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DAGA BAIONETTA
DA GUARDIA NAZIONALE DI MILANO (1848?)
Appartiene ad un fucile sconosciuto ed è strutturata come la daga (gladio) del tipo utilizzato dalla Guardia Civica pontificia (e di seguito da quelle lombarda e toscana) con la differenza che il fornimenco ha l'impugnatura con una gola per la braga ed una lunga molla di svincolo che fa somigliare il cucco al modello 1836 dei Bersaglieri. La lama è a due fili come quella del gladio e porta sul tallone una piccola croce.
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Indicazion i sull'origine di quest'arma porrebbero essere ricercare nella d eco razione ma mentre il boccio del porno ricorda, essendogli assai simile, il modello romano, la crocera somiglia maggiormente alle armi lombarde. I pochissimi esemplari noci pare vengano dalla Lombardia e dal Venero. Fodero in cuoio nero con puntale e cappa del tipo utilizzato dal gladio originale.
Un secondo esemplare con lama «fiorita », ovvero ornata da incisioni floreali eseg uite ad acido, e boccio del fornimenco quasi liscio si trova in una collezione privata di Felizzano. Le s u e dimensioni sono le stesse dell'esemplare descritto, salvo alcune, differenze, alla scruccura del canale; sul tallone, dal lato opposto alla croce anche qui presence, è impresso un ovale racchiudente le leccere GB e attorno al quale co mpaiono le due ceste, le ali e le piume di un'aquila bicipite.
Lunghezza corale 640 mm; lunghezza data 5 1Omm; larghezza tallon e 42 mm; spessore tallone 6 mm.
BAJONETIA SVIZZERA PER CARABINA FEDERALE MOD. 51
È un'arma particolare per il sistema di attacco, peraltro abbastanza diffu so, sia pure con tipologie diverse, su varie carabine cantonali (qualcuna di queste era anche nelle mani di qualch e volontario).
La lama è del tipo triangolare ma il suo gomito non è fissato a un manicotto bensì a un elememo della forma di una metà di tronco di cono diviso verticalmente in due e quindi a sezione approssimativa di mezw cerchio. Nel lato piacro di questo elemento è alloggiata e fissata con una vite annegata, una molla con il dente d'arresto e con l' estremità sagomata adeguatamente per fuvorire la pressione delle dica per lo svincolo. La braga saldata sul lato destro della volata è formata da un incasa-o a co da di rondine coperto da w1 tunnel che ricalca la parete curva dell'elemento di attacco della baionetta.
Occorre precisare che si sono riscontrati esemplari muniti di fodero alla piemontese le cui lame presentano le stesse dimensioni dei modelli da fanteria a manico e ghiera il che fa supporre crarcarsi di esemplari di produzione lombarda. Le lame di questi esemplari risultano di conseguenza più coree del modello svizzero.
Il fodero è quello svizzero con cappa in ottone e puntale bocronaco cope rto dal cuoio fino al bocrone. Si trovano però baionette alloggiate d'epoca in foderi alla piemontese in cuoio ne ro con cappa e puntal e in ottone e gancio in ferro per la casca.
Di queste carabine erano armati i fumosi Carabinieri Genovesi, assoc iazione di volontari appassionati di tiro e quindi rutti tiratori scelti, che seguirono Garibaldi in Sici li a e sulla penisola. Ne furono armaci anche altri reparti di volomari (e volontari singoli) come ad esempio i Bersag lieri Novesi che combatterono a Vezza d'Oglio.
Lunghezza rotal e 652 nun, seco nda versione 607 mm, più rara 495 mm; lunghezza lama 474 mm; lunghezza incascro 68 mm.
Particolart dell'innesto e della 1JOlata con l'attacco a tunnel di 1(11tl carabina '.5 l prodotta a Lecco, la prima da sinistra, nella tavola, accanto al suo fodero.