Set - Ott 2015
Anno 4 - n.5 - € 0,01
M A G A Z I N E D I I N F O R M A Z I O N E , C U LT U R A E L I F E S T Y L E
Materia: dove va il futuro
MIAMI - PRINCIPATO DI MONACO - MILANO - UMBRIA
Veryposh
ITALIAN HAND MADE DESIGN
I T A L I A N HAND MADE D E S I G N
EDITORIALE DIRETTORE RESPONSABILE Mario Timio VICEDIRETTORE Carlo Timio REDAZIONE Alessio Proietti, Giulio Siena, Noemi Furiani, Alessia Mencaroni, Walter Leti, Elisabetta Bardelli, Marilena Badolato, Italo Profice, Claudio Cattuto, Marco Servili HANNO COLLABORATO Alessandro Biscarini, Elisa Giglio, Laura Patricia Barberi, Giuliana Spinelli Batta, Francesco Colamartino, Marinella Cucciardi, Chiara Franzosi, Francesca Fregapane, Claudia Piccoli, Marina Sotgiu Vittoria Melchioni (Emilia-Romagna) Jessica Chia (Liguria) Sara Bernabeo (Abruzzo) Christian Chiarelli (Puglia) Anna Paola Olita (Sardegna) Francesco Famà (Miami) RINGRAZIAMENTI Antonio Morabito, Carlaberto Corneliani Cantina Petra Holding Terra Moretti S.r.l. Monaco Yacht Show EDITORE Ass. Media Eventi REGISTRAZIONE Tribunale di Perugia n. 35 del 9/12/2011 IMPAGINAZIONE E GRAFICA R!style Project STAMPA Tipografia Pontefelcino Perugia
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L’export italiano si consolida con Expo 2015
PRINCIPATO DI MONACO
APPUNTAMENTI 6 Monaco Yacht show
LOMBARDIA
DESIGN 12 Fondazione Franco Albini MODA 14 Leopardato e nuance leggere scaldano il prossimo inverno DISCOVERY 18 Ballando con le ossa 20
ARTE E ARCHITETTURA Basilica di San Michele Maggiore a Pavia
UMBRIA
EVENTI 24 Eurochocolate 2015 28
AGENDA NEWS
ARTE 31 Matteo da Gualdo 34
CASTELLI Il Castello di Carbonana
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BRIEFING CULTURALE
CONTATTI direzione@riflesso.info editore@riflesso.info artdirector@riflesso.info info@riflesso.info SITO WEB www.riflesso.info FACEBOOK Riflesso Magazine DISTRIBUZIONE Miami, Principato di Monaco, Milano, Umbria
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INSER
CIALE
TO SPE
Materia: dove va il futuro
TEMPLI DI-VINI
PAVILION
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Tra cielo, mare, terra è Petra EXPO: storia e geografia, antropologia e ambiente, scienza e società
AGENDA NEWS ALIMENTAZIONE
AGRICOLTURA
IDROLOGIA
PROGETTO IED
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Se la storia è nel piatto Nuovi ingredienti per diete particolari, cibi Gluten free e dieta ipoproteica L’alimentazione funzionale allo sport Risorse, riscopriamole insieme La lotta biologica e la fabbrica degli insetti
La scoperta, riscoperta, trasformazione ed utilizzo della materia sono anche specchio della società. Riscontrabile dagli oggetti della quotidianità fino ai luoghi del vivere. Ad Expo, i Paesi vengono simboleggiati dai rispettivi padiglioni; ognuno con una propria identità, riconoscibili da forma, colore e materia, in un melting pot suggestivo di tecnologie tradizionali o innovative. Passato e presente dialogano e convivono, portando a chiedersi: dove va il futuro? Realizzazione Classe di Comunicazione Pubblicitaria, 2° anno 14/15 IED Milano Coordinamento Didattico IED Elisa Bergamaschino, Marianna Moller, Cinzia Piloni, Fulvio Ravagnani Direzione Artistica Alessio Proietti
Le Vie d’acqua all’Expo di Milano Comunione contemporanea
ITALIA IN PILLOLE
69 Liguria 70 Emilia Romagna 71 Abruzzo 72 Puglia 73 Sardegna
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FLORIDA MIAMI 74 Il cinema Italy di Miami 79 Ottobre: il mese della cultura e del patrimonio italiano ed italo-americano in Florida
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EDITORIALE
L’EXPORT ITALIANO SI CONSOLIDA CON EXPO 2015 Mario Timio
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perano soprattutto nel settore agroalimentare, ma non mancano moda, arredo, turismo. Nel complesso sono 170 piccole e medie imprese (Pmi) su 400 selezionate che hanno avuto la possibilità di far conoscere i propri prodotti ai visitatori dell’Esposizione e ai buyer internazionali, attraverso il progetto “Ecco la mia impresa”, organizzato da Intesa Sanpaolo, ospitato all’interno del suo padiglione Waterhouse. È una vetrina internazionale delle eccellenze regionali del sistema produttivo italiano. È una risposta all’insegnamento di Expo che indica nella fase espositiva delle nostre aziende il miglior viatico di successo. È soprattutto una forte spinta di ripresa ed un robusto vento di export italiano che spira ancora debolmente. Ed è proprio il grado di internazionalizzazione il primo criterio selettivo delle Pmi a partecipare a “Ecco la mia impresa”; gli altri due sono: capacità di innovazione, rappresentatività del tessuto manifatturiero italiano. Il 60 per cento delle imprese appartiene al mondo agroalimentare, il 20 per cento al settore moda-design, il 16 per cento all’arredamento, il resto al turismo. Sono Pmi che pur facendo il possibile per stare a galla e pur rappresentando il meglio del made e dell’innovazione in Italy difficilmente avrebbero potuto trovare una vetrina così trasparente e prestigiosa per i loro prodotti come l’Expo. Queste aziende sono la parte sana e vincente di quella spaccatura tra quelle che si sono lanciate o rilanciate e lavorano all’estero e le Pmi che
non sono o e non possono essere in grado di reggere l’urto con la crisi. Tra le prime spiccano delle piccole e medie imprese che producono prodotti di alta qualità, come quelle presenti all’Expo; tra le altre si annoverano quelle aziende in crisi per difficoltà a effettuare la pianificazione del lavoro, malgrado gli sgravi contributivi del Jobs Act. Su tutte comunque pesa l’incertezza e la sfiducia si avverte soprattutto nelle realtà di piccole dimensioni che si rivolgono, secondo Paolo Galassi, presidente Api (Associazione piccole e medie industrie), “alle associazioni, ai corpi intermedi, per la tutela dei propri interessi nella consapevolezza che presentarsi come unità compatta omogenea e numerosa sia l’unica strada per far sentire la propria voce e fare impresa”. Lo hanno compreso tutti i partecipanti a “Ecco la mia impresa”, tra i quali Agrimech Umbria, una rete di imprese costituita, grazie alla Confindustria Umbra e alla Cassa di Risparmio dell’Umbria, da otto realtà regionali specializzate in macchine agricole, con 150 milioni di fatturato e 400 dipendenti. È eloquente il commento di Enzo Faloci, direttore di Umbria Export, braccio operativo della rete: “Essere qui a EXPO ha per noi un valore promozionale e istituzionale, più che commerciale. Dove altro può capitare di incontrare in un solo colpo 30 operatori da 20 Paesi diversi?” Per un’azienda, appunto l’Agrimech, “nata proprio con lo scopo di sviluppare sotto un unico brand il grado di internazionalizzazione delle sue imprese”. All’Expo 2015 di Milano accade anche questo.
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APPUNTAMENTI
Principato di Monaco
© Monaco Yacht Show
MONACO YACHT SHOW un 25° anniversario in grande stile Marinella Cucciardi
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al 1991, ogni anno a settembre, si svolge nel Principato di Monaco l’esposizione di lussuosissimi superyacht: il Monaco Yacht Show. Quest’anno il Salone nautico celebra il suo venticinquesimo anniversario. In soli quattro giorni si conta una presenza media di 34 mila visitatori, questa manifestazione richiama una clientela internazionale e facoltosa
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che arriva da tutto il mondo, che riunisce gli acquirenti, i proprietari e gli appassionati di yacht per la mostra annuale. Espongono circa cinquecento aziende leader del mondo della nautica: cantieri navali, architetti navali, fornitori di apparecchiature per yacht, e fornitori di servizi di lusso. É un’occasione per ammirare e visitare la vasta gamma di centoventi superyacht e megayacht
La mostra nautica rappresenta un salotto esclusivo a livello mondiale, che quest’anno offre oltre quaranta nuovi modelli in anteprima © Monaco Yacht Show
© Monaco Yacht Show
dai venticinque ai cento metri, di cui quest’anno saranno presentati più di quaranta nuovi modelli in anteprima mondiale. Molteplici eventi e conferenze stampa sono organizzati dagli espositori: in fiera o in prestigiosi alberghi di lusso e soprattutto nella recente e sontuosa struttura del Yacht Club di Monaco, inaugurata l’anno scorso e firmata dal celebre architetto Lord Norman Foster. Un vero
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APPUNTAMENTI
© Monaco Yacht Show
salotto conviviale, le società di nautica invitano la loro clientela d’elite ad ammirare il suggestivo paesaggio e a gustare piatti tipici, tutto avvolto dallo charme della cultura monegasca. Quale posto migliore per rappresentare al meglio la nautica visto che la forma dell’edificio è come quella di un’imbarcazione. Sorseggiare un drink al tramonto o ammirare dall’alto delle terrazze lo yacht dei propri sogni. Inoltre gli espositori regalano ai propri clienti una giornata di tutto relax con ingresso gratuito alla palestra o per godersi un bagno in piscina con gli arredi firmati da Fendi casa. Quest’anno il governo di Monaco ha avviato i lavori di rinnovo del porto Hercule: lo spazio espositivo che prevede la costruzione di nuovi parcheggi sotterranei e il riposizionamento del Museo che contiene la collezione privata di auto d’epoca di SAS il Principe Ranieri III. Monaco Yacht Show ha l’onore di avere il sostegno di Sua Altezza Serenissima il Principe Alberto II di Monaco. Un richiamo mondiale per tutti gli appassionati di barche sono le tappe annuali, tra le più rappresentative: Cannes Yachting Festival che precede Monaco Yacht Show, Salone Nautico di Genova, Fort Lauderdale International Show e Boat Show Dusseldorf.
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© Monaco Yacht Show
© Monaco Yacht Show
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Laccato Legno Cemento
DESIGN
Lombardia
Fondazione FRANCO ALBINI un luogo ideale per far conoscere il metodo progettuale del maestro Francesca Fregapane
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a Fondazione Franco Albini è un’istituzione no-profit, sorta a Milano a trent’anni dalla sua morte (Milano 1977), situata nel cuore della città, proprio dove l’architetto ha lavorato per tutta la sua carriera, quasi cinquant’anni. La Fondazione ricopre il ruolo di polo intellettuale, in cui dibattito e dialogo sono basi per la diffusione della cultura del progetto negli spazi dell’architettura e del disegno industriale. Pubblicazioni, mostre, convegni, seminari, ricerche sono alcune delle attività
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che si svolgono al suo interno per far conoscere al pubblico la figura, l’opera, il metodo progettuale e creativo di questo Maestro insuperabile. “Dal cucchiaio alla città” è lo slogan di Ernesto Rogers che ben si adatta all’approccio peculiare di Franco Albini di occuparsi della progettazione di un cucchiaio, di una lampada, di una libreria e nello stesso tempo di edifici senza alcuna difficoltà. Nasce a Robbiate nel 1905 e si laurea in Architettura al Politecnico di Milano nel 1929.
Architettura, urbanistica, allestimento e disegno industriale lo attraggono costantemente, progettista coerente, razionalista molto vicino al pensiero dei maggiori Maestri del Movimento Moderno. I criteri più importanti del suo lavoro sono certamente la continua ricerca, l’utilizzo di nuove tecnologie, l’attenta cura ai dettagli e lo stretto rapporto con il contesto socio-culturale circostante. Progetta le cose e tiene conto dello spazio più grande: una sedia in una stanza, una stanza in una casa, una casa nell’ambiente, l’ambiente nel progetto di una città così come sostiene Eliel Saarinen. Questo ha permesso alla collettività di trovare la propria naturale dimensione sia nell’abitare le sue architetture che nell’usare i suoi prodotti. Lui stesso afferma che: «Alla base dell’Architettura c’è sempre un problema morale: alla base del nostro mestiere
non ci sono che doveri. Dalla presa di coscienza dei problemi, e soltanto da qui, l’architetto potrà trarre le forme che aderiranno ai modi di vita della sua società. Dalla presa di coscienza dei problemi egli trarrà l’invenzione di nuove forme, che genereranno nuovi modi di vita». Nel dopoguerra si interessa di ricostruzione, arricchisce le proprie competenze creando un binomio con Franca Helg (1920-1989), anche lei architetto. Padre del design italiano del 900’, tre Compassi d’Oro con la Sedia Luisa (1955),
Dal cucchiaio alla città: questo lo slogan di Ernesto Rogers per descrivere l’approccio peculiare di Albini di occuparsi della progettazione di un cucchiaio come di architettura e urbanistica
con la Rinascente di Roma (1958), e la stazione della Metropolitana di Milano in collaborazione con Franca Helg (1964). L’eredità che ci lascia Franco Albini sta proprio nel suo assunto: “È più dalle nostre opere che diffondiamo delle idee che non attraverso noi stessi”. Fondazione Franco Albini via Bernardino Telesio 13 - Milano www.fondazionefrancoalbini.com
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MODA
Leopardato e nuances leggere scaldano il prossimo inverno Claudia Piccoli
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er la stagione che viene vanno segnalate due tendenze molto importanti: la stampa animalier o leopardata e tinte legate ai colori della terra. La stampa animalier è da sempre una fantasia tipicamente invernale, che dà un’aria grintosa a chi la indossa, ma non è sempre facile da portare. La prima regola da ricordare sempre è quella di non abbinare più di una fantasia per volta. La seconda è che questa stampa è già di per sé piuttosto appariscente, quindi se si indossa un capo animalier è meglio mantenere sobrio il resto del look. La terza è che si presta per lo più a un look elegante, quindi non va mai usata per un look sportivo o troppo casual. I colori a cui si sposa meglio sono sabbia, senape, nero e, per chi sa osare, rosso vermiglio e bianco
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Per la prossima stagione la fantasia animalier fa da protagonista, insieme a toni tenui e un po’ bruciati che rimandano alla natura e ai suoi elementi candido. Per un look da giorno è consigliabile una blusa animalier abbinata a gonna tubino a vita alta in ecopelle nera o cammello. Viceversa, una camicia a rouches bianca o senape o rossa, si abbina bene a una gonna-tubino leopardata. Di sera alla camicia va sostituito un top in ecopelle nero, magari con baschina. Se invece si opta per un vestito in fantasia, è consigliabile un tuxedo nero per un look elegante, e un chiodo in ecopelle per un look più sbarazzino. Ma l’animalier si presta soprattutto a sdrammatizzare look molto formali: il classico look da ufficio costituito da camicia bianca più gonna nera acquista un tocco più frizzante se accompagnato da scarpe o tronchetti leopardati. Di sera una bella ecopelliccia animalier conferisce grinta al classico tubino nero,
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MODA
mentre canotta e pantaloni neri acquisiscono più personalità se coperti da un tuxedo animalier. Ma se invece vogliamo parlare di colori, cosa ha deciso l’Istituto Pantone, uno dei più rinomati centri di ricerca del colore, per questa stagione? Le tinte più di tendenza saranno delicate e desaturate: si spazia dal verde-azzurro biscay bay al reflecting pond, definibile come un petrolio tendente al blu, al giallo-ocra oak-buff, fino al violetto cachemire rose. Toni tenui e per lo più legati ai colori della terra, che si rifanno all’interesse verso la natura e la sua conservazione tipico degli anni Settanta.
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DISCOVERY
BALLANDO CON LE OSSA Francesco Colamartino
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e nella notte di Ognissanti, il primo di novembre, passate per piazzetta Santo Stefano a Milano e vi capita di udire rumore di ossa che battono come trascinate dalla frenesia di un ballo, non siete in un film dell’orrore. Peggio: siete davanti all’Ossario di San Bernardino. Nel 1127, nell’odierna via Brolo, venne edificato un ospedale davanti alla basilica di Santo Stefano Maggiore, destinato alla cura dei lebbrosi, e con esso un cimitero per accogliere i corpi dei malati defunti. Ma lo spazio si rivelò presto insufficiente. Nel 1210 venne quindi costruita una camera per accogliere le ossa provenienti dal cimitero, al fianco
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del quale, anni dopo, sorse la primitiva chiesa. Nel XV secolo l’edificio fu utilizzato per le proprie riunioni dalla confraternita dei Disciplini, il cui patrono era san Bernardino da Siena, appartenente allo stesso ordine nato nel Medioevo. Con i loro cappucci chiusi, che celavano completamente il volto tranne le due fessure all’altezza degli occhi, il teschio che portavano al cordone della cintura e il saio di lana aperto sulla schiena, questi strani monaci dedicavano buona parte delle loro giornate alla disciplina (da qui il loro nome) dell’autoflagellazione. Furono proprio loro a rifare l’arredo della stanza, ricoprendone le pareti di teschi,
introdurrebbe nella cappella, trascinando con sé gli altri scheletri e dando inizio a una danza dei morti. O come quella sul fantasma del monaco che infesta il campanile dell’adiacente chiesa di Santo Stefano, dove un tempo sarebbe stato murato vivo. Ma a chi appartengono realmente quelle ossa? Secondo alcune leggende, le ossa sarebbero quelle dei martiri cristiani, guidati da sant’Ambrogio in battaglia contro gli ariani, e periti sul campo, secondo altre quelle dei milanesi uccisi dai goti di Uraia nel 539 d.C. Magari la notte di Ognissanti fate un salto lì e chiedeteglielo di persona.
L’ossario di San Bernardino è uno dei luoghi più spaventosi di Milano, ma il suo fascino è nelle leggende che lo circondano omeri, tibie, femori, con lunghe ossa disposte in alto in modo tale da formare la M di Maria Vergine, cui la chiesa era un tempo dedicata. L’effetto finale doveva essere impressionante, tanto che Giovanni V, re del Portogallo, quando visitò l’ossario ne rimase a tal punto colpito da farne costruire uno simile a Evora, nel suo regno. Dal macabro aspetto del luogo non potevano che fiorire le più strane e fantasiose leggende metropolitane. Prima fra tutte quella sullo scheletro di una fanciulla (sepolto integro sulla sinistra dell’altare e chiaramente visibile) che nella notte di Ognissanti prenderebbe vita e, scivolando attraverso un buco nascosto, si
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ARTE E ARCHITETTURA
Basilica di San Michele Maggiore a Pavia Giulio Siena
Via Michelita
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onsiderato il più antico monumento religioso di Pavia, la basilica di San Michele, a cui i longobardi dedicarono profonda venerazione, é un capolavoro dell’architettura longobarda-romanica. Fu edificata sul sito della cappella del Palazzo Reale di Teodorico con il supporto dei monaci di san Colombano di Bobbio e completata nel 1155. La prima menzione di essa ci è offerta da Paolo Diacono quando un servo prima nel 642 e un sostenitore di una fazione nemica nel 737, si rifugiarono qui per sottrarsi alla cattura dei
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Basilica di San Michele Maggiore - Pavia
re Bertarido e Liutprando. Da sempre un luogo ad alto contenuto simbolico, l’attuale basilica è il risultato di trasformazioni che dall’età carolingia e longobarda si succedettero fino agli attuali tratti romanici. Pavia, per anni capitale del regno italico, vanta in questo luogo di cerimoniali ed incoronazioni, l’elezione di molti re: Berengario I anno 888, Lodovico III anno 900, Ugo anno 926, Arduino d’Ivrea anno 1002, Enrico II anno 1004 ed in ultimo, con certezza nell’attuale veste architettonica della basilica, Federico di Hohenstaufen, il Barbarossa, nel 1155,
Nell’antica capitale longobarda del Regno Italico una delle testimonianze più alte della via Michelita, enigmatico segno dell’Arcangelo Michele
Sacra di San Michele - TO
dopo la distruzione di Tortona. Meravigliosa la facciata a capanna ritmata tridimensionalmente da pilastri a fascio, bifore, monofore e da una deliziosa loggia di arcatelle. Splendidi i tre portali. L’erosione della fragile pietra arenaria, preferita al laterizio delle altre chiese medievali della città, San Pietro in Ciel d’oro e San Teodoro, la distingue ma ne ha purtroppo deteriorato i ricchi apparati plastici dei bassorilievi di figure umane, animali e creature mostruose. Strutturata in pianta a croce latina, 55mx38mx30m di altezza, a 3 navate, la basilica, con
foto di Angros47
Tempietto San Michele Arcangelo - PG
matronei e transetto, sorprendentemente aggettante per quei tempi dotato di una propria facciata e di un proprio corpo, spicca per le sue tonalità ocra di forte suggestione e calore umano. All’interno sorprendente l’altezza della navata centrale con volte a crociera, l’intimità spirituale della cripta, e gli splendidi capitelli lavorati con immagini zoo-fitomorfe. C’è un affascinante mistero che avvolge il culto di Michele l’Arcangelo, le cui opere architettoniche dedicate, chiese, santuari, eremi disegnano geograficamente una diagonale
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Mont Saint Michel - Normandia
Monte Sant’Angelo - FG.
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foto di waywuwei
ARTE E ARCHITETTURA
che è stata battezzata come la via Michelita. Una direttrice celeste quasi perfetta che dall’Irlanda alla Francia attraversando l’Italia giunge fino in Palestina, caricandosi di una spiritualità enigmatica stupefacente. La via Michelita, linea ideale e mistica, di pellegrinaggio come la via per Compostela, la Francigena e per la Terra Santa. Leggenda narra che quando Lucifero si ribellò a Dio, Michele brandendo la spada per scacciarlo lasciò impressi sulla terra i segni della sua azione purificatrice. Segni e luoghi dove sarebbe poi apparso per chiedere ai devoti la costruzione di santuari in suo nome. A Michele, venerato come guerriero di luce, annientatore del demonio, si attribuivano ruoli taumaturgici. La sacra via del culto Micaelico, unisce Skelling Michael in Irlanda, Michael Mount in Cornovaglia, Saint Michel in Normandia, la sacra di San Michele in Piemonte, Pavia appunto, Perugia con il suo tempietto di San Michele Arcangelo fino a Monte Sant’Angelo in Puglia, per poi scavalcare l’Adriatico in Grecia, dove i templi di Apollo furono poi nell’era cristiana utilizzati per celebrare il culto di Michele, e concludersi in ultimo sul monte Carmelo in Palestina. Meraviglie dell’architettura e misteri celesti.
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EVENTI
Umbria
EUROCHOCOLATE 2015 un’edizione “Da leccarsi i baffi” Elisa Giglio
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osa sarebbe la vita senza cioccolato? La manifestazione internazionale più golosa dell’autunno, Eurochocolate, riapre i battenti a Perugia dal 16 al 25 ottobre.
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Perugia and Eurochocolate
Giunta alla sua XXII edizione, il claim di quest’anno è “#MustaChoc! Da leccarsi i baffi…”, tema ideale per legare il look del baffo alla passione intramontabile per il cioccolato. Come di consueto, la kermesse
La manifestazione propone il claim “MustaChoc”, il tema ideale per legare il look del baffo alla passione intramontabile per il cioccolato
perugina è anticipata dal Choco Day, la giornata del cacao sostenibile e del buon cioccolato, istituita nel 2007 da Eurochocolate e sempre festeggiata il 12 ottobre, data della scoperta dell’America e
del conseguente arrivo in Europa del Cibo degli Dei. Molte le novità della kermesse in serbo. Tra le principali, il baffo di cioccolato più grande del mondo, istallazione eretta in Piazza IV Novembre.
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EVENTI
smartphone e molto altro ancora. Grazie anche alla collaborazione con il Festival Italiano dei Baffi di Taranto, propongono un’originale mostra per ripercorrere la storia dei baffi ed un simpatico contest, che permette ai partecipanti di gareggiare nelle tre categorie di baffo bianco, fondente e al latte. Gli uomini sono invitati a far crescere i propri baffi per dar vita, durante la kermesse, ad un originale MustaChoc rave. Oltre al divertimento, spazio anche per la riflessione sull’importante tema della salute maschile: Eurochocolate aderisce, infatti, alla campagna mondiale promossa dalla Movember Foundation. Fra le attese conferme, il Chocolate Show, il più assortito emporio di cioccolato, e la ChocoCard. In più, apre una finestra sul mondo il consolidato appuntamento con Eurochocolate World, la speciale sezione della manifestazione dedicata ai paesi produttori di cacao. Si rinnova anche l’appuntamento culturale con Cioccolata con l’Autore, tradizionale rassegna letteraria con scrittori italiani e stranieri e degustazioni di cioccolata calda. A deliziare i visitatori ci pensano anche le famose Sculture di cioccolato. Molte,
Eurochocolate sculture
Ai baffi si ispirano anche le creazioni di Costruttori di Dolcezze, che per l’occasione propone lollipop, liquori e beerechina, la speciale birra chocolate porter. Immancabili anche i ChocoGadget, con la nuova linea ricca di tazze, T-shirt, cover per
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infine, le attività social per condividere con amici immagini di Eurochocolate 2015. Tutti possono diventare testimonial del Festival del Cioccolato e partecipare al video “Da leccarsi i baffi”, scattando curiosi selfie panoramici mentre si leccano le labbra.
il Cristorante antinone - pizzeria
Via Ritorta, 6 - Perugia 075 5734430 - 347 4426739
AGENDA NEWS
a cura di Laura Patricia Barberi
Monteleone di Orvieto
Città di Castello Mostra del Libro e della stampa Antica 4-6 settembre
Perugia Flower Show 12-13 settembre
Organizzato dall’Associazione di Promozione Sociale #PAF!!. Il festival prevede 30 mostre di pittura, fotografia, scultura e disegno fumettistico; workshop gratuiti tenuti da professionisti per adulti e bambini; conferenze a tema ed eventi live che per 3 giorni trasformano questo borgo medievale in un mondo fatto di osmosi tra arti visive, storia e musica. Rientrato nel circuito degli eventi sponsorizzati dal Ministero dei Beni Culturali all’Expo, “Verybello”, l’iniziativa punta a diffondere e promuovere la creatività, renderla comprensibile, alla portata di tutti e a diventare un appuntamento fisso e distintivo del nostro territorio. All’interno del festival c’è anche la mostra “Frames of Italy” di Maurizio Galimberti che racconta il nostro Paese e ci porta a spasso attraverso il paesaggio articolato e vario dell’Italia.
Il Comune di Città di Castello organizza e gestisce l’evento per sottolineare la sua grande tradizione nel campo grafico-cartotecnico ed editoriale. Oltre 40 operatori italiani ed esteri (librerie antiquarie e venditori di stampe e cartografia), alcuni dei quali leader di settore a livello internazionale, propongono rarità bibliografiche originali come manoscritti miniati, incunaboli, cinquecentine, libri di varie epoche rari e di pregio, fotografie, incisioni, litografie, cartografia, stampe decorative e quant’altro inerente la bibliofilia ed il collezionismo. La sede, di grande prestigio, è il Loggiato Gildoni, presso cui vengono allestiti 35 stand di ampia superficie e tali da consentire una esposizione delle proposte affascinante ed ordinata.
Perugia Flower Show, mostra mercato di piante rare ed inconsuete, anche quest’anno replica il suo appuntamento autunnale il 12 e il 13 settembre 2015 nella splendida cornice dei Giardini del Frontone, in Borgo XX Giugno a Perugia. Diventata ormai un incontro florovivaistico irrinunciabile, si propone di far conoscere ai visitatori più esperti e ai nuovi appassionati i segreti per avere un giardino fiorito tutto l’anno. Sarà possibile immergersi per due giorni nel giardinaggio di qualità, tra le novità botaniche dell’anno, le parole degli esperti, e naturalmente il divertimento per grandi e piccini grazie ai tanti eventi collaterali tenuti dagli stessi espositori come seminari e corsi di giardinaggio, divertenti attività didattiche per bambini, laboratori scientifici e tanto altro. www.perugiaflowershow.it
Photo & Art Festival 4-6 settembre
Gualdo Tadino
Bevagna
Giochi delle Porte 25-27 settembre
Degustazioni di Vino con “La Strada del Sagrantino” Fino all’8 novembre
Dal 25 al 27 settembre prendono il via I Giochi de le Porte, tre giorni di appuntamenti, durante i quali la città s’immerge interamente in un’atmosfera medievale, facendo rivivere l’antico palio dedicato al patrono della città, San Michele Arcangelo, che si celebra il 29 settembre. Gli sfidanti del torneo sono gli abitanti dei 4 rioni della città che rappresentano le originarie Porte d’accesso: San Benedetto, San Donato, San Facondino e San Martino. La manifestazione inizia venerdì 25 settembre con l’accesso del corteo dei tavernieri delle singole Porte, e l’apertura delle rispettive taverne nel centro storico. La sfilata dell’imponente corteo storico si svolge sabato, mentre domenica si disputano le gare in cui i appresentanti delle quattro Porte si contenderanno l’ambito trofeo: il “pallium”. www.giochideleporte.it
“Le domeniche della Strada del Sagrantino”’ tornano a far tappa a Bevagna. Questa volta saranno il ristorante “Le delizie del borgo”, a Campo dei Frati, a ospitare educational di avvicinamento alla degustazione durante il periodo. Il cartellone promosso dall’associazione Strada del Sagrantino si svolge in collaborazione con cantine, frantoi e ristoranti associati. Partecipano, inoltre, l’Associazione italiana sommelier e la Fondazione italiana sommelier, i quali continueranno a proporre degustazioni enologiche e non solo, in abbinamento ad arte, musica e cultura, fino a domenica 8 novembre. Per informazioni su tutti gli eventi è possibile contattare la Strada del Sagrantino: info@stradadelsagrantino.it, 0742.378490.
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Perugia
Citta di Castello Altrocioccolato Festa del Cioccolato Equo e Solidale 16-18 ottobre
Altrocioccolato è una manifestazione culturale promossa dall’Associazione Umbria EquoSolidale, in collaborazione con CTM Altromercato, giunta quest’anno alla 15esima edizione. Attraverso eventi e iniziative, Altrocioccolato offre la possibilità ai produttori del Sud del Mondo di presentare i propri prodotti, i propri problemi, i propri progetti, il proprio lavoro. Vengono presentati al pubblico realtà socio-economiche che stanno sviluppando progetti alternativi di produzione, dall’agricoltura biologica alla finanza etica, dal risparmio energetico alle fonti energetiche rinnovabili, sensibilizzando così l’opinione pubblica ed i consumatori sulle possibili alternative ai normali stili di vita e di consumo. www.altrocioccolato.it
Perugia
Foligno I Primi d’Italia 24-27 settembre
Enologica 35 evento dedicato al Sagrantino 18-20 settembre
Tutti i giovedì fino al 10 settembre 2015, il Museo Cattedrale Di Perugia aprirà le sue porte a tutti coloro che vorranno scoprire le radici della città. I partecipanti verranno guidati nel suggestivo cammino archeologico della “Perugia sotterranea” che si dirama tra le fondamenta della Cattedrale di San Lorenzo, in un ideale percorso che parte dall’epoca etrusca fino al Medioevo di Celestino V. A seguire si terrà una piacevole cena allestita nella suggestiva cornice del chiostro superiore. Prenotazione obbligatoria allo 075 5724853 museo@diocesi.perugia.it /w w w. perugiasotterranea.it. Visita guidata + Cena € 20.00 a persona/ ridotto fino a 14 anni € 15.00.
Primi d’Italia è un fantastico appuntamento enogastronomico che si svolge nello splendore di 26 suggestive location del centro storico di Foligno ed offre grandi emozioni al pubblico di degustatori ed appassionati. La città trasforma così i suoi palazzi storici, i suoi chiostri, le sue piazze e le sue taverne per ospitare l’unico appuntamento italiano interamente dedicato ai primi piatti nazionali. Pasta, polenta, gnocchi, riso, zuppe, tipicità regionali sono i protagonisti di questo evento che punta alla promozione della cultura culinaria del nostro paese. Oltre 100 ricette di primi piatti proposte nei “Villaggi del Gusto”. Primi d’Italia offre anche la possibilità di partecipare a lezioni di grandi Chef, mostre-mercato, angolo dello Street food e tante altre attrazioni.
ll Consorzio Tutela Vini di Montefalco e il Comune di Montefalco organizzano dal 18 al 20 Settembre Enologica35: il più importante evento dedicato al Sagrantino. Straordinaria serie di eventi dedicati a una delle DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita) più importanti d’Italia, che riveste un ruolo di primo piano nel panorama dei grandi vini rossi dell’Italia. Il programma, ancora in via di definizione, è ricco di appuntamenti che danno l’opportunità di conoscere da vicino le terre, i borghi e tutto quello che ruota intorno ai vini della zona, e ospiterà spazi e approfondimenti per gli addetti ai lavori e gli appassionati. Ci saranno anche degustazioni, convegni, musica, esposizioni e cooking show incentrati sul Sagrantino.
Mostra Mercato dello Zafferano Dal 30 ottobre al 2 novembre
Complesso Museale di San Francesco “Origo” - Mostra Fotografica di Pier Paolo Metelli Fino al 30 settembre
Malika Ayane in Concerto Naif Tour 2015 29 ottobre al Teatro Lyrick
Cascia rinnova l’appuntamento con la Mostra Mercato dello Zafferano Purissimo: un evento da gustare immersi nel paesaggio spettacolare della città. L’obiettivo della Mostra è di riscoprire, valorizzare e promuovere il sapore del purissimo zafferano di Cascia: prodotto di antichissima tradizione, utilizzato e conosciuto per le sue preziose qualità e molteplici impieghi in ambito gastronomico, tintorio, medico, farmaceutico e cosmetico. La Mostra è divenuta oramai tradizione per via delle iniziative collaterali che promuove tra cui: mostre fotografiche, presentazione di libri, degustazioni, convegni; ed ancora assaggi gratuiti a base di zafferano e workshop sui prodotti della Valnerina.
“ORIGO - Ritratti dell’origine di un processo millenario” comprende una serie di scatti in bianco e nero che hanno come protagonista la vite quale origine e principio dell’antichissimo processo di vinificazione, eccellenza territoriale che ha fatto conoscere a livello internazionale l’Umbria come patria di vini di qualità, primo fra tutti il Sagrantino. L’artista, attraverso i suoi scatti, vuole dare una visione insolita del vitigno del Sagrantino indagando la sua vera natura lontano dalla pesante influenza dell’uomo. Metelli, nato a Foligno nel 1977, è un fotografo di particolare sensibilità, amante del viaggio e della diversità insita nelle tradizioni popolari.
Malika Ayane sarà in concerto al Teatro Lyrick di Assisi per il Naif Tour 2015. Il concerto è organizzato dall’associazione Umbra della Canzone e della Musica d’Autore la quale è in ottimi rapporti con la cantante grazie all’amicizia nata tra la stessa e il fondatore dell’associazione Sergio Piazzoli. L’artista ha sempre ritenuto che l’Umbria fosse la sua seconda casa. L’Ayane ha da poco vinto il Premio della Critica al 65° Festival di Sanremo, ed è reduce dai festeggiamenti per l’aver conseguito un Disco D’Oro grazie al brano “Adesso e qui” tratto proprio dall’album “Naif”. Accompagnata da una super band di undici elementi, la scaletta del Naif Tour porterà in scena le canzoni dell’omonimo album insieme a quelle più amate dal suo pubblico.
Chiostro della Chiesa di San Lorenzo Cena al Museo “Alle radici del tempo” Ogni Giovedì fino al 10 settembre
Cascia
Montefalco
Montefalco
Assisi
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Tomasini Francia rivenditore autorizzato nel rispetto delle concessioni concordate
Spoleto - C.so Garibaldi, 50 - Tel. 0743/49837 - Foligno - C.so Cavour, 26 - Tel. 0742/352267 Terni - C.so Vecchio, 28 - Tel. 0744/408111 www.tomasinifrancia.it
ARTE
Un geniale esponente della rinascenza umbra MATTEO DA GUALDO Noemi Furiani
“La sua fantasia si esprime pienamente nell’albero della vita che cresce sul petto di Adamo e germoglia in rami…” Vittorio Sgarbi
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atteo di Pietro di ser Bernardo, maggiormente noto come Matteo da Gualdo perché a dargli i natali fu Gualdo Tadino fra il 1430 e il 1435, fu il capostipite di una singolare bottega di pittorinotai, che lavorarono a cavallo di tre importanti centri: Gualdo Tadino, Nocera Umbra e Assisi che oggi conservano le sue opere. É una delle più interessanti e complesse personalità dell’arte umbra della seconda metà del Quattrocento: in lui i nuovi elementi del Rinascimento toscano, veneto, soprattutto padovano, appresi da Girolamo di Giovanni e la bottega camerte, si vanno a combinare con persistenze tardogotiche, soprattutto dopo aver conosciuto il folignate Bartolomeo di Tommaso,
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ARTE
Albero genealogico della stirpe di David
la sua maniera affilata, carica di espressività e ben poco assoggettata ai canoni della sintassi rinascimentale. Il risultato di questa combinazione fu un linguaggio pittorico denso di arcaismi ed eccentricità, talora ai limiti della sgrammaticatura, uno stile fortemente personale, ricco di spunti
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fantastici e irrealistici, come le pose espressive dei volti o certi gesti bruschi e quasi innaturali. La fortuna critica di Matteo da Gualdo è iniziata nel corso dell’Ottocento quando si prestò particolare attenzione a quegli artisti del “Rinascimento eccentrico” o “fronda antirinascimentale”, mutanti
per vocazione. La mostra risalente al 2004 dedicata all’artista “Matteo da Gualdo e il Rinascimento eccentrico” inaugurata a Gualdo Tadino nella splendida cornice che conserva gran parte delle sue opere: Museo civico Rocca Flea, ha richiamato nel giro di pochi mesi migliaia di visitatori in città. Tra questi sicuramente il più noto fu Vittorio Sgarbi che si presentò, ospite a sorpresa, al termine della giornata inaugurale: “Sono rimasto particolarmente colpito dal fatto che una città come Gualdo Tadino dedicasse una mostra a un pittore straordinario come Matteo da Gualdo, rischiando di non essere capita, anche per la poca notorietà del pittore..”. A dimostrazione dell’intenso rapporto fra l’artista gualdese e il critico d’arte è che una delle sue opere più note “L’albero genealogico della stirpe di David” è volata ad Expo 2015 ad abbellire il padiglione “Eataly” fra i tesori d’ Italia, una selezione di opere di pittura e scultura dal ‘300 fino ai giorni nostri. Si tratta di una tempera su tavola eseguita dall’artista nel 1497, originariamente presente nell’altare dell’Immacolata Concezione nella chiesa di S. Maria a Gualdo Tadino e oggi conservata nel Museo Civico di Rocca Flea. Un’iconografia che si inserisce, oltre che nell’esaltazione della figura della Vergine Immacolata, nella ricerca della rappresentazione della genealogia di Cristo. Nell’opera, dipinta interamente su fondo oro, compare nella fascia superiore Maria Vergine, a mani giunte, con la corona in testa e con indosso un ricco abito ricamato e Dio Padre che allarga le braccia in segno di accoglienza: è lo stesso gesto che si ripete nell’iconografia dell’“Assunzione”, mentre la posa della Madonna è quella che diventerà tipica dell’“Immacolata Concezione”. A sinistra della Vergine San Gioacchino, suo padre, in atteggiamento di devozione di fronte alla figlia e a destra, Sant’Anna, sua madre, indossa gli abiti caratteristici delle donne di età avanzata, anch’essa in atto di venerazione della figlia. Nella fascia centrale sono presentati coppie di personaggi biblici, progenitori della Madonna, tutti identificabili grazie ai cartigli con i nomi. In basso Adamo, raffigurato come radice
Madonna in Trono e Santi
dell’albero genealogico di Maria. Documento della tarda attività dell’artista, l’opera mostra al più alto grado la sua tendenza al calligrafismo esasperato, all’esuberanza decorativa, all’accentuazione caricaturale – grottesca, dimostrando l’avvenuta influenza dell’arte di Carlo Crivelli.
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CASTELLI
Il Castello di Carbonana uno dei più autentici di tutta l’Umbria Alessia Mencaroni
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l castello ha una posizione fortemente strategica e domina la stretta valle dell’Assino in un punto dove il fiume scorrendo un tempo fungeva da forza motrice per le numerose gualchiere e mulini presenti, qualcuno dei quali ancora visibile ai giorni nostri. Situato in posizione dominante lungo l’asse viario che collega Gubbio a Umbertide,
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il castello di Carbonana viene menzionato per la prima volta nel 1192 in un privilegio con cui Papa Celestino III confermava il possesso al vescovo eugubino. I primi signori del castello furono i Gabrielli di Gubbio, discendenti di quel Conte che, da podestà di Firenze, esiliò Dante Alighieri nel 1302. Nel decimo secolo, un uomo molto influente
dell’Ordine dei Templari acquisì il castello, diventando così il primo conte di Carbonana. L’acquisizione del titolo nobiliare nonché del castello si tramanderà, sino al diciassettesimo secolo, di proprietario in proprietario, quando poi il castello rimase disabitato. Nel 1885, nella prima guerra contro l’Abissinia, si distinse un generale d’artiglieria, Gigli, discendente del ramo femminile dei Carbonana. Una volta terminata quella guerra, tornando a casa, Gigli chiese al Re d’Italia di poter riavere la sua proprietà. Aveva cinque figli, di cui uno divenne generale proprio come lui. Ma nessuno di loro intendeva occuparsi di questa tenuta, così il castello passò all’ultimogenito, Ferruccio Gigli, che tentò invano di disfarsene a causa di una grave crisi finanziaria che lo aveva investito. Era il 1961 quando Lee Staub, medico canadese di origini ebraiche, venne a Gubbio per la prima volta e fu accompagnato a vedere quel castello. Ne rimase a tal punto affascinato da decidere su due piedi di acquistarlo: in 48 ore venne sottoscritto l’atto e pagato l’importo. Ferruccio Gigli aveva espresso il desiderio di divenire monaco laico e questo indusse Staub a lasciargli uno spazio all’interno del castello, dove visse per sette anni in tre stanze lasciate a sua disposizione. É opera dei Porcelli di Carbonana, tra il XVI e il XVII secolo, la decorazione della cappella, l’ampliamento del castello nella sua parte meridionale e la costruzione dell’elegante torre circolare in corrispondenza dell’angolo Sud-Est della cinta muraria. Da allora la struttura, interessata da rimaneggiamenti di minima entità che non ne hanno alterato in alcun modo l’aspetto e le proporzioni, si è mantenuta sostanzialmente intatta, facendo sì che il castello di Carbonana risulti oggi come uno tra i più autentici e meglio conservati dell’Umbria. Il castello è una vera fortezza, con 4 torri, 37 vani, 4 bagni. Una delle torri è andata distrutta. C’è pure una bella cappella ed una stanza a fianco con il confessionale. Nei sotterranei c’è una prigione, mentre risalendo le scale è collocata una finestrella dove venivano tenuti d’occhio i prigionieri. Sono rimasti i segni di un ponte levatoio, mentre dalla torre si gode una vista mozzafiato. Ci sono infine le segrete che però sembra non siano mai state trovate. Il castello di Carbonana, dopo vari passaggi, è ora una proprietà privata nelle mani di due signori canadesi che lo hanno diligentemente ed egregiamente restaurato riportandolo agli antichi splendori.
