Le fiabe del Bosco delle Venti Querce - Topo Brisé e la sorpresa al “Torneo dei Funghi”

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Le fiabe del Bosco delle Venti Querce

Topo Brisé e la sorpresa al “Torneo dei Funghi ” I RACCONTI DEL BOSCO DELLE VENTI QUERCE - FIABA DI MAURO NERI - ILLUSTRAZIONI DI FULBER


Ogni anno, all’arrivo dell’autunno, il Villaggio degli Spaventapasseri viene preso da un’insolita smania, da una strana inquietudine che nasce tutta da un profumo ben preciso. – Lo senti anche tu questo buon profumino nell’aria? – chiese quella volta Dindondolo a Lingualunga, che stava uscendo da casa con un cesto vuoto al braccio. Lingualunga fece una smorfia esageratamente sbigottita, si guardò in giro cinque o sei volte, annusò l’aria a destra e poi a sinistra, sotto e poi sopra e infine scosse la testa e rispose: – Mmmm, no! Non sento alcun odorino particolare... – Ma sì, dai – insistette Dindondolo, – annusa meglio: è un profumo dolce, un odore delizioso... Che ci fai poi con quel cestino vuoto? Lingualunga tossicchiò imbarazzato, arrossì per la vergogna e cominciò a balbettare: – Be’, ecco... insomma... stavo andando nel bosco... – A far che cosa? – esclamò il campanaro con un tono di voce improvvisamente serio. – Vado a raccogliere... mirtilli! Dindondolo fece una smorfia di incredulità: – Mirtilli? Ma non ce ne sono più, mirtilli, quand’è autunno! – Ehm, ma io cerco mirtilli... tardivi! Mirtilli che maturano solo in settembre e in ottobre... – Da riempire un cesto grande come quello, vero? Ma fammi il pia-

cere! Se questo buon profumo che sento solo io non m’inganna, dev’essere arrivata finalmente la stagione dei funghi! – Dici sul serio? – commentò Lingualunga fingendo di essere ancor più sbalordito. – Allora sai cosa faccio? Lascio perdere i mirtilli e mi dedico ai porcini e ai finferli! – Ecco sì, bravo! – fece Dindondolo riprendendo la sua passeggiata. – Anche se già è pomeriggio, mettiti d’impegno e raccogline più che puoi, così domani potrai partecipare al grande “Torneo dei Funghi”! Dimenticavo infatti di dirvi che, la prima domenica di ottobre, il Villaggio degli Spaventapasseri si riempie di spauracchi che partecipano all’annuale gara di cucina per vedere chi riesce a preparare la miglior ricetta a base di funghi. – Sai chi c’è in giuria, quest’anno? – s’informò Lingualunga rincorrendo l’amico campanaro. – Casoletta, Bellondina, Fra’ Vesuvio e Quantobasta. – Allora vado nel bosco a vedere se son rimasti un po’ di funghi anche per me! – Vai vai, io ci ho già pensato stamattina all’alba: due cesti di finferle e tre porcini grandi così... – Partecipi anche tu al torneo? – Come no! Tutti gli spauracchi partecipano al “Torneo dei Funghi”, ma quest’anno è fuori di dubbio che


vincerò io! Ho in mente una ricetta strabiliante! Andar per funghi al pomeriggio può essere una fatica inutile, specie la vigilia del grande “Torneo dei Funghi”. Lingualunga infatti camminò fin quasi a sera ma, quando fu ora di cena, nel suo cesto facevano bella mostra di sé solo due russole e tre finferli minuscoli. Lo spauracchio sentì il cuore stringersi di dispiacere: s’era messo in testa di partecipare alla gara preparando una buona insalata di funghi... prendi i funghi raccolti, li pulisci, li lavi e poi li asciughi con uno strofinaccio, li tagli a fette sottilissime e li condisci con sale, pepe, olio d’oliva e alcune gocce di aceto balsamico... ma vista la penuria di materia prima, forse era meglio rinviare tutto al prossimo autunno. Lingualunga giunse a casa, appoggiò il cesto sul davanzale della finestra di cucina, si sedette sulla panca a lato della porta d’ingresso, si mise le mani nei capelli... e pianse! Stava ancora singhiozzando disperato, quando di lì passò Mamma Pasticcia che aveva in mano una teglia fumante di pasticcio di finferle. – Cos’ha da piangere, questo bello spaventapasseri? Sei forse rimasto a corto di funghi? – s’informò Pasticcia osservando il cesto quasi vuoto dell’amico. Lingualunga alzò la testa, vide

quella leccornia sopraffina e singhiozzò ancor più forte. – Vieni a rinfacciarmi la tua fortuna? – si lamentò lo spauracchio. – Se è per questo, stanotte sono cresciuti tanti di quei funghi, che tutti tutti tutti gli spauracchi del Villaggio ne hanno fatto scorta almeno per due settimane! – Tutti tutti tutti... tranne il sottoscritto! Io no: io mi sono dimenticato della gara di cucina e ho dormito fino a tardi, stamattina. Quando poi nel pomeriggio Dindondolo mi ha ricordato del torneo di domani, era ormai troppo tardi. Li avete raccolti tutti voi, i funghi buoni dei dintorni, e a me non son rimaste neanche le briciole! Dev’essere squisito quel pasticcio... si sente il profumino fin qui! – So che Lilli Spatoccia, la pantegana della discarica del Villaggio, adora il pasticcio di finferli e allora ne ho preparati due: uno per lei e uno, domani, per partecipare alla gara di cucina... – E vincerai di sicuro! – la interruppe Lingualunga con un sospiro rassegnato. – Non è detto, caro mio! – rispose Mamma Pasticcia, sedendosi accanto all’amico. – Mi risulta che in tutte le cucine degli spauracchi ci sia un gran lavoro, oggi! Sono tutti impegnati a escogitare le ricette più originali, più nuove, più buone! Maestro Abbecedario sta preparando un vas-


soio enorme di cotolette di funghi al formaggio fuso. Il ragionier Còntolo s’impegnerà in uno squisito risotto ai funghi misti e ai tre formaggi. Gellindo Ghiandedoro ha puntato tutte le sue carte su uno spezzatino di porcini con le noci... RossoVerdeGiallo giura che nessun piatto sarà migliore della sua polenta mora ai funghi col sughetto... – Anch’io, sai?, avevo in mente la ricetta vincente – mormorò sconsolato Lingualunga: – insalata di funghi all’aceto balsamico, ma non ci sono più funghi! Pasticcia si alzò in piedi e fece per andarsene, ma prima cercò di consolare il povero spauracchietto: – Su dai: se sei rimasto senza funghi, puoi sempre partecipare alla gara nella sezione dei “finti funghi”! Lingualunga alzò di colpo la testa, si asciugò le lacrime e tirò su col naso: – E cosa sarebbero questi “finti funghi”? – Sai chi te lo può spiegare meglio di me? Va’ a casa mia e chiedi consiglio a Topo Brisé. Lui di sicuro inventerà per te un’ottima ricetta per farti fare bella figura! Ciao, ci vediamo domani al torneo! – Ma certo che so benissimo come si fanno i “finti funghi”! – esclamò Brisé, dopo che Lingualunga gli ebbe spiegato il suo problema. – Guarda qui e impara!

Il topolino si mise subito al lavoro. Mise sul fuoco un pentolino colmo d’acqua e la portò a bollore; prese quindi quattro uova, le mise nell’acqua bollente e aspettò che fossero ben cotte. Raffreddò le uova sotto l’acqua fredda del rubinetto e poi le sbucciò buttando via i gusci. Con un coltello tagliò un dischetto di albume dal fondo di ciascun uovo e li mise tutti e quattro in piedi su un piatto. Dal frigorifero tolse poi un sacchetto di insalata dell’orto, la lavò e la risciacquò a lungo sotto l’acqua del rubinetto, la asciugò per benino e poi la tagliò a striscioline larghe ciascuna mezzo centimetro. Prese un pugnetto di quell’erbetta d’insalata e la dispose nel piatto come un prato verde. – E adesso tocca alla parte geniale della ricetta! Li vedi questi due pomodori? – disse il topo indicando due pomodori tondi sul ripiano del tavolo. – È sufficiente tagliarli esattamente a metà, togliere i semi e anche un po’ di polpa all’interno e poi sistemare le cupolette di pomodoro sulle uova... così! Infine con questo tubetto di maionese preparo i puntini bianchi su questi bellissimi quattro “finti funghi”, pronti per essere divorati! Lingualunga aveva seguito affascinato la preparazione delle quattro “finte Amanite Muscarie”: allungò


una mano, prese un funghetto rosso a puntini bianchi e fece per mangiarlo: – Aspetta, non è pronto! – strillò Brisé. – Ci mancano un pizzico di sale e una spolveratina di pepe nero. Ecco, ora puoi mangiarlo e... Buon appetito! Era squisito: non sapeva di fungo, ma solo di uovo sodo e di pomodoro fresco, ma come “finto fungo” era veramente insuperabile! – Posso presentare questa ricetta al concorso di domani? – chiese Lingualunga con due occhi speranzosi che da soli erano un programma! – Come no – rispose Brisé con un sorriso. – Ti regalo questa ricetta e spero che tu faccia bella figura! Il giorno dopo al grande “Torneo di Funghi” la concorrenza fu molto feroce, anche nella sezione di gara dei “finti funghi”. Ci fu chi presentò funghi dal pino fatti con la caciotta; altri si sbizzarrirono con finferli fatti con la mollica di pane; Palostorto arrivò con una zucca che da sola aveva la forma di un grosso porcino... – E ora tocca a Lingualunga presentarci i suoi “finti funghi”! – esclamò Casoletta. Tutti strabuzzarono gli occhi stupefatti, quando lo spauracchio scoperchiò il suo vassoio e mostrò dodici stupendi funghetti rossi a puntini bianchi... – Ma quelle sono delle vere Amanite Muscarie! – strillò Bellondi-

na. – Sono funghi velenosissimi! – Certo, le vere Amanite Muscarie sono molto velenose e bisogna sempre lasciarle al loro posto, nel bosco... – disse Lingualunga, – ma questi sono “finti funghi” e, come tali, possono essere tranquillamente mangiati! I quattro giurati, con la scusa che dovevano valutare fino in fondo la bontà di quella ricetta, mangiarono in un lampo i dodici “finti funghi” di Lingualunga, dopo di che si guardarono negli occhi e si fecero un cenno d’intesa. Fu il farmacista Quantobasta a chiedere un po’ d’attenzione alla folla di spauracchi e a decretare il vincitore: – Abbiamo visto, abbiamo annusato, abbiamo assaggiato e in qualche caso abbiamo anche mangiato alla grande. Per quel che riguarda la sezione dei “finti funghi” è con vero piacere che vi annuncio il nome del vincitore: Lingualunga vince con le sue Amanite Muscarie di uova e pomodoro! Applausi, urla, evviva, hip hip hurrà: esplose la gioia, nella piazza del Villaggio degli Spaventapasseri, e alla fine tutti chiesero a Lingualunga di correre a casa e di preparare seduta stante almeno altri sessanta “finti funghi”... Prima però lo spauracchio s’avvicinò a Mamma Pasticcia e a Topo Brisé e li ringraziò con un sorriso: – Vi faccio una promessa, amici!


– Quale promessa? – Segnerò sul calendario il “Torneo dei Funghi” del prossimo anno e, quando sarà il momento, mi sveglierò presto e andrò nel bosco a racco-

gliere un bel cesto di funghi veri. Se Brisé mi aiuterà, basta “finti funghi”: cercherò di vincere la gara coi funghi veri in insalata e conditi con aceto balsamico, che è più bello!

La ricetta dei “Funghi finti di uova e pomodoro” Ingredienti per 4 persone affamate: otto uova quattro pomodori maturi non molto grandi un tubetto di maionese (meglio se quella poco grassa) un cespo di insalata verde sale (pepe e aceto balsamico per gli adulti) Mettete a lessare nell’acqua le otto uova. Quando sono ben sode, sbucciatele, tagliate dalla base di ciascun uovo un dischetto di albume di qualche millimetro in modo da farli stare in piedi e per il momento mettete le uova da una parte. Prendete l’insalata, lavatela con cura foglia per foglia, asciugatela bene (magari usando l’apposita centrifuga) e tagliatela in striscioline di circa mezzo centimetro, che disporrete su un vassoio. Sul “prato” di insalata appoggiate poi le otto uova. Prendete i pomodori, lavateli con attenzione, tagliateli a metà, togliete e gettate i semi e scavate un po’ la polpa interna. Ogni metà pomodoro andrà appoggiata sopra ad un uovo sodo, per ottenerne un fungo dal gambo bianco (l’uovo sodo) e dal cappello rosso vivo (il pomodoro). Con il tubetto di maionese (meglio quella leggera) disegnate i puntini bianchi sui cappelli, aggiungete sul tutto un pizzico di sale (per gli adulti anche una spolverata leggera di pepe nero e qualche goccia di aceto balsamico) e avrete belle che otto bellissimi e ottimi “funghi finti” pronti per essere mangiati.



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