Le fiabe del Bosco delle Venti Querce - Il Salame di cioccolato e il compleanno di Abbecedario

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Le fiabe del Bosco delle Venti Querce

Il Salame di cioccolato e il compleanno di Abbecedario I RACCONTI DEL BOSCO DELLE VENTI QUERCE - FIABA DI MAURO NERI - ILLUSTRAZIONI DI FULBER


Quella domenica mattina, anche se era domenica e quindi non doveva andare a scuola, Maestro Abbecedario si alzò dal letto e cominciò a prepararsi. Si fece la barba, pettinò con cura i baffoni, pulì gli occhiali con la sua pezzotta preferita, si vestì di tutto punto, sorseggiò una tazza di caffelatte e andò a piantarsi al centro del suo orticello coltivato a carote e a broccoli. Ad Abbecedario i giorni di festa non piacevano molto: abituato al ritmo della scuola, alle lezioni, agli intervalli, alle interrogazioni e alle campanelle che segnavano l’inizio e la fine del lavoro, nelle giornate in cui non aveva niente da fare si sentiva uno spauracchio fuor d’acqua. Ma quella domenica era diverso: quella era una domenica particolare! Abbecedario infilò una mano in tasca e ne trasse un pacchettino infiocchettato con un nastrino rosso. Soppesò il pacchetto per alcuni istanti, poi sciolse il nodo e lo scartò, ritrovandosi tra le mani un orologio da taschino nuovo, con tanto di catenella d’argento! “Buon compleanno, caro il mio vecchio Abbecedario!” si disse il maestro, che con gli occhi lucidi di commozione ebbe qualche difficoltà ad allacciare la catena all’asola del gilè. BUON COMPLEANNO?! Oggi il vecchio maestro compie gli anni e li festeggia piantato solitario in mezzo

all’orto delle carote e dei broccoli? Ma dove sono i suoi spaventapulcini? Dove sono gli amici spauracchi? Dov’è Gellindo Ghiandedoro, lo scoiattolino risparmioso che si ricorda sempre degli onomastici e dei compleanni di tutti tutti tutti gli abitanti del Villaggio degli Spaventapasseri? – Io non ho mai detto a qualcuno la data di quando compio gli anni, e quindi è logico che nessuno lo sappia – mormorò lo spauracchio con la bombetta in testa, ammirando da vicino il regalo che s’era fatto per la sua festa: un orologio da tasca nuovo di zecca, con le lancette delle ore, dei minuti e perfino dei secondi! Se però il maestro va con la memoria alle feste di compleanno che organizza ogni volta che uno dei suoi spaventapulcini compie gli anni, be’, deve ammettere che è bello essere circondato dagli amici festanti... “Tanti auguri a te... tanti auguri a te... tanti auguri Abbecedario... tanti auguri a te!” Abbecedario era ancora perso nei suoi pensieri “festosi”, quando dal fondo della via venne avanti saltellando allegro Gellindo Ghiandedoro. – Buongiorno, maestro! Va bene la vita? – Come no, Gellindo: va benissimo! – mentì quell’altro. – E tu? – Sto andando a far colazione da Casoletta, giù alla CIOCCOLATERIA... Ma che bella catenella d’ar-


gento... è nuova? – chiese Gellindo, indicando lo scintillio dell’orologio da tasca. – Eh già... è un orologio nuovissimo! – rispose il maestro togliendo la cipolla dal taschino e mostrandola allo scoiattolo. – Nuovissimo e di precisione: è un orologio che spacca il secondo, quel che ci vuole per far funzionare a dovere la mia Scuola... EH! EH! EH! – Regalo di qualcuno? – Be’... sì e no! Gellindo non indagò oltre: salutò Abbecedario e riprese a saltellare allegro e leggero in direzione della CIOCCOLATERIA. – Buongiorno, signor Maestro... e buona domenica! Abbecedario si girò per vedere chi lo avesse salutato e vide i tre panteganotti di Ratto Robaccio e di Lilli Spatoccia che stavano correndo su per il viottolo che saliva dalla discarica del Villaggio. – Buongiorno Rattina Glassé, buon giorno Pancrazio... buongiorno Liquirizio. Dove state andando? – Andiamo da mamma e papà, che sono già alla CIOCCOLATERIA di Casoletta... “Ma stanno andando tutti da Casoletta?” si chiese Abbecedario un po’ incuriosito. “Magari oggi c’è un appuntamento di tutto il Villaggio e io me lo sono scordato!” – Sapete che cosa c’è, questa mattina, alla

CIOCCOLATERIA? Liquirizio sembrò che studiasse con attenzione la scelta delle parole per rispondere: – A dire il vero noi non lo sappiamo con esattezza, ma pare che tutto il Villaggio si ritrovi da Casoletta alle undici in punto... Ciao


Maestro: adesso dobbiamo correre, altrimenti arriviamo in ritardo! Abbecedario tolse l’orologio nuovo da tasca e diede un’occhiata all’ora. Le undici meno dieci! Mancavano insomma dieci minuti a quello strano e misterioso appuntamento da Casoletta! Non ebbe nemmeno il tempo di terminare il pensiero che gli era affiorato alla mente... “Be’, quasi quasi ci vado anch’io, alla CIOCCOLATERIA...”, quando il maestro venne distratto da un’allegra combriccola di giovani spauracchi che gli passò proprio davanti. – Salve Abbecedario e buona domenica! – esclamarono in coro Lingualunga, Candeloro, Guardastorto, Dindondolo e Fra’ Vesuvio. – Buongiorno, ragazzi – rispose il maestro. – Non ditemi che anche voi state correndo da Casoletta per l’appuntamento delle undici! Lingualunga e gli altri si fermarono, si guardarono l’un l’altro con sguardi perplessi e alla fine fu Fra’ Vesuvio a riprender voce: – Ecco, a dire il vero... sì, stiamo andando proprio alla CIOCCOLATERIA. Alle undici in punto avverrà una cosa straordinaria, strepitosa, unica e IMPER-DI-BI-LE! Abbecedario, io se fossi in te... non me la perderei! I giovanotti fecero spallucce, lanciarono un sorriso al maestro e se ne andarono ridendo e scherzando tra loro.

