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LA PARENTESI SVIZZERA
(9 LUGLIO 1902 • NOVEMBRE 1904)
11 9 luglio ,1902 Benito Mussolini espatria in hvizzcra dove, superate in breve le prime difficoltà (211), si introduce nell'ambiente socialista operaio {246}, svolgendo uo·auiva pt opaganda oratoria (236) e giornalistica. t dapprima nella Svizzera francese; poi nella S\'inera tedC$ca, a Bema. Qui, il 7 giug·no 1903, prende parte ad un comizio di carpentieri (già da tempo in iscio~ro) sostenendo la necessiti di un corteo di protesta (3 ~). Il 18 è arrestato sotto l'accusa di minacce. Quantunque proKiolto da ogni imputazione: è, per misura di polizia, espulso d al cantone di Berna e accompagnato alla fronti era itaJjana (246). Ma poicM l"espub ione di uno straniero dal territorio d i un cantone sviuero non comporta l'espulsione dagli altri cantoni, in breve Musso lini può rientrare in suolo elvetico ( 248).
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Verso la li.ne d i ottobre del 1903 è io Romagna a causa di una malattia della madre (21'5, 249). Risolta la crisi, neg li ultimissimi giorni dell'aMo, ritorna in I svizzeta, col proposito di fondare, assieme all'avv. Sah-atore Donatini, la rivista I Tempi N1totJi (24?). Il progetto non può essere attuato e dopo un.a breve sosta ad .Annemasse, Mussolini è successivamente a Ginevra, Losanna e da ultimo lll· cora. a Ginevra. In questa citti, il 9 ap1ile 1904, è arrestato sotto l'accusa di aver alterata la data di scadenza del proprio passaporto (l'anno 1903 appare artefatto in 190l). L'autorità co mpetente: decide di non 5ottoporlo a processo, deuetmdo invece, a cauu dei suoi preceJenti e della sua attività rh'oluzion1ria, l"espulsiooe dal cantone di Ginevra (2H-252). Viene stabilito che egli sia condotto a Chiasso per essere conseg nato alle autorità italiane. Ciò avrebbe portato all"arresto imme· diato di Mussolini da p ute della nostra polizia poiché renitente ali.a leva: infatti, nel mano del 1904, il tribunale militare di Bologna lo aveva condannato ad un anno di reclusione per disenione militare: semp lice. Secondo le consuetudini internaz.iona.li a llora vigenti, non si potevano rimandare a l paese di origine i r=itenti alla leva. Perciò il provvedimento preso a carico di Mussolini è giudicato illegale dalla stampa socialista svizzera e il dottor Adriano W) ss, deputato socialista al Grand corueil di Ginevra, presenta un"interpellmza alfa q u:tle risponderà, in seguito, il capo del dipartimento della giustizia e polizia del cantone di Ginevra, Odier (2B). Dato che l'ordine della polii.ia ginevrina perdeva ogni efficacia, appena l'espulso av6se varrato il cantone, !"avvocato sociafota Giuseppe Rensi di Bellinzona fa pressione .sul governo del Ticino pere~, qui giunto,· MUS5olini venga rilasciato. Una mozione n ello stesso senso viene presentata dal dtputato radicale Antonio Fusoni, membro del Gran consiglio del canton Ticino. Cosi Mussolini, dopo aver tr:tscocsa la domenica di Pa.squ:a. nelle carceri di Lucerna, invece di essere tradotto finn I Chiuso, è fatto disçenJere a Bellinzooa ( 2)2), dO\'e, rimesso in libectà (18 aprile 19 04), rimane per pochi giorni. Nel maB&iO del 1904 troviamo Mussolini a Lo~ann11. Qui frequenta 51.llua. riamcnte i coni uni'letsitui estivi della scuola di scienze sociali (il corso di ecooomia politiai en tenuto da Vilfre!do· Pareto), frequenta la biblioteca, traduce dal fraocese e dal tedesco (23,), seguita a scrivere per alcuni giornali e ticnr di tanto in tanto confeienze nei dincomi. Nel settembre del 1904, il tt: d'Italia, per la nascila del principe ereditario, concC'<lc un 'amnistia ai rCIUtcnli di alcune classi, a condizione che questi si presentino ai distretti entro uo certo tempo. ·Fra le claui compre!a anche quella di Mui.olifU. Probabilmerile in seguito a questo provvedimento di clcmenia e fon'M('he per obbcditt: al desidc,io della madre, egli abbandona l'idea di andate a New York come giornalista, abbraccia ndo invece il proposito ~i rientrire in Italia. Mette in atto questo proposito tra il 20 e il 30 novembre (263), lasciando il suolo svizzero che non rivedrà più lir:o 21 1913.
Una Caduta
Vi è un popolo che càde. Un intero popolo, generoso ed obliato, che ogni giorno lascia a brandelli 1a sua carne, la sua liJ,ectà, le sue tradizioni per una insanguinata strada di rovine.
li telegrafo quotidianamente 3:Rnunzia i massacri consumati dai Kurdi sugli Armeni ; nessuno sfugge al macello: giorni sono un capokurdo, dopo aver incendiato un vilJaggio, ordinò si legassero tutte le donne, commise su di esse atti di ferocia inaudita e le f ece morire fra orribili torture
Ebbene: questi particolari che all'alba augurale del XX secolo dovrebbero sollevare in tutte le anime sensi di raccapriccio, passano inosS('rvati completamente o quasi, come episodi di secondaria importanza, nella fa. ragginosa cronaca d'ogni dl. Pochi soJitari all:ano la voce per protestare in nome del diritto delle genti.
Ma il pubblico non può interessarsi all'Armenia con questa. canicola che sospinge tutti verso qualche spiaggia marina o qualche ~ ione alpestre; e il giornalismo si occupa di un'altra caduta: quella del campanile di Venezia.
Strano però !
Per la torre che crolla impotente a sostenere il peso dei secoli, fin la diploma.zia e gli alti consessi più o meno burocratici o finanziari si muovono : un coro di proteste e di voti s'innalzano nel nome dell'arte, delle memorie, deUa patria, fin dell'umanità; per il popolo - ancora bambino - che cade schiacciato dal moloch della barbarie ciecamente fanatica, nessuno s'agita.
L 'Europa che freme davanti ad una perdita dopo tutto anche artisticamente discutibile, non trova per questa causa uno slancio di generosità; non ha proteste contro chi potrebbe, volendo, impedire che una iegione d iventi un cimitero.
Oh! ma se l'arboscello potrà divenir quercia che sfidi l'u.ragaoo, oh! se il proletariato, stringendo in faJange compatta le schiere, potrà di sua mano determio'are il cammino del diritto, cesseranno le stragi degne dei ,tempi d' Attila.
E lo scomparire della tirannia che una classe sociale col privilegio economico esercita sul!'altra segne.rà la fine anche di ogni violenza eccitata dal fanati smo e dall'odio di razza - stretti tutti gli uomini in ~n vincolo di solidarietà f ratema.
Benito Mussolini
Da l'At111ui,., del lAfloratore, N. 161, 2 agosto 1902, VJ •.
• L' Avii,ni11 d,J Uff1oraJor,, Monitore del Partito Soc.ialis11 Italiano in Sviuera, della Federazione Muraria, della Camera cantonale del Lavoro di Lugano e dd Sindacati ·italiani federali a.I Gewezkschaftsbund, cu diretto d all'avvocato Tito Buboni, segretario del partito soci,-lista italiano in !svizzera. Nel 1902 it !rttimanale si stampava a Losanna, nella tipografia Ruedi; l'ammi.n.istruione eta al N. 7 ddla Ruelle d u Grand Pont. Nei 1903 l'anuninistrazionc: si trasporta a Bcllimona, presso la localt sezione s.ocialista italiana ed il foglio edito dalla tipografia El, Em Colombi e C. Jnfine, col N. 2~~. 4 giugno 1904, VII, la dite,:ione e amministrazione mno a Lugano, presso la commissione esecutiva del pudto socialista ita liano iri hvinua, via Prerodo {C11.Sa A'ifonso Bianchi) e il se~timanale è stampato dalla coopcsativa tipogra.6ca sociale.