Sparmi e... Risparmi - Mangiare in compagnia... è la cosa più bella che ci sia!

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Sparmi e... Risparmi

4. Mangiare in compagnia... è la cosa più bella che ci sia! I RACCONTI DEL BOSCO DELLE VENTI QUERCE - FIABA DI MAURO NERI - ILLUSTRAZIONI DI FULBER


Quando un’idea ti entra in testa e ti si pianta fissa fissa nel cervello, diventa ben presto un’OSSESSIONE, qualcosa dalla quale poi è molto difficile liberarsi. Forse è per questo che l’idea fissa di partecipare al Grande Concorso “... SPARMI E RISPARMI” con una forma di risparmio strana, originale e bizzarra impedì ai nostri amici del Villaggio degli Spaventapasseri di ragionare e di attendere pazienti che finalmente a qualcuno venisse in mente l’idea giusta. E quella mattina... DLING! DLONG! – Ciao, Casoletta – esclamò Gellindo Ghiandedoro entrando nella CIOCCOLATERIA. – Mi prepari una tazza di cioccolato dolce e denso, con uno spruzzo di panna montata sopra? La spauracchia non rispose e, seria seria, mise sul bancone una tazza di latte tiepido e un piattino colmo di dadetti di pane secco. – E questo cosa sarebbe? – domandò lo scoiattolo strabuzzando gli occhi. – Io, a dire il vero, ho chiesto cioccolata e panna mont... – Questo è quel che passa la CIOCCOLATERIA: latte tiepido e pan secco! – rispose Casoletta, mettendosi in bocca un dadino di mollica. DLING! DLONG! In quell’istante fece il suo ingresso la bella Chiomadoro, che andò a sedersi ad un tavolino d’angolo e... – Il solito, Casoletta: grazie! – E quello sarebbe il solito? – commentò Gellindo girandosi alla nuova venuta, mentre Casoletta le portava

un bicchierone di latte appena scaldato e una ciotolina di pane secco tagliato a dadi – Tu, che sei famosa per le colazioni a base di marmellate e brioches, con miele e cioccolata bianca, ti accontenti d’un po’ di latte e di pane raffermo? – Per prima cosa questo NON è pane raffermo – esclamò Casoletta un po’ arrabbiata. – Questo è ottimo pane dell’altro ieri, tagliato a dadetti e riscaldato in forno. Ottimo col latte tiepido! DLING! DLONG! Entrò Maestro Abbecedario... DLING! DLONG! ...seguito dal farmacista Quantobasta... DLING! DLONG! ...e subito dopo da RossoVerdeGiallo, già pronto col casco in testa e il fischietto tra le labbra per iniziare il suo lavoro di vigile urbano, – LATTE TIEPIDO COL PANE! – ordinarono tutti e tre, sedendosi accanto allo scoiattolo risparmioso. – Vedo che anche tu hai deciso di metterti a dieta – mormorò Abbecedario, chinandosi a parlare nell’orecchio di Gellindo. – A dieta io? E perché, poi? – Be’, anche tu fai colazione con latte e pane, proprio come tutti noi! – Ah, ma allora è una dieta imposta, la vostra! Io, a dire il vero, avevo ordinato cioccolato dolce e denso, con una spruzzata di panna montata! – Uh, che spendaccione! – strillò RossoVerdeGiallo, sorseggiando latte tiepido da un bicchiere. – Che scoiattolo sprecone! – aggiunse Quantobasta con una smorfia


e mettendo alcuni dadetti di pane nel suo latte. – Ma non lo sai che dobbiamo tutti... RISPARMIARE? – concluse Chiomadoro, aspirando l’ultimo goccetto di latte dal fondo del bicchiere. Gellindo stava per ribattere, ma si bloccò a metà respiro e si girò a guardare gli amici negli occhi. – NOOO! – esclamò inorridito. – Nooo, non ditemi che... Non ditemi che questo latte e questo pane vecchio sono... sono la vostra nuova forma di risparmio strano, originale e bizzarro? Il sorriso compiaciuto degli spauracchi radunati nella CIOCCOLATERIA valeva come dieci risposte, ma ugualmente Abbecedario aprì bocca per spiegare: – Dopo aver inutilmente risparmiato sulle parole, poi sulle risate e quindi sui vestiti, il popolo degli spaventapasseri di questo Villaggio ha deciso all’unanimità di prender parte al grande Concorso “...SPARMI E RISPARMI”, economizzando sul... CIBO! Un silenzio profondo e profumato di latte tiepido calò nella CIOCCOLATERIA: si sentivano solo i gorgoglii soddisfatti degli spauracchi che bevevano dai bicchieri e il rumore del cervellino di Gellindo che... TIC... TIC... TIC... TIC.. TIC... lavorava a mille per cercar di capire. A occhi chiusi s’immaginò la povera Pasticcia costretta a rinunciare alle sue celebri e buonissime lasagne ai funghi... Vide Fra’ Vesuvio che voltava le spalle ad una fumante pizza margherita e si accontentava di una tazza di

latte tiepido... E che dire degli spaventapulcini pronti per andare a scuola, costretti a sostituire in cartella le soffici tortine di pan di spagna con pezzi di pane secco? – Non ditemi che avete coinvolto nelle vostre pazzie anche quei poveri spauracchietti dei vostri figli! – esclamò alla fine lo scoiattolo, che già s’immaginava i piccoli Lampurio e Occhialetta, Frigerio, Frulletta e tutti gli altri lamentarsi per la fame e scoppiare a piangere davanti all’ennesimo bicchiere di latte tiepido col pane secco! – Prevedendo quel che avresti potuto dire – rispose Casoletta pulendo il piano del bancone dalle gocce di latte e dalle briciole di pane vecchio, – abbiamo deciso che il “risparmio” di cibi avrebbe toccato solo gli spaventapasseri adulti. Per i piccolini abbiamo preparato scorte di dolciumi, tortine e di leccornie che dureranno per almeno tre settimane, giusto in tempo per la Festa del Risparmio di Risparmiolandia! Gellindo, a quel punto, sentì il mondo che gli crollava addosso e un’improvvisa stanchezza lo obbligò a saltar giù dal seggiola della CIOCCOLATERIA e a dirigersi all’uscita. – Dove stai andando? – chiese Chiomadoro alle sue spalle. – Vado a casa mia, mi chiudo in tana e anticipo il letargo. Non mi vedrete più fino alla prossima primavera! DLING! DLONG! Il povero scoiattolino aprì la porta e fece per uscire, ma si fermò, si voltò indietro e... – Salutatemi Bellondina e


tutti gli altri... Addio! – mormorò con tono sfiduciato e rassegnato. Non c’era proprio nulla da fare, contro quell’ossessione del risparmio! Gellindo stava inutilmente cercando di addormentarsi, quando le vocine di alcuni spaventapulcini sotto la finestrella della tana attirarono la sua attenzione. – Certo che è ben triste, la nostra vita di spaventapulcini – stava dicendo Occhialetta tirando su col naso. Forse piangeva! – Vi ricordate quant’erano belle, una volta, le domeniche di gran festa, quando mangiavamo tutti in piazza le torte di Casoletta e le lasagne di Pasticcia? – aggiunse Lampurio. – E adesso invece si cibano solo di latte tiepido e pane vecchio – singhiozzò Frigerio, – mentre noi piccoli siamo costretti a mangiar cibi conservati in frigorifero! – I grandi sono impazziti! – sentenziò decisa Frulletta alzando un po’ la voce. – Non hanno pensato che mangiar cose buone è anche un modo per stare tutti assieme, per ridere e scherzare, per... per volersi bene, insomma! – TOMBOLAAA! – urlò a quel punto Gellindo, che aveva ascoltato ogni parola nascosto dietro all’imposta della finestrella. – Ragazzi, siete portentosi! – Cosa vuol dire... por... porten... quella-cosa-lì, insomma? – Vuol dire che avete centrato il problema, che avete colpito nel segno e, soprattutto, che adesso so come far cambiare idea ai vostri genitori! Però... – Però che cosa? – chiesero in coro

gli spaventapulcini. – Però... ho bisogno del vostro aiuto! – Per fare che cosa? – Venite con me... andiamo giù alla discarica da Ratto Robaccio e da Lilli Spatoccia. Solo loro possono darci una mano! Lo scoiattolo e gli spaventapulcini, le due pantegane Robaccio e Lilli, aiutati dai topolini Rattina Glassé, Liquirizio e Pancrazio lavorarono in cucina per due giorni interi, ma alla fine quel che venne servito a mezzogiorno della domenica nella piazza del Villaggio fu un pasto sopraffino! Quando gli spaventapasseri – che stavano a malapena in piedi a forza di latte tiepido e pane secco – vennero richiamati dal profumo squisito di cento pietanze, si trovarono dinnanzi a una tavolata colma di cibi semplici, sani e gustosi: focacce appena sfornate, timballi d’ogni tipo, zuppiere colme di pastasciutta condita con pomodoro e basilico, frittelline di mele croccanti e saporite... e poi, ancora: torte salate ripiene di formaggio e spinaci, frittate ai funghi, minestre di fagioli, risotto ai piselli e patatine fritte, polenta fumante e fettine di formaggio fondente... Maestro Abbecedario fu il primo a riprendersi dallo stordimento di tutti quei profumi, cercò con gli occhi Gellindo e lo fulminò con uno sguardo arrabbiato: – È stata un’idea tua, questa tavolata di cibi tentatori? – A dire il vero l’idea è un po’ di tutti noi, di quelli che, pur vivendo nel Villaggio, non possono partecipare alla


vostra gara di risparmi strani, originali e bizzarri. – E perché avete voluto metterci in difficoltà, preparando questa tavola piena di cose così buone? – piagnucolò Pasticcia. – Sapete benissimo quanto ci piaccia mangiar bene, mangiar saporito, mangiar... – MANGIARE IN COMPAGNIA, è questo che volevi dire Pasticcia, vero? – la interruppe Ratto Robaccio, che stava già sgranocchiando la grossa carota di un vassoio colmo fino all’orlo di insalata mista. Gli spaventapasseri in dieta si guardarono l’un l’altro come a cercar conferma di una cosa che tutti avevano capito benissimo e cioè che è bello mangiar cose buone, anche senza ingozzarsi, ma è ancora più bello farlo tutti in compagnia, facendo festa e volendosi bene! Ecco dove stava il difetto del loro risparmio strano, originale e bizzarro: non avevano tenuto conto che mangiar solo pane e latte, rinunciando ai buoni piatti di Pasticcia, alle pizze di Fra’ Vesuvio, alle torte e ai biscotti di Casoletta, significava soprattutto star meno in compagnia, essere quindi più tristi e, in fin dei conti, non far più festa tutti assieme!

Fu Bellondina a dar parola a quel che tutti pensavano in fondo al cuore: – Il buon Gellindo, Ratto Robaccio e Lilli Spatoccia, ma soprattutto i nostri cucciolotti ci hanno dato una gran bella lezione, amici: risparmiare sul cibo significa anche tirar la cinghia con l’amicizia, far dieta in solitudine e sentirsi meno amati. E allora io propongo... – ...di sederci a tavola – la interruppe con una risata Quantobasta, prendendo posto a capotavola, – e di mangiar questi piatti sopraffini in mezzo a canti, a balli e a gran risate! – Sì ma, scusate... – obiettò Gellindo: – e che fine farà il vostro grande Concorso? La Festa del Risparmio di Risparmiolandia? E la forma di risparmio più strana, originale e bizzarra? – Ci dovremo pensare – mormorò Dindondolo prendendo dal vassoio una frittellina di mele. – E lo sai, caro il mio Ghiandedoro, che cosa diceva mio padre? Se vuoi pensare in grande, meglio farlo a stomaco pieno! EH! EH! EH! E una risata generale diede il via al banchetto più ricco, più allegro, più chiassoso e pieno di amicizia che il Villaggio degli Spaventapasseri ricordi! (continua - 4)



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