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Conclusioni a cura del Comandante del Contingente Militare Italfor "Pellicano"

Gen. B. Antonio Tobaldo

Considerazioni

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E' passato molto tempo e molte cose sono camb iate in Albania d al 18 settembre 1991, quando da ll a nave "Golfo del So le'' è sceso a Dura zzo il Contingente "Pel licano"

Nel momento in cui la missione si ch iud e e s i riparte per l'Italia, appare co rretto eh iedcrsi se gli obiettivi prefissati sono stati co nseguiti

Scorrono allora in rapida sequenza le immagini dei profughi a lbane s i diretti alle coste italiane, aggrappali a lle sovrastrutture cli vecch ie navi come bachi da seta cost ipali sulle foglie cli un albero di gelso, le scene d i disperazion e e cli mi se ria nello stadio cli B ari, il prodigarsi de i militari italiani per sistemarl i nel campo profughi di Resti neo e nelle strullurc per vacanze estive lungo la costa p ugliese . E in Albania era anche peggio. Ogni fonte di produzione distrutta perché appartenente al " dittatore", terre abbandonate perché di proprietà del "dittatore", magazzini assa ltati per disputars i l ' ultimo resto, alberi ovunque abbattuti per ave re un po ' di legn a eia a r dere

Tn si mil e s ituaz ione, "Pellicano" ha portato in Albania vive ri , medici e medicina li cd ha garantito la s opravvivenza fis ica della popolazione.

In un momento di rivalità esasperata tra i diversi grupp i politici che reciprocamente si attr ibuivano tutte le co lpe delle tragiche cond iz ioni ciel Paese e in cui la rabbia aveva raggi unto apici tali da far prevedere lo scontro con le ann i, "Pell icano", in quanto segno dell ' interessamento di un altro popo lo per l'A l bania e segno concreto di speran za per il futuro , ha fatto rap idamente scendere la tensione evi tando , di fatto, la guerra civile.

In un Paese che usciva totalmente dist,utto da un ' esperi enza d i 50 anni cli dura dittatura, " Pe ll icano" ha co n tribu ito in maniera prior itariaacreareemantenere un clima in cui s i sono potu te tenere l ibere e lezioni e, soprattutto, continuando nella d istrib uzione di viveri ed a l tri generi di p r ima necess ità, h a dato ali' Albania il tempo perché un Parlamento democratico neo e lett o esprimesse un governo rappresentativo de lla nuova Nazione e questo avesse a sua volta il tempo p er strutturars i in maniera funziona le, riorganizzare le Forze dell 'Ord in e, acq uisirc un proprio bilancio e con esso rimettere in funzione i ser v iz i essenziali per la v ita de ll a gente

Questi er ano gli obiettivi che attraverso la missione "Pe lli cano" l 'Ita li a si p r oponeva e " P e llicano" li ha con seg uiti

Secondo un sondagg io di opinioni promo ss o all'inizio del 1993 dalla Comunità Economica Eu ropea , l' Alb ania è il so lo Paese ex comunista dove la popo lazione, nonos tante i sac1i fici fa tti e prevedibili, ha esp resso preferenza per il nuovo sistema politico-economico rispetto al precedente, cioè per il sistema democrat ico e l'economia cli mercato piuttosto che per il s istema totalitario.

Gli i talian i hanno motivo cli essere fieri di questo, per ché, ques to ri su ltato, unico nei paesi ex comunist i, è stato sostanz ialmente costru i to da loro, avvalendosi della missione ·'Pell icano ".

Oggi le città ed i paes i dell'Albania hanno i negozi forniti cli merci; le s t.rade hanno un rileva nte traffico di auto e camion; le terre, dopo la loro asseg nazione ai contadin i , tornano ad essere coltivate. E' l'Albania che s i sta rimettendo i n piedi, che comincia a camminare da sola. Era ciò c he volevamo ottenere e siamo fel ic i di questo. " Pellicano" con llllli i suo i grossi camion ed i grandi elicotteri ora può 1ientrare e lasciare il posto ad una missione di assi ste nza tecn ica, vo lta all'istruzione, in varie branch e, del persona le albanese.

Nel momento della partenza appare s ignifica ti vo ri cordare anche il giudizio degli albanesi s u "Pellicano".

Dai co ll oqu i avut i con tanti a l banesi, della dirigenza e del popolo, è eme r so un giudizio altamente positivo .

Forse ancor più significative, per questo aspetto, sono le lettere apert e indirizzate al Comando de l Cont i ngente.

"Ringrazio tulti quei ragazzi ciel Pellicano per l ' aiuto che stanno dando a l mio Paese.

