![](https://assets.isu.pub/document-structure/230706180922-e87a0ca98cc9847d6c8456bbec61742c/v1/0d60cfad9673494e8cecfe93347b2986.jpeg?width=720&quality=85%2C50)
56 minute read
RIVISTA DI STATISTICA MEDICA
Note illustrative sulle malattie veneree e sifilitich& nell'esercito e nell' armata. durante il ventennic,. l873-1892.
Per ra " ioni di ufficio dovendo rttggruppare i dati per lacompilaztone di una statisti.ca decennale sulle condizi?ni sanitarie dell'Armata, mi occorse di dover constatare 11 falt<> che le malattie veneree e sifilitiche mentre avevano ragoiunto sulla forza della marineria una perce ntuale d·i 14.30, ~el quadriennio 1883-86 erano discese· a 12.39 nel triennio 1887-89 per indi segnare 13 36, 16.54 e 15.9i negli anni iS90, 1891 e 1892.
Advertisement
Impre:asionato da queste oscillazioni nell'andamento di tali malattie, e desideroso di studiare se il rialzarsi delle percentuali ,Jell "ultimo triennio in confronto con quelle dei Ire anni precedenti, potesse dipen dere d all'abolizione del regolamento del 1860 sulla prostituzione, oppure n on fosse che l'avverarsi di un f~lto periodico costante, volli prendere in eRame su più larga scala lo svol;zersi d~lle lesioni venereosifilitiche nell'Armata.
L'esame di un periodo di venti anni poteva essere più che sufficiente per riso! vere tali dubbii, e per accertaI"e se la 1~gge 29 1narzo 1888 sulla pol izia dei costumi, potesse avere contribuito al rialzarsi delle medie pel'ce ntuali di tali malattie.
Se si analizzano e studiano attentamente queste cifre ci si deve convincere che sull'incremento e sulla diminuzione ~d intervalli periodici di esse percentuali non pare debbano molto influire i rigori di speciali regolamenti, e che delle -0scillazioni a cui va;rno soggette debba invece ricercarsi la ragione in cause affatto ~pontanee nelle malattie di questo genere . Che anzi dalto studio delle cifre si rileva l'altro fatto che Ja percentnale è stata relativamente più bassa e meno oscillante negli anni 1887-1890, quando la polizia dei eostumi in Ita lia fu informata alla più larga libertà . Infatti le percentuali di 16.36, 16.20 e 15.30, molto elevate . ' -s1 souo appunto verificale allorchè vigeva il regolamento. <lel 1860, mentre non appena andò in vigore quello del 1888 le medie discesero a 12.:39 nel triennio 1887-89, a 13.36 -11el 1890 per rialzare quindi nel 1891 a 16.54 e nel 1892 a 15.94-. Le medie poi degli anni ,1890, 1891, 13.36 e 16.51 sono in perfetta relazione con quelle del 18i3 e 1874, 13.15 e 16.36; e()me quelle del 1891 e 1892, 16.54, e 15.91 t rovarono il loro riscont r o negli anni 1881 e 1882, 16.20 e 14.90 .
Altri con più larghe vedute e speciale perizia potrà ricercare in. queste cifre ragioni e conclusioni d'ordine scientifico, io noto il fatto per q>.!ello che è, ed a renderlo più evidente offro a chi legge il quadro grafico che segue:
Sta poi a conforto di quanto si è notato sull'andament& delle rnalatLie veneree nel personale d i marioa, il raffronto del comportarsi di e sse per un ventennio nelle milizie di; te rra. E si è prescelto di far tale studio nella popolazione militare perchè l'Esercito e l'Armata. rappresentano l'elemento masch.ile più giovane del Regno, quello cic,é che, per· la. vigoria dell'eta, va più facilmente incontro a malattie di tal genere.
Il confronto non avrebbe potulo riuscjre più affe r mativo. D ifatti le cifre ricavate, e che si espon gono più innanzi, non
4,87 solo accertano che le percentuali più alte anche nell'Esercito si riscontrano prima della legge 29 marzo 1888, ma die, anche in queste percentualì, sono un fatto costante le oscillazioni osservate nelle medie de ll'Armata.. Le cifre sono:
E qui, quanto alla media più bassa in ~utlo il ventennio, 7.30 pel 1874, è bene riportare le parole stesse del direttore dell'Ufficio di Statistica presso il Comitato di Sanità militare, Colonnello medico I. Cerale, nella relazione . statistica per l'anno 1874 a riguardo delle malattie veneree; egli scrive che se la perceptuale dei venerei rispetto alla forza apparisce solo di 7.30, deve essere ascritta« a ehe ·a numero dei renerei curati nelle infermerie del curpo ed ·agli ospedali civili va perduto per la statistiea medica. 111a quale non sarebbe la proporzione di tali m alattie se nei rendicon ti dei su1:1ceennati stabilimenti sijossefatto cenno del genere di malattia per cui cennero ùSpitati altri 120000 in.fermi? (1) " ·
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230706180922-e87a0ca98cc9847d6c8456bbec61742c/v1/a5a37439e49ee5f1f1d540328112b171.jpeg?width=720&quality=85%2C50)
11 quadro grafico compilato anche sulle percentuali di tali malattie nello Esercito pone sempre p iù in evidenza la v~r-ità delle deduiioni derivate dall'e!;:ame di questo fatto.
(I) Dobbiamo far notare, senza volere entrare nel merito della questione, che, mentre le medie percentuali degli anni precedenti al t876 sono basate sul numero degli entrati nei soli ospedali 1nilita1·i; quelle del t 876 in poi sono basate sul numero ,,0mplossivo degli entrati negli ospedali militari, negli ospedali civili e nelle in(ermerie ài co,·po. Se l'A. fosse ricorso alle cifre assolute originali, avrebbe ti·ovato che, mentre nel t875, sopra una forza media di 200,524, e ntrarono nei soli ospedali militari ben t3,3i5 venerei, corrispondenti al 6,6t (non al 7,72) fl. 100, nel :!Si6, con una forza media di :!90,3i6, negli ospedali mil itari soU en trarono H,219 venerei, pari al 5,89 t>. t OO. Nel t8i6 si ebbe dunque piuttosto dimiow:ione che aumen to di venerei; e la media di i,30 del i8i4 è ben lonta11a dal!' essere la pi ù bassa di t11tt-0 il ventennio. (V. Relazio .~e medica sulle condiz io ni sanitarie àell'ese,·cilo clegli anni !8i5 e i6, risr,e !tivamente alle pagine {5 e 2t).
Percentuali sulla forza dell'Esercito.
Dl STATISTICA MEDICA 489
di astinenza forzata a bordo, prendendo terra si abbandonano con minore avvedutezza all'abbraccio venereo; 3• che i militari dell'esercito hanno interesse a nascondere una malattia venerea per non essere privati di quella libertà di cui g iornalmente possono godere, mentre i marinai, se imbarcali, ben volentieri d:chilirano la loro malattia per esimersi dalle fatiche della vita di bordo, e, se accasermali, non sfuggono alle continue e scrupolose visite, che loro vengono fatte, affine di avere in caserma solo individui sani, sempre pronti ad imbarcare.
Molte altre ragioni si potrebbero addurTe per le cause che stabiliscono la differenza delle d11e percentuali, ma uscirei dai limiti dell'esame intrapreso. Mi conviene quindi conclude re con l'asserire che sarò ben lieto se, tratto alla osservazione di un a r gomento di lant0 rilievo, sulle basi di una scienza posiliva quale è la statistica, sarò riuscilo a dimostrare di quanto grande vanta1?gio possa essere questa scienzs, allorchè sia apµlic8ta allo studio dell e condizioni igieniche, e come le deduzioni che ne scaturiscono possano offrire largo campo ·di osservazioni per c hi è addetto alla tutela della salute pubblica in Italia. A. ZERI.
Congressi
Un confronto fra le due tavole grafiche può ingenerare il desiderio, in chi voglia approfondire tale sludio statislit:o, di ricercare Je cause per le quali si dovette riscontrare una percentuale maggiore nell'Armala in confronto~ quella dell'Esercito, costantemente, per tutti gli armi del ventennio.
· Questo fallo costante può trovare la sua ragio ne nei seguenti motivi : 1° che quasi il 4 per cento di tali malattie viene d ato annualroflnle dagli equipaggi delle navi all'estero, e quindi questa percentuale va a dimin~t_e il numero delle malattie contratte nel regno; 2° che i marinai dopo lunghi periodi
XI ·Congresso medico internazionale. XIV Sezione
Nell'ultimo periodo precedente 11 congresso fu talmente rapido il succedersi delle varie fasi della preparazione, dell'annunzio di nuove comunicazioni, di cospicui interventi, c,tie non ci sarebbe slal'O possibile darne ai nostri lettori un ordinalo, ~onto, e perciò rinunziammo.
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230706180922-e87a0ca98cc9847d6c8456bbec61742c/v1/ce6cea55621916008fbc861937971c83.jpeg?width=720&quality=85%2C50)
Ora che la grande riunione scientifica è già un fatto compiuto, possiamo _ riassumPrne per sommi capi i risultati, riandarne fugacemente i grati ricordi.
Il p rogramm a scientifico della XIV sezione e ra costituito ,
Congressi
da 6 questioni di ii:riene, di chirurgia militare propo!-te gi a da tempo dal comitato ordinatore, e di circa 60 comunicazioni libere annunziale dai vari membri. Questo materiale abbondantissimo fu potuto esaurir e in 5 sedute specittli.
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230706180922-e87a0ca98cc9847d6c8456bbec61742c/v1/d43c1beca25fc5f50f58dd7eb15865a7.jpeg?width=720&quality=85%2C50)
Facciamo seguire un resoconto succinlissimo delle singole sedute, il quale, se uon potra fare risaltare il merito speciale di ciascuna comunicazione, per lo che sarebbe nenecessaria una troppo più ampia trattazione, C:arà almeno un'idea dell'importanza degli argomenti e delle discussioni .
Giovedì 29 marzo, ore 2 pom. Seduta della sezione per la costituzione dei seggi .
La seduta è apeI"ta dal presidente del comitato ordinatore, maggior generale medico Cipolla.
Egli saluta prima con elevate parole i rappresentanti della medicina militare esteri e nazionali conv enuti in Roma.
Accennata quindi la importanza grandissima di ques ta riunione, mette in rilievo il sommo interesse delle question i proposte alla discussione, per la salute del soldato in guerra ed in pace, in mare ed in terra.
Chiude col dichiarare terminato il compitp del comitato ordinatore e coll'invitare l'assemblea a nominar si un p r esidente definitivo.
Su proposta del Generalarzt, rappresentante dell'esercito prussiano, dottor Lommer, l'assemblea nomina per acclamazione a pr esidente effettivo lo stesso generale medico comm. Cipolla.
$u proposta poi di quest'ullimo sono nominati :
Presidenti aggi unti (na.iionali):
Bttssi comm. Riccardo, ispettore medico della R. Marina. Baccarani comm. Ottavio, maggior generale medico.
Presidenti onorari (esteri):
Al brecht, colonnello medico (Svizzera).
Behdjet Bey, colonnello medico (Turchia).
Bt>rnolak v. Haraszt, colonnello medico (Auslria).
Bel'trand, medico capo della marina (Francia) .
Binnen dijk Jean, tenente colonnello medico (Olanda).
Caro F. Angelo, ispettore medico della R. Marina (Spagna).
Congressi
Lommer, generalarzl I cl. (Prussia).
Colm _Léon, _lenente generale medi co ispettore, presidente del comitato d1 sanità (Francia).
Du-Bois, colonnello medico (Stati Uniti) (Marina).
D~~oSlhen, colonnello medico, professore alla facoltà di med1cma (Rumenia). .
Lukomsky, mairgior generale medico (Russia).
MA~donald J. Denis, ispettore degli ospedali e delle flotte (l ngh 11 terra).
:\~òll~r Johan , maggior generale medico, capo del servizio sa n11ario ( DanimArca).
~~gy ~- Rothkreuz ~toriz, colonnello medico (Austria). ~icolAJeff, maggior generale medico (Russia).
~ o~ter J., tenente colonnello medico (Inghilterra). Sm , th Jo;,epb, colonnello medico (Stati Uniti).
T haulow, maggior generale, medico capo dell'esercito e della marina (Norvegia).