Arrivando nella stretta valle dove scorre l’Assino, la vista del Castello dà la sensazione di un tuffo in un mondo fiabesco
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BRIEFING CULTURALE
a cura di della Redazione
Itinerario Assisi-Gubbio sulle orme di San Francesco É giunta al settimo anno di vita l’iniziativa “Sentiero francescano”, il pellegrinaggio che si compie a piedi da Assisi a Gubbio, attraverso il sentiero di Valfabbrica, É lo stesso percorso che il Santo di Assisi ha seguito dopo la spoliazione di tutti i suoi beni. La presidente del consiglio regionale Porzi ha sottolineato che “la vicinanza delle istituzioni al Sentiero è costante – si tratta di una esperienza che qualifica e caratterizza la nostra Regione”. Il vescovo Ausiliare di Perugia Mons. Giulietti ha detto che “il Sentiero deve essere l’occasione per riaffermare i valori più autentici del francescanesimo, non può essere mischiato nella melassa in cui tutto è uguale a tutto”. L’assessore regionale Cecchini ha enfatizzato che il percorso sia uno dei più significativi della Regione. Effettivamente scorrendo il programma che si svolge in tre giorni, si constata che si toccano i luoghi umbri più belli attraversando borghi, pievi e santuari che tengono vivi i valori culturali, storici e religiosi.
E se l’asino ritornasse di moda? Non finisce mai di stupire questa Umbria con le sue tradizioni, i suoi segreti, i suoi itinerari, le sue passioni, i suoi lavori. E perché no, i suoi animali. Così scopri o riscopri gli asini. In questo mondo compulsivo in cui tutto è fast, c’è gente che sulla montagna di Colle Scoglio Cerreto di Spoleto, alleva asini, animali emblematici del lento, del docile, in simbiosi con una cultura contadina dello slow. Con l’asino si trasporta legna, fieno e acqua anche quando c’è neve. Questo animale insegna ad avere pazienza, costanza, determinazione, tenacia e straordinaria capacità di adattamento. Racconta l’allevatore Biagio Stella che “l’asino è un vero compagno di vita, anche se molto rustico; è perfino riservato, addirittura capace di provare affetto per coloro che lo trattano in modo conveniente”. Stai a vedere che bisogna ritornare al ciuco sfatando la sua negativa nomea.
Festival dei Segni Barocchi a Foligno Foligno rivive il fascino dei Segni Barocchi in occasione della XXXVI edizione che si svolge a settembre. Nato nel 1981, il Festival non ha mai cessato di stupire per i suoi contenuti culturali che hanno esaltato non solo i segni barocchi del XVII e XVII secolo, ma anche le espressioni artistiche delle forme neobarocche presenti nelle diverse epoche, conseguendo nel programma un equilibrio tra passato e presente. Il XXXVI Festival si propone – come ha enfatizzato il Soprintendente Artistico Massimo Stefanetti – di avviare una riflessione ampia per valorizzare “Foligno Città del Barocco” attraverso rapporti di collaborazione con istituzioni associativi come l’Ente Giostra della Quintana. Tra le manifestazioni imperdibili segnaliamo “La notte Bianca”, l’edizione di “Barocco e Neobarocco in vetrina”, la mostra “Barocco in Biblioteca”, cioè Esposizione e Consultazione di libri e audiovisivi sul Barocco alla Biblioteca Comunale.
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Promo fine estate con l’acquisto di 3 prodotti NaturalTech o un pacchetto di 4 sedute cheratina, una bottiglia di vino in omaggio Azienda Agricola Casaioli Stefano
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Tra cielo, mare, terra è Petra Alessio Proietti 39
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n uno scenario composto da vigneti, boschi di sughere, oliveti e macchia mediterranea che degradano fino al Tirreno, sorge Petra. Cantina situata a Suvereto (Li), progettata dall’architetto Mario Botta per il Gruppo Terra Moretti. È costituita da un cilindro di pietra (in latino “petra”) sezionato con un piano inclinato parallelo alla collina e da due corpi edilizi porticati posti ai lati, a mo’ di “barchesse”. Come sostiene il progettista “vuole essere una reinterpretazione delle antiche dimore di campagna toscane in cui il disegno delle coltivazioni, in questo caso i vigneti, era parte integrante del disegno architettonico”. Una monumentale scalinata che punta al cielo, taglia la costruzione e conduce ad un suggestivo affaccio da cui si domina la collina; in copertura un giardino pensile permette ai colori dell’architettura di mutare in relazione alle stagioni. Il corpo centrale rappresenta il volto geometrico e il simbolo dell’Azienda; internamente si sviluppa su tre livelli che ospitano: la sala di vinificazione al piano terra, la sala di diraspatura al primo piano, il laboratorio e gli uffici di servizio della produzione al secondo piano. È inoltre presente una galleria che si pone come elemento funzionale e nello stesso tempo
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“La trama geometrica della vigna contrasta l’andamento orografico ondulato del suolo sovrapponendo un disegno razionale che evidenzia la misura, la bellezza, la profondità del paesaggio” Mario Botta contemplativo; un tunnel lungo 75 metri, voluto dal patron Vittorio Moretti, accessibile dal piano terra e che penetra la montagna fino ad arrestarsi dinnanzi ad una parete di roccia, nel cuore della collina, distante dai luoghi di produzione. Idealmente un “cordone ombelicale” che permette un legame profondo con la terra madre. La presenza della roccia ricorda inoltre, che anche attraverso i sali minerali che la costituiscono, i vini prodotti dai vigneti sovrastanti vengono caratterizzati. Il tunnel permette poi il mantenimento del corretto livello di umidità della cantina di affinamento, per un’ottimale conservazione delle barrique in rovere francese. Dal punto di vista costruttivo, una particolarità della struttura dell’edificio sta nel fatto di essere stata realizzata interamente con manufatti prefabbricati in cemento armato ed in legno lamellare, che hanno favorito una corretta previsione dei tempi e dei costi di realizzazione. Particolare attenzione è stata posta agli aspetti energetici: la produzione del vino è basata sul principio di gravità, senza l’ausilio di pompe o di altri mezzi meccanici; gran parte degli ambienti sono illuminati con luce naturale, che nel volume principale scandisce un ritmo di raggi che filtrano attraverso i gradoni di copertura del
cilindro, generando una piacevole atmosfera nei luoghi di lavorazione delle uve (forse un richiamo alla celebre città di Petra, scavata nella pietra nell’attuale Giordania, progettata in modo che il sole ne illuminasse i luoghi sacri come una sorta di luce divina?). L’energia elettrica viene prodotta attraverso un impianto fotovoltaico galleggiante, installato sopra una zattera su un piccolo lago di raccolta delle acque piovane posto a valle della cantina. Tale soluzione ha permesso di abbattere l’impatto energetico degli impianti aziendali, senza sottrarre terreno all’agricoltura, per una filosofia a favore della salvaguardia del Pianeta. Se “costruire una struttura in grado di evidenziare la bellezza del luogo in cui sorge ed il fascino del lavoro che in essa si svolge” era il desiderio dei protagonisti della storia di Petra, in particolar modo di Vittorio Moretti e della figlia Francesca (enologo e responsabile dell’Azienda), esso si è certamente avverato. Luogo: Suvereto, Livorno Committente: Az. Agraria Petra S.r.l., Gruppo Terra Moretti Progetto Architettonico: Arch. Mario Botta
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EXPO: storia e geografia, antropologia e ambiente, scienza e societĂ
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li ingredienti dell’Expo sono quelli dell’Architettura, che rappresenta i Paesi ed accoglie i suoi ospiti. Un luogo che offre risposte e stimola curiosità e riflessioni, come quella che ispira la copertina Riflesso. Si rimanda alle parole di Renzo Piano, attraverso un estratto del suo “Elogio della costruzione”. L’architettura, è un’arte che mescola le cose: la storia e la geografia, l’antropologia e l’ambiente, la scienza e la società. E inevitabilmente è lo specchio di tutto ciò. L’architettura è un’arte. Usa una tecnica per generare un’emozione, e lo fa con un linguaggio suo specifico, fatto di spazio, di proporzioni, di luce, di materia (la materia per un architetto è come il suono per un musicista, o le parole per un poeta). Il passato è un rifugio sicuro. Il passato è una costante tentazione. E tuttavia il futuro è l’unico posto dove possiamo andare, se davvero dobbiamo andare da qualche parte.
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A NEW AGEND
a cura di Chiara Franzosi
Oltrepò Pavese
Avanguardie a Tradizioni Fondazione Luciana Matalon settembre
Una nuova iniziativa a cura della Fondazione per lo Sviluppo dell’Oltrepò Pavese: in esposizione opere dell’arte italiana (dalla seconda metà del XX secolo a oggi e dipinti più antichi del Conte Giuseppe dal Verme) appartenenti alla collezione del Castello Dal Verme di Zavattarello (Pavia). Per tutto settembre continua la mostra “‘O smagiá lâ tùaia.Vino versato ad arte”: 18 opere realizzate con il vino nelle action painting di Stradella. www.gal-oltrepo.it
Edward Burtynsky Acqua Shock
Palazzo della Ragione Fotografia 3 settembre - 1 novembre
Per la prima volta arriva in Europa il progetto del fotografo canadese Edward Burtynsky (St. Catharines, Ontario, 1955) dedicato all’acqua. 60 affascinanti fotografie, frutto di ricerche approfondite e di lunghi viaggi, divise in 7 capitoli (a cura di Erica Viganò) analizzano tutti gli aspetti connessi all’origine e all’utilizzo della risorsa primaria per eccellenza, ponendo domande collegate al futuro del genere umano. www.palazzodellaragionefotografia.it
Omaggio a Rosa Genoni Salomon City Trail Milano Palazzo Castiglioni 15 - 30 settembre
Arena Civica 20 settembre
Inedita mostra documentaria dedicata alla milanese che inventò il Made in Italy. L’imprenditrice e suffragetta Rosa Genoni partecipò all’Expo di Milano del 1906 e divenne protagonista della moda internazionale creando il look di dive, miliardarie e attrici della Belle Epoque in tutto il mondo. La nipote Raffaella Podreider, residente a Milano, racconta aneddoti esclusivi della vita della nonna attraverso manufatti, fotografie e un docufilm.
Un trail urbano unico nel suo genere, per runner esperti e amatori che esploreranno di corsa luoghi non convenzionali e rappresentativi della città. Due le gare proposte: una “hard” da 23,50 km e una “fast” da 13,50 km. Novità per Expo saranno il passaggio per il nuovo Parco Citylife e la scalata ai 20 piani della Torre Allianz progettata da Arata Isozaki, per un totale di 557 scalini e un’ascesa di 87 metri. Musica dal vivo lungo tutto il percorso. www.salomoncitytrailmilano.it
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Stefano Bollani
Presentazione Nuovo Album Teatro degli Arcimboldi 16 settembre
Dopo un tour internazionale, il pianista jazz di fama mondiale Stefano Bollani arriva a Milano per presentare il suo nuovo album per pianoforte solo, in anteprima per il Festival MITO SettembreMusica. Prima del concerto delle 21.00, un incontro con l’artista si terrà presso le Gallerie d’Italia, Piazza Scala, con la partecipazione di Francesco Micheli (ore 17.00, ingresso gratuito fino ad esaurimento posti). www.mitosettembremusica.it
Festival Milanoltre Teatro Elfo Puccini 21 settembre - 7 ottobre
L’edizione numero 29 di MilanOltre ha come spinta propulsiva l’energia femminile di coreografe e interpreti dal segno graffiante e potente. Un focus dedicato al Québec: Marie Chouinard e Virginie Brunelle e tanti coreografi dai percorsi più vari: Michele Di Stefano (Leone d’Argento 2014 alla Biennale di Venezia), Enzo Cosimi, Radhouane El Meddeb, Maya M. Carroll, Simona Bucci e gli under 35 Fattoria Vittadini. www.milanoltre.org
La cena infernale
Milano Insolita
Mauro Mahjoub The King Of Negroni
Dante e la civiltà italiana dell’alimentazione Museo Diocesano e Padiglione Italia, Expo 2015 25 - 27 settembre
Biblioteca Valvassori Peroni 29 settembre - 10 ottobre
L’82° Congresso Internazionale della Società Dante Alighieri sarà a Milano per celebrare Expo e il 750° anniversario della nascita del Sommo Poeta. Prenderanno parte ai lavori il linguista e Vicepresidente della Società Luca Serianni, il Presidente della Crusca Claudio Marazzini, la prof.ssa Silvia Morgana e il dantista Emilio Pasquini. Tra gli eventi, la presentazione dell’opera collettiva “Le 100 parole del gusto” che raccoglie le parole simbolo della gastronomia italiana. www.ladante.it
Le fotografie di Cristina Fiorentini e Laura Rizzi offrono un viaggio emozionale attraverso 30 luoghi nascosti e senza tempo della capitale meneghina. Tra questi la Sala del Grechetto della Biblioteca Sormani e il Circolo Arci Bellezza, un luogo storico dell’aggregazione popolare milanese. I luoghi sono visitabili dal pubblico: le modalità per la visita verranno spiegate nella mostra. www.comune.milano.it/biblioteche
Un intellettuale della mixologia conosciuto in tutto il mondo, proprietario di una delle più grandi raccolte di libri sui cockatil e sui bar, titolare del celebre Negroni’s Bar di Monaco e brand ambassador per Campari. Mauro Mahjoub avrà a disposizione un’intera serata al Camparino in galleria per far vivere agli ospiti il mondo del Negroni. Dalle 21 apertura al pubblico con possibilità di free drink. Dress code? A touch of elegance. www.campari.com
Festival dell’Acqua
Milano Design Film Festival
Bookcity Milano
Un evento dedicato al design, alla creatività, alla capacità di comunicare e di innovare mescolando strumenti e linguaggi. La terza edizione, patrocinata dal Comune di Milano e da Expo 2015, esprime l’orizzonte internazionale e la grande libertà di rappresentazione di cui è capace la città. Si percorreranno anche i temi dell’Esposizione Universale presentando “Non Solo Pop Corn”, corto vincitore del concorso 2014 dedicato a “i luoghi dove mangiamo”. www.milanodesignfilmfestival.com
Dopo lo straordinario successo delle tre edizioni precedenti e a conclusione di Expo, torna la manifestazione dedicata al libro dislocata in tutta la città. Una promozione capillare della lettura e della scrittura attraverso incontri, presentazioni, dialoghi, letture ad alta voce, mostre, spettacoli, seminari sulle nuove pratiche di lettura che coinvolgeranno l’intera filiera editoriale e i lettori di ogni età. www.bookcitymilano.it
Castello Sforzesco 5 - 9 ottobre
Nell’anno di Expo, il Festival dell’Acqua integra il tema “Nutrire il pianeta” con il proprio: “Dissetare il mondo”. Una struttura composita di eventi intende offrire informazioni per la corretta gestione di questa risorsa a livello nazionale e internazionale. Si affronteranno temi quali il servizio idrico nelle aree critiche, depurazione, rischio idrogeologico, l’acqua nello spazio, navigazione, fiumi letterari e reali, energia e acqua, acqua e legalità. www.festivalacqua.org
Anteo spazioCinema 15 - 18 ottobre
Camparino in Galleria 1 ottobre
Vari luoghi della città 22 - 25 ottobre
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SE LA STORIA È NEL PIATTO Marilena Badolato
