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tivamente da Messina e da Augusta il giorno 15, avevano avuto una movimentata navigazione di trasferimento il che avvalorava ancor più l'ipotesi di una prossima uscita in forze dell'avversario. L'Onice (Cap. Corv. Bruno Zelick) infatti, la notte sul 16, 65 miglia a SE di Capo dell'Armi, era stato fatto segno al lancio di siluri da parte di un sommergibile avversario che il nostro battello aveva evitato impegnando a sua volta l'avversario con tiro di cannone e lancio di siluri, costringendolo a disimpegnarsi in immersione. Il Platino (Ten. Vasc. Innocenzo Ragusa) il pomeriggio del giorno 17, in lat. 34"30' N long. 21 °10' E (100 miglia al largo delle coste Cirenaiche), venne attaccato dapprima da un aereo tipo « Bristol-Blenheim » con lancio di tre bombe che caddero vicino allo scafo. La pronta reazione di fuoco del nostro sommergibile riuscì tuttavia a sventare ulteriori attacchi dell'aereo che si allontanò con visibile incendio a bordo. Attaccato successivamente da altri 9 aerei il nostro battello riuscì a disimpegnarsi tempestivamente. I due sommergibili quindi si trovarono schierati quando il mattino del giorno 20 marzo il convoglio inglese destinato al rifornimento di Malta lasciò Alessandria con la sua scorta diretta. Ed infatti entrambi i battelli poterono avvistare il giorno 21 il convoglio diretto a ponente, dandone informazione al Comando Sommergibili, senza però poter condurre l'attacco a causa tra l'altro delle proibitive condizioni del mare (Il Platino schierato più a levante effettuò l'avvistamento alle 15.20 e l'Onice alle 17-47 del 21). Sulla base di queste informazioni Superrnarina poté predisporre i movimenti delle nostre Forze Navali di superficie che il pomeriggio del giorno seguente sostennero lo scontro detto della « Seconda Sirte ». Entrambi i sommergibili riavvistarono poi il 23 la formazione di incrociatori e cacciatorpediniere di scorta indiretta al convoglio quando questi, dopo lo scontro, dirigevano per !"ientrare ad Alessandria. L'Onice effettuò dapprima l'avvistamento idrofonico e successivamente alle 14.15, l'avvistamento della forza navale nemica. Il mare tuttora grosso gli impedì una visione chiara e completa della situazione in atto. Iniziato l'attacco, pur nelle avverse condizioni ambientali, lanciò alle 14.33 da media distanza due siluri contro il primo incrociatore della forma-