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PARA,OIA PRIMITIVA CROXICA
Circonferenza del braccio destro . millimetri :?50
Circonferenza del braccio sinistro. :. 2.20 rista. - ~on è stato possibile valutare con precisione il ·dsus, nè il campo visivo. Ad ogni modo non può esservi ttell' uno, nè nell'altro alterazione significante. La percezione .dei colori fondamentali non e alterata.
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Peso del corpo . chilogrammi 61,500 Esame funzionale.
Collo robusto e torace hene sviluppato. - Tipo di re~pirazione prevalentemente addominale, con 22 atti respiraLOrii a minuto. - Toni cardiaci netti:' 90 polsi ritmici. Termogenesi : la media di 16 osservazioni termometriche , praticate comparativamente sotto i cavi ascellari, ha rivelato un aumento di 3 decimi nell'ascella destra, e tale aumento persiste costante nelle variazioni termiche giornaliere del corp,, . }lanina : ascella destra ~6° 3', sinistra 36°. Sera: ascella destra 36° V, sinistra :l6° I'.
Sensibilità. - Abolizione delle diverse sensibilità nel braccio sinistro, specie nell'ambito dei nervi mediano e radiale. Xelle dita la linea mediana dell'anulare (asse verticale del dito) separa la zona insensibile del pollice, indice e medio, da quella sensibile del mignolo, tanto nella palma, 11uanto ne\ dorso della mano .
S. topografica, dolorifica, tattile, terntica. - Sono tutte più o meno to!·pide, per quanto se ne può comprendere, perchè l'infermo pre·ta poca o nulla attenzione agli espe· rimenti.
Olfato. - Torpido: non avverte l'odore acetoso.
(hit:-fo. - ~ on distingue l'amaro. nè il salato, nè l'acido, ,e chiama aspro il dolce.
.ffoiilitci. - Cammina un po' curvo, e con le g11mbe di-varicate (incesso da vecchio). - Paresi dell'arto superiore sinistro, nel quale la preensioae della mano è quasi unicamente affidata alle dita mignolo e anulare. - Pupille cen1rt1li, rotonde, ben reagenti, allo stimolo luminoso. - Lieve tremolio alle mani .
.floi;imenti riflessi. - Deboli i riflessi cremasterico e addominale. Pronto a srnistra il riflesso patellare, appen~ ac.cennat(I a destra. ~on mancinismo.
Din amome tl'ia. - Al 16 sellembre M. O. pressione 35 -Ghilogrammi. }I. S. 3. - Al 19 ollobre, dopo la cura con ,corrente indotta praticata giornalmente all'arto paretico, .!f. D. 2G, M. S. 5. Funzioni psichiche .
Fenomeni psicosensori. - Yi è torpore della percezione, anche percbè l'infermo è sempre come distrallo, o meglio aswrto nelle sue idee predominanti. È di frequente soggetto .ad illusioni: il letto~ che ha congegni di sicurezza, diventa per lui una macchina a vapore. « Qui ci sono le ruote, c'è il <.a!ore, non manca nulla per correre. » Quindi preferisce ,dorm ire per terra , o, se in lello, si scopre per non soffrire il caldo della macchiua. ~el braccio paretico ha sensazioni moleste. « Qui dentro (accennando il braccio) ci ho il foco
PARANOIA PRDHTIVA CRO:'iICA
io. Come devo fare ·? » E picchia sul braccio con l'altra mano, e pigia con le dita i punti che chiama morti. << Già ques(o qui e rotto. >) Ed alle }lbnormi percezioni obbiettive (ìllusioni) se ne uniscono delle subbitttive (allu,cinazioni), anzi :ilcune di queste sono suscitate dalle prime. 1:osì il leltomacchina, che corre più del treno, è spinto daj diavoli: questi vengono la notte da un fine~trino, si arrampicano su per l'imbottitura della camera, circondano il letto, e lo spi_ngono velocemente. Alle volte essi diavoli lo interrogano_sui suoi desideri, ma non li appagano mai, e fìri:scono per fare il comodo loro. « Lo so che vengono per farmi paura, ma io non ho paura di niente, perchè sono coraggioso. » E si arrabbia contro i diavoli, e bestemmia, e Lira le pantofole loro addosso. Strappa i fiocchetti dell'imbottitura della camera, per impedire ai diavoli di arrampicarsi sulle pareti. SegQa. una croce con l'inchiostro sull' imboLLitura della parete che corri:-ponde alla spalliera da capo; ma i diavoli tornano lo stesso. Alle volte invece dei diavoli sono gli africani che lo tormentano: uno di t>ssi, molto gra1'de e nero, ha cercato di entrare dalla finestra; ma per impedirglielo l'infermo ha appeso i pantaloni ali' inferriata. La notte gli appare sua madre, la Madonna, Cristo, e quella ragazza che fu compagna a lui negli esperimenti che fecero nel manicomio di Nizza. Per guarire tinge d'inchiostro la m-ano paretica, e di un viso umano, abbozzato sulla imbottitura della camera, dice: « questo è un francese che mi farà guarire il braccio. » Si lamenta di una.pioggia continua nella camera e di rumori assordanti, prodotti secondo lui da operai che lav~ran~ nei pressi della località. Un giorno alla vi:;ita mattinale, mentre lo si interrogava, accennando dalla finestra, dice: « vede, vede li quell'animale? di quelli li la notte. ce ne vengono tanti. » Non mancano allucinazioni ipgonogene: i diavoli
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PARANOIA PRIMlTlVA CRONICA 165 che lo trascinano sul letto in Francia, al manicomio di Nizza, dove rivede la ragazza degli esperimenti, i dottori, e sente che tutti lo applaùdiscono.
Jdeuzione. - Corso delle idee. - Turbato il corso delle idee, le quali sono attratte nel vortice delirante della propria personalità ingigantita (delirio di grandezza), e l'attività psichica (attenzione}, concentrata com'è sull'idea coatta, assorbe tale quantità di energie, che toglie al pensiero la necessaria spinta iniziale, sicchè la veJocità di esso è diminuita. Dalla seguente autobiografia rilevasi tutto il disturbo della ideazione: i Rosa Mattei, 28 luglio 94- di Spana, .Pier. Ett. « Piglio di Garibaldi morto a Caprera e 1·isciuscistato a « S. Tons. - Dichiaro essere stato magnetizzato in F/rancia « per sapere tutti i miei segreti e per farne sperimenti fisici « morali quindi mi anno ammazzato e messo dentro una « cassa e legato e per mezzo di tubi di tolta cui dovono il « respiro e da mangiare. Lostess~ è stato di una ragazia « che fu promessa per ispos,> dandoci il comando dalla « Francia e dal!' Italia. Io dico questo perché tutto quello « tbe io studiavo segretamente per il bene dell'Italia tutto « mi era ripetuto per mezzo di un telefono negli orecchi il « ritratto di tutti quelli che ammaz.zavono tutto vedevo apa<< rire di notte nei muri. 11 « Signor dottor.e io mi sono già << confessato e poi loro sono quello che io penz(I perche << sono stato magnetizzato sono stato 40 giorni senza man« giare alle carceri di Nizza in una camera oscuro façen« domi diventar giorno e nolte quando volevano. » Egli, figlio di Garibaldi, chiamato da una società di Francia, doveva andare in Africa per il bene dell' Itali a; ma i suoi nemici , per invidia, lo fecero carcerare a Nizza. Vine . Pier. (quello che ora si dice suo padre) lo consegnò ai medici del manicomio per trarre lucro dagli esperimenti. )lagne-
PARANOIA PRllllTIVA CRONICA -167
PRIMITIVA CRONICA. tizzato, fu messo in comunicazione elettro - telefonica con una ragazza per iscoprire la procreazione senza coito. Prodolt<>di tali esperimenti è stato la nascita di un figlio . Questi vieneistruito col telefono, e apprende tutto senza bisogno 'di :rndare a scuola. - Ecco le idee che ora assorbono tutta rat/ tenzione di Pier., e mentre eg li o non risponde o riesce breve nel rispondere alle domande ch e gli si rivolgono, quando Io si pone nel campo degli espei:imenti subiti, di-venta loquace.
Inunaginazione. - È stata in lui coltivata dallo studio, del disegno, e persiste vivace, sebbene anch'essa turbata dalle idee coatte. Fra i diversi disegni, fatli durante il tempo, che è stato all'ospedale, riproduciamo i più interessanli,. cioè la fecondazione ~lettro-telefonica (fig. 1") e l'istruzione· telefonica (fig. Il').
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.lfemoria - All'autobiografia scritta nello scorso ottobre pone la data del 28 luglio 94 . Alla domanda da quanto temp() è al servizio risponde che è più di 1O anni. Dice che il suo numero di matricola sopra 20 mila, ma non sa precisarlo. Serba ricordi confusi de!Ja reclusione, di Alessandria d' Egitto, di Nizza, e descrive m inutamenle gli esperimenti del manicomio di quest'ultima città interpretandolra modo suo. Non ha riconosciuto un ammalato dello stesso riparlo, che ft1 compagno di lui alla reclusione . Stenta a. fare i computi anche facili.
4ttenzione. - Di stratto come è dalla continua preoccupa· zione della sue idee coalle, non presta atrenzione a quanto di reale accade intorno a lui. Non si preoccupa .se qualcuno entra nella sua camera, non parla nè con gl' infermieri che che lo assistono 1 nè con gli altri infermi. È necessario insistere perchè risponda alle domande che gli si rivolgono. Passeggia continuamente per la camera, e bisogna ingiungergli di star ferino per farlo smettere.
Figura 1•. - Disegno della fecondazione elettrwele(onica - J'iel~cerchio maggiore si (vedono un uomo e uoa donna 1iuuili tla tubi per la rcconòazioue.L'uomo con un pugnale cerca porre in fuga il diavolo, che tenta disturbare raccop).}iamento.Nel èeréiìioineiui1ì:o7'si ,,edono i bambini prortotti dall'accoppiamento. Nel cerchio minore è dise• gnato l'apparecchio elettro -telefonico.
PRI.\IIT!\'A CRO:\"ICA
Sentim enti. - Umore. - UsualmentP. è serio; ma se presta attenzione sorride alle burlette. (na sera si mise a ridere sgangheratam ente udendo lo scritturale leggere le prescrizioni medicamentose del medico di guardia. Un giorno, datogli in mano uno specchio, cominciò a rider e, e non voleva mirarnsi, ma all'ingiunzione fattagli. guardò nello spe,;chio e si mise a ridere di guslo.
Affetto cerso i suoi. - Fin da ragazzo fu poco affez;onato ai genitori : ora non vuol sentire a parlarne. cc ~on voglio che mi parli dei genitori, perchè mi hanno ingannato. »
« Basta di quelli lì. » Si adombra a sapere che è staio condannato per diserzione, e accusa il padre di averlo imbrogliato. Venuto questi a trovarlo, eg!i non lo riconosce per tale, nè risponde sillaba alle domande che quegli rivolge, non gli porge la mano per salutarlo, non si commuove punto quando il buon vecchio piange. « Mio padre è Garibaldi. " Questo qui non è mio padre, è quello che per interesse mi • ha venduto ai dottori di ~izza. » (Delirio metabolico).
Sentimenti religiosi. - « Quand~ si muore tutto è finito.
« Sono stupidi quelli che credon o a Dio. Se c'era Dio, non e sarei qui. »
Voli.:ion e e istinto - Carattereesocievole.:::a. - È d' indole arrendevole, ma spesso s'impunta, palesandosi testardo. ~on si è mostrato affatto socievole. ~on ha desiderio. ~on si lamenta di essere all'ospedale. Dispi~ciuto della paresi del braccio sinistro, tiene a guarirne. Abiluaimente è calmo; ma se i diavQli lo tormentano diventa impulsivo. Mai dedito alle bevande spiritose, non beve tutto il poco vino che gli ii prescrive. :Xon pare che sia masturbatore.
Cvscien~a. - Sa di e ssere all'ospedale. « Questo è un « manicomio, percbè è come quello di Nizza. E poi se mi
-« hanno messo a me che ho male dentro ... »
PARA~OIA PRDIITH' A CROXICA 169
Linguaggio e scrittura. - Stenta a formare le frasi (bradifasia). ]on ha difetti di pronuncia. ~ella lellura procede a scalli: così nella scrittura. Pare che abbisogni di uno sforzo mnemonico per coordinare le lettere nella formazione della parola. Disegna con prospettiva, ma non sempre dà giusta proporzione alle parti della figura.
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Fisonomia e mimica. - Faccia senza espressione. Sguardo indifferente. Quan do discorre gestisce poco.
Sonno e sogni . - Dorme poco. Sogna, ma non ricorda i sogni.
Per completare lo studio psichico si riportano ·i seguenti stralci del Diario clinico.
15 settt,mb re. - Da quanto tempo siete militare?
« E' da molto, da I O anni. :t
- Come è che disertaste t
- « Perchè mi vole.ano imbarcare, e mi fa ·male il mare, non posso navigare. :&
Come faceste per disertare?
< Uscito dalla caserma comperai gli abiti bor~hesi, ear.dai « a Genova, do.e rimasi 4. o i> giorni. Poi da Geno.a andai « a Mentone, a Monaco, a Nizza, dove i patriotti, per invidia <: di mestiere. mi ubbriacarono. Fu Quirico che mi dette « l'oppio nel vino . E fui arrestato, messo in carcere, e poi « magnetizzato. »
- Che cosa vi facevano al manicomio di Nizza?
- « l\Ii trattavano male . ~li davano delle bastonale. )li
« hanno a[ogato due volte nell'acqua bollente a bruciare
I i0 PARANOIA I'RI1[LT1VA CRONICA
« come un'aringa . )li hanno rotlo un braccio qui. .Mi hann-0
« niaonetizzato alle carceri, anche prima , e io non l'ho mica "
« saputo. »
- Come hanno fatto per magnetizzarvi?
« )'[i banno messo in una carcere oscura. M, hanno fatto
« stare lì 40 giorni. )'li davano nn pochettino d'acqua, quanto
« un dito così. Tutti i 40 giorni 4 pagnotte, perchè mi da -
" vano a intendere che era notte, invece era giorno. >>
23 settembre. - Che male avete al braccio sinistro?
- « Dopo la legatur:1 che mi fecero a Nizza con la camicia
« di forza, il braccio si gonfiò. )li legarono meno forte, e
« mi fecero le bagnauire; ma io non ci sentivo più col brac-
« cio ..... Un giorno mi t.rovo scritto vicino al mi•> letto del
« manicomio di Nizza: voi siete di nobili sentimenti. Non ab-
« biate pau,ra che non ti facciamo nessun male. »
24 sette1nbre - Avendo asserilo che s'intende di siluri, lo si interroga in proposito, ed egli risponde che si caricano con la polvere da guerra.
-E I~ polvere di pace qual'è'
« Quella per sparare gli Ùccelli. ))
< Là (manicomio di iYiz.za) mi mettevan-0 nudo in una
« camera e mi guar<lavano da su. La paglia io mezzo alla
« camera . Jo girava intorno, e quanto più girava, andava
« su. Girando col pensiero in su, vedevo passare i signori. »
25 settembre. - Come va Pier . ?
« Pens~vo ai fatti miei, come mi hanno portato qui, per-
« chè, cosa ho fatto io? »
- Avete disertalo .
PARANOIA PRDHTIVA CRONICA 17·1
« in Africa, per andare a scoprire dei posti lit dai selvaggi.
« )ia poi mi hanno ingannato. Non potevo andare diretta-
< mente io Africa perchè la compagnia stava in Francia. Ci
« sono andato per amor proprio, mica per essere pagato. A
<1. mangiare e vestire ci pensava il capo della società che si
« chiama Quirici, e che fu lui che mi mandò a chiamare.
« i\Ji ha fatto sapere che dovevamo andare a l\lassaua là « tnlli gl'Italiani. Io sono andato. Poi i dottori hanno fallo « cOO$iglio di prendere a me, perchè sarò più forte io. 27 settembre. - « Quando mi hanno legato coi tubi al « manicom io di Nizza, mi hanno legalo qui in una cassa con « tutta la forza che avevano, e io gridavo, non _ potevo mica
« resistere, ma io non sapeva mica che mi legas~ero, per-
« chè faceva delle cattive azioni. Credo, come infatti era,
« che mettessero dentro que:;ta cassq qui delle materie grasse,
« perchè mi potevo muovere da una parte e dall'altra . E
« la mattina non mi ricordava più, ed è venuto uno che
« mi ha detto : Pooer uomo I - Mi hanno legato un braccio,
« ma più lento allora. Il braccio era gonfio così. E mi hanno
« lasciato stare così, e non potevo servirmi. E poi quando
« mi hanno messo in un'altra cassa dove stanno quelli che
« muoiono, e poi con l'elettrico mi hanno fatto girare tutto
« li. )li hanno . fatto andare nel bagno di acqua bollente.
« Poi mi hanno affogato con la doccia, che era sopra al
« bagno lì. Mi davan delle bastonate. Io non faceva mica
« niente . .Mi hanno fatto tante cose, ma non mi rammento. » 30 settembre. - « Non si può dormire qui, lavorano;
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« lì scendono quelli con le corna che vanno lì, e questi
-
« Io non sono scappato, ma sono andato via giusto per « servire tanto meglio che così . Là mi hanno chiamato questi
« qu-d' in Francia e servivo meglio: . È che non ho fatt o
« a tempo. Mi hanno chiamato in questa società per anda re
« cosi qui (i fiocchi delt' imbottit~ira che tappezza le pareti
« della camera) non si possono vedere. Scendevano a uno
» per volta (i diai;oli), e facevano il giro sopra questo coso
« qui (l'orlo superiore dell'imbottitnra). »
Paranoia Primitiva Cronica
8 ottobte. - < Stanolte sono stato in Francia, non mica
._ io sono slalo, ma ·il letto, che ba le ruote. Qui sotto
« (al letto), c'è la macchina. Ho visto mia moglie che è
« in esperimento ancora. Ci fanno gli esperimenti con la
« elettricità qui nella pancia, come mi hanno fatto a me.
« Ha avulo un ragazzo, che l'hanno messo da un'altra
« parte per sapersi coslituire da sè stesso, in modo che
« quando sia un poco più grande quello lì sappia tutto
« come un uomo grande, perchè col telefono ci mettono
« le parole dentro la testa, ci (iànno tutta l'istruzione, non
« come nelle nostre scuole. Mettono quelle cose che ci ho
« detto io intorno alla testa, in mezzo c'è un telefono che
« corrisponde alle orecchie, e poi lo mettono in una forma
« di ferro, come mi hanno fatto a me, che mi hanno messo
« un busto di ferro. »
. 9 ottobre. - « Ho dormito bene. Sotto il lelto c'è il ca-
« !ore. f~ venuto uno come quello che io ci feci la figura
·« (un diavolo). Per non farlo venire ci vuole della roba
« bianca. Garibaldi l'ho veduto91'altra sera insieme al dot-
« tore, quello che mi ha medicato a me. Garibaldi diceva
< che andassi fuori con lui per andare dagli Abissini con
« lui, perchè lì c'è .degli Africani che non si conoscono mica. »
IO ottobre. - « Stanotte sono stato in Francia nel solito
< posto, li ho ragionato con mia moglre e col doLtore. Si
< dice che il figlio è venuto sordo, perchè ci hanno messo e quella ròba che ci bo detto .nella testa. Poi sono rilor-
« nato qui e mi hanno salutato Lutti. Sentivo "ridare a • I'>
« }Utla forza . . Mi hanno delto che ci era più poco tempo
« per mia moglie a slare li. La sera non so come facciano
< a far correre il letto. Vengono qui ·(i diavoli) si met• '
« tono mtorno al letto, e che si muovono. È segno che
« hanno qualche inv~nzione da fare. >
PARANOIA PRUUTIVA CRO~ICA 173
14 ottobre. - < Mio padre è vivo e sta lì. Ce l'ho dello
« che si chiama Garibaldi. Quando poi a ~izza lo vidi lì
• denlro, perchè lì c'e:·a tutti i cosi, il genernle, tutti quelli
« (:he sono graduati, c'era mia moglie. Quando ero nella
« strada vedevo che tutti mi salutavano. C'era un uomo
« grosso che era un dottore, quello dirigeva tutte le ope-
« razioni che mi facevano. Bevevo acqua e vino, un bic-
<< chiere, me lo davano così per ni ente . »
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230706180922-e87a0ca98cc9847d6c8456bbec61742c/v1/607ffed11ca18281cc778d7b2e343d45.jpeg?width=720&quality=85%2C50)
15 ottobre . - « Io se muoio, risuscito e vado in Francia.
« Me l'ha nno gia fatto un'altra volta, che mi misero nella
« cassa da morto insieme [;, quei cinque morti iu una stan-
« zetta. I morti vedono. Io dopo un momento sono risu -
« scilato, perché mi hanno detto cbe tutli sono risuscilati,
« poi ero voito con i piedi in su, e il letto non ern così.
« Per farmi risusr:itare mi hanno fatto risuscitare nella bocca
« con un tubo di gomma, e io sentivo che ero risuscitato, e, perchè loro mi parlavano anche qui nell'orecchio. Sono
« ri masto lì insieme coi morti, che non mi hanno detto
« niente, perchè loro li hanno mandati via; e io sono ri- ·
<< maslo li, perchè tutti sono venuti a trovarmi. Io non
< potevo parlare, né rispondere a loro, poiché io stavo male
« qui (accenna l'ombelico) per !"operazione che mi avèvano
Cl falla, perchè mi hanno aperto nella pancia, e dove c'era
« una budella me l'hanno attaccata con l'altra. -i\ii facevano
« tutte queste cose non perch è ero ammalato, ma per fare
« esperi men li, che sono invenzioni, che hanno trovalo adesso.
<< Potevano prendere un animale. »
Da tutto quanlo è stalo esposto risulta: manifesta la ereditarietà morbosa, spiccati alcuni segni degenerativi, affermatavi in varia guisa la specialità del disturbo funzionale,