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LA BATTAGLIA COMUNE

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«CAMERATISMO»

«CAMERATISMO»

L'agenzia Hava.s, ufficiosa o q uasi ufficiosa del G overno francese, annuncia la presenza di trnppe austriache e bulgare sulla fronte occid entale. • ·

Non truppe dì artig lieria, si noti bene, perché l'artiglieria austriaca ha avuto sempre una rappresentanza, più o meno notevole, nell'esercito tedesco, da qua ndo i mortai Skoda da (( 305 » sinantellarono i forti di Liegi ; ma d ivisioni d i fanteria. Se il numero di 13 divisioni è esatto, le truppe austro-ungariche al fronte occid entale salgono alla rispettabile cifr a di 140- 15 0 mila soldati. Il primo annuncio d ella partecipazione dell'esercito austro- ungarico all'« offensiva dell'imperatore» fu dato dai giornali tedeschi e ci fu qualcuno èhe trovò strano il fatto

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Niente di s trano I I tedeschi ci tenevano a far sapere a tutto il mondo che gli austriaci - conformemente alle dichiaraz ioni di Czernin - si battevano non soltanto p er Trieste, ma anche per Strasburgo .

A vviso eloquente agli imbecilli - di ingenui n o n è più il caso di p arJare 1 - che si ripromettevano con dei ménagemenfr a Carlo I di staccare l 'Austria-Ung heria dalia Germania. Perfino il Tempr, che ha fama di giornale « serio », m etteva in dubbio la partecipazione degli austriaci alla campag na in occidente e « ammoniva» g li au striaci di non creare a colpi di canq.one l'irreparabile I Quando si dice l'a us t rofilia I Come certi amanti, che più si vedono respinti e più s'infiammano, cosl gli austrofili di Francia e d'Inghilterra -no nostante l'esperienza di quatfro anni di guerra - continuavano a spasimare per Vienna. Se la co mmedia non finisce ora, v uo l dire che l'Austria non ha soltanto degli amici sciocchi, ma dei complici pericolosi,

V Austria-Ungheria si batte Marcia dove tuo na il cannone, secondo la frase napoleo nica. Volentieri o no , p oco impo rta. G li austriaci sono mischiati ai tedes<:hi, fra Oise e Somme.

Questo è il fatto, La. battaglia fra Somme e Oise è diventata la battaglia di tutti i belligeranti; la battaglia dei vecchi eserciti, dei nuovi e dei nuovissimi, come l'esercito a mericano; è la battaglia di tutte le nazioni. Anche dell'Italia. Difatti il bollettino francese annuncia che i nostri capronisti sono sul fronte occidentale e si comportano magni6camente. [Cmsural

Mussolini

Da Il P(lpolo d'l1alia, N. 92, 3 aprile 1918, V. Pubblicato anche sull' edi~on.e di Roma, N . 94, 5 aprile 1918, V.

Accademie

Colpi Alternati

Dopo dieci giorni di furibonda offensiva degli eserciti impeciali, nella pausa breve in cui tace il cannone, ecco levarsi a Vienna la vocé patetica del conte Czernin, che a primo udito può sembrare il canto cli una sirena nell'intervallo d i una tempesta. Ma la sirena C2ernin, esaminata da vicino, e volendo con6nuare nelle similitudini acquatiche, è un mostro della stessa identica specie degli altri c he hanno voluto e scatenato l'offensiva del Kaiser.

Esaminiamo il discorso nei punti essenziali e ci sarà facile denunciarne tutta· 1a doppie2za e l'insincerità.

Non si fantastica ritenendo questo discorso falsamente pacifondaio come il preludio dell'offensiva austriaca sul nostro fronte.

È interessante anzitutto rilevare 1a genesi - assai materiale - del discorso. Il discorso Gcrnin, destinato ad avere una ·eco mondiale, come tùtti i discorsi degli uomini politici responsabili in quest'ora, è nato ·dalla fame. Una commissione presieduta dal borgomastro d i Vienna, Weisskirchner, riunitasi il venerdl santo <( per esaminare la trùle sit11azione alimentare », decise di compiere un passo verso Czcrnin, in quanto - cd è verissimo I - il problema dei viveri è strettamente legato alla sit uazione politica generale. Dunque : malgrado la « pace del pane» conclusa ad oriente, pane non c'è e non ne arri va. Se la situazione nella capitale è - per confessione del borgomastro - triste, nelle provincie dev'essere tristissima. Nelle provincie me no simpatiche alle due caste dominanti dei tedeschi e dei magiari, il problema dei viveri ha -questo nome : carestia.

Ciò stabilito, i punti essenziali del discorso sono i seguenti :

1. Riaffermazione dell'alleanza indissolubile colla Germania. Dichiarazione pleonastica perché solo dei ciechi, affetti da cecità volontaria, potevano e possono supporre il contrario. Dal 1916, l'AustriaUngheria è «inquadrata>> nella Germania. Credere di distaccare queste due nazioni unite per la vita e per la morte, è semplicemente follia 1 •

1 Cztf'nin ri 1in1e a far sapere rhe « le truppe austro-ungariche e tedesche combattono a fianco a fianco, unite ptt la difesa dell'Austria-Ungheria e della

2., Rinnovata adesione ai principi generali di Wilson, · che riguardano la futura possibile sistemazione politico~giuridica del mondo. Adesione ai principl generali, non alle altre condizioni concrete, che pure figurano nel messaggio wilsoniano.

3. Un~ menzogna circa una démarche di Oemenceau. La smentita del Presidente del Consiglio francese è secca e categorica I

4. L'affermazione di avere concluso colla Romania una pace senza annessioni è di un cinismo unico I Il conte Czemin ammette, però, che alcune piccole rettilicbe di confine sono state effettuate I Piccole?

« Mercé lo spostarn~to del confine fino all'altezza di Turo Severin - ha detto il ministro - mercé l'appalto per cinquant'anni al preuo di mille "lei " per anno dei preziosi impianti del cantiere presso la città di Turn Severin, insieme con le strisce della sponda poste tra il cantiere ed il nuovo confine, nonché l'acquisto del diritto di appalto delle isole di Ostrovumare, Corbe e Simaanu, sono garantiti la tutela e lo sviluppo delrimportantissimo naviglione (sfr] sul Danubio in(e. riore e la sicurezza delle Porte di !eiro.

« Con lo spostamento del confine nella zona carbonifera <li Petrosmy di pareçchi chilometri verso sud oltre al Passo di Surdak viene in nostro possesso anche il punto dominante di La.inia e si garantisce meglio il nostro bacino cat· bonifero. Nagyszobs e yolgarasz ottengono un nuovo confine di garanzia largo in media da 15 a 18 chilometri.

« In tutti i passi importanti come Pnedeal, Be<fza, Cymies Bokas e Teelgies il nuovo confine è spostato sul suolo rumeno quanto lo richiedono le r agioni militari. L'angolo fra i tre Stati diventa con:6ne nostro, cosicché è possibile una congiunzione meglio s icura tra l'Ungheria e la Bucovina. Lo spostamento del confine ad est d i Czernovitz d eve protc-ggere efficacemente la capitale della Bucovina sinora in balla delle aggressioni nemiche» .

Queste che Czernin ha strappato non sono « rettifiche» di confine, ma mutilazioni vere e proprie della Romania, veri e propri attentati al diritto delle genti che nessuna untuosità di linguaggio può conciliare coi famosi principi generali enunciati da Wilson.

, . Nonostante la pace coll'Ucraina - nel quale Stato la sìtuaziorie è ancora enormemente confusa e dà luogo a continue sorprese, come ad esempio la riconquista di Odessa, evento che Czernin si è «dimenticato ~) di ricordare - il problema dei viveri è lungi dall'essere nonché risolto, avviato a una soluzione. Le cifre date dallo Czer- nin, devono aver « gelato », letteralmente gelato, i comnùssari del Comune di Vienna. Il Governo ucraino - cioè la Rada· - aveva promesso un milione almeno di tonnellate di g ranaglie. E finora, do~ sett e-otto settimane dalla firma d ella pace, ne sono giunti in Austria lrtnla vagoni. Una irrisione I Il conte Czcrnin si è affrettato ad aggiungere che altri 600 vagoni sono p ro nti, ma << le difficoltà p er la importazione sono grandi». Si capisce I L'Ucraina è in piena guerra I Fra b re ve tutto procederà bene, ha detto Czernin. Resta a vedere che valore ha, nel tempo, quel « breve » czerniniano...•

Germania . 1 nostri eserciti - ha con#nJJd/() il ,niniJ tro - dimostreranno all'Jn. tesa che le aspirazioni francesi e italiane sui nostri territori sono utopia e che si faranno terribile giustizia da sé». Notewle, chi Czernin i:1bbia messq su llo Jtesso pianq l e rivendicazioni franresi per I' Alsa:.ria-/.brena, come le rivmdir.aioni it11lùme sulle terre i ffednue. Ba.ueranno queste f,af'Ole e .sopraJJutto i fatti a persuadere g/i {IJ/SJrofiJi_?

6. Per noi, oltre a queste consolanti affermazioni circa la situazione alimentare dell'Austria-Ungheria, il punto più importante del discorso è l'ultimo, cioè l'attacco agli czechi, coll'anatema bassamente ingiurioso lanciato sulla testa dell'apostolo di questa g rande nazione : Masaryk. Il furore di Czcrnin contro gli ciechi si spiega per· fettaroen te. In Ucraina i volontari czechi dànno molto 6.lo da to rcere agli imperiali e rendo no infinitamente penosa e aleatoria l'esportaz.ione di quel milione di tonnellate di grano che la vacillante Rada aveva promesso.... In Francia, i n Italia, negli Stati Uniti, legioni di volontari czechi militano negli eserciti degli Alleati. Nell'interno del1'Austria-Ungheria i boemi si accampano come nemici contro uno

· Stato nemico. I rapporti fra Stato austro-ungarjco e Nazione acca devono essere tesi all'estremo, se Czernin ha sentito il bisogno di dedicarvi la parte più infiammata del suo discorso.

« Quale terribile ironia! - ha esclamato Czernin. - I nostri fratelli e figli combattono come leoni. .Milioni di uomini in patria implorano dall'Onnipotellte una rapida pace e cer ti capeggiatori del popolo e rappresentanti del popolo t es· sono macchinazioni contro l'alleanza tedesca affermatasi cosl splendidamente e compilano ordini del giorno che non tengono il menomo conto dell'idea d i Stato; non hanno una parola di biasimo per le truppe czeche che combattono ddittuosa· mente contro la patria ed i fratelli d' arme; vogliono strappare parte dello Stato austriaco; tengono protetti dall'i'mmunità discorsi, i quali non possono essere in· terpretati che come un appello all'estero nemico di continuare l a lotta per appog giare le loro tendenze politiche e ravvivano continuamente il morente futore guerresco di Londra, Roma e P arigi.

« Masaryk, il miserabile e spregevole Masaryk, non è il solo della sua specie. V e ne sono" anche entro i confini della monarchia. Dice che non muoverà accuse generali. Conosce la Boemia e fa le dovute distinzioni».

Questa requisitoria del ministro austro-ungarico dimostra che bene ha fatto la Quadruplice Intesa a sposare apertamente e lealmente la causa dei boemi e in generale di tutti j p opoli oppressi dai tedeschi e dai magiari. Qui, è il punto vulnerabile della monarchia bicefala. È su questa strada che d'ora innanzi bisogna più decisamente -che

DAL MESSAGGIO DI WJLSON AL CONVEGNO DI ROMA 427 per il passato - camminare. La coscienza popolare ba avuto più

·rapidamente l'intuizione di ciò che doveva essere tentato, per inde· bolire la compagine interna e quindi estema della monarchia, Ed ora che Czernin ha parlato, vorremmo formulare un augurio : che non si ricominci un'inutile accademia a base di discorsi. I tedeschi che non erano più a Noyon, sono oggi a Montdidier e noi, italiani, li abbiamo ancora sul Piave. Questa è la realtà. Non ricadiamo nelle panie pacifiste di Vienna. Czemin è u~ maschera. Il volto è Ludendorff.

MUSSOLINI

D a Il Po polo d'l1alia, N. 94, 5 aprile 19 18, V. Pubblicato anche sull' edizione di Roma, N . 97 , 8 aprile 1918, V.

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