Fabiana Marinaro
Recenti sviluppi del diritto del lavoro giapponese nell’era della flessibilità: la ‘zona grigia’ dei lavoratori ‘atipici’
Il diritto del lavoro in Giappone La nascita del Diritto del Lavoro in Giappone si colloca nel periodo immediatamente successivo alla fine della Seconda Guerra Mondiale. In precedenza, pur essendo in vigore una normativa base volta a garantire una soglia minima di tutela per la fascia più debole della forza lavoro (donne e bambini), il rapporto di lavoro era visto come una normale relazione contrattuale e, di conseguenza, governata esclusivamente dalle disposizioni del Codice Civile.1 Fu quindi sotto l’occupazione americana, di cui subì l’influenza soprattutto per quel che riguarda la legge sui sindacati, che venne formandosi l’ossatura del diritto del lavoro giapponese. Quest’ultimo, escludendo le disposizioni in merito contenute nella Costituzione del 1946,2 si compone oggi di tre grandi macrosettori:3 • 個別的労働関係法 (Kobetsuteki Rōdō Kankei Hō): normativa sui rapporti individuali di lavoro (es.: 労働基準法 Rōdō Kijun Hō ‘Legge sugli standard di lavoro’); • 集団的労働関係法 (Shūdanteki Rōdō Kankei Hō): normativa sui rapporti collettivi di lavoro (es.: 労働組合法 Rōdō Kumiai Hō ‘Legge sui sindacati’); • 労働市場法 (Rōdō Shijō Hō): normativa che regola il funzionamento del mercato del lavoro (es.: 職業安定法 Shokugyō Antei Hō ‘Legge sulla sicurezza dell’impiego’). Tralasciando di occuparci del secondo, che cade al di fuori dello scopo del presente contributo, focalizzeremo l’attenzione sugli altri due, quelli che negli ultimi anni hanno subìto i maggiori interventi da parte del legislatore giapponese causando un notevole cambiamento in quello che, fino a pochi anni orsono, era stato il normale corso nella gestione dei rapporti di lavoro in Giappone. 1
Araki Takashi, Rōdōhō, Yūhikaku, Tokyo 2009, II ed., p. 9. La cosa, peraltro, non è molto dissimile da quanto accaduto in altri paesi europei, Italia compresa. In merito si veda Roccella Massimo, Manuale di diritto del lavoro, Giappichelli editore, Torino 2010, IV ed., cap. I. 2 Artt. 27-28, Nihon Koku Kenpō (Costituzione del Giappone). I diritti riconosciuti sono: diritto/ obbligo ad avere un’occupazione, diritto di associazione e di agire collettivamente. Si veda http://www. houko.com/00/01/S21/000.HTM#s3, (03/01/2012). 3 Araki Takashi, Rōdōhō, cit., pp. 20-21.