Vogl, ~eneralarzt (Baviera) dele"'alo del aoverno ~· a a · _e~zel Cari, generale medico, capo del servizio sanitario mar1tt1mo (Germania).
v. vVinler, medico capo delle truppe della Finlandia (Russia).
Segretari esteri:
..\ ~·èart Lorenzo, m édico prirnero (Spagna).
Antony, maggiore medico, pr ofessore alla scuola del Valde - Grace (Francia).
E~sad Bey, capitano medico (Turchia).
G1:ard Alfred, maggiore medico (Stati Uniti).
)1ull~c ~runo,. ca pitano medico (Germania).
Reali G1ovan111, maggiore medico (Svizzera).
Sza~e r oseph, ffillggi_ore medico della R. I. marina (Austria).
ScbJern1ng Otto, capitano medico (Germania ).
Schumann Maximiliao, capitano medico della I ( Germania) .
Steinberg, médecin major 1erc classe (Hussia).
Catha~ B. J. W., capitano me Jico (lngliillerra).
Van L1er Léon. capitano medico (Olanda).
Lar~osa. Facundo, medico mAjor (A r gentina) .
Hori, (Giappone) capitano medico.
Congressi
Segretari italiani:
Dolt. Grieco, capitano medico. ))
Livi, » » (segretario responsabile).
Maisto, tenenle medico.
Petella, medico di 1• classe.
Randone, maggiore medico.
Rosati, medico di 1' classe.
Sambon, sotlotenente medico di complemento.
Sforza, maggiore medico.
Seduta del 30 marzo, ore 9 anl.
Dott. ANTONY, médecin major dell' esercito francese: riferisce sul tema: Della profilassi della tubercolosi n~gii eserciti .
Conclusioni .
1. La frequenza della tubercolosi negli eserciti è in rapporlo inverso col {,'.rado di severita delle_ m isure òesti '. 1~te all'eliminaziçme immediata (!':ia coll'esenz10ne dal serv1Z10, sia colla riforma) di qualunque individuo sospeUo di questa affezione.
2 I medici militari non devono mai perder di visla ch e la tubercolosi è soprattutto frequente fra i giovani discendenti da tubercolosi, e tra quelli che presenlano uno sviluppo corporeo in.sufficiente e una costituzione grac_1le
3. Tutte le cause generali che facilitano il contagio o che provocano il decadimento organico s ono impol'tanti fatto r i di propagazione. . , .
4. L'esercito non sfugge alle leggi che governano l epidemiologia della tubercolosi, anzi subisce in allo grado l'influenza tisiogena degli ambienti urbani.
. Dolt. SFORZA, maggiore medico. Relazione sullo stesso tema.
Conclusioni.
Per diminuire negli eserciti la cifra medìa della mo r bosità. e della mortalità per tubercolosi è neces!':ario:
I. Ridurre al minimo numero, negli eserciti: l'i1;1gre sso
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230706180922-e87a0ca98cc9847d6c8456bbec61742c/v1/15d5f961ad1e7b892abb0f1ffd966de2.jpeg?width=720&quality=85%2C50)
4 J I
Congressi 493
d'in dividui tubercolosi o semplicemente disposti alla detta malattia;
II. Rendere più robusti e più resistenti alle fatiche in generale i militari, eù in particolare i gracili e gli individui con precedenti ereditari;
Ilf. Impedire con tutti i mezzi possibili che i militari, durante il loro servizio, contraggimo la tube1·colosi;
IV. Eliminare con la massima sollecitudine gl'individui tubercolo::si.
Tali scopi saranno possibi lmente r<'lggiuoti coi provvedimenti seguenti: a) Esame accuratissimo ai consig-li di leva, ai distretti ed ai corpi tanto degl'inscritti <]uanto dei volontari, con relative inchieste sulle ereditarietà di affezioni tubercolose o Ji altre malattie di petto; b) Visite particolari ed investi,ç;azioni, cosi nei corpi come negli ospedali, p'3i gracili ed i malaticci; e) Chiam;ita degl'inscritti in stagion e adatta, e graduale allontanamento dai luoghi di nascita; d) Lavoro graduale e rr.oderato, scelta di buona alimentazione, di vestiario conveniente e di abitazioni adatte, evitando in esse accumulo d'individui; e) Disinfezioni metodiche delle abitazioni militari; f) Rigoroso esame clinico e batterioscopico di tutti gl i individui che hanno tosse;
9) Separazione, nei luoghi di cura, dei tubercolosi da altri. malati; h) Sollecita riforma d.i malati di tubercolosi incipiente e di altre affezioni croniche di petto; i) Disinfez10ne degli sputi, degli oggetti di vestiario, della biancheria di dosso e di letto dei tisici, àei locali da essi abitati e distruzione della spazzatura delle relative sale· l) Somministrazione ag-l'infermi di latte sterilizzato.' ' m) Esclusione dall'alimentazione degli eserciti di carni di animali tubercolosi.
Il dott. VoGL, generalarzt (Monaco) fa brevi osservazioni sull'argomento, accennando anche alla necessità. che sia legalmente riconosciuto il. diritto alla pem:ione per coloro che si contagiano di tubercolosi per cause di servizio.
494- CONG-RESSl
It dott. CoL1:., medico ispettore generale (Parigi) , nelrassumere la presidenza annunzia all'assemblea la morte dell'insigne igienista militare Arnould, avvenuta recentissimamente a Parigi, e ne commemora con brevi ma elevate parole i pregi scientifici e le grandi benemerenze ve rso la salute del soldato.
11 dott. KELSCH (Parigi), parla ancora sull'argomento della tubercolosi, mettend o specialmente in rilievo la necessità di rendere l'organismo atto a meglio resistere alla invasione d e l bacillo di Kocb, e, n e l caso speciale dell'ambiente militare, di impedire con tulti i mezzi l'ingresso nelle iìle degli eserciti alla tubercolosi latente.
Il dott. SANTINI (Spezia), legge una comunicazione sulla tubercolosi in ordine al reclutamento delle arw,ate e relativa profilassi in queste e negli stabilimenti milit~ri marittimi in genere e nelle navi in specie. Anch'egli insiste sulla rigorosis~ima scelta dei giovani da ·arruolarsi e sulla pronta eliminazione di coloro che presentano qualche minimo segno di tuber<'.Olosi.
Il dolt. CARASso (Genova) comunica il suo nuovo metodo di cura per la tubercolosi, consistente in inalazioni permanenti di olio essenziale di menta piperita, e nella propin azione quotidiana di una soluzione d1 creosoto e di essenza di menta in alcool, glicerina e cloroformio. Con questo me'todo egli ha ottenuto effetti insperati, tantochè anche malati con sintomi di tubercolosi avanzata sono completamente guariti.
Il dott. P ASQUÀLE (Napoli) legge un lavoro sugli strepto• eocchi nell'infezione tubercolare. Ne riporliamoleconclusioni:
1° Gli streptococchi sono assai frequenti in tutte le affezioni tubercolari; essi possono esser caratterizzati da una grande virulenza;
È da ritenersi che le lesioni tubercolari determinino oei tessuti condizioni favorevoli al moltiplicarsi e al diffvu • dersi di questi micro- organismi, i quali, non d i rado, .J.)O Ssono perfino condurre. a una vera setticemia;
3• Il quadro clinico della tisi si spieg(benissimo per l'insorger e dell'infezione secondaria da streptococchi, di cu i
CO~GRESSl
la febbre etica, elle meglio si direbbe settica, è il sintomo più culminante;
4°_ ~egue da quanto sopra che il reperto degli streptoco~ch~ e un dato importantissimo per la prognosi delle affez10n1 tubercolari.
Segue una comunicazione del d~U. BONOMO (Roma) su di un suo metodo di cura delle osteosinovHi tubercolari. Ecr]i ~ura queste affezioni c')ll'artrot<Hnia e la trapanazione m:1 . llpla delle epifisi, immettendo nelle gallerie c.s~ee pezzettini dt spugna imbevuti di una soluzione antitube rcolare di clo:uro _d, zinco al 10 p. cent<;> (creosoto, eucalipto e g-uaiacol 10- oho d1 mandorle) I risultati sono stati soddisfacentissimi ~a seduta è interrotta alle 'Il 1/ 1 e ripresa lille 1 1;.
E all:ordine del giorno la discussione del tema pr;posto : ~opra i me.ui più pratici di projilJssi delle malattie infettive a bordo delle navi da guerra.
I:la primo la parola il dott. BERTRANo medico ca po della marina francese, per leggere il suo rapporto, che- ci sarebbe d!f~cile rias~umere in poche parolP. Diremo che è un espoSlZ!one pratica e compl~ta di tutte le norme preventive da a<lottarsi contro i morbi contagiosi.
Seguono i rdatori italiaui, dotl . BRESSANIN e CIPOLLONE il primo dei quali insiste specialmente sulla necessilà di s~rvegliare Ja buona qualità degli alimenti e soprattutto dell'acqua potabile, proponendo per la conse rvazione di questa l'uso di casse di ferro smaltato.
Il secondo si occupa particolarmente dei mezzi profilattici contro l'ingresso delle infezioni per la via cutanea.
Segue una comunicazione del dolt. MACDONÀLo, medico ispettore nella marina inglese, sul modo di nutrizione deo-lì animali e piante inferiori considerato come sorgente di co 0 n. taminazione dell'acqua potabile.
Il. doti.. STA: ASHr, della ma r ina ~iapponese espone importa~t1 . dati . sm notevolissimi miglioramenti avvenuti negli ultimi anni nelle condizioni igieniche di quella marina .
S egue il dolt. SESTINI, con una comunicazione sulla conservazione e distribuz ione delle acque potabili a bordo delle navi da guerra. Anch"egli insiste sulla necessità di riformare l'attuale sistema.
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230706180922-e87a0ca98cc9847d6c8456bbec61742c/v1/50548bcb33ea59839c136ec66cde404b.jpeg?width=720&quality=85%2C50)
Congressi
4-96 . ina comunica i suoi studi li dolt PASQUALE, deil~ re~1a m;: marittimo di Napoli, ba· sul c;0lera del 1893 nel d1pa1:1men !\'esame Jelle feci e delle sali specialment~ su autopsia e su orine dei colerosi. I ·1 \otl RHO della re~ia marinA, Ha per ultimo \A p~ro a i < f. bb . ~ifoidee a decorso ali·caz1one sulle e rL Per la sua comum h t·r malarica considerata come "dd tta fet re 1 •) • pico e sulla cosi e . E 1· d·roostra che un tipo no· colomale cr 1 1 malattia castrense e · . 0 • febbre tifo malarica fi ·to he p()s;.;a ch1amars1 solog-ico de n1 c . - I tamente \"elemento mala. · hè vi manca asso u . . non esiste, po1c . ece che febbri atipiche 1nrico; queste febbri non sono inv definite.
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230706180922-e87a0ca98cc9847d6c8456bbec61742c/v1/1c5fba4c45041424858e1bb91a164e42.jpeg?width=720&quality=85%2C50)
Seduta del 31 mar::;o.
la alle 8 a.ntim. La s eduta e aper. I d·scussione del tema proposto: È all'ordine del giorno a_ i . . sanitario in un·az.ione Come debba esser rei;rol~to il servlZlO . . delle naYi da . orto alle moderne costruz1001 navale in ra_pp . ali di combattimento. guerra eù a1 mezzi attu . si erg MACDONALO, dellA ma., . no "U questo tema I o · 11 R1,e r1sco - della marina 1tahana . . . l ROSATI e PASQUALE . I rrna ing ese, . . d Ila or"anizzazìone interna de primo di questi si occ_upa ~I :Odo dell' organizzazione . d te l'azione' i sec serv1z10 u r an ·ta. di avere navi ospedah f cendo notare la necess1 . . 1· esterna, a d. . t·tuire si.azioni sanitarie 1to. d Il "quadrP 1 1s 1 al seguito e e. '. . . d. accordare ad amffid t ii Ila car1w. pn' ata, e i ranee, a a e_ . . ni la neutralità della Croce rossa. bedue que;;te ist1tuz10 l ·1 dotl 8RUN110FF della omento parla anc 1e 1 • ' Sullo stes!'O arS?: . . 1 Ila necessita di accorda r e . oica 10s1slem o su m11rina ge r m~ . ' . . ct· cruerra delle marine la stessa snche nl serv1z10 sanitario L ,.._ • d quello de"h eserc ,t1. neutralità che go e o d illustra un modello ci i M ONALD presenta poi e . Il dott. ACD ' . l lo per il servizio a bo r do d. I lli"a da ser vire an J:>arella e 1 e .., . b 11 eO'li ha fatto gentilmente nlo a terra . D1 questa are a ,., . . qua ·ta ··o delìa marina it.ahana. d O al corpo !'8nl 1 1 . R on Ila di«cu"siooe il doll. HO. Prende parte ancora a l - ~pparecchìt, per lrsspor to li dolt. BERTr\AND presen ~11 dott Auffret della ma ri na di malati e feriti costruito a . ' francese.
