Sparmi e... Risparmi - Chi dorme non piglia pesci... e non vince il Concorso!

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Sparmi e... Risparmi

5. Chi dorme non piglia pesci... e non vince il Concorso! I RACCONTI DEL BOSCO DELLE VENTI QUERCE - FIABA DI MAURO NERI - ILLUSTRAZIONI DI FULBER


Fu difficile, per Gellindo Ghiandedoro, accorgersi subito della nuova forma di risparmio strano, originale e bizzarro scelta dagli spaventapasseri del Villaggio per partecipare al Concorso “... SPARMI E RISPARMI” in occasione della grande Festa di Risparmiolandia. Dopo aver economizzato sulle PAROLE, poi sulle RISATE), quindi sui VESTITI e infine sul CIBO, quale altra forma bislacca di risparmio avranno in mente gli spauracchi, adesso? Gellindo ahimè lo scoprì troppo tardi, quando ormai i suoi amici di paglia cadevano a terra tramortiti dalla stanchezza. STANCHEZZA? Ma quale forma di risparmio avevano scelto, questa volta? Adesso ve lo racconto... Quella mattina Gellindo stava scendendo verso il Villaggio per andar a fare colazione alla CIOCCOLATERIA di Casoletta, quando incrociò lo spaventapasseri Abbecedario e... – Buongiorno, Maestro, come va la vita stamattina? Abbecedario si fermò, barcollò un po’ come se stesse per cadere, si girò a guardare lo scoiattolo e... – UUUAAAOOOUUU! – sbadigliò senza mettersi una mano davanti alla bocca. – Dormito poco, stanotte, eh? – Poco? Dormito nulla! Non ho chiuso occhio... – Mal di testa? Oppure brutti pensieri che non fanno prender sonno... – No no, niente di tutto questo – biascicò Abbecedario appoggiandosi a un muretto. – Sono stato proprio io a

decidere di NON dormire! Quand’ebbe finito di parlare, il grosso spauracchio... CLINK!... chiuse all’improvviso gli occhi, le spalle gli cedettero e s’abbassarono, le gambe si piegarono e... PATAPUMF!... crollò a terra come un sacco di patate vuoto! Gellindo fece per chinarsi a sostenerlo e a rimetterlo in piedi, quando in fondo alla via vide Tisana la Dolce e Chiomadoro che venivano avanti camminando in modo strano: procedevano lente e abbracciate, appoggiandosi l’una all’altra come se da sole non riuscissero a restare in piedi. Ondeggiavano di qua e di là, urtando ora il muretto ora le staccionate degli orti e dei campi... – Ehi, voi due! – urlò lo scoiattolo preoccupato. – Ma siete sveglie, oppure camminate dormendo? – Dor... dormire noi? – esclamò Tisana aprendo a fatica un occhio. – Ma nemmeno per sogno... UUUAAAOOOUUU!... Noi siamo sveglissime... – ...sveglissime... RRROOONNNBZZZ... RRROOONNN-BZZZ... – ripeté russando Chiomadoro, i cui occhi erano chiusi come incollati. – Ma come si fa a dormire in piedi? – strillò Gellindo, che non sapeva più se aiutare Abbecedario a rialzarsi, oppure se soccorrere le due spauracchie che stavano avvicinandosi pericolosamente a una fontana piena d’acqua ghiacciata... ACQUA GHIACCIATA? Ecco quel che ci voleva... Fu necessario spruzzare mezzo secchio d’acqua per svegliare maestro


Abbecedario ed altrettanto per riportare alla realtà le due sonnambule, ma alla fine lo scoiattolo riuscì a far sedere i tre amici spaventapasseri sulla panchina della piazza del Villaggio e provò a interrogarli per capire. – Si può sapere cosa vi è successo? Tisana, non dondolare la testa e non riaddormentarti, ti prego! Guarda che vado a prendere dell’altra acqua, va bene? Su, rispondete alla mia domanda: perché siete così stanchi e addormentati? Abbecedario aprì a fatica gli occhietti, si stropicciò il volto per far andar via la stanchezza e cominciò a borbottare, biascicando le parole: – Ti ricordi... UUUAAAOOOUUU!... ti ricordi “... SPARMI E RISPARMI”? – Certo, il concorso che premia una forma di risparmio originale, strana, bizzarra... Ma cosa c’entra con il sonno che non vi fa stare in piedi? – C’entra eccome – trovò la forza di rispondere Chiomadoro, tirandosi i boccoli dorati dei capelli per restare sveglia. – C’entra, perché abbiamo tutti deciso di partecipare al concorso... economizzando sul sonno! Un vuoto improvviso in mezzo al petto, là dove batte il cuore, tolse il fiato al povero scoiattolo risparmioso. «Ma come ho fatto a non arrivarci da solo?» pensò il poveretto, lasciandosi andare anche lui seduto sulla panchina e tirando un lungo sospiro impotente. – Be’, che fai? Dormi anche tu con gli occhi aperti! – disse di lì a un po’ Tisana la Dolce, non sentendo più parlare l’amico Gellindo. – No no, io non dormo... io non fac-

cio risparmi strani, originali e bizzarri... io non mi rovino la salute andandomene in giro senza dormire... DA QUANTO? Da quanto tempo non andate a dormire, voi tre? Abbecedario aggrottò la fronte e cominciò a contare mentalmente... Una... Due... – TRE NOTTI! Sono tre notti che non chiudo occhio! – Anch’io... – sussurrò Tisana la Dolce con le palpebre a mezz’asta. – Tre... RRROOONNN-BZZZ... tre notti pure io... – farfugliò nel sonno Chiomadoro, che s’era alla fine riaddormentata appoggiando il capo sulla spalla dell’amica. Gellindo non ebbe il tempo di aprir bocca per chiedere altre spiegazioni, che la porta della CIOCCOLATERIA si aprì e, uno dopo l’altro uscirono in fila indiana altri spauracchi, uno messo peggio dell’altro! Bellondina camminava come un automa, con due brutte ombre nere di stanchezza attorno agli occhi.... Fra’ Vesuvio veniva avanti con una cuffia in testa dalla quale usciva una musica sparata a mille... E poi ecco Pagliafresca a braccetto con Lingualunga... e chiacchieravano i due, chiacchieravano e poi chiacchieravano per non sentir la stanchezza... Casoletta s’era messa due stuzzicadenti sugli occhi per tener aperte le palpebre pesanti di sonno... Quantobasta si schiaffeggiava le guance per non addormentarsi lì in piedi, in fila con gli altri... Passion di Fiaba beveva caffè forte da una thermos fumante...


L’unico che camminava sveglio e arzillo era il vecchio Empedocle che, in qualità di spauracchio anziano, già di per sé dormiva pochissimo ed era abituato alle lunghe veglie... Gellindo li osservò uno a uno senza parole, scrollando la testa incredulo. Quando tutti furono usciti e si radunarono al centro della piazza, lo scoiattolo esplose con un urlo che risvegliò all’istante i dormienti: – MA VI VEDETE? LO VEDETE COME SIETE CONCIATI? Lo sapete che tutti tutti tutti riderebbero di voi, se vi vedessero in questo stato? Bellondina, non vedi come sei diventata... BRUTTA? I tuoi capelli, Chiomadoro, hanno perso lucentezza, sembrano di stoppa o di paglia! Fra’ Vesuvio, ma non lo sai che spararti musica nelle orecchie ti fa diventar sordo prima del tempo? Casoletta, togliti quegli stuzzicadenti dagli occhi, ché sono pericolosi! Puoi farti male... Il fatto è che è difficile far ragionare chi non dorme da tre giorni e tre notti consecutive, perciò Gellindo Ghiandedoro andò avanti e indietro per mezza giornata, ma alla fine riuscì ad accompagnare tutti gli amici spauracchi alle rispettive case e a metterli a nanna sotto le coperte. Dormirono due giorni e due notti di seguito, gli spauracchi del Villaggio, con un concerto fracassone di... RRROOONNN-BZZZ... RRROOONNNBZZZ... che ahimè impedì allo scoiattolo risparmioso di prender sonno e di riposare! Proprio così, cari miei: per

