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L'ATTUALE MOMENTO POLITICO (CONSIDERAZIONI INATI'UALI)
Mi perdonino i compagni, gli amici, i lettori, se approfitto di que· sto periodo in cui la Chiesa ci raccomanda gli esercizi spirituali per fare una confessione: Sono un ammiratore dell'on. Giolitti. Non Ja. pidi1.tcmi, vi prego! Giù Je pietre o vi denuncio a Oddino Morgari. Ascoltatemi, invece. Il mio sentimento benevolo verso l'onorevole Presidente dei Ministri è motivato, vorrei quasi dire giusti.6.cato. A teatro non sI hanno scrupoli. Non si lesinano gli applausi a un abile commediante.
Ora Giolitti ha dimostrato sulle scene di Montecitorio davanti al pubblico nostrano e europeo di essere il più astuto commediante della terza Jtalia - degno capo di governo in quella che gl'inglesi, con frase tipica, chiamano cmnoval [sic] nalion. L'uomo di Dronero è un sottile psicologo. Conosce l'ambiente Sa che l'unica politica che si pos" fare in Italia è una politica di clientele elelloraJi.
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Si tratta di accontentare i diversi gruppi di Montecitorio e lusingare la vanità personale dei condottieri.
Si tratta di saper abilmente maneggiare lt1 crapt1uds de; maraiJ quella massa grigia di 200 deputati analfabeti (compreso il mugnaio che rappresenta Oneglia) che forma il grosso della maggioranu ministeriale.
Si tratta infine di mandare avanti l' enorme baracca. giorno per giorno..._ conservando l'equilibrio come meglio riesce - fra le vecchie cariatidi del medioevo immobilizzate nella Came~a Regia e lo sviluppo ccon?mico, intellettuale ·delle classi produttrici. Per governare in queste condizioni ci vuole dell'abilità - almeno ·quella dei funamboli.
Noi ci spiegh iamo del resto la. infinita miseria. d'iniziative che CL· ra.tteri.zza. le nostre classi dirigenti pensando alla composizione politia1. dello stato italiano, di questa « democrazia: cesarea » come Arturo Labriola l' ha definita altrove. L'Italia non è una. Sono diversi popoli male amalgamati da una amministrazione ferocemente unitaria e accentrante. I vincoli d'ordine morale che uniscono un piemontese a un siciliano sooo dubbi. I vincoli della razza più dubbi ancora. Ne seguono dive~ appreuazioni dello stesso fenomeno. Gran pute della Sicilia è ·aasiana
DI BENITO MUSSOLINI e ritiene l'ex ministro della P. I. una vittima, un martire, un eroe. Per noi settentrionali Nasi è un volgare lestofante. L'Italia è ancora in pi1lole come a] tempo di Giusti. Non ci sono dei problemi na2ionali, ma dei problemi regionali. Non una politica nuionale, ma una politica regionale.
Ora dobbiamo conven ire che una politica di siffatto genere è ardua quanto mai e conseguentemente non possiamo rifiutare la n ostra. ammirazione al ministro - chiunque siasi - che r iesce a farla. Giolitti ha dimostrato di e<;serne capace. Egli non ha avuto e non ha J'ingenud.... delle grandi riforme - peccato d'orig ine che costò la vita al ministero Sonnino.
Giolitti pensa che le questioni cosl dette d 'ordine capitale sono accademie inutili nelle quali si fa sfoggio di eloquenza, qualche volta di rettorica. G iolitti da buon q uesturino si preoccupa esclusivamente dell'ordine pu bblico e come Tito non ritiene perduta la sua giornata quando un eccidio provvidenziale insegni agli straccioni lapidator i che l' auto rità è forte e che le pallottole sono errabonde. Co;ì Giolitti. consul governa. Cosl prepara la piattaforma p er le prossime ele zioni generali. Enrico Ferri gli presterà il suo ormai fam oso né a deslra n é a sinistra che in bocca al presidente del Consiglio suonerà - né a d estra verso Di Rudini e Sant ini· - né ei sinistra verso lo sciopero generale, il rindaralùmo , la violenza contro i difensori delle patrie istituzioni ma dirillo verso /'integralismo dell'on. Morgari. Siamo sicuri - e la nostra profezia è straordinariamente facile - che i voti del governo supereranno quel!i delle ultime elezioni, mentre l'Est rema sinistra vedrà forse ridotto il numero dei suoi deputati, e non sarà un gran male.
V'era in Italia sino a pochi anni fa un partito che inquietava le classi dirigenti: il pa1tito socialista. Il numero dei suoi aderenti era esiguo - i suoi rappresentanti in Parlamento non raggiungevano la decina - non aveva ancora conquistato delle amministrazioni comunali. Eppu.re la sua propaganda d'idee - il dissodamento continuo ch' esso operava nella coscienza torpida delle masse lavoratrici - la preparazione tenace di questa grande forza preoccupava i governi d 0 Italia, La democrazia sonnacchiosa perduta ancora fra le nebbie del romanticismo patriottico era forz.ata di seguire il nuovo partito e svecchiar intanto le sue concezioni di tutta J'ideologia politica ereditata dal verbo ma.uiniano. Sembrava che· l'Italia dovesse ringiovanire. Ma l'illusione fu di breve durata. Col. 1900 si chiude il periodo aureo del p artito sodalist2. Il nuovo secolo si annwtcia colle te ndenze e l'esaspennte dibattito non ancora finito assorbe tutta l'attività dei socialisti. I partiti popolari - creazione pellouxiana - si danno allo sporl delle agitazioni, e delle campagne. La monarchia affama ancora e massacra come sempre. e prendendo il toro per le coma, che J'on. Oddino indirizza una lunga 6pistola froebeJiana al proletariato d 'Italia - dalla quale epistola risulta come sia desiderabile la 1iabilitazione morale d ella questura.. l'aumento di stipend io e un reclutamento migliore delle guardie tutrici dell'ordine. In detta epistola troviamo Je seguenti strabilianti osservazioni : che i poliziotti non sono santi, che le pietrate fan male (le pallottole ancor più), che la. frase: chieJevan pane, ottennero piombo, va modificata cosi: chiedevano pane, appoggiarono la richiesta con sassi ed ottennero piombo (giustificazione degli assassini); CM in , fine con un prefetto di polizia come Lépine con reJativo stipendio di 60.000 lire si risparmierebbe la pelle ai dimostranti e a Morgari la noia di fare il filosofo.
Lo sciopero generale del 1904 ìJJumina come un grande incendio il basso cielo d'ltalia. Ma non è ancora finito che già lo si ca]unni.a davanti agli avversarii che n'erario rimasti sbigottiti; lo si rimpicciolisce, lo si denigra davanti ai compagni in nome di quella creatura a sesso ambiguo che si chiama filosofia della storia.
Les profeuionneh de ia pen1ée come dice Sorel non vedono che il socialismo elettorale e non comprendono i movimenti autonomi del proletariato sul terreno economico. Intanto la discussione sulle tendenze si allarga e sembra esorbitare dal campo socialista. Si pada di coopeca:zione di classe. I congressi aumentano la confusione generale. Non si ! più socialisti, ma riformisti, intransigenti, rivoluzionari, sindacalisti e.... integralisti. Non mancano gli imbecilli ch e si proclamano turat iani o ferriani a seconda delle loro simpatie personali.
Si finisce per concludere che il partito attraversa una crisi analogamente a quanto su(cede in Germania e in Francia. Ma la cri, i si prolunga e oggi si dichiara che il partito fu. Non ci resta chc- consultare àmorosamente lo specchio per sincera~i sulla nostra identità di vita o di morte. Gli avversari non celano il loro giubilo e ci cantano allegramente il de profundlJ .
Ne hanno il diritto? L'ultimissimo atteggiamento dell' Avanti/ sembra autorizz.a.re una risposta affermativa. Sembra ho detto e mi spiegherò in seguito.
Infierisce in Italia una spec ie di tolemismo politico. Gli animali diventano simboli. L'a.Jino per Podrecca, il Mulo p er Rocca d'Adria, il Toro per Morga ri.
Quante volte, o egregi amici, abbiamo letto questi argomenti sul
OPERA OMNI.A DI BENITO MUSSOLINI
Corrine d ella Se,-a? Sempre all'indomani d'_ogni eccidio. Non è strano che Corriere d ella Stra e AvanJt! si trovino sullo stesso ordine di idee e il primo si compiaccia vivamente della condotta di qucst'ult imo?
Dunque d, pr(Jf1mdù? Oh! no. Coloro che confondono partito social ista e Socialismo, si addimostrano di una fenomenale ingenuità. Il partito socialista può morire o almeno cambiare le forme della sua attuale organizzazione, ma il socialismo non muore. Gh uomini passano, non le idee.
E un movimento d'idee che ha le sue basi ndlc condizioni della società attuale e rappresenta nella sua negazione - uno stadio su· periore di civiltà - un movimento d'idee che per estensione e profondità non può esser paragonato se non al cristianesimo - troverà sempre dei militi, degli apostoli, dei propagatori sino al giorno in cui avrà compiuto la sua missione liberatrice, VERO ERETICO
Da LI lim• , N. 15, 18 aprile 1908, XVI.