Tisana la Dolce e l'alfabeto... dei fiori!

Page 1

Tisana la Dolce e l ’alfabeto... dei fiori! I RACCONTI DEL BOSCO DELLE VENTI QUERCE - FIABA DI MAURO NERI - ILLUSTRAZIONI DI FULBER


Era il tardo pomeriggio di una bella giornata di maggio, quando dalla periferia del Villaggio degli Spaventapasseri si alzò improvviso uno strillo forte e acuto… – Ci sono riuscita! Correte, correte… Finalmente ce l’ho fatta! Non era la prima volta che la calma del Villaggio degli Spaventapasseri veniva interrotta da un urlo, da uno schiamazzo, da un botto, da un frastuono pazzesco. Eppure quella volta l’invocazione che proveniva dalla casetta di Tisana la Dolce ebbe l’effetto di far sobbalzare tutti gli spaventapasseri e gli spaventapulcini che riposavano all’ombra in quel tiepido pomeriggio di inizio maggio. – Correte! Venite subito… ma che cosa aspettate!?!? Solo quando Gellindo Ghiandedoro, Abbecedario e Quantobasta, Casoletta e Bellondina, Fra’ Vesuvio, Lingualunga e tutti gli altri arrivarono di corsa alla casa di Tisana, la povera spauracchia si calmò, tirò un respiro profondo e fece un timido sorriso. – Be’, si può sapere che è successo? – chiese allora Gellindo. – Cos’è tutto questo strepito? Questo urlare “correte, correte!” come se la tua casa fosse preda delle fiamme, e invece vedo che è bella solida e in piedi… – No, amici, nessun incendio solo che… che… – “Che” che cosa? – la incalzò Abbecedario, che fremeva di impazienza e curiosità. – Ho fatto una scoperta sensaziona-

le! – disse allora Tisana la Dolce tutto d’un fiato. – Hai inventato un decotto per guarire da una nuova malattia? – chiese Robaccio con la gola protetta da una lunga sciarpa di lana. – Magari un tè per guarire dal mal di gola? Una pasticca di erbe di bosco per far passare la tosse secca? Un unguento per ritornare a respirare normali? – Per il tuo mal di gola – lo interruppe Tisana la Dolce, –metti in bocca queste caramelline di pino mugo e vedrai che starai subito meglio. No no: la mia stupefacente scoperta riguarda qualcos’altro... – Hai per caso scoperto come si chiama l’inventore degli spaventapasseri? – buttò lì speranzoso maestro Abbecedario. Tutti erano al corrente che da anni il maestro del Villaggio stava scrivendo la storia degli spauracchi e le uniche informazioni che ancora gli mancavano erano il nome e il cognome di colui che per primo aveva costruito uno spaventapasseri usando un po’ di paglia secca e alcuni vecchi stracci. – No, Abbecedario: mi dispiace, ma la scoperta che ho fatto riguarda i fiori del mio giardino! – Ho capito! – strillò Bellondina alzando la voce. – Hai preparato un miscuglio di essenze e di oli vegetali per debellare i ragnetti rossi delle piante di rosa! – Manco per sogno! – rispose seria Tisana la Dolce. – Io, i ragnetti rossi delle piante di rosa, non li uccido ma li convinco con le belle maniere a cam-


biare giardino, ad andare nel bosco qui vicino in cerca di altri fiori… No no: lasciate che vi spieghi! Gli spaventapasseri e gli altri abitanti della valle di Risparmiolandia che erano accorsi alla richiesta di aiuto di Tisana la Dolce fecero silenzio e si misero ad ascoltare. – Allora – disse Tisana dopo aver tirato l’ennesimo profondo respiro, – tutti voi sapete qual è la mia più grande passione, vero? – Come no – esclamò Casoletta: – preparare tisane e decotti per guarire da ogni male i tuoi amici spauracchi! – È vero, hai ragione Casoletta, ma quello, più che un piacere, è quasi il mio lavoro. No no: io parlo proprio della mia passione vera, dell’hobby che riempie le mie giornate… – Coltivare fiori! – urlò a quel punto Bellondina, certa di aver indovinato. E infatti… – Oh, ecco finalmente qualcuno che mi conosce bene! – esclamò Tisana sorridendo. – Ma certo: io amo cercare i semi dei fiori più strani, li pianto nel mio giardino e poi li curo e li allevo come tanti piccoli figlioletti finché non diventano belli grandi, colorati e profumati. Io gli parlo, sapete?, ai miei fiori: gli do il buongiorno al mattino, li consolo quando il vento rischia di spezzarne lo stelo, gli racconto delle belle storie la sera per farli addormentare… – Fin qui stiamo parlando della Tisana che tutti noi conosciamo – la interruppe Pagliafresca. – Dicci però che cosa hai scoperto di così eccezionale