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uando la storia è nel piatto, comprendiamo che forse nessuno ha avuto le sue vicende di crescita e cambiamento fulmineo e profondo come il cibo, creando così a sua volta tante storie: quella della alimentazione, della cucina, della tavola, e infine la scienza del mangiar bene, la gastronomia. Perché il cibo è in fondo simbolo mentale, è infinite varianti, è ricchezza verbale ed estetica. Attraverso la sua codificazione in ricette possiamo vedere il susseguirsi delle civiltà e delle epoche storiche, ma anche i valori sociali, le abitudini e le tendenze, in un certo periodo, di utenti diversi e come questi hanno fatto la storia tramite le loro scelte. Così non vi è solo la storia del cibo, ma la storia nel cibo. Dalla gastronomia, intesa come “legge dello stomaco” che voleva regolare empiricamente le funzioni di questo organo umano, che appare per la prima volta nel poemetto Hedypàtheia di Archistrato di Gela (IV secolo a.C), al De re coquinaria di Apicio, un testo classico di letteratura culinaria, si arriva finalmente al Medioevo per avere dei veri ricettari con studi specifici, dove appare il “gusto del piatto”. E dietro a questa nuova scoperta che si unisce alla considerazione del cibo come strumento politico, esibizione di potere, testimonianza di cultura, ricerca di salubrità, ma anche, e perché no, strumento di piacere come scelta di gusto, si delineerà la figura
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Attraverso la codificazione del cibo in ricette, è possibile scoprire il susseguirsi delle civiltà, perché in fondo il mangiare era inteso come strumento politico, esibizione di potere e testimonianza di cultura del cuoco. Colui che trasformerà per maestria, conoscenza del fuoco, per fama, per viaggi e scambi culturali, la materia prima in qualcosa di nuovo e di stupefacente per il signore, per la corte, per il piacere del singolo, e dovrà riproporre, ogniqualvolta si fosse reso necessario, quella mirabile ricetta che doveva quindi essere minuziosamente codificata. Mastro Martino ne è un esempio e dimostrerà – siamo nel tardo medioevo del XV secolo – come nel creare un piatto fosse necessaria anche una attenta conoscenza della materia prima del territorio, che privilegerà sempre nelle sue creazioni e nel famoso scritto Liber de arte coquinaria, conferendo alla culinaria il sigillo di “scienza della trasformazione”. E così profondo è in Umbria il Medioevo, con
tracce evidenti in città che nello loro fisiognomica ricordano, ripercorrono, testimoniano quello che è stato erroneamente definito uno dei secoli bui e che invece ha illuminato di nuove intuizioni la storia dell’umanità. Cinte murarie, strade, costruzioni e palazzi al chiuso di orti e giardini urbani, e opere di artisti e pittori che hanno fatto grande la nostra storia e quella dell’intero Paese. In questo periodo storico nello schema greco, “mediterraneo”, della famosa triade vino, olio e pane, si innesta la tradizione germanica dell’uso massiccio della carne e dei grassi animali, le nuove tecniche agricole e le produzioni cerealicole, che rassicuravano contro i pericoli di carestie, i prodotti giunti dai territori islamici – zucchero, riso, arance e limoni, albicocche, spinaci e melanzane – e soprattutto l’uso della frutta secca in cucina, le mandorle e il miracolo del marzapane e il profumato mondo delle spezie e il loro giusto equilibrio in piatti agrodolci che addestrarono i nasi alla scoperta del piacere in bocca. Il velluto leggero del latte di mandorla, ottenuto dal frullare oggi in modo appropriato questa frutta così diffusa anche dalle nostre parti, che un tempo, unito al brodo di “pollastre”, creava salutari “brodetti” tipici degli hospitali, ancora oggi preparazioni da gustare, o l’eleganza che il pepe di Guinea donava e dona alle preparazioni, magari unito a qualche goccia di acqua di rose, o ancora
l’insospettato interesse per la borragine o per la pimpinella, non più usate in cataplasmi, ma in verdi salse profumate. E ancora l’alleanza tra aspro, un tempo considerato gusto pericoloso e da evitare e il dolce, in armonico equilibrio; la presenza delle torte e dei pasticci, oggi leggerissime sfogliate, un tempo costruzioni di raffinatezza e nello stesso tempo scrigni da aprire dinanzi ai commensali per suscitare stupore e meraviglia. Come se le grandiosità della tavola potesse rappresentare una grandiosità e magnanimità del sentire. Ovviamente sta a noi gastronomi e studiosi della culinaria, il rapportare la storia all’oggi, attualizzandola nel piatto, calibrandone l’appetibilità e adattando abilmente quelle ricette, che hanno scoperto un nuovo modo di intendere e utilizzare la materia prima, al gusto odierno. E allora scopriremo anche che la guarnizione che copriva il foro centrale di una famosa torta umbra, la “ciaramicola”, che nasce torcolo, cioè ciambella, e che per la sua glassa zuccherina e per l’aspetto bicolore del bianco e del rosso cittadino sembra appartenere proprio a questo periodo, in realtà mimava il graticolo merlettato dei rosoni gotici delle nostre chiese medievali che si aprono alla luce e al fascino di storie visualizzate in tanti riquadri. Quella luce che nel Medioevo è pura espressione del divino e che nella forma circolare rappresentava un perenne e perfetto divenire.
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Nuovi ingredienti per diete particolari, cibi Gluten free e dieta ipoproteica: due modelli a confronto Mario Timio
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hi mai avrebbe pensato che una dieta priva di glutine – quella prescritta da medici nella malattia celiaca – la puoi trovare nel menù di numerosi ristoranti e nella dispensa di molte persone non malate? Con quale motivazione? Forse è una moda, ma in ogni moda c’è sempre un germe di verità. La moda del gluten-free a partire dagli Stati Uniti sta dilagando anche in Italia ove si contano già 3800 strutture che aderiscono al programma per celiaci e per nonceliaci. Con un fatturato di 250 milioni di euro. Due terzi sono spesi dal sistema sanitario per celiaci diagnosticati, l’altro terzo da persone che non ne
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avrebbero bisogno. In parte sono familiari di celiaci che preparano per comodità un piatto unico di pasta buono per tutti. In parte sono persone seguaci delle ultime tendenze alimentari. Altri, anche sulla scorta di testimonial – come il tennista Novak Djokovic – che propongono strategie gluten-free anche per brevi periodi (15 giorni), per ottenere eccellenza fisica e mentale, purezza e snellezza. D’altra parte i prodotti senza glutine fanno parte della dieta del Dott. Mozzi – quella basata su combinazioni alimentari in base al proprio gruppo sanguigno - e che assicura benessere globale e calo del peso corporeo, quando necessario, anche dopo brevi periodi di tale indirizzo
Ristorante
Il Convento
Antica Dimora francescana sec. XIII
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BRINDISI
CAGLIARI TRAPANI POSTI ASSEGNATI
2O BAGAGLIO A MANO
FAMILY EXTRA
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A A!
dietetico. Afferma Elisabetta Tosi, presidente AIC (Associazione Italiana Celiachia) che il problema dei prodotti privi di glutine interesserà sempre un numero maggiore di celiaci e persone normali. L’Expo di Milano è una ottima vetrina mondiale per pubblicizzare il problema della celiachia e porre nel giusto binario la valenza della dieta gluten-free. L’Esposizione universale potrebbe essere l’occasione per parlare anche di un altro tipo di dieta: quella ipoproteica. È stato Pitagora, storico e matematico greco, che nel rifiutare la carne, ricca di proteine, ha creato la dieta Pittagorica, appunto ipoproteica. Che allora non ha avuto un grande successo. Quindi ritorno alla dieta carnea ma con iudicio. Sì,proprio il ricorso al giudizio, cioè all’equilibrio, è alla base di corrette diete, anche quelle di moda. Allora se la dieta ipercarnea, a causa della rilevante eliminazione di acido urico, di origine proteica, può essere nociva al rene e al cuore, buon senso suggerisce che non deve essere seguita a lungo, pena la compromissione della salute. Già nel lontano 1897 il dr. Haig a Londra proponeva l’acido urico coinvolto in varie patologie, quali la malattia renale cronica, la calcolosi renale, l’ipertensione arteriosa, e i “reumatismi”. Quindi dieta ipoproteica. Cosa avviene con la dieta ipoproteica? Fermo restando il principio fisiologico che l’uomo necessita dell’introduzione quotidiana di proteine (1-1.5 grammi/ ogni Kg di peso corporeo), può egli ridurre tale apporto senza conseguenze fisiche? Intanto la dieta ipoproteica è stata indicata e seguita dalla classe medica per rallentare l’evoluzione delle malattie renali verso la dialisi. Questa dieta conservativa si ottiene con l’uso di prodotti aproteici, che consentono di sostituire gli alimenti a base di cereali (pane, pasta,etc.) con prodotti equivalenti ma a basso contenuto in proteine. Secondo il principio che nell’alimentazione ipoproteica è importante preferire il consumo di proteine più importanti (contenute in carne, pesce, uova) limitando invece l’apporto di proteine del pane, della pasta, dei biscotti. Così, è a disposizione una linea di prodotti per l’alimentazione ipoproteica, utilizzabili da nefropatici, ma anche da chi non desidera ingerire proteine nella propria dieta. Mutatis mutandis, come i prodotti gluten-free possono essere utilizzati da non celiaci, così la dieta ipoproteica può far capolino nella tavola di non nefropatici. Con ingredienti pronti per preparare piatti gustosi nel rispetto della tradizione italiana.
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Una corretta scelta degli alimenti, stili di vita equilibrati e attività fisica: ecco le regole per stare sempre in forma
L’alimentazione funzionale allo sport
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Italo Profice
’allenamento fisico è fondamentale per il benessere, non solo fisico ma anche mentale. Tutte le volte ci alleniamo facciamo un danno, seppur minimo, ai muscoli e ai tessuti; comunque temporaneo e ininfluente se rapportato ai benefici che si ottengono con un’attività fisica praticata con costanza. La corretta ricostruzione deve quindi passare necessariamente da una alimentazione appropriata che preveda un pasto a base di carboidrati e proteine. É bene che la dieta dello sportivo sia il più possibile variata senza mai omettere frutta e verdura al fine di garantire un appropriato apporto di vitamine, sali minerali, fibre e non ultimo acqua. Una corretta alimentazione mira ad ottimizzare il lavoro fisico e a reintegrare le perdite dovute allo stress fisico e mentale dell’atleta. Questa varia anche a seconda della disciplina sportiva (sport di resistenza, di destrezza o di potenza) e della durata della gara: alimentazione dunque non solo corretta ma anche funzionale. Normalmente si dovrebbe consumare un pasto completo (primo e secondo) almeno tre ore prima dello sforzo. Gli sport di forza che svolgono un lavoro anaerobico seguono un regime alimentare più ricco di proteine rispetto a chi svolge sport di resistenza, caratterizzati da un lavoro
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più aerobico; in questo caso sono da prediligere carboidrati a basso indice glicemico. Quando ci si allena al mattino, prima è consigliabile assumere qualcosa che sia rapidamente digeribile: gallette di riso con marmellata biologica e un frutto o, per gli amanti del salato, pane tostato (perché più facilmente digeribile) e pomodori conditi con olio extravergine d’oliva. Dopo è bene effettuare un pasto rapido che ci permetta di coordinarci con i nostri impegni lavorativi e che non ci rallenti: una galletta integrale con una fetta di salmone selvaggio e un frutto in attesa del pranzo. Quando ci si allena nella pausa-pranzo, è indicato
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mangiare dopo l’allenamento: una dose di carboidrati da 60-80 grammi (a seconda del peso), verdure che garantiscano un apporto di fibre e sali minerali tipo insalata verde, radicchio, rucola, carote, pomodori, zucchine, broccoli, cavolo, cavoletti, spinaci. Infine le proteine: pollo, tacchino, bresaola, manzo, pesce di qualsiasi tipo, anche crostacei. In caso di allenamento serale, prima sarebbe ideale un frullato; poi ci vuole un pasto leggero: 80 grammi di riso integrale con carne magra o meglio ancora pesce e qualche ortaggio a foglia verde come contorno. Sconsigliata la frutta che diluirebbe i succhi gastrici deputati alla digestione, prolungando la stessa anche nelle ore del riposo notturno. Se si fa sport per dimagrire (corsa, nuoto, esercizi aerobici in palestra) è necessario seguire una dieta povera di grassi e ricca di fibre, che rallenti l’assorbimento degli zuccheri. A tale riguardo si consigliano anche cibi che contengano poco sale per contrastare la cellulite. Fare quindi attenzione all’assunzione di grassi: limitarne il consumo e prediligere quelli insaturi (li troviamo nell’olio d’oliva, nelle noci e nella frutta secca in generale, nel pesce specialmente azzurro) che proteggono i vasi sanguigni. Si ricorda che un’attività fisica moderata non richiede una quota calorica aggiuntiva a condizione che si segua un’alimentazione equilibrata. Se trascorrono oltre cinque ore dall’ultimo pasto prima dell’attività, è bene fare uno spuntino, in funzione della prestazione richiesta: un frutto o una crostata un’oretta prima. Dall’altro lato, sforzi fisici intensi aumentano la produzione di radicali liberi, i principali responsabili dell’invecchiamento cellulare. Prediligere allora una dieta ricca di polifenoli, antiossadianti naturali presenti nei pomodori, nell’olio extravergine d’oliva, nel vino rosso, nel tè verde, nei legumi, nella frutta (soprattutto agrumi) e nella verdura. Assodate queste buone regole, sappiate che il rapporto tra alimentazione e sport è estremamente soggettivo, sapendo che imparare a nutrirsi nel migliore dei modi dovrebbe rappresentare uno stile di vita.
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Ristorante il Molino 50 anni di successo tra tradizione e innovazione
In un’antica struttura del 1300 adibita a frantoio nel centro storico di Spello, si trova il Ristorante il Mulino, che quest’anno celebra i suoi primi cinquant’anni di attività. Partendo con un’impronta gastronomica innovativa, nel 1970 il ristorante ottenne il primo riconoscimento nella prestigiosa manifestazione dell’Oscar della Cucina Italiana, con il piatto Filetto alla Pinturicchio, classificandosi al primo posto. Seguirono altri premi, anche a livello internazionale, come quello ottenuto nel 1975 dal fondatore Alvaro Buono che fu insignito Commandeur de la Commanderie des Cordons Bleus de France. La proposta gastronomica continua, nel rispetto della tradizione, con particolare attenzione ai prodotti di qualità del territorio: olio extravergine di oliva, legumi, tartufo nero pregiato, prosciutto di Norcia, vegetali di stagione come gli asparagi di monte, funghi porcini e altro ancora. In un ambiente medievale con volte e scorci di mura di epoca romana, nella sala del ristorante, un grande focolare viene utilizzato per la cottura delle carni alla griglia, contribuendo a rendere l’ambiente caldo ed accogliente, mentre d’estate si può usufruire anche di una terrazza all’aperto.
