Franco Bollo e i nomi delle vie

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Le avventure di Franco Bollo

3. Franco Bollo e i nomi delle vie I RACCONTI DEL BOSCO DELLE VENTI QUERCE - FIABA DI MAURO NERI - ILLUSTRAZIONI DI FULBER


Il giovane portalettere Franco Bollo si trovò un giorno tra le mani una lettera indirizzata a: Al carissimo spauracchio Passion di Fiaba Via... (non la so!) Numero... (non lo so!) Villaggio degli Spaventapasseri (È l’unica cosa che so!) Franco lesse e rilesse l’intestazione sulla busta e girò la lettera per vedere se dietro ci fosse scritto qualcos’altro. Poi brontolò sottovoce: – E adesso che faccio? Io questo Passion di Fiaba non lo conosco, sono nuovo del mestiere e sono arrivato da poco al Villaggio... Com’è possibile scrivere una lettera senza sapere la via e il numero di casa della persona a cui voglio scrivere?! Proprio in quell’istante Chiomadoro passò canterellando davanti all’Ufficio postale che dava sulla piazza centrale del Villaggio... – Ehi, tu – strillò Franco affacciandosi alla porta aperta, – lo conosci per caso un certo... aspetta che leggo... un certo Passion di Fiaba? – Certo! Io sono diventata grande, ascoltando le sue fiabe e le sue storie... – E sai dove abita? – Come no, è semplice! Attraversi la piazza, imbocchi la seconda strada che gira a destra, prosegui fino alla piazzetta dove c’è una fontana e lì al primo vicoletto svolti a sinistra. Giunto in fondo, giri ancora a destra e conti uno... due... tre...quattro: ecco, Passion di Fiaba abita nella quarta casetta, quella con un

bel giardino davanti! – Ma scusa, Chiomadoro, la strada dove abita Passion di Fiaba non ha un nome? La sua casa non ha un numero come accade in tutte le città e i paesi che si rispettino? Chiomadoro ci pensò su un attimo e poi... – No! Qui da noi, nel nostro villaggio, le strade non hanno un nome e le case non sono segnate da nessun numero... – Ma questo faciliterebbe il lavoro di noi postini – si lamentò Franco, – e si eviterebbero le confusioni e gli errori! – Forse hai ragione, ma non ci abbiamo mai pensato, anche se a me piacerebbe abitare in una strada che ha un bellissimo nome e un numero preciso appeso sopra la porta d’ingresso... Quel giorno stesso Franco Bollo decise di andare a chiedere consiglio a maestro Abbecedario. – Il Villaggio degli spaventapasseri ha qualche eroe, nella sua storia? – s’informò il portalettere. – Eroi? Parli di eroi spaventapasseri? – Ma sì, grandi esploratori oppure poeti, scrittori, inventori, scienziati, famosi pittori o scultori... Abbecedario ci pensò su a lungo grattandosi e rigrattandosi il mento, e poi... – Non mi risulta che tra i nostri nonni ci siano mai stati degli inventori o degli esploratori... ma a cosa ti servono poi dei poeti o degli scrittori? – Ecco, visto che nessuno ci ha ancora pensato, mi piacerebbe dare un nome a tutte le strade, ai vicoli e alle piazze del nostro Villaggio... Il maestro spalancò gli occhi per lo


stupore: – Dare un nome alle vie?! – Certo, e anche un numero ad ogni casa... Così ad esempio la Scuola sarebbe nella Via Tal dei Tali al numero cinque e il lavoro di noi portalettere sarebbe più facile, no? Abbecedario allora allungò una mano sulla libreria che aveva alle spalle, prese un grosso libro e lo consegnò al giovane portalettere... – Nessuno ha ancora pensato di scrivere una vera e propria storia del Villaggio e perciò personalità importanti non ce ne sono, ma se prendi questo vocabolario, vedrai che ci troverai un sacco di nomi per le nostre strade... Franco tornò a casa di corsa e si mise subito alla ricerca. Pensate un po’: lesse riga per riga tutte le millecinquecento pagine del dizionario, ma solo quando arrivò alla lettera “V”, quasi in fondo al librone, trovò quel che cercava. Prese allora un foglio e vi scrisse un lungo elenco di nomi; poi andò alla Famiglia cooperativa e acquistò una trentina di tabelle di legno, un barattolo di colore bianco e due lampostyl neri a punta grossa. Lavorò col pennello e la vernice per la notte intera e la sera del giorno dopo le assicelle dipinte furono ben ben asciutte e pronte per essere scritte. Vi lascio immaginare quel che accadde all’alba del giorno dopo... Il primo ad accorgersi della novità fu Quantobasta che, aprendo la farmacia come ogni mattina, vide incollata sul muro della casa una targa di legno dipinta di bianco con su scritto VIA LIBERA (proprio così!)

...e sopra la porta del suo negozio c’era appiccicato un numero: “14”. – Hai visto? – esclamò Franco Bollo passando di lì col borsone della posta a tracolla. – D’ora in poi quelli che vorranno mandarti una lettera o una cartolina, potranno scrivere l’indirizzo completo: Gentile Spauracchio Farmacista Quantobasta Via Libera numero 14 Villaggio degli Spaventapasseri Ma volete sapere quali altri nomi aveva trovato sul dizionario, alla lettera “V”, il buon Franco Bollo? Eccone alcuni: VIA DI QUA E VIA DI LÀ (dove, al numero 5, abita Pagliafresca) VIA RESPIRATORIA (al numero 10 abita Fra’ Vesuvio e al 12 Pasticcia) VIA VIA (al numero 1 abita Còntolo e al 4 Lingualunga) VIA DICENDO (al numero 8 abita Abbecedario e al 10 c’è la Scuola) VIA TERRA E VIA MARE (al numero 6 abita Casoletta e al 7, proprio di fronte, abita Empedocle) VIA ECCEZIONALE (al numero 2 abita Bellondina e al 3 Palostorto)


Passion di Fiaba, per parte sua, si ritrovò ad abitare al numero 10 di VIA LATTEA mentre il sentiero che attraversa il Bosco delle Venti Querce, proprio là dove abita il nostro amico Gellindo Ghiandedoro, venne intitolato VIA RADIO Poi, una dopo l’altra, nacquero in una sola notte VIA CONFIDENZIALE VIA RETTA VIA D’ACQUA VIA DI FATTO VIA TRAVERSA... eccetera eccetera...

Io so già che i più curiosi di voi si staranno già domandando «E la piazza centrale del Villaggio degli Spaventapasseri? A chi l’avrà intitolata, Franco Bollo?». Quella divenne per tutti e per sempre PIAZZA PULITA ...e così si chiama ancor oggi! Quindi, se volete scrivere una lettera proprio al nostro giovane postino, dovete aggiungere sulla busta Al caro amico portalettere Franco Bollo, Piazza Pulita, 5 Villaggio degli Spaventapasseri (Valle di Risparmiolandia) (segue – 3)



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