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INTERMEZZO POLEMICO
Il mio articolo Dopo l'eccidio di R o11Z4 pubblicato nella lima del1'1 l corrente ha suggerito una serie d i çonsider~foni al Giornale Lig11r,. Non conosco !'autore di queste comi derazioni, ma il tenore, la forma e il contenuto di esse, il carattere del foglio che le ba ospitate mi tra.di. scono un uomo molto saggio, che assume volentieri l'olimpica posa di uno spirito che vuole essere superiore: certo apologo e l'evocazione manzoniana completano l'idea che mi son fatta dd mio egregio avversario, il quale assume verso di me un'aria di gravità paterna che mi lusinga e mi fa ridere. Egli mi stima assai mite e lo ringrazio. Non però bestia sino alla santità, come si dice in Russia. Non mi sembra del resto che i miei articol i autorizzino chiunque sappia leggere a credermi un feroce profeta di rivoluzioni, di sangue, di strage.
La « considera.zione » che elettori ed eletti, socialisti e gruppo parlamentare socialista vedono in modo diverso le cose fa supporre al mio eccellente avversario che si tratti di occhi o di occhiali e non invece di. una diversa posizione Noi vediamo le cose dal basso all'alto, i deputati le vedono dall' alto al basso. Noi le vediamo meglio perché più vicini ali'oggetto. I deputati, assorbiti dal lavoro dei corpi legislativi credono ad un passaggio al socialismo per una via ideologica-_poiitica, noi pensiamo invece che la trasforma.zione si farà per via economie.a. sop· primendo gli attuali rapporti di proprietà e che attore unico di questa trasformazione sari il proletariato
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I nostri deputati che secondo il vecchio programma del_partito socialista dovevano servirsi della tribuna parlamentare per la propaganda e la protesta, oggi fucinano ogni genere di leggi : la cur a assidua delle cosidette riforme sociali toglie a poco a poco la visione delle idcal.ità ult ime e si finisce per cacciar detl'acqua nel vino. Ma perché dovrei proprio io, socialista, rallegrarmene? Forse che con questo deplorevole sistema si evitano le troppe ubbriacatur~? Non è meglio invece lasciar schietto il vino e raccomandare ·se del caso un po' di moderaziooè e di sobrietà?
E veniamo all'apologo.
Il vento e il sole f ecero scommessa a chi dei due sarebbe riuscito a togliere il mantello dalle spalle di un viandante. Cominciò il vento a mandare un primo soffio gelato (se fossi stato consigliere del. vento ·non gli avrei suggerito questa progressione) poi un uragano: jJ viandante ripatò nel cavo di una roccia aspettando. Passata la tempesta il sole con raggi via via più ca1di riusci non solamente a togliere il mantello al viandante, ma la giubba, il farsetto e anche 1a camicia sarebbe caduta, se il bravo uomo fosse stato un animale senza pudore A questo punto il Giornale Ligure conclude: «Vero Eretico non ama la virtù dei raggi solari, ma la furia del vento ».
Perch~? Provatemi che io ho queste simpatie per l'aria agit ata e poi discuteremo. Ancora. Se il viandante è il proletariato e noi siamo il vento, sareste forse voi il sole? il nuovo sole dell'avvenire? La vecchia società colle sue stridenti disuguaglianze economiche, le sue turpitudini morali, il suo disagio psicologico può essere simboleggiata nell'astro che rinnova Ia v ita?
Ci permrlliamo di dubitarne, ma intanto voi non mi perdonate di avere scritto che « d ue classi, due mondi si contenderanno il primato e solo Ia forza costringerà il più debole a scomparire ».
Ora mi permetto di aggiungere che il più d ebole sari il mondo borghese e sarà « superato » dalla c iviltà proletaria, come la borghesia « superò» clerO e nobiltà durante la rivoluzione Francese Ricordate la teoria delle éliteJ di Vilfredo Pareto·? I! forse la più geniale- concez:ione sociologica de i tempi moderni. La storia non è che una successione d i éliteJ dom inanti. Come la borghesia si è sostituita al clero e alla nobiltà - nel possesso della ricchezz:i e nel dominio politico - così la borg hesia. sarà sostituita dal proletariato, la nuova élite sociale che sta formando oggi nei suoi sindacati, nelle sue leghe, nelle sue camere del laVoro i nuclei della futura organizzazione economica a basi comun iste. Mentre la rivoluzion e borghese ha mante nuto le classi, la rivoluzione proletaria le sopprimerà.
Non chiamateci profeti della strage st - affacciamo la possibilità che la rivoluzione socia1ista abbia degli episodi insu rrezionali: è puerile credere che un cosl radical e spostamento d'interessi, ll!la cosl profonda trasformazione d 'abìtudini possa compiersi senza u rti violenti. la boighesia ha fatto una rivoluzione col sangue. Leggete il primo volume de l'Hhtoire rociaJi.rJe di Jean Jaurès e vedrete da qual classe uscirono i demolitori della Bastiglia, i dimostranti di Parigi, i componenti dei dubJ rivoluzionari, i deputati che chiesero ed ottennero la testa di re Luigi Ca.peto e votarono la legge famosa contro le « coalizioni operaie>> La borghesia non aveva ancora assicurato il suo trionfo e già si premuniva contro i possibili attacchi del quarto stato che e ra rimasto nell'ombra e giungeva in ritardo.
Dopo l'apologo antico, il modemo Manzoni. Con tutto il rispetto che io nutro per l'autore dei Promeu i sposi, trovo nell'immagine che il Giorna18 ligure riporta, l'autore delle Ouervi:rzioni sulla MoraJe cattolùa , L'umanità che si contorce nel suo letto di Procuste [non] l'umanità travagliata, ma l'umanità che progredisce! Il prog resso è stato reso possibile dal fatto che le avanguardie del genere umano non si sono arrestate a dormire un sonno letargico negli stadi di civiltà gradatamente raggiunti, :e nello stimolo angoscioso, ma salutare della ricerca, è in questo bisogno di nuove forme, di bellezza, di nuove verità idea.l i, di godimenti ignorati, è nella tensione perenne dell'essere umano !id una vita migliore che si affinano i nervi, gli intelletti si illuminano, i geni dell'arte creano, e: Ja stirpe ritrova centuplicate le sue forze.
Voi dite col Manzoni: « Se si incominciasse a trattar bene, si finirebbe collo stare un po' meglio». Ma non vedete l'indetcrminatcna di questa frase?
A trattar bene ? in che modo?
Quel «meglio>> a che vuol riferirsi ?
Non mi occupo deJ resto dell'articolo che ·non ne vale la pena né raccolgo la malignazione che i miei scritti potrebbero parere incitamenti all'odio.
Sono sempre pronto a disrutere, o eg regi signori del Giornale Lig111e, purché si rimanga sul terreno dell'idee.
Da LA Lima, N. 16, n aprile 1908, XVI.