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BAIONETTA PIEGHEVOLE

PER MOSCHETTO VETTERLI '70 TIPO CAVALLERIA - non identificato

Le foto di un primo esemplare, giunte da Lecco, mostravano un monocolpo tipo Verterli cavalleria armaco a mezzo canna , con fascetta e maglie tte portacinghia, privo di bocchino; alzo da fucile, canna marcata I 890. Socco la porzione anceriore della cassa, oltre la fascetta, è ricavato l'alloggiamento per la porzione terminale della lama particolare del tutto nuova per sistema di svincolo che per concezione ricorda, anticipandola quella del '91 per cava ll eria e carabinieri . La lama stessa potrebbe essere una '9 I da corpi a piedi modificata, resa a sezione lenticolare ragliata al tallone e risaldata poi sul blocchetto rotante nel quale è ricavata la se de per la lamina elastica con pulsante zigrinato di fermo e di sblocco. Il blocchetto è imperniato con una vi t e-asse, tra due spalle saldate in una mortasa sotto la volata. Si tratta evidentemente di un prototipo perché questa era la soluzione più rapida e meno costosa per un'arma da presentare allo S.M., quindi non definitiva, le sue misure sono dunque ininAuenti. Non c' era bisogno di realizzare una baionetta ex novo con costi che non aveva senso affrontare se non al momento dell'eventuale adozione. Il sistema di vincolo e svincolo della lama è, come si vede dalla tavola a destra , assai semplice: un braccio elastico (una molla) a pulsante assicurato da una vite di ritegno nella sua se d e, terminato in un dente che va ad inserirsi in appositi scassi adeguati ricavati nello spessore di una delle sue spalle del perno di ro tazione.

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Qualche tempo dopo ho ricevuto foto analoghe inviate da un !errore di D. Armi che mostrano un' arma identica marcata " Brescia 1870" ma in versione '70-87

Da una terza fonte (non ne trovo i riferimenti) ebbi le copie di brevetto (anonime) e due disegni a dimensioni reali, di un'arma analoga a retrocarica co n b locco otturatore-percussore molto corto, ribaltabile in avanti, e concepico privo di baionetta. Gli alzi sono del tipo da fanteria usato dopo il 1884.

Lunghezza cocale 370 mm (372 mm il terzo esemplare); lunghezza lama alla base 17 mm I fucili misurano circa 900 mm, la canna 470 mm.

Baionetta Modello 18 70 Per Cavalleria Coloniale

Ne es istono due versioni di diversa lunghezza di lama decerminaca dalla presenza o m eno d ello scudo per il serbatoio dei moscheLt i da Cavalleria modello 1870/87 descinati alla Cavalleria Coloniale. Nei modelli senza sc udo - ossia quelli n ei quali il legno dell a cassa non è protetto, attorno al serbatoio, dal caraccerisrico scudo in lamiera tip ico dei modelli 1870/87 - la lam a della baionetta è più lunga di quelli nei qua.li la presenza dello scudo, con la sua vite di fissaggio anteriore, la riduce ulteriormente. Inv ariate le altre misure e caratte ristich e dell 'arma.

Riassumendo:

Baionetta per moschetto mod 1870 monocolpo: lunghezza totale 531 mm - lama 464 mm.

Baionetta per moschetto mod 1870 ripetiz. serbatoio senza scudo: lunghezza totale 452 mm -lama 386 mm.

Baionetta per moschetto mod i 870 ripetiz. serbatoio con scudo: lunghezza totale 367 mm - lama 300 mm.

Nelle baionette accorciate si possono riscontrare li evi diffe renze di lunghezza dovute al caglio della lama.

Da notare che solo la cavalleria coloniale ebbe in dotazion e il moschecco a ripetizione mentre quella nazionale passò direttamente dal modello monocolpo al moschecco modello 9 I.

Si trovano esemplari di queste baionette con lame dimensionalmente uguali - lunghezza a parte, ovviamente - a qu ell e standard del moschetto monocolpo, ma va precisato che gli esemplari conservaci al Museo d 'Artiglieria di Torino le hanno invece rastremate verso la punta: è dunque presumibile che per ragioni di tempi e di cosci si sia nella pratica proceduco al semplice accorciamento della lama e al rifacimento della punta abbandonando la rastremarura delle quaccro cosrolarure.

Qui sorto, un facile 70/87 ed un moschetto da cnvaileri11 cowniale con scudo al serbatoio. Nella pagina a destrtt, le tre vmioni da cavalleria a confronto: quella per il moschetto monocolpo della c11valleri11 nazion11/e (a sinistm) e quelle dei moschetti per la cavalkria co/,oniak se112,/l e con scudo al serbatoio. All'estrema destra, moschetto Vetterli 70187/ J6 caL 6,5, con fomimenti in ottone. 1-òrse è 1mit1-rm1 d'emergenm del '/5-18 o forse una così montata perfame dono a qualche capo del/,e nostre bande rowninli irregolari o a qu11lche notabile indigeno.

BAIONETIA PER MOSCHETTO VEITERLI 1870 PER CARABINIERI GUARDIE DEL RE (CORAZZIERI)

Di questo moschetto non si conosce alcun documento ufficiale né la data esatta di entrata in servizio. È noto un unico esemplare conservaco in una collezione marchigiana. l'.arma porca la matricola 66 (su, pare, 70 esemplari prodotti) ed è identica a quella dei carabinieri fatta eccezione p er il bocchino leggermence diverso e dorato come altri componenti. Anche la baionerca è idencica al modello da carabinieri. Non si conosco no neppure immagin i ufficiali di questo moschetto; né appare però armato un corazziere disegnato da Quinto Cenni menu-e nell'Illustrazione Italiana di fine secolo compaiono alcune foto e incisioni di corazzieri, armaci di moschetti Verterli riconoscibili dalla lunga canna nuda sormontata dall' altretcanto lunga baionetta a manico e ghiera.

BAIONETTA MODELLO I 870 (SPERIMENTALE?) CON CAPPUCCIO E BRANCHE IN OTTONE

In un momento non identifìcaco ma certamente successivo al 1879, venne prodotto un quantitativo limitato di esemplari (probabilmente un migliaio) con cappuccio e branche (con relativi pioli di innesto alla crocera) fusi in un sol pezzo in ottone. Se ne conoscono, a quanto sembra, non più di tre esemplari dei quali uno in una co ll ezione trevisana .

Si a-acta in pratica dello stesso modello del 1879 con molla lunga, crocera in acciaio senza spacco per il fermo di vo lata, normali guance in bachelite: è, in pratica, il 1ìpo Regolamentare con il fornim ento (croce ra esclusa) in otcone. l'.esemp lare della co ll ezione trevisana porta la matricola 624 sulla crocera assieme al tipico punzone rettangolare con, in questo caso, le iniziali B.V Il fodero è del primo tipo ma non è possibile sapere se sia quello originale: l'esemplare fu trovato così oltre vent'anni fa. È possibile pensare che questa partita sperimentale sia stata realizzata per la Marina Militare che cercava di ovviare ai danni deUa corrosione salina dovuta alle permanenze in mare o in località marittime: un forni mento fuso in ottone in questo modo era più leggero, ovviamente, di quello delle baionette del 1870 di primo tipo con impugnatura interamente in ottone. Con tutta probabilità però il progetto fu abbandonato perché alle prove il telaio d'ottone si rivelò p iù fragile e soggetto a piegarsi o rompersi rispetto a quello in acciaio.

Corazziere con il Vetterli, in un disegno di Quinto Cènni. A sinistra, reparto di corazzieri schierato, in una foto dellllluscrazione Italiana del 23-3-1895: si notano i Vetterli con baionetta inastata.

Baionetta Vetterli 1870 Non I Dentificata

Si tratta del normale modello D (o Tipo V) con l'ane ll o di crocera intero ~senza vice di regolazione) del diametro interno di ben 23 mm . Per il resto, fodero compreso, l'arma è identica a quella del 1870 .

Non è stato possibile trovare alCLma notizia su questa versione della quale si conoscono, a quanto sembra, so lo due esemplari. Si prospetta l'ipotesi di armi modificate a livello sperimentale per l'adozione da parte della Marina per le carabine model lo 1862/68 Enfìeld/Albini, ma si tracca solo di un'ipotesi.

D'altra parte va considerato che varie armi sperimentali presentate intorno alla metà dell'800 vennero corredate, per ragioni di praticità, di baionette d'ordinanza, anche se qualche inventore previde per il proprio fucile presentato, un'apposita baionetta. Niente coglie dunque, che questi esemplari facciano parte di tm piccolo lotto moruficaco per qualche arma sperimentale della quale oggi, purtroppo, non si hanno più notizie.

Nell'angolo della tavola a sinistra si notano a confronto l'anello di una Vetterli d'ordinanza e quello di un esemp/,are con anef/,o di 23 mm di diametro.

BAIONETTA PER FUClLE VEITERLI-BERTOLDO 1882. RIDOTTO (pe r cadetti della Regia Marina?)

I.:esemplare è pertinente al focile ridotto Bertoldo con serbatoio cartucce in cassa sotto e parallelo alla canna della qual e rimane libera dalla cassa solo la poriione necessaria ad accogliere il breve manicotto a ghiera della baionetta con lama crucifo rm e del Vetterli da cavalleria. Fu detto , all'epoca del primo rirrovamenco c he poteva trattarsi di un'arma per Guardie Carcerarie: ma perché, allora, non farne w1 'arma piLt compatta? Considerando le dimensioni ap pare più verosim ile che si trarti di un'arma sperimentale per cadetti di Marina. Il Berroldo, infatti , nel 1882 fu abbandonato dall 'Ese rcito dopo qualche anno ma non dalla R. Marinana che più tardi lo sostituì con il Yetterli-Ferra cci ù a serbatoio verticale di a-e cartucce, più una in canna. C"ordinanza" e la versione ridotta sono, dimensioni a parre, praticamente identiche, come mostra chiaramente la cavola a fronte dove sono a co nfronto un Bertoldo TS, il "Bercoldl no" e il Vet terli cavalleria. Quando il primo dei rarissimi esemplari noci (tre o quattro, pare) solo uno con baionetta e fodero, in USA) comparve alla Mostra

Antiquaria di Cortona, il consueto "salottino" di co ll ezionist i (leggi lo stan d di Rossana Picciati) lo so prann ominò subito "Berroldino''.

Il " Berroldin o" montava la baionetta a mani co e ghiera del moschetto '70 per cavalleria con fodero in spesso cuoio nero fornico in orcone: cappa con gancio in ferro con asola per la cinghia di fermo alfa casca; pw1cale terminato a sfera.

Lunghczu roca.le 530 mm; lungheua lama 460 mm; diamwo manico 17 ,5 mm.

(l'Autore ringrazia le amiche antiquarie Picciati di Roma per il pezzo resogli disponibile per studio efato)

BAIONETTA MODELLO 1870 DA ABBORDAGGIO(?)

Si tratta anche in questo caso, con tutta probabilità, di una baionetta sperimentale , verosim ilment e prevista e poi non adottata per i fucili destinaci alla Marina Militare. Forse per la carab ina semiautomatica mod. 1890 Ferracci tt.

È in pratica una normale baionetta Verterli a molla corea, con un partico lare tipo di guardia larga, realizzata in m assiccia lamiera di ferro il cui spessore si assottiglia alle estremità lacerali; posteriormente la guardia termina in un breve riccio, anteriormente si restringe incurvandosi verso la mano e terminando anch e qui in un riccio. Gli esem plari portano tracce di vernice nera sulla guardia, forse per protezione dagli agenti atmosferici e dal sale La guardia porta il foro per il passaggio della volata e presso di questo, sullo stesso asse, un foro più piccolo che permetta di mirare con l'arma inastata consentendo infatti la vis ione del mirino.

Varia, in quest'arma, il peso, che aumenta in funzione dell a presenza della pesante guardia.

i rari esemplari noti di qW!sta baionetta hanno foderi diversi: qual è quello giusto? Sotto, il Verterli Ferracdù con baionetta da arrembargio, in realtà non distribuita e rimasta farse so/,o al/,o stadio di preserie.

Nella foto a sinistra si nota iL piccolo foro posto in corrispondenza dei mirino. Sopra, marin.aio con iL Ferracciù riconoscibile dai serbatoio triangolare (foto scattata su una nostra nave nel 1900). Durante lafàmosa difesa delle Legazioni, a Pechino, contm i Boxer, i nostri marinai avevano i Vetterli-Ferracciù però con la baionetta di 7ìpo Regolamentare. In basso, un altro focde della Marina, iL Vetterli Bertoldo con fa baionetta regolamentare.

RICONOSCERE LE '91

"Come riconosce epoca e fabbricazione di una baionetta mod. '91? Se è della prima o della seconda gu,erra mondiale?". Bella domanda!

Il fucile '9 1 è stato il più longevo della storia delle nostre forze armate, è stato infatti in servizio fino al 1985 quando una comunicazione minister ial e ne decretò il ritiro. Rimase, solo ai carabinieri, un piccolo quantitacivo di TS con tromboncino lancia-granate per i reparti in servizio di ordine pubblico, fino alla sostituzione con i nuovi lanciagranate. Le baionette, pur in dotazione, erano impiegate so lo p er servizi di rappresentanza ed "esigenze storiche" .

Ma comando all'interrogativo ini zial e: basti pensare che molte baionette, dopo il battesimo del fuoco nella Guerra italo -turca del 1911 , furono usate nella prima guerra mondiale e, successivamente se in buono staro, anche n ella seco nda Qualcuna si sarà fatta anche l'Etiopia (1935-36) e la Spagna.

Non va dimencicaco, poi, che nel primo conflitto mondiale so lo T erni n e realizzò 1.600 .000 da fucile e 200.000 da moschetto. La situazi o n e è oggi caotica: a quanto pare non esiste un elenco di marche e punzoni che consenta una " letcurà'; l' w1ico modo è avvicinarsi alla realtà attraverso i marchi militari ma di pochissi mi si conosce il signifìcaco. [no itre durante il primo conflitto mondial e la produzion e venne affidata anche a ditte private grandi e piccole oggi sco no sci ute perché non appo nevano alcun segno distin tivo . Delle maggiori capita di incontrare più spesso il marchio Gnutti e Rocca, meno comLmi le "CR " delle "Coltellerie Riw1ite di Caslino e Maniago", cioè la ditta "Marx & C.", con fabb rich e in entram b e le località, in seguito nota come CO.RI.CA.MA. Sappiamo che produsse dal 1923 circa, pugnali per il PNF e baionette per i fu cili '91, '91/38 La Gnucci di

Maniago conservava fino a qualche decennio fa le matrici originali delle lame dei '91-91/38 e '91/41 ora es pos te al Museo di Pordenone.

Non ci si può neppure affidare alle scritte impresse su l retro dei foderi in cuoio prodotti da manifatture civili e militari che erano marcati al verso col nome del produttore o della manifamtra militare seguito dalla data di fabbricazione. Come, ad esempio "Torino 1898"; Brescia, Terni, ecc. oppure "Rocca 1933"; "A. R.E .T 1941 "; "To rre Annunziata 1898" ecc. Ma soprattutto va tenuto conto del fatto che i foderi di qu es to tipo erano accoppiaci casualmente ai vari esemplari. Con l'eccezione di Rocca che produceva sia baionette che foderi. l fornimenti erano in ottone ma in epoca più tarda se ne trovano in ferro brunito o verniciato e addirittura, dopo il secondo conflitto, parkerizzati . A tutt'oggi, dw1que, non esiste, ch'io sappia, una chiave di lettura che possa soddisfare tale esigenza.

Quando nei primi anni '90 dell'Ottocento il '9 1 prese a sostituire il Vetcerli, era arma modernissima per la pecu liare rigatura che lo metteva all'avanguardia. La sua sciabola-baionetta era già più corea di quelle di molti fucili coevi e se anche la qualità non era delle migliori seppe far sempre il suo lavoro. Lo stesso non può dirsi di quella pieghevole da cavalleria il cui attacco era deboluccio e la penetrazione scarsa. Resta, a collegarci a quel passato, il corto moschetto dei Corazzieri dotato di baionetta ancora a manico e ghiera.

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