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UOMINI E IDEE

« L'INDIVIDUEL ET LE SOCIAL »

n questo il tema della relazione presentata da Vilfredo Paretoprofessore di Economia Politica e di Sociologia all'Università di Losanna - al secondo C.Ongresso Inte rnazionale di filosofia, tenutosi a Ginevra. dal 4 all'B del mese corrente, Si era annunciato un contradd itorio fra V Pareto e De Greef, il noto sociologo e socialista belga, ma De Greef è ammalato e non ha potuto intervenire.

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La reJa.tionc di Vilfredo Pareto, parmi, che sia stata l'unica nota di un sano positivismo, in quella morta assemblea di cx-pastorì, ex-teologi, accademici o no e p iù o meno tutti invecchiati. l'Italia era rappresentata dal senatore Cantoni di Pavia. Il pubblico del Congresso - mi ha detto un testimonio oculafe - si componeva in maggioranza di donne e di bambini. Confortante precocità filosofica !

Vilfredo Pareto comincia dall'avvertire che il significato d ei dùe termini: individue/ et socittl non è definito ; come del resto, è vaga e nebulosa tutta la terminologia delle Scienze Sociali. Jl termine « individuo » è preciso ma il termine « società » è nebuloso e per determinarne il valore occorre fi ssare parecchie condizioni nello spazio e n.el tempo.

· Gli aggett ivi « individÙale » e « sociale» sono ancora più vagh.ipoicl1é è impossibile di separarne i caratteri che hanno comuni - né si può conoscere in che differiscano senza questa separazione. Quanto ai sentimenti che evocano, sembrano talvolta accennare ad una opposizione fra l'individuo e la società -od a una maggioranza di <iuesta. Ma mentre è impossibile che a Un momento dato e spazio dato, esista una opposizione fra tutti gli individui di una società e la società; è però possibile - nel tempo - una opposizione d' interessi fra gli individui di un dato periodo storico e (!Uelli di un periodo susseguente. Noo solo, ma può esistere lotta d'interessi fra diverse parti deUa società stessa, intesa questa p·arola nel primo senso. B un fatto innegabile che gli uomini hanno . degli interessi antagonistici; né valgono oggi, né valsero in ~tri tempi 1e melopee dei teç,rici o teolç,gi sociali a negare o attenuare questa opposizione di interessi. E la famosa « unità » mo- rale, intellettuale e religiosa della società, il cui ritornello à vien cantato con desolante insistenza da molti riformatori, viene demolita da Vilfredo Pareto colla precisione e colla chiarezza che lo dfatingue. la constatazione poi incondiiionata che esistono differenze, p iù o meno profonde, fra. gli interessi delle varie parti deH'aggregato sociale conforta noi socialisti rivoluzionari, che non abbiamo ancora rinnegato - come i filosofastri del riformismo - la lotta di classe. 2 da q ueste differenze d'interessi fra d.iverse parti dell'aggregato sociale - od caso nostro Borghesia e Proletari.ato - che ha la sua. genesi naturale la lotta di classe. Ed è possibile che questa lotta, invece di assumere forme m.iti, andrà .sempre via via acutizzandosi, .a JD.Uura che da una parte e dall'altra si prenderà. coscienza della diversità ìrreducibile degli inte· ressi.

Egli dice : Le persone che vogliono realizzarla posano « modestamente » a rappresentanti della società. e dichiarano a quelli dell'opposizione che sono degli individui perturbatori. Resta poi a sapere, prbsegue V. Parcto, come si determina quella maggioranza che si gratifica del titolo onorifico di «società». Cita l'esempio del Parlamento svizzero, che non rappresenta affatto 1a maggioran:ta degli elettori, se _ una legge che fu votata alla quasi unanimità, venne respinta poscia dal popolo mediante il ,eferend11m. Nega quindi. ogni fondamento scientifico al diritto sovrano delle maggioranz.e, diritto. che oggi va sostituendosi a quello divino dei principi e .6.nisce avvertendo della inconsistenza di tutte le teorie esposte sui diritti deIJ'« individuo» e in quelli della << rocietà ». La creuione del diritto, nata nella « società » e variabile secondo la costituzione sociale, è assolutamente impotente a separare l'individ uale dal sociale la teoria del Contratto sociale fatta in un t empo determinato e tramandatasi attraverso le generazioni è giù di moda. E quanto alla mutua dipendenza degli individui che oggi si rileva nella società e per cui parrebbe che il sociale prevalga sull' individuale o viceversa, non è che un duplice modo di esprimere lo stesso f enomeno.

Ho riportato quasi integralmente i punti sostanziali della reJazione di Vilfredo Pareto. Essa è breve; ma precisa, chiara, matematica, come tutte le opere dalle minori alle maggiori. date alla scienza cont emporanea dall'illustre autore dei Sy!tèmn SociaiiIJes. Mi pare che Io scritto .di questo economista borghese - simpatico certo per la fra n• che-aa e la precisione colla quale si esprime, -insegni a noi socialisti due cose. la prima riguarda J'« unità» e la · seconda la «tattica» di partito.

Quella ,t uniti » sigillata anche al concilio ecumenico di Amsterdam, rassomiglia molto a quelr« unità » morale, politica, religiosa di cui ci parla Pareto. Fra le diverse parti dell'aggregato socialista vi è dive rsità d'interessi sia pure intellettuali, ma che possono però · diventare materia.li nel campo dell'azione. Volere l'unità è volere l'uniformità e questa sarà più dannosa e funesta data la mul~iforme opera del partito socialista. Essa vorrà dire «impotenza». Meglio dunque sarebbe preferire la scissione onesta ·a1 matrimonio adultero.

Possiamo dunque logicamente concludere che, nel campo teorico, i riformisti sono fuori daII'osservazione scien~i6ca; nel campo pratico, lo hanno troppo dimostrato, fuori dal socialismo.

BENITO MUSSOLINI

Dall'A11ang11ardia Soti.JiJJa, N . 97, 14 ottobre 1904, li.

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