2 minute read

1.2 SCRITTURA E PRODUZIONE CREATIVA PER IL CINEMA E LA TELEVISIONE di Armando Fumagalli

1. LA FILIERA

Senza dubbio il settore della produzione per cinema e fiction televisiva sta vivendo un momento di esplosione creativa dovuto all’entrata “pesante” in termini quantitativi (film e serie prodotte, denari investiti) nel mercato dell’audiovisivo di nuovi player e nuove piattaforme (Netflix, Amazon, Hulu, dal 2019 si aggiungerà anche Disney +). Se si conta che, solo nel 2018, Netflix ha investito in produzione e acquisto di contenuti circa 8 miliardi di dollari, se si tiene conto inoltre che Amazon sta rapidamente aumentando le produzioni e che siamo alla vigilia dell’ingresso sul mercato di una nuova piattaforma di una major potente come Disney, questo può dare l’idea di come la produzione di contenuti audiovisivi sia in fortissima crescita a livello mondiale. Se a questo aggiungiamo la crescita di mercati oggi lontani come la Cina, ma che potrebbero integrarsi poco a poco, nei prossimi anni, nel grande mercato mondiale, possiamo comprendere come sia un momento di grande apertura e grandi opportunità per le professioni creative dell’audiovisivo.

Advertisement

L’Italia è certamente ai “confini dell’impero” per certi aspetti. Ma anche un paese oggi in parte periferico rispetto ai grandi centri mondiali della produzione sta sentendo gli effetti dell’ingresso in campo di questi soggetti giganteschi, anche perché le piattaforme di cui sopra tendono a riempire la loro offerta di prodotti anche molto caratterizzati localmente, ma che proprio per questo danno sapori nuovi e unici, nel contesto di un menu molto variegato, alla loro offerta.

A partire da serie come I Medici, The Young Pope, Suburra, L’amica geniale, Il nome della rosa, ecc. una parte di questo investimento sta arrivando anche su produzioni progettate e realizzate in Italia. In percentuale si tratta di una quota molto piccola, ma per le dimensioni del nostro mercato comunque significativa, perché si tratta di diverse decine di milioni di euro l’anno. Ciò a cui si assiste non è dunque solo la comparsa di produzioni ricche (sopra i 20 milioni per otto puntate da un’ora, e fino ai 40 di The Young Pope), ma anche l’aumento globale delle ore prodotte nel nostro Paese. Questo ovviamente sta generando una richiesta sempre più ampia di persone che possano lavorare su serie internazionali: sono ricercati Story Editor con esperienza, produttori creativi, responsabili di sviluppo e anche ovviamente sceneggiatori che abbiano uno stile e un “passo” adatti al mercato internazionale.

Siamo consapevoli che quando parliamo di queste figure professionali (Story Editor, produttori creativi, ecc.) ci riferiamo a figure e mansioni che non sono note al pubblico più vasto e talvolta neppure agli appassionati di cinema e tv, né spesso agli studenti di corsi di comunicazione o a chi è interessato a lavorare nel settore. Già è qualcosa se essi si accorgono che di solito non è il regista l’autore principale del film o della serie televisiva, ma che il lavoro autoriale è diviso in tre aree fondamentali (tre figure professionali) ognuna della quali, specialmente per una serie tv ma anche per un film, può essere incarnata da più di una persona fisica: rimandiamo alla scheda di approfondimento sulle professioni emergenti.

Il paradosso però è che oggi, con la richiesta di lavorare su serie internazionali, a volte girate in inglese, tutti vorrebbero persone già con esperienza, ma questa specifica esperienza al momento attuale in Italia sono pochissimi ad averla… da qui la possibilità per chi entra nel mercato oggi o chi vi è entrato da poco, di fare passi avanti con una certa rapidità (avendo attenzione ovviamente a non bruciarsi) per coprire queste posizioni. Diventa cruciale una ottima conoscenza dell’inglese, oltre ovviamente alla preparazione specifica di drammaturgia (conoscere molto a fondo lo storytelling) e produzione.

Copyright © 2019 by FrancoAngeli s.r.l., Milano, Italy. ISBN 9788891793546

This article is from: