone. Un percorso si snoda tra prime edizioni, disegni, opere di artisti contemporanei, e rarità d’epoca come il Giornale per i Bambini del 1881 con la prima puntata de La storia di un burattino. Presenti anche numerose opere di grandi illustratori, da Attilio Mussino a Sergio Tofano, e le marionette del Teatro di Mangiafuoco della Compagnia Carlo Colla & Figli. www.comune.milano.it
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DESIGN
Fondazione Prada
uno spazio da vivere, respirare e ascoltare
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Francesca Fregapane
na scritta al neon ci invita ad entrare: un luogo in cui la frenesia di Milano arriva ovattata alle orecchie, sulla pelle. Ciò che era una distilleria nei primi del 900’, su una superficie edificata di quasi 19.000 metri quadri, adesso è la casa dell’arte. Fondata nel 93’, la Fondazione Prada è un’istituzione la cui filosofia è quella di servirsi della cultura per indagare l’uomo e le sue idee, per apprendere come queste prendano forma, acquisendo nozioni, esperienze sensoriali e mnemoniche. Il progetto architettonico seguito dallo studio Oma e guidato dall’olandese Rem Koolhaas, ha riqualificato i sette edifici preesistenti e li ha connessi a tre recenti costruzioni: il podium, un parallelepipedo in vetro su due livelli che ospita mostre temporanee, un cinema e una torre interamente ricoperta in foglia d’oro. Lo spazio sotterraneo del cinema ospita l’istallazione permanente di Thomas
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L’eleganza degli edifici in cui una volta si trovava una distilleria, ospitano oggi la casa dell’arte con esposizioni permanenti e gallerie dedicate a mostre cicliche Demand, Processo Grottesco, in cui l’artista mette in mostra il processo creativo che è servito all’opera per divenire tale e come si è trasformata nel corso del tempo. Gli spazi della torre, anche detta Haunted House, quattro piani al centro del complesso, accolgono un’istallazione permanente e diverse opere di Robert Gober; il suo lavoro è basato, molto spesso, sui ricordi dell’infanzia e oggetti familiari
Fondazione Prada nuova sede di Milano Progetto architettonico di OMA Foto: Bas Princen 2015 Courtesy Fondazione Prada New Milan venue of Fondazione Prada Architectural project by OMA Photo: Bas Princen 2015 Courtesy Fondazione Prada
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DESIGN di uso comune. Affronta temi importanti quali relazioni umane, sessualità, religione. Tutto questo in una conversazione muta con le opere dell’artista Louise Borgeois; lei che per sopravvivere ad una violenza che mai dimenticherà, le conferisce nuova vita, facendola diventare, ogni volta, opera d’arte. La galleria sud e parte del deposito ospitano An Introduction (maggio 2015-gennaio 2016) un itinerario espositivo che raccoglie più di 70 lavori che hanno contribuito a dare forma alla collezione fino a portare all’apertura della Fondazione. Le opere partono dagli anni 60’, dal New Dada alla Minimal Art, incontrando nomi del calibro di Klein, De Maria, Manzoni, Judd, Fontana, Schifano, Koons, Macuga e tanti altri. La partecipazione è possibile a tutte le generazioni, anche alle più piccole, all’interno dell’Accademia dei bambini, progetto a cura di Giannetta Ottilia Otis. Rivolta ai bambini dai 4 ai 10 anni è un ambiente ideale per lo svolgimento di attività e laboratori non necessariamente connessi al programma della Fondazione. Negli spazi adiacenti troviamo anche un bar d’altri tempi: il Bar Luce. Pensato dal regista e sceneggiatore Wes Anderson che, ispirato da due capolavori del neorealismo italiano, ha voluto riportare il fascino e la cultura popolare degli anni 50’ all’interno della struttura. Non servono altre parole. Uno spazio così va vissuto, respirato, ascoltato. «E a cosa serve parlare, se già sai che gli altri non provano ciò che provi tu?» (Louise Bourgeois)
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Veduta dell’installazione permanente di Robert Gober Corner Door and Doorframe 2014-2015 Fondazione Prada Milano 2015 Foto Attilio Maranzano Courtesy Fondazione Prada View of the permanent installation by Robert Gober Corner Door and Doorframe 2014-2015 Fondazione Prada Milano 2015 Photo Attilio Maranzano Courtesy Fondazione Prada John Baldessari Box (Blind Fate and Culture) 1987 Veduta della mostra “In Part” a cura di Nicholas Cullinan Fondazione Prada Milano 2015 Foto Attilio Maranzano Courtesy Fondazione Prada
Robert Gober Untitled 1993-1994 Veduta dell’installazione permanente di Robert Gober Fondazione Prada Milano 2015 Foto Attilio Maranzano Courtesy Fondazione Prada Robert Gober Untitled 1993-1994 View of the permanent installation by Robert Gober Fondazione Prada Milano 2015 Photo Attilio Maranzano Courtesy Fondazione Prada FONDAZIONE PRADA Largo Isarco 2 - 20139 Milano T. +39 0256662612 - info@fondazioneprada.org
EXPO
Il Magazine Riflesso Luxury vola all'Esposizione Universale
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l nuovo Magazine sul Turismo di Alta Gamma che coinvolge Umbria, Lombardia e Principato di Monaco, è stato presentato all'Expo per mostrare e promuovere, in un inedito ed esclusivo circuito internazionale, le bellezze artistiche, naturalistiche, architettoniche, gli eventi più rilevanti e le eccellenze enogastronomiche. Si tratta di tre realtà territoriali complementari, ognuna con le proprie peculiarità, ma accomunate da un filo rosso che trova nel Lusso tre differenti tipologie: quello materiale, di benessere e meditativo.
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POST-EXPO
L’eredità dell’EXPO Milano 2015 Walter Leti
L’
Expo di Milano chiude i battenti. Tempo di bilanci. Il mondo intero in centodieci ettari, oltre venti milioni di visitatori, centoquarantacinque Paesi presenti in rappresentanza del novantaquattro per cento della popolazione mondiale, ognuno con le sue specificità culturali in un caleidoscopio di tradizioni nazionali proiettate verso il futuro. Cinquantatrè padiglioni nazionali self-built, record assoluto, superiore a quello di Shangai del 2010 (quarantadue padiglioni), nove cluster tematici. Cifre importanti, superiori alle previsioni. L’Expo lascia un’eredità immateriale e una materiale. La prima declina in un documento di alta valenza morale, la Carta di Milano, il tema del maxi-evento: “Nutrire il pianeta, energia per la vita”, un richiamo forte a una maggiore equità nella distribuzione delle risorse alimentari del nostro pianeta. I lasciti immateriali legati all’Expo, ai quali hanno contribuito in egual misura i vari partecipanti, sono diversi: il know-how derivato dal semestre di lavori, incontri e seminari volti a proporre nuove prospettive e ridurre gli sprechi; la presenza di elementi educativi in ogni mostra, evento, performance organizzati allo scopo di indirizzare la collettività verso scelte responsabili
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da adottare nella produzione e nel consumo di cibo; l’insieme di ricerche mirate a interrogare la comunità sulla sostenibilità dei modelli economici, sociali e produttivi adottati; la diffusione delle conoscenze e della formazione sui temi della sostenibilità ambientale. Per quanto riguarda l’eredità materiale, quella legata alla struttura fisica dell’Expo, vale a dire l’area espositiva, i padiglioni, le persone che vi hanno lavorato giorno e notte, è ancora tutto da decidere. Si teme che i tempi morti che inevitabilmente faranno seguito alla chiusura dell’Esposizione Universale possano favorire l’inizio del degrado dell’area interessata. Al fine di accelerare l’individuazione di un’idonea sistemazione il direttore del quotidiano “Il Giorno”, Giancarlo Mazzuca, ha proposto la creazione di un pensatoio che metta insieme le mille anime di Milano, istituzioni, imprese, Università. L’ipotesi più accreditata vede l’area di Expo diventare una cittadella universitaria e un polo hitech. Un grande spazio dove alle facoltà scientifiche della Statale di Milano, l’ateneo che per primo ha lanciato l’idea, si unisca anche un gruppo di aziende a vocazione scientifica e tecnologica, con laboratori e competenze che eventualmente si mettano in scia con i temi di Expo. Attualmente, comunque,
L’Esposizione dei record ora si interroga su quale sarà il suo futuro. Si susseguono ipotesi e proposte per non disperdere la conoscenza materiale e immateriale che è stata creata mancano i progetti concreti e i soldi per realizzarli (si parla di settecento milioni, almeno). Ancora una volta sarebbe il governo a essere chiamato in causa per la regia dell’intera operazione. Sicuramente, comunque, il quaranta per cento dell’area rimarrà un parco verde. Parliamo, infine, dell’Albero della Vita,
incertezza. Il commissario unico dell’Esposizione, Giuseppe Sala, ha dichiarato che la gestione del sofisticatissimo software è estremamente delicata e costosa e pertanto la sua collocazione ha un senso solo se situata in un parco dove l’opera possa essere visitata da decine di migliaia di persone. Il solo
il simbolo di ispirazione rinascimentale, diventato ormai celebre, dell’Esposizione Universale milanese. Sul destino di quest’opera in legno e acciaio, alta quanto un edificio di dodici piani, costato otto milioni e trecento mila Euro, si riscontra molta
smontaggio costerà 500.000 Euro e analogo sarà il costo del rimontaggio. Se ne esclude, pertanto, il suo posizionamento all’interno della città. Fra le possibili sedi alternative si parla in via del tutto ipotetica di Brescia o Desenzano.
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DISCOVERY
Serpenti e cinghiali a Milano Francesco Colamartino
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he cos’hanno in comune una “cinghialetta” per metà spelacchiata e un serpentone che inghiotte un saraceno intero? Sono tutti e due il simbolo di Milano. Il primo, che rimanda alle origini e ai miti fondativi della Milano celtica, si può osservare scolpito in un bassorilievo sulla colonna del secondo arco del Palazzo della Ragione, in Piazza dei Mercanti. Secondo la leggenda, sarebbe stata proprio una scrofa con il corpo solo per metà ricoperto di pelo a indicare al condottiero celtico Belloveso il luogo esatto su cui porre la prima pietra di ciò che sarebbe poi diventata l’odierna Milano. Il cinghiale
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era infatti un animale sacro per i Celti, dimorava nella foresta insieme ai sacerdoti Druidi, e proprio da qui deriverebbe il nome di Milano, Mediolanum, che appunto significherebbe “ricoperta di lana a metà”. La maggior parte degli studiosi, in realtà, ritiene che il nome del capoluogo lombardo abbia origine da una parola o celtica o gaelica che significa “luogo al centro della pianura, terra di mezzo”, mentre altri sostengono che voglia indicare un “santuario centrale”, dal momento che la città fu fondata dai Celti in un bosco con una radura al centro da essi venerato come sacro. Ma sempre in Piazza dei Mercanti si possono scorgere diversi scudi con quello
I due simboli della città, disseminati nei suoi angoli più remoti, rimandano ad antichi miti celtici e al dominio dei Visconti che è forse il più noto simbolo di Milano: El Bissün, tradotto dal dialetto milanese “Il Biscione”, quello che inghiotte il moro. Lo stesso biscione dell’Alfa Romeo, dell’Inter e di Canale 5, per intenderci, nonché altro animale sacro per i Celti. È l’emblema della famiglia Visconti, che governò Milano per circa tre secoli prima della presa del potere da parte degli Sforza. Le versioni del mito che narra la nascita del simbolo sono le più disparate, come quella secondo cui il capostipite della famiglia Visconti, Uberto, si fregiò del simbolo dopo aver liberato Milano da un tremendo drago che teneva sotto scacco l’attuale zona di Porta Venezia e divorava bambini
(per cui quello che esce dalle fauci del Bissün non sarebbe un moro ma un bambino) o come quella che parla di Desiderio, re dei Longobardi, il quale, addormentatosi su un prato dopo i combattimenti, si ritrovò una vipera arrotolata intorno alla testa, che però lo lasciò miracolosamente illeso. La terza versione del mito ricalca quella su Desiderio, solo che al suo posto c’è Azzone Visconti a ritrovarsi un’innocua vipera avvolta attorno all’elmo. Una sola cosa è certa: fu solo dopo la prima Crociata, cui i Visconti parteciparono, che il loro stemma divenne il serpente che ingoia il moro, a voler celebrare così la vittoria sul nemico.