Piazza Giacomo Matteotti, 6 - Spello - Perugia Tel. 0742 651305
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Risorse, riscopriamole insieme Solitamente scartiamo il 50% di frutta e ortaggi: ecco il punto di vista di Lisa Casali a cura della Classe di Comunicazione Pubblicitaria, (2° anno) - IED Milano
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el contesto Expo affrontare la problematica degli scarti alimentari diventa rilevante. Parliamo di riciclo, di spreco, di ecosostenibilità, ma raramente ci soffermiamo sull’importanza che uno scarto alimentare può assumere non solo in quanto perdita, ma come vero e proprio ingrediente culinario. È questo il percorso che ha deciso di intraprendere Lisa Casali, la “scienziata ambientale, blogger e scrittrice”, che sul suo Ecocucina tratta e mette in scena la cucina degli scarti, riconsegnando valore a un “prodotto di serie B”. Partendo da questa ispirazione e dal desiderio comune di mostrare tutto il valore che può assumere uno scarto nasce una serie di fotografie che mostra l’energia degli scarti. Avanzi di asparagi, carciofi o arance che diventano soggetto estetico, così come sono divenuti protagonisti delle ricette dell’autrice di Ecocucina. Abbiamo contattato “Lisca”, così Lisa Casali ama farsi chiamare dagli amici, per farle conoscere il nostro progetto e porle alcune brevi domande sullo scarto come risorsa.
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Come è nato il suo l’interesse sul mondo degli scarti? “Da sempre mi occupo di tematiche ambientali sia per una personale sensibilità ma anche per studio e poi per lavoro. La cucina invece fin da piccola è la mia più grande passione. Questa predisposizione unita a competenze scientifiche-ambientali erano destinate a portarmi a farmi più domande del solito. Era una sera del 2005 e stavo cucinando dei carciofi, ero sul punto di buttare via tutte le parti di scarto quando mi è saltato all’occhio che erano in volume superiori alla parte nobile. Mi sono chiesta se era giusto così o se invece si potevano utilizzare. Da quel momento ho sistematicamente applicato tutte le mie conoscenze gastronomiche agli scarti di qualunque ortaggio. Mi sono creata una sorta di matrice, cui continuo tutt’ora ad aggiungere nuovi spunti e utilizzi. Dopo 10 anni di sperimentazione posso affermare con certezza che: - solitamente scartiamo in media il 50% di frutta e ortaggi in bucce, gambi, foglie, baccelli, torsoli; - queste parti meno nobili possono tutte essere
parte nobili. buttarle via è come buttare vitamine, sali minerali.”
utilizzate perché è tutto commestibile nell’ortofrutta italiana; - non è necessario che frutta e ortaggi siano biologici, basta lavarli molto bene; - imparando a usare il 100% di frutta e ortaggi si raddoppia la resa della spesa, risparmiando quindi la metà, i benefici non sono solo per il portafoglio ma anche per l’ambiente e per la salute. Ambiente: minore utilizzo di risorse naturali per produrre cibo e smaltirlo quando diventa rifiuto. Salute: le parti meno nobili di frutta e ortaggi sono ricche di fibre e hanno un contenuto nutritivo e proprietà simili alle
Oltre alla cucina su quali altri aspetti, anche globali, potrebbe influire il suo lavoro? “Quello che mi sta a cuore non è solo ‘‘utilizzo delle parti meno nobili ma più in generale una maggiore ottimizzazione dell’utilizzo di suolo fertile, acqua potabile e aria pulita. Questo significa fare scelte attente quando si fa la spesa e si decide cosa mangiare (ad esempio privilegiando materie prime vegetali), usare il 100% di qualunque ingrediente, imparare a utilizzare i sottoprodotti delle ricette come le acque di cottura, autoprodurre il più possibile, recuperare e riciclare.” Quello di Lisa è un modo completamente nuovo di approcciare la cucina, una modo diverso e più ampio di vedere il cibo e soprattutto di usarlo. Vorremmo quindi ringraziarla per la sua gentilezza, la disponibilità e soprattutto per il suo lavoro. Vorremmo ringraziare anche la terra e per i suoi doni e la natura per la sua forza.
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La “lotta biologica” e la fabbrica degli insetti Il nuovo trend oggi sembra basarsi sull’utilizzo di “nemici naturali” per contenere la divulgazione di organismi dannosi ed evitare danni alle colture Giuliana Spinelli Batta
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ra i temi principali di Expo 2015 c’è quello rivolto alla tutela dell’ambiente con l’utilizzo di metodologie biologiche e naturali per le produzioni alimentari. Tra le grandi preoccupazioni future vi sono la sicurezza alimentare e le malattie legate all’alimentazione. Il cibo deve essere sempre più possibile privo da contaminazioni microbiologiche e dai residui delle sostanze chimiche utilizzate per la sua produzione. Per molto tempo il controllo e la difesa delle colture è stato assicurato dall’uso di prodotti di origine minerale (zolfo, rame) o vegetale (solfato di nicotina
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ecc.). Dagli anni Cinquanta grazie alla disponibilità di nuovi insetticidi e fungicidi di sintesi, si ritenne di aver trovato la soluzione definitiva ai problemi relativi alla difesa delle colture. In questa fase, con l’uso crescente di prodotti chimici e la conseguente trasformazione dei sistemi di coltivazione si ebbero notevoli aumenti di produttività. Purtroppo l’uso, per anni, massiccio e indiscriminato dei prodotti di sintesi a largo spettro di azione ha portato alla distruzione totale di tutti gli organismi anche di quelli non dannosi. Recentemente l’uso di questi prodotti chimici è stato notevolmente ridimensionato per
i conseguenti danni sia ambientali che sanitari (tumori, allergie, intolleranze). Da qui lo sviluppo dell’ “agricoltura biologica e della “lotta biologica” una delle tecniche di attuazione. L’agricoltura biologica rispetta l’equilibrio dell’ambiente, valorizza le risorse naturali e garantisce alimenti più sani e gustosi. Il metodo di coltivazione dei prodotti esclude l’uso di prodotti di sintesi sia per la difesa fitosanitaria che per la nutrizione della piante. Con la “lotta biologica” dobbiamo ricorrere ad alcuni insetti “amici”. In natura ogni specie animale ha degli antagonisti (predatori, parassiti, patogeni)
che ne impediscono la proliferazione incontrollata. La lotta biologica utilizza proprio questi “nemici naturali” per contenere le popolazioni di organismi dannosi ed evitare danni alle colture. I primi successi di questa tecnica risalgono addirittura agli ultimi anni dell’800 quando in California, negli agrumeti attaccati dalla cocciniglia australiana (Icerya purchasi) si introdusse una coccinella, nemica naturale della cocciniglia. Purtroppo poi e per mancanza di sufficienti conoscenze entomologiche e per il successo dei mezzi di lotta chimici, questa metodica venne abbandonata. Negli ultimi anni però il ripensamento sull’uso della chimica in agricoltura e una maggior consapevolezza ambientale hanno dato un nuovo impulso a questa tecnica. Gli organismi che vengono utilizzati nella lotta biologica sono prevalentemente insetti ma anche acari, nematodi e microrganismi come l’ormai noto Bacillus thuringiensis utilizzato addirittura negli orti casalinghi come killer di larve di lepidotteri. Tra i più comuni e conosciuti predatori naturali ricordiamo fra tutti il portafortuna degli insetti, “la coccinella”, simbolo stesso della lotta biologica. Essa è ghiotta di afidi, i terribili pidocchi delle piante e degli ortaggi, può mangiarne fino a 100 al giorno. Ricordiamo anche Crisopa perla, un insetto con le ali trasparenti, le cui larve si nutrono di afidi. Alcuni insetti dell’Ordine degli Imenotteri, in natura, possono controllare la ormai famosa mosca olearia (Bactrocera oleae), che tanti danni ha fatto ai raccolti dell’annata olearia 2014. L’adulto attacca e si nutre della prima generazione estiva larvale della mosca olearia. A questo punto sorge una domanda: dove trovare gli organismi utili per la lotta biologica in quantità sufficienti? Ecco allora il nascere di quelle che sono state definite le “fabbriche degli insetti” (biofabbriche), veri e propri laboratori dove vengono allevati, moltiplicati e venduti in scatolette gli insetti per poter poi essere immessi nelle colture con lanci periodici, sempre attenti a mantenere nell’ambiente un corretto equilibrio tra predatori e prede. Purtroppo c’è un aspetto negativo nella diffusione di questa tecnica infatti c’è difficoltà di applicazione per le piccole serre amatoriali dove è difficile stabilire sia il corretto equilibrio tra insetto predatore e preda, sia l’esatta identificazione dell’insetto dannoso sia per i costi mentre può essere ben applicata nelle grandi aziende agrarie, nei parchi urbani, e nei giardini botanici.
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Naviglio Grande
LE VIE D’ACQUA all’EXPO di Milano
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Walter Leti
n occasione dell’Expo di Milano sono stati concretizzati importanti interventi di valorizzazione ambientale, con particolare riferimento alla realizzazione delle Vie d’acqua. Riferiamo: “Un anello verde-azzurro fatto d’acqua, percorsi e piste ciclabili, che si allarga
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attorno alla città, la anima e la colora e si spinge poi fino alla valle del Ticino. É l’idea ispiratrice delle Vie d’acqua, uno degli elementi caratteristici di Expo Milano 2015, che costituisce un’eredità tangibile per la città e per la Lombardia. Le Vie d’Acqua hanno valenza tematica e storica: si connettono ai
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Interventi di valorizzazione ambientale hanno permesso la salvaguardia e la riscoperta delle risorse idriche in città principali temi legati alla Esposizione Universale – la salvaguardia di questa risorsa come bene comune e la sua tutela come diritto universale – e ricuciono il legame storico di Milano con l’acqua sulla memoria dei Navigli, delle chiuse leonardesche, della Darsena come porto della città. Le Vie
d’Acqua comprendono un insieme di interventi di valorizzazione paesaggistica e ambientale degli spazi aperti nella cintura ovest della città, del Naviglio Grande, del Canale Villoresi, degli storici fontanili e, più in generale, del reticolo idrico. Temi centrali sono la promozione del territorio
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OGIA IDROL
e del paesaggio della pianura irrigua. Inoltre un parziale riordino volto a potenziare l’afflusso d’acqua in Darsena e nei campi a sud della città tramite un nuovo canale: una via d’acqua lunga circa 20 chilometri che collega il Canale Villoresi (il grande canale irriguo che attraversa il territorio dal Ticino all’Adda a nord di Milano) con il Naviglio Grande, passando dal Sito Espositivo. Quest’ultimo è concepito come un’isola, infatti è circondato da acqua che proviene direttamente dal Villoresi, anima del Sito Espositivo, alimenta gli impianti di condizionamento degli edifici e poi fuoriesce in una nuova canalizzazione che porta al Naviglio Grande e alla Darsena, nel cuore di Milano. La nuova via migliora la dotazione d’acqua della Darsena e l’efficacia e l’efficienza della rete irrigua, connette tratti di rogge non utilizzate e canali esistenti e apporta benefici diretti sulle aree agricole a sud della città. Le Vie d’Acqua comprendono il potenziamento e la riconnessione di percorsi e circuiti ciclabili lungo i canali e attraverso i parchi a nord e a ovest di Milano per spingersi poi, da una parte, fino al Ticino e al Lago Maggiore e, dall’altra, fino a Villa e Parco Reale di Monza. Gli interventi previsti comprendono
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dunque i lavori di riqualificazione e ripristino di antichi percorsi interrotti, la promozione e la valorizzazione del territorio rurale e del sistema dei parchi. Gli interventi principali riguardano: la via d’acqua Nord, il canale irriguo di 7,3 chilometri che, riconnettendo tratti di rogge e canali esistenti, collega il canale Villoresi al Sito Espositivo, affiancata da un percorso di oltre 8 chilometri attraverso il Parco Groane. Essa si sviluppa tra i campi, lambisce laghetti, boschi e corsi d’acqua e collega il nord-ovest milanese con il sito e la città di Milano. La via d’acqua Sud, 11,4 chilometri di canale irriguo che restituisce le acque che fuoriescono dal Sito Espositivo al Naviglio Grande e la Darsena riqualificando l’intero tratto milanese del Naviglio Grande. La Darsena, riqualificazione dell’antico porto cittadino e di piazza XXIV Maggio che tornano all’uso pedonale. La riqualificazione del Canale Villoresi e delle sue alzaie tra il Parco Groane e la città di Monza, compreso il recupero delle opere idrauliche storiche e la realizzazione di nuovi manufatti atti a migliorare la regolazione delle acque. La riqualificazione delle alzaie del Naviglio Grande e del canale Villoresi verso il Ticino, tratti fondamentali dell’anello verde-azzurro.
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COMUNIONE CONTEMPORANEA
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Cinzia Piloni
omunione Contemporanea è il progetto ispirato a EXPO nato dalla creatività degli studenti del secondo anno di Comunicazione Pubblicitaria di IED Milano. É un lavoro che sono orgogliosa di presentare: una rivisitazione concettuale dell’Ultima Cena in cui il cibo condiviso è sapere e conoscenza. Gli studenti hanno immaginato una tavola attorno cui sia possibile poter discutere temi a loro cari. É il loro modo creativo di nutrire il pianeta che prevede di far convergere proposte di dodici + uno commensali illustri. I commensali, invitati virtualmente, portano come contributo al grande tema di EXPO, il loro pensiero, la loro competenza e/o la loro esperienza. Una Comunione Contemporanea che è incontro di cuori e menti eccellenti attorno
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a una tavola imbandita con bianca tovaglia e stoviglie e in cui 12 tablet sostituiscono i piatti. Ogni tablet contiene “interpretato creativamente dal gruppo di studenti il messaggio dei dodici ospiti”. La domanda che gli studenti si sono posti e da cui son scaturiti i contenuti, è: “Cosa condividerebbero questi 12 se invitati alla Cena?”. “Come noi pensiamo loro risponderebbero alla grande questione EXPO?”. “O come già hanno risposto con il loro lavoro?”. Fra i partecipanti ideali a questo convivio, esponenti dell’economia, della cultura, poeti, artisti, letterati e scrittori. Fra gli altri Josè G. De Silva: che gli studenti vedono raccontare il senso di Equanimità, Carlo Petrini con Tutto il tempo che ci vuole, S.S. il XIV Dalai Lama che ha ispirato gli studenti attraverso un discorso che esordisce con “La pace è di
Feed The Planet: la rivisitazione concettuale dell’Ultima Cena in cui il cibo condiviso è sapere e conoscenza scarso valore per chi sta morendo di fame”, la conduttrice e titolata chef Elisa Casali: Quello che gli altri non vedono, e il Professor Muhammad Yunus, con la sua strategia dei piccoli passi. Una tavola, insomma, in cui lo sharing reale - di competenze profondamente acquisite prima di essere generosamente condivise - è la vera chiave per nutrire il pianeta. Qui, a mo’ di aperitivo… e per stuzzicare la vostra curiosità, vi anticipiamo, consigli e quote che gli studenti desiderano fermare nella mente dei visitatori, perché diventino spunto di ulteriori riflessioni. Sceglietene una e se avete piacere condividete e scriveteci il vostro pensiero in merito su: c.piloni@ied.edu . Don’t let anyone say you’re not enough (Non permettete a nessuno di dire che voi non siete abbastanza.) N.M.
