Le avventure di un perfetto Topo di campagna
5. Ed ecco a voi la discarica! I RACCONTI DEL BOSCO DELLE VENTI QUERCE - FIABA DI MAURO NERI - ILLUSTRAZIONI DI FULBER
Riassunto delle quattro puntate precedenti. Ratto Robaccio e sua moglie Lilli Spatoccia, due pantegane che si sono trasferite a vivere nella discarica del Villaggio degli Spaventapasseri, hanno messo al mondo tre topini: Liquirizio è un genio della pittura; Pancrazio della matematica e Rattina Glassé canta benissimo e scrive stupende poesie. Abbecedario ha proposto ai due topi di fogna di mandare i tre topolini a scuola, giù alla Grande Città in Valle… Ma come riusciranno, i due, a trovare i soldi necessari? Ratto Robaccio se ne stava, quel giorno, sdraiato su una montagna di rifiuti maleodoranti, pensando e ripensando ai più tristi pensieri, quando passò di lì Gellindo Ghiandedoro. – Ehilà, Robaccio, ho sentito le novità… – Già, belle novità, non c’è che dire… – mugugnò malvolentieri il topastro, leccando il fondo di una lattina di passata di pomodoro. – Be’, dovresti essere orgoglioso di avere tre bravi figlioli. – Sì: una scrive poesie, l’altro passa la giornata a far di conto e il terzo disegna ogni cosa che gli passa davanti agli occhi… Proprio una gran bella soddisfazione, per un vecchio topo di fogna come me! – Secondo me – disse Gellindo, arrampicandosi su per la montagna di spazzatura e andando a sedersi vicino al topaccio, – se cambi visuale e guardi le cose da un altro verso, forse ti piacerebbero di più! Robaccio si girò a guardare negli
occhi lo scoiattolo: come si permetteva, quel mostriciattolo, di venire a casa sua a insegnargli come si fa a vivere! È mai stato, quello sgorbietto dalla coda a forma di nuvola, in una vera fogna di città? A contendere un pezzo di cibo a mille topastri della fogna? Almeno dieci volte al giorno, di tutti i giorni di una lunga vita? Il topo si mise a sedere, afferrò un pugno di cachi andati a male e li mise sotto al naso di Gellindo: – Hai mai sentito l’odore di una fogna vera, tu? – No e non ci tengo nemmeno – rispose quell’altro, allontanando la mano di Robaccio. – Però ti ricordi qual è stata la seconda o la terza cosa che ci hai detto, quando tempo fa arrivasti al nostro Villaggio? Ratto Robaccio si impegnò a pensare, ma fu inutile. – No, non me lo ricordo! – Ci dicesti che eri fuggito dalla città e da quella fogna, perché volevi cambiar vita, volevi diventare… – Un perfetto Topo di campagna, adesso mi viene in mente! – Benissimo: il momento di trasformarti in un Topo di campagna è finalmente arrivato, caro mio! Ragazzi – urlò Gellindo balzando in piedi, – venite fuori: il nostro amico è pronto! Ratto Robaccio non credette ai propri occhi, e nemmeno Lilli Spatoccia, che uscì dalla tana proprio nell’istante in cui da dietro a un cespuglio uscirono tutti gli Spaventapasseri in ordine sparso… Caramella aveva sotto al braccio alcuni rotoli di stoffa d’ogni colore, mentre Casoletta e Bellondina erano
armate di metro, ago, forbici e filo per misurare, per tagliare e per cucire gli abiti più belli e comodi. – Vestiti bellissimi da perfetti Topi di campagna! – ci tenne a sottolineare Casoletta. Abbecedario venne avanti con un librone dal titolo “Galateo del perfetto Topo di campagna”, per insegnare ai due topastri a comportarsi da perfetti gentiltopi della Valle di Risparmiolandia. – Così più nessuno vi prenderà in giro o scapperò al vostro arrivo! Lingualunga e Candeloro, aiutati da Fra’ Vesuvio e da RossoVerdeGiallo, recintarono con uno steccato un bel pezzo di terra fertile: – Questo sarò il vostro “campo”, dove coltiverete tutto ciò che servirà alla vostra tavola! – esclamò alla fine Lingualunga con un bell’inchino al nuovo “contadino”. Pagliafresca giunse con una finta pipa in legno vero… – Così anche tu ti sentirai uno spaventapasseri come noi! Empedocle portò un vecchio libro di famiglia… “Rudimenti per imparare a fare il contadino”. Posticcia regalò a Lilli un libro di ricette… “Come mangia a pranzo e a cena il perfetto Topo di campagna” Quantobasta e Dindondolo consegnarono, poi, a Ratto Robaccio un documento intestato “Villaggio degli Spaventapasseri” che lo nominava seduta stante “Operatore ecologico del Villaggio”. – E che vuol dire? – Vuol dire, Robaccio, che toccherà a