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ARTE E ARCHITETTURA
Cappella di Teodolinda Scenari dorati nelle corti del ‘400 Giulio Siena
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eodolinda, figlia del duca di Baviera, fu la più affascinante ed autorevole tra le regine longobarde, protagonista di quell’ integrazione tra le nuove genti ed il popolo romano che condusse alla fondazione del regale Regnum Italiae. Sposa nel 589 ad Autari, re dei Longobardi, e alla sua morte nel 590, al duca di Torino Agilulfo, Teodolinda scelse Monza come sua residenza preferita, erigendovi intorno al 600 un palazzo ed una cappella trasformata poi in basilica ed inizialmente adibita anche a mausoleo reale: vi furono infatti sepolti re Agilulfo, Adaloaldo e la stessa Teodolinda nel 627. Proprio alla sovrana longobarda è dedicata la cappella omonima, situata all’interno del Duomo. Distribuite in 45 scene, disposte su 5 registri sovrapposti che rivestono interamente le pareti, il ciclo di affreschi della cappella è considerato il più importante esito dell’attività degli Zavattari, una famiglia di pittori milanesi molto attivi e stimati nonché una delle più alte testimonianze artistiche del ’400 lombardo. Nell’omaggio alle nozze di Teodolinda, che aveva fondato la chiesa presso Monza, è ravvisabile l’allusione a Bianca Maria Visconti, che con il matrimonio stretto con Francesco Sforza suggellò il passaggio dinastico nel ducato di Milano tra la famiglia dei Visconti e quella degli Sforza. Si narra la storia della Regina Teodolinda attingendo alle fonti storiche di Paolo Diacono, autore della Historia Langobardorum, e di Bonincontro Morigia, autore del Chronicon Modoetiense. Le scene dalla 1 alla 23 descrivono i preliminari e le nozze tra Teodolinda,
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principessa di Baviera, e Autari, re dei Longobardi, concludendosi con la morte del re; dalla scena 24 alla 30 i preliminari e le nozze tra la Regina e il secondo marito Agilulfo; dalla 31 alla 41 la fondazione della Basilica di Monza, seguite dalla morte di re Agilulfo e della Regina; dalla 41 alla 45 è infine illustrato lo sfortunato tentativo di riconquistare l’Italia da parte dell’imperatore d’Oriente Costante e il suo rientro a Bisanzio. Ben 28 tappe di questo sfarzoso e dorato “romanzo cavalleresco” sono dedicate a scene nuziali che si intrecciano con episodi di vita cortese, balli, banchetti, feste, battute di caccia, abiti, acconciature, armi ed armature; una preziosa quanto meravigliosa antologia della moda e dei costumi della vita di corte a Milano nel XV secolo. In questo percorso di inconsueta laicità convivono materiali e tecniche diverse come l’affresco, la tempera a secco, la pastiglia a rilievo, le dorature e le argentature in foglia a dimostrazione non soltanto della versatilità operativa della bottega degli Zavattari ma un chiaro riflesso della sontuosa aristocrazia dell’epoca. Nell’altare della Cappella, è custodita la Corona Ferrea, celebre e sacra oreficeria, forgiata con un chiodo della santa croce, con la quale furono incoronati re longobardi, re d’Italia ed imperatori del Sacro Romani Impero. La cappella di Teodolinda a Monza è tornata al suo antico splendore proprio nel 2015, grazie a un lungo ed attento restauro voluto dalla Fondazione Gaiani, con l’esperto coordinamento tecnico di Anna Lucchini ed il contributo di World Monuments Fund, Regione Lombardia e Fondazione Cariplo.
Situata all’interno del Duomo di Monza, il capolavoro degli Zavattari omaggia la regina longobarda in un ciclo di quarantacinque affreschi
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Umbria
EVENTI
Mercatini natalizi in Umbria Elisa Giglio
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n viaggio al paese di Babbo Natale? É possibile. Basta fare un giro tra i mercatini natalizi e i villaggi di Santa Claus per respirare la suggestività della Lapponia. I profumi, i sapori, i colori, le luci. Sono questi gli elementi che rendono unici i mercatini di Natale. Per tutto il mese di dicembre fino al 6 gennaio nel cuore verde d’Italia i caratteristici mercati prendono vita, animando piccoli borghi e centri storici. Ce ne sono di tutti i tipi: da quello tradizionale delle strenne – con merceologia tipica natalizia – a quello enogastronomico, dai prodotti di agricoltura biologica e naturale all’artigianato artistico creativo ed ecocompatibile, dall’antiquariato al collezionismo. Giungere in Umbria a dicembre significa immergersi in un’atmosfera magica e familiare. Emozioni che è possibile ritrovare nei mercatini di Natale,
LA MAPPA DEGLI APPUNTAMENTI PIÙ SUGGESTIVI NEL CUORE VERDE D’ITALIA tradizione tipica del nord Europa, punto d’incontro per scoprire ed acquistare oggetti d’artigianato, decorazioni, leccornie, prodotti tipici e idee regalo. Il territorio li propone in tante località, luoghi dove ritrovare suggestioni in un’atmosfera che si carica di un forte simbolismo. Un momento da vivere magari tra caldarroste e Vin Santo. I borghi e le città si vestono a festa e ovunque si trovano mercatini e villaggi di Natale dove trascorrere piacevoli giornate. Uno dei più importanti è quello di Perugia,
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“Natale alla Rocca 2015”, la mostra mercato delle produzioni artigianali di qualità, dei mestieri d’arte, della creatività, della sperimentazione e del riciclo. La manifestazione si tiene negli splendidi locali della Rocca Paolina di Perugia dal 5 dicembre al 6 gennaio e ha come protagonista l’oggetto ben fatto, il prodotto artigianale e la sua capacità di esprimere cultura, creatività e storia. Un altro mercato di punta è “Perugia Special Christmas”, mostra di artigianato, che trasforma le più importanti vie e piazze dell’acropoli in un vero e proprio villaggio natalizio. Espositori nazionali ed europei con le loro creazioni d’eccezione, ma anche tante attività e laboratori creativi. Poi, ci sono i mercatini all’interno della manifestazione “La Magia del Natale ad Assisi”, con esposizione dal 5 all’8 dicembre di addobbi natalizi, oggetti per la casa, ceramiche dipinte a mano, prodotti tipici, creazioni artistiche. Nei mercatini natalizi di Orvieto ci sono prodotti tipici enogastronomici e artigianato di qualità provenienti dalle principali città italiane immersi nella suggestiva atmosfera di Umbria Jazz Winter. Anche i villaggi di Babbo Natale fanno come sempre il loro capolino, molto suggestivi quelli all’interno di Bavicchi Garden Center a Ponte San Giovanni, in provincia di Perugia, oppure al vivaio la Barca a Marsciano. Insomma, la Lapponia sembra essere molto più vicina del previsto!
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EVENTI
L’ORO VERDE si propone a Frantoi Aperti
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a cura della Redazione
uale miglior modo di visitare l’Umbria se non quello di andare alla scoperta del prezioso oro verde? Frantoi Aperti riapre le proprie porte ai visitatori per cinque week-end fino al 29 novembre. Un viaggio che si snoda tra Assisi, Foligno, Spoleto, Campello sul Clitunno, Giano dell’Umbria, Trevi e molti altri posti. L’evento è ospitato negli scenari incantati delle piazze e delle prestigiose sale comunali dei borghi umbri. Degustazioni, visita dei frantoi, laboratori del sapore, approfondimenti anche su temi sociali, come il ruolo di una sana alimentazione per la salute di tutti. Cuore dell’evento è il frantoio, dove vivere l’esperienza della spremitura delle olive e l’assaggio dell’olio nuovo in compagnia del frantoiano che accoglie i visitatori spesso davanti ad un focolare con il calore e la voglia di trasmettere l’amore che ha per la sua terra e i suoi prodotti. Una delle chiavi di accesso per scoprire la piccola, amena e rigogliosa Umbria è anche quest’anno la rassegna d’arte #chiaveumbra, mostra itinerante d’arte contemporanea allestita in alcuni luoghi dei borghi aderenti, come cascine, chiese campestri, castelli, immersi nel paesaggio olivato e raggiungibili tramite le navette di collegamento dai borghi medievali aderenti a Frantoi Aperti. Vengono inoltre organizzati corsi e degustazioni di pani e dolci della tradizione umbra. Frantoi Aperti non è, quindi, solo olio, ma anche prodotti agroalimentari di qualità e percorsi degustativi per far conoscere il prezioso patrimonio enogastronomico dell’Umbria. L’evento è anche sinonimo di cultura: durante l’intera manifestazione è possibile partecipare a visite guidate presso teatri, castelli medievali, chiese e palazzi antichi, dove poter riscoprire la bellezza della storia e dell’arte in Umbria.
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AGENDA NEWS
Perugia
a cura di Laura Patricia Barberi
Perugia
Foligno
IMMaginario Festival 2-8 novembre
JAZZ CLUB di PERUGIA Stagione 2015-2016 Hotel Gió
UMBRIA WORLD FEST Fino all’ 8 novembre
IMMaginario, il (non) Festival dedicato ai nuovi linguaggi del cinema, della tv, della radio e dei new e social media presenta Viva la Cultura! la festa annuale della cultura italiana ed europea. Viva la Cultura! oltre ad ispirarsi all’articolo 9 della Costituzione italiana è la declinazione dell’idea di CULTURA, di COME CAMBIA la cultura e di come CI cambia. Il Festival che si svolgerà a Perugia dal 2 all’8 novembre 2015 è la vetrina in cui la cultura, l’impresa creativa e la ricerca si mettono in mostra. Il Festival animerà i principali luoghi della cultura come il Teatro Morlacchi, la Sala dei Notari, Teatro della Sapienza, Centro Camerale Alessi, Rocca Paolina, Cinema Zenith. www.immaginario.tv
Riparte la stagione 2015/16 del jazz club di Perugia, con una rosa di concerti che vedranno impegnati i piccoli regni perugini del jazz in un tributo ai grandi musicisti internazionali. Il 6 novembre, con un’anteprima di Umbria Jazz Winter #23, saliranno sul palco Jarrod Lawson & Soul Band. Martedì primo dicembre torna Danilo Rea “piano solo” con un programma dedicato a “The Beatles & Rolling Stones”. Venerdì 18 dicembre sarà la volta del “Trini Massie Gospel Singers”, uno dei gruppi gospel più prestigiosi al mondo.
