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SCIABOLA BAIONETTA PER BERSAGLIERI ADOTTATA NEL 1836

È la prima arma di questo tipo adottata in Piemonte. Di ispirazione prussiana, ha il fornimento in ottone fuso, a becco, con brevi elsi dritti ed è concepita per essere usata anche come arma da mano.

Sul laco sinistro, il fornimento è sagomato in modo da formare una gola entro la quale si infila la spranghetta della braga fissata sulla destra della canna del fucile, presso la volata. Uno dei concrafforci della gola ha la porzione superiore ricavata da un blocchetto di ferro che ne ricalca la sagoma ed è brasato a ottone: questo blocchetto porta un foro filettato nel quale si avvita la vice a cesta quadra che assicura la lunga molla di svincolo. Il movimento laterale di apertura del la molla sotto la pressione delle dica, è limitato da un piolo di ferro fissato nel corpo dell'impugnatura, subito sotto la crocera Tra crocera e lama è inserita una rosetta in orcone.

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La lama, di sezione rettangolare al tal lone, ha per l'intera lunghezza una sezione di triangolo isoscele molto appiattito, dorso piatto, breve controfilo; il codolo, fi leccaco ali' estremità, che attraversa cucco il fornimenco fuoriuscendone, è munito di un bottone in ferro a mezza oliva che fissa assieme le due parei dell'arma.

Il fodero è in cuoio nero con cappa e puntale in ottone incollati e fissaci dal lato interno con punti di filo d'orcone. La cappa porta anteriormente un boccone a mezza oliva destinato ad al loggiare in un corrisponden ce occhiello della casca assicurando così il fodero a questa. Quest'arma venne usata ancora dopo la trasformazione del rela t ivo fucile a retrocarica con sistema Carcano ad ago.

Lunghezza corale 606 mm; lunghezza lama 470 mm; larghezza al tallone 8 mm

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