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RIVISTA o'rGIE?iE
VIIL Pro filassi della tube rcolosi. - Se la questìone della cura del la tubercolosi òffre un interesse considerevole, quello della sua protilas!:-i è anche più importante. il congresso si è occupato pure dei mezzi idonei ad e vitar e, nella misura delle nostre forze, la propagazione della malattia per via di contagio. La disinfezione dei locttli, la cui pratica comincia ad entrare nell'uso quando si tratta di malattie infettive acute come il vaiuolo, la difterite, ecc., non è ancora usata nella tube rcolosi. Bisognerebbe far crrnoscere al pubblico i pericoli che risultano da qnesta negligenza; bisognerebbe pu re, come l'hanno proposto Landouzy, Butel e Petit, rendere ·questa disinfezione obbligatoria per tutti i locali i.n cui avranno vis!:-ulo tubercolosi .
È stato pure discusso l'isolamento dei tubercolosi negli ospedali : la loro ammissione nelle sale comuni è un pericolo non solo per gli altri am malati, ma per i tubercolosi istessi, i quali HOno esposti a continue infezioni secondarie c he aggravano il loro stato.
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L. H. P etit ha fa tto un'inchiesta person ale su questa questione dell'ospitalizzazione di tubercolosi ed ha indirizzato ài capi servizio d'ospedale una scheda d'informazioni su tale a rgomanto. Le l'ispos te sono s tate generalmente identiche. Tutti ammetto no che il soggiorno di tisici negli ospedali comuni è nocivo agli altri ammalati ed a loro stessi; tutti sono pure di avviso che converrebbe aprire ospedali particolari pei tisici. Que;;:ti ospedali dovrebbero essere eretti lontano dalle altre a bitazioni e dovrebbe ro essere eretti non come .ospedal i comuni, ma come ver.i sanatori.
C. S.
D Ubi;o d'oro de l çorpo s a.nltario militar e. - Del dotto re GÌACOMO PEcco , ge ne rale medico in posizio ne ausiliaria.
Fra i chirurghi e fra i medici che m vari modi appartennero al servizio militare sotto i Reali di Savoia dal principio del secolo xvJI si no alla creazione del corpo sanitario nel 1833, molti· ve ne furono i quali si distinsero per alte cariche nobihneole sostenute, per opere scientifiche o letterarie pubblicate, per merito d'insegnamento universitario, per l'onore a'aver fatto parte dei corpi scientifici nazionali o stranieri ovvero per ~norificenze e titoli loro concessi dalla benevolenza dei sovrani.
Parecchi furono archiatri o chirurghi di re, di regine, di principi' e di principesse di Casa Savoia; non pochi furono professori di università; altri furono aggregati ai collegi di medic ina o di chirurgia dell'Università torinese, e taluni furono membri della R . Accademia delle scienze di _ Torino o d' altre similari. Dal che non poteva non. derivarne lustro e decoro a tuttì i medici o chirurghi militari loro contemporanei.
Ma di tutti quei valentuomini è oramai perduta ogni memoria, eccettuatine alcuni pochi di cui la fama non è an -
626 VARIETÀ. cor~ spenta o percbè scomparsi da non luogo tempo, o perchè lasciarono un'orma più luminosa nel campo scientifico. I loro nomi, i meriti loro giacciono ora nascosti in opere speciali od in altri documenti difficili a consultarsi (I).
Mi è quindi sembrata cosa opportuna, anzi doverosa, richiamare a nuova vita, alla vita dei ricordi, quei nostri predecessori di cui dobbiamo gloriarci e di farli appunto rivivere in questo giornale medico militare, affinché ne abbiano più facile conoscenza gli odierni loro successori dello esercito e della marina.
~el farne questa breve rivista, seg uirò, per quanto mi sarà possibile, l'ordine cronologico della loro prima ammessione al servizio e dove le notizie raccolte me lo consentiranno, cercherò di metterne in evidenza i meriti e fa carriera.
Anno /626.
BoURSIEll P1uao Looovrco di Chambéry, nominato nel 1626 medico generale per S. A. R. il duca Carlo Emanuele I, ne era pure medico cnbiculare e Consigliere. 01tra;:ciò ru inscritto fra i riformatori dell' l!niversita ed ebbe da S.A.R. il titolo di nobile.
(t) In ·quesle ricerclle mi sono speeialmente giovato delle opere seguenti: BoK1No, Biografia. medica piem1>nle$e. Torino, tS!i-~s; TROVPEO, Dei medìci e degli archiatri àei Pi·incipi della R. Casa di Sa_ 1'0ia. Torino, !857-58 ;
Ds 'f1PALOO. Biografia degli ilaliani ilh'8tri nelle sc ien:::e, liltere ed a rti del suolo XVIII e contemporanei. Venezia, t834-l84i.
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Mi giovai pure di antichi giornali (Gazzetta piemontese dal t8t4 al 1846 Neuaggiere torinese) e di documenti militari esistenti nelle biblioteche Pa· latina e Ducale, ecc. ·
VARI.ITÀ 627
Quali fossero a quell'epoca le incombenze d'un medico ~enerale delle truppeJ sarebbe malagevole il dirlo. Per tro"°are qualche documento in cui cominci a comparire I' ingerenza d'una tale carica, come pure di quella piu tardiva di chirurgo generale, bisogna giungere fino oltre alla metà del secolo xvm. Però se si volesse argomentare da quanto in proposito si riscontra dopo il · 1750, si dovrebbe credere che, eccettuatone qualche responso igienico motivato da particolari ci r~ostanze, la loro azion·e sul servizio sanitario non si esercitasse fuorché nei ·periodi allora abbastanza frequenti di guerra, nei quali agli ospedali dei ~orpi che necessariamente si chiudevano, subentravano ospedali temporanei di guerra dipendenti dall'autorità centrale. Nè credo potessero esercitare influenza sulla nomina dei .chi rurghi maggiori dei corpi (corrispondenti agli odierni ca - ; pitani medici), essendo essa di esclusiva competenza dei rispet tivi colonnelli ai quali solo incombeva l'obbligo di se.:gnalarli al governo che li pagava. Anno /684.
FANTO~I GIAMBATTISTA, di Torino, però oriundo di fa,miglia patrizia biellese, medico valente, conoscitore di matematica e di meccanica, ed oI tracciò buon Ietterato, fu addetto flel 1684. allo spedale militare di Vercelli, mandatovi espres-samente dal· duca Yittorio Amedeo II, il quale più tardi lo nominò suo medico e lo volle seco durante la spedizione mili tare del ,1692 nel Delfi nato. Cola il Fantoni che era in età di 4-0 anni, mori per febbre maligna, lasciando, come scrive il Bonino, grandissimo desid1wi.o di sè nel principe <t!. nell'esercito.
628 fARJETÀ
Egli era stato proféssore à'anatdmia nel ,167l>, consigliere e bibliotecario ducale nel 1681, professore di medicina teorico-pratica nel 1685.
'È noto che nella citata ·spedizione del 1692 il duca Vitto rio Amedeo II fu eotto dal vaiuolo e co rse ri sch io di mor irne. No n è quindi improbabi'le che la febbre ma lig na di cui si dice mori:;se i.I Fabtoni, sia stato piuttosto il vaiuolo da esso lui contratto nel curare il suo signore.
A questa co ngettura sul conto del Fantoni mi permetto, d'aggiungerne un 'altra.
Si racconta che alla battaglia di Staffarda (,17 agosto 1690) i 'lrancesi fecero prigioniero il primo medico di Yittorio
Amede o li, testi tne ndoglielo però subi to ( I).
Era allora archiatro della Corte di ··savoia il Fanzago di Padova che occupò quella carica dal 1669 ·a1 1703, ma. ciò non basta a conchi uder oe che il prigione sia stato lui, perchè ,essendo egli gfa vecchio, è supponibile fosse rimasto, a Corte. In quella vece pare maggiormente probabile eh& fosse il Fanton i, il quale, beneviso al Duca per precedentt servizi militar i (2), era più adatto a seguirlo in quella campagna di guerra, éome poi lo seg uì nell'al tra del ,1691, c:he doveva tornargli fatale .
(I) LÈIUS, La ComlUse de Yerrue et la <:Our de Vidor Amedée Il de Satioie. Paris, t 88 i .
(i ) R<>:rnso riporta alcune lettere che il Duca gli scriveva nel 1684 a Ver~lli~ lodandone i servizi in quello speda.le militare.
1713.
RICCA PI ETRO PAOLO di Tor ino, nato nel 1665, medico della guardia svizzera, fu archiatro e cons igliere del Re Vittorio Am edeo II ch e nel 1730 lo inveslì del feudo di Qaassolo nell'ora circonda r io d' hrea, con tilol o comitale e contempora neamenle concesse al di lui figlio la sopravvivenza nei delli impi eJhi.
R,ccA CARLO, fi glio, gli succedett e nei due impieghi dopo il 173,1. Costui , dopo che fu laureato era stato inviato dal Sovrano a completar~ i snoi studi in foghi lterra, in Olanda ed al trove. Ritornato in patria trovò subilo aperta la via agli impieghi ed agli onori. Fu membro del collegio medico, professore d'anatomia e soci o di varie a.;cademi e stral) iere, fra cui quella delle scienze di Londra. Era clinico , alente ed anche di$tioto letteraio. li Trom peo lo di sse « precur: sore dei recenti nella dottrina della gene;;i dei co ntagi per opera dei fermenti >.
Ali' impiego di medici della guardia svi zzera era annesso lo stipendio di annue lire trecentosessanta d'argento da sold i venti cad un a, oltre a due razioni di pane al gi orno < con tutti gli onori, utili e preroga tive della carica».
Le lire d'argento d'allora potevano valere L. 1,20 della mone ta alluale; ma quanto agli onori , uti li e prerogative è malagevole poter immaginare quali potessero essere, tra ttandosi d'impieghi ch e a quei tempi non avevano caratt ere mililare (I Ì ·
(t ) Sinò alla costituzione del corpo sanitario mllìtare nel t833 i medici, sia che fossero addetti a qualche corpo speciale o sia che prestassero servizio negli
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