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INVITO AL NOSTRO DIRETIORE *

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DOCUMENTARIO

DOCUMENTARIO

È giunto al nostro direttore jl seguente telegnmma:

Pregola in nome Comitato promotore di voler p:utecipare alla rappresentanza italiana che interverrà alla conferenza fra le nazionalità soggette ali'AustriaUngheria che si terrà. Ìil Roma nei giorni 8, 9, 10 corrente, AMBNDOLA

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Il nostro Direttore parte questa sera.

Da /I Popolo d'llalia, N. 96, 7 aprile 1918, V.

UNA << MOSTRUOSITA GIURIDICA ED UMANA» DELL'ON. ORLANDO

QUAN DO LE PROVfNCIE DEL VENE'rO ERANO MINACCIATE DAL NEMICO IN ARMI, IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO NE ORDINAVA

IL SACCHEGGIO I 11 *

Nel tristo perio do che segul Caporetto, quando il nemico avanzava a grandi pass1 nel territorio veneto, Sua Eccellenza Orlando -allo ra Capo del Governo - con telegramma del 15 novembre 1917 ore .t di notte, impartiva alle prefetture delle provincie non ancora invase le disposizioni infami delle ~uali si earla più sotto.

In seguito appunto a tali disposizioni, un comitato di cittadini delle proyincie minacciate, inviava al Popolo d'Italia questa vibrante protesta che sarebbe a pparsa nel numero del 20 n ovembre 19 17••,. 5e non fosse stata censurata dalla prima all'ultima parola.

« SDEGNO E DOLORE

« A voi, cittadini italiaru, che date il miglior sangue dei vostri figli alla Patrfa, a voi soldati nostri, a voi francesi, inglesi, americani, che combattete per la redenzione delle nostre terre e dei paesi oppressi dalla tirannide di crudeli nemici, a voi tutti che avete un ideale di libertà, che abborrite le infamie, leggete le principali disposizioni che ha premeditato contro di noi il patrio Governo pel cuo di un'invasione nemica delle provincie:

• Da 1/ Popolo d'lt4'ia, N. 25, 29 gennaio 1925, XII.

« " I. .Asportue i depositi alimeqtari, il bestiame, i va lori, le somme, i titoli, le macchine, le messi, ecc., insomma tutto quanto costituisce la ricchezza del Paese".

« Il Governo ordina cioè iJ saccheggio, lo immiserimento completo, calcolato, preordinato delle regioni - nell'imminenza dell'invasione - e delle famigli e nostre.

« " 2. Consigliate tutta la popolazione a rimanere nel proprio paese anche se avviene l'invasione, eccetto gli uomini dai D ai 60 anni, cioè di quanti posrooo essere abili al lavoro " ,

« Ma è un consigJio che nel caso pratico si trasforma in comando

« Nel Cadore, dove l'ordine di imporre queste disposizioni giunse fortunatamente in ritardo, donne, vecchi, bambini fufflno buttati giù dai treni come materie ingombranti. Colonne di profughi, che avevano iniziato a p iedi il loro triste pcllegrina3Bio, sono state arrestate nel loro cammino di dolore e convinte da.Ile mitragliatrici a. rima.nere nelle loro terre.

« I ponti furono fatti saltare per impedire la foga di quella disperata popola:r:ione.

4C Per quali recondite e losche ragioni la stampa clericale appoggi il G overno raccomandando con insistenza, alla popolazione di rimanere serva e schiava del nemico, Jo sapranno solo gli infami mercanti di popoli e di coscienze che hanno combinato insieme il progetto dei Joro traffici occulti. Ma noi non possiamo spiegar questi mostruosi connubi che immaginando i più obbrobriosi rapporti fra il Governo e il V aticano.

« 3. Eccettuati i professori d' univel5it3., il personale delle prefettur e e delle questure, tutti coloro i quali coprono pubblici uffici - dai sindaci ai ma.estri, dai magistrati ai portalettere - sono obbligati a rimanett, perclK, secondo le leggi internazionali, l'invasore deve rispettare gli abitanti, i loro averi e gli uffi:d dei paesi. invasi ".

« I!: perfido, e sembra un'atroce ironia dopo quanto hanno commesso i nc»tri nemici nei paesi invasi della Francia, del Belgio, della Libia, ecc., la finzione del Governo di fidare sull'osservanza de lle leggi internazionali, da parte dei nostri nemici.

« Chi non ricorda i bombardamenti di città aperte, l' uso dei gas asfissianti e accecatori, gli affondamenti di navi inermi, il getto di liq uidi in fiamma sui soldati, i tentativi di creare epidemie spargendo germi di terribili ma lattie, le mutilazioni di bimbi, le deportazioni di fanciulle, di giovani donne e di uomini e il loro internamento in orrend i campi d i concentrazione, il martir io e l'uccisione dei borghesi, di preti e di monache, le sevizie, gli stupri, le violentt innominabili a cui furono sottoposte per nefando diletto e libidine di delitto giovani vergini e spose, monache e ragani dai nostri nemici ?...

C1ù non sa in quale conto tengono essi i legami nei trattati intemnionaJi de /1s ,hiffons d• pap;e, che si recidono con un colpo di spada ? _

« Ma il p aterno Governo 6nse dimenticare tutti questi delitti, i quali sono la più sfacciata negazione dell'osservanza dei patti internuionali e del diritto delle genti, percht non wole donne, bimbi, ve«hi, inabili al lavoro. Es.so non vuole bocche inutili e le abbandona come un peso oneroso a l nemico!

« I maiali, i prefetti, i buoi, gli impiegati di prefettura, le bestie da soma, i professori di università, i questurini, le pecore questi sl vanno salvati !

« Ai soldati permesso fuggire quando sono sopraffatti dal nemico, ma non alle donne, non ai fanciulli, non ai deboli, percM sarebbero d'aggravio. alla q. Ole importa al Governo del Re se per reafozare questa economia le famigli e saranno smembrate e pri vate di ogni valido sostegno e difesa! Se le do nne, se le figliole dei nostri sold ati saranno in balia delle voglie e delle crudeltà del nemico, se i loro v«chi e i loro figlioletti, estenuati dalla fame e dalle fatiche a cui saranno sottoposti, mo riranno perché la Patria li ha respinti e condannati al servaggio?

· Nazione, p erché diverrebbero nuovj profughi da presidiare, perché disturbeiebbero il quieto vivere delle città lontane, dove si partecipa alla guerra leggendo i bollettini al caffè-concerto o nell'atrio del teatro.

« li G overno pensa che abbandonando al d estino, cioè alla mercé del nemico, questi infelici dopo averli ben bene spogliati di d errate, d' armenti e èl'ogni cosa che rap presenta valore, risparmi erebbe oltre i sussidi che dovrebbe pagare ad essi come profughi, anche quelli che ora paga ai profughi dei paesi sgomberati che tuttora si trovano nel Veneto, e quelli all e famiglie dei militari. Tratterebbesi di .... economia che pel Gov:erno vale ben più dell'esistenza della popolazione debole di un'intera regione.

« Queste sono cose cosl trascu rabili in confronto dei vantaggj, ch e p er esse realizzerebbe il Governo, che giorni fa S. E. Orlando nel suo p roclama a lla Francia ha po1uto sfacciatamente affer mare:

« " La li~ rtà dei popoli e la civiltà del mondo non possono e:ssere sopraffalli da lla barbar ie , e noi sentiamo di diCendere qua nto di più alto, di più gen eroso e di più grande ·può esservi nel mondo. ln questa fed e palpitano ora più che ma.i gli animi nostri ".

« Assassino e spergiuro te, Orlando, e i ministri complici t utti del tuo nefando e turpe G overno e del delitto che hai premedilalo contro la no~tra popolazione !

« Cù1ad;ni e Mldati d'Italia! Governi d egli Stati Alleati!

« Invochiamo il vostro aiuto. ln nome del diritto delle g enti e dell.t l ib ertà, per la qua le combattete e sopportate sacrifizii, n on permettete che s i compia il crimine, il disdoro della nostra civiltà!

« E tu, o popolo italiano, non dimenticare m.ti il delitto premeditato contro di te da ll'attuale Governo.

Sullo stessç, argomento il Popolo d'Italia faceva seguire questa lettera del nostro corrispondente da Vicenza :

Caro Direttore, evviva l' Italia, perdio! Il paterno G overno ci ha già preventivam ente: condanni.ti a divenire tedeschi. In caso di invasione: saremo abb.tndonati al nttnico come bottino di guerra 1 Ai soldati solo sarà permesso sgombrare:, ma noi saremo costretti a ri manere, a divenire schiavi del n emico. Così è già avv~uto in Cadore, ma solo parzialmente, perché il Governo p rese troppo in ritardo il saggio provvedimento; ma p er noi sono g ià state date le opportune d isposizioni.

Ed è percM siamo ceduti al nemico come materiale ingombnnte, sul quale esso potrà sfogare il suo odio e l e sue vendette, che i noscri soldat i combattono. Le deportazioni, gli. internamenti d i cittadini, che sono stati costretti dal patrio Governo italiano a rimanere, sono già incominciati nel Cadore. Evviva l'Italia!

Se avverrà l'invasio ne nemica anche d ella n ostra terra, dì quali sussidi vivranno le spose, i figli, i vecchi genitori dei nostri soldati? E con q uale cuore, con quale sentimento verso la Patria matrigna e traditrice potranno combattere j nostri soldati ?

Saluti cordiali

I NNOCENTE fflAt,;CESCHINI

E Benito Mussolini - oggi Capo del Governo italiano e Duce del Fasdsmo - allo ra ... , Direttore del Popolo d'/lalitz, commentava cosi:

« L'appello dc' cittadi ni che non vogliono diventare austriaci e l'amara lettera del nostro corrisponde nte vicentino rivela no· un p ro v~ vedimento inaudito, che non sappiamo bene se defini re infame o idiota, È tutto l'essere nostro che si ribella all' idea che cittadini ita~ liani possano venir costretti ad attendere, umiliati e frementi, l'anivo del nemico nelle loro case, nelle città, che saran straziate e q1esse a taglia, come nel Belgio. Né a questa tremenda prospettiva sarebbero condannati i cittadjni dei paesi invasi, dalla fatalità o da circostanze inevitabili, ma dal Governo italiano, il quale costringerebbe quegli abitanti a diyentare, sia pure per breve tempo, sudditi austriaci, o tedeschi, o t urchi I È un'infamia che non ha riscontro nella st oria, un'infamia che autorizzerebbe i cittadini delle plaghe invase a fa r delle città loro ciò che fecero i russi d'un tempo d i Mosca : un'immensa for!'-3-ce. È un' infamia ina~dita, che non ha e non può_ avere giustificaztone, che - qualora s1 palesasse vera - farebbe msOrgere t utta l'Italia. Da circa tre anni il popolo italiano si batte per sottrarre akune provincie sue ad un servaggio straniero ed il mondo dal giogo d'un'egemonia percuotitrice, ora il Governo v uole aumentare il numero degli schiavi, vuole offrirli graziosamente al n emico I Da u i:i pezzo sentiamo che da Roma partono cattivi odori di ' 66 ; no n sappiamo bene dove tencla il Governo ; ma è certo che non ci fasceremo cogliere impreparati. Ed a qualunque costo impediremo che l'infamia compiuta nel Cadore sia ripetuta altrove. La libertà di abbandonare le città minacciate dall'invasione è un diritto sacrosanto dei cit tadini. Non attenti a q uella libertà il Governo ; diversamente la concordia alla quale si richiama cosi spesso -e quasi sempre a spropositosi rivelerà un'ipocrisia e come tale sarà infranta. E si sappi.a, il '66 non si rinnova. A costo di qualunque altra guerra I »

!~utile dire che anche la vivace ma g iusta n ota fu completament e sacrifica~ d a Madama Anastas ia,

L o stesso Mussolini ne dava noti2ia al Franceschini, il giorno dopo (21 novembre 191'7), con questo big lietto.

« Il tuo appello e il commento sono stati censurati. Qui il pubb lico comincia ad essere inquieto davanti a certi atteggiamenti i nesplicabili d el Governo. Saluti solidali».

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