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SÉBASTIEN FAURE
L'intellettuale anarchico parigino ha dato testé a Losanna due conferenze; l'una intitolata: VerJ le Bien-etre 011 J'Homme e l' altra Vers J'Amo11r ou la Femme.
Grande l'attesa. Rkordiamo le aspre polemiche suscitate altra volta, quando egli compié nella Svizzera Romanda, il paese classico dei mOmier;, la sua tournée antireligiosa. I teologi contradditori furono disgraziati. Ponete alla tribuna non dei professori in teologia, ma qualcuno fra i più svegli parroci delle nostre campagne. Gli stessi argomenti o meglio Je medesime assurdità col solito sentimentalismo. A Faure non riusci dif. fìcile lo sbaragliarli tutti.
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Sébastien Faure deve aver sorpassato la dantesca metà di nostra vita. 11 suo volto è regolare, la Usionomia aperta, la fronte vasta, gli occhi profondi come p rofo nda è l'anima sua, It calvo. La sua persona spira la forta, l'energia, la lotta. Studiò da prete. Doveva anzi essere consacrato, quando per un' improvvisa intuizione di verità, gettò la tunica. '
Da quel giorno finii di credere e incominciai a sapere. Cos1 egli si esprime a proposito della sua conversi6ne alJ'ateismo. E da q uel giorno è d ivenuto uno studioso del problema sociale e da ciuindici annj con perseverante apostolato di pensiero e di azione sta sulla breccii .
Faure è un oratore.
Egli unisce la forma classica dell'eloquio alla g razia moderna. Sulle sue labbra corre sotto movenze purissime, quasi caprkciose, con pronuncia perfetta, la lingua francese
La tribuna non è per Sébastien Faure il luogo dell'auto-réclame, che si pasce di rettorica e d'applausi. Dalla tribuna, Faure spande nori le solite frasi, ma larga seminagiene d'idee. Le sue ·conferenze sono materiate di pensiero e sono il frutto di lunghe ricerche e di lunghi studi . Egli agita, discute, invita a discutere, sempre calmo, imperturbato, inflessibile. E anche quando scoppia delirante l'applauso e uomini e donne abbraccia.no l'oratore che possiede la magia del fascino, Sèbastien non sembra coaunosso, o almeno, sa padroneggiare l'interna emozione
Faure è anarchico o, come egli l'ha dichiarato, comunista libertario. Ma il suo ide1.le può piacere anche a noi, che, nelle finalità, saremmo comunisti autoritari.
Mentre in Italia, quelli che 9t chiamano anarchici non addomesticati sono contrari a qualunque forma d'organiu:azione sindacale e cooperativa, Sébastien Faure cosl si esprime al riguardo :
« Due sono le basi fondamentali di qualunque e d.i tutta l'attività umana: prud11Ziont t co,uum,uiont. Tutto il resto e cioè: patria, religione, fam iglia, morale, d.iritto, è puro ornamento. B nece»ai: io quindi che la das)C opcn..ia. si orga• nini nel dominio della prodi.,zione e io quello della con$umazione. Di qui la necessità dei sindacati e delle cooperative :t . ·
Faure solleva la morta gora delle città svizzere, che non danno mai segno di una q 1.1alunque attività politica o intellettuale. E le d iscussioni, si accendono lungo i viali dei giardini di Montbenon dopo le sue conferenze.
Si odono tutte le lingue -d'Europa.
La gran folla cosmopolita, fra la quale primeggia l'elemento slavo, commenta lunghe ore, la tesi, le deduzioni di Faure. Poi, a gruppi a gruppi, si disperde. E il Tivoli che ha contenuto 1a vibrazione intellettuale di migJiaia di cervelli, torna vuoto, silente, nell'oscurità della notte Lo1anna.
MUSSOLINI BENITO
Dall'A~an&.11ardia S0ciaJiJ1a, N. 44, 2) otto bre 1903, II•.
• A11,111guMdia So.::ùUhta, Periodico Settimanale di Propaganda e di PoJe. mica, aveva sede a Milano, prima in vja Maddalena 18, poi, dal 31 gennaio 1904, in via Ugo Foscolo 5. Era diretta da Arturo Labriola e W alter Mocchi. Aromi. nistratore : Costantino Lanari. Redattori : Tomaso MonicelH (L' hom,,u qui rii ), Giovanni Petrini, Vittorio Fri~erichsen.
Il settimanale usciva in tre edizioni : la prima per l'estero, la seconda per l'Italia, la terza per Milano. le corrispondenze dall'estero di ~ilo MussoJini (76-87) appaiono solamente nella pdma edizione, mentre gli articoli sooo ripetuti in tutte. · ·
ATE I!
Nel numero 62 dell'Avanguardia a proposito dell'accusa d'anarchismo che i riformisti lanciano contro noi, Scolino, . mordacemente paragonava questo periodo a quello che segul le giornate di Giugno, quando « i partiti borghesi si tappavano la bocca scambiandosi reciprocamente l'accusa di comun/Jti >>.
B antico il trucco pseudo..polemico di squalificace l'avversario, affibiandogli una idea che ripugna alla solita media comune.
Dopo l'Enciclopedia, tutti coloro che avevano ampiezza e tollera(lza di raziocinio, furono dai deisti, accusati d'ateismo. Bastava dubitare d'una cosa per esser dichiarato ateo. E ai tempi del Sant'Uffizio esser accusato d'ateismo era cosa ben più pericolosa che venir accusato d'anarchismo, oggi, tempo dei Procuratori del Re.
Cosl il padre Gharduin chiamò atei Pascal, Malebranche, A rnauld; il dott. Lange chiamò ateo Wolf p erché aveva lodato la morale dei Cinesi, e Wolf essendosi appoggiato sulle testimonianze dei gesuiti missionari nella Cina, il dottore rispose: Non sì sa forse che i gesuiti sono atei?
Coloro che soffrirono dell'avventura dei diavoli di Loudun, cosl umiliante per la ragione umana; coloro che protestarono contro il frate che batté col ccocifisso di ferro, Urbano Grandier, sulla strada del suppli2.io, furono dichiarati atei.
Parimente, i molinisti dichiararono cent o volte atei i giansenisti. La mania arrivò fino a questo punto. Allorquando Voltaire, primo in Francia, propose l'inoculazione del vaiolo, un autore scrisse: « solo u n ateo, imbevuto di follie inglesi, può proporre alla nostra nazione un male cetto per un bene incerto >> 1 , Ho tolto questi episodi deIJa lotta razionalista dalla polvere di un~ biblioteca, per rassicurare i compagni della no.Stra tende02a cui impressionasse la qualifica d'anarchismo. Il gioco. non ha, come si è veduto, neppure il pregio della novità. E quando noi proveremo che la conce- zione rivoluzionaria della tattica d i partito, rienlra nella concezione filo sofica del mov imento socialista come fu pensato dai maestri, i Lange del riformismo risponderanno: Non è pur noto che Ma rx, Engels, la· briola, Kautsky, Sorel, sono anarchici ?
La storia. dell'uomo - almeno nelle sue malignità - si ripete.
Mussolini Benito
Dall'AJ!ang.l(ardia Sodali!ta, N. 64, 13 mano 1904, IJ *.
• Forse per un errore' tipogra6co, tutti i nùmeri dell'Aung11a,dia Socialista, n ampati nel 1904, portano io testata: Anno Il, ,