Le avventure di un perfetto Topo di campagna
3. Tre “simpatici ” topolini I RACCONTI DEL BOSCO DELLE VENTI QUERCE - FIABA DI MAURO NERI - ILLUSTRAZIONI DI FULBER
Riassunto delle due puntate precedenti. La tranquillità del Villaggio degli Spaventapasseri viene improvvisamente interrotta dall’arrivo di due terribili pantegane, fuggite dalla Grande Città in Valle per rifugiarsi in campagna. Si tratta di Ratto Robaccio e di sua moglie Lilli Spatoccia, che s’impossessano delle immondizie degli spaventapasseri del Villaggio, facendone scempio. Alla fine i due vengono convinti da Gellindo Ghiandedoro a prender casa nella vicina discarica di rifiuti e a rispettare la pace del Villaggio. Riusciranno i due malandrini puzzolenti a mantenere la parola data? Per qualche tempo la pace tornò a regnare nel Villaggio degli Spaventapasseri, tanto che Gellindo Ghiandedoro poté riprendere il suo letargo più volte interrotto. Casoletta s’impegnò a cucinare pasticcini e a preparare tazze enormi di ottima cioccolata calda; Abbecedario inventò nuovi giochi per i suoi spaventapulcini; Dindondolo lucidò per bene le campane del “suo” campanile; RossoVerdeGiallo ritinteggiò di bianco le strisce pedonali agli incroci … I bidoni dei rifiuti si riempirono di nuovo, ma nessuno più li scoperchiò nel cuore della notte gettando la roba sporca e marcia a destra e a sinistra: sembrava proprio che Ratto Robaccio e la sua “signora” Lilli Spatoccia si fossero convinti a vivere nella discarica del Villaggio, frugando tra le spazzature solo quattro ore al giorno, due al mattino e due alla sera, e dormendo della grossa nella loro tana per il restante tempo
del giorno e della notte. Insomma, di lì a qualche settimana tutti si dimenticarono delle due pantegana di città. Finché… Quella mattina l’anziano Caramella, il gestore della Famiglia Cooperativa del Villaggio, se ne stava in equilibrio e traballante in cima a una scaletta doppia per sistemare le ultime scatole di pasta sullo scaffale più alto del negozio, quando con gli occhi andò al reparto dolciumi e vide una bella brioche alla marmellata, seguìta da una mela in camicia e da un cornetto alla crema attraversare da soli il corridoio tra uno scaffale e l’altro, raggiungere la porta del negozio e… Dlìn! Dlòng!… aprire la porta, uscire sulla strada e sparire in fondo al viottolo. – Casolettaaaa! Lingualunga… Candeloro… Gelindoooo… venite, venite tutti! Sono tornati! Sono ancora qui… Lo scoiattolo e gli spaventapasseri accorsero alle urla di Caramella, che se ne stava al centro della sua Famiglia Cooperativa aggrappato alla cima della scaletta doppia, con gli occhi sbarrati e i capelli ritti in testa. – Cosa sono queste urla, Caramella? – chiese Pasticcia, che aveva il fiatone per aver corso dalla Scuola materna fin lì. – I due topastri… sono tornati! Li ho visti con i miei occhi… cioè, non è che li abbia veramente visti, ma ho visto una brioche… – Una cosa? – Una brioche, ho visto una brioche alla marmellata… – A me piacciono di più le mele in
camicia – buttò lì Paciocco tanto per prendere in giro. – …e infatti c’era anche quella, una mela in camicia seguìta da un cornetto alla crema che hanno attraversato da soli il reparto dolciumi, sono arrivati alla porta, l’hanno aperta non so come e se ne sono andati giù per la strada che va… – Alla discarica dei rifiuti? – lo interruppe Quantobasta, che aveva capito subito dove stava il problema… – Sì… la brioche, la mela in camicia e il cornetto alla crema sono andati proprio da quella parte… Ma ve lo immaginate? Quelle due pantegane, quei due topastri di fogna, quei due esseri immondi e schifosi hanno rotto i patti! Ratto Robaccio e Lilli Spatoccia sono tornati a far disastri al Villaggio! Abbecedario fece un po’ di conti con una mano e… – Però c’è un problema di aritmetica, amici miei: Ratto Robaccio più Lilli Spatoccia fanno… due, mentre una brioche alla marmellata più una mela in camicia più un cornetto alla crema fanno… tre! Un brivido di terrore percorse l’intero Villaggio: Tre?!?! I tipacci erano già cresciuti di numero? E chi poteva essere il terzo arrivato? Non restava altro da fare, che andare subito alla discarica a chieder ragione direttamente a Robaccio e a Lilli. – Ma no, che cosa pensate, cosa dite?! – esclamò Ratto Robaccio con una grossa carota in bocca. – Da noi non è venuto nessun topo di città… Siamo sempre Lilli e io, i padroni della vostra discarica!
– E Lilli Spatoccia dove sta? – chiese Bellondina guardandosi in giro. – Lilli? Lilli è andata… è andata a scavare un’altra stanza della nostra tana… – E a cosa vi serve una terza stanza? – domandò Lingualunga. – No, non è quel che pensate voi! Ve lo giuro sulla testa dei miei figli… – Quali figli? – esclamò Quantobasta, che con un colpo al cuore gli era sembrato di aver capito tutto. – Quali… figli? – balbettò il topaccio facendosi andare di traverso la carota. – Ecco… dovete sapere… che… – Dite ciao a Babbo Robaccio, piccolini miei! – canterellò proprio in quell’istante Lilli Spatoccia uscendo da dietro a un mucchio di cartoni, accompagnata da… tre topolini con le panciotte belle gonfie e sazie. La voce di Quantobasta tremò di sorpresa: – E quelli… quei tre chi sono? – – Be’, a dire il vero voi non avreste dovuto vederli – cominciò a dire Robaccio, che nascose la carota, si pulì la pancia e fece le presentazioni. – Comunque questi sono Ratto Liquirizio… di’ ciao, ai signori, Liquirizio… Ratto Pancrazio e Rattina Glassè, la nostra bella femminuccia! A quel punto intervenne Gellindo Ghiandedoro, che… – Vorreste dirci che in queste settimane… ehm… la vostra famiglia è aumentata? – Be’, facciamo le cose in fretta, noi topi – intervenne Lilli Spatoccia, proteggendo i suoi tre piccoli dalla curiosità e dall’ira degli spaventapasseri. – E poi
sono simpatici, dai: guardateli bene… Liquirizio aveva una maglietta nera come la notte, con una grande “L” gialla sul davanti, che non arrivava a coprigli la pancia; Pancrazio portava al collo una sciarpa rossa lunga fino a terra; la bella Rattina Glassé, invece, indossava una gonnellina verde con i pizzi rossi e un corpetto di lana sferruzzato in qualche modo… – Saranno anche simpatici e graziosi, i vostri figlioli – osservò Gellindo, – ma quando vanno di nascosto alla Famiglia Cooperativa a rubacchiare brioche, mele in camicia e cornetti alla crema, in quel momento stanno rompendo il nostro patto! – Noooooo, che cattivi… che disobbedienti questi figlioli – motteggiò Ratto Robaccio, facendo a finta di essere sorpreso e arrabbiato. – Ve l’avevo detto di star lontani dal Villaggio, piccolini miei… Adesso devo castigarvi… – Ma che castigo e castigo – lo rimbrottò Rattina Glassé. – Sei stato tu a dirci quando andare al Villaggio, dove andare a rubare e che cosa portar via dagli scaffali… – Ssshhhhh! Sta’ zitta, sciocchina – esclamò Lilli Spatoccia mettendo una zampa davanti alla boccuccia della piccola. – Allora state a sentire me! Era stato Abbecedario a parlare. Il vecchio maestro si avvicinò ai tre topolini, si chinò ad accarezzarli tra le grandi orecchie e…
– Cosa volete che vi dica, amici spaventapasseri, ma io quando vedo dei cuccioletti, siano essi anche figli di pantegane affamate e sporche, il mio cuore di maestro comincia a battere forte. Piccoli miei state a sentire – continuò a dire Abbecedario rivolgendosi a Liquirizio, a Pancrazio e alla bella Glassé: domani mattina alle otto in punto vi aspetto alla Scuola del Villaggio. Venite ben puliti e pettinati, con le mani e le unghie lavate: comincerà, per voi, un’avventura bellissima! – Quale avventura comincia? – domandò Liquirizio. – L’avventura della Scuola! …Prrrr!… Una puzzetta, forse di gioia o forse di delusione, sventagliata all’improvviso dal povero Liquirizio, fece capire a tutti a quale, dei due genitori, assomigliasse di più il cucciolo. E infatti Ratto Robaccio sorrise soddisfatto e orgoglioso! Come saranno accolti, in classe, i tre topastri Liquirizio, Pancrazio e Glassé? Sarà capace, Abbecedario, di insegnar loro non solo a leggere e a scrivere, ma anche a sapersi comportare educatamente, a rispettare le regole del Villaggio e a non rubacchiare più nel negozio di Caramella? È quel che saprete la prossima settimana, con la quarta puntata del Le avventure di un perfetto Topo di campagna (3 - continua)