Sparmi e... Risparmi
3. Fammi vedere come ti vesti... e di dirò chi sei! I RACCONTI DEL BOSCO DELLE VENTI QUERCE - FIABA DI MAURO NERI - ILLUSTRAZIONI DI FULBER
Nella sua “lunga” vita il nostro Gellindo Ghiandedoro ne aveva viste proprio molte, di cose strane, ma imbattersi nel maestro Abbecedario che se ne andava in giro per il Villaggio degli Spaventapasseri in pieno novembre con addosso i soli MUTANDONI... superava ogni immaginazione! – Ma si può sapere perché te ne vai in giro conciato in quel modo?! – esclamò lo scoiattolo risparmioso trattenendo a stento una sonora risata. Maestro Abbecedario aprì la bocca per rispondere, quand’ecco dal fondo della via arrivare il farmacista Quantobasta che indossava soltanto una botte appesa alle spalle con due robuste tiracche. E dietro di lui sbucò Fra’ Vesuvio in costume da bagno malgrado la giornata fredda e umida di autunno inoltrato... Poi Bellondina con un accappatoio azzurro addosso... E Casoletta anche lei in costume da bagno... Il vecchio Empedocle con un paio di mutandoni di lana che arrivavano alle caviglie... Pagliafresca con una canottiera che gli copriva le ginocchia... Tisana la Dolce era in pantaloncini corti... e Pasticcia in pigiama! Dindondolo si riparava con un gonnellino a forma di campana... Lingualunga indossava solamente il suo lungo cappotto nero... – Ma siete tutti impazziti? – strillò Gellindo arruffando il pelo della coda. – Con questo freddo e con quest’umi-
dità correte il rischio di ammalarvi! Di prendervi un sonoro raffreddore e magari anche la bronchite! Fu Maestro Abbecedario a parlare a nome di tutti. – Tu sai benissimo, Gellindo, che noi tutti vogliamo concorrere a “SPARMI E RISPARMI”, il grande concorso della Festa del Risparmio di Risparmiolandia... – Sì, lo so: per vincere il primo premio dovete presentare una forma di risparmio strana, originale e bizzarra... – Appunto, è quel che volevo dire io! Abbiamo provato a risparmiare sulle parole, ma poi tu ci hai fatto capire che restare muti non aiutava certo ad essere amici tra di noi e che poteva essere anche pericoloso... – E allora abbiabo provato a risparbiare sulle risate – intervenne Casoletta, che... ETCIUMMMM!... ad andare in giro vestita poco s’era già presa un grosso raffreddore. – Ma poi tu ci hai fatto capire che non vale la pena di rimanere sempre seri, anche perché non è un bell’esempio per i nostri spaventapulcini – spiegò Bellondina. – Ed allora eccola qui, una forma di risparmio originale, strana e senz’altro fuori dal comune – esclamò con un sorriso Quantobasta. – Abbiamo deciso di risparmiare sui... VESTITI! Gellindo non rispose. Gellindo rimase ammutolito. Gellindo non commentò. Scrollò il capo, sospirò rassegnato e se ne tornò a casa senza spiccicar parola. Si chiuse nella tana, s’infilò sotto le coperte e cercò di pensare a un modo per salva-
re i suoi amici dal pasticcio nel quale s’erano cacciati. Di lì a poco s’addormentò e fece uno strano sogno. Cade una neve novembrina, sul Villaggio degli Spaventapasseri: una neve giovane, neve d’autunno. Ha cominciato a cadere di mattina presto, quando ancora tutti gli spauracchi erano a nanna, e già verso le otto una soffice coperta di dieci centimetri di spessore, bianca e soffice, copre ogni cosa. La neve copre il tettuccio del campanile e trema sfarfallando pian piano verso il basso quando... DIIINNN! DOOONNN! DAAANNN!... le campane suonano a distesa per annunciare che s’è alzato il sole. La neve copre il piccolo parco giochi della SCUOLA: neve sullo scivolo, neve sul sedile dell’altalena, neve sulla montagnola di sabbia... La neve ricopre anche la discarica, così Ratto Robaccio e la sua signora Lilli Spatoccia possono starsene in casa a poltrire sul divano. La neve veste di bianco le pianticine nell’orto di Tisana la dolce... La neve è in piazza e negli orti, e riveste anche agli abiti stesi sui fili ad asciugare: i pantaloni di Quantobasta sono ghiacciati, così come la gonna di Chiomadoro, i calzini di Pagliafresca, il casco di RossoVerdeGiallo, la canotta di Passion di Fiaba... – EHI, AMICI – urla spaventato Gellindo portandosi le mani alla bocca. – DOVE SIETE FINITI? Uscite a ritirare i vostri vestiti, altrimenti la neve ve li
rovina! Niente, nessuno risponde alle grida. Allora lo scoiattolo si dirige sicuro alla CIOCCOLATERIA di Casoletta: DLING DLONG... apre la porta di vetro e... – Ciao, Gellindo! – urlano in coro tutti gli spauracchi del Villaggio, che se ne stanno lì, seduti ai tavoli, chi in mutande, chi in canottiera, chi con addosso il costume da bagno... – Ma lo sapete che la neve sta coprendo i vostri vestiti stesi da asciugare? – Lo sappiamo sì – gli risponde Casoletta mettendogli davanti una tazza di cioccolata bollente, – ma noi non abbiamo più bisogno dei nostri vestiti! – E perché, poi? – Semplice – esclama Fra’ Vesuvio avvicinandosi ad un grande armadio. – Qua dentro – dice il simpatico spauracchio napoletano battendo sulle assi del mobile, – qua dentro quest’estate abbiamo chiuso ben bene il sole dardeggiante di mezzogiorno. Abbiamo portato l’armadio in piazza, abbiamo aperto le ante e le abbiamo lasciate così dall’alba al tramonto della giornata più calda di luglio. Poi, alla sera, abbiamo chiuso le ante e portato l’armadio qui, al calduccio in CIOCCOLATERIA. Adesso che è novembre, nelle giornate più fredde e umide, ci ritroviamo tutti da Casoletta, ci spogliamo appendendo gli abiti fuori, all’aperto, apriamo appena appena un’anta... e ci godiamo il caldo dell’estate, sudando quasi per l’afa e il calore! – E quando sarà terminato il caldo
racchiuso qua dentro? – domanda Gellindo. – Semplice: a quel punto torneremo a vestirci normali, aspettando che arrivi il giorno più freddo dell’inverno... – E che farete, allora? – Porteremo di nuovo l’armadio in piazza, – spiega Quantobasta, – apriremo le ante al mattino e le chiuderemo appena cala il sole, chiudendo all’interno tutto il freddo che riusciremo a imprigionare... – In questo modo – spiega Bellondina, – la prossima estate, nelle giornate più afose, verremo qui e ci rinfrescheremo col freddo dell’armadio! – Lo fate sentire anche a me un po’ del caldo che c’è là dentro? – chiede allora lo scoiattolo indicando le ante ben tappate. – Aprite appena appena, solo pochi centimetri, ma fatemi sentire un po’ di caldo... Abbecedario si avvicina all’armadio, afferra il pomolo di un’anta e tira... WUUUMMM!... una ventata di aria tiepida investe Gellindo che sta in prima fila... – Che bellooo! Ancora, dai... Apri di più!... WUUUMMM! WUUUMMM! WUUUMMM! WUUUMMM... WUUUMMM... L’aria estiva esce tutta quanta, dall’armadio, raffreddandosi all’istante in quella giornata novembrina fredda e umida... – BRRRR, che freddo! – cominciano a lamentarsi gli spaventapasseri mezzi nudi. – E adesso come facciamo a riscaldarci?
– Il caldo è finito e i nostri vestiti sono là fuori, coperti di neve, ghiacciati e inutilizzabili! – Non preoccupatevi, amici: corro a prendere tutte le coperte che trovo – urla allora lo scoiattolo. – Aspettatemi qui, torno subito... – Sììì, torna subito! Torna subito! Torna subitooo... Gellindo Ghiandedoro si svegliò che correva impazzito in giro per la tana in cerca di coperte: uscì d’un balzo da quel sogno strano, ripensò all’avventura della neve che copriva ogni cosa e di quello strano armadio “catturacalore”... «Vuoi vedere che forse, quasi quasi... se ci metto un po’ di fantasia...» Lo scoiattolo corse a radunare gli amici spauracchi nella piazzetta del Villaggio: in mutande e costume da bagno com’erano, tremavano tutti per il freddo e già molti tossivano e starnutivano a più non posso... – Voi avete scelto una forma di risparmio senz’altro originale, di sicuro strana e, vi garantisco, oltremodo bizzarra! – cominciò a dire Gellindo. – Se la gara finisse oggi, senz’altro il primo premio di “SPARMI E RISPARMI” lo darebbero a voi, ma sarà difficile che arriviate fin là senza ammalarvi. E allora nel frattempo ho pensato a un modo per tenervi al caldo... – Vuoi regalare a ognuno di noi una stufa a legna? – chiese Fra’ Vesuvio. – Vuoi procurarci coperte e sciarpe di lana? – domandò Passion di Fiaba. – Nooo, ho pensato a qualcosa di
meglio! – rispose Gellindo alzando la voce perché tutti lo potessero sentire. – Lo vedete quest’armadio? – esclamò indicando un enorme armadio che si alzava al centro della piazzetta. – L’ho comprato questa mattina da uno stregone di passaggio, che mi ha assicurato che si tratta di un “ARMADIO CATTURA-SOLE”! Abbecedario scosse perplesso la testa: – E come funziona, questa roba? – Lo stregone mi ha detto che qua dentro, quest’estate, sarebbe stato imprigionato il sole caldissimo di metà luglio: a questo punto basta aprire un poco le ante dell’armadio e il tepore estivo si diffonderà per tutto il Villaggio... Quantobasta apprezzò quell’invenzione strana, ma... – E se il caldo di quell’armadio non dovesse durare fino alla Festa del Risparmio, come faremo? Casoletta, invece, che notoriamente non credeva alle panzane degli stregoni di passaggio, alzò la voce e si fece sentire... – E se fosse tutto una truffa? Se Gellindo fosse stato imbrogliato da quel manigoldo e qua dentro non ci fosse nulla? Né caldo né freddo? – Ecco – fece allora Gellindo giungendo al dunque, – io vi propongo una cosa: tornate a vestirvi come
sempre, rimettetevi pantaloni, magliette e maglioni e aspettate la vigilia della Festa. Solo allora ci ritroveremo tutti qui in piazzetta e vedremo se veramente qua dentro è rimasto imprigionato il sole di luglio. Se il caldo uscirà dalle ante aperte, bene: potrete togliervi i vestiti, partecipare al Concorso di “SPARMI E RISPARMI” e magari vincere il primo premio... – E se invece dall’armadio non dovesse uscire nulla? – Poco male: vorrà dire che, essendo la vigilia della festa, avrete tutto il tempo per cercare qualche altra forma di risparmio originale, strana e bizzarra... Gli spauracchi si guardarono perplessi ma, soprattutto, sentirono all’improvviso il gran freddo che li attanagliava e decisero: – D’accordo – esclamò a nome di tutti Dindondolo battendo i denti: – per il momento lasciamo perdere un risparmio così faticoso e pericoloso e corriamo tutti a casa a vestirci, a scaldarci davanti al fuoco e a bere un ottimo tè bollente... – E che qualcuno faccia la guardia all’armadio “cattura-sole”! – urlò l’ultimo spauracchio scappando via di corsa dalla piazzetta. Fu così che quella volta Gellindo Ghiandedoro “risparmiò” ai suoi amici una montagna di raffreddori e pure di bronchiti, e tutti lo ringraziarono! (continua - 3)