l'ER FIRIU D'ARliA D.\ PU~H l TAGLIO
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percbil l'infermo a)!onizzante e perchè. cau"a la perdita sanguigna e la legatura dell'arteria, non si 11veva emorragia ,enosa. si riunì con punti tli sutura la ferita della regione ascellare e si pose l'inf~rmo debitamente in un letLo. L'arto "'à di•eonto freddo. ver:'o sera riprese calore e laseia\'a l" sperare il ripristinamento del circolo. Il :26 mattino l'arto t•ra ritornato freddo ed in pieno torpore; una lieve reazione generale fn segui La da elevazione termica a 38°c nelle ore della sera; vi era già edema della mano e del· rarambnlcr.io. ed il n•attioo del 27 si notò la presenza della ~angre n a nel limite inferiore del borJo della ferita del cavo ascellare. Perduta cosi ogni speranza per la conservazione del membro e ritenendo che ogni rilnr·do poteva compromettere la vita, fu proposta l'immediata di ·articolazione del ùraccio, ma, per ragioni non dipendenti dalla mia volontà, deLta opera zrone fu eseguita il mauino del ~8. La 1-(angrena si era rapidamente este:>a sopra lutto il broccio e l'a,•a mhraccio~ non era facile determinare fino a quale altezza i tessuti erano mortificati; sembrava risparmiata la spalla e si peosò di praticare l'operazione con lembo deltoideo, che tanto bene si presta per· riempire lo srondato del cavo articolare: ma. sollevato il Lembo, mi trovai ùi fronte all'invasione gangrenosa di quasi lutti i rnu$coli e fui costretto ad eseguire J'nsportazione di tuili i tessuti che sembravano alteratj, conservanio il lembo cut:meo. La sera del 28 elevazione termica a ~o·. a c. con delirio. polso stretto e celere (120 pulsazioni al minuto) respiro accelerato, pelle calda coperta di abbondantissimo sudore, fi~onomia alquanto onimata, lingua coperta da intonaco bianco, anoressia, urine scarse e rosse, co·tipazione ven-