PREFAZION E
Questo 2° volume tratta l'attività dei sommergibili in Mediterraneo dal r gennaio 1942 all'8 settembre 1943; un'attività caratterizzata dai fattori positivi e negativi conseguenti alla maggiore esperienza acquisita, al logorio subìto, all'andamento del conflitto. La maggiore esperienza del Comando Centrale e dei Comandanti delle Unità consentì in qualche caso un impiego di maggior rendimento: realizzato, ad esempio, con la concentrazione di sommergibili ed una certa coordinazione con le azioni di aerei e di unità di superficie, come nella battaglia di "m·e zzo agosto", o con la sorpresa e lo sfruttamento della situazione particolare del nemico, come a mezzo di ricognizioni offensive nelle rade nei primi giorni dello sbarco alleato in Africa Settentrionale. Per contro la sproporzione sia qualitativa che quantitativa fra Sommergibili e difesa antisom andò accentuandosi in misura sempre più insostenibile, soprattutto dopo l'ingresso delle Forze Navali americane in Mediterraneo e dopo la caduta dell'Africa Settentrionale, rendendo sempre più difficili i successi e più pesanti le perdite; una situazione sempre più drammatica che i sommergibili affrontarono con onore sino all'ultimo. I numerosi attacchi effettuati dai sommergibili in agguato e le perdite subite testimoniano infatti quanto alto fosse ancora il morale e lo spiritq aggressivo del personale anche quando ormai a una qualsiasi speranza di vittoria si era sostituita soltanto la certezza di una imminente tragica fine: uno spirito che non impedì ai pochi superstiti che il 7 settembre avevano preso il mare per contrastare la schiacciante superiorità delle Forze Navali nemiche che appoggiavano lo sbarco a Salerno, di eseguire fedelmente gli ordini dell'armistizio.