sui tuoi fiori, da farci accorrere tutti spaventati e curiosi! – Oggi – sillabò con cura Tisana la Dolce, – ho scoperto il modo di capire il linguaggio dei miei fiori! Un silenzio di tomba scese in quella parte del Villaggio. Un silenzio di attesa coprì ogni cosa come una coltre leggera che attutisce i rumori e le idee. Un silenzio di incredulità si fece strada tra i visi degli spauracchi, fermandosi alla fine sulla punta del naso di Gellindo Ghiandedoro, che si schiarì la gola e cominciò a parlare. – Allora ascolta, cara la mia Tisana: è già strano che nella Valle di Risparmiolandia parlino gli scoiattoli come me, le oche migratrici come Bernardina, le civette come Brigida, i draghi come Casimiro, i passeri come Pistacchio e soprattutto gli spaventapasseri che sono corsi fin qui… E tu vorresti dire che, da adesso in poi, anche i fiori potranno parlare? Ma ti rendi conto dell’enormità di quel che hai appena detto? – Io non so che farci, – si difese Tisana facendo il broncio, – ma dopo anni e anni che io parlo ai miei fiori, finalmente loro, oggi, mi hanno risposto! – E cosa ti avrebbero detto? – chiese spauracchia Pasticcia. – Mi hanno detto… “Ciao”! Il silenzio di tomba venne percorso da un bisbiglio prolungato. Il silenzio di attesa si ruppe e un’ondata di proteste si alzò attorno alla casa della povera Tisana. Il silenzio di incredulità proruppe in


una cascata di urla e di risate, di presein-giro e di sberleffi… – Ma voi dovete credermi – urlò allora Tisana. – Che amici siete, se non credete a quello che vi dice una che conoscete da sempre? Vi ho mai presi in giro, io? Avete mai buttato alle ortiche una mia tisana o un mio decotto perché non funzionavano? E allora perché questa volta non mi volete credere? – Un momento! – intervenne a quel punto Gellindo. – Silenzio… fate silenzio, vi prego! Oh, adesso va meglio – sospirò lo scoiattolo risparmioso quando finalmente gli altri si calmarono. – Ascolta, Tisana: vuoi spiegarci come funzionerebbe questo linguaggio dei fiori? – È la cosa più semplice del mondo, tanto che mi meraviglio di non averla scoperta prima. – La spaventapasseri fece un passetto in avanti perché tutti la potessero sentire e cominciò a spiegare. – Io mi siedo al centro del mio giardino pieno di fiori d’ogni specie e di tutte le famiglie. Li guardo uno a uno e, quando la brezza comincia a soffiare leggera, sto attenta alla prima lettera

dei loro nomi secondo l’ordine in cui ondeggiano i fiori. Quando si agitano prima la Campanella, poi l’Iris, l’Arnica e infine l’Orchidea... metto insieme le iniziali dei loro nomi e: “c”, “i”, “a”, “o”... ciao! È così che i miei fiori oggi hanno cominciato a salutarmi! – Ehi, lo sentite anche voi il vento del tramonto che si sta alzando? – urlò a quel punto Bellondina saltando felice. – Forse… forse i fiori di Tisana stanno per dire qualcosa anche a tutti noi! Tutti fecero silenzio e, una dopo l’altra, dissero in coro le lettere iniziali dei fiori che via via si ondeggiavano nel giardino di Tisana: ecco là un Botton d’oro, poi i fiori d’Uva, l’Orchidea, il Narciso, l’Arnica... ancora il Narciso e l’Orchidea, due Tulipani e infine l’Edera... – B... u... o... n... a... n... o… t… t… e! Buonanotte! – esclamò Gellindo Ghiandedoro. – I fiori di campo ci hanno appena augurato la buonanotte! – E allora andiamo a dormire felici, – sussurrò con un sorriso la buona Tisana la Dolce, – perché oggi ci siamo fatti moltissimi amici nuovi!



Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.