Fino all’8 novembre Foligno sarà una delle capitali della fotografia mondiale. Palazzo Trinci, Palazzo Candiotti a Foligno e il Museo di San Francesco a Montefalco si trasformano in speciali luoghi espositivi di importanti mostre fotografiche con la prestigiosa supervisione artistica di Marco Pinna, photo editor del National Geographic Italia. L’Umbria World Fest è l’unico festival contemporaneamente di fotografia e musica in Italia: luogo di sperimentazione e incontro tra culture attraverso un programma ricco di mostre fotografiche inedite, concerti, proiezioni multimediali, workshop di fotografia, incontri d’autore, letture portfolio aperte a tutti e un concorso fotografico che vede la partecipazione di un centinaio di fotografi.
Montefalco Giano dell’Umbria Bevagna e Gualdo Cattaneo Domeniche del Sagrantino Fino all’ 8 novembre
L’iniziativa “Le domeniche della Strada del Sagrantino” prevede passeggiate fotografiche, visite guidate dei borghi, concerti di musica classica, jazz, funk e disco, degustazioni dei vini della denominazione Montefalco DOC e Montefalco Sagrantino DOCG, cooking classes e molte altre attività. Le domeniche del sagrantino sono organizzate in collaborazione con l’Associazione Italiana Sommelier, ma anche dalle cantine, dai frantoi e dai ristoranti associati alla Strada del Sagrantino che aderiscono all’iniziativa. www.stradedelsagrantino.it
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Val Topina
Assisi
XXXV Mostra Mercato del Tartufo 21-28 novembre
Primo Piano sull’Autore Rassegna del Cinema Italiano 23-28 novembre
Si ripresenta anche quest’anno La Mostra Mercato Nazionale del Tartufo e dei Prodotti Tipici. Le date sono quelle degli ultimi due fine settimana di Novembre. L’esposizione prevede una notevole varietà di stand espositivi del tartufo della Valtopina, dell’Umbria e dell’Italia, con un’interessante sezione dedicata ai prodotti stranieri. Diverse le iniziative, tra cui diverse escursioni guidate da esperti cavatori, degustazioni di patti a base di tartufo e proposte gastronomiche con menù tipici dal tema “a tutto tartufo”. www.tartufoavaltopina.it
Assisi dedica la trentaquattresima edizione di "Primo Piano sull’Autore – Rassegna del Cinema Italiano" a "Liliana Cavani – Santi e peccatori: al di là del bene e del male" e ha luogo dal 23 al 28 novembre. Il programma prevede la proiezione al Cinema Metastasio di una selezione di film dell'autrice. Inoltre si tengono una serie di incontri, tra i quali quelli con gli studenti dell’Università per Stranieri di Perugia e con gli studenti delle scuole medie superiori del comprensorio di Assisi.
Assisi
Deruta
Montefalco
Unto Unesco Natura Territorio Olio Fino al 29 novembre
Museo regionale della ceramica “Ceramica e Cibo” Fino al 30 novembre
Complesso museale Pala della “Madonna della Cintola” Fino al 31 novembre
La manifestazione, arrivata alla sua IV edizione, nasce da un’idea molto semplice: valorizzare il patrimonio storico e culturale legato alle produzioni tipiche del territorio di Assisi. Città patrimonio dell’UNESCO: fino al 29 novembre 2015 si presenta il prezioso Olio Extravergine di Oliva Dop Umbria dei piccoli produttori di Assisi, dove è possibile incontrare piccoli agricoltori con i propri prodotti, artigiani, artisti, visitare i frantoi e scoprire gli 11 bellissimi Castelli sparsi nel territorio di Assisi. www.untoassisi.it
La stretta tra la ceramica da mensa derutese e il cibo, dall’antichità ad oggi, è protagonista della mostra ospitata al Museo Regionale della Ceramica di Deruta fino al 30 novembre. Per l’esposizione sono stati selezionati dal patrimonio del Museo oggetti per la tavola collocabili cronologicamente tra il XIV e il XVIII secolo, molti dei quali inediti, con alcuni esempi di rielaborazioni della prima metà del Novecento. Le opere sono riconducibili al tema della mensa in un excursus storico e formale, proposto anche come modello alle botteghe artigiane chiamate a produrre per l’evento manufatti ceramici legati al tema scelto.
Dopo 167 anni la Pala della “Madonna della Cintola” torna a Montefalco. E’ possibile visionare la straordinaria opera di Benozzo Gozzoli nella Chiesa di San Francesco. La Madonna della Cintola, dipinta intorno al 1450 da Benozzo Gozzoli, allievo prediletto del Beato Angelico, è oggi esposta nel suo splendore originale grazie al restauro sostenuto tramite un protocollo d’intesa sottoscritto dal Comune di Montefalco, dal Consorzio Tutela Vini Montefalco, da Sistema Museo e dal Club dei Lions di Foligno. L’intervento di restauro, che ha richiesto quattro mesi di lavoro intenso, è stato eseguito presso i laboratori dei Musei Vaticani.
Perugia
Perugia
Orvieto
Centro storico Perugia Special Christmas 5-23 dicembre
SKIANTO Opera teatrale di Filippo Timi Teatro Morlacchi 10-14 dicembre
UMBRIA JAZZ WINTER #23 Dal 30 dicembre 2015 al 3 gennaio 2016
La magia dei Mercatini di Natale arriva anche a Perugia con Perugia Special Christmas, la prima manifestazione nelle vie del centro storico che punta a offrire la tradizione tipica del nord dell’Europa e a farsi momento di incontro per scoprire ed acquistare oggetti d’artigianato, decorazioni, prodotti tipici e idee regalo. L’evento si terrà come di consueto dal primo weekend di Dicembre fino all’Epifania presso le più importanti vie e piazze della città. Oltre 50 gli espositori nazionali ed europei. La manifestazione consterà di diverse aree tematiche. Tra le tante, gastronomia di alta qualità, accessori e complementi d’arredo per la casa; artigianato di eccellenza: Un’attenzione particolare sarà rivolta anche al benessere. Ci sarà un’intera zona dedicata al giardino. Ci sarà anche una zona dedicata ai bambini che avranno modo di partecipare a divertenti attività didattiche trasformandosi per l’occasione in “piccoli aiutanti di Babbo Natale. www.perugiamercatinidinatale.it
Filippo Timi torna al Teatro Morlacchi di Perugia con una favola amara, un testo spiazzante che mescola rabbia e dolore a una esilarante ironia-pop. “Un lavoro che si sviluppa tutto in bilico fra sogno e realtà. Poesia e dramma. Nello specifico quello di un bambino diversamente abile, piccino nato con la «scatola cranica sigillata», chiuso con i pattini nel suo spazio, nella palestra di una scuola elementare. www.teatrostabile.umbria.it
Cinque giorni di musica di qualità con il valore aggiunto di un’ambientazione unica: il centro storico di una delle più belle e affascinanti città dell’Umbria. Saranno in cartellone musica d’autore e intrattenimento di qualità, jazz impegnato e spettacolo, concerti per puristi e generi in grado di soddisfare i numerosi spettatori che ogni anno affollano la rupe orvietana. La formula sarà confermata, nei suoi aspetti essenziali e quindi: musica a 360 gradi: jazz, blues, gospel, soul a ogni ora del giorno fino a tardissima notte. Location d’eccezione il magnifico Duomo. I concerti serali si svolgono al Teatro Mancinelli. www.umbriajazz.com
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ARTE
Sulle tracce di Sant’Isacco Il santo eremita di origine siriana arrivò nello spoletino per sfuggire alla persecuzione dell’imperatore Anastasio stabilendosi a Monteluco, già considerata montagna sacra
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Claudio Cattuto
i sono giorni che Spoleto mi sembra simile ad un luogo di passo per uccelli migratori. Frotte di turisti vocianti sciamano lungo le vie, diretti ai monumenti più noti: la Rocca Albornoziana, il ponte delle Torri ed il Duomo. Un'occhiata fugace e via verso altre mete. Da qualche tempo inoltre, capita di imbattersi in qualche turista domenicale che chiede dove sia la canonica di Don Matteo o la caserma dei Carabinieri, non quella vera ovviamente, ma quella del maresciallo Cecchini al secolo Nino Frassica, simpaticissimo attore. Cosciente di quanti personaggi del mondo dell’arte, della storia, della cultura siano transitati per questa città, devo arrendermi alla potenza mediatica della
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Tv. Resta comunque l’amarezza, che questa stupenda città, meritevole di ben più approfondite visite, debba più notorietà alle vicende di un sornione prete investigatore - con tutto il rispetto per la serie televisiva e per l’attore che lo interpreta - che alle centinaia di Santi che ha dato alla Chiesa, ai numerosi Papi le cui sorti si sono intrecciate per un motivo o per l’altro a quest’angolo di Umbria, alle centinaia di letterati, umanisti, uomini di arte e di cultura ai quali ha dato i natali o ospitalità. Allora dalle righe di questa rivista propongo ai nostri lettori un itinerario insolito che li porterà sulle tracce di Sant’Isacco, straordinaria figura di santo eremita dal carattere un po’ burlone. Di lui ci parla
Il Posto Giusto
Chiesa di San Giuliano
San Gregorio Magno nei Dialoghi, che racconta come il siriano Isaac insieme ad un nutrito gruppo di seguaci pervenne nello Spoletino, per sfuggire alla persecuzione dell’imperatore Anastasio, alla fine del V secolo. Egli, insieme a molti altri anacoreti, si stabilì negli anfratti naturali del Monteluco, già considerata montagna sacra dai più remoti tempi. Apro una piccola parentesi per suggerire una visita al Museo Archeologico di Spoleto dove tra i tanti reperti del passato, è conservato l’originale cippo di pietra con incisa la cosiddetta “Lex spoletana” che detta norme volte a proteggere il sacro bosco: il termine lucus da cui deriva Monteluco era riservato proprio ai Boschi sacri. Una copia di questo cippo,
Sarcofago di Sant’Isacco presso Museo del Ducato
da moltissimi anni è collocata nel Bosco sacro in prossimità del Convento di San Francesco. Chiudo la parentesi e riprendo la narrazione riguardante Isacco il quale si stanziò, stando ai toponimi, in una grotta in prossimità della cima. Oggi questa grotta, come tutte le altre che ospitarono nel tempo gli eremiti, è parte integrante di una proprietà privata e non è visitabile. Non ci sono elementi per dire che quella spelonca fosse l’autentica dimora del Santo ma sappiamo per certo che alla sua morte il corpo fu trasportato nella vicina chiesa di San Giuliano e riposto all’interno di un sarcofago di pietra dove rimase per circa un millennio, quando alla decadenza del movimento eremitico di Monteluco i Canonici lateranensi trasportarono le spoglie mortali in città nella cripta della Chiesa di Sant’Ansano da loro retta. Ma il sarcofago, forse troppo pesante per essere traslato, rimase nella chiesa incustodito finché nel 1802 fu venduto ad un muratore che lo utilizzò come vasca per l’acqua. Nel 1902 fu illegalmente posto in vendita a Roma, ma grazie all’opera dell’insigne archeologo spoletino Giuseppe Sordini, l’anno seguente fu acquistato dallo Stato per essere destinato alla pinacoteca spoletina. Scendendo nella cripta di Sant’Ansano potrete vedere il bellissimo sarcofago contenente le spoglie del santo eremita, ma se lo batterete con le nocche vi accorgerete che non ha la durezza della pietra calcarea. Infatti quello che potete toccare con mano è una fedelissima copia in vetroresina. E l’originale? Se volete ammirarlo percorrete la Via Brignone, salite alla Rocca Albornoziana e visitate il Museo del Ducato dove ha finalmente trovato degna sistemazione questo manufatto opera di un anonimo scultore del XII secolo. E quindi ricapitolando: se andate a Spoleto cercate pure la casa del maresciallo Cecchini ma soprattutto non fatevi mancare un bel giro che comprenda il Monteluco ed il suo belvedere dal quale si gode una impareggiabile veduta su quella valle spoletana di cui Francesco d’Assisi disse di non aver visto “nihil jucundius”, poi scendete verso la chiesa di San Giuliano (la troverete sicuramente chiusa), ma vale la pena vederne l’esterno, e poi a Sant’Ansano sorta su un tempio romano di cui si vede ancora il poderoso stilobate e finalmente concludete il vostro tour alla Rocca Albornoziana per ammirare il sarcofago di quell’uomo venuto dall’Oriente e che tanto peso ebbe nello sviluppo del monachesimo umbro.
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CASTELLI
Il castello di PROCOPIO
ha riacquistato tutto il suo splendore divenendo un resort di lusso Alessia Mencaroni
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astel Procoio o Procopio è situato nei dintorni di Perugia, sulle falde di Monte Tezio a 580 metri di altitudine sopra l’abitato di Migiana. Come altri castelli dell’Umbria, nasce come villaggio rurale aperto; successivamente, assunse lo scopo difensivo e quindi viene fortificato da spesse mura e torri di fiancheggiamento. Da alcune ricerche storiche,
risulta che la costruzione del fortilizio ebbe inizio nel XII secolo per volontà di Federico Barbarossa con lo scopo di controllare gran parte della fertile valle del Tevere. A partire dal 1473, gli abitanti di Migiana chiesero più sovvenzioni al Comune di Perugia per il completamento del castello dal rifacimento delle mura danneggiate dal terremoto, alla realizzazione delle torri nei
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CASTELLI
Dopo la ristrutturazione da parte di un magnate russo, oggi l’intero complesso ospita eventi privati esclusivi divenendo meta di celebrità quattro angoli per “mettere in quadro” il castello. Nonostante le sovvenzioni avute, il castello rimase incompiuto. Ancora oggi, in corrispondenza degli angoli nord–est e nord–ovest, si osservano le predisposte ammorsature per le due torri mai costruite. La secolare mancata manutenzione del manufatto, indispensabile per arginare l’azione aggressiva degli agenti atmosferici, combinata con l’estrema povertà delle malte impiegate nella costruzione, hanno prodotto in più punti la caduta di cospicue quantità di materiale lapideo. Un tratto di parete prospiciente il vicolo interno è crollata come pure quasi tutte le coperture. In occasione dei primi lavori di restauro iniziati a metà degli anni 80 del ‘900 e successivamente bloccati dalla Soprintendenza, è stata aggiunta la prima arcata di sinistra del portico e forse in tale occasione è stata demolita la piccola chiesa, dedicata a Santa Eurasia. Di recente, dopo decenni in completo abbandono, sono iniziati i lavori per la messa in sicurezza e la ristrutturazione del castello da parte di un magnate russo che ne ha fatto una sorta di “buen retiro” per sé e per i suoi amici. Una “lettura” esterna di esso ne rivela comunque le fasi costruttive. Il
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nucleo primitivo è quello corrispondente all’angolo nord–ovest, nato probabilmente come casa–forte alla quale, successivamente, sono state aggiunte su tre lati le cortine e le due cilindriche torri angolari. L’ingresso originale era quello situato sul lato est, la cui porta era sormontata da alcuni beccatelli dei quali si scorge traccia, realizzati a sostegno dell’apparato di difesa piombante. L’attuale porta situata sul lato ovest, unitamente al portico e alla loggia soprastante, sono stati realizzati in epoca successiva come pure tutte le finestre esterne aperte mediante taglio in breccia delle murature. Oggi l’antico maniero appare in tutto il suo splendore e non a caso è stato meta di numerose celebrità rapite dalle bellezze della regione, affascinate dal clima di pace e dalla natura incontaminata oltre che dalla possibilità di privacy che offre l’Umbria. Un dato questo, confermato anche dal Financial Times che annovera la regione, tra le mete preferite per le vacanze degli stranieri. Oltre al soggiorno di Hugh Grant nella struttura, si sono qui celebrate le nozze blindate del celebre attore Neil Patrick Harris tra i cui ospiti anche Elton John, e di recentissima data le nozze del fashion blogger umbro Mariano di Vaio.
a cura della Redazione
BRIEFING CULTURALE
Da Cancelli a Ginevra con il viatico delle Nazioni Unite Cancelli è un piccolo ridente borgo incastonato nel verde pre-appenninico del territorio di Foligno. Ivi vive una persona eccellente ed eclettica. Professore, contadino, allevatore, guaritore, ristoratore, artista. E come artista gli è stato conferito l’alto riconoscimento delle Nazioni Unite, tramite l’organismo Unctad, per il progetto culturale“Villaggio-Terra”, di rappresentare una sua opera pittorica, alla sessione culturale di Ginevra nell’ottobre scorso. L’opera selezionata dalla Unctad si inserisce nel più vasto progetto culturale, turistico ed economico volto a valorizzare il territorio pre-appenninico, offrendo un nuovo modello di sviluppo rurale incentrato su un’ampia visione del rapporto tra comunità rurali e globalizzazione, proprio nello spirito dell’EXPO 2015. L’opera rappresentata a Ginevra ha non solo ricadute d’immagine e di contenuto nel territorio in cui è stata realizzata, ma indica anche un modello da esportare nelle zone agricole depresse in Europa e nel mondo.
Itinerari Giotteschi a partire da Assisi Sono stati presentati ad Assisi “Sei Itinerari Giotteschi”, coronamento culturale all’insegna del concetto di museo diffuso. Articolati nelle diverse realtà italiane in cui operò Giotto rappresentano un modo innovativo di leggere la cultura del nostro Paese attraverso le opere del pittore fiorentino che ha lasciato affreschi in molte città italiane. All’interno di questa proposta c’è una piattaforma interattiva, Art Planner, che permetterà ai visitatori non solo di conoscere i luoghi legati a Giotto, ma anche tutto il territorio che li circonda. E l’Umbria la fa da padrona, sia con le opere del Maestro fiorentino che con quelle dei suoi allievi. Oltre alla Basilica di S. Francesco, gli itinerari ci accompagnano a Spello nella chiesa di S.Andrea, a Città della Pieve all’Oratorio di S. Bartolomeo, all’isola Polvese del Trasimeno nella Pieve di S. Michele Arcangelo, a Foligno nel suggestivo eremo di S.Maria Giacobbe di Pale, a Gubbio nella chiesa di S. Francesco, a Montefalco.
Antico organo pregiato torna a suonare a Todi Nella chiesa del Monastero della Santissima Annunziata a Todi è stato “ritrovato” un organo di grande qualità, del cui valore artistico poco si sapeva. L’organo, costruito nel 1835 dal famoso e apprezzato organaro Angelo Morettini da Perugia, è rimasto a lungo “nascosto” nel Monastero ma conservato in ottimo stato tanto che, seppure programmato un certo restauro, è ritornato recentemente a diffondere note musicali nel recente concerto conclusivo della Fai Marathon a Todi. Il “ritrovamento” dell’organo è inseribile nell’opera di recupero e sistemazione delle strutture artistiche lesionate o inutilizzabili in seguito al sisma che ha colpito l’Umbria nel 1997. La sua scoperta è riferibile alla ristrutturazione della citata chiesa della Santissima Annunziata fortemente dissestata dalle azioni sismiche, le quali oltre ai danni ci hanno portato alla riscoperta di una pregiatissima opera d’arte.
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Ristorante
Il Convento
Antica Dimora francescana sec. XIII
RISTORANTE TIPICO UMBRO - PIZZERIA
Qualità e tradizione nell’antica dimora francescana
Il ristorante è situato nel borgo medioevale di Corciano (Pg) all’interno dell’ex Convento costruito nel XIII secolo, a fianco della chiesa di San Francesco d’Assisi. La storia racconta che il frate vi fece visita nel 1211 e vi sostò prima di raggiungere l’Isola Maggiore. Così questo luogo con annessa la chiesa ha assunto importanza e religiosità, tanto da essere vincolato dalla sovrintendenza dei beni culturali. Nel 1839 Monsignore Carlo Filesio Cittadini ridusse il convento a residenza estiva del seminario di Perugia. A fine degli anni 50, la proprietà passò a Luigi Battaglini, che insieme alla moglie Anna Bocci nel 1965 lo trasformarono in un ristorante. Attualmente la gestione è ancora della signora Anna, custode di antiche ricette, che con sapiente maestria fa rivivere piatti da sogno. Entrando si trovano tre sale, che erano le antiche cantine, sovrastate da volte. Nella parte superiore si trova l’antico refettorio dei frati, un ampio salone, sempre con volte reali. Locale di alto livello, ideale per degustare una cucina tipica umbra, dove la
tradizione fa da padrona con autentiche ricette di una volta, rivisitate in chiave moderna e creativa. Apprezzata e ricercata da una clientela nazionale ed estera. Sono molte le specialità, fatte con materie prime d’eccellenza, tra norcinerie, bruschette, torte al testo, zuppe di vari legumi, risotto al Sagrantino e Tartufo, paste tradizionali come le
tagliatelle o le pappardelle al sugo antico, specialità al vero Tartufo nero di Norcia, arrosti alla brace e cacciagione di vario tipo. Un altro punto di forza sono i dolci, rigorosamente fatti in casa, come il tiramisù di Anna che non conosce eguali, la zuppa inglese, il tortino al cioccolato con il cuore caldo, i bacetti di mousse al cacao, vari semifreddi e mousse alla frutta. Inoltre, il ristorante offre diversi servizi per tutte le occasioni. Dal venerdì alla domenica si può degustare anche la pizza cotta nel forno a legna. Infine, nella stagione primaverile ed estiva si può mangiare anche fuori nello splendido giardino pieno di fiori e rose tra profumi e sapori.
