4 minute read

PATTI CHIARI E ITALIANI E JUGOSLAVI

LA « PENTAPOLI» I TALIANA

La soluzione che il nostro amico dott. Panunzio presenta per dirimere il conflitto itala-croato è di quelle che si possono giustamente de6.rùre, con frase del gergo giuridico, ((elegante)>, ed è indubbiamente degna di essere presa in consideuzione. Noi, per esempio, l'accettiamo e, osiamo credere, con noi, tutti gli italiani ragionevoli e ragionanti. Nessuno in Italia ha diflkoltà ad accettare questo criterio: ferma restando l'annessione politica all"Italia delle città e terre redente, siamo disposti e prontissimi a stabilire tutte le intese necessarie,r·daJ punto economico, amministrativo e culturale, cogli eleme-nti slavi del -

Advertisement

La nostra tesi è, dunque, onesta. E. una tesi da <<galantuomini )). Ma non ci facciamo illusioni. I signori jugoslavi non ne vogliono sapere di accordi. Il loro « imperialismo )} è semplicemente pazzesco. Basta leggere quest'ordine del gio rno vo tato in una riunione di Parigi dagli emigrati jugoslavi, per cotwincersi che è assai difficile tidurre quella ge nte alla ragione. La censura francese bene ha fatto a permettere la pubblicazione di quest'ordine del che il giornale del pus italiano si è a riprodurre. Esaminiamo, punto per punto, questo documento provocatore e grottesco:

«Al momento che la tirannia degli Absburgo abolita d all'azione solidale di tutti i popoli oppressi, e mentre q uesti popoli organizzano sulle rovine della monarchia austro-ungherese i loro Stati indipendenti, g li emigrati jugoslavi di Parigi protestano coptro l'atteggiamento dei governi d ell'Intesa, i quali passano oltre questa nuova situazione e si ostinano a non direttamente a questi popoli liberi ».

La prima affermazione è falsa. La tirannia degli Absburgo non è stata abolita ,dall'azione solidale di tutti i popoli oppressi : t. perché quest'azione solidale non c'è mai stata; solo negli ultimi mesi di quest'anno, e precisamente dopo il congresso di Roma, si è stabilita un'intesa fra tutti i popoli slavi dell'Austria; z.. perché l'azione «solidale >> non ha avuto influe02e di sorta sull'orgal)ismo militare austro-ungarico. La verità è questa : che la tirannia deg1i Absburgo è stata abolita dalia vittoria italiana. I croati, specialmente, sono diventati <(coraggiosi» dopo il 14 ottobre. Prima no. Mai l Questo che gli jugoslavi di Parigi hanno tentato di è un capovolgimento indegno della realtà storica.

L'ordine del gio:r:no continua <<domandando che la Jugoslavia, riconosciuta come Stato nazionale libero ed indipendente da tutti i popoli emancipati ddla monarchia austro-ungherese. sia riconosciuta come tale anche dagli Alleati, conforme al principio del rispetto delle indipende02e nazionali >> .

L'Italia ha già riConosciuto la Jugoslavia, ma sembra che la Jugoslavia non riconosca.... se stessa.

L'ordine del giorno <<protesta contro la penetrazione dei corpi di spedizione italiani nelle contrade adriatiche della Jugoslavia, ove non v'è più esercito nemico e dove per conseguenza ogni intervento militare, da qualunque parte venga, non può essere giustificato . da alcuna ragione strategica; [.... cen.mra ] domandano che il principio della libera disposizione nazionale sia applicato al popolo jugoslavo come agli altri, vedendovi una delle principali garanzie di una pace duratura e della fraternità fra le nazioni ».

La protesta contro la penetrazione dei corpi di spedizione italiani nelle contrade adriatiche della Jugoslav ia è ridicola. I corpi di spedizione «realizzano» semplicemente le condizioni dell'armistizio, e le città occupate da noi non appartengono alle « contrade» adriatiche della Jugoslavia. .

L'ordine del giorno prosegue« facendo appeiio al presidente Wilson perché faCcia rispettare e tradurre io atto la volontà unanime del popolo jugoslavo di unirsi e di vivere in lib ertà, conforme ai principi immortali che hanno aperto un' èra nuova all'umanità; [....ct'nJ117'a J nessuna volontà internazionale potrebbe farci accettare una seconda schiavitù, senza un'estrema lotta. Si impedisca a tempo alla nostra alleata Italia di occupare militarmente i n ostri porti e le nostre con7 trade, che si aprono spontaneamente alle potenze riunite dell'Intesa e degli Stati Uniti, pronte a risolvere ogni possibile conflitto con il plebiscito· o con l'arbitraggio».

La mozione è firmata da 2.87 emigrati jugoslavi.

Nessuno contesta al popolo jugoslavo il diritto di uniJrsi e di rivivere in libertà e meno di tutti il popolo italiano. L'affermazione che « nessuna volontà internazionale potrebbe fa rci accettare una seconda schiavitù, senza un'estrema lotta>>, è gravissima. Gli jugoslavi si ribellano, in anticipo, a quelle che potrebbero essere e satanno le decisioni del Congresso della Pace e minacciano una «lotta estre ma)). S'accomodino l Troveranno pane per i loro denti l

Tutto ciò che accade sembra davvero straordinario l L ' Italia avrebbe, dunque, fatto quar:intadue mesi di guerra, avrebbe sacrificato il fiore di dieci generazioni (tutto sangue italiano, perché noi non abbiamo messo in linea truppe di colore o coloniali!), si sarebbe assoggettata al più duro calvario, si sarebbe svenata, semplicemente per regalare Trieste e Gorizia, che sono italiane, ag li s.loveni, Fiume e Zara, che sono italiane, ai croati? Questo è l'assurdo degli assurdi. Non può essere e non sarà.

Intanto precisiamo : a) che la nazione dai tre nomi e dai tre .popoli, .Ia. ormai famigerata Jugoslavia, è di là da venire. . Il dissidio serbo-croato non è stato affatto composto nel conciliabolo di Ginevra. Il Consig lio nazionale di Zagabria ha mandato un battagltone di soldati. serbi a Fi ume, allo scopo di compromettere ufficialmente la Serbia; ma i serbivisto l 'inganno - se n e son o andati immediatamente; b) visto che a Belgrado e a Praga ci sono dei Governi coi quali l'Italia è alleata, insistiamo perché si domandi a quei Governi, sino a qual _punto si spinge Ja loro solidarietà « slava» coll'imperialismo croato Abbiamo ragione di credere nella perfetta lealtà dei Governi di Belgrado e di Praga.

Comunque è urgente chiarire la situazione. L'opinione pubblica italiana - giustamente inquieta - lo esige La Croazia tutta a tutti i croati, ma per il sangue dei nostri cinquecentomila morti, dei nostri cento e più mila mutil,?.ti, dei nostri due milio ni di feriti, tutta l'Italia agli italiani dalle Alpi all'Adriatico.

Nell'attesa della pace, la li nea dell'armistizio può diventare, utilmente e saggiamente, una linea di trincee l

MUSSOLINI

Da Il Popolo d'Italia, N. 323, 22 novembre 1918, V.

This article is from: