IL SEPARATISMO SICILIANO

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documentazioni del periodo27: sono le «esigenze di metodo e anche di rigore filologico» tanto care al modus operandi di uno storico del calibro di Renda.28 Oltre alla Relazione conclusiva della Commissione d’inchiesta sul fenomeno mafioso in Sicilia del 1976, unico documento italiano utilizzato, lo storico fonda la propria ricostruzione su alcune relazioni prodotte dall’amministrazione provvisoria alleata (l’AMGOT) durante l’occupazione. Dai documenti si evince una grande attenzione da parte delle forze occupanti nei confronti della mafia siciliana in rapporto con il risveglio che la politica isolana visse in quel periodo e in particolare con il movimento separatista. Molto interessante il Rapporto sul problema della mafia in Sicilia (Report on the problem of mafia in Sicily) redatto per i servizi segreti americani – quello stesso Oss (Office of strategic services) accusato di aver tessuto rapporti con la malavita organizzata isolana – dal capitano W. E. Scotten e che porta la data del 29 ottobre 1943.29 Renda riprende questo memorandum, non solo per provare quanto gli occhi dell’amministrazione statunitense fossero puntati sul fenomeno mafioso, ma anche per rimarcare l’ampia conoscenza che alcuni esponenti dell’intelligence americana ormai avevano della mafia. Scotten, dopo tre anni di esperienza da vice-console a Palermo, offre un’ampia panoramica sulla storia della mafia rilevando il profondo innesto di quest’ultima nel sistema sociale, culturale ed economico dell’isola. A Renda preme molto sottolineare attraverso il rapporto di Scotten il fatto che la mafia, subito dopo l’arrivo degli Alleati in Sicilia, aveva dato «evidenti segni di un’ampia ripresa».30 A nostro parere, tuttavia, l’analisi del Renda è più tendente a dimostrare i legami che vi furono successivamente tra mafia e ad alcune aree politiche ben precise: il separatismo in primis. I documenti citati fanno sempre e comunque riferimento ad avvenimenti posteriori rispetto allo sbarco alleato e non possono fornirci alcuna certezza sull’effettiva esistenza del pactum sceleris. Nonostante questo, Renda afferma che «l’ “operazione gangster” [si riferisce all’intesa tra Lucky Luciano e i servizi segreti della marina statunitense] può, dunque, ritenersi sufficientemente confermata con un altissimo grado di probabilità». In questo 27

RENDA FRANCESCO, Storia della Sicilia dal 1860 al 1970, cit., p. 79.

28

Ibidem.

29

Ivi, p. 85.

30

Ivi, p. 89.

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