4 minute read

IL SOLITO RICATTO

Ecco che cosa è avvenuto. Si sono riuniti in questi g iorni, durante i quali Milano ha vibrato profo ndamente nell'atmosfera della vittoria, attorno alle rappresentanze dell'esercito e della marina, u na decina di signori i quali hanno deciso di proclamare, lasciando impregiudicata la data, lo sciopero g enerale. QueSti signori appartengono alla specie dei socialisti cosiddetti < ( ufficiali », Nessuno di lor o è proletario. Si tratta di giornalisti, di avvocati, di professori, di re11fiers, di maestri, di piccoli industriali: tutta g ente che non è mai sta ta dav anti a un tornio, non ha mai tenuto in mano una zappa, non ha mai lavorato. La maggior parte di essi esercitano la sufficientemente lucrosa « professione » di socialista ufficiale Un mestiere come un altro, anzi peggiore di molti altri, se non eli tutti. Ebbene, questo picco lo, mediocre sinc;:drio di piccoli borghesi, h:i deciso lo sciopero generale per tutta Italia. Nientemeno l Ma hanno interrogato, mediante quei plebisciti ch'essi propugnano per i territori contestati fra le nazioni, quel proletariato italiano che dovrebbe fare lo sciopero generale, incrociare le braccia e correre i rischi a nnessi e connessi con questo bel gesto ? N on si possono interrogare otto milioni di persone.... E sia. Ma questa specie di stato maggiore del socialismo ufficiale politico, ha interrogato prima di votare per la guerra, se non tutte, almeno quelle masse or ganizzate che - più o meno spontaneamente - lo seguono ? Affatto. Lo stato mag giore socialista, simile agli stati maggiori degli eserciti borghesi, decide il da fa rsi nelle sue riunioni sUpreme: e, sia guerra o sia pace, i gregari non devono che prendere atto e ubbidire. La Confederazione del Lavoro non è st ata interpellata, poiché il signor Ludovico d'Aragona ha detto che, personalmente, non può assumere responsabilità né prò né contro.

1.zoo.ooo lavoratori che seguono i cattolici sciopereranno ? È da escludersi. Vorranno gli altti Ijo.ooo organizzati nell'Unione Italiana del Lavoro accodarsi al socialismo ufficiale e valorizzarne le. specula-

Advertisement

2.ioni politiche ? Nemmeno per ipotesi. Talune organizza2.ioni, iscri tte alla C. G. del Lav:oro e non delle minori, come ad esempio la Camera del Lavoro di Genova, accettenlnno, passivamente, gli ordini emanati ieri dalla congrega di via S. Damiano ? S lecito dubitarne fortem-ente.

E le altre masse di cittadini e di combattenti non avranno niente da dite o meglio Ja fare . al momento opportuno ?

La discussione che ha preceduto il voto è interessante7 come indice della confusione che regna in quei cervellì leninizzati. Apprendiamo intanto che ci sono tre deputati che si sono <c rifiutati » categoricamente di accedere alla propaganda desidecata e deliberata dalla Direzione del Partito, che è la propaganda per la rivoluzione immediata con relativa dittatura del proletariato che non lavora. A parte l'on. Soglia, che si è specializzato nelle questioni scolastiche, gli altri due sono personaggi molto importanti. Uno è l'an. .Modigliani, che durante la guerra eliresse l'opposizione del G:t:uppo parlamentare socialista e parve ad un certo momento il leader del Gruppo ; l'altro è l'an. Pumpolin.i, la cui influenza è sempre decisiva nella plaga reggiana Ma quanti altri deputati socialisti finiranno pe:c assumere ape.tto atteggiamento di ribelli, come i tre sunnominati ? Forse tutti, ad eccezione di Beltrami o di qualche altro Caroti del genere.

Il proleta rio gio rnalista Serrati dichiara che << la guerra è rivoluzionaria solo se conduce al disastro )), Ma, più sotto, il. proletario avvocato Belloni apina che il « proletariato sta pei" fa.rsi padrone dei ptopri destini anche nei paesi vincitori >>. Quei signo ri sono pregati di mettersi d'accordo. Il proletario professore Ge nnari non vuoi saperne di rappresentanza proporzionale. Il cittadino Pagnacca è catastrofico e si dichiara favorevole allo sciopero « in tutti i modi, sotto tuttC: le forme e per qualunque scopo >>. Ma allora perché non incominciare da stamattina? Ma allora perché quell'ordine del giomo, nel quale sono specificati i m otivi per cui i lavorato ri i talia ni dovrepbe.ro incrociare Je braccia? L'arte p er l' arte 1 Lo sciopero per lo sciopero l Senza tante premesse, senza tante considerazioni, senza tante giustificazioni e, soprattutto, senza tanti obiettivi linùtati e parziali . L'ordine del giorno v otato « confc:rma le antecedenti deliberazioni per la effettuazione dello sciopero generale destinato a realizzare per il popolo italiano la conquista delle condizioni fondamentali necessarié allo svolgimento della sua vitalità: smobilitazione, libertà, ritiro delle truppe dalla Russia e dalla Libia, amnistia genexale e co mpleta di tutti i condannati politici, civili e militari; sciopero generale la cui proclamazione sarà fato appena il lavoro per l'organizzazione e l'adesione delle forze proletarie e socialiste darà affidamento per il suo pieno e com- · pleto successo » Tutto ci dà l'idea del pazzo che appicca fuoco al mobilio di casa per cuocersi un u ovo. C'è troppa spropouione fra il mezzo richiesto e il fine Che cosa vogliono questi signori ? La smobilitazìone? È in corso. Potrà essere accelerat a, ma nemmeno un SoviU presieduto da Pagn.acca riuscirebbe a mandare a casa, in · un giorno o jn una settimana, tu.tti i di terra e di mare ancora alle acmi l Dopo la smobilitazione, v ogliono la << libertà >>. Sempli· cemente. La libertà dl fare che cosa? D i stampa? Ce l 'hanno. Di parola ? Anche. Di processione ? Non ci son o divieti. U no « sciopero genera1e » per ottenere la « libertà >> , cosi, senz'altro, di un comico indicibile. Vogliono anche il ritiro delle truppe dalla Russia e dalla Libia. Di quest' ultirria si erano dimenticati. Hanno riParato all'omissione per caricare la droga. In Russia, e precisamente in Mu rmania, l'Italia è rappresentata da un battaglione di soldati. Un' agitazione per il ritiro delle truppe dalla Russia n on riguarda soltanto l'Italia, ma mtta l'Intesa. Quanto alla Libia, è chiaro che non si possono « ritirare )> le guarnigioni necessarie alla nostra sicurezza. Vogliono da ultimo un'amnistia generale e completa. Non hanno il coraggio d i di rlo, ma in q u esta amnistia dovrebbero essere compresi tutti i disertori, anche quelli che son o p assati d alla trincea al nemico e quelli ch e all'ìntetno si sono daci al saccheggio, alla rapina e all'eccìdio. Tutta gent e che darebbe domani del filo da torcere ai nostri lenìrUsti .... Di riforma elettorale non si. parla. Nemmeno una p:\rola. Lo schiaffo per l'on. Turati è brutale. .....

Lo stato maggiore socialista ufficiale ha deciso. Ma è probabile che l'e sercito proletario, stufo di essere menato pel naso da q uesta genia di banditi, mancherà all'appello , quando verrà e se verrà .

This article is from: