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DALLA SEDUTA INAUGURALE DELLA CONFERENZA' DELLA PACE AL DISCORSO DI PIAZZA S. SEPOLCRO

( 20 GENNAIO 191 9 - 23 MARZO 19 19)

In questi due mesi, Mussolini esamina i l discorso pronunciato da l presid ente della repubblica francese, Poincar é, nel corso d ella seduta inaugurale d elJa confe· renza per h. pace mondiale ( 161) ; scrive sui lavori della conferenza ( 170, 225, 228, 234, 279); s uJJa fondazione del partito popolare italiano ( 167); sui p ro· blemi interni del dopoguerra (172); su « j fr ancesi e i croati a Fiume » ( 175); sulla questione itala-j ugoslava ( 164, 176, 187, 208, 214, 217, 234, 2}8, 262, 29:)) ; su Filippo N aldi (180); su un artico lo di Rinaldo Rigola (183); sul con· gresso della confederazione generale del lavoro tcnutosi a Bolog na dal 30 gennaio all"l febbraio ( 193); su un ordi ne del giorno dei magistrati milanesi ( 197) ; sulle p rime sedute del congresso socialista internazionale inaugura tosi a Berna il 3 fe bbraio ( 203); sulla costituente ted esca (211) ; sulla eventuale stipu lazione di un'alleanza itala-francese (219); s u un appello lanciato dalla confederazione generale del lavo ro ( 222); s u una postu ma d imostra2ione socia lista contro la gueua svoltasi a Milano il 16 febbraio ( 231); s ulle idee d i Leone jouhaux, gene rale dell a confederazione del lavoro fr ancese (2 42); s ul pr oblema della r iforma elettorale, che comincia ad essere agitato in vist a delle elezioni (246, 256, 325); sul sindacalismo italiano (249); u na Divagazione sul socialismo (253); su un del giorno dell'on. Filippo Turati (259); « maddale ni » dell'interventismo (265); alcune Nol e polùic-he ( 269); sulla proposta dell'co. Orlando·_ fatta al parlamento nella tornata del 6 marzo ed approvata co n 243 voti contro 129 e una astensione - di rinviare a sei mesi la mozione d ell'a n. Turati (272); contro il leninismo sul congresso pro Fiume e Dalmazia te nutosi a Mi lano il 12 marzo (282, 288); sull'ordine del giorno votato da l grup po parlamentare socialista il 9 marzo (285); sul segretario della sezione socialista di Torino (291); sull'epis tola rio del capitano Sadoul (30 1); sul p roblema -dei tedeschi d'Austria ( 306); s ull'adunata nu iona le degli intervent isti che si terrà a Mi lano il 2 3 marzo ( 309); commenta una n ota del d irettore del Timts (312}; fonda Ardita (299).

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Il 20 marzo parla a Dalmine (314) 11 21 p artecipa ad una riunione pre· paratoria all'adunata del 2 3 (nel corso della riun ione viene fondato i l «fascio mila nese di combattim ento») ( 3 17). Il 22 esamina alcune mozio ni votate il g iorno prima dalla direzione del partito socialista italiano (31 8). Il 23 prende la parola du rante l'adunata n azionale deg li interventisti, che seg na la ripresa del movimento fascista sor to alla vigilia della guerra e la costitùzione dei «fasci italiani di combattiffiento » (321, 33 7) .

La Parola Di Poincarb

L"alta parola del Presidente della Repubblica francese, alla seduta inaug urale del congresso della: pace, è venuta a date un suggello definitivo a tutto ciò che noi abbiamo scritto da q uando in Italia si d iscute attorno alla Società delle N azioni. Noi abbiamo detto e ripetuto che di una sola Società delle Nazioni si poteva e si doveva oggi parlare: la Società delle N azioni che hanno condotto cogli eserciti o diplomaticamente la crociata contro gli Imperi Centrali. Che questa doveva esser e l'« opera», l a creazione del primo tempo, delle t rattative di p ace, salvo po i, nel futuro, ad allargare la Società stessa per comprendervi tutti i p opoli della terra. Per a ver manifestato queste opinioni di un'evidenza e di u na onestà lapalissiana, ci siamO guadagnati la taccia - orribile! - di imperialisti. Ci hanno dipinti come nemici o quasi del genere umano. Eppure avevamo ed abbiamo rag ione. Il Presidente della Rep ubblica verso la fine del suo discorso ha detto le stesse cose; ha fissato alla Lega delle Nazioni i limiti necessari nell' attuale momento; ha voluto distinguere fra Lega delle Nazioni che si costituirà subito fra i vincitori e i sod dei vincitori e la Lega delle Nazioni che ragg rupperà pi ù tardi vinti e v incitori. Il signor Poincaré si è espresso testualmente cosi :

«Nel vostro pensiero questa associ azione internazionale non sarà per l'avvenire diretta contro alcuno, essa non chiuderà per partito preso le sue porte ad alcuno, ma organizzata dal le nazioni che si sacrificarono a d ifendere il diritto, essa .riceverà da loro i suoi statuti e le sue regole fondamentali, essa stabilirà le condizioni alJe quaJi si sottometteranno i suoi aderenti immediati e futuri - e che devono avere come scopo di prevenire nella misura. del possibile il ripetersi delle guerre. Essa cercherà anzitutto di far rispettare la pace che avrà Stabilita ed avrà tanto meno difficoltà a mantenerJa quanto più "questa pace avrà in se stessa le maggiori realtà di giustizia e le più sicure precauzioni di stabilit:ì. ·

«Istituendo questo ordine nuovo risponderete aspirazioni della umanità, la quale, d opo le terribili scosse di questi anni sanguinosi, augura ardentemente di sentirsi protetta da un concerto di popoli liberi contro risvegli sempre possibili della barbarie primitiva. Una gloria immortale circonderà i nomi. delle nazioni e degli uomini che avranno collaborato a questa g randiosa opera con fede e con fraternità e che avrahno accuratamente lavorato ad eliminare dalla pace futura t utte le cause che possono produrre scuotimenti e fragilità ».

Da questo brano di discorso, che rapprese nta non solo il pensiero personale del signor Poincaré, ma il pensiero collettivo dei Governi dell'intesa e degli Stati Uniti, risulta:

1. Che I.a Lega delle Nazioni sarà organizzata « dalle Nazioni che si sacrificarono a dife ndere il diritto». Non abbiamo noi sempre detto che il nucleo centrale e vitale della Società delle N azioni d oveva essere costituito dalla Francia, Stati Uniti, Italia; Inghilterra, Giappone?

2. Che la Lega riceverà da queste nazioni direttrici g li statuti e le condizioni fondamentali alle quali si sottoporranno i suoi aderenti immediati e futuri. ·

Il signor Poincaré ha diclùarato che la Lega delle Nazioni non chiude rà per partito preso le sue porte ad alcuno, H che significa che nel primo momento vi saranno nazioni escluse. Si n oti ancora la « relatività» di un'altra espressione di Poincaré circa lo scopo essenziale della Società delle N azioni che è quello di prevenire « nella misura del possibile>> il ripeter si delle gu erre. L'assoluto è bandito dal pensiero e dalla storia. Gli uomini, e lo abbiamo detto, non costruiscono per l'eternità. Si contentano, ed è già molto, di costruire nel tempo. Secondo .il signor Poincaré, la Società delle Nazioni che sarà elaborata nei prossimi g iorni, si comporrà delle seguenti Nazioni:- Francia, Belgio, ghilterra, Italia, Stati Uniti, R omania, Grecia, Portogallo, Siam, Giapp one, Brasile, Cuba; Guatemala, Nicaragua, Haiti, H onduras. Queste sono le nazioni che sono scese in guerra contro gli Imperi Centrali. Bisogna aggiungervi quelle che h anno rotto soltanto le r elazioni diplomatiche colla Germania e cioè : Bolivia, Perù, Equatore, Uruguay. A ttorno a queste venti nazioni potranno raccogliersi, in un secondo tempo, altri due gruppi di nazioni: le neutrali che accetteranno gli della Lega e quelle sorte dalla decomposizione dell'Impero austro-ungarico, alcune delle qUali, come la Boemia e la Polonia, essendo state riconosciute dagli Allati· e avendo combattuto al loro fianco, possono figurare nel primo gruppo delle nazioni iniziatrici, A questo punto la grande maggi oranza delle nazioni dell'Europa e dell'America costituirebbe la Società delle Nazioni. Resterebbero escluse: la Russia o la ex-Russia, la Germania, la Bulgaria, la Turchia. Quando la Russia si sarà «definita>> in un solo Stato o in molti allora si potrà parlare del suo ingresso nella Lega, senza far pregiudizi circa il suo o ·i suoi regimi politici interni. Perché la G ermania possa e ntrare nella Leg a debbono realizzarsi le seguenti condizio ni:

I. deve ·accettare le condizioni di pace degli Alleati; z. deve dare le garanzie che saranno r ichieste dalla Lega. Lo stesso dicasi de1la Bulgaria. Quanto alla Turchia, bisogna vedete se ci sarà ancora una Turchia domani e in quali proporzioni.

Per questa strada, per la strada segnata da Leon Bourgeois e dal signor Poincaré si giunge veramente alla mèta, tioè alla Società delle Nazioni e degli Stati che le rappresentano. Ogni altra via conduce all'universalismo astratto, quindi al fallimento dell'idea.

Pokhé il signor Poincaré parlava anche in n o me di Wilson, un vago dubbio ci assale: che anche Wilson sia diventato imperialista?

MUSSOLINI

Da Il Popolo d'Italia, N. 20, 20 gennaio 1919, VI.

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