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DAGLI ARMISTIZI ALLA CONFERENZA DELLA PACE

Le autorità e le associ azioni si distendono in semicerchio. Da una finest ra dd primo p iano si a.Hacci a Benito Mussolini (( Mussolini, accl::unatissimç>, dice che " i l rito rhe sliamo per rompiere è grande e di alta importanza, per ragioni di luogo, di tempo, di rirroJJanza. Di luogo, perché la lapide è murata n ella rara rhe reca il ugnu d ella cannonata austriaca, Di t empo, perché l'ùtaugurazione avviene dopo la rlamorosa vittoria italiana e alleata Di rìrrostan:ut, perrhl soilo prnenti numerosi rombai/enti dell' Italia eroica, e sono pure Presenti in ispirito JuJii gli A lleati. La lapide -dice l'oratore- sarebbe un inutile frammento di marmo se l e parol e rhe reca scolpite non joSJero impreue nei nostri mori. Dobbiamo avere_ la religione delle memorie, per non ipnat izzarri nel patsmo, ma per avviarà verso la marda t rionfale e pre[•ararri ai d uri rompiti rhe d attendono, Si tolga, adunque - conclude l'ora· tore - il Jelo rhe ricopre la e in questo momento erompa dalle 1Jostre labbra il grido : Viva Saum! Viva Obardan! Viva B&tùti! M a soprattutto vh·a l' Italia! ''. Il pubblico acclama mentre-la ·lapide v iene scoperta» (Dall a Gazzetta N. ;57, 30·31 dicembre 1918, XLV).

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