Non si può perdere la s peranza quando s i può contare su un sostegno come quello che dà il "Pe ll icano", ha scritto la giornalista Lea Ypi di Durazzo.

"Con la massima sincerità vi dico che sono s tati il vostro persona le, mo lto umano, i vostri e l icotteri e cami o n pien i di merc i ed aiuli alimen ta r i che ci hanno salvato e tengono in pied i i l popolo albanese ed il governo democratico·', sc rive Ymer Jaku, s indaco de l villaggio Nicoliq

E Ismai l Giuzi, insegnante del vi llaggio Jilaj ne i press i d i Kavaje, così rip o rla g li umori de ll a s ua scuola:

"Cos'abbiamo sentito a ll ' in izio sul Pell icano? P er alcuni si trattava cli un usurpatore, di un occupa n te, ma di una nuova forma moderna. Altri pensava no che n c ll ' anfiteat.ro a l banese s i stava interp retando la legge nd a del cavallo cl i Troia.

L'operazione Pe lli cano è arri vata da l mare. Ma noi a lb anes i abbiamo avuto de lle spiacevoli esperienze dal mare. Tra l 'a ltro, nel l 'aprile 1939, da l mare le truppe italiane sbarcarono in Alban ia . Per tutte q ueste cose noi abbiamo costruito ce ntinaia di bunke r pe r lottare con tro tutto il mondo e abbiamo cos trui to anche questo cas tello fantasma su Pellicano. Ma al l a fine ci siamo acco rti che loro costruivano quando noi distruggevamo, l avorava no qu ando noi stavamo con le mani in mano" .

"Pellicano", dunque. ha fatto il suo dovere ed ora rientra in Patria.

Ma il richiamo dell'insegnante di Kavaje ai nost ri soldati sbarcati qui ne l 1939 propone una conness ione tra passato e presen te, un vincolo d'unione tra quei soldati e questi soldati italiani, come risalta in una semplice lettera inviata al Cappellano m ili tare cl i "Pellicano" eia un reduce cl i Albania e di G rec i a:

"Mi avevano dato notizia che le i era dest in alo la gg iù. al nostro Contingente militare Pe ll icano.

Può immaginare quanti ricordi il nome Albania abbia s usc i tato immediatamente in me essendoci stato durante la guerra, combattuta pi L1 cli mezzo secolo fa.

Pensando che lei cammi na su que ll a terra m i sembra, per immedesimazione, di esserci tornato: richiamo a ll a memoria!

Tornerei a vedere quei posti, tanto sofferti, anche se le immagini di allora mi riappaiono tristi.

Se ha occas ione d i girare un po', durante lo svolgimento dei suoi compiti, mi pensi e mi riveda allo sbarco a Valona, a Gllavreedavanti al la montagna del Trebeshinj ( ove era il fronte di guerra) o su l ponte di Berat (p rim a de l quale furono fermati i greci) c h e mi ri corda ancora la nostalgica canzone de i soldati "Sul ponte d i Berat i'' a somiglianza d i quella "Sul ponte cli Bassano" de lla guerra I 915- I 8; da lì alzi lo sgua rdo a li' innevato Tomori, teatro d i epiche ges ta dei nostri so ldati

Si fermi un momento esegua lo scorrere della Yojussa. dell 'O sum e de l Devoli, pensando che le loro acque riportavano ne ll'Adriatico sangue ita liano.

E poi, Elbasan, i laghi d i Ocrida e di Prespa, Pogradec, Korçe e B il isht che segnavano la marcia dal fronte greco verso quello jugoslavo e la strada per en t rare in Grecia nella pri mave ra del 194 1.

Graz ie pe r avermi pe rm esso q uesto viaggio immaginario

E tanta profonda gratitudine, eia parte di un ex comba tt ente reduce di A l bania e cli Grecia, ai so ldati de l Contingente Pellicano che con la loro opera pac i fica d i aiu to e di assis tenza danno agli al banesi la vera immagine dell'Ita l ia, amica e generosa, riscattando, agli occhi elci più anz ian i d i loro, que ll a non esaltante, nonostante il valore cd il sacrifi c io elc i nostri s oldati , degli ann i dell'occ upaz ione e della g uern1 avventurosa"

Decisamente noi so lda ti italian i del 199 I abb i amo avu to in sorte una missione più fortunata d i q uell i de l 1939, ma per loro e per noi vale un so lo detto: " abbiamo fatto ciò che ci è s tato ordinato, cercando di giungere a l meglio e l'abbiamo fat to perché nell'Italia abbiamo creduto e continuiamo a c redere".

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