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RINNOVARE!
Preghiamo l nostri lettori di leggere attentamente l'articolo _ Suffragio t Regione che pubblichiamo nella terza pagina di questo stess o numero. Leggerio attentamente per questi motivi. Primo: l'autore avv. Siria Caperle, oltre ad essere stato p er tutti i tre anni della g uerra un valoroso combattente &a gli alpini, è stato sempre un acuto studioso di questioni sociali c un milite della prima ora del campo socialista veronese. Secondo: l'articolo nella· forma e soprattutto nella sostanza è esaurie nte e prospetta, in termini chiari e acCess ibili à chiunque, il problema dell'integrazione del suffragio universale. Il problema è di grande attualità. Fra pochi giorni la Camera stessa ne sarà investita, grazie al progetto. di legge che sarà presentato dall'on. Turati e che noi abbiamo quasi integralmente pubblicato. Il famoso colleg io uninominale dovrebbe tramontare, ma tramonterà realmente? Un calcolo sommario ci permette di ritenere che i deputati favorevoli al suffragio universale per ambo i sessi, completato dallo scrutinio di lista colla rappresentanza proporzionale, costituiscono la maggioran.za della Camera. Sono favorevoli a questa innovazione i socialisti ufficiali, i socialisti riformisti, quelli di questa riforma hanno fatto un postulato del loro prog ramma i repubblicani, i r a dicali, .i democratici costituzionali, i cattolici del «Partito Popolare Italiano)), i deputati «liberali riformato ri>>. Dato che i dep utati in carica non sono attualmente più di la riforma che noi in vochiamo dovrebbe raccogliere la m.aggioranza dei v o ti. Si dice che il Governo sia contrario. Tutto il Governo ? Non può essere. G li on.li Bonomi e Berenini dell'Unione Socialista Italiana e l'an. Meda dd Partito Popolare Italiano, non hanno, a proposito di riforme elettorali, manifestate idee diverse da quelle dei rispettivi partiti. Quali sono, allora, gli elementi che osteggiano questa riforma? Noi crediamo che l'on.le Orlando non voglia g iocare la vita del Ministero sulla carta della riforma elettorale. Se il Paese, attraverso le manifestazioni dei suoi gruppi politici, la impone, l'on.le Orlando non potrà che sottomettersi o dimettersi. Qualcuno vuole «rinv iare» alla Camera che sarà eletta dalle prossime elezioni il problema. È una intenzione pessima. Anzitutto questa del « rinvio» è una malattia che dov rebbe essere curata col ferro e col fuoco, ma, poi, perché negare a questa Camera di compiere, sia pure in ex irtmÌJ, un ges to coraggioso di.... riabilitazione? Conviene di mantenere il Paese in un lungo periodo di eccitazione elettorale, poiché, exidentemente, dopo le elezioni a suffragio universale vecchio gioco, si imporrebbero e le imporrebbero le elezioni col nuovo sistema, o non è meglio, invece, affrontare e risolvere il problema una volta pei tutte?- Si dice che dovendosi indire i comizi elettorali nel giugno, manca il tempo necessario a U'applicazione della riforma. Ma oramai è discutibile l'opportunità di convocare gli elettori pel prossimo giugno cOl vecchio sistema. Se la Camera nella sua imminente sessio ne approva il progetto di rappresentanza proporzionale, è chiaro che in giugno no n ci potranno essere le . elezioni. Un'altra data dovrà essere fissata e non importa che sia in ottobre o p iù tardi ; l'essenziale è che La prima g rande co nsultazione nazi onale dopo la guerra .rappresenti un passo innanzi sulia strada delle necess:uje innovazioni d'ordine politico. In materia di elezioni n oi avevamo due esempi: o la con voca2ione i mmediata dei comizi, dopo la vittoria, come è avvenuto in Inghilterra, o la convocazione dopo la pace e prcvia la riforma elettorale, come si prop one di fare la Francia.
Ma le eventuali elezioni italiane del giugno non offrono più i vantaggi che avrebbero offerto per ragioni intuitive nel novembre scorso. D'altra parte, la decisione della Francia, ha grandi vantaggi dal punto d i vista della d ifferenziazione dei Partiti e delle idee, che oggi, in regime di armistizio, sono ancora confuse. Noi pensiamo che sia errato il criterio di fare le elezioni in giugno soltanto per nere al corpo elettorale un bill di approvaz ione alla g uerra.... che è finita . Il popolo italia no, combattendo nelle trincee, lavorando n ei campi e nelle officine, sopportando, come sopporta ancora, le infinite privazioni, ha già risposto meglio che colle schede. Può essere superfluo interrogarlo ancora. Bisogna interrogare il popolo per ciò che riguarda l'avvenire, non il p assato: il domani, non l 'ieri. Ma per questo è primo: introdurre i nuovi vagheggiati sistemi elettorali, per cui - la « rappresentanza politica» cessi -di essere una finzione; secondo: lasciare il tempo occorrente p erché i nuovi gruppi, fe nuove t e ndenze, i nuovi partiti, si « determinino >), si cristallizzino; escano con figure e fisonomie e programmi distin ti, da tutto ciò che fermenta, oggi, nella nostra vita nazionale. Le elezioni non devono piombare come una sorpresa, ma devono g iungere come un esame. Tutte queste considerazioni elezionistiche non ci allontanano da quel complesso di idee che noi abbiamo avuto il piacer e di recentemente al corrispondente milaitese dell'Idea Nazio - naie e. che si sintetizzano in questa formula: dare una più sincera rappresentanza alle idee; dare una più diretta rappresentanza agli interessi È fuori di dubbio, e il nostro amico Caperle lo dimostra brillantemente, che l'attuale sistema elettorale non è il più indicato per dare una «.sincera» rappresentanza alle idee e meno ancora una ·« diretta » rappresentanza agli interessi dei galantuomini Occorre ttasformarlo. Senza indugio. Le vecchie fobie, i pregiudizi antichi deVono cadere. L'an. Orlando, o chi per lui, deve anticipare e precor.rere. È l'unko mezzo per « convogliare», sul terreno delle trasformazioni pacifiche, le forze · vive della Nazione.
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MUSSQLINI
Da 11 Popolo d'Italia, N. 24 febbraio 19 19, VI.