Via del Serraglio, 2 - CORCIANO (Pg) Tel. 075 6978946 - Cell 334 7178439 Email: ristorante.convento@libero.it www.ristoranteilconvento.it
GIRI DEL GUSTO
Il TARTUFO e il suo SEGUGIO Marilena Badolato
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a grande caccia inizia dopo la pioggia, insieme ai segugi del diamante nero. Il cane ha un senso dell’olfatto molto sviluppato, oltre cento milioni di volte superiore al nostro. E la parte terminale del suo naso si chiama rinario, ma anche tartufo, forse per la forma e il colore. La golosa ricerca di questo pregiato fungo ipogeo è affidata al binomio inscindibile tra l’esperienza dell’uomo nell’individuare le piante con cui vive in simbiosi - roverella, nocciolo, leccio, faggio, quercia- e l’infallibile fiuto del suo cane che, trovato il punto esatto, scava freneticamente per portarlo alla luce. La razza migliore secondo gli esperti è il “lagotto romagnolo”, proprio per il suo notevole olfatto. Al nord, in Piemonte, lo chiamano “tabui”, il mitico cane del “trifolao”, il cercatore di
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tartufi. Da noi sono detti “tratufanari” i cercatori e “tratufani” i tartufi, voci dialettali in uso già nel 1400 negli statuti spoletini. I paesaggi boscosi dove perdersi camminando, i profumi, la cantilena del cercatore, i musi concentrati e la danza di code quando il tubero è finalmente trovato sono un bell’esempio di antico rituale e di collaborazione fra l’uomo e il cane, un “asso della cerca” addestrato al riporto. Una attività vietata oggi in Italia senza i quattro zampe, perché solo loro sanno fiutare i tartufi maturi, senza danneggiare le tartufaie cavando quelli acerbi. Dagli “statarecci”, come si chiamano qui in Umbria gli estivi – i tuber aestivum Vittadini – che si raccolgono da giugno a settembre, detti anche scorzoni per via di quella scorza ruvida, a quelli autunnali, gli uncinati profumati, ma sempre meno
La caccia al diamante nero si affida all’esperienza dell’uomo unita al fiuto degli esperti a quattro zampe che, individuato il punto esatto, scavano per portare alla luce il pregiato tuber
pregiati di quello invernale che portiamo sulla tavola festosa del Natale, il pregiatissimo melanosporum, nero fin dentro l’anima. Scontenti i cercatori quando raccolgono le “caciole”, quei piccoli tartufi color nocciola, dal sapore agliaceo e non commerciabili: “Ho giratu tantu e c’ho la catana vòta, lu cane m’ha ‘rportato giustu du’ caciole! Ho camminato tanto e ho il tascapane vuoto, il cane mi ha riportato solo due caciole”. Si chiamava infatti “catana” la bisaccia del cercatore di tartufi. Lì i tartufi stavano al riparo dal caldo e dal freddo. Era rigorosamente di cuoio, mai di stoffa, chè non avrebbe conservato al meglio i preziosi tuberi raccolti. Il mondo del tartufo, bianco e nero, è un mix di tecnica e legame con la natura e golosa tradizione culinaria. Una realtà in cui c’è un continuo lavoro di tutela del territorio
e del consumatore, che affonda le sue radici nella tradizione e nel piacere immediato racchiuso nel pregiato tubero, tanto che il modo migliore per preservarne le caratteristiche è mangiarlo subito in ricette semplici e conservare poi in memoria la sua fragranza. Tesserino, borsa, zappette, bastone, certificazioni e università. Sì perché esiste persino l’Università dei cani da tartufo. La razza qui non è così importante, conta l’addestramento del cane che viene condotto nei boschi a fare esperienza e restituito poi al proprietario pronto per la cerca. Fondata nel 1880 a Roddi d’Alba, in Piemonte, da Antonio Monchiero e ufficializzata nel 1935 durante la V Fiera del Tartufo bianco d’Alba. Per andare insomma alla cerca con un alleato prezioso: un cane “laureato in tartufologia”.
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ALIMENTAZIONE
La dieta MIMA-DIGIUNO ci ringiovanisce
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Italo Profice
elisir di lunga vita non risiede in una pianta miracolosa, bensì nella sua negazione. La conferma che il digiuno sia terapeutico arriva da indagini condotte con rigore scientifico. Il mentore di questa teoria è un italiano, Valter Longo, oggi Direttore del Longevity Institute della University of Soutern California a Los Angeles e Direttore del Laboratorio di Longevità e Cancro all’Istituto IFOM di Milano, che da oltre vent’anni si dedica alla comprensione dei meccanismi biologici cellulari e molecolari scatenati dalla restrizione calorica che mima il digiuno. Gli ultimi risultati, appena usciti sulla
La restrizione calorica apporta numerosi benefici all’organismo, innescando pure una diffusa rigenerazione cellulare
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rivista Cell Metabolism, mostrano che l’adozione di un regime calorico che mima il digiuno apporta numerosi benefici all’organismo, fino a rallentarne l’invecchiamento e aumentarne la longevità. Gli esperimenti condotti sui topi dallo scienziato italiano hanno confermato come la restrizione calorica inneschi una diffusa rigenerazione cellulare. La riduzione delle calorie protratta per quattro giorni, due volte al mese, ha ridotto il grasso viscerale e sottocutaneo e ha aumentato la produzione delle cellule progenitrici e staminali; ha inoltre stimolato una emopoiesi e ringiovanito il sistema immunitario. E’ stato un notevole risultato anche la riduzione di un mediatore dell’ormone della crescita (IGF-1); con esso si riduce il rischio neoplastico. L’esperimento è stato poi condotto su un gruppo di 19 persone: si è visto che con il digiuno vengono eliminate le cellule danneggiate del sistema immunitario e di quello nervoso e si stimola la creazione di nuove cellule come durante la crescita. Gli effetti positivi si estendono incredibilmente anche a livello cognitivo. Tre cicli di Dmd (dieta mima-digiuno) ogni mese hanno ridotto i fattori di rischio e i biomarcatori dell’invecchiamento, del diabete, delle malattie cardiovascolari e del cancro. La massa muscolare e ossea non sono state influenzate negativamente; anche se i muscoli posso ridursi durante il semidigiuno, nel periodo rigenerativo tornano al livello normale. L’apporto calorico totale non è variato di molto, a conferma del fatto che a contare sono i meccanismi scatenati dal digiuno. Al termine, i partecipanti sono tornati alle loro abitudini alimentari, buone o cattive che fossero, e si sono comunque osservati cambiamenti positivi. Nei giorni di semi-digiuno si dovrebbero mangiare zuppe liofilizzate, bevande, barrette e tè. Longo ha anche fondato un’azienda che produce questo genere di alimenti da consumare nei cinque giorni di semidigiuno. Chi non ha problemi di peso e vuole seguire la dieta mima-digiuno solo come buona pratica per rallentare l’invecchiamento ed evitare malattie degenerative, può seguirla per cinque giorni due o tre volte l’anno; chi è obeso può metterla in pratica anche due volte al mese. In Italia l’oncologo Umberto Veronesi l’ha interpreta
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alla sua maniera proponendo la “dieta del digiuno” che consiste nel saltare pranzo e cena una volta a settimana. Nel Regno Unito è la “dieta fast 5/2” a fare proseliti. Il libro The Fast Diet scritto da Michael Mosley, giornalista medico della Bbc, e Mimi Spencer, columnist del Times ne illustra il metodo: due giorni di semidiguno da 500/600 calorie mentre nei restanti cinque si torna alla normalità. Il segreto sta nello scegliere degli alimenti adatti durante il semi-digiuno: frutta, verdura, pesce e soprattutto legumi che danno sazietà. Durante il digiuno, gli organi si restringono, le cellule buone si ripuliscono, mentre quelle danneggiate muoiono. Con il ritorno ad un’alimentazione normale tutto il corpo si rigenera. Tuttavia, che sia meglio una dieta quotidiana o una a intermittenza non è ancora chiaro. Certo è che non ci si sorprende nell’apprendere che i popoli più longevi nella storia dell’umanità praticano l’astinenza dal cibo nei loro riti religiosi e sociali.
AMBIENTE
Il riscaldamento globale e le sue conseguenze Giuliana Spinelli Batta
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l riscaldamento della terra causato dall’inquinamento e dall’effetto serra è una chiara e presente minaccia per la nostra salute, la nostra economia e il nostro ambiente naturale. Esso determina lo scioglimento dei ghiacciai sia continentali che montani. Il fenomeno è visibile chiaramente sia al Polo Nord in Artide che nel continente Antartico dove il ghiaccio ha un importante compito nell’equilibrio climatico-ambientale del pianeta visto che ogni variazione della calotta ghiacciata (2km di spessore) si ripercuote sull’equilibrio termico planetario, sulla circolazione oceanica e atmosferica delle correnti nonché sul livello del mare che causerà la fine di molte città costiere in tutto il globo. Gli effetti
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L’impatto dello scioglimento dei ghiacciai in Artide e nell’Antartico sta modificando le abitudini, anche nutrizionali, di numerose specie animali insomma saranno devastanti. Lo scioglimento del terreno perennemente ghiacciato, minaccia anche la stessa catena alimentare poiché il cambiamento della composizione dei ghiacci ha effetti sul krill,
Ristorante il Norcino La cucina umbra apre i battenti nel capoluogo lombardo ed è giá un successo Il ristorante Il Norcino, inaugurato di recente a Milano, un record l’ha già battuto. È infatti il primo luogo di ristorazione di provenienza umbra ad aver varcato le porte del capoluogo lombardo. Intuizione o strategia – complice anche l’Esposizione Universale –, fatto sta che va dato onore ai suo fondatori umbri che hanno avuto la brillante idea di approdare in una città dove la ristorazione ricercata e innovativa la fa da padrona. Situato nella zona di Porta Romana, in un ambiente originale e di design, l’arredamento rimanda per certi aspetti all’Umbria.
Le ceramiche di Deruta collocate sul balcone dell’ingresso, una vetrina di prodotti di elevatissima qualità, tipici del territorio umbro e nella sala posteriore una grande parete verde tutta di muschio stabilizzato con al centro una porta di legno con chiavistelli di ferro battuto ispirata ai castelli medioevali. Lo scopo che si sono prefissati i titolari al momento dell’apertura è quello di far conoscere e quindi di esaltare le variegate eccellenze enogastronomiche umbre in una città attenta e raffinata come Milano. Il menù si concentra sulla
tradizione enogastronomica locale, dalla norcina alle lenticchie e legumi, dal tartufo nero di Norcia fino alla torta al testo. Ma la vera caratteristica e originalità del locale è la vendita diretta di norcinerie tra salumi, formaggi e soprattutto olio e vino che possono essere acquistati tutti i giorni. Il ristorante, inoltre, è diventato un punto di riferimento a Milano per numerose istituzioni locali nell’organizzazione di iniziative per la promozione della cultura enogastronomica del territorio umbro e lo sviluppo del settore turistico.
Ristorante Il Norcino - Via Tiraboschi 6 - Milano www.ilnorcino.org - ristoranteilnorcino@gmail.com - Tel. 02.87286590
formato da piccolissimi crostacei, che è alla base delle catene trofiche di gran parte degli organismi marini. Il ghiaccio è di vitale importanza anche per la sopravvivenza di tantissime specie, dalle enormi balene ai candidi orsi polari. Nell’Antartide la vita dei pinguini Adeleia, considerati “termometro” e bioindicatori della salute antartica, in quanto la loro sopravvivenza dipende dalla presenza di ghiaccio marino e dalle variazioni climatiche, sta diventando problematica. I cambiamenti climatici diminuiscono la quantità di cibo (krill) a disposizione e di terreno per la nidificazione e a causa del distaccamento dei ghiacci è sempre più pericoloso per loro andare alla ricerca di cibo in mare per sfamare se stessi e i piccoli. Essi devono quindi percorrere molte miglia per procurarsi il nutrimento, cosa molto
la lotta per il cibo che dei cuccioli per schiacciamento. In Groenlandia le foche sono in serio pericolo per il riscaldamento del Nord Atlantico, che negli ultimi 30 anni ha ridotto la copertura invernale di ghiaccio del mare delle loro zone di riproduzione. Esse contano sul ghiaccio stabile del mare d’inverno come luogo sicuro per partorire ed allattare i piccoli fino a che possono nuotare e cacciare da soli. E a causa dello strato sottile di ghiaccio molti cuccioli muoiono. Ma l’animale simbolo della lotta ai cambiamenti climatici e al riscaldamento globale è il candido e gigante orso polare. Esso vive in un territorio molto ampio del circolo polare artico per lo più sconosciuto ed inesplorato, si nutre cacciando le foche che vengono in superficie per respirare attraverso i buchi nel ghiaccio. Mentre i maschi
ardua vista la loro lenta andatura. Il loro numero sta diminuendo drammaticamente e si prevede anche l’abbandono di molte delle aree tradizionali in cui vivono da sempre. In Artide, dove la situazione è peggiore, in Alaska e nelle acque dello stretto di Bering, i trichechi da diversi anni stanno subendo la riduzione delle masse ghiacciate. Essi non possono nuotare a lungo ma devono riposare e per farlo approfittano delle lastre di ghiaccio che galleggiano in superficie da dove cacciano molluschi e crostacei. Lo sciogliersi del ghiaccio marino li fa riversare in massa sulle spiagge per cercare riposo e riparo dai predatori. Sempre più frequenti sono gli avvistamenti di numerosi trichechi sulle spiagge a partire dal 2007, il più recente nel 2014 sulla costa nord-ovest dell’Alaska ne contava circa 35.000. Questi ammassi causano la morte sia degli adulti per
trascorrono tutto il tempo sul pack ghiacciato a cacciare foche, le femmine con i cuccioli, a causa dello scioglimento dei ghiacci rimangono bloccate su pezzi ghiacciati sempre più piccoli e con cibo insufficiente per crescerli ed evitare che muoiano. Si pensa che la riduzione dei ghiacci consumi il loro habitat naturale riducendone fortemente il numero fino a portare alla loro definitiva scomparsa a meno che come talvolta accade non siano in grado di ricorrere a fonti alimentari alternative. È evidente come lo scioglimento dei ghiacciai sia un aspetto da non sottovalutare e su cui studiosi ed esperti puntano ormai da tempo l’attenzione: forse è il caso di iniziare a dar loro ascolto per salvare la vita dei nostri amici animali e salvaguardare il nostro ecosistema dalla minaccia più grande dei nostri tempi.
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La pizza ha un solo nome
La Romantica dal 1978
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www.pizzerialaromantica.it
DE LEGIBUS
Novità in arrivo per accorciare i tempi delle controversie Elisabetta Bardelli
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al 3 settembre 2015 i consumatori hanno la possibilità di risolvere le liti con le imprese senza passare da un’aula di tribunale o dallo studio di un avvocato, grazie al decreto legislativo n. 130/2015, attuativo della direttiva 2013/11/ UE, che modifica il Codice del Consumo con l’introduzione del Titolo II-bis dedicato alla
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I consumatori potranno risolvere le liti con le imprese senza passare da un’aula di tribunale o dallo studio di un avvocato
“risoluzione extragiudiziale delle controversie”. A tale scopo il provvedimento prevede l’istituzione di organismi di Adr (acronimo per “Alternative Dispute Resolution”), iscritti in particolari elenchi istituiti presso ogni autorità competente per il settore di riferimento (Ministero della Giustizia e dello Sviluppo economico, Consob, Agcom, Aeegsi, Banca d’Italia). Il compito di tali organismi è quello di proporre una soluzione o riunire le parti al fine di agevolare la composizione amichevole delle “controversie nazionali e transfrontaliere tra consumatori e professionisti residenti e stabiliti nell’Unione Europea”. L’organismo è legittimato a rifiutare: le controversie in cui il consumatore non ha cercato di risolvere la questione col professionista interessato; le controversie presentate oltre un limite di tempo prestabilito; le controversie futili e temerarie o di valore (inferiore o superiore) ad una soglia predeterminata e quelle già in corso di esame o esaminate da altro organismo o da un organo giurisdizionale, fornendo ad entrambe le parti le ragioni del rifiuto. I vantaggi e le garanzie per il consumatore sono molteplici: le procedure sono gratuite o possono prevedere dei costi definiti come “minimi”; le parti possono partecipare senza l’obbligo di assistenza legale; il procedimento ha una durata massima di 90 giorni, decorrenti dalla data di ricevimento del fascicolo completo della domanda da parte dell’organismo Adr, salvo il caso di ipotesi particolarmente complesse in cui il termine può essere prorogato di ulteriori 90 giorni; le parti sono libere di accettare o meno la proposta di risoluzione avanzata dall’organismo, disponendo di un periodo di riflessione ragionevole; il consumatore non può, in nessun caso, essere privato del diritto di adire il giudice competente, qualunque sia l’esito della procedura di composizione extragiudiziale. L’organismo ha specifici obblighi di informazione in merito a tali garanzie ed è tenuto a mantenere un sito web aggiornato che fornisca alle parti un facile accesso a tutte le notizie concernenti il funzionamento della procedura Adr e che consenta ai consumatori di presentare la domanda e la documentazione di supporto necessaria anche in via telematica.
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VOLA LOW COST RYANAIR.COM
DA PERUGIA
LONDRA STANSTED
DUSSELDORF BRUXELLES
WEEZE
CHARLEROI
PERUGIA
BARCELLONA GIRONA
NUOVA ROTTA!
BRINDISI
CAGLIARI TRAPANI POSTI ASSEGNATI
2O BAGAGLIO A MANO
FAMILY EXTRA
a cura di Margherita Carpinteri
PIEMONTE
Italia in pillole
Don Giovanni di Molière Il protagonista della commedia di Molière, interpretato con maestria da Alessandro Preziosi, è il prototipo del seduttore senza scrupoli, che fa dell’inganno ai danni delle donne da lui disonorate un vero e proprio vanto, non si cura delle classi sociali e dei ruoli precostituiti ed è spinto da un desiderio di conquista inesauribile e mai sopito. Preziosi, che è anche il regista dello spettacolo, raccoglie la sfida di mettere in scena uno degli archetipi letterari con l’obiettivo di accendere nella fantasia degli spettatori il piacere dei sensi e la curiosità dell’intelletto, creando un ambiente camaleontico, al confine tra teatro barocco e opera moderna. Un nuovo adattamento di un classico ancora oggi molto attuale, in considerazione del dilagante relativismo della nostra società in cui impera l’immagine fine a se stessa e si continua a riscontrare il totale sgretolamento dei valori. Teatro Sociale di Alba (CN). 3 e 4 dicembre. www.comune.alba.cn.it
Didone ed Enea A Cartagine, nel palazzo reale, Belinda cerca di consolare sua sorella Didone, che è triste e tormentata dall’amore per lo straniero giunto da Troia: Enea. La regina Didone confessa che il racconto delle sue sventure l’ha profondamente colpita, e Belinda la esorta ad amarlo. Ispirata a modelli operistici italiani e francesi, l’opera di Purcell raggiunge il culmine dell’emozione nello splendido lamento finale di Didone, donna ferita che non perde la propria dignità nemmeno nel momento del suicidio: “Ricordati di me, ma dimentica la mia sorte!”, dirà alla sorella. Come è tradizione, l’opera viene eseguita utilizzando anche pagine di danza o brani sinfonici composti da Purcell per altre sue opere. Teatro Regio di Torino. Dal 19 al 28 novembre. www.teatroregio.torino.it
GAM Torino In mostra fino al 31 gennaio 2016 alla GAM (Galleria d’arte Moderna e Contemporanea) di Torino, quaranta capolavori di Monet evocheranno lo splendore dei paesaggi impressionisti e dei leggiadri ritratti delle donne di fine Ottocento. Luce e colore sono i veri protagonisti di questa eccezionale rassegna monografica dedicata al grande Maestro, a cui si deve il nome di quella corrente artistica, l’Impressionismo, così amata in tutto il mondo. www.mostramonet.it
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VENETO
a cura di Gaia Righetti
Gardaland Magic Winter Cortina Fashion Week Palcoscenico di innumerevoli film di natale, come i cinepanettoni con Jerry Calà, Cortina rimane una delle mete invernali più ambite, per location scouting ma non solo. E cosa c’è di meglio di unire al paesaggio mozzafiato di quel territorio, una full immersion di eventi altrettanto spettacolari? Rivolto a tutti gli amanti delle Dolomiti ma soprattutto a chi non ha ancora avuto modo di conoscerle, dal 4 all’8 dicembre avrà luogo un’esperienza di bianca magia: la Cortina fashion week n.5. Cinque giorni no stop tra moda, sport, musica e glamour con più di cento eventi proposti tra vernissage, anteprime, incontri, aperture straordinarie, cocktail party, dj set e tante altre sorprese. Un’occasione unica per godersi l’atmosfera delle Dolomiti che, in inverno più che mai, regala emozioni davvero suggestive.
E ora un tocco di divertimento anche per i più piccini e per chiunque voglia passare le feste invernali in maniera diversa dal solito, all’insegna dei giochi e del divertimento. Dal 5 dicembre al 6 gennaio l’allegria sarà assicurata nel parco divertimenti più conosciuto in Italia: Gardaland. Simpatici folletti danzanti, graziose fatine, musicisti e zampognari con i loro strumenti antichi e le slitte trainate da cavalli saranno i protagonisti di quest’avventura che, come ogni anno, vede il parco riempirsi di adulti e bambini. L’atmosfera dedicata al Natale renderà questo parco divertimenti più affascinante e suggestivo che mai.
Mercatini di Santa Lucia Ogni regione ha le sue credenze, ogni città le sue usanze. C’è chi per tradizione festeggia il giorno della befana il 6 gennaio, e c’è invece chi invece festeggia il giorno di Santa Lucia il 13 dicembre. Amata dai bambini buoni che rimangono svegli la notte per aspettare i loro regali e temuta invece da quelli che han paura di ricevere solamente del carbone nero, Santa Lucia arriva per tutti nella notte tra il 12 e il 13 dicembre a galoppo del suo asinello. E anche quest’anno Verona la accoglierà con tanti banchetti nel cuore della città, in piazza Brà. Dal 10 al 13 dicembre ci saranno infatti più di 300 banchi di venditori ambulanti con proposte che si alterneranno come sempre tra dolci, prodotti tipici e articoli regalo da non lasciarsi sfuggire. Il tutto sarà reso ancora più suggestivo dalla bellissima cornice che questa città offre e impreziosito dalla gigantesca stella cometa che verrà posizionata all’interno dell’arena e che si tufferà nel cuore della piazza.
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a cura di Vittoria Melchioni
EMILIA-ROMAGNA
Riccione Christmas Village
Capodanno al Castello di Rivalta Una delle notti più magiche dell’anno da passare nel Borgo e nel castello di Rivalta in provincia di Piacenza con possibilità di ascoltare gratuitamente il “Concerto di canti natalizi e musica gospel” nella Basilica di San Martino, e di avere cinque possibilità di cenoni: Antica Locanda del Falco tel. 0523.978101, La Rocchetta tel. 0523.978100, Foresteria con musica dal vivo tel 0523.978100, La Taverna del Borgo (oppure presso agriturismo convenzionato). Per le famiglie sono previste visite con animazione “Il castello delle meraviglie” dalle 21.30 alle 22.45 (percorso guidato a gruppi, ad intervalli di 15 minuti, della durata di un’ora circa) alle 23.30 tutti insieme nel borgo con gli animatori: lotteria, distribuzione panettone e bevande e a mezzanotte visione fuochi d’artificio, brindisi e lancio dei palloncini dei desideri. Per ulteriori info visitare il sito www.castellodirivalta.it
Dopo il clamoroso successo dello scorso anno che ha visto la partecipazione di oltre 500.000 visitatori, ritorna il villaggio di Natale più suggestivo di tutta la regione: il Riccione Christmas Village con la sua pista di pattinaggio sul ghiaccio più lunga di tutta Europa, riaprirà i battenti il 21 novembre e ci accompagnerà ben oltre l’arrivo del nuovo anno per chiudere il 17 gennaio 2016. Oltre alla pista di 180 metri completamente coperta, verrà allestito il villaggio di Babbo Natale animato da spettacoli per grandi e piccini. Non mancheranno i concerti, gli eventi culturali e una speciale apertura notturna del cinema. Per rimanere informati su tutte le novità e sugli aggiornamenti del programma, seguite la pagina facebook dell’evento.
Motor Show a Bologna Dal 5 al 13 dicembre nuovamente rombano i motori al quartiere fieristico in occasione della nuova edizione del Motor Show. Un’esperienza che coinvolgerà tutti i sensi e che quest’anno si arricchisce di una app completissima. Accanto all’esposizione dei nuovi modelli di auto e moto ci saranno i test su pista e quelli proposti dalla realtà virtuale. Un maggiore spazio verrà dato ai concessionari in modo da creare un dialogo diretto con il cliente finale. In parallelo ci saranno grandi show con dj set tenuti dalla celebrities della consolle, non mancheranno le stupende hostess da sempre un motivo di attrazione quasi pari all’interesse suscitato dalle macchine. Per informazioni sui biglietti e su dove pernottare in città visitare il sito www.motorshow.it
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LIGURIA
a cura di Jessica Chia
Pietra Ligure accende un falò: è la festa del Confuoco Il Confuoco, tradizionale festa natalizia che si svolge nelle province di Genova e Savona, è legato a un’usanza cittadina risalente all’antica Repubblica di Genova. La cerimonia avviene la domenica prima di Natale e rievoca il tradizionale augurio al podestà a cui veniva donato un tronco di alloro ricoperto di rami e adornato di nastri bianchi e rossi (colori della Repubblica). Ogni nastro simboleggiava un problema dei cittadini che, attraverso gli auguri, presentavano le loro richieste per l’anno nuovo. Oggi si ripropone l’originaria cerimonia con un falò arso nell’antica piazza pietrese: se le fiamme salgono dritte al cielo si preannuncia un nuovo anno buono. Sullo sfondo una Pietra Ligure addobbata a festa, in abiti medievali, tra danze e combattimenti in costume. Fonte foto: www.tiziano.caviglia.name
Dall’Impressionismo a Picasso: il punto d’incontro è Genova A Genova, quest’inverno, l’appuntamento con l’arte è con la mostra Dagli impressionisti a Picasso. I capolavori del Detroit Institute of Arts, ospitata a palazzo Ducale, nell’appartamento del Doge, da settembre 2015 fino ad aprile 2016. Il Detroit Institute, fondato nel 1885 e reso glorioso dal ventennio dirigenziale dello storico dell’arte tedesco William Valentiner, negli anni si è arricchito di una meravigliosa collezione europea, tra XIXX e XX secolo. La mostra percorre a ritroso, dal Vecchio Continente a Detroit, dall’Impressionismo alle avanguardie, la storia di cinquantadue opere tutte di matrice europea: Van Gogh, Matisse, Monet, Modigliani, Degas, Manet, Courbet, Otto Dix, Picasso, Gauguin, Kandinsky, Cézanne, Renoir ecc. L’esposizione è curata da Salvador Salort-Pons e Stefano Zuffin.
Il presepe di Manarola: una visione di luci tra terra e mare Nasceva nel 1976, grazie a un progetto di Mario Andreoli, il presepe luminoso più grande del mondo, così com’è stato battezzato dal Guinnes dei primati. Una visione scintillante che appare sulla collina delle Tre Croci, a Manarola (Cinque Terre, SP), attesa da migliaia di persone che vengono a godere di questo spettacolo, sullo sfondo di un mare invernale. Il suo ideatore, un ex ferroviere in pensione, ha investito molti anni della sua vita in quest’opera costruita interamente con materiale di recupero che prende vita grazie a 17000 lampadine, per un totale di 8 km di cavi elettrici. Un simbolo non solo natalizio, ma anche ecologico. Un rito lucente che ha compiuto cinquant’anni: il presepe viene inaugurato ogni anno l’8 di dicembre dalla tradizionale fiaccolata che anticipa la sua accensione. Fonte foto: www. 5terre.a-turist
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a cura di Sara Bernabeo
ABRUZZO
San Valentino in Abruzzo Citeriore celebra San Martino Il 10 e 11 novembre 2015 si rinnova a San Valentino in Abruzzo Citeriore (PE) un’antica usanza, la cosiddetta "Processione dei Cornuti": durante la colorita e carnevalesca manifestazione, corna di vario tipo vengono esibite e, a conclusione della festa, ha luogo la consegna della "Reliquia" all΄ultimo sposato del paese. Il rituale, che affonda le sue radici nelle celebrazioni pagane legate alla fertilità e ai Baccanali, coinvolge l΄intero paese in un΄atmosfera di festa e allegria che prosegue nel fine settimana con la tradizionale manifestazione "Cantine Aperte a Castrum Petrae". Durante le serate di venerdì e sabato infatti tutte le cantine del centro storico resteranno aperte per permettere ai visitatori di degustare vini e piatti tipici della regione.
Al via la stagione teatrale pescarese con Pannofino al Teatro Massimo Gli itinerari natalizi della Transiberiana d’Abruzzo Va avanti con successo il progetto dell΄associazione "Le rotaie"per il recupero della storica tratta ferroviaria Sulmona - Carpinone. Anche nella stagione invernale la Transiberiana d΄Abruzzo prosegue i suoi itinerari turistici a tema, percorrendo l΄incantevole paesaggio che si snoda attraverso le montagne abruzzesi. Tra i percorsi invernali, segnaliamo in particolare le due tratte di dicembre, particolarmente suggestive e perfettamente immerse nell΄atmosfera natalizia: il 6 dicembre il treno dei mercatini di Natale partirà da Sulmona per arrivare a Pescocostanzo (appartenente alla rete de I Borghi più belli d΄Italia), mentre il 26 sarà il treno del Presepe Vivente a condurre i passeggeri dalla stazione di Sulmona a quella di Carovilli dove avrà luogo la rappresentazione.
L΄8 dicembre 2015 la stagione degli spettacoli teatrali al Teatro Massimo di Pescara sarà inaugurata da Francesco Pannofino, protagonista della commedia di Gianni Clementi "I suoceri albanesi". L΄attore e doppiatore - che ha prestato la voce ad alcuni grandi del cinema tra cui George Clooney, Denzel Washington, Mickey Rourke e Jean Claude Van Damme - interpreterà il ruolo di Lucio, assessore comunale di sinistra sposato con Ginevra (Emanuela Rossi) e alle prese con l΄adolescente Camilla. La coppia romana porta avanti una divertente pièce in cui situazioni quotidiane e piccoli drammi domestici si susseguono intrattenendo il pubblico nella cornice dei tratti e dei costumi della città eterna, dipinti con mano lieve e allegra dal regista Claudio Boccaccini.
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PUGLIA
a cura di Christian Chiarelli
DECAMERONE vizi, virtù, passioni
Brian Eno apre il Medimex 2015 con Light Paintings Light Paintings è composta da 77 Million Paintings e Light Boxes, insieme di opere «dipinte con la luce» attraverso un ribaltamento della tradizionale relazione tra spettatore e video. «Sino a quando lo schermo sarà considerato solo un’estensione di film o tv, il futuro potrà riservarci esclusivamente un crescente livello di isteria. Invece a me - spiega Eno - interessa rompere il rigido rapporto tra spettatore e video: fare in modo che il primo non rimanga più seduto, ma osservi lo schermo come si ammira un dipinto». Al teatro Margherita di Bari il musicista, produttore e visual artist britannico presenterà in esclusiva assoluta l‘installazione Light Paintings, con vernissage il 28 ottobre e apertura al pubblico dal giorno seguente sino al 14 novembre.
Abbiamo scelto di raccontare alcune novelle del Decamerone di Boccaccio perché oggi ad essere appestata è l’intera società. Ne sentiamo i miasmi mortiferi, le corruzioni, gli inquinamenti, le mafie, l’impudicizia e l’impudenza dei potenti, la menzogna, lo sfruttamento dei più deboli. In questa progressiva perdita di un civile sentire, ci è sembrato importante far risuonare la voce del Boccaccio attraverso le nostre voci di teatranti. Per ricordare che possediamo tesori linguistici pari ai nostri tesori paesaggistici e naturali, un’altra Italia, che non compare nei bollettini della disfatta giornaliera con la quale la peste ci avvilisce. Marco Baliani alla regia con Stefano Accorsi. Dal 18 al 20 Dicembre al Teatro Curci di Barletta (BT).
Open Dance 2015 XII edizione Il danzatore è un corpo capace di contenere altri mondi; mondi di sensi e simboli, di altri corpi possibili, visibili e invisibili mentre il teatro è una porta oltre il limite dello sguardo. Ogni performance è un atto di libertà e non ha per forza un inizio, un centro o una fine ma è, a sua volta, uno spazio, un tempo per raccontare un’emozione. E per questo parla a tutti. Il filo rosso di Open Dance lega i protagonisti alle molteplici suggestioni e possibilità espressive del territorio: una scelta dettata dalla professionalità e dall’alta qualità artistica che rendono la regione Puglia crocevia per la danza italiana e internazionale. A Lecce dal 16 Ottobre al 6 Novembre.
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a cura di Anna Olita
SARDEGNA
Fiorello a novembre in Sardegna Il 3 e il 4 novembre 2015 Fiorello approda al teatro Verdi di Sassari e dal 6 all’8 novembre al teatro Massimo di Cagliari con il suo nuovo show “L’ora del Rosario”, uno spettacolo all’insegna di musica, gag, inediti, imitazioni e duetti di grande spessore con artisti del calibro di Mina e Tony Renis in collegamento da Las Vegas. Ad accompagnarlo sul palco la band diretta da Enrico Cremonesi ed il trio vocale lanciato su radiouno “I gemelli di Guidonia” che arricchiscono lo spettacolo con canzoni e battute pungenti. I biglietti si possono acquistare presso il circuito “Ticket One” o “Box Office Sardegna”.
“Ricordi di Vento” mostra di Andrea Bellino Sassari ospita la mostra personale del paesaggista moderno Andrea Bellino organizzata dalla Galleria Arte Spazio. Il 14 novembre alle 17.30 l’artista sassarese presenterà alla critica e al pubblico circa 70 opere che daranno una visione a 360 gradi del bagaglio artistico e creativo del pittore. Il filo conduttore della mostra sarà l’arte che unirà le opere di Andrea Bellino a pagine ricche di racconti e recensioni cinematografiche dei quattro fondatori dell’Associazione Culturale “I Passi Perduti”. Nel corso del vernissage verrà anche presentata e distribuita al pubblico la rivista dell’associazione che dedica ampio spazio all’artista. La mostra sarà visitabile fino al 4 dicembre. Tutte le informazioni su: www.artespaziosassari.com.
Milis: Sagra del vino novello Il 7 e l’8 novembre, nelle vie principali del centro storico di Milis (OR), avrà luogo la ventottesima edizione della fiera dedicata al vino novello, la più importante rassegna regionale dedicata all’assaggio di nuovi vini. Il pubblico, durante le giornate dell’evento, potrà degustare i prodotti disseminati tra i numerosi stand allestiti dalle cantine dei partecipanti. I vini verranno sottoposti al vaglio di importanti enologi e sommelier di fama internazionale giunti a Milis per l’occasione. Non mancherà uno spazio dedicato all’enogastronomia e all’artigianato locale lungo le vie di questo prezioso paese sardo. Per informazioni sulla rassegna digitare www.vininovelli.com.
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MIAMI
Florida
Il bilinguismo e l’opportunità unica di praticare contemporaneamente inglese e spagnolo a Miami The bilingualism and the great opportunity to simultaneously practice english and spanish in Miami Francesco Famà (corrispondente da Miami)
L’
importanza di conoscere più lingue al giorno d’oggi è una necessità che si è consolidata con l’affermarsi del fenomeno della globalizzazione, quel processo di interdipendenze culturali, economiche, sociali e tecnologiche in cui quasi ogni aspetto della vita quotidiana può avere una rilevanza mondiale data
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T
oday, the importance of being multilingual is a necessity directly connected to the advent of globalization, that particular process embedding cultural, economic, social, and technological interdependencies that can have worldwide impacts due to the “reduction of distances” we have been witnessing throughout
la “riduzione delle distanze” a cui si è assistito nel corso, specialmente, degli ultimi due decenni. I fattori che hanno portato a tale riduzione sono molteplici, tra cui l’apertura dei mercati, i continui scambi economici e culturali tra paesi anche molto distanti tra di loro (non solo geograficamente) e lo sviluppo costante dell’uso di internet, delle telecomunicazioni e, in genere, delle innovazioni tecnologiche di ultima generazione che di fatto hanno contribuito a rendere anche il più isolato angolo della terra un po’ più “globale”. Senza entrare nel merito di un giudizio riguardo il fenomeno della globalizzazione, è innegabile che oggi il bisogno di parlare più lingue sia legato alla capacità stessa di comunicare in un mondo in cui i confini sono meno distinti di quanto lo fossero un tempo. Per quanto tutte le grandi metropoli americane ed europee, e molte in Sudamerica ed Asia, siano caratterizzate da un pronunciato multilinguismo, non è detto che questo vada di pari passo con la diffusione di una seconda lingua, al di là di quella principale, all’interno di una determinata città o area. Ad esempio, la comunità asiatica di San Francisco è una delle più numerose ed importanti nella città americana, ma questo non ha portato finora alla diffusione del cinese e del giapponese come possibili seconde lingue di riferimento, rimanendo queste pressoché confinate all’interno delle proprie aree di affermazione storica (e.g. China Town, Japan Town). La città di Miami, al contrario, è un esempio quasi unico nel suo genere di perfetta convivenza di due lingue: l’inglese e lo spagnolo. Nonostante, infatti, si stia parlando di territorio americano, a Miami oltre il 66% dei residenti è bilingue e solo il 25% parla esclusivamente inglese. Ovviamente, ciò lo si deve molto alla pesante influenza dei popoli caraibici e latini che si riscontra da un punto di vista tanto culturale quanto, appunto, linguistico. In virtù di questa particolarità e del fattore geografico che rende la città un vero ponte tra l’America Centromeridionale e l’America Settentrionale, ci sono diverse opportunità per perfezionare sia la lingua inglese che quella spagnola. Innanzitutto, è importante sapere che per studiare o perfezionare queste due lingue in America (nel caso specifico, Miami) si richiede il modulo I-20, un documento che attesti che cosa si stia studiando, in quale istituzione e che si abbiano le finanze necessarie per mantenersi durante il corso di studi. Tale modulo
the last two decades. There are several factors that have led to this reduction, such as the opening of the international financial markets, the steady economic and cultural exchanges between countries very far apart from each other (not only geographically speaking), and the constant use and development of the internet, telecommunications, and, in general, all of those technological innovations that have contributed to make even the most isolated place a little more “global”. Without further discussing or expressing an opinion about globalization, it is undeniable that the need to speak more languages is exactly linked to the capacity of communicating in a world characterized by continuous international exchanges. Although all American and European metropolises, and many in South America and Asia, are characterized by a noticeable multilingualism, this does not necessarily mean that there is a second referential language, other than the main one, within a given city or area. For instance, the Asian community in San Francisco is one of the biggest and most important ones in this American city, but this aspect has not led to the spread of Chinese and Japanese as potential second referential languages. Indeed, they have basically remained confined within their own historic neighborhoods (e.g. China Town, Japan Town). On the contrary, the city of Miami represents a unique example of perfect coexistence between two languages: English and Spanish. Despite of the fact we are talking about American territory, in Miami over 66% of inhabitants are bilingual and only 25% of these speak exclusively English. Undoubtedly, this is due to the relevant Latin and Caribbean influence which not only has an impact on the cultural perspective, but also on the linguistic one. For this characteristic and the geographical factor that makes Miami the real bridge between Central and South America and North America, there are many opportunities to simultaneously practice English and Spanish in the Floridian city. Before starting a new adventure in Miami, it is important to know that in order to study English and/or Spanish, an I-20 Form is required. It is a document which states what degree a person is studying, where the classes will be taken, and whether he has enough financial resources to complete the course of study. This form is issued by the school or institute where the student will attend
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MIAMI
viene rilasciato dalla scuola o istituzione in cui si frequenteranno i corsi, previa presentazione di altri documenti ed il pagamento di una tassa. Una volta ottenuto l’I-20, sarà possibile richiedere un visto per studenti internazionali (F-1, full-time student visa). Questo visto viene rilasciato a quegli studenti che abbiano intenzione di frequentare corsi intensivi che impegnino più di 20 ore a settimana; invece per corsi di durata inferiore sarà sufficiente l’ESTA, come per corsi di preparazione al TOEFL. Le certificazioni più importanti ed internazionalmente riconosciute che una persona può aspirare ad ottenere sono l’IELTS (International English Language Testing System) e il TOEFL (Test Of English as a Foreign Language) per l’inglese; il DELE (Diploma de Español como Lengua Extranjera) per lo spagnolo. Ci sono diverse scuole e istituti, sia pubbliche che private, che offrono corsi di inglese e spagnolo nella città floridense. Tra i più importanti si ricordano la Florida International University (FIU) ed il Miami Dade College (MDC), tra quelle pubbliche, e la University of Miami (UM), tra quelle private. Esistono poi numerose altre scuole di lingua che offrono corsi d’inglese, ubicate per lo più nell’area turistica di Miami Beach e nelle aree business di Downtown e Brickell. Superfluo è ricordare l’importanza sia dell’inglese, lingua franca del ventunesimo secolo, sia dello spagnolo, una lingua parlata da quasi mezzo miliardo di persone al mondo sparse in quattro continenti. Queste due lingue ricoprono un ruolo fondamentale nel campo della comunicazione internazionale, in internet e nel settore economico e diplomatico. Miami, grazie al connubio tra americanità e latinità che caratterizza nel profondo il suo essere, rappresenta la meta primaria dove poter piacevolmente praticare inglese e spagnolo, tanto tra i banchi di scuola quanto tra le sue assolate strade costellate di palme.
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the classes, upon submitting other documents and paying a fee. Once the I-20 is ready and sent to the student, the latter can make a request for an “international student’s visa” (F-1, full-time student visa). This visa is given to those students who aim at attending intensive courses, which are the courses that require more than 20 hours per week; otherwise, for courses which require less hours per week (e.g. preparation to take the TOEFL test), the ESTA results sufficient. The most important and internationally recognized certifications a person can achieve are the IELTS – International English Language Testing System – and the TOEFL – Test Of English as a Foreign Language – for English; the DELE – Diploma de Español como Lengua Extranjera – for Spanish. In Miami there are several schools and institutes, either private or public, which offer English and Spanish courses. Among some of the most important, we mention Florida International University (FIU) and Miami Dade College (MDC), both public, and the University of Miami (UM), private. Moreover, there are several language schools that prepare for tests, which are primarily located in the touristic area of Miami Beach and in the business areas of Downtown and Brickell. Undoubtedly, there is no need to state the importance of English today, the new global “lingua franca”, or the benefits of knowing Spanish, a language spoken by almost half a billion people spread throughout four continents. These two languages play a crucial role in various fields, such as international communications, the Internet, and economic and diplomatic sectors. Miami, thanks to the union of North American and Latin American worlds that deeply characterizes its existence, represents the primary destination where practice both English and Spanish, either in school or among its sun-drenched streets sprinkled with palm-trees.
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