te raccogliere i rifiuti dalle nostre case e portarli ogni giorno qui in discarica. Sarà invece compito di Lilli Spatoccia aiutarti a selezionare le spazzature, per metter da parte quelle che servono a fare concime naturale. In cambio di questi lavori, riceverete entrambi uno stipendio che permetterà alla vostra famiglia di vivere decorosamente, ma soprattutto di mandare a scuola i vostri tre topolini… – E spero anche i nuovi topolini che arriveranno tra un paio di settimane! – disse timidamente Lilli, arrossendo per la gioia. Durante la grande festa che si tenne, quella sera, alla discarica del Villaggio, vennero fatti molti regali. Ratto Robaccio, vestito elegante con tanto di panciotto di lana, camicia a quadri e pantaloni di velluto, fece dono di un pesante tombino di fognatura a Gellindo Ghiandedoro… – Perché al mondo esistono ancora molti topi di fogna com’ero io, e tutti avrebbero bisogno di un amico come te! Lilli Spatoccia, con addosso un elegante grembiule da cucina azzurro a fiorellini rossi, cucinò una torta dolce e profumata, che regalò a Casoletta… – Me l’aveva insegnata la mia mamma, ma me l’ero dimenticata. Adesso che ho cambiato vita, posso di nuovo mangiarla senza piangere di nostalgia! Ratto Liquirizio regalò a tutti gli spaventapasseri il suo autoritratto a colori… – Ma dovete promettermi che lo incornicerete e lo appenderete nel salotto buono come si fa con le foto dei
parenti più cari. Ratto Pancrazio regalò a Còntolo, il direttore della Cassa Rurale del Villaggio, una formula matematica per rendere più facili e semplici i conti con le moltiplicazioni e le divisioni. – Così magari, quando avrò finito di studiare, potrai assumermi come contabile assieme a Gellindo Ghiandedoro! Rattina Glassé, invece, chiese il silenzio, montò in piedi sulla seggiola più vicina, si schiarì la voce e… Poesia dedicata alla mia mamma e al mio papà Mamma Spatoccia mia bella, dimmi quel che devo fare per essere un dì proprio come te: brava, sorridente e buona. Babbo Robaccio mio caro, adesso posso dire d’esser felice di avere come amico e come mio papà il Topo di campagna più perfetto che ci sta!
Alla fine toccò agli spaventapasseri chiedere un attimo di silenzio e per tutti parlò Abbecedario. – È sempre bello chiudere una giornata avendo accanto a noi un amico in più. Oggi, poi, di amici ne abbiamo addirittura due: Ratto Robaccio e la sua gentile signora Lilli Spatoccia. A loro la comunità degli spaventapasseri e quella del Bosco delle Venti Querce vogliono fare un regalo del tutto particolare… Questo! La folla di spauracchi si aprì come le acque del Nilo e, con un balzo al cuore, Robaccio e Lilli videro ai piedi di un enorme albero una stupenda casetta di legno, con tanto di orto tutt’in giro e di comignolo sul tetto. – Non sia detto mai – urlò Gellindo Ghiandedoro per farsi sentire da tutti, – che una perfetta coppia di Topi di campagna non viva in una casa comoda, bella e… pulita! Finisce qui, la storia di Ratto Robaccio e della sua compagna Lilli Spatoccia. Ma di loro, statene pur certi, sentirete parlare ancora… Perché, chi diventa amico degli Spaventapasseri del Villaggio di Risparmiolandia e dello scoiattolo Gellindo Ghiandedoro, entra a far parte per sempre di una grande e bella famiglia, in cui tutti si vogliono bene, si aiutano e si capiscono. E allora… arrivederci a prestissimo!
Fine