1 minute read

DAL MESSAGGIO DI WILSON AL CONVEGNO DI ROMA 441

Nella partita mortale chC noi abbiamo impegnato contro lo Stato austriaco è stata gettata da Roma un'altra carta. Nessuno può affermare che sia la d ecisiva, ma nessuno può escluderlo a priori. Q uello che si può dire con certezza è che l'intesa di Roma aggraverà la crisj interna d ello Stato nemico. E poiché questa crisi da 'mille segni, non ultimo il discorso di Czernin, appare giunta al suo stadio acutissimo, è possibile che il Patto di Roma la faccia predpitate. Siamo finalmente all'offensiva politica contro lo Stato nemico e sembra che a Vienna si tema di più questa offensiva che l'altra delle armi.

Non ci soffermiamo ad analizzare le formule del Patto italo-jugo. slavo. Sono formule di massima che, interpretate con spirito di cordialità, salvaguardano le no stre rivendicazioni nazionali. Non per nulla si parla di « completamento ddl'unità nazio naJe italiana ». Ora si tratta di agire perché il Patto, stipulato sul colle di R oma e gettato come un cartello di sfida suprema ai reggito ri della Monarchia d'Absburgo, si. realizzi nei fatti . L'esercito italiano -cc ne fa fede il Prcsiderite del Consiglio nel suo messaggio a Diaz - si è p ienamente ritrovato dopo la crisi di ottobre cd è prorito a sostenere H nuovo urto austriaco. Attendiamo - e sappiamo che la nostra attesa non sarà vana - attendiamo che i ribelli al giogo austriaco, slavi del nord e del sud, polacchi e romeni aiutino lo sforzo militare dell' Italia intensificando con tutti i mezzi l'opera di disg~egazionc dell'Impero austroungarico, alimentando - con l'accordo di Rom.a - il fuoco che arde in milioni di anime contro magiari e tedeschi. Non fissiamo i modi e limiti [di questa cooperazione. Cj basta che questa volontà agisca. Siamo sicuri che agirà.

Advertisement

Da ultimo ci piace sperare che il conveg no di Roma segni la fine della riso tgente austro6lia in taluni ci rcoli dell'Intesa. Il dilemma è chiaro ormai : Ri1parmiare lo Staio ut,utro-1111garico si"'gnifita sacrificare i popoli che 11og/i()1to euere liberi; liberare q11esli popoli significa Jacrijicare il 111/la11alo di Vùnna - B11daput, 1econdo l'efficace upreuione di W ickham Steed.

Se la Quadruplice Intesa fa veramente, come si è proclamato in mille solenni occasioni, una guerra di liberazione dei popoli, dovtà inspirare d 'ora jnnanzi la sua politica, pel' ciò che concerne il destino dcll'Austria-Ungheria, alle decisioni!.deI::_congresso di Roma.

MUSSOLINI

Da Il Pop olo d'lu1/ia, N. 101, 12 aprile 1918, V, Pubblicato anche sull'edizione di Roma, N. 101, 12 aprile 1918, V.

This article is from: