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REUJIATI SJIO BL EN ORRAGICOREmDIVANTE
Riferi;.co brevemente su di un caso di reumatismo recidivante specifico, cioè blenorragico, occorso nel reparto venerei nel mese di gennaio 1891. Riflette la guardia di finanza Carrara Valentino del circolo di Milano, eh' un individuo di mediocre costituzione fisica, di temperamento linfatiro, oligoemico, con scarso parinico!o adiposo, con nutrizione g-enerale deperita. Ci racconta di aver sempre goduta buona salute e di 11011 aver mai contratto ulceri veneree o sifilitiche. Ai primi del mese di dicembre 1889 per la prima vo lta contrasse una blenorragia, per la quale ai 15 dello stesso mese fu 1·icoverato in quest'ospedale, dove dopo dieci giorni circa la secrezione uretrale era alquanto diminuita, ma cominciò ad a vverlil'e un dolore nell'articolazione tibio-perone- astragalica destra. Questo dolore andò sempre più aume11tando e la detta articolazione in poclii giorni diven11e gonfia, sia per un versamento intraarticolare formatosi, sia per una tumefazione mfiammalnria dei tessuti periarticolari. Fu curato con applicazione di tintura iodica con apparecchio immobilizzan te e dopo 53 giorni usciva dall'ospedale guarito complelameule anche della blenor1•agi~.
SOPRA UN CASO, Et.:C.
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. · · 1·18 ,.,.0 ~to 1890 il Carrara. in seguilo a uuovo coito A1 pr1m1 e "' ' . _ .
. contrasse nuovamente blenorragia che egli curo da 1mpuro, . . fi · 18 agosto criorno in cui fu costl'etlo a rientrare al· se no a1 , ::-- . . .
d I Perché fu nuovamente preso da dolon arl1colar1 l'ospe a e, li , L'icolazione tarso-mctatarsea sinistra con gonfiore esteso ne ar . . . . . l I d del Piede nell'at·licolaz1one l1b10-Larsea s1111" ra a al orso , . . .
I dl·venne anche gonfia, e nelle art1colaz1om omero-scaqua e · d · l · u"ci auarito dopo 43 g1orm dalla bl 1morrag1a e ai po ari. "' dolori.
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11 iorno 5 dicembre 1890 ebbe nuovo contagio hlenorra·
· g dopo circa dodici ~iorni di nuovo cominciò ad avver- g1co e , . . I tire i dolori articolari prima nell artrcolaz1011e omero-scapo are . ·.,tra quindi nella ste1·no-clavicolare e 11ell'omero-scapolare s 1111 ~ ' · b Il' d le di destra. Ricoverò perciò il giorno 27 d1cem re a ospe a , dove tuttora trovasi. All'epoca dell'ultima sua entrata _pe r!'isteva ancora la secrezione uretrale purulenta ~on. moll? bbondantc e i dolori accPnnati i C(Uali erano contrnu1, forL1, a compa"nati da lieve aumento di temperatura (37,6). In ac ., . I d t corrispondenza dell'articolazione ste rno clav1co are e~ ra cominciò a formarsi una tumefazione estesa anche lungo 11 3° intnno della clavicola, pastosa e dolentissima alla. palpa·one ri levante nel punto corrispond~nle àl capo clav1colare, ZI ' . I . così liev e tumefezione si notò attorno all'artico azione e li' . omero-scapolare sinistra. I dolori cedettero poco a. u_so m·terno di salicilato sodico, all'applicazione locale d1 hntur~ iodica, di pom ate calmanti ecc. e solo da poc.hì giorni sooos1 calmali lasciando co,:ì tranquillo l'infermo d1 notte. All~almenle pre>'entasi denutrito, con le mucose e la cule.p~Jhd~ Nelle accennate articolazioni esiste ancora una sensibile tumefazione; inoltre nell'articolazione omero scapolare sinistra !"i é residuata una rigidità articolare che non permette affatto ali' infermo di polér sollevare il braccio in alto, e che tale riaidità sia do~ula a fatti infiammatori dell'articolazionf'. e te:suti periarlicolari, e non a contrazioni muscolari volont~r1~ per 1J dolore suscitato dai movi~enti d~ll'.~r~o ? a fatti d1 paralisi dell'arto stesso, lo prova I 1mpO$SJb1hta d~ poter sollevar" il braccio con movimenti pa>'sivi anche c10è quando i muscoli Jel braccio sono in completo rilasciamento e Io
Sopra Un Caso
prova la forza rnuscolc1re cl1e si è conservata normale. Trat. Lasi adunque di vere artriti multiple specifiche sulla cui etio logia non può esistere dubbio, poiché la comparsa costante di tale affezione <lopo pochi giorni dal contagio blenorragico per ben tre volle e con lunghissimi intervalli di salme c'indica eh' essa è in diretlo rapporto e dipendenza di q uesto virus .e che nell'individuo in esame si è avuta una speciale predisposizione al suo sviluppo.
Questi casi in vero non sono punto rari. Il Perrin, per citarne quakuno, riferisce un caso classico ·di un individuo nel 'luale la blenorragia diede luogo dopo 20 giorni ad una pleurite diaframmatica e due settimane più tardi, migliorata questa, alla comparsa di ur_l' adenite inguinale con edema in entrambi gli arti inferiori e con tutti i sintomi di una flebite della femorale e dopo 14 giorni, persistendo i sintomi di una pleurite secca, ad un'artrite sterno-clavicolare destra identica a quella avutasi nel nostro caso. L'autore, in proposito, dice elle tutti i fenomeni morbosi presentati dall'infermo hanno una ce rta analogia con le infe1ioni puerperali; la ple urite <liaframmatica ha segnato la prima tappa dell'infezione e per spiegare la flebile doppia suppone che dalle vene dell'asta i microrganismi abbiano guadagnato le vene del bacino donde endoflebite obliterante propagata agli a rti inferiori. Ed il Ducrey di Napoli ricorda un caso assai analogo al precedente nel quale ad una blenorragia acuta tipica si accompagnò a capo ad alcuui giorni febbre e poi successivamente si ebbe un gran numero di manifestazioni morbose da parte delle s ierose: µleur1te destra dapprima, più tardi sininistra e poi un idrarto del ginocchio, del pugno e finalme nte i ratti di una leggera peritonite sierosa. Una pa1·ticolaritil degna <li nota era la rapidità con cui gli essudati sierosi si formavano e scomparivano. Anche il Raymond ripor·ta un caso di artropatie molteplici ed atrofie muscolari diffuse io rapporto con un'infezione blenorragica. Le diffusioni e localizzazioni in or gani lontani del virus blenorragico son cose già ben note da molto e le continue osser vazioni tendono sempre più a dimostrare come erronea sia l'antica idea che quest" virus debba assolutamente ed esclusivamente lo-
I calizzarsi esclusivamente nella mucosa uretrale e vescicale e tutt'al più produrre l'ord1ite bleno rragica. In teRi generale quest0 fatto Ri verifica in moltissime infezioni , da principio localizu1te in dati organi prediletti e poi diffuse in punti lontani. Così fra i tanti esempi che dimostrano ciò può citarsi lo pneum()cocco df'l Friedlaoder, il diplococco lanceolato del Frànkel, che dai polmoni ove primitivamente si riscontravano nelle polmoniti sono immigrati nelle meningi, dando meningiti secondarie, nell'orecchio dando otiti, nelle articolazioni dando artriti come il Picque e il Veilon constatarono in un uomo di 36 anni, chf\ in seguito a polmonite ebbe gonartrite con rilevante versamento purulento e in questo si fr,conlrarono indubbi a111ente il diplococC'o del Frankel ecc. E come lo streptococco piogene che si riscontra nell'otite purulenta può invadere secondariamente altri organi loutani e, agenclo comr. causa flogogena, suscitare nuovi processi specifici infiammatori, CO$i si può anche ben arguire che il virus blenorrai:rico trovi terreno propizio di sviluppo nelle sierose alle quali arriva sia per la corrente sanguigna e sia più probabilmente per la linfatica. Tutti riconoscono ormai la frequenza della gonartrite blenorragica caratterizzala da dolore, notevole versamento, di solito sieroso, e da lieve movimento febbrile. Se tali accidenti metastatici sien dovuti esclusivamente all'azione dei gonococchi del Neisser come alcuni credono o a sostanze chim iche da essi prodotte ir ritanti e tossiche assorbite, o sieno dati da una infezione mista come altri inclinano a credere, ammettendo che l'agente morboso assorbilo e trasportato non sia dovuto ~ola al go. nococco del Neisser ma a 11che ad altri micror~ani$mi patogeni come lo Staphylococcus pyoge nes au r eus in special modo , non è questione peranco ben a!'SOdata e sarebb~ro in proposito desiderabili nuove indagini batteriol01!i che allo scopo di verificare se ne' casi d1 reumatismo blenorragico con versamenti :,;ierosi o purulenti, questi contengano o no il gonococco del NeissPr, se lo contengono esclusivamente e costantemente o insieme ad altri microrganismi.