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SOCIALISMO E SOCIALISTI I.
N ell'articolo di introduzione pubblicato sulla Lima del 16 maggio, abbiamo stabili to che tre element i concorrono a formare la nozione di socialismo : Un elemento dottrinale, uno pratico, uno ideale. Oggi ci occuperemo del primo in Francia che noi troviamo sulla fine del secolo XVIII e il principio del XIX una specie di letteratura socialista. G ià g li scrittori dell'EncicJopedia ci offro no degli accenni dì n uove dot.t rine ecoo ofniche unitamente a bizzarri piani di rigenerazione sociale. Jaucès nel primo volume della sua H istoire Socialiste mette Barnave, un rapp resentante del terzo Stato, tra i diretti p recursori di Marx
Gian Giacomo Rousseau attacca il principio di proprietà privata, lo dichiara causa dell' infelicità degli uomini, e preconizza il ritorno alla società naturale. Caio Gracco Baboeuf [sic] tenta nel 1796 colla Co1pi,azione degli Eguali d i creare un 'app endice comunista alla rivoluzione francese, ma la borghesia che il 14 g iugno del 1791 aveva votato la legge Chapelier contro le coalizioni operaie, manda alla ghig liottina Baboeuf e ne disperde i seguaci.
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In tutti g li scrittoti di queJl'epoca notiamo la p reoccupazione della questione sociale. Epp erò manca la dottrin a completa, a rmonica, sintet ica che risalga alle ca use vere del generale disagio e additi i mezzi della liberazione. Solo colla diffusione del sistema di p roduzione capitalista, solo quando 1a borghesia ha raggiunto il dominio incontrastato del mondo e caccia nelJ' ombra le classi che l'hanno ·__preceduta; solo allora · le teorie caotiche dei novatori lasciano il posto a concezioni dottrinali che prendono le mosse da lla realtà dei nuovi rapporti economici.
Carlo Marx è il più grande teorico del Socialismo. rn lui abbiamo parlato nel 25° anniversa rio della sua morte (Lima, 14 mar20, c: a ) , Il marxismo è la dottrina scientifica della rivoluzione di classe, è la critica all'economia che diventa consapevokua della propria forza da pane dei lavoratori, è la proclamazione p rima della scienza e della volontà del proleta riato il quale (f. inizia la sua conquista del mondo economico» 1 e si Jibea. dalla con dizione di dover lavorare agli ordini e pel benefido di altri uomini. Ammettiamo coi « critici socialisti» di Marx che alcune nozioni della sua economia siano errate, ma non ci uniamo aJ coro equivoco di quelli che proclamano la bancarotta totale del marxismo. Altrove ne a bbiamo detto il perché. (Vedi Lima del 14 marzo).
Il.
8 solo coll'avvento del capitalismo che si rende possibile la nascita e lo sviluppo di una letteratura socialista. Quali ne saranno i caratteri? Anzitutto la descrizfone tecnica, analitica del nuovo modo di produzione economica, e Jo studio delle sue conseguenze politiche e morali. Engds ci ha lasciato un'opera di grande valore : La ,ondizione delle claJJf ltlt1oraJricì in Jnghilurra che appartiene come del resto anche buona parte del Capitale a questo primo momento della letteratura socialista, D alla constatazione del nuovo ordine di cose, i p ensatori socialisti si rivolgono alle cause, quindi additano i rimedi e i mezzi per attuarli. SorgoDO j sistemi socialisti - l'ideale - il socialismo e i risultati dell'indagine dottrinale diventano dominio del proletariato che deve « negare » la società borghese. Gli operai hanno un vago concetto della loro missione , della loro importanza, e sopratutto della loro forza. Sentono di essere sfruttati , ma non si spiegano né come né perché. t! il pensiero socialista che attraverso il giornale, l'opuscolo, il libro, scende fra le grandi agglomerazioni dei proletari e li fa consci del loro diritto. 2 il pensiero socialista che dopo aver fissato le leggi dello sviluppo della borghesia, dimostra l'ineluttabilità del tr ionfo della classe lavoratrice. 2 il pensiero socialista che dà un ·a~ima agli oppressi e vi determina nuove concezioni ideali e per conseguenza una diversa condotta pratica. il pensiero socia• lista che mette la scienza a contatto immediato coJ mondo del lavoro ed eleva il livello generale della cultura. Ciò detto, invitiamo i banditori dell'anti-intelJeltualismo a legsere bene attentamente il discorso p ronunciato da Ferdinando Lassalle poco tempo prima della sua morte all' « Associazione generale degli operai tedeschi »
Le nazioni che hanno maggiormente contribuito alla formazione di una letterat ura-dottrinale socialista sono la Francia, la Germania e l'In- ghilterra. E si comprende .facilmente qualora si pensi che in queste nazioni il capitalismo col suo tipo di società industriale-bancaria conta ormai un secolo di vita.
L'Italia ha dato pochissimo. Il libro Cinq11anJ'mmi di JociaJiJmo è stato scritto da un avvocato con 'evidente scopo editoriale e il Capit4J el'opera massima deil'cconomia marxista - è stato volgarizzato d a un poeta. L'assoluta mancanza o quasi di cultura socialista, ci spiega la superficialità della nostra condotta come partito. Si ingannano i « pratici o che non attribuiscono veruna importanza all'elemento teorico-dottrinale nella vita del socialismo. l!. la cultura, è la sua massima diffu sione, que11a che deve preparare l'anima nuova, è la cnltura che ci darà l'elemento umano capace di sollevarsi dalla vita bestiale di tutti i giorni, capace di comprendere la bellezza di un'idea e di intercssusi ai grandi problemi. L' influenza della lette ratura socialista sarà ancor maggiore quando l'openio si volgerà al libro come ad un amico fedele e cercherà di raggiungere l'elevazione della propria intelligenza e la liberazione dalla schiavitù dello spirito. t con questo sforzo voluto e cosciente che la classe lavoratrice segnerà una nuova e luminosa epoca nelJa storia del genere umano.
Vero Eretico
Da lA /.Jma, N. 21, 30 maggio 1908, XVI.
Una Nuova Mania
Non sap rei come chiamare con nome diverso quell'oramai pennanente stato di diffiden~a di molti compagni « manuali » contro i compagn i «intellettuali)>. Un arguto e intelligente am ico mio osservava che si finirà per bandire una crociata contro tutti coloro che sanno leggere e scrivere. Non nedo che si giungerà a simili estremi, ma intanto mi piace di sottoporre all'attenta meditazione dei compagni anti intellettuali queste parole di Antonio Labriola il più fed ele interprete del pensiero marxista e senza dubbio il più profondo dei pensatori sociali sti d'Italia. Nella conferenza Del roàaliJmo tenuta il 20 giugno 1889 al « Circolo operaio di studi sociali » di Roma, Antonio Labriola dice:
" Non ci disp,ezzate, però, noi lavoratori del pensiero, solo perché noi non si ha le mani incallite, e vivendo io un agio relativo non ci tocca dì lottare per il pane quotidiano. Considerate pure, che non piccola parte dei sentimenti, J ci desideri, delle aspirnioni che muovono a cose nuove gli animi degl i opci ::ai in tutto i! mondo civile, sono frutto e conscguenla Jell'ard.iu specul.azione di fotti p~satori, che per acume d'intelletto, o per umanità di sensi, scoverte le cause del presente disagio, hanno ricercato e dichiarato i mezzi e aperte e quasi spianate le vie per giungere al trionfo della ghmhia Jaria/t, Permettetemi di ricordarlo: il socialismo, in quanto persuasione delle nostre menti, non che la /ifa1afù1 dt lla mis"la. E poi considerate, che il giorno che i presenti desideri diventeranno realtà, il giorno che al disordine morale erl economico verrà $Ostituìto l'ordinamento sociale, che dà a ciascuno secondo il merito e il la'ftlro suo, quello sarà un grande, un meraviglioso 1rionfo dtll'umano pensiero»
E più oltre:
« Per giungere alla realizzazione di questi principi, fra gli altri mC'l.zi c·~ qll('Jlo di guadagnare alla causa sociale gli operosi e gli intelligenti delle classi privilegiate. Uno 5ludioso, un professore, un borghese, un capitalista,. che entri ,onvinlo nelle vie del socialismo, yaJe oggi più che non cento e non mille prolctui, come Yivo documento del decrescere dell'egoismo nei più ioteres~ati, come prova del trionfo ideale e anticipato di una causa, che nei derelitti e travagliati si rivela per gli impeti passionali della rivolta i>.