Una cosa straordinaria! STREPITOSA!! IMPERDIBILE!!! Guai solleticare la curiosità di un maestro, perché in breve può trasformarsi in un segugio, in un cane da caccia che fiuta l’odore della preda e non lo lascia più! Abbecedario riguardò l’orologio: erano le undici meno cinque. “Be’ senti” si disse lo spauracchio, “anche se nessuno mi ha invitato all’appuntamento delle undici, nulla mi può impedire dall’andare alla CIOCCOLATERIA per bermi una tazza di tè caldo! A maggior ragione oggi che è la festa del mio compleanno! Bene, e allora... andiamo!” All’esterno la CIOCCOLATERIA era deserta. “Ma come” pensò Abbecedario con la mano già sulla maniglia della porta d’ingresso, “dovrebbero esserci qui tutti gli spauracchi del Villaggio per assistere a quella cosa particolare delle undici, e invece non si sente e non si vede niente e nessuno! Io comunque entro...” E quella fu l’ultima cosa che il festeggiato si disse quella mattina: non appena il maestro aprì la porta e mise piede nella CIOCCOLATERIA, nell’ordine vide: UNO: Casoletta che gli apriva le braccia sorridente. DUE: Bellondina, Gellindo, Tisana la Dolce, Chiomadoro, Dindondolo, i tre panteganotti, Frulletto, Oc-


chialetta e gli altri spaventapulcini, RossoVerdeGiallo, Quantobasta, Fra’ Vesuvio, Ratto Robaccio e tutti gli altri amici del Villaggio che facevano corona applaudendo e strillando a un grande pacco incartato e infiocchettato deposto al centro della sala. TRE: Passion di Fiaba fece due passi, si girò e alzò le braccia proprio come fosse un direttore d’orchestra. – Siamo pronti? – chiese. – Bene: un, due e... tre! TANTI AUGURI A TE, TANTI AUGURI A TE... TANTI AUGURI, ABBECEDARIO, TANTI AUGURI A TEE! – BUON COMPLEANNO MAESTRO ABBECEDARIO! – E ALTRI MILLE DI QUESTI GIORNI! Maestro Abbecedario era ammutolito per la sorpresa, era commosso nel vedere tanto affetto, era sbalordito nel pensare a come avevano fatto a sapere... – Lo vedi questo libretto? – gli sussurrò Gellindo mostrandogli un libriccino con la copertina azzurra. – Qua dentro ho scritto le date di tutti i nostri onomastici e di tutti i nostri compleanni: non ne manca nemmeno uno, sai?, così non si potrà mai dire che al Villaggio degli Spaventapasseri ci sia qualcuno che deve

festeggiare le proprie feste da solo e piantato in mezzo al suoi orticello! – Ma lo vogliamo aprire, quel pacco? Altrimenti il regalo si squaglia! – strillò Ratto Robaccio, svelando quasi il contenuto del dono. Maestro Abbecedario tirò su col naso, si asciugò le lacrime con il fazzoletto che spuntava dal taschino della giacca e aprì il grosso pacco al centro della CIOCCOLATERIA. Ne sbucò, allegro e festante, il simpatico Topo Brisé che aveva in mano un enorme vassoio pieno fino all’orlo di grosse fette di... SALAME DI CIOCCOLATO! – Ma come avete fatto a sapere che il salame di cioccolato è il dolce che preferisco in assoluto? – balbettò il maestro, prendendo una fettina di quella leccornia per assaggiarla. Fu ancora lo scoiattolo Gellindo a rispondergli: – Ecco vedi? – gli disse sfogliando davanti agli occhi del maestro il libretto azzurro, – accanto a tutti i nostri nomi e alle date delle nostre feste, ho anche annotato i dolci preferiti da ciascuno di noi, così non ci possiamo sbagliare in cucina nel preparare il regalo! E la festa per il compleanno di Maestro Abbecedario ebbe finalmente inizio: durò tutta la giornata, con canti, balli e giochi, ma anche con tante deliziose fette di ottimo SALAME DI CIOCCOLATO!


La ricetta del “Salame di cioccolato” Ingredienti per 4 persone affamate: due etti di biscotti secchi mezzo etto di amaretti un etto di zucchero un etto e mezzo di burro lasciato a temperatura ambiente 70 grammi di cacao amaro un uovo mezza tazzina di caffé freddo Preparare un salame di cioccolato è la cosa più semplice al mondo. In una zuppiera fate un impasto di burro morbido, zucchero, cacao amaro, biscotti secchi e amaretti sbriciolati e alla fine aggiungete un uovo e mezza tazzina di caffè freddo. Con una forchetta mescolate con cura il tutto, fino a ottenerne un impasto compatto e picchiettato di bianco grazie ai biscotti. Mettete l’impasto su una carta argentata e, aiutandovi prima la forchetta e poi con le mani, dategli una forma tonda e allungata, proprio come fosse un salame. Avvolgete con cura il salame nella carta argentata e mettetelo il frigorifero per almeno 3-4 ore. Per servirlo, aprite la carta argentata, tagliatelo in fettine grosse mezzo centimetro l’una e... buona scorpacciata!



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