Collaborate/ work together, you’re not an island (Collaborate, non siete isole) T.Y. Take the time you need (Prendi il tempo di cui hai bisogno) C.P. Your origins are your greatest treasure (Le tue origini sono il tuo più grande Tesoro) It takes a little to make a difference (Ci vuole poco a fare la differenza) M. Y. Be grateful to the earth that gave you birth (Sii grato alla terra che ti ha fatto nascere) V. S. Everything flows (Tutto scorre). The real ornament is purity (Il vero ornamento è la purezza). Nei prossimi numeri di Riflesso vi pubblicheremo notizie della mostra relativa a questo progetto, nel frattempo auguri e complimenti agli studenti!
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Via Gerardo Dottori 42 • Perugia
Tel. 075 527 1732
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a cura di Jessica Chia
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Italia in pillole
Elliot Erwitt, fotografo della leggerezza, in mostra a Castelnuovo Magra (SP) La suggestiva Turris Magna del Castello dei Vescovi di Luni, dopo quasi un secolo di chiusura al pubblico, apre le sue porte alla rassegna fotografica di Elliot Erwitt. Il fotografo, tra i simboli della celebre agenzia Magnum Photos, reclutato personalmente da Robert Capa nel 1953, è celebre in tutto il mondo per le sue immagini diventate icone del Novecento. È il borgo di Castelnuovo Magra, in provincia di La Spezia, a ospitare Icons, raccolta di 42 scatti scelti dall’artista stesso come i più rappresentativi della sua produzione artistica. La mostra, visitabile fino all’11 ottobre, ripercorre gli scatti più significativi della sua poetica, tra paesaggi, metropoli e 9 autoritratti inediti, nel suo stile ironico e leggero, tanto nelle istantanee più drammatiche quanto in quelle rubate dalla quotidianità.
La 39a edizione del Premio Tenco in onore del cantautore Francesco Guccini Dal 22 al 24 ottobre nella città di Sanremo (IM), presso l’illustre Teatro Ariston, si svolge la trentanovesima edizione della Rassegna della canzone d’autore dedicata, dal 1974, a Luigi Tenco. La rassegna, nata per premiare gli artisti significativi della canzone d’autore mondiale, quest’anno è intitolata a Francesco Guccini. Per i suoi 75 anni, al cantante bolognese vengono riconosciuti i meriti per aver contribuito da sempre al Club Tenco, sia per la collaborazione degli esordi insieme al fondatore Amilcare Rambaldi, sia per aver partecipato e vinto in passato. L’evento sarà aperto da Roberto Vecchioni. La Rassegna della canzone d’autore è organizzata dal Club Tenco con il contributo del Comune di Sanremo, della Siae e il sostegno di Coop Liguria e Casinò di Sanremo.
Accendi la mente al Festival culturale di Sarzana Dal 4 al 6 settembre il centro storico e la Fortezza Firmafede di Sarzana (SP) si affollano di artisti, incontri, workshop, scienziati, filosofi e scrittori italiani e stranieri che si confrontano sul tema della creatività e dei processi creativi. Sotto la direzione scientifica di Gustavo Pietropoli Charmet e la direzione artistica di Benedetta Marietti, quest’anno per la XII edizione del Festival, il tema è la responsabilità. Sono previsti 38 incontri e 60 relatori internazionali, tra cui citiamo il fisico quantistico Jim Al-Khalili, la linguista Lina Bolzoni, gli scrittori M. Recalcati, M. Covacich, F. Westerman, M. Missiroli e, sul fronte teatro, A. Bonaiuto e G. Battiston. Come ogni anno il Festival organizza eventi paralleli dedicati ai bambini e ragazzi e, in collaborazione con Laterza, sarà pubblicata la collana I libri del festival della mente.
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EMILIA ROMAGNA
a cura di Vittoria Melchioni
I 500 anni dell’Orlando Furioso celebrati a Ferrara
Il Festival della filosofia L’ereditare è il tema dell’edizione di quest’anno del Festival della Filosofia che si terrà dal 18 al 20 settembre a Modena, Carpi e Sassuolo. Il programma traccerà una costellazione tematica dagli attuali cambiamenti nelle forme della trasmissione culturale alle mutate relazioni tra generazioni; dal ruolo del patrimonio per la memoria all’urgenza educativa, nella scuola e non solo; dallo statuto del debito (non solo economico, ma anche di vita) alle frontiere dell’ereditarietà in campo scientifico. L’immagine ufficiale del Festival (uno scatto ritraente il gruppo statuario Enea e Anchise ad opera di Bernini) coglie le relazioni tra generazioni nel segno della pietas e dell’inizio di un nuovo futuro. Il programma completo delle lezioni e delle attività correlate si trova sul sito della manifestazione www.festivalfilosofia.it.
Cosa vedeva Ludovico Ariosto quando chiudeva gli occhi? Quali immagini affollavano la sua mente mentre componeva il poema che ha segnato il Rinascimento italiano? Quali opere d’arte furono le muse del suo immaginario? A queste domande vuole dare una risposta la mostra organizzata dal 24 settembre all’8 gennaio 2016 dalla Fondazione Ferrara Arte per celebrare i cinquecento anni della prima edizione dell’Orlando Furioso. Concepito nella Ferrara estense e stampato in città nel 1516, il poema è uno dei capolavori assoluti letteratura occidentale che da subito parlò al cuore dei lettori italiani ed europei. Più che una ricostruzione documentaria, l’esposizione sarà una importante rassegna d’arte vera e propria: una straordinaria narrazione per immagini che condurrà il visitatore in un viaggio appassionante nell’universo ariostesco, tra battaglie e tornei, cavalieri e amori, desideri e incantesimi. I capolavori dei più grandi artisti del periodo - da Giovanni Bellini a Mantegna, da Dosso Dossi a Raffaello, da Leonardo a Michelangelo e Tiziano - oltre a sculture antiche e rinascimentali, incisioni, arazzi, armi, libri e manufatti di straordinaria bellezza e preziosità, faranno rivivere il fantastico mondo cavalleresco del Furioso e dei suoi paladini, offrendo al contempo un suggestivo spaccato della Ferrara in cui fu concepito il libro e raccontando sogni, desideri e fantasie di quella società delle corti italiane del Rinascimento di cui Ariosto fu cantore sensibilissimo.
Dalle Piramidi alle Due Torri: i capolavori egiziani a Bologna Dal 16 ottobre Bologna diventa la capitale dell’Egitto antico con la mostra Egitto. Splendore millenario. Capolavori da Leiden a Bologna al Museo Civico Archeologico. La collezione egiziana del Museo Nazionale di Antichità di Leiden in Olanda e quella di Bologna si uniscono integrandosi in un percorso espositivo di circa 1.700 metri quadrati di arte e storia. La mostra è un’ esposizione di fortissimo impatto visivo e scientifico e anche un’operazione che non ha precedenti nel panorama internazionale. Dall’Olanda giungeranno 500 reperti, databili dal Periodo Predinastico all’Epoca Romana e importanti prestiti giungeranno dal Museo Egizio di Torino e dal Museo Egizio di Firenze. Fino al 17 luglio 2016.
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a cura di Sara Bernabeo
ABRUZZO
Abruzzo mineral show a Montesilvano Si terrà a Montesilvano la decima edizione dell’Abruzzo Mineral Show; nelle giornate del 5 e 6 settembre 2015 il Palacongressi d’Abruzzo ospiterà la manifestazione internazionale di mineralogia, paleontologia, gemmologia e malacologia organizzata dall’Associazione Anteo di Pescara. Come per le precedenti edizioni, decine di espositori prenderanno parte all’evento così da offrire agli appassionati, e a chiunque abbia interesse, l’opportunità di ammirare da vicino minerali, meteoriti, fossili, gemme, nonché libri e attrezzature legati alle scienze naturali. L’ingresso è libero e l’esposizione rimarrà aperta per entrambe le giornate dalle 10:00 alle 20:00.
Escursione lungo le vie della transumanza Dal 18 al 25 ottobre sarà possibile ripercorrere il cammino degli antichi pastori abruzzesi lungo il Regio Tratturo, un sentiero che si snoda verso la Puglia tra campi coltivati e paesi arroccati sulle alture. In un percorso della durata di una settimana, si cammina sulle vie dei Sanniti e dei Romani, sostando nei paesi e nelle masserie lungo la via, tra Sepino in Molise e Candela, verso la meta finale dei pastori, il Tavoliere della Puglia. Il viaggio sulla via della transumanza consente di sperimentare uno stile di vita d’altri tempi, rievocando il lungo cammino percorso dai pastori, attraverso sapori genuini e paesaggi caratteristici. Il programma prevede da un minimo di 4 a un massimo di 8 ore di cammino al giorno e consente quindi di stabilire un vero e proprio rapporto con la natura, con la strada percorsa, a contatto con le tradizioni dei luoghi attraversati, passando per tre diverse regioni unite dall’antica tradizione della transumanza.
ORO MUSIWA 15, il mosaico contemporaneo a Roseto degli Abruzzi Nell’accogliente e suggestiva sede di Villa Paris, a Roseto degli Abruzzi (Te), sarà visitabile gratuitamente fino al 25 settembre la mostra “Oro Musiwa 15”, inaugurata lo scorso 17 luglio. Il format, trasferito in Abruzzo dopo 4 anni a Firenze, riguarda l’antichissima tecnica del mosaico, risalente ai tempi dei bizantini. Nel corso della rassegna verranno esposte all’interno delle sale della Villa circa quaranta opere di alcuni tra i più significativi artisti del panorama internazionale come Dougald Macinnes, mosaicista scozzese, Giulio Candussio, per molti anni alla direzione della scuola di Spilimbergo di Udine, Marco Santi, direttore della scuola del mosaico di Ravenna, Bruno Zenobio, abruzzese che ha contribuito in modo decisivo a portare l’evento a Villa Paris, e molti altri ancora. Particolarità del format è inoltre l’iniziativa del “Martedì d’autore”, che permette di visitare la mostra insieme agli artisti e di avvalersi della loro professionalità per apprezzare appieno le opere esposte.
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PUGLIA
a cura di Chistian Chiarelli
Salento International Film Festival 2015 Un’imperdibile occasione di confronto tra produzioni cinematografiche internazionali e nazionali sul ruolo del cinema come forma di comunicazione culturale e di legame tra i popoli. Valorizzare i giovani talenti e scandagliare le nuove forme di produzione cinematografica è l’obiettivo del Salento International Film Festival con una attenta programmazione dei film in concorso tra lungometraggi, corti e documentari che richiamano un pubblico numeroso in location d’eccezione come Palazzo Gallone. Nel 2014 miglior film del Festival è stato “Agnus Dei” diretto dal regista kosovaro Agim Sopi, migliore colonna sonora “A small september affair” composta da Toygar Isikli, riconoscimenti per migliore attrice a Florence Kraff e miglior attore a Jonny Coyne. Dal 5 al 13 Settembre a Tricase.
Misteri e fuochi La Puglia, terra di fuochi, misteri, processioni e Santi, via di passaggio dei pellegrini verso la Terra Santa diventa luogo di attraversamento artistico e umano per personalità internazionali che riflettono sull’esistenza e la sofferenza dell’uomo. “Misteri e Fuochi sulle vie Francigene di Puglia”, raccoglierà installazioni artistiche e performance di grandi maestri di teatro, danza e visual art internazionale in quattro location che appartengono alla via Francigena pugliese: Lucera, Bari, Taranto e Brindisi. Sofferenza, pellegrinaggio, cammino spirituale e catartico che attraversa i territori e si interseca con visioni sulla passione e sul dolore contemporaneo. Dal 24 al 27 Settembre.
Gargano Running Week 2015 Gargano Running Week è il primo grande evento di running d’Italia, momento in cui si potranno incontrare gli amanti del trail, dello sky, del podismo, delle ultra-distanze, della velocità. La lunga e frastagliata costa garganica fatta di insenature, baie e grotte, insieme alla riserva naturale del Parco Nazionale del Gargano, ai centri storici, alle masserie della zona e alla ricca fauna che caratterizza la foresta Umbra, incanteranno i numerosi runner che affronteranno i percorsi obbligati in questa tre giorni all’insegna dello sport all’area aperta. Un momento unico che permetterà di scegliere il proprio percorso tra mare, campagna e foresta. Dal 9 all’11 Ottobre.
