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BAIONETTA AUSTRIACA MOO. 1854
Nella storiografia ufficiale risorgimentale incombe sempre l'Austria come il grande nemico e sembra che con essa gli unici contatti siano stati quelli a livello diplomatico e bellico. In realtà quando ci si prende la briga di investigare appena un poco pit1 profondamente di quanto non abbiano fatto e facciano tuttora molti libri di scuola ma anche molti libri di storia «s eri », si vede quanto le cose abbiano aspetti e realtà diverse. La baionetta che compare in questa pagina ne è un esempio.
È una baionetta a manico e ghiera con lama a sezione cruciforme con un particolare tipo di spacco ad andamento elicoidale, destinato ad accogliere la base del mirino dei fucili Lorenz mod. 1854 austriaci che, a raie scopo, avevano la base non rettangolare o quadrata ma ovale per meglio scorrere nello spacco. In realtà questa soluzione è molto azzeccata e l'innesco della baionetta risulta velocissimo: al limite basca invertire la volata del manicotto fino a che la base del mirino non è all'inizio dello spacco. Se si lascia andare la baionetta con il fucile perfettamente verticale, questa, per gravità, scenderà da so la assestandosi a posto e basterà girare l'alca ghiera per bloccarla.
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Attorno al 1860 venne deciso di acquistare varie nùgliaia di fucilj mod. 1854 dall'Austria, per mezw di commerciami privari, per armare la Guardia Nazionale. I fucili venivano fornici completi di baionetta e questa rimase praticarnence inalterata solo salvo, talvolta, leggere modifiche al sistema di attacco.
Molte armi austriache comunque vennero, durante il Risorgimento, utilizzate contro l'Austria o contro altri «avversari» All'epoca della Repubblica Romana, ad esempio, molti erano gli «stuczen» in mano ai rivo ltosi . Per contro, lo stesso esercico pontificio utilizzò delle carabine austriache da cacciacore (gli sruczen, appw1to), dalle lunghissime lame dritte e larghe, simili a lan1e di spada, dotate però di foderi con fornimenci simili a quell i dei gladi della Guardia Civica del 1847-48.
Baionetta austriaca per fanteria (a sinistra) e cacciatori (a destra} ossia quella per ilfacile denominato comunemente «stutzen».
Modelli Vari
Guardie Nazionali, Civiche e volontari ebbero in uso, come accennato, modelli disparati di fucili e relative baionette. Eccone qui tre tra quelli usati in quantitativi minori rispetto alla maggior parte di quelli già illustrati.
Baionetta perfacile svizzero mod 1856 (/1)
Questo fucile rigato e preciso armò numerosi Carabinieri Genovesi in quanti t à mo l to superiore a que ll a delle famose carabine federali modello 1851. La baionecca era a manico e ghiera, brunita, con lama a sezione cruciforme con gomito ovale appiattito sui lati. Fodero in cuoio nero analogo a quello per il mod. 51.
Lw1ghea.a corale 580 mm; lw1ghezza lama 510 mm; lunghezza manicotto 68 mm; diametro interno manicotto 18 mm.
Sciabo/,a baionetta per carabina svizzera modello 64 (B)
Equ ipaggiava una carabina simile alla modello 51 che alcuni volontari acquistarono a titolo personale e che è piuttosto inconsueta nelle file italiane. Lan1a a yatagan con crocera in acciaio, impugnatura con cappuccio in ottone; svincolo a barra basculante con pulsante al centro della guancetta destra; guancette in cuoio nero zigrinato; fodero in cuoio nero con cappa e puntale in ottone.
Lunghezza cor.ale 652 mm; lunghezza lama 525 mm; larghezza callone 29 mm; diametro interno anello 20 mm .
Sciabo/,a baionetta ispirata al modello prussiano 1809 (C)
Armava con tutta probabilità un fucile da Cacciatore di tipo prussiano e forse è la stessa a cui è ispirata la baionetta da bersaglie r i mod. 1836. Fornimenco in orcone fuso simile a quello da bersaglieri ma solcato orizzoncalmence tipo la daga-baionetta da artiglieri. Mo ll a a lamina con bottone d i pressione foggiato a disco zigrinato Lama a due fili e punta, a sezione di losanga, con particolare t allone triangolare molto robusto ed evidente. Sulla crocera il marchio di un controllore piemontese (ZL). Manca il fodero.
Lungh e'lZa totale 607 mm; lunghezza lama 472 mm; larghez1.a caUonc 35 mm.
Sopra, a sinistra, mod. 1856; mod 1864 {a destra) e, sotto, modello non identificato.