C0SGRESS1 4-9i
Si leggono poi le seguenti comunicazioni:
BEHDJET-BEY, medico capo dell'esercito ottomano, sulla cura del tracoma, che egli pratica con un miscuglio a parti eguali di solfato di rame e di nitrato di argento, a cui dà la forma di lapis o crayon.
Pllrla su questo argomento anche il capii.ano medico NocELLI, il quale per la cura della congiuntivite granulosa mette in uso polv er izzazioni sulla congiuntiva di soluzioni di sublimalo corrosivo all'l:5000 o 7000.
Il dott. ESSAD BEY present.a. a nome del dolt. Ressoul, una lancetta, di invenzione di quest'ultimo, dett.a lancett.a segreta, dtl servire per piccoli tagli su persone eslremtlmenle paurose.
11 dolt. BONOMO legge una memoria sulla cura chirurgica dell'eropiema, nella quale descrive il suo mE:todo di trattamento.
Sullo stesso argomento ha la parola il dott. RANDONE, e il dott. VoGL, tr11. i quali si impegna una discussione circa l'opportunità della toracentesi con o senzç1. resezione costa le.
Il doll SALIH Bev comunica sull'ulililà dei bagni nelle ma· latlie infetth·e e so;;;tiene l'adozione di una specie di bagno turco mobile scaldalo a vapore acqueo.
Finalmente ha la parola il maggiore medico ALVARO, il quale comunica il suo metodo di cura rapida della risipola, r.onsistente nell'applicazione di acetato neutro di piombo.
Alle 11 1/, la seduta è tolta affinché i membri della sezione possano rendersi a visitare la caserma Vittorio Emanuele ai P rati di Castello.
Seduta del 2 aprile.
Alle 8 aot. i membri della sezione si recano pr esso la sezione di chirurg:a, per una seduta a sezioni r iunite onde udire la comunicazione dei sigg. VoN CoLER, generalstabsarzt dell'esercito prussiano e Sc HJER:s11NG, Stabs1:1rzt, letla da quest'ul _ timo nell'assenza del dott. Von Coler, sopra l'azione e l'importanza medico - militare delle nuove armi da fuoco. Questo importanli$simo lavoro, basato tutto sopra osservazioni o r iginali, cioè sopra esperienze di tiro fatte a d istan ze reali, con
Congressi
cariche complete, come quelle che effettivamente si adoperano nel combattimento, e sopra cadaveri umani o carogne, contribuirà in modo singolare a rischiarare la importantissima questio;ie, modificando radicalmente talune deduzioni già ammesse, che erano basate sopra esperienze fatte con metodi più incompleti e meno rispondenti alla realta. · li dott. KELsce, comunica I.e sue osservazioni sopra alcuni casi di morte improvvisa nell'esercito, rileva~one la frequenza ed osservando che, per quanta oculatezza 8Ì possa usare nelle visite, non si arriverà mai ad allontanare del tutto queste eventualità.
Terminata questa lettura, il doti. Schjerning, d'incarico del dott. --Von Coler, distribuì tra i presenti diverse centinaia di copie' del magnifico atlante illustrativo, contenente splendide incisioni rappresentanti la varie specie di lesioni osservate .
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230706180922-e87a0ca98cc9847d6c8456bbec61742c/v1/e1ea7a932bae422ba4eaf7fcb4b0d8ba.jpeg?width=720&quality=85%2C50)
Dopo di che la sezione riprese il corso regolare dei suoi lavori nella propria sala.
Il dott. NoTTER, dell'esercil-0 inglese, comunica ·il rapporto della commissione già nominata dalla sezione militare del congresso di Berlino, della quale egli fa parte, ed incaricata di proporre provvedimenti per ottenere che le statistiche sanitarie dei principali eserciti sieno redatte con metodi possibilmente uniformi, in modo da poterne ottenere una comparazione internazionale delle cause di malattia e di morte. Il parere . della commissione è che ognuno dei governi interessati nomini come suo rappresentante un medico militare dipendente, on<le formare una commissione internazionale ·di veri delegati, la quale potrà cou più sicurezza stabilire le norme opportune. Questa commissione dovrebbe riunirsi in occasione del prossimo congresso internazionale di igiene e di demografia, che avrà luogo a Budapest nel pros_simo settembre. -Ca proposta det doti. Notter è approvata.
Prende quindi la parola sullo stesso argomento il dott. SMlTH, dell'esercito degli Stati Uniti d'America, il quale esprime pure il parere che definitive proposte possano esser fatte soltanto da una commissione internazionale nominall:l. dai rispettivi governi.
Parlano ancora sullo stesso argomento i sigg. ANTONY e BÉRTRAND e il dott. CARO.
Congressi 499
Sullo stesso argomento prende anche la parola il dott. C1!POLLONE.
Ha poi I., parola il dolt. Hoi-u, dell'esercito giapponese per -leggere una comunìc~zione sua e del genera lstabsarzt dell'esercito ste!'so, dott. TSHIGURo, dati stati;,tici sulle condizioni -sanitarie dell'esercito giapponese e sulle truppe di colonizza.zione di Hoccaido. Esse dimostrano un leggiero aumento -delta morbosità negli ultimi ciw1ue anni; ma in compenso una notevole diminuzione delle morti e delle riforme.
Il dott. REGE R, dell'esercito tedesco, presenta un suo sistema di tabelle, diretto a dimostrare graficamente il modo -di propagarsi delle malattie infettive.
Il doli. DEMOSTHEN parla quindi sulla que$tione delle ernie inguinali negli eserciti. Dice che dà la preferenza al metodo ·Championnière ed insiste sulla necessità che tutti gli erniosi militari sieno operati durante la loro permanenza soLlÒ le armi, . -con vantaggio di loro stessi e della difesa del paese. Il -dotl NAGY v. RoTHKREUz osserva che la massima parte dei cos critti si rifiuta di subire l'operazione non per paura nè perchè dubitino della guarigione, ma per non perdere la di,spensa dal serYizio militare.
Parlano ancora su questo argomento il dott. BATTAGLIA, che trova sem pre preferib ile il metodo Bassini, il dofi. BoNoMo il quale riferisce che il n umero d i erniosi che domandano di es: sere operati nell'ospedale militare di Roma, va continuamente .aumentando; le guarigioni sono sempre definitive. l malati vengono poi inviati in licenza di convalescenza di 5- a 6 mesi. Ha finalmente la parola il dott. RANDONE, il quale dimostra la costante diminuzione che si va verificando nella mortalità per le operazioni d'ernia, mortalità la quale poi è tutta rappresentata dai vecchi, dai bambini, da persone pr.esentanti ~!tre complicazioni, mentre nei giovani sani e robusti, quali ..i militari, la mortalità è assolutamente nulla.
11 dolt. ANTONY comunica un lavoro antropometrico sulla ·statura, il peso e il perimetro toracico. Egli ha trovato che dei diversi modi di misurare il perimetro toracico, quello mammario è il migliore, che nelle alte stature e nelle professioni sedentarie il rapporto tra la statura ed il perimetro toracico è minore.
CONGllESSl
Seduta del 8 aprile.
Ore 8 1/ , ant. È all'ordine del giorno la .d iscussione del tema proposto dal comitato ordinatore: • Quali modificazioni all'organizzazione del servizio di trasporti e di primo ~occorsoai feriti dovrà apportare nelle guerre future l'adozione delle armi da fuoco di nuovo modello? " ·
Ha primo la parola il relatore dott. WERNER, dell'esercito germanico. Le conclusioni del suo lavoro sono le segue11ti:
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230706180922-e87a0ca98cc9847d6c8456bbec61742c/v1/9e918eaa5c7eb560c381b1631f7a2e78.jpeg?width=720&quality=85%2C50)
Dai calcoli fatti si può dedurre che le perdite ai una battaglia, tra morti e feriti, s i debbo no calcolare al 20 °lo della forza presente.
Per il trasporto dei feriti é necessariei aver a disposizione mezzi di trasporto per 1 o 1,25 °/o della forza impegnata, tenendo presente che due terzi o la metà del carico dovrà esser trasportata in carri.
Per il primo soccorso sul campo di battaglia debbon::<i conservare inallerale le attuali formazioni, posti di medicazione, sezioni di sanità, ospeda li da campo, coll'avvertenza però che biso!!na dare un maggiore sviluppo ed importanza all'azione dei posti di medicazione.
Affinch é il personale sanitario si trovi, al bisogno, all'altezza della sua mission e, è necessario proYvedere non solo al num P.ro ma anéhe alla s ua completa istruzione su tutto il ser-
Dopo di lui prende la parola il dott. NAGY v. ROTHKREu z , per alcune osservazioni sulla necessità di preparare fino dal tempo di pace buoni ed esperti chirurghi militari.
Segue quindi il relato r e italiano, colonnello medico Tosi, di cui r iportiamo qui sotto le proposte, riassunte da lui stesso :
10 r..onse rvare i posti di medicazione, con lievi modificazioni al materiale, e con aumento del personale ;
2° conservare le sezioni di sanità, rendendole atte ad ess;re divise e suddivise, e a formare esse stesse alcuni posti « sussidiari di riseroa •;
3° stabilire un più strello legame nella e~cuzione dei servizi fra i posti di medicazione e la sezione di sanità e gli s pedali da campo ;
4• rendere gli spedali da campo divisibili in reparti di 5
('
CO~GRESSI 50 1
1etli, ponendone alcuni a contatto delle sezioni (Reparti aoan~ati di sp edali da campo);
5° aumentare nelle dotazioni dei portaferiti, dei posti di medicazione e delle sezioni di sanità le medicazioni occlusive .antisettiche e gli apparecchi semplici immobilizzati per le ferite- fratture ;
6· diminuire nel materiale sanitario l'armamentario per le -0perazioni demolitrici, ed aumentare quello per le emostasie;
7° di minuire molti m edicinali più propri per gli spedali, .ed accrescere le dotazioni degli anestetici e degli antisettici;
8° porre nei pacchetti da medicazione almeno due me-dicazioni occlusi ve ;
!)o aumentare gli alimenti detti di conforto, pei feriti : e .aggiungerne alcuni speciali pei portaferiti affine di sostenerli nel tempo del !Dassimo lavoro;
10° do tare le sezioni di sanità di mezzi speciali di illuminamento fissi e portatili ;
11° introdurre nelle sezioni alcuni telai a ruote per posarvi le barelle, e formare con essi barelle a ruote;
12° invocare dalle associazion i della Croce R ossa la fo r· mazione di numerose squadre di portafer iti, bene organiz.zali e istruiti, per tenerli pronti alle tesla di linea delle tappe, .e per richiederli in tempo utile al termine della battaglia ;
13° aggiun::rere alle sezioni di sanità alcune v etture leg:gere a due ruote atte al trasporto di viveri e di mater ia li d i medicazione;
H 0 aggiungere alle sezioni di sanità alcuni quadrupedi -0.a. soma per formare i « posti di rise r oa » recanti viveri di ristoro e mater iali di medicazio&e, potendosi c on questi passa r e prestamente per o~mi via ;
150 aggiungere al carregirio sanitario alcuni omnibus per -sfollare il maggior numero di feriti che possono viaggiare -seduti.
Dobbiamo soggiungere che il discorso del colonnello T osi, scritto e letto con forma oratoria elettissima, suscitò nell'assemblea unanimi e prolungate ovazioni.
Il dotL NoceLLI espr ime il voto che si stabiliscano anche -sezioni di sanità per la cavalleria, e che, a rendere più a gevole il riconoscimento dei medici sui campi di battaglia, questi
COì.'lGRESSI
abbiano a vestire una uniforme identica presso tutti gJ; ~serciti.
li dott. NAGY v . RoTHKRE uz osserva che nell'esercito austro- ungarico vi sono già formazioni sanitarie per le divisioni di cavalleria.
li dott. LIVI, capitano medico presenta i risultali di un'inchiesta antropologica e medica falla d'ordine del ministero della guerra; vale a dire d ello spoglio eseguito dall'ispettorato di sanit.a dei fogli sanitari ùelle classi 1859- 63. l dati, spogliati finora ~i riferiscono alla statura, al perimetro toracico ed al colo re degli occhi e dei capelli.
Il dolt. STEINBERG ciel l'esercito russo, parlll sull'influenza, delle nuove armi da fuoco sull'organizzazione del serviziosanitario io campagna. Dice che i mezzi att uali sono insuf-· ficienti per assicurare il !';Occor5o dei feriti. I posti di soc~or5o devono esser soppressi. Occorre aumenta re di assai 11 numero dei por!a feriti, ora più che mai insuffici e nti. L'evacuazione dei feriti durante il combattimento è impossibile;. essa non potrà aver luogo che dopo terminata la battaglia. é a desiderarsi çhe si stabili~ca .il maggior numero possibile di ospedali da campo presso la linea delle ambulan.ze~ ll dotl. DEMOSTEN fa una comunicazione sulla cura chirurgica delle pleuriti purulente e sierose. Conclude che la Pl~urile essudativa purulenta è sempre da trattarsi coll'intervento chirur gico, il quale darà risultati tanto più favore. voli quanto più avrà luogo a un momento non tanto lontano ·dall'origine della malattia. \
Il dott. RHo parla brevemente sulle lesioo·i dell' udito prodotte dallo sparo delle artiglierie.
Il dott. MEND1N1 lep:ge un lavoro sull'illuminazione del campo di battaglia per la ricerca dei feriti. Mette in rilievola grande importanza del servizio notturno di raccolta dei feriti, e quindi la necessità di sciogliere presto praticamente questa questione. Egli fa voti perché una soluzione pratica, sia presentata al prossimo congresso medico internazionale, ed alla conferenza internazionale della Croce rossa.
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230706180922-e87a0ca98cc9847d6c8456bbec61742c/v1/5520686edfaa110fd73b380169f23dc5.jpeg?width=720&quality=85%2C50)
Il dott. BERNARDO, capitano medico, com"unica sugli ospedali da campo e sul se r vizio dei feriti nelle guerre future_ Dice che nelle guerre future il ,servizio degli ospedali d&
CONGRESSI 503 camp0 sarà molto più importante che non sia stato fin ora. Gli ospedali dovrebbero seguire le di visioni combattenti · ., . ' perc10 Il loro materiale e il loro personale dovrebbe ess ere neutralizzato ; quindi la necessità di una revisione della éonvenzione di Grnevra.
Il dott. IMBRJACO, maggiore medico comunica sul pacchetto da medicazione. Propone che il porto del pacchetto da, medicazione sia este:50 a tutti, r:ompresi gli ufficiali. Dice che si deve da re la preferenza al materiale antisettico (al bicloruro di mercurio) su quello antisettico. II materiale contenuto deve esser sufficiente per dùe medicazioni. Il pacchetto deve esser distribuito soltanto alla mobilitazione. Il posto _migliore per portarlo addosso è la parte posteriore destra dei pantaloni. Sarebbe desiderabile che tutte la nazioni adottassero un modello di pacchetto uniforme.
Il dotl. MARCFIESE DE LUNA presenta un modello in piccolo di una bardla pieghevole a piccole ruote ed un sistema di bretelle cbe assicurano il rapido e sicuro sgombero dei feriti dal campo di battaglia. Questi apparecchi furono premiali al conçorso internazio nale promossa dalla Croce rossa.
All e 11 'lt le seduta è sospesa. Viene ripresa alle 2 1/, presso lo spedale militare al monte Celio. Quivi il ·dott. STRAUSS intrattiene per il primo gl'intervenuti presentando: to l'apparecchio a ,-ospensione per barelle, a tre piani per il trasporto dei feriti in uso nell'esercito francese; 20 la barella a compasso, modello 1891. C'apparecchio a sospensione si raccomanda per la sua grande semplicità e per la sua completa indipendenza dal luogo ove lo si colloca . Quindi il vantaggio che lo si può adoperare tanlo per l'adattamento dei feriti in una sala, in una tenda ecc. come anche per il trasporto io battello, in vettura ed in qualsiasi specie di vagone merci.
Il dott. J ACOBY, dell'esercito bavarese, p resenta due barelle a ruote, i cui vantaggi principali sono i seguenti: le ruote, che servono per permettere il trasporto dell'apparecchio vuoto senza alcuna fatica, possono essere messe fuori di azione s~nza la menoma perdita di tempo. L'apparecchio è legger1ss1mo, e può essere portato anche per sentieri strettissimi.
Seduta del 4 aprile.
Ore 8 1/ 2 ant. Il dott. BoNANNI, della regia màrina presenta prima un battello da palombaro da lui ideato per l'assistenza ai giovaui allievi che si ioiziano ali' arte del palombaro. Descrive quindi -un suo modello di lancia ambulanza che presenta i seguenti vantaggi: Rapidità per accorrere al soccorso perchè può partire appena accesa la macchina. Insommergibilità e sistemazione speciale che permette di utilizzarla come qualsiasi altra imbarcazione, e di trasformarla rapidamente al bisogno in una perfetta ambulanza.
Viene quindi la discussione del tema proposto dal comitato ordinatore: circa le ferite prodotte dalle nuove armi da fuoco e la loro cura sul campo di battaglia. I relatori sono i sigg. dottori H AB ART dell;esercito austro-ungarico e PRETTI tenente. colonnello med ico.
Ambedue furono impediti dal prender parte al congresso per motivi indipendenti dalla lo ro volonta. La comunicazione del dott HABART è letta in sua vece dal dott. TscHuor. Conclusioni : le ferite prodotte dalle a,rmi moderne. possono nella loro maggioranza e$ser considerate come asettiche, perciò sono per esse indicate le medicazioni sterilizzate occlusive Sono da raccomandarsi mode lli di medicazione gia preparati come quelli presentati da v. Bergmann al X congresso medico internazionale. Raceomandaanch'egli un sistema uniforme internazionale di medicazione. Oltre ai casi di emorragia o di soffocazione, non vi è mai sul campo di battaglia ed alle ambu lanze alcuna indicazione per att-i operativi. Negli ospedali da campo si deve anche praticare l'ftntise psi nel senso clinico. Negli ospedali stessi si praticherà più largamente che sarà possibile la chirurgia conservali·ice. L'aumentata efficacia delle nuove armi rande necessario dei cambiamenti non solo , n el!a tattica, ma anche nel modo 3i trattare i feriti . L'autore ·insiste sulla necessità dell'autonomia del servizio sanitario in campagna. Reclama ancora la revisione della·c~nvenzionè di -Ginevra, la illuminazione del campo di battaglia, l'incinera· zi-One dei cadaveri.
Il lavoro del dott. PRETTI esamina quali saranno le specie di ferite che prevarranno nelle guerre future. Combatte l'idea
CONGRESSI 505 che i nuovi projettili sieno da considerarsi come più umanitarii degli antichi. Dice anche che saranno più numerose le ferite da arma bianca, perchè saranno più frequenti gli attacchi alla baionetta.
Raccomanda che tutti i soldati sieno istruiti sul modo di prestare le prime cure al compagno ferito, perché è a prevedersi che il personale dei portaferiti sarà quasi sempre insufficiente al bisogno. Quindi la necessità che a tutti i sol-dati sia impartita anche in tempo di pace una istruzione ~pposita.
Il dott. ESSAD bey presenta un modello di ottalmoscopio semplice ed economico adattato per il servizio militare.
Il dott. MONTANARI, colonnello medico legge alcune con~iderazioni sopra una e pidemia di meningite cerebro spinale <la lui osservata, della quale fa una storia completa, insistendo specialmente sulla necessita di adottare per tempo le opportune misure profilattiche.
Parlano per brevi osservazioni sull'argomento il dolt. CoLIN, ispettore generale, e il dolt. KELSCH ambedue confermando le conclusioni della comunicazione del colonnello Montanari, e ·finalmente il dott. BATTAGLIA della regia marina.
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230706180922-e87a0ca98cc9847d6c8456bbec61742c/v1/bf787a19906997aa419d8acac2397443.jpeg?width=720&quality=85%2C50)
Il dott. MONTANARI legge un'altra sua comunicazione sull'andamento delle malattie veneree nell'e sercito italiano con confronti estesi anche a ila popolazione ci vile. Egli dimost ra che 1e malattie veneree sono in aumento, tanto nell'esercito che nella popolazione civile, che è pure aumentata la gravità di queste malattie specialmente della sifilide infantile. Quindi la necessità di adottare misure profilattiche più energ~che delle ei:;istenti.
Il dott. BuRcK, dell'esercito tedesco fa una breve comunicazione sulla profilassi dei foruncoli e dei paterecci . Questa si può ottenere aumentando la sorvi,glianza sulla pulizia della cute del sold ato.
Il sig. ZERI, impiegato del miaistero della marina, comunica le sue osservazioni statistiche sopra un ventennio di malattie ven-eree nell'esercito e nell'armata. Egli conclude che i rigori dei regolamenti non influiscono nè sull' incremento nè sulla diminuzione di queste malattie.
Congressi
Segue una discussione alla quale prendono parte i dottori MONTANARI, ZERr, ROSATI, CowN, Rao, TscHuor. · li dolt. D'ANDREA, maggiore medico, parla qtiindi per ultimo sulla delinquenza e le psicopatie nell'eseréito e nella armata .
Il dott. BoNOMO legge un lavoro sulla trapanazione dell'apofisi mastoidea nelle otiti medie purulente. Dimostra la frequenza del!' osteomielite suppurativa del processo mastoideo in que~te affezioni e la necessità assoluta di un pronto intervento chirurgico .
Il dott. TscHUDI conferma le conclusioni del dott Booomo, appoggiandosi anche sulla completa innocuità della trapanazione.
I I dotl. FAYE, dell' esercito danese presenta alcuni quadri grafici destinati a d!moslrare a prima vista le differenza tra la mortalità delle differenti battaglie.
Sulla trapanazione dell'apofisi mastoide fa ancora delle osservazioni il maggiore medico RANDONE, basandosi su una numerosa stalil•tica di operazioni da lui stesso eseguite.
Il dotl. BATTAGLIA, della regia marina, eomunica una breve nota sulla cura dell'irite sifilitica colle iniezioni sottocongiun. tivali di sublimato corrosivo, dalla quale ha ottenuto ottim i risullati.
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230706180922-e87a0ca98cc9847d6c8456bbec61742c/v1/e52cc25aa0181e546a0b42209860561e.jpeg?width=720&quality=85%2C50)
Rilevata la frequenza dei casi di psicopatia delittuosa, e la loro importanza grandissima nell'ambiente militare, egli raccomanda una maggiore sorveglianza degli individui che possono essere sospetti. T ale sorveglianza dovrebbe essere esercitata al reggimento stesso in base ad informazioni che dovrebbero esser date al comandante dalle autorità del luogo di domicilio del militare.
Terminata la lettura del dotl. D' Andrea, il presiden te, maggior generale medico CIPOLLA, ringrazia gli intervenuti e specialmente i colleghi esteri del numeroso loro concorso e ·.sopra tulto si felicita del numero e dell'importanza dei la. vori presentati e discussi alla -sezione. Dichiara qumdi sciolta l'ultima adunanza.
COXGllESSI 507
Ed ora una breve ma interessante statistica . I . membri i_nscritti alla sezione militare furon~ in tutto .315 ci~/ 84 est_er1_ e !31 nazionali, di questi 25 della regia marina: . esteri _si :ipartiscono nel modo seguente secondo le rispetti ve nazioni :
Germania 67 (Prus · 49 8 . sia , aviera 10 Sassonia 4 Wiirt tember,,. 4) Austr· U h , 'Inghilt:rra '11 01 ia- ng e~1a 19, Russia 17, Svizzera 12, S . , anda 8, Dammarca 7, Francia 7 Nover,,.ia r vez1a 6, Stati Uniti d'America 4, Giappone 3, Rume:ia 3' Spagna 3, Turchia 3, Chili 2, Serbia 2, Ar"e;tina 1 Mes~· s 1co 1, Venezuela !. " '
~e signore di medici militari, inscritte an c h'esse alla nostra ""ez1one e · d. · '. qum I intervenute ai festeggiamenti loro offerti fu_ro~o o7 _estere e 27 nazionali. La maggioranza fu quindi costituita ~a1 _colleghi esteri, ciò che era già preveduto, a causa della comc1denza delle operazioni di leva colla data d Iares<>o la I r . . e con .., .. , ! . .qua e ,m,to grandemente l'affluenza dei medici militari italiani.
·Facciamo seguire qui sotto (vietandoci lo spazio di riprodurre l'elenco di tutti i membri) i nomi dei colleghi esteri c he __ erano a capo . delle delegazioni ufficiali mandate dai varu governi .
~rgentina. (Repubblica) . - Larrosa Facundo medico d . b~i gata. ' . 1 b.) Prussia. - Lommer Emi!, Generalarzt I cl. - vVe~zel Cari, Generalarzt (per la mari na) c) Sassonia. - Miiller Bruno, Oberstabsarzt II classe. d) Wurttemberg. - Burckhardt Hermanr., Geueralarzt II classe. c ome la maggior parte dei nostri lettori sa, dur~nte il corso del Congresso furono offerte in dono aipnembr1 d~lla sezi.one alcune pubblicazioni fatte per l'occasio ne, col concor so pecuniario dei due Ministeri della guerr a e della mar ina, e precisamente: . . . .
Austria-Ungheria. - Bernolàk v. Hara$Zl Joseph, Oberstabsarzt I cl. - Nagy Ritter v. Rothkreuz Moriz, Oberstabsarzt I cl. - Szauer Joseph, Stabsarzt (per la marina).
.Danimarca. - v. Berg Hans, direttore del servizio samtario marittimo (per la ma r ina). - Mòller Johan, maggiore generale medico.
Francia. - Colin Lèon, médecin inspecteur géoéral.Ber t r and, médecin en chef (per la marina) .
Germa.nla: a) Baoiera - Vogl, Ge neralarzt I cl.
Giappone . - Hori, medico di reggimento .
Inghilterra.. - Macrlonald J. D., Inspector or Hospilals and fleets R. K. (per la marina). - Notler J. L , surgeon lieutenant colonel M. A., M. D., M. Ch.
Norvegla.- Thaulow Francesco, maggior generale medico.
Olanda. - Binnendijk Jean, tenente colonnello medico.
Bumenla. . - Oemoslhen A., medico di corpo d'armata, professore alla facoltà di medicina di ~ukarest. .
B-uHia. . - Nicolajeff Philippe, magg10r generale medico.
Spagna.. - Caro (S. È.) F. Angelo, is~euo~e medico d~lla R. marina. _ Gallegc Bernardino, medico di I cl. (Madrid).
Sta.ti Unltt. _ Smith Joseph R., assistant surgeon genera]. _ Du Bois Francis, medicai inspeclor U . S. Navy 1pe1· la marina).
Sviz zera.. - Albrecht Heinrich, colonnello medico.
Turchia. . - Behdjet Bey, colonnello medico, professore alla scuola di medicina.
Le sedute della X I V sezione ~bbero luogo, come quelle di tutte le altre, al Policlinico, e precisamente nel fab?~icato della clinica chiruri;rica propedeutica (padiglione ~omini). La ·sala era spaziosissima e capace di contenere la 1nter~ s ezione al completo. Vi erano inoltre locali surficienti per contenere gli uffici della segreteria, della direzione, ecc. Q~esla buona disposizione dei locali contribuì non poco a far s1 che le sedute potessero deco r rere con perfetta tranquillità ed ordine.
1• Una relazione medico-statistica sulle cond1z1om samtar ie dell'esercito per il decennio 1882-1891 (con carte grafiche);
Congressi 509
2° Un ragguaglio sommario dei risultati antropometrici ottenuti dallo spo_a-lio dei Fogli sanitari delle classi 1859·63 esistenti presso l'ispettorato di sauità (con carte e tll vole grafiche);
3• Una descrizione completa del nuovo ospedale militare di Roma (con disegni e pianlE>);
4• Studi sulla climatologia e patologia di Massaua. Lavoro compilato dai sigg. dott. Petella, Rho e Pasquale, della regia marina; o• Un ragguaglio statistico sulle condizioni sanitarie della regia marina compilato dai sigg. Petella, Rho e Zeri.
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230706180922-e87a0ca98cc9847d6c8456bbec61742c/v1/346978c9814d7ee9e7a96798346d3447.jpeg?width=720&quality=85%2C50)
6° Un album riccamente illustrato rappresent~nte alcuni tipi di navi e la installazione dei rispettivi ospedali di bordo. L'album offerto dalla marina, oltre alla sua importanza pratica, presentava il pregio di una vera pubblicazione artistica, essendo ornalo di stupen'.ie tavole ruppresentanti i più import1111ti tipi di navi da guerra. Anche la legatura di questa bella pubblicazione era in accordo collo splendor e dell'interno.
Non sappiam resistere al piacere di dare ancora ai nostri lettori qualche ragguaglio su ciò che fece la nostra sezione anche 1tl di fuori delle sedute scientifiche. Bisogna riconoscere che il vanta!.!gio che si trae da riunioni scientifiche internazionali sul genere di questa, non sta !SOitanto nel potere udire dalla viva voce di autorevoli :,;cienziali la loro opinione, i loro nuovi contributi sulle p iù interessanti questioni scientificbe; ma consiste anche nel mezzo che si offre di stringere conoscenze con persone dedicale allo ;;tesso ~enere di studii, di scambiare con esse in amichevole conversazione le proprie opinioni scientifiche e professionali, e. specialmente per gli stranieri, di vedere personalmente ciò che di bello e di buono può presentar e relativamente ai loro s t udii, il paese che li ospita.
Si pensò che una delle cose che premeva più di vedere ai colleghi est.eri sarebbe stato il nostro nuovo ospedale militare; e perciò il giorno stesso dell'inaugurazione del Congresso, alle 4 pom. lutti i mPmbr i della sezione· furono invitati a visitarlo. L'invito fu esteso anche alle signore; e fu visto con molto piacere che, lungi dal suscitare quel senso di ribrezzo cl1e la visita di uno spedale può produrre in animi rrentili e delicati, questo invito tornò loro molto grato, inquan~ocb è permise anche alle signore di s~ab_ilire, ~n dal primo giorno del congresso, amichevoli relaz1_om tra d'. loro. Dopo la visita dello spedale, fu servilo sollo Il ballalo10 che flancheg~ia l'edificio della dil'ezione e sul terrazz:> centrale, un servizio di the, gelati, caffè, vini, ecc. On orarono della loro presenza questo primo e graditissimo ritrovo, anche s. E. il Ministro della guerra colla sua signora, i generali Di san Marzano e Pelloux, comandanti del corpo <l'armata e della divisione. Gli onori di essa erano fatli colla più squisita cortesia ed amabilità dAl tenente colonnello medico Fraochini. e dalla di lui signora, coadiuvati dagli ufficiali medici addetti allo spedale e dalle loro signore.
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230706180922-e87a0ca98cc9847d6c8456bbec61742c/v1/86fc1356526237d8c057b1a547b630e8.jpeg?width=720&quality=85%2C50)
Il aiorno 31 marzo alle 11 1/ , i membri della sezione si reca;ooo alla caserma dPgli allievi carabinieri ai Prati d~ castello. Qui,·i furono ricevuti nel modo più cordiale dagh ufficiali del corpo, con a capo il loro degno comandante, colonnello Romano Scotti. Tanto gli esteri c.he i nazionali trovarono la bella caserma degna di figurare s~a per la sua costruzione, sia per il modo esemplare con cui _è tenuta, tra i biù belli edifizi militari . Gli ufficiali della legione vollero prima ch e i loro ospiti si accomiatassero o~rir loro un tral· tam ento, durante il quale si fece anche udire la scelta musica della legione. . . .
Il giorno 1• aprile, affatto libero dai lavori scient1fic1, .f~ · ervato ad una escursione a Tivoli. Alle 9,10 ant. lutti 1 ns mbri della sezione colle rispettive signore ~1 trovavano me · 1 alla :stazione di Termini, dove era pronto un treno spec1a e ad essi riservato. Questo treno si componeva del numero conveniente di vellure ordinarie e di cinque carro~ze d1 .3• claese ridotte a treno spedale a cura e spese dell associazione della Croce Rossa. Ci sia permesso di esprimere_ anche qui ttlla benemerita associazi~ne. ed al ~uo de~no pre~1dente'. conte G. L. Della Somaglia, 1 ringraz1ameoh c)l tutti quelli che presero parte all'escursione.
•
A Ti voli, dove si arrivò alle 10,20, il treno era atteso dal sindaco e dalle autorità e da una immensa folla. Colla ba~da comunale in testa, la numerosissima comitiva si recò prima
CONGRESSl 511 alla visita delle cascate; quindi, sparpagliatasi per la ciltii, si recò a piccole frotte alla Villa d'Este, le cui splendide sale, coll'incantevole giardino, erano state generosamente messe a dispo sizione della sezione dal proprietario, il cardinale principe di H oh enlohe. Alle 12 1/ , fu servila nelle artistiche sale del piano terreno una refezione. Le mense erano d isposte in otto g randi sale. lo quella centrale, la più grande, a,evaoo preso posto la presidenza e molta parte dei membri delle delegazioni ufficiali ; dappertutto era bello vedere le divise degli ufficiali medici italiani alternarsi colle brillanti uniformi estere, e tra gli uni e gli altri brillare ancor di più le fresche toilettes di gentili signore Non mancarono naturalmente i brindi si; parlarono fra gli altri il presidente, generale Cipolla, il sindaco di Tivoli, il rappresentante del cardinale Hohenlohe, comm. Coccaoari , il conte Della Somaglia, il medjco isj)ettore generale Colin, il dott. Reali dell'esercito svizzero. Abbandonale l e mense la comitiva si sparse per il giardino donde si gode uno dei più splendidi panorami che offrano i dintorni di Roma. Prima delle 4 tutti si ritrovarono alla stazione ferroviariA, dove molti si erano già portati in anticipazione per ,isitare con più dettaglio il treno ospedale.
A Ile 5 pom. il treno rientrava nella stazione di Roma.
Il banchetto della XIV sezione ebbe luogo il 4 aprile uel locale dell'ex Acquario Romano, gentilmente concesso dall'autorità municipale. La splendida sala, illumir.ata fanla$ticamenle da più di mille candele, malgrado la sua ampiezza era tutta riempila dagli invitati. Le mense erano disposte come a forma di Tfentaglio, il cui centro era formato dalla tavola d'onore. Durante il pranzo la musica degli allievi carabir,ieri fece udire uno sct>lto programma. Allo champagne, il generale medico Cipolla inaugurò la serie dei brindisi· a lui tennero dietro il medico ispettor generale dott. Colin, ii generalarzt Lommer, il medico di r ettore della marina dottore Scrofani, il generale medico V. Lukomsk~·, il colonnello medico Nagy v. Ro thkreuz ed altri molti. Fu pure distribuito un brindisi io strofe latine scritto dal do tt. Cognetti della R. marina, che piacque assai. La simpatica e cordialissima r iunione non sì sciolse che dopo le 10.
Congressi
La sera successiva il Circolo militare offriva nelle sue belle sale un punch d'addio af medici militari esteri, invitandovi naturalmente anche gli italiani. Fu una prova di più che i nostri colleghi estt ri si ebbero della per fetta fratellanza che tiene fortunatamente unili gli ufficiali del corpo ganitario italiano ai loro camerali dell~ armi combattenti; fu quindi il miglior coronamento possibile pel' la serie di riunioni in cui i:rli ufò ciali medici italiani ebbero il g rande onore e l'indimenticabile piace r e di ospitare i loro colleghi degli eserciti stranieri.
)l'on è di nostra spettanza di parlare degli altri ritrovi o festeggiamenti, organizzati dalla presidenza generale del Congresso, ai quali presero pur parte i membri della nostra sezione. Di que sti già tutti i giornali e politici e m edici hanno a suffìdenz9 parlato. A noi non resta quindi che domandar venia ai nostri letlori se per un momento abbiam forse esorbitato dai confini e dagli scopi di un giornale scientifico come il nostro, parlando anche fuga cemente di feste e r itrovi. Vi fummo indotti dal desiderio di rievocare molti e graditissimi ricordi e di coglier l'occasione per mandare ancora un caldo saluto a tutti i camerali ohe da tutte · le parti del mondo civile, dalla Siberia e dal Giappone, dalla Plata e dalla Californi a, trassero in così gran numero a fare onore al nostro invito.
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230706180922-e87a0ca98cc9847d6c8456bbec61742c/v1/b152929ec3832e49bf436d40662d869a.jpeg?width=720&quality=85%2C50)
R. L.
Il
Anemia Da Anchilostoma Duodenale
Per i dottori I ,. Abbamondi , medico capo di 2" classe e I .,. T . Cipollone, merlico di t • clas,e.
I casi di anchilostomo-anemia, sebbene oggi sienù più o meno dilTusi nel nostro paese, purtuttavia soM abbastanza rari tra i milithri della regia marina .
JI dotl. F. Rh o ne l 1885 ('1) illustrava uo caso di anchilostomiasi avveratosi in uo marinaio messinese, ed è la un: ca memoria stampata sull'argomento io questi u!limi anni da medici della l'egia marina. È quindi parso doveroso il com on icare ai nostri colleghi il caso da no i studialo. il quale per le su e manifestazioni non solo riesce d' interesse al clinico, ma anche nll' elmintologo .
Infatti uel nostro caso, oltre alla presenza degli nnch iJo sto mi ncll' intest ino, si notò quella di molte larve di dit-
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230706180922-e87a0ca98cc9847d6c8456bbec61742c/v1/48d2428ebbe429cf2f826f95cd89864a.jpeg?width=720&quality=85%2C50)
U~ CASO Dl A'°EMIA tero, che abbiamo av uto campo di studiare e di allevare fino alla riproduzione dell' insello perfetto. Non è nuova questa coincidenza neU' intestino del medesimo indivi duo deoli and1i lostomi e delle larve di ditteri, avendone pub- n blicati nel 188.ì tre casi il Perroncito e il Graziadei. Le larve emesse in quei casi fur ono dal Cal andrnccio identificate con quelle della piopltila casei (I) . E nemmeno è nuova la presenza di larve di ditteri nell' intestino di militari della regia marina, a,endone illustrati qualtro casi il medico di 1· classe prof. A. Pasquale, io uno de' suoi stu di di Patologia t1·opicale falli a Mllssaua (z) . E noi rimandiamo il letLore a (] nesto eccellente lavoro, nel quale si trovano ampie notizie bibliografiche sull'argomento . E veniamo senz'altro alla narrazione del caso nostro .
Bar ... G. B. allievo cannoniere del C. R. E. di an ni _e,1, nativo di Genorn, di An gelo e della fu Rosa Caro. ha tre fratell i e una sorella in olliroo stato di salute; cosi pure il padre. Nulla sa di rci riguardo alla morte delta madre. Egli , eccettuate le comuni malattie dell' infanzia, è stato per lo passato sempre bene. ~on ha mai abbandonato il paese . natio. All'età di anni 17 entrò come operaio in un opificio meccani co, ov.e rimase per tre ann i e qui era ~ostrello, per più ore al gi orno, di stare in vicinanza del fuoco per lavori della sua pr ofessi one.
:Nel gennaio '93 , chiamato sotto le armi, veniva direllamente a Spezia, ed era destinato da prima alla caserma del C. R . E. indi al « Varignano » e dopo 'tO giorni im-
(l ) P.sRROliCITO, Gùn·nale deila R Accademia di medicinl di Torino. ~asci· colo IV, t S~.
(!) Sulla presenza di larve di ditteri, ett. Giornale .in~rna::;, ài Se. nieà. Vol. X!I, p. 78l-796, con due tavol<'
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230706180922-e87a0ca98cc9847d6c8456bbec61742c/v1/1569fec9d689a76e4f634a0c2586a2b3.jpeg?width=720&quality=85%2C50)
'OA ANCHILOSTOMA DUODENA LE ECC, v
'..barcavasi sulla regia nave ·scuola « ~) aria Adelaide », ove rimase per tre mesi circa.
Si è sempre ali mentato bene, ap par-tenendo a famiglia piuttosto agi ata , ed ba abitato continuamente la casa paterna, la quale era ben aereata ed asci utta. I n casa beveYa dell'acqua di una cisterna scover ta, ed all'opific10 dell'acqua ..ehe scorreva da un rubin etto . Quest' acq ua, secondo asserzione dell'i nfermo, proveniva dal Bisagno.
Le sofferenze del Bar... cominciarono nel maggio dello scorso anno a bordo della regia nave « Mari a Adelaide », ,,eon vertigini, pallore dell a cute e delle mucose e co n indebo limento che si accentuava ogni giorno sensibilmente. Per tali fatti, verso la fi ne del detto mese, fu sbarcato ed inviato a questo ospedale , ove fu ricoverato nel I Reparto mediéina.
E same del sangue (3 giu~no) . - Con l'apparecchio di Zei5s-Thoma si son numerate 2,038,888 emazie per mil1imetro cub . I leucociti non sono in aumento; se ne os-servano d1 due forme : 11) a nucleo tondo e con pochissimo protoplasma ; 2) a nucleo poli lobato piullosto ricchi di protoplasma, nel qu ale si osse rvano assai fitte ~e gran ulazioni basofile di Ehrlich . ·
Fu curato un mese circa con ferruginosi, liquore arseni-cale, chi nacei e con villo sostanzioso . l\fa persistendo sempre /4':inemia , il medico curante pensò che una cura climatica potesse recare maggiore vantaggio di qualsiasi fa rmaco al· r infermo, il quale fu quindi inviato in permesso di convaiesceoza di quaranta giorni al paese natio. Ma al termine -0i quel permesso persi stendo, anzi essendosi vieppiù ac-ceotuati i sintomi dell'anemia, il Bar .. veniva il 5 agosto rinviato in quest o ospedale e destinato al II Reparto me.dicina.
UN CASO DI ANE~!IA
All'esame somatico nolavasi : -
Individuo di normale costituzione scheletrica, con discreto pannicolo adiposo, con muscoli flaccidi, ma abbastanza bene sviluppati. La cute, pallidissima, si sollevava in larghe pieghee le mucose visibili erano fortemente pallide. TI pallore -ee· reo-giallognolo dava alla faccia l'aspetto press'a poco di una. maschera di cera.
Il torace era di forma cilindrica, scarno, con costole sporgenti ed angolo del Luys un po' pronunziato, sterno stretto e doccia sternale poco incavata. La respiraz·ione, a tipo prevalentemente addominale, si compiva 28 volle a,...miauto.
L'esame degli organi della respirazione non faceva r·ilevare alcun che di anormale. Alla punta del cuore si sentiva un. dolce soffio che si propagava anche sugli altri focolai d'asco! · tazione, ma meno intenso. Sui grandi vasi del coli~ si avvertiva distintamente il così detto mmor di trottola . li polsò della radiale era piccolo e piuttosto frequente (80- 1100 a minuto).
All'addome nota vasi discreto meteorismo ed un leggiero grado di dolorab'ìlità con la palpazione, specialmente nella regione mesenterica. Il fegato normale, la milza leggermente ingrandita.
Peso del corpo kg. 52,800
Dinamometro= M. D. 26; ~I. S. 24
L'infermo accusava cefalea, ma non molto intensa, vertigini, ronzii agli orecchi, indebol~ento generale ed affanno, specialmente nel salire le scale . Nei primi giorni fu tormentato da diarrea (5 -6 volte nelle 24 ore), accompagnata con lievi dolori al bas<;o ventre. Ebbe in appresso stitichezza che si alternava con scariche diarrpiche e poi· tacee frammiste qualche volta a muco ed a resillui alimen-
DA ANCHILOSTOMA DUODENALE ECC. 5'17
tari mal digeriti. Le feéi non ebbero mai colorito assai scuro da far sospettare la presenza del sangue e molto meno vi si osservò direttamente il sangue. La urinazione era un po' più abbondante dell'ordinario.
La T. nelle ore vespertine si elevava di po~hi decimi {37°,5 - 37° ,7 C) e rimetteva al mattino! con profusi sudori. L'appetito era piullosto scarso sul principio, indi si mantenne buo~issimo.
Esame del sangue (6 agosto). - Le emazie si presentan,> scolorate, isolate ed alcune con vacuolo nel mezzo. Il reticolo fibrinoso è molto esile e rado. I leuco~ili non sono in aumento; le forme adulte si disfanno facilmente, e sono ricche di granulazioni nel protoplasma. Con l'apparecchio di Zeiss-Thoma si son numerate 11,717,109 emazie per millimetro cub. con una diffe, enza, io meno, di 327 mila e più rispetto al primo esame fatto il 3 giugno.
Esame delfitrina (7 agosto). - Tinta estremamente pal1ida. Aspetto limpido, senza sedimento. P. S ,101'0. Rea-zione neutra. Albumina. ematina assenti . Fosfato di calce asseqte. F. di magnesia normale. F . alcalini un poco abbondanti. Solfati normali. Cloruri relativamente abbondanti. Urati scarsi. Pigmenti ordinarii scarsissimi. All'esame mi.croscopic,>, qualche cristallo di fosfato triplo; null'altro di notevole.
L'infermo venne curato con tonici e ricostituenti ; ma le sue condizioni generali peggioravano :ed i sintomi dell'anemia si re ndevano sempre più intensi. D'altra parte, non potendo :attribuir':l tale anemia ad alterazio ni di organi interni, perchè questi, come dianzi è stato accennato, erano del tutto integri, nacque il sospetto che l'anemia fosse sostenuta dalla presenza di anchilostomi e, con tale intento, fu iniziata i' indagine micros~opica delle feci .
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230706180922-e87a0ca98cc9847d6c8456bbec61742c/v1/ac13250fa9a57599005e73fe7ee2433c.jpeg?width=720&quality=85%2C50)
Un Caso Di Anemia
Ad un primo esame fatto addi 8 agosto si rinvennero :: 1) uova di ascaride lom bricoide; 2) uova di tricocefali e 3) frequentissime allre uova a guscio trasparente e .sotLi le ed a contenuto spesso segmentalo, cioè con tutta l'apparenza d'uova di anchilostomi. Inoltre spesseggiavano nei preparali 4) dei sotti li cristalli di Charcot-1.eyden, che sogliono anche trovarsi nei casi di anchilostomiasi e vi erano an che 5) cristalli di ossalato di calce. Nessuna traccia di sangue, nemmeno ali' indagine microchimica. È bene però avvertire chequesta non fu ripetuta un gran numero di mite.
Fu dato il dì ·I O agosto un purgante ol eoso (oli~di ricini ed olio di mandorle ana gr. 115) per ottenere maggior copia di materiale d'esame; e di nuo,o si rin,eonerò uova di anchilostoma in gran copia (10 ·42 per campo visivo a un in grandimento di 85 diam .).
Accertata così la diagnosi, fu intrapresa la cura con lecapsule d'olio etereo di felce mnschio preparate da C. Erba.
Il giorno 11 agosto l'infermo fu alimentato co n d ue -sol i brodi consumali e un litro di latte. e la mauina del 12, a cominciare dalle ore 6 prese ogni ora uua capsu la d'olio di felce, fino a consumarne otto. li 13 agosto, villo più sostanzioso e ancora qua u ro capsule, una ogni due ore: lo stesso si praticò il giorno seguente.
Intanto all'esam~ delle feci si rinvennero anchilosto mi in gran copia, in modo che in un vetrino del diam. di 9 cm_ riempito dalla padella se ne contavan o una dozzina (osservazioni del 12 e 13 agosto). Le prime deiezioni però , dopo· \ l'uso dell' olio di felce, av.enoero nella notte ed andarono, per negligenza dell'i nfermiere, perdute; di guisa che non, si potè stabilire un calcolo approssimativo sul num er<? total e degli anchilostomi emessi da questo in fermo .
Ali ' esame de lle feci praticato il 14- agosto non si rin-
DA
ANCHILOSTOMA DUODE NALE ECC. 519
vennero più anchilostomi, ma soltanto uova di essi in fase di segmentazione molto avanza ta ed uova di ;:tscaride lo~bricoid e e di tricocefalo. Xelle feci emesse il 15 agosto ncompar \'e qualche anchilostoma e poi più non si videro nè anchilostomi, nè le loro uova.
Fu ripetuto il 17 agosto l'indagine chim ico-microscopica delle urine col precipuo scopo di (limostr arvi la prese nza dell ' indicano, ma questo, ricercato col metodo di ,Taffè, non dette reazione ; nè vi fu alLro di notevole, tranne la permanente sca rsezza di urati.
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230706180922-e87a0ca98cc9847d6c8456bbec61742c/v1/ac35e6d65b9c3a7b02011e5eb9605691.jpeg?width=720&quality=85%2C50)
L'esame delle feci fu pure ripetuto ogni giorno dal ·I 9 al 28 agosto e in esse si rin \'en nero costantemente uov a di tricocef~li , sebbene in numero sempre più esiguo; I.e uova di ascaridi scomparvero dopo il gio rno 20 e probabilmente per f·uso della santonina la quale, come p~re ~I. L_imolo, f~ somministrata allo scopo di espell ~re altri ospiti 1mportu01 cui l' intestino del nostro infermo dava ricetto .
Infatti, nelle feci emesse il 19 agosto si notarono una dozzi na di vermicciattoli bianchi , dotati di movimenti vivaci, lunohi 8-10 mm., con l'estremità cefalica :iguzza, e la caudal; più grossa . Si ripresentarono detti vermi_ nelle fec'. em esse il 24. agosto, ma allora lo st udio dei primi ~semplar'. aveva fatto rico no scere non trattarsi di allro che d1 larve di diLleri. Tuttavia, pensando come sia faeile in estate l'accidentale presenza di dette larve nelle fec;, las.ciate allo sco~erto, ed anche pel fatto che quelle rinvenute Ii 24 agosto s1 presentava no d' ine~uale grandezza , credemmo necessario istituire un controllo , quantunque e J' infermo e gl' infermieri accertassero d'aver vi sto le larve muoversi nelle feci appena emesse. . .
Preparata d unque una padella nuova, ben ver01c1ata e perfettamente pulita e sterilizzala anche a vapore, fu pQr· tata in sala coperta e nelle feci in essa raccolte il 26 agosto (per combinazione appena fu pronia la padella) si osservarono subito molte altre larve di ditteri (una cinquantina) tulle piccole (4 -6 mm.), tulle uguali e dotale di movimenti molto vivaci.
L'infermo intanto era stato assoggettalo alla cura del timolo, di cui prese 6 cartine al giorno di '/, gr. ognuna a distanza di 2 ore, e già dal 27 non si rinvennero più larve di ditteri. Comparvero nelle feci straccelli di muco bianchiccio molto consistente, ma dopo gli enteroclismi tannici che completarono la cura non si rinvenne più nulla di.,anormale, tranne la costante presenza di uova di tricocefalo, delle quali ali' ultimo del mese notavansi ancora due o tre per vetrino.
Il risultato della cura non poteva ~essere più soddisf~ cente. Già dopo otto giorni dalla scomparsa degli anctr"lostomi l~infermo s1 sentiva rinato; il suo peso era cresciuto di kg. 2/400 e il dinamometro segnava l\1. 0; 32, M. $. 24.
Il 2-i- agosto egli potè fare per la prima volla le .scale per recarsi nel gia rdino. laddove prima ogni piccolo sfo rzo gli cagionava delle vertigini ed anche leggiere lipotimie, cbe lo costringevano a rimanersene in leuo.
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230706180922-e87a0ca98cc9847d6c8456bbec61742c/v1/0089ca9ffa92168ec26d702eecb731a1.jpeg?width=720&quality=85%2C50)
Esame del sangue W seuembre). - Emazie per la maggior parte ben colorate e più facilmente dispongonsi a pile. I leucociti, molto ben formati e ricchi di granulazioni nel protoplasma, non si presentano ifisfalli come nell'esame antecedente. Si notano anche microciti \ 6 piastrine del .BizzQzero. Il reticolo fibrinoso è alquanto più ricco e consistente. Con l'apparecchio di Zeiss-Thoma si son numeraté 2,663,357 emazie per mm. cub. con un aumento di 86.f. mii~ e più sull'esame fatto il 6 agosto, prima d' inçominciare la cura.
DA ANCHILOSTOMA DUODENALE ECC. 52·1
L'infermo in appresso risenti sempre più i benefici effetti della cura intrapresa; e il 30 settembre, epoca in cui venne invialo in licenza di convale:;cenza, il pallore della cute era quasi del tutto scomparso; i toni cardiaci eran normali e il 1·umor di trottola sulle giugulari più non si udiva . Il peso del co rpo era salito a kg . 58 ; il drnamometro segnava: M.n. 37, 11.S. 25. Un ultimo esame del sangue dette i seguenti risultati. ~umero delle emazie (Zeiss-Thoma) 2,832,820, cioè di 1, H 5 mila e più superiore a quello riscontrato nel IO esame (6 agosto) ; inoltre i globuli rossi erano ben colorati. Dopo il permesso di convalescenza il Bar. è tornato a prestar servizio e più d'una volta l'abbiamo incontrato perfettamente ristabilito e nel vigore delle sue forze.
Ora, quali sono stati i fattori che han prodotte tali alterazioni nel!' organismo del nostro infermo da cagionare la grave anemia? Le grandi perdite di sangue certamente no, chè anzi questo caso va registrato fra quelli nei quali non si trovò mai sangue nelle feci. E nèmmeno regge l'altra ipotesi che l'anemia possa ripetere la propria origine dalle continu e sottrazioni sanguigne prodotte dagli anchilostomi col succhiamento per nutrirsi, imperocchè le perdite p~ofuse di sangue degli emorroidarii e delle donne menorragiche dovrebbero dare almeno uguale grado di anemia e in tempo ugualmente breve, il che non avviene. Nel nostro caso inoltre non possiamo attribuire l'anemia a intenso catarro intestinale, o a infezione malarica o ad altre malattie, nè tampoco a cattive condizioni di ambiente o a insufficiente alimentazione cui fosse stato costretto I' infermo; e pertanto riteniamo, con la maggioranza dei clinici, che causa principa!e della grave alterazione della crasi sanguigna nell'an - chilostomiasi sia un avvelenamento del sangue per autointossicazione dovnta a prodotti anormali che si origin~rebbero nel!' intestino, per la presenza del parassita. Gli studi sperimentali fatti in proposito dai dottori Lussana e Crisafulli (I ) -confermerebbero tale idea. Gli A. A. partendo dal principio che la maggiore eliminazione degli elementi inquinanti un organismo animale si fa per i reni iniettavano, a dosi fraziqnate, dell'urina di anemici per anchilostoma a dei conigli, nei quali osservarono che si determinava una rapida e profonda alterazione della ·crasi del sangue a spes~specialmente della sua parte colorante e dei globuli rossi. Tale alterazione del sangue dei conigli era di minor grado, se iniettavasi l'urina non prima, ma durante il trattamento curativo e diminuiva anr.ora, ~e iniettavasi dopo alcuni gior1i dalla completa emissione dei parasi ti dall'intestino. r
Con ciò però non vogliamo asserire che tal i esperimenti dieno in modo assoluto spiegazione dell'anchilostomo-anemia, poichè lò stesso dott. Crisafulli ha ottenuto , le medesime alterazione della crasi sanguigna nel coniglio, iniettando urina di anemici da ·malaria cronica con catarro intestinale ero· nico (2). Nè potemmo noi stessi istituire esperimenti in proposito, perchè lo stato clell' infermo il 6 ngosto era così grave, da non permettere altro indugio a intraprendere la cura ed ognuno sa che gli studi sperimentali bisogna condurli con ordine e con abbondanza di pruove, se si vuole che contribuiscano a risolvere i problefi della patologia.
Aggiungiamo solo che la grave anemia verificatasi nel
DA ANCHILOSTOMA DUODENALE ECC, 523
nostro infermo, nel quale (benchè fosse individuo bene sviluppato e nel fiore degli anni) il numero dei globuli rossi era sceso a 11,7 117, 1109 per mm. cub., può riconoscere in parte la sua causa nell~ contemporanea presenza di larve di ditteri nel!' intestino. I quattro casi riferiti dal Pasquale sì avverarono tutti in persone più o meno anemiche e il Moniez (Les parasites de l' homme . Paris ,1889) riferisce dei ' , , casi, tra i quali uno dal Joseph, in cui parecchie centinaia di larve di Pollenia rudis furono eqi.esse da persona anemica.
Opiniamo pure che le larve. della Sa1·cophaga haemorroidalis, abbiano faua piutlosto lunga dimora nel tubo gastro enterico del nostro infermo, penetrandovi allo stato di UO\"a ; imperocchè non si può ammettere che tutta la quan· ti1à. di larve emesse da questo infermo sieno state introdotto come tali con gli alimenti. ·
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230706180922-e87a0ca98cc9847d6c8456bbec61742c/v1/92bcbc7f4b848fdf0bce017c5168aca4.jpeg?width=720&quality=85%2C50)
Notiamo inollre che mai altrr> caso di simi[ genere si ebbe a verificare nè in questo tempo, nè anteriormente nel no·stro ospedale. La letteratura dell'argomento registra pa · recchi casi, tra cui uno del Lockwood, nel quale per lo spazio di due mesi furono emesse larve di R.. caoolicularis e di S. carnaria; e quanto alla Sarcophaga haemorroid~lis il ~foniez dice che le sue larve « provocano intensi disturbi di stomaco e si att~ccano con gli uncini boccali fortemente alla sua parete interna, di modo che col vomito difficilmente sono espulse, ecc~ » (1). Nel nostro caso, non essendo esse comparse che qt1ando gli anchilostomi erano stati quasi tutti espulsi, è da pensare che fossero annidate in qualche diverticolo del!' intestino, più probabilme nte nel cieco, e non
(t) Rivista clinica. ArchiYiO italiano di clinica medica, 1.890 (Qicembre).
(2) Id. id. !892 (dicembre)
UN CASO DI A~EMIA
nello stomaco, non avendo notalo disturbi da parte di quest'organo nel nostro infermo. Infine, a dar ragione della grande quantità di ·1arve che sono state emesse in questo e in altri casi, si potrebbe pensare alla possibile, sebbene rara riproduzione per pedogenesi, da noi ottenuta sperimentalmente, come sarà dello in seguilo.
Questo fatto spiegherebbe come dal nostro infermo siano state prima emesse larve più grandi e poi tutte in uoa volta (nuovo ciclo di generazione) larve più piccole ed uguali fra loro.
Alle vam e nto e descri zione delle larve .
Già mentre si facevano osse,·vazioni sulle larve prima ottenute, avevamo notato che, lasciandole in un recipiente ·di vetro ben coperto, insieme èon le feci, esse dopo 112 ore apparivano quasi radt.loppiate di volume. Ne ponemmo alcune, dopo lavate, -in un bicchiere contenente un pezzo <li carne cruda e in 24 ore esse eran cresciute più del doppio; ma la putrefazione della carne dava odore cosi incomodo e le larve eran così imbrattate d'una poltiglia bianco-sporca, che non l'n più possibile osservarle in tal modo.
Quando invece ottenemmo altre larve dalla ricerca di con · trollo che credemmo necessario istituv-e, adottammo altro metodo d'esame e tutte le osservazioni, che verremo esponendo, caddero appunto su queste ultime larve; avendo al_ Lontanate tutte le altre prima ottenute. Alcune furono osservate vive in gliceri na; altre, dopo lavate per 3 piin uti in
DA ANt:HILOSTOMA DUODENALE ECC. 525 soluzione satura di sublimato {7 1 / , p. 100 con ¼ p. 100 di cloruro sodico), nella quale restavan vive per '/. ora, vennero accuratamente deposte nel fondo d'un bicchiere contenente della carne e ben coperto. Il bicchiere con la carne e col coperchio era stato prima tenuto un'ora nella stnfa a vapore di Koch e, dopo introdottevi le larve, fu chiuso con spago, suggellato e posto ~n luogo sicuro. Così evitammo un troppo rapido inquinamento della carne (restava sempre quello prodotto dai microrganismi emessi dal(' intestino delle larve stesse) e fummo sicuri clJe altre larve non venissero accidentalmente a confondersi con quelle depo3te. Riosservato il bicchiere dopo 6 giorni, con sorpresa notammo che in luogo di Hl esso conteneva una cinquantina di larve tulle vive, ugualmente sviluppate e grandi. Il so~pelto di questa riproduzione per pedogenesi (larve dentro larve) era già sorto in noi la prima volta che ponemmo le larve a sviluppare nella carne; ma, come non s'era presa alcuna cau~ela, credemmo utile ripetere l'espeit rimento nel modo anzidetto. Le larve ottenute da questa seconda prova servirono tanto per l'esame di esse, quanto per la riproduzione dell'insetto perfetto.
Intanto, per osservare meglio il modo di crescere d~lle lar.ze sulla carne, ponemmo alcune di quelle emesse dal1' infermo nella padella sterilizzata, dopo averle ugualmente pas$a-te per soluzione satura di sublimato. in una scatola alla Pelri contenente carne e prima ugualmente sterilizzata. Esse dunq_ue, appena raccolte; eran tutte d'una grandezza, misurando :S a 6 mm. di lunghezza e poco più di 1 mm. di larghezza ali' estremo caudale ; ·l'estremità cefalica era in vece sottile e dotala di movimenti assai vivaci. La larva, di tinta bianca, facendo sulla carne punto di presa con gli uncini
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230706180922-e87a0ca98cc9847d6c8456bbec61742c/v1/e7be44808818b4101b91e79f7b3a812e.jpeg?width=720&quality=85%2C50)
026 Un Caso Di Anemia
boccaIi, si portava prestamente avanti. Le fibre della carne non restavano visibilmente lacerate da questa presa, nemmeno quando le larve eran di molto cresciute, ma leggermente spostate; tuttavia restavano i segni della presa visibili anche ad occhio nudo. Nelle prime ore le larve erano irrequiete sulla carne ed acquistavano assai presto una leggiera tinta carnicina, per la quale si rendeva assai visibile un vaso pul.sabile sul dorso e rn corrispondenza dell'unione del terzo posteriore Cùi due terzi anteriori del corpo. Poi si nascondevanò tu.Lle sotto la carne a contatto col vetro e, dopo una nolle, si ritrovavano ;1ncora al posto ov'eran state -lasciate il giorno avanti, tutte ricoperte d'ogn' intorno dalla urne, sotto cui s'eran fatta una nicchia, nella quale non restava quasi spazio vuoto. Il cbe dimostra il pochissimo bisogno d'aria ch'esse avevano. Col prendere in mano la scatola, esse si rimettevano nuovamente in moto, pe1: poi nuovame~te raccogliersi al medesimo posto. Quando poi, trascorsi 3 o 4 giorni, esse eran di molto cresciute, no n si spostavano che assai difficilmente e lentamente progredi!ano con movimenti come svogliati (e furono allora adibite allo sviluppo del!' insetto perfetto) . Così cresciute fino a misurare · 15- i 7 mm . di lung!iezza, erano più adatte all'osservazione macroscopica e se ne potevano anche escidere parti per un attento esame microscopico. Quellepiccole invece, messe io glicerina e sotto un vetrino che debolmente le comprimeva, si prestavano di più ali' osservazione microscopica della larva -intera e de' suoi mo,,imenti.
L'aspetto m\).croscopico della larva è quello dato dalla tìg. 1, tav. I e fig. 11, tav. If del citato lavoro del Pasquale .
Ciascuna larva risulta similmente di "2 segmenti divisi tra
DA ANCHILOSTOMA DUODE.'iALE ECC.
loro da H aneli-i o cingoli spinosi, cioè provvisti di fitte e corte !\etole .
Il 11° segmento o segm. cefalico differisce molto da tutti gli altri, perchè provviste,: 11) di due robusti uncini di sostanza chitinosa fortemente colorati in bruno. molto arcuati, a concavità verso la faccia ventrale, a co~vessilà superiore. Questi, per mezzo di un tendine intermedio di forma irregolarmente quadrangolare, si articolano con un tendine aliforme, che si prolunga con le sue diramazioni lìno al 3° segmento. Il tendine ali forme è d' in.eguale spessore, di tinta bruna non uniforme, cioè perfettamente ~pac') nell~ parte centrale, semitrasparente alla parte ventrale, ove al microscopio apparisce finalmente striato come risultasse da un intrecr.io di crini ondulati. Inoltre questo primo segmento alla parte anteriore possiede 2) qunltro appendici, di cui due biarticolate (antenne) situate superiormente, cioè dal lato della convessità degli unr.ini e due inferiori (palpi) monoarticolate~ situate verso la faccia ventrale, cioè dal lato della concavità degli uncini e sorgenti da un cercine, auorno a cui si raccolgono e s'inspèssiscono le maglie disegnate dalle 3) ~trie, boccalì. Queste sono più fitte alla faccia ventrale rispondente alla concavità degli uncini, ove decorronc> quasi parallelamente, ma un poco ondulate. Sono a doppio contorno, qualche volta biforcantisi e si prolunoano diradan1' dosi, verso la faccia superiore del segmento cefalico. Così attorno ai palpi, ccm1e attorno alle antenne i prolungamenti delle strie boccali vengono a disegnare una rete, della quale si può avere un'idea guardando la fig. 2, tav. I del citato lavoro di Pasquale.
Il 1° segmento è diviso dal 2° per mezzo del 1° cingolo spinoso. Le spine di questo cingolo alla faccia ventrale sono disposte in più ordini e sonc spesso bifide, più raramente trifide, esse vanno diradando5i a misura che diventano dorsali e sono tulle direlle veno l'estremo caudale. li 2°, il 3° e il 4° cingolo hanno ciascuno sei ordini di spine, le quali sono più grandi ed ottuse delle precedenti o sono sempre uniche. li 5° cingolo ha sei ordini di spine alla faccia ventrale tre sol i alla faccia dorsale. li 6°, il 7°, I' 8° e il 9° cingolo hanno solo spine alla faccia ventrale; queste scompariscono verso il dorso o sono appena rudimentarie. li 10° e l'H 0 cingolo hanno di nuovo sei ordini di spine da per tutto ; queste però sono rivolte con la punta verso l'estremità cefalica.
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230706180922-e87a0ca98cc9847d6c8456bbec61742c/v1/abcfa89fe4aabc8feb60ade3b3fcde9c.jpeg?width=720&quality=85%2C50)
Tornando alla descrizione dei segmenti della lan·a, il 2° di essi comprende gran parie del tendine aliforme e le due estremità degli stigmi anteriori con piccola porzione delle Yaste trachee che ad essi fan seguito. Gli stigmi sono di tinta ginlletta visibili nelle larve cresciute anche ad occhio nudo e si aprono a ventaglio terminando ciascuno con 45 boccucce (qualche volta 13) quasi rotonde, di apparenza granulosa nel centro.
I canali Mrei sono ampli, decorrono ramificandosi in tutto il corpo della larva e sono, per rifrangengenza del· l'aria, as.,ai bene visibili nelle larve vive; spariscono quasi dopo la preparnzione ; i loro tronchi maggiori sono in comunicazione cosi con gli stigmi anteriori come con gli stigmi posteriori, verso i quali due di essi appariscono come troncati e terminati a fondo cieco.
Gli altri seginenli fino ali' ·11°, sono tulli divisi tra loro da cingoli spinosi e non presenlano cara!leri speciali.
D..\ AXC1ULOST0l1A DUODE,ALE ECC. 529
L' inLestino occupa la linea mediana del corpo con varie circonvoluzioni ; spesso nelle anse si osserva un conteno.Lo di grosse gocciole a doppio contorno molto serrate fra loro e mollo rifrangenti.
1· ultimo segmenlo (·12°) o s. caudale comprende gli stigmi po.~t.eriori e la sporg enza anale. Saperiormeote verso la faccia dorsale {fig. 11 b i, tav. I di Pasquale) s'elevn per I mm. un'eminenza crateriforme il cuf bordo è provvisto di 12 papille eq_uidistanti. La superficie esterna del cratere è regolarmente disseminata di prominenze spinose, le quali via vi~ si appiatliscono accostandosi alle 12 papille e lasciano tra loro dei solchi esigui, i quali disegnano come un reticolo attorno alle papille suddeLte. ~ella cavità del cratere si trovano i due stigmi posteriori, che si distinguono anche ad occhio nudo, perchè fatti di chitina giallo-bruna. Essi, visti di profìfo, hanno lìgura di doppie tasche, visti di prospetto al mi croscopio ripel•>OO in cerlo modo I' immai,?ine data dalla fig. 9, tav. JT di Pasquale.
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230706180922-e87a0ca98cc9847d6c8456bbec61742c/v1/fbc4e8909dd9ea29f36f1acd723c9f7b.jpeg?width=720&quality=85%2C50)
La cavità crateriforme sopra-anale nelle larve vive è contrntli!e, ma non ritmicamenle Le contrazioni si osservano molto bene nelle grosse larve cresciute sulla carne, allorchè s; infondono in acqua e dànno l'idea del movimento d'nper· tura e chiusura della bocca dei pesci, allorchè fanno passare l'acqua attraverso le loro branchie respiratorie. ~el movimento di chiasura le papille superiori vengono a situarsi negl' interva lli delle papille inferiori e per un momenlo si disegna una rima trasversnle; il movimenLo di aperlura è repentino, a scatto, e per ei:so la larva, se libéra nell"acqna, procede di qualche millimetr~.
· La sporgenza anale è quasi rettangolare, terminata ai due anO'oli inferiori da due prominenze coniche simili alle ?) papille sopradescritte, ma più grandi, e similmente disegnale per i ~olchi che vi lasciano i rilievi appiattiti i quali sulle pertinenze dell'ano assumono aspello di spi ne ?Lluse.
Allo scopo di riprodurre l' insetto perfetto disponem mo in un bicchiere coperto un piccolo trespolo fatto con fili di pa~lia impigliali in un batuffolo di cotone; scegliemmo le larve meglio sviluppate e, lavatele in soluzione forte di ,mblimato per liberarle dai m,crorganismi che s'erano moltiplicati sulla carne, le riponemmo dentro al bicchiere con la paglia, che fu subito chiuso e bene as5icurato. Le larve ripostevi furon 13 e quasi tutte dopo qualche ora s'eran nascoste nel cotone, donde non vennero più fuori; le poche rimaste libere eran pure scomparse nel cotone il giorno seguente. li bicchiere fu tenuto per 3 giorni nel termostato a 36° C. di là poi messo, sempre chi uso e bene assicurato, alla T. ambiente (z~•-25• C.) Si disperava gia di vedere i ditteri sviluppati, quando il 14° giorno tre grosse mosche tulle eguali comparvero nel bicchiere: le allre fino alla 13" non tardarono a venir fuori dal cotone ed eran sempre dell'identica specie. Le pupe, esaminate di poi, eran fatte a barilotto, di tinta bruno-scura e facevano ancora osserv:ire i cingoli spinosi avendo conserrnte spine rudimentarie.
· Per identificare i ditteri svi luppati abbiamo h,regato il medico di 2" classe dott. Alfonso Oliva, molto versato negli studi di storia naturale, mandandogli degli esemplari, ed egli gentilmente ha corrisposto al nostro invito, inviandoci lo scritto seguente :
![](https://assets.isu.pub/document-structure/230706180922-e87a0ca98cc9847d6c8456bbec61742c/v1/d02284f4b6180987e6c888e3ee6d0df0.jpeg?width=720&quality=85%2C50)
« La mosca di cui mi chiedono il nome è la sarcoph aga
« haemorroidalis, ri conoscibile ai seguenti caratteri. Corpo
« di color cenerino, capo giallastro a riflessi brunastri, una
« striscia frontale ed antenne nere. Torace con strisce nere.
, Addome nerastro chiazzato regolarmenle di !'iflessi cene-
« rini, cangian ti in giallastro nel maschio ed in bianco nella
_. femmina . Ano rosso; piedi neri; gambe posteriori pe -
« lacciute . Lunghezza totale del corpo, un centimetro: da
« questo punto / di veduta essa trovasi intermedia fra la
« Hippobosca aeqttina e la musca domestica. Il nome ca-
.« ratteristico della specie deriva dal colorito dell' ultimo
-« anello addominale il quale si presenta rosso-cupo (~I. Mac-« quart, Histoire naturelle des insectes) >.