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SARDEGNA
a cura di Anna Paola Olita
Picasso sbarca a Trinità D’Agultu Fino al 13 settembre si può ammirare il genio di Picasso presso il palazzo comunale di Trinità D’Agultu (Ot). L’evento si inserisce nell’ambito della XXI edizione della rassegna “Orfeo cinto di Mirto” che ogni anno porta nel comune gallurese preziose opere della collezione Paolo Dal Bosco. La mostra dal titolo “Picasso inside Guernica”, si compone di un cartella di stampe in edizione limitata dei 42 disegni preparatori del murale che vengono qui proposti nella sequenza cronologica di realizzazione e nasce con l’intento di ripercorrere la vicenda di una delle opere più celebri e significative della storia dell’arte del XX secolo, una vera icona universale. Orari di visita: dal lunedì alla domenica ore 9:30 -13:00; ore 17:30 -20:30
“Il Di/segno del Cinema”: Grandi registi in mostra a Cagliari La mostra “Il Di/segno del Cinema”, che resta a Cagliari fino al 27 settembre, propone ai visitatori un percorso immaginifico tra le opere inedite di registi italiani del calibro di Scola, Bellocchio, Garrone, passando per i “nostri” Columbu e Pau. Ogni stanza del “Palazzo di Città” di Cagliari è arricchita da materiali filmati, documentari e da bozzetti di lavorazione e costumi di scena. La mostra ha il suo completamento in rassegne di film e incontri con gli autori. Ha un costo di 4 euro ed è visitabile dal martedì alla domenica, dalle 10.00 alle 21.00. Maggiori informazioni sono disponibili al sito www.museicivicicagliari.it
Autunno in Barbagia 2015 Dal 4 settembre al 13 dicembre si rinnova la manifestazione “Autunno in Barbagia”(conosciuta anche come “Cortes Apertas”cortili aperti) diventata una vetrina volta a promuovere le eccellenze produttive e le tradizioni del popolo sardo. Partecipare a questo evento significa intraprendere un vero e proprio viaggio attraverso le case storiche di 28 comuni dell’entroterra sardo che aprono i loro cortili a percorsi enogastronomici (si rappresentano mestieri tradizionali quali la lavorazione della lana e la preparazione del formaggio) e artistici (vengono allestiti spettacoli di balli e canti popolari) Per tutte le info digitare: www.cuoredellasardegna.it/autunnoinbarbagia2015
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MIAMI
Florida
Il cinema ITALY di MIAMI un evento da non perdere. Intervista esclusiva al Presidente CLAUDIO DI PERSIA The cinema ITALY of MIAMI an unforgettable event. Exclusive interview with the President CLAUDIO DI PERSIA Francesco FamĂ (corrispondente da Miami)
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Francesco Famà e Claudio Di Persia
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uando si parla di Ottobre come del mese del patrimonio culturale italiano ed italo-americano in Florida, salta subito alla mente uno degli eventi che più caratterizzano questo momento dell’anno: il Cinema Italy. Arrivato alla sua 13° edizione a Miami – il vero fiore all’occhiello di questa manifestazione negli States, il Cinema Italy vanta un palmares ben più ampio sul piano nazionale e non solo: 9 edizioni ad Atlanta (Georgia), 5 ad Acapulco (Messico), 4 a New York ed altrettante in Alabama. Grazie a questa esperienza, si è consolidato negli anni un iter tale da permettere al pubblico di sapere quando ci saranno certi tipi di film, a seconda dei temi trattati, durante il festival. Allo stesso tempo, questo ha aiutato gli organizzatori, tra cui in primis il Presidente Claudio Di Persia (un veterano dell’industria televisiva e cinematografica ed ex vicepresidente della Telemundo Network, Columbia TriStar e
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hen you think about October as the Italian and Italian-American heritage month in Florida, one of the events that mainly characterize this time of the year is the Cinema Italy. Having reached its 13th edition in Miami, which also represents the most important location where the festival takes place, such event can boast both a national and international palmares: 9 editions in Atlanta (Georgia), 5 in Acapulco (Mexico), 4 in New York as well as Alabama. Thanks to this yearlong experience, the audience heading to the event already knows the day when a given movie, according to its topic, will be on the screen, since the show schedule is constant (e.g. on Monday there are movies more intense compared to other days). At the same time, this has facilitated the Cinema Italy’s organizers, and first of all its President, Mr. Claudio Di Persia (a veteran of the television and
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MIAMI
Sony Pictures Entertainment), a stabilire un ritmo di programmazione costante ed a facilitare la scelta dei film per venire incontro ai desideri del pubblico. Se si è a Miami nel mese di ottobre, il Cinema Italy è un evento assolutamente imperdibile. Presidente Di Persia, ci parli del Cinema Italy: come si svolge l’evento ed a cosa aspira? “Il Cinema Italy è una organizzazione non-profit che si dedica a promuovere la cultura ed arte cinematografica italiana all’estero. In particolare, organizza festival di cinema italiano, così come altri eventi ad essi correlati, in diversi mercati nordamericani con lo scopo di far conoscere la cultura italiana. Il festival del Cinema Italy di Miami, che si svolgerà quest’anno dall’8 al 13 ottobre, vedrà come sempre la rassegna di alcuni dei migliori film italiani “nuovi” (cioè, risalenti agli ultimi due anni – in questo caso del 2014 e 2015). In realtà, dall’8 al 13 si proietteranno solo i film in concorso per il premio finale, ma il festival in sé comincia sempre 2-3 settimane prima con una serie di eventi che sono legati alla manifestazione e che creano quell’effervescenza necessaria affinché le gente venga in sala. È il pubblico a votare, poiché riteniamo che sia suo diritto esprimere un giudizio dopo che ha comprato il biglietto e dedicato un’ora e mezzo o due per vedere un film. Per quanto riguarda la nostra attività, il Cinema Italy si adopera tutto l’anno per promuovere la cultura cinematografica italiana (e non solo quella) attraverso una serie di iniziative. Ad esempio, grazie anche al supporto di enti come la Società Dante Alighieri, il Miami Dade College ed il Consolato Generale d’Italia di Miami, il secondo mercoledì di ogni mese proiettiamo gratuitamente al Tower Theater di Little Havana un film italiano. Questo è anche un modo per mantenere i contatti con il nostro pubblico. Negli anni precedenti, questo tipo di attività è stata svolta anche in altre importanti locations come il Wolfsonian Museum, il Coral Gables Museum, il Miami Beach Cinematheque, l’O Cinema, ed altre. Inoltre, attraverso una newsletter mensile, informiamo costantemente il nostro pubblico
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film industries that has worked as Vice President of the Telemundo Network as well as Columbia TriStar and Sony Pictures Entertainment) to keep a constant rhythm in the movies’ scheduling as well as to easily choose the movies the public would like to see. If you are in Miami in October, the Cinema Italy is not to be missed. Mr. Di Persia, could you talk about the Cinema Italy? How does the event unfold and what does it aim to achieve? “The Cinema Italy is a non-profit organization devoted to promote the Italian cinematographic art abroad. Particularly, it organizes Italian film festivals, as well as other events related to this industry, in several North American markets and aims at fostering the Italian culture and the Made in Italy brand. This year’s edition in Miami, which will be held from October 8 to 13, will showcase, like always, the “most recent” Italian movies (that is, those from the last two years – 2014 and 2015). Actually, from October 8 to 13, it will be showed only the movies in competition to win the final prize, but the festival as such gets started 2-3 weeks before with a series of events that are necessary to create the ideal atmosphere for people to come watch the movies. Indeed, the public is the final judge, because we think it should give an opinion after purchasing a ticket and spending time to view a movie. In regards to our activity, the Cinema Italy works all-year-long to promote the Italian cinematographic culture through a series of initiatives. For instance, thanks to the support of organizations and institutions such as Società Dante Alighieri, the Miami Dade College and the Italian General Consulate in Miami, the second Wednesday of every month we have free screenings of an Italian movie at the Tower Theater, in Little Havana. This is also a good method to keep in touch with our audience. In recent years, this kind of activity also took place in other important locations, such as the Wolfsonian Museum, the Coral Gables Museum, the Miami Beach Cinematheque, the O Cinema, and others. Moreover, through a monthly
URBANI TARTUFI E IL TRAILER “THE DREAMER” Dall’incontro tra il Presidente del Cinema Italy Festival di Miami, Claudio Di Persia e il Direttore Commerciale di Urbani Tartufi, Pietro Borroni, sono scaturite due importanti iniziative. La prima è la proiezione e partecipazione ufficiale all’interno della Rassegna Cinema Italy del trailer “THE DREAMER”, un format Real televisivo, presentato in anteprima mondiale. La seconda è che la cena di Gala di chiusura organizzata nel contesto del Festival, dopo la cerimonia delle premiazioni, sarà dedicata all’eccellenza gourmet con protagonista il tartufo Urbani per una serata da sogno.
Claudio Di Persia e Pietro Borroni
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MIAMI
riguardo a possibili mostre fotografiche, concerti di musica ed eventi legati all’arte”. Che ruolo ritiene che abbia il cinema nella diffusione della cultura e dell’immagine di un paese? E che progetti futuri ha in cantiere il Cinema Italy? “A mio avviso, il ruolo del cinema nel promuovere e diffondere la cultura e l’immagine di un paese è importantissimo. Il cinema, così come la televisione, sono forme di “entertainment” per tutti, non come, ad esempio, una mostra d’arte moderna o contemporanea che attirano una fetta di pubblico più ristretta. Il cinema e la televisione rappresentano la formula più facile e diretta di intrattenimento e sono un’ottima vetrina per far conoscere l’Italia ed il Made in Italy nel mondo. Purtroppo, il Governo Italiano non sponsorizza adeguatamente questa nostra iniziativa, che però trova il supporto del Consolato Italiano, dell’ICE e persino della Contea di Miami-Dade. Altri paesi invece, vedi Francia o Brasile, appoggiano moltissimo queste iniziative perché ne hanno capito l’importanza. Questo ci limita in ciò che potremmo fare poiché, essendo noi una non-profit, se abbiamo 100 come entrate, possiamo fare per 100, e se abbiamo 50, possiamo fare per 50. Mi auguro che in futuro il Governo Italiano riconsideri seriamente un evento come il nostro perché è un ottimo veicolo di comunicazione del Made in Italy. Per quanto riguarda progetti futuri, il Cinema Italy punta a lanciare altri 3-4 festival nel corso dei prossimi 5-10 anni, per un totale di circa 8 eventi all’anno (due a stagione). Questo ci darebbe la possibilità di mantenere contatti ancora più costanti con il pubblico, i distributori e produttori cinematografici italiani, e gli sponsors. Così facendo, potremmo tenere un ufficio aperto tutto l’anno, cosa che adesso non avviene perché siamo tutti volontari, a partire da me. Relativamente alle ubicazioni, San Juan (Porto Rico) sarebbe ottima come possibile espansione caraibica; d’altronde, abbiamo già fatto un festival là. Inoltre, stiamo pensando ad un’espansione verso il nord-est degli Stati Uniti, in particolare Boston e l’area di Brooklyn, New York”.
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newsletter, we constantly inform our audience about upcoming photographic exhibits, concerts and other events related to the art”. What role do you think cinema has in spreading the culture and image of a given country? What are the future projects for Cinema Italy? “In my opinion, the role played by the cinema in promoting and spreading the culture and the image of a given country is crucial. Cinema, as well as TV, are forms of entertainment ideal for everybody, unlike, for instance, a modern or contemporary art exhibit that gathers just a certain segment of the population. Cinema and TV represent the easiest and most direct kinds of entertainment and are excellent showcases for Italy and the Made in Italy brand abroad. Unfortunately, the Italian Government does not sufficiently sponsor Cinema Italy, which instead finds good supporters in the Italian Consulate, ICE (the Italian Trade Agency) and even MiamiDade County. Other countries, like France and Brasil, strongly sustain these kinds of initiatives, because they understood their importance. This limits us in what we could do. We are a non-profit organization and we can only organize event and festivals accordingly to our revenue. I hope that in the future the Italian Government will reconsider an event like ours, because it is a great tool to spread the Made in Italy brand around the world. In regards to future projects, the Cinema Italy aims at launching an additional 3-4 festivals throughout the next 5-10 years, for a total of approximately 8 events per year (two per season). This would give us the chance to better keep in touch with our audience, the cinematographic distributors and producers, and our sponsors. This way, we could have an office open all-year long, something that we cannot do now since we are all volunteers, starting with me. Concerning the locations of these next editions of the festival, San Juan (Porto Rico) would be a great one for a possible Caribbean expansion, since we already had a festival there. Moreover, we are thinking about an expansion towards the North East area of the U.S., particularly Boston and Brooklyn, New York”.
OTTOBRE il mese della cultura e del patrimonio italiano ed italo-americano in Florida OCTOBER the month of italian and italian-american culture and heritage in Florida Francesco Famà
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l legame tra l’Italia e gli Stati Uniti è sempre stato speciale, sotto molti punti di vista. Se ci si ferma a riflettere un attimo, in effetti, non vi è cosa in America dove non ci sia un piccolo tocco o una minima presenza di italianità: dai
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he ties between Italy and the United States have always been special, under different viewpoints. If you take a minute to think about it, there are few things in America where some aspect of Italian and Italian-American
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MIAMI
prodotti alimentari nei supermercati, ristoranti, bar e gelaterie agli attori e comparse nei titoli di coda dei film di Hollywood. Dal nome e/o contributo prodigato per costruire un palazzo, quartiere, strada o negozio ai prodotti di lusso, ad una moda, ad un’innovazione. Da certe espressioni nella lingua americana chiamate Italics alle importanti personalità italo-americane presenti in quasi ogni settore nel grande paese d’oltreoceano, e così via. Miami e la Greater Miami Area, negli ultimi anni, hanno visto una crescita costante della presenza italiana nel proprio territorio. Una presenza fatta non solo di turisti, ma anche di tutte quelle persone che hanno deciso di tentare fortuna nel Sunshine State e che, con il loro impegno e dedizione in questo o quel campo, hanno saputo lasciare un’ “impronta italiana”. Grazie allo sforzo del Consolato Generale d’Italia a Miami e al supporto di organizzazioni
ed istituzioni volte a promuovere l’italianità all’estero (come la Società Dante Alighieri e l’ODLI – Organizzazione per la Diffusione della Lingua Italiana), il 1 maggio 2014 il Senato della Florida ha adottato all’unanimità la Risoluzione che proclama Ottobre il “mese per le celebrazioni delle radici culturali italiane ed italo-americane in Florida”. Da ottobre 2014, ed ogni altro a venire, la città di Miami è dunque caratterizzata da svariati eventi, sia culturali che sportivi, dal tocco italiano: il Cinema Italy, il Gran Fondo (evento ciclistico amatoriale) ed attività enogastronomiche, per citarne alcuni. Tali iniziative sono la migliore testimonianza del ruolo svolto dalla nostra comunità nel Sunshine State e la Risoluzione rappresenta, indubbiamente, un concreto ed importante riconoscimento della nostra presenza in Florida.
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culture is not present: from food products in supermarkets, restaurants, bars and ice-cream shops to the actors and extras in the Hollywood’s movies. From the architect and/or contribution to build a given skyscraper, neighborhood or store to luxury products, trends and even innovations. From certain expressions in the American language (the Italics) to the important Italian-American personalities in various sectors that work and operate in the U.S. and so on. Miami and the Greater Miami Area, in recent years, have witnessed a constant growth of the Italian presence within their territory. Such presence is not just characterized by tourists, but also by all of those people that have decided to look for opportunities in the Sunshine State and that have been able to leave an “Italian mark” by exemplifying commitment and dedication. Thanks to the Italian Consulate in Miami and to the support of organizations and institutions that aim at promoting Italy and the Made in Italy abroad (e.g. the Società Dante and ODLI – the Organization for the Development of Italian Studies), on May 1st, 2014, the Senate of Florida unanimously adopted the Resolution declaring October as the “month of Italian and Italian-American heritage in Florida”. Since October 2014, the city of Miami has been characterized by various events, both cultural and sports-related, having an Italian flavor: the Cinema Italy, the Gran Fondo (an amateur cyclist event) and wine-and-food activities, just to mention a few. Such cultural and sport initiatives are the greatest proof of the role played by our community in the Sunshine State. On the other hand, the Resolution undoubtedly represents a concrete and important recognition of our presence in Florida.
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