consentire a quegli sciocchi spaventapasseri di recuperare energie, Gellindo non chiuse occhio per due notti una di seguito all’altra. E quando, dopo due giorni e due notti, gli spauracchi uno dopo l’altro si svegliarono... si girarono dall’altra nei loro letti e continuarono a dormire e a russare alla grande, incuranti dei richiami del povero Gellindo. – Maestro Abbecedario, sveglia dai! Sono due notti che dormi e che russi come un trombone! – RRROOONNN-BZZZ... RRROOONNN-BZZZ... – fu l’unica risposta che venne dalla SCUOLA del Villaggio. – Forza Bellondina, svegliati! Adesso le macchie nere attorno agli occhi sono sparite di sicuro... – RRROOONNN-BZZZ... RRROOONNN-BZZZ... – Casoletta, apri gli occhi! Voglio una tazza di camomilla... Non ce la faccio più a restar sveglio! Voglio dormireee! – RRROOONNN-BZZZ... RRROOONNN-BZZZ... – Dindondolo, dammi una mano tu! Tirati giù dal letto e attaccati alla fune della campana grande, che mi aiuti a svegliare tutti gli altri... – RRROOONNN-BZZZ... RRROOONNN-BZZZ... Ma che gli era successo, ai suoi amici spaventapasseri? Perché continuavano a dormire malgrado i suoi richiami? C’era qualcuno che poteva aiutarlo? Una lampadina si accese all’improvviso mezzo metro sopra la testa dello


scoiattolo. Gellindo smise di urlare e si stropicciò contento le mani, perché gli era venuto in mente che in effetti al Villaggio viveva uno spaventapasseri che in quel frangente poteva dargli una mano. Chi è? Seguiamo Gellindo e lo scoprirete anche noi. TOCK TOCK! – Avanti – disse una voce da dentro. Gellindo aprì la porta, entrò e... – Ehilà, Empedocle! Tu non dormi, vero? – Ah, noi vecchietti non abbiamo bisogno di molte ore di sonno... – I nostri amici là fuori, invece... – Be’, loro sono diversi, sono tutti più giovani di me e quando abbiamo deciso di continuare a dormire, per loro è stato più semplice... Lo scoiattolo aprì gli occhi di scatto e... – Come sarebbe a dire... “abbiamo deciso di continuare a dormire”? – Ma sì, dai Gellindo: questa volta abbiamo capito da soli che non valeva la pena di risparmiare sul sonno e di restare sempre svegli e allora abbiamo deciso di partecipare al concorso “... SPARMI E RISPARMI” economizzando sulle ore di veglia! – E cioè? – Sì, abbiamo deciso di dormire il più possibile per risparmiare le energie che consumiamo quando siamo svegli! Gellindo si sentì male, la testa cominciò a girargli vorticosa e una sensazione di vertigine lo fece quasi cadere a terra. – Ascolta, Empedocle: devi aiutarmi... – A fare cosa?

– A svegliare gli spauracchi! – Ma no, dobbiamo vincere il concorso... – Voi non vincerete nulla, se tu non mi aiuti! Su, vieni! Gellindo ed Empedocle, di corsa il primo e zoppicando il secondo, raggiunsero la chiesa di Dindondolo. – Tu attaccati alla fune della campana grande – ordinò lo scoiattolo, aprendo la porticina alla base del campanile, – e tira con quanta più forza puoi! – E per quanto devo suonare la campana? – Finché l’ultimo spaventapasseri non si sarà svegliato! Quando tutti furono radunati in piazza, Gellindo s’impose di restar calmo e cominciò a parlare: – E va bene, amici, adesso l’ho capito: voi volete vincere il concorso di “...SPARMI E RISPARMI”, lo volete sopra ogni cosa, non è vero? – SÌÌÌÌ! – risposero tutti in coro. – E per farlo dovete scegliere una forma di risparmio che sia strana, originale e bizzarra? – PROPRIO COSÌ! – Già, però se decidete di economizzare sulle ore di veglia continuando a dormire senza mai svegliarvi, come farete a presentarvi alla Festa di Risparmiolandia, se sarete tutti addormentati? Ci manderete il solo Empedocle, l’unico che non riesce a dormire? Gli spauracchi si guardarono l’un l’altro perplessi e smarriti. Gellindo non aveva tutti i torti... – E allora cosa facciamo – esclamò a quel punto Lingualunga, – visto che la


festa è fra sette giorni esatti? Gellindo sorrise con fare furbetto e poi parlò: – Per quello che ho in mente di consigliarvi, sette giorni sono anche troppi! – Vorresti dire che conosci una forma di risparmio strana, originale e bizzarra che potrebbe vincere il concorso “...SPARMI E RISPARMI”? – domandò Bellondina.

– Ebbene sì – rispose lo scoiattolino loro amico. – E se fate un po’ di silenzio, ve lo spiegherò! Volete sapere anche voi cos’ha in mente il buon Gellindo? E allora non perdetevi la prossima e ultima puntata di “...SPARMI E RISPARMI